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dell’unico spirito dell’uomo. Quello incosciente e al disotto della ragione venne chiamato<br />

anima o psiche, ed era l’anima «animale», il regno dell’istinto, e delle emozioni,<br />

il regno dell’automatismo, nel quale l’uomo opera come un organismo psicofisico.<br />

(Quest’anima è concepita come un principio femminile o passivo nell’uomo.)<br />

Poi viene la ragione, principio attivo cosciente, illuminato, l’animus o nous. Qui abbiamo<br />

la mente come principio maschile, l’intelligenza che governa, ragiona, guida la<br />

nostra attività alla luce della prudenza e del pensiero. Essa è intesa a dirigere e comandare<br />

il principio femminile, l’anima passiva. L’anima è Eva, l’animus è Adamo.<br />

L’effetto del peccato originale in tutti noi è che Eva tenta Adamo e questi non oppone<br />

più il suo pensiero raziocinante all’impulso cieco di lei e <strong>qui</strong>ndi tende a lasciarsi governare<br />

più dall’automatismo di una reazione passionale e da riflessi condizionati, che<br />

dal pensiero e dai principi morali.<br />

Tuttavia, la vera condizione dell’uomo non è semplicemente l’anima governata<br />

dall’animus, cioè un principio maschile ed uno femminile. Vi è un principio ancora<br />

più elevato, che sta al disopra della distinzione fra maschile e femminile, attivo e passivo,<br />

prudenziale ed istintivo. Questo principio più elevato, nel quale gli altri due sono<br />

uniti e si trascendono in Dio, è lo spiritus o pneuma. Questo principio più elevato non<br />

è semplicemente qualcosa insito nella natura dell’uomo, è l’uomo stesso, unificato,<br />

vivificato, innalzato al disopra di sé ed ispirato da Dio.<br />

La piena statura dell’uomo si trova nello «spirito» o pneuma. L’uomo non è completamente<br />

uomo finché non è «uno spirito solo con Dio». L’uomo è «spirito», quando è<br />

al tempo stesso anima, animus e spiritus. Ma questi tre non sono numericamente distinti.<br />

Essi formano una cosa sola. E quando sono perfettamente ordinati nell’unità,<br />

pur ritenendo ognuno le sue qualità proprie, l’uomo è ricostituito ad immagine della<br />

Santissima Trinità.<br />

La «vita spirituale» è <strong>qui</strong>ndi la vita perfettamente e<strong>qui</strong>librata, nella quale il corpo, con<br />

le sue passioni e i suoi istinti, la mente con la sua capacità di raziocinio e la sua obbedienza<br />

ai principi, e lo spirito con la sua illuminazione passiva ad opera della Luce e<br />

dell’Amore di Dio, formano un uomo completo che è in Dio e con Dio, da Dio e per<br />

Dio.. È un uomo in cui Dio è tutto in tutto. Un uomo in cui Dio esercita la Sua volontà<br />

senza ostacoli.<br />

Appare <strong>qui</strong>ndi chiaro che un’adorazione puramente emotiva, una vita secondo<br />

l’istinto, una religione orgiastica, non è vita spirituale. Ma anche una vita meramente<br />

razionale, una vita di pensiero cosciente, un’attività razionalmente diretta, non è vita<br />

pienamente spirituale. In particolare, è caratteristico errore del tempo moderno quello<br />

di ridurre la spiritualità dell’uomo ad una semplice «forma mentis» e di limitare tutta<br />

la vita spirituale soltanto alla mente capace di ragionare. In tal caso la vita spirituale si<br />

riduce semplicemente al «pensare» — al verbalismo, alla razionalizzazione, ecc. Ma<br />

una simile vita è tronca, è incompleta.<br />

La vera vita spirituale non è una vita di orgia dionisiaca né di chiarezza apollinea: le<br />

trascende entrambe. È una vita di sapienza, una vita di amore sapiente. Nella Sophia o<br />

Sapientia, che è la forma più elevata del principio della sapienza, tutta la grandezza e<br />

la maestà dell’ignoto che è in Dio, e tutto ciò che è ricco e materno nella Sua creazione<br />

sono inseparabilmente uniti come principio paterno e materno, il Padre increato e<br />

la Madre-Sapienza creata.<br />

La fede è il mezzo che ci apre questo regno più elevato di unità, di forza, di luce, di<br />

amore sapiente, dove non vi è più la luce frammentaria e limitata dei principi razionali,<br />

ma dove la Verità è Una e Indivisa, traendo tutto a sé nella pienezza della Sapientia

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