qui - PARROCCHIA CORPUS DOMINI
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anima per mezzo del Suo amore personale e della Sua Missione divina.<br />
Questa amorosa consapevolezza è molto più reale e più apprezzabile di ciò a cui possiamo<br />
giungere con l’aiuto dei nostri soli sensi interni: poiché l’immagine di Gesù che<br />
la nostra immaginazione ci può fornire non è mai altro che una rappresentazione,<br />
mentre l’amore che la Sua grazia produce nel cuore può portarci al diretto contatto<br />
con Lui, quale Egli è veramente. È Gesù stesso che fa sorgere questo amore in noi con<br />
un’azione diretta e personale della Sua volontà. Quando Egli tocca l’anima col Suo<br />
amore, Egli opera su di noi con un’azione diretta e più intima di quella che un oggetto<br />
materiale esercita sul nostro occhio o sugli altri nostri sensi. Senza contare che l’unica<br />
vera ragione per cui si medita su Gesù e ci si raccoglie sull’immagine che di Lui serbiamo<br />
nella memoria, è quella appunto di prepararci a questo più intimo contatto con<br />
Lui nell’amore. Perciò, quando il Suo amore comincia ‘ad ardere in noi, cessa, a rigore,<br />
la necessità di continuare a servirci dell’immaginazione. Ad alcuni questo può piacere,<br />
ad altri no, ed altri forse non hanno possibilità di scelta. Serviti di ciò che ti aiuta,<br />
ed evita ciò che ti intralcia.<br />
Ciascuno di noi si forma un’idea di, Cristo che è limitata ed incompleta. Tale idea è<br />
tagliata secondo la nostra misura. Noi abbiamo la tendenza a farci un Cristo a nostra<br />
immaginazione, una proiezione delle nostre aspirazioni, dei nostri desideri, dei nostri<br />
ideali. Troviamo in Lui quello che desideriamo trovare. Facciamo di Lui non solo<br />
l’incarnazione di Dio, ma anche l’incarnazione di quelle cose per le quali viviamo noi<br />
e la nostra società e il nostro ambiente.<br />
Quindi, sebbene sia vero che la perfezione consiste nell’imitare Cristo e nel riprodurlo<br />
nella nostra vita, non basta imitare il Cristo della nostra immaginazione.<br />
Leggiamo i Vangeli non soltanto per avere un’immagine o un’idea di Cristo, ma per<br />
penetrare profondamente le parole della rivelazione al fine di stabilire, mediante la<br />
fede, un contatto vitale col Cristo che dimora nella nostra anima quale Dio.<br />
Non sono i nostri sforzi che risolvono il problema di formare Cristo in noi. Non si<br />
tratta di studiare i Vangeli e di sforzarsi poi di mettere in pratica le nostre idee, per<br />
quanto si possa anche tentare di farlo, ma sempre sotto la guida della grazia, in completa<br />
sottomissione allo Spirito Santo.<br />
Perché se ricorriamo alle nostre idee, al nostro giudizio e ai nostri sforzi per imitare la<br />
vita di Cristo, non faremo che rappresentare una specie di mistero sacro che finirà per<br />
allontanare tutti coloro che incontreremo, perché sarà statico, artificioso, morto.<br />
lo Spirito di Dio che deve insegnarci chi è Cristo, che deve formare Cristo in noi e trasformarci<br />
in un altro Cristo. Perché dopo tutto, la trasformazione in Cristo non è una<br />
questione puramente individuale: c’è un solo Cristo, non molti. Egli non è diviso. E<br />
per me diventare Cristo significa entrare nella Vita del Cristo Totale, nel Corpo Mistico<br />
fatto del Capo e delle membra, del Cristo e di tutti coloro che sono incorporati in<br />
Lui per mezzo del Suo Spirito.<br />
Cristo forma Se stesso con la grazia e con la fede nelle anime di tutti coloro che Lo<br />
amano, e nello stesso tempo li attira tutti insieme a Sé per farli Uno in Lui. Ut sint<br />
consummati in unum.<br />
E lo Spirito Santo, che è la vita di questo Corpo Unico, dimora in tutto il Corpo e in<br />
ognuna delle sue membra, così che il Cristo Totale è Cristo e ciascun individuo è Cristo.<br />
Quindi, se vuoi avere nel cuore gli affetti e le disposizioni che erano quelle di Cristo<br />
sulla terra, consulta non la tua immaginazione, ma la fede. Entra nella tenebra della<br />
rinuncia interiore, spoglia l’anima tua dalle immagini e lascia che Cristo si formi in te