qui - PARROCCHIA CORPUS DOMINI
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facili atti d’amore.<br />
Per questo è inutile agitarsi quando non ci si può sottrarre alle distrazioni. In primo<br />
luogo, devi comprendere che esse sono spesso inevitabili nella vita di preghiera. Il fatto<br />
di venir sommerso, non appena ti inginocchi, da una marea di immagini selvagge e<br />
vane è una delle prove tipiche della vita contemplativa. Se pensi di essere obbligato ad<br />
allontanare queste immagini servendoti di un libro ed afferrandoti alle sue frasi come<br />
un naufrago si afferra a dei fuscelli, fa’ come ti pare; ma se lasci degenerare la tua<br />
preghiera in una semplice lettura spirituale perdi gran parte del suo frutto. Profitteresti<br />
molto più resistendo pazientemente alle distrazioni ed imparando qualcosa sulla tua<br />
debolezza e sulla tua incapacità. E se diventa semplicemente un anestetico, il tuo libro,<br />
lungi dall’aiutare la tua meditazione, probabilmente l’ha rovinata.<br />
Una ragione delle tue distrazioni è questa. Nella meditazione, mente e memoria e ragione.<br />
lavorano soltanto per portare la tua volontà alla presenza del suo oggetto, che è<br />
Dio. Ora, quando tu hai praticato la meditazione per qualche anno, diventa per la volontà<br />
la cosa più spontanea di questo mondo occuparsi di amare Dio, nel silenzio e<br />
nell’oscurità, non appena ti componi nell’atto della preghiera. Di conseguenza, mente,<br />
memoria e immaginazione non hanno nulla da fare. La volontà è al lavoro ed esse sono<br />
disoccupate. Così, dopo un poco, le porte del subconscio si spalancano, e curiose<br />
figure di ogni genere cominciano a volteggiare sulla scena. Se sei saggio, non presterai<br />
loro attenzione: resta nella semplice attenzione di Dio, tieni la tua volontà tran<strong>qui</strong>llamente<br />
rivolta a Lui in semplice desiderio, mentre le ombre intermittenti di questa<br />
noiosa pellicola si agitano sullo sfondo remoto. Se hai coscienza di esse, è solo per<br />
comprendere che le respingi.<br />
Le distrazioni che i santi debbono temere sono generalmente le più innocue. Ma a volte<br />
le persone pie e le donne si torturano nella meditazione perché immaginano di<br />
«consentire» ai fantasmi di una rappresentazione lubrica e in certo qual modo sciocca<br />
che si svolge nella loro immaginazione senza che ad essi riesca di arrestarla. La principale<br />
ragione per cui essi soffrono sta nel fatto che i loro sforzi disperati per far cessare<br />
questa parata di immagini generano una tensione nervosa che non fa che peggiorare<br />
le cose cento volte di più.<br />
Se mai hanno avuto una vena d’umorismo, sono diventati ora tanto nervosi da esserne<br />
completamente privi. Pure, l’umorismo sarebbe utilissimo in momenti come quelli.<br />
Non vi è vero pericolo in queste cose. Le distrazioni che fanno male sono quelle che<br />
allontanano la nostra volontà dalla sua profonda e tran<strong>qui</strong>lla occupazione con Dio e la<br />
traggono alla elaborazione di progetti che ci hanno occupato la mente durante il nostro<br />
lavoro. Ci troviamo di fronte a decisioni che occupano e attirano realmente la nostra<br />
volontà, e vi è <strong>qui</strong>ndi gran pericolo che la nostra meditazione si trasformi in una specie<br />
di seduta destinata a comporre lettere, sermoni, discorsi o libri, o, peggio ancora, a<br />
progettare il modo di raccogliere denaro o di badare alla nostra salute.<br />
Sarà difficile per chi ha sulle spalle un lavoro di responsabilità liberarsi da simili cose.<br />
Esse lo riporteranno sempre al suo lavoro e dovrebbero consigliarlo a non lasciarsi<br />
troppo prendere dalle sue attività: giacché è inutile tentar di allontanare dalla tua mente<br />
tutto ciò che è materiale, nel momento della meditazione, se, all’infuori di quel<br />
momento, non fai nulla per diminuire la pressione del lavoro.<br />
Ma in tutte queste cose, la volontà di pregare è l’essenza della preghiera, e il desiderio<br />
di trovare Dio, di vederLo, di amarLo, è ciò che solo importa. Se tu desideri di conoscerlo<br />
e di amarLo hai già fatto quello che si aspettava da te, ed è molto meglio desiderare<br />
Dio senza essere in grado di pensarLo chiaramente, che avere di Lui meravi-