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Scout d'Europa AZIMUTH 2013 - FSE

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È necessario ripartire da Padre Sevin,<br />

per il quale è in corso il processo di canonizzazione.<br />

Il gesuita francese non voleva<br />

fare dello scautismo un’identità assoluta,<br />

ma vedeva in questa esperienza un percorso<br />

con una forte spiritualità, modulata<br />

sulla Bibbia. Altro riferimento sono i coniugi<br />

Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi,<br />

partecipi anch’essi dell’avvio dello scautismo<br />

cattolico. Quanto al ruolo dello scautismo<br />

nella Chiesa, ci sono tre aspetti da<br />

non dimenticare: il radicamento antropologico<br />

nella Parola di Dio, che rischia di non esserci<br />

se la struttura prevale sullo spazio per la riflessione;<br />

la fedeltà al magistero della Chiesa,<br />

che è caratteristica della santità, e la fedeltà<br />

al metodo scout, perché le tecnologie non<br />

creano percorsi di senso. Nel dibattito è emersa<br />

la necessità di una maggiore preparazione<br />

scout del clero, ma anche quella di attingere<br />

alle scienze dell’educazione; molto apprezzato<br />

in questo senso l’intervento dell’assistente<br />

<strong>FSE</strong> don Zbigniew Formella, salesiano.<br />

La relazione di Riccardo Della Rocca, Presidente<br />

MASCI, è partita dal Concilio Vaticano<br />

II e dal rinnovamento che lo Spirito Santo ha<br />

portato nella Chiesa, con una valorizzazione<br />

del laicato in seguito un po’ contrastata da forme<br />

neo-clericali. C’è necessità oggi di adulti<br />

in grado di fecondare la società e la Chiesa,<br />

nell’accoglienza dell’altro e nella ricerca di<br />

modalità nuove per educare le persone.<br />

Per ultimo è intervenuto Mons. Cyril<br />

Vasil’, Vescovo e Assistente <strong>FSE</strong>, che è partito<br />

dalla testimonianza di padre Ivan Žužek, del<br />

suo incontro con lo scautismo, e di come un<br />

sacerdote come lui si sia dedicato con passione<br />

allo scautismo. Ha richiamato l’attenzione<br />

sul ruolo dei capi, che non hanno<br />

preparazione teologica né eloquenza, eppure<br />

convincono i ragazzi con quello che sono e<br />

quello che fanno. Un’educazione per modelli<br />

fondamentale anche per arrivare alla dimensione<br />

soprannaturale.<br />

NELLE SUE MANI<br />

È importante poi l’osservanza della Legge<br />

<strong>Scout</strong>, anche nelle piccole cose; la volgarità<br />

del linguaggio dovrebbe essere assente dall’ambito<br />

scout, non per perbenismo, ma per<br />

adesione sincera alla Legge.<br />

Un capo scout si contraddistingue poi per<br />

il suo affetto verso la Chiesa, il magistero, la<br />

gerarchia. Esprime il suo “Sentire cum Ecclesia”,<br />

anche nel suo essere sostenitore e collaboratore<br />

del parroco e della parrocchia. Deve<br />

saper difendere la dottrina della Chiesa, anche<br />

con grandi difficoltà, a volte pure di fronte ai<br />

sacerdoti.<br />

Padre Cirillo ricorda poi l’importanza della<br />

preghiera personale del capo, come anche<br />

della Messa quotidiana al campo, da proporre<br />

in modo chiaro e sereno e cercando il giusto<br />

equilibrio tra le preghiere comuni e quelle<br />

spontanee. Questa consuetudine lo aiuterà ad<br />

ascoltare meglio lo Spirito Santo, ad avere la<br />

giusta intelligenza nell’adattare il metodo con<br />

amore verso i ragazzi, ad essere un consigliere<br />

ascoltato, ad avere fortezza per resistere al<br />

male con dolcezza La salvezza eterna è più importante<br />

di ogni bene.<br />

In conclusione, il convegno è stata veramente<br />

un’occasione per condividere il cammino.<br />

Come ha detto Padre Alessandro, l’armonia<br />

di questi giorni è una testimonianza<br />

reciproca di forte appartenenza ecclesiale, un<br />

momento di grazia della storia dello scautismo<br />

italiano, che continua così la ricucitura della<br />

“tunica strappata”.<br />

<strong>AZIMUTH</strong> • SCOUT D’EUROPA 3/<strong>2013</strong> 5

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