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qui - PARROCCHIA CORPUS DOMINI

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miei sforzi. Alla fine perderò la pazienza e rifiuterò di accettare questa situazione che<br />

sfugge al mio controllo, e così perderò l’unica realtà che importa, cioè l’unione alla<br />

volontà di Dio, senza di cui la vera pace è assolutamente impossibile.<br />

Quando consideriamo la fedeltà, la risolutezza, la ferma determinazione di rinunciare<br />

a tutte le cose per amore di Dio, senza le quali non potremo raggiungere i gradi più<br />

alti della purezza e della contemplazione, rimaniamo atterriti dalla nostra debolezza,<br />

dalla nostra pochezza, dalle nostre evasioni, dalla nostra infedeltà, dalle nostre esitazioni.<br />

La nostra stessa debolezza annebbia la nostra visione. Restiamo come interdetti,<br />

sapendo benissimo che ci si chiede di rinunciare a tutto, ma non sapendo da dove incominciare.<br />

In simili condizioni è inutile forzare la conclusione. Sono necessarie<br />

grande pazienza e umiltà, umile preghiera per ottenere luce, coraggio e forza.<br />

Se affrontiamo risolutamente la nostra pusillanimità e la confessiamo davanti a Dio, di<br />

sicuro Egli avrà un giorno pietà di noi e ci mostrerà la via che conduce alla libertà nel<br />

distacco.<br />

29. Preghiera mentale<br />

Poiché la contemplazione è l’unione della nostra mente e della nostra volontà con Dio<br />

in un atto di puro amore che coincide con la conoscenza di Lui quale Egli è in Se stesso,<br />

la via alla contemplazione è quella di sviluppare e di perfezionare la nostra mente,<br />

la nostra volontà e tutta quanta la nostra anima. La contemplazione infusa comincia<br />

realmente quando il diretto intervento di Dio innalza tutto questo processo al disopra<br />

del livello della nostra natura; Egli allora perfeziona le facoltà mentre sembra sconfiggere<br />

ogni loro attività nella sofferenza e nella tenebra della Sua luce e del Suo amore<br />

infusi.<br />

Ma prima che ciò cominci noi dobbiamo di solito faticare per prepararci con i nostri<br />

mezzi e con l’aiuto della Sua grazia, approfondendo la nostra conoscenza ed il nostro<br />

amore di Dio nella meditazione e nelle forme attive della preghiera, e liberando la nostra<br />

volontà dall’attaccamento alle cose create.<br />

A questo proposito sono stati scritti molti libri. Ci sono svariatissime tecniche e metodi<br />

di meditazione e di preghiera mentale, e sarebbe difficile accennare a tutti. Ecco<br />

perché non ne parlerò se non per dire che tutti sono buoni per coloro che sanno usarli,<br />

e che chiunque possa trarre profitto da una meditazione sistematica non dovrebbe<br />

mancare di rivolgersi ad essa, fino a tanto che non senta forze sufficienti per mettere<br />

da parte il metodo e pensare un poco da solo, almeno ogni tanto.<br />

Il guaio di questi metodi non è che essi siano troppo sistematici e troppo formali; devono<br />

essere l’uno e l’altro, ed è un bene che lo siano. La colpa non sta nei metodi. sta<br />

nel modo in cui vengono usati — o non vengono usati.<br />

Lo scopo di un libro di meditazione è quello di insegnarti a pensare, non quello di<br />

pensare in tua vece. Di conseguenza, se prendi un simile libro e ti limiti a leggerlo,<br />

non farai che sprecare il tuo tempo. Appena un pensiero stimola la tua mente e il tuo<br />

cuore, tu puoi mettere da parte il libro, perché la meditazione è cominciata. Sarebbe<br />

un grave errore pensare di essere obbligati a seguire l’autore del libro sino alle sue<br />

conclusioni. Può darsi che questa conclusione non si applichi a te. Dio può volere che<br />

tu giunga altrove. Egli può aver stabilito di darti una grazia differente da quella che<br />

l’autore pensa ti sia necessaria.<br />

Eppure c’è chi crede di meditare soltanto quando il libro reca il titolo esplicito di<br />

«Meditazioni». Se tu lo chiamassi con un altro nome, essi si crederebbero in dovere di

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