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il procedimento di condono edilizio dopo la corte costituzionale n ...

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Da sottolineare che tali effetti estintivi sono connessi al pagamento integrale del<strong>la</strong> so<strong>la</strong> ob<strong>la</strong>zione, e non<br />

anche degli oneri concessori.<br />

12.2.3. CONSERVAZIONE DEGLI EFFETTI PENALI ANCHE IN CASO DI OPERE NON CONDONABILI<br />

Va poi evidenziata l’autonomia degli effetti penali e amministrativi del <strong>condono</strong>.<br />

Infatti, ai sensi dell’art. 39 L. n. 47 del 1985, da ritenere applicab<strong>il</strong>e anche al nuovo <strong>condono</strong>,<br />

l'effettuazione dell'ob<strong>la</strong>zione, qualora le opere non possano conseguire <strong>la</strong> sanatoria, estingue comunque i reati<br />

contravvenzionali, <strong>di</strong> cui all'articolo 38.<br />

Questo elemento <strong>di</strong>fferenzia l’ipotesi in commento dall’accertamento <strong>di</strong> conformità (c.d. sanatoria <strong>di</strong><br />

regime) <strong>di</strong> cui all’art. 13 L. n. 47 del 1985 (ora trasfuso nell’art. 36 T.U. ed<strong>il</strong>izia), in cui l’estinzione del reato<br />

consegue all’accertamento del<strong>la</strong> inesistenza <strong>di</strong> una sostanziale vio<strong>la</strong>zione ed<strong>il</strong>izia: in giurisprudenza si è osservato<br />

che l’accertamento <strong>di</strong> conformità non si fonda su un effetto estintivo proprio connesso al pagamento <strong>di</strong> una<br />

somma a titolo <strong>di</strong> ob<strong>la</strong>zione, bensì sul fatto <strong>di</strong>verso e successivo dell'effettivo r<strong>il</strong>ascio del titolo ab<strong>il</strong>itativo sanante<br />

da parte del Comune previo "accertamento <strong>di</strong> conformità" (o non-contrasto) delle opere abusive non assentite<br />

con gli strumenti urbanistici vigenti (approvati o anche semplicemente adottati) nel momento del<strong>la</strong> realizzazione<br />

ed in quello del<strong>la</strong> richiesta: trattasi, dunque, <strong>di</strong> un istituto <strong>di</strong> carattere generale (o "<strong>di</strong> regime") qualificato da una<br />

fondamentale verifica <strong>di</strong> conformità, non <strong>di</strong>sciplinato da <strong>di</strong>sposizioni transitorie e caratterizzato da peculiari<br />

sbarramenti amministrativi e temporali in un contesto <strong>di</strong> rigoroso controllo del<strong>la</strong> sostanziale inesistenza <strong>di</strong> un<br />

danno urbanistico 31 .<br />

Va sottolineato che l’estinzione degli <strong>il</strong>leciti penali nonostante <strong>la</strong> non condonab<strong>il</strong>ità dell’abuso riguarda<br />

solo i reati <strong>di</strong> cui all’art. 38 L. n. 47 del 1985, e non si estende ai reati in materia <strong>di</strong> vio<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> vincoli, i quali si<br />

estinguono invece solo nel caso in cui l’abuso sia condonab<strong>il</strong>e 32 .<br />

12.2.4. CONDONO ESPRESSO E PROCESSO PENALE. SILENZIO – ASSENSO E PROCESSO PENALE<br />

Si deve poi osservare che se sopraggiunge <strong>il</strong> provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> <strong>condono</strong> espresso, prima dei 36 mesi, e<br />

tale provve<strong>di</strong>mento viene esibito nel processo penale, in quest’ultimo si devono <strong>di</strong>chiarare estinti i reati.<br />

Dunque l’estinzione degli <strong>il</strong>leciti penali ed<strong>il</strong>izi consegue sia al <strong>condono</strong> espresso, sia al decorso del<br />

termine <strong>di</strong> 36 mesi senza provve<strong>di</strong>menti espressi.<br />

Non sembra invece r<strong>il</strong>evante, nel processo penale, al fine del<strong>la</strong> estinzione dei reati, <strong>il</strong> s<strong>il</strong>enzio – assenso<br />

sul<strong>la</strong> domanda <strong>di</strong> <strong>condono</strong>, che opera <strong>dopo</strong> 24 mesi, in quanto nessuna norma attribuisce r<strong>il</strong>evanza, nel processo<br />

penale, al s<strong>il</strong>enzio – assenso, ed essendovi al contrario <strong>la</strong> norma speciale che rego<strong>la</strong> gli effetti del s<strong>il</strong>enzio<br />

protratto per 36 mesi.<br />

Non si può però tacere che secondo una giurisprudenza formatasi nel vigore del<strong>la</strong> <strong>di</strong>sciplina precedente,<br />

anche <strong>il</strong> formarsi del s<strong>il</strong>enzio – assenso <strong>dopo</strong> 24 mesi era considerato causa estintiva dell’<strong>il</strong>lecito penale,<br />

conservando <strong>dopo</strong> tale data <strong>il</strong> Comune <strong>il</strong> potere <strong>di</strong> chiedere <strong>il</strong> conguaglio, per altri do<strong>di</strong>ci mesi 33 .<br />

12.2.5. E STENSIONE DELL’ESTINZIONE DEL REATO AI COMPROPRIETARI<br />

Sembra da ritenere ancora applicab<strong>il</strong>e, perché compatib<strong>il</strong>e con <strong>il</strong> nuovo <strong>condono</strong>, <strong>la</strong> previsione <strong>di</strong> cui<br />

all’art. 38, comma 2, ultimo periodo, l. n. 47 del 1985, secondo cui “Qualora l'immob<strong>il</strong>e appartenga a più<br />

proprietari, l'ob<strong>la</strong>zione versata da uno <strong>di</strong> essi estingue <strong>il</strong> reato anche nei confronti degli altri comproprietari”.<br />

Giova osservare che l’estensione del beneficio dell’estinzione del reato in conseguenza del <strong>condono</strong>,<br />

opera solo nei rapporti tra comproprietari, e non a vantaggio <strong>di</strong> soggetti <strong>di</strong>versi dai proprietari, né a vantaggio dei<br />

proprietari se <strong>il</strong> <strong>condono</strong> è richiesto da altri legittimati (v quanto si <strong>di</strong>rà tra breve nel par. 12.2.7.) 34 .<br />

12.2.6. CONDONO EDILIZIO SUCCESSIVO AL GIUDICATO PENALE DI CONDANNA<br />

31 Cass. pen., sez. III, 9 apr<strong>il</strong>e 1997 n. 4398, in Cass. pen. 1998, p. 1474.<br />

32 Cass. pen., sez. III, 20 giugno 2000, imp. C., in Ced Cassazione.<br />

33 Cass. pen., SS. UU., 19 <strong>di</strong>cembre 1990, imp. S., in Giur. it. 1991, II, p. 113, con nota <strong>di</strong> Cic<strong>la</strong><strong>la</strong>.<br />

34 Cass. pen., sez. III, 7 giugno 1998, imp. M., in Cass. pen. 1990, I, p.1157; ID., sez. III, 6 febbraio 1996 n. 556, in Riv. trim. <strong>di</strong>r. pen. economia<br />

1996, p. 1089.<br />

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