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qui - PARROCCHIA CORPUS DOMINI

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leggerlo senza neppur tentare di pensare.<br />

Dopo aver realmente appreso la disciplina mentale che lo mette in grado di concentrarsi<br />

su un argomento spirituale, di approfondirne il significato e di incorporarlo nella<br />

propria vita, il meglio che possa fare chi è agli inizi della vita spirituale è di ac<strong>qui</strong>stare<br />

agilità e libertà di mente, che lo aiutino a trovare luce, calore, idee ed amore di Dio<br />

dovunque egli vada e qualunque cosa egli faccia. Chi sa pensare a Dio soltanto in determinati<br />

momenti del giorno non farà mai molti progressi nella vita spirituale. In<br />

realtà non penserà a Lui nemmeno nei momenti contrassegnati dall’etichetta religiosa<br />

di «preghiera mentale».<br />

Impara a meditare sulla carta. Disegni e scritti sono forme di meditazione. Impara a<br />

contemplare le opere d’arte. Impara a pregare nelle strade o in campagna. Sappi come<br />

meditare non solo quando hai un libro in mano, ma quando aspetti un autobus o ti trovi<br />

in treno. Soprattutto, penetra nella liturgia della Chiesa e fa’ che il ciclo liturgico<br />

diventi parte della tua vita — lascia che il suo ritmo si faccia strada nel tuo corpo e<br />

nella tua anima.<br />

La ragione per cui meditazione e preghiera mentale non raggiungono il loro scopo<br />

nella vita di tanti uomini che le praticano sta nel fatto che questo scopo non viene ben<br />

compreso. Alcuni pensano che la sola ragione della meditazione su Dio sia quella di<br />

farsi idee interessanti intorno a Lui. È vero che uno degli scopi elementari della meditazione<br />

è quello di rafforzare le nostre convinzioni religiose e di dar loro un fondamento<br />

più profondo di fede e di comprensione: ma questo è solo l’inizio, è solo la soglia<br />

della meditazione.<br />

Altri credono che la funzione della meditazione sia quella di mostrarci la necessità di<br />

praticare le virtù e di produrre in noi il coraggio e la determinazione di continuare e di<br />

fare qualcosa in questo senso. È vero. Questo è un altro frutto elementare della meditazione.<br />

Ma è solo un altro passo su questa strada.<br />

Un errore meno grave — perché ora ci andiamo sempre più avvicinando alla verità —<br />

è quello di credere che la meditazione produca in noi un più grande amore per Dio. Se<br />

questo concetto sia o meno soddisfacente dipende da quel che noi intendiamo per<br />

amare Dio. Se pensiamo che la meditazione abbia raggiunto il suo scopo quando ci fa<br />

dire di amare Dio o ci fa sentire di amare Dio, allora siamo ancora in errore.<br />

La meditazione è una duplice disciplina con una duplice funzione.<br />

Prima di tutto, è intesa a darti un sufficiente controllo sulla tua mente, sulla tua memoria<br />

e sulla tua volontà perché tu possa raccoglierti e sottrarti alle cose esteriori, agli<br />

affari, alle attività, ai pensieri, agli interessi dell’esistenza temporale; in secondo luogo<br />

(e questo è il vero scopo della meditazione) essa ti insegna a prender coscienza della<br />

presenza di Dio; soprattutto mira a portarti ad uno stato di quasi costante amorosa attenzione<br />

a Dio e di dipendenza da Lui.<br />

Il vero scopo della meditazione è questo: insegnare all’uomo a liberarsi dalle cose<br />

create e dalle preoccupazioni temporali, in cui egli trova solo confusione e dolore, e<br />

ad entrare in un consapevole ed amoroso contatto con Dio, contatto in cui egli è preparato<br />

a ricevere da Dio l’aiuto di cui sa di avere tanto bisogno, e a dare a Dio la lode,<br />

l’onore, il ringraziamento e l’amore che sono ora diventati la sua gioia.<br />

Il successo della tua meditazione non si misurerà dalle idee brillanti che ti verranno o<br />

dalle grandi risoluzioni che prenderai o dai sentimenti e dalle emozioni che si produrranno<br />

nei tuoi sensi esteriori. Avrai meditato bene solo quando sarai giunto, fino ad un<br />

certo punto, a comprendere Dio. Ma il punto essenziale non è neppure <strong>qui</strong>.<br />

Dopo tutto, chiunque abbia tentato sa che quanto più ci si avvicina a Dio, tanto meno

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