qui - PARROCCHIA CORPUS DOMINI
qui - PARROCCHIA CORPUS DOMINI
qui - PARROCCHIA CORPUS DOMINI
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
con la Sua croce.<br />
22. La vita in Cristo<br />
Vivere «in Cristo» è vivere in un mistero uguale a quello dell’Incarnazione. Perché<br />
come Cristo unisce nella Sua unica Persona le due nature di Dio e di uomo, allo stesso<br />
modo facendoci Suoi amici Egli abita in noi, unendoci intimamente a Lui. Abitando in<br />
noi Egli diventa, si può dire, come il nostro io superiore, poiché Egli ha unito e identificato<br />
con Se stesso il nostro io più intimo. Dal momento che abbiamo accolto in noi il<br />
Suo amore per mezzo della fede e della carità, una unione soprannaturale delle nostre<br />
anime con la Sua Divina Persona abitante in noi ci fa partecipi della Sua filiazione divina<br />
e della Sua natura. Un «nuovo essere» è tratto all’esistenza. Io divento un «uomo<br />
nuovo» e questo uomo nuovo, che è spiritualmente e misticamente un’unica identità, è<br />
al tempo stesso Cristo e me stesso. Il linguaggio del Nuovo Testamento e la dottrina<br />
della Chiesa insegnano a me credente che questa unione spirituale del mio essere con<br />
Cristo in un «uomo nuovo» è opera dello Spirito Santo, lo Spirito di Amore, lo Spirito<br />
di Cristo.<br />
L’unione delle due nature nell’Unica Persona del Verbo, in Cristo, è una unione ontologicamente<br />
perfetta e indistruttibile, unione di essenze in una sussistente Entità personale,<br />
che è il Dio Eterno. L’unione della mia anima con Dio in Cristo non ha questo<br />
carattere ontologico e inseparabile; è, al contrario, una unione accidentale: tuttavia è<br />
qualcosa di più di una semplice unione morale o un’armonia di cuori. L’unione del<br />
cristiano con Cristo non è semplicemente similarità di inclinazioni e di sentimenti, un<br />
mutuo consenso di menti e di volontà. Ha qualità più radicale, più misteriosa, più soprannaturale:<br />
è una unione mistica, per la quale Cristo stesso diventa fonte e principio<br />
di vita divina in me. Cristo stesso, per usare una metafora tratta dalla Sacra Scrittura,<br />
«spira» in me il Suo alito divino, donandomi il Suo Spirito. La missione sempre rinnovata<br />
dello Spirito nell’anima, che è in grazia di Cristo, deve essere intesa per mezzo<br />
dell’analogia del respiro naturale che continua a rinnovare di momento in momento la<br />
nostra vita corporea. Il mistero dello Spirito è il mistero dell’amore altruistico. Lo riceviamo<br />
nella «ispirazione» di un amore segreto, e lo diamo agli altri nel riversare su<br />
di loro la nostra carità. La nostra vita in Cristo comprende <strong>qui</strong>ndi sia un ricevere che<br />
un dare. Riceviamo da Dio, nello Spirito, e nello stesso Spirito ridiamo a Dio il nostro<br />
amore, riversandolo sui nostri fratelli.<br />
Se ho questa vita in me, che m’importa degli accidenti di pena e piacere, speranza e<br />
paura, gioia e dolore? Essi non sono la mia vita, e poco hanno a che fare con essa.<br />
Perché dovrei temere qualcosa, che non può privarmi di Dio; e perché dovrei desiderare<br />
qualcosa che non può darmi il possesso di Lui?<br />
Le cose esteriori vanno e vengono, ma perché dovrebbero turbarmi? Perché la gioia<br />
dovrebbe eccitarmi e il dolore abbattermi, il successo allietarmi e l’insuccesso deprimermi,<br />
la vita attirarmi e la morte respingermi, se io vivo solo della Vita, che è in me<br />
per dono di Dio?<br />
Perché dovrei angustiarmi per la perdita di una vita corporale, che deve inevitabilmente<br />
andar perduta, dato che posseggo una vita spirituale e una personalità che non possono<br />
andare perdute, se io non lo desidero? Perché dovrei avere paura di cessare di<br />
essere ciò che non sono, quando sono già diventato qualcosa di ciò che sono? Perché<br />
dovrei affaticarmi per conseguire soddisfazioni, che non possono durare un’ora e che<br />
portano con sé l’infelicità, quando possiedo già Dio nella Sua eternità di gioia?