qui - PARROCCHIA CORPUS DOMINI
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Egli che è luce infinita è così terribile nella sua evidenza che la nostra mente Lo vede<br />
solo come tenebra. Lux in tenebris lucet et tenebrae eam non comprehenderunt.<br />
Se nulla di ciò che possiamo vedere può o essere Dio o rappresentarLo a noi quale<br />
Egli è, allora per trovarLo dobbiamo passare oltre tutto ciò che può essere visto ed entrare<br />
nella tenebra. Poiché nulla di ciò che può essere udito è Dio, per trovarLo dobbiamo<br />
entrare nel silenzio.<br />
Poiché Dio non può essere immaginato, tutto ciò che la nostra immaginazione ci dice<br />
di Lui è in fondo una menzogna, e <strong>qui</strong>ndi non possiamo conoscerLo quale Egli è<br />
realmente se non passiamo oltre tutto ciò che può essere immaginato e non entriamo<br />
in una oscurità senza immagini e senza somiglianza con nessuna cosa creata.<br />
E poiché Dio non può essere immaginato o visto, le visioni di Dio che, come leggiamo,<br />
hanno avuto i santi non sono tanto visioni di Lui quanto visioni intorno a Lui;<br />
perché vedere qualsiasi forma limitata non è vedere Lui.<br />
Dio non può essere compreso che da Se stesso. Possiamo comprenderLa soltanto trasformandoci<br />
in qualche modo in Lui così da conoscerLo come Egli conosce Se stesso.<br />
Ed Egli non conosce Se stesso per mezzo di una qualsiasi rappresentazione di Sé: la<br />
Sua stessa infinità essenza è la Sua conoscenza di Sé, e noi non Lo conosceremo come<br />
Egli si conosce fintanto che non saremo uniti a ciò che Egli è.<br />
La fede è il primo passo in questa trasformazione, perché è una cognizione che conosce<br />
senza immagine e rappresentazione, mediante una identificazione d’amore con il<br />
Dio vivente nell’oscurità.<br />
La fede raggiunge l’intelletto non attraverso i sensi ma in una luce direttamente infusa<br />
da Dio. Poiché questa luce non passa attraverso l’occhio, l’immaginazione o la ragione,<br />
la sua certezza diventa nostra, senza alcun rivestimento di apparenza creata, senza<br />
alcuna somiglianza che possa essere percepita o descritta. È vero che l’articolo di fede<br />
cui noi diamo l’assenso è espresso in termini che rappresentano cose che possono essere<br />
immaginate, ma appena noi le immaginiamo le travisiamo e usciamo di strada.<br />
Così non possiamo immaginare la connessione fra i due termini della proposizione:<br />
«In Dio vi sono Tre Persone ed Una Sola Natura». E sarebbe un grave errore cercare<br />
di immaginarla.<br />
Se credi, se fai un semplice atto di sottomissione all’autorità di Dio che propone<br />
esternamente qualche articolo di fede per mezzo della Sua Chiesa, riceverai il dono di<br />
una luce interiore così semplice da escludere ogni descrizione e così pura che sarebbe<br />
volgarità il chiamarla esperienza. Ma è una luce vera, che perfeziona l’intelletto umano<br />
di una perfezione molto al di là della scienza.<br />
E certamente necessario ricordare che la fede implica assenso alle verità proposte<br />
dall’autorità. Non si deve tuttavia sopravvalutare questo elemento di sottomissione<br />
nella fede al punto da far sembrare che in esso sia racchiusa tutta l’essenza della fede:<br />
come se una semplice tenace sottomissione della volontà, priva di luce e di amore, bastasse<br />
a fare un «uomo di fede». Se si sopravvaluta questo elemento della volontà, la<br />
differenza tra la fede nell’intelletto e la semplice ubbidienza nella volontà diventa<br />
oscura. In certi casi ciò può essere un grave danno, perché se non vi è luce di fede o<br />
illuminazione interiore della mente per mezzo della grazia, per la quale si accoglie la<br />
verità proposta da Dio e la si raggiunge perché Lui la garantisce, allora inevitabilmente<br />
viene a mancare la vera pace della mente ed il sostegno soprannaturale, che le è dovuto.<br />
In tal caso non esiste vera fede. Manca esattamente l’elemento di luce. Vi è solo<br />
una soppressione forzata del dubbio, laddove dovrebbe invece aprirsi l’occhio del<br />
cuore per mezzo di una fede profonda. Dove esiste solo una soppressione violenta del