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qui - PARROCCHIA CORPUS DOMINI

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l’inflessibile formalismo di questi uomini pii ad impedire loro di raggiungere il vero<br />

distacco.<br />

Essi hanno rinunciato ai piaceri e alle ambizioni del mondo, ma si sono riservati altri<br />

piaceri e altre ambizioni di carattere più alto, più sottile e più spirituale. Qualche volta<br />

non sospettano nemmeno che sia possibile cercare la perfezione con una intensità di<br />

zelo per se stessa imperfetta. Sono troppo attaccati alle cose buone del loro piccolo<br />

mondo chiuso.<br />

Qualche volta, per esempio, un monaco può nutrire un attaccamento alla preghiera o<br />

al digiuno, a una pratica pia o ad una devozione, a una certa penitenza esterna, a un<br />

libro, a un sistema di spiritualità, a un metodo di meditazione o anche alla contemplazione<br />

stessa, alle più alte grazie della preghiera, a virtù, a cose che in sé sono segni di<br />

eroismo e di grandissima santità. E uomini che sembrano santi si sono lasciati accecare<br />

dal loro disordinato amore per simili cose e sono rimasti nelle tenebre e nell’errore<br />

quanto i loro confratelli del monastero, che sembrano tanto meno perfetti di loro.<br />

Qualche volta i contemplativi pensano che il fine e l’essenza della loro vita si trovino<br />

nel raccoglimento, nella pace interiore e nel senso della presenza di Dio. Si attaccano<br />

a queste cose. Ma il raccoglimento è una cosa creata, non meno di un’automobile. Il<br />

senso di pace interiore è creato, allo stesso modo di una bottiglia di vino. La «consapevolezza»<br />

sperimentale della presenza di Dio è una cosa creata, precisamente come<br />

un bicchiere di birra. La sola differenza sta nel fatto che il raccoglimento, la pace interiore<br />

e il senso della presenza di Dio sono piaceri spirituali, mentre gli altri rappresentano<br />

piaceri materiali. L’attaccamento alle cose spirituali è un attaccamento simile<br />

all’amore disordinato per qualsiasi altra cosa. L’imperfezione può essere più nascosta<br />

e più sottile; ma da un certo punto di vista ciò non fa che renderla più pericolosa, perché<br />

più difficilmente si riesce ad individuarla.<br />

Così molti contemplativi non diventano mai grandi santi, non entrano mai in stretta<br />

amicizia con Dio, non giungono mai ad una profonda partecipazione alle Sue immense<br />

gioie, perché si abbarbicano alle piccole e miserabili consolazioni che vengono<br />

concesse a chi si incammina sulla via della contemplazione.<br />

Molti si trovano in una condizione ancora peggiore: essi non giungono mai alla contemplazione<br />

perché si dedicano ad attività e ad imprese che sembrano loro importanti.<br />

Accecati dal loro desiderio di continuo movimento, di un senso costante di attività,<br />

affamati di un aspro appetito di risultati, di successo visibile e tangibile, si mettono<br />

nella condizione di credere di non poter essere graditi a Dio se non si affannano contemporaneamente<br />

a una dozzina di lavori. Qualche volta riempiono l’aria di lamenti e<br />

di rimpianti per non aver più tempo per la preghiera, ma sono diventati così abili<br />

nell’ingannare se stessi, che non comprendono quanto poco sinceri siano i loro lamenti.<br />

Non solo si addossano una sempre maggior quantità di lavoro,. ma vanno cercando<br />

nuovi campi di attività. E più sono indaffarati, più errori commettono. Accidenti e<br />

sbagli si accumulano attorno a loro. Ma essi non raccolgono l’avvertimento. Vanno<br />

sempre più alla deriva — e forse allora Dio permette che portino le conseguenze dei<br />

loro errori. In questo caso si scuotono, e si avvedono che la loro trascuratezza li ha<br />

trascinati in qualche grosso ed evidente peccato contro la giustizia, per esempio, o<br />

contro gli obblighi del loro stato. E cosi essi, non avendo forza interiore, si sgretolano.<br />

Quanti sono coloro che hanno soffocato le prime scintille della contemplazione, accumulando<br />

legna sul fuoco prima che questo fosse bene acceso ! Lo stimolo della<br />

preghiera interiore li eccita al punto che essi si abbandonano ad ambiziosi progetti per<br />

catechizzare e convertire il mondo, mentre Dio chiede loro soltanto di stare tran<strong>qui</strong>lli,

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