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qui - PARROCCHIA CORPUS DOMINI

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L’inferno è il luogo dove non si ha nulla in comune con gli altri salvo il fatto di odiarsi<br />

a vicenda e di non potersi staccare gli uni dagli altri e da se stessi.<br />

Tutti sono stretti assieme nel loro fuoco e ciascuno tenta di allontanare gli altri da sé<br />

con un odio immenso e impotente. E vogliono liberarsi gli uni dagli altri non tanto<br />

perché odiano ciò che vedono negli altri, quanto perché sanno che gli altri odiano ciò<br />

che vedono in loro: tutti riconoscono l’uno nell’altro ciò che detestano in se stessi:<br />

egoismo, impotenza, angoscia, terrore, disperazione.<br />

L’albero si conosce dai frutti. Se volete comprendere la storia politica e sociale<br />

dell’uomo moderno, studiate l’inferno.<br />

Eppure il mondo, con tutte le sue guerre, non è ancora inferno. E la storia, per quanto<br />

terribile, ha un altro e più profondo significato. Giacché non è il male che c’è nella<br />

storia che dà alla storia il suo significato; e non è il male del nostro tempo che può<br />

aiutarci a capire il nostro tempo. Nella fornace della guerra e dell’odio, la città di coloro<br />

che reciprocamente si amano si edifica e si cementa nell’eroismo della carità sotto<br />

l’impulso della sofferenza, mentre la città di coloro che odiano ogni cosa è dilaniata<br />

e divisa e i suoi cittadini sono dispersi in ogni direzione, come scintille e fumo e<br />

fiamma.<br />

Anche il nostro Dio è un fuoco divoratore. E se noi, mediante l’amore, ci trasformiamo<br />

in Lui e bruciamo come Egli brucia, il Suo fuoco sarà la nostra eterna gioia. Ma se<br />

rifiutiamo il Suo amore e restiamo nel gelo del peccato e dell’opposizione a Lui e agli<br />

altri uomini, allora il Suo fuoco diventerà (per nostra più che per Sua elezione) nostro<br />

eterno nemico, e l’Amore, invece di essere la nostra gioia, diventerà nostro tormento e<br />

nostra distruzione.<br />

Quando amiamo la volontà di Dio troviamo in ogni cosa Lui e la Sua gioia. Ma quando<br />

siamo contro Dio, cioè quando amiamo noi stessi più di Lui, tutte le cose ci diventano<br />

nemiche. Esse non possono fare a meno di rifiutarci l’ingiusta soddisfazione che<br />

il nostro egoismo richiede loro, perché l’infinito altruismo di Dio è la legge di ogni<br />

essenza creata, ed è impresso in ogni cosa che Egli ha fatto ed esse <strong>qui</strong>ndi possono<br />

essere in armonia solo con questo Suo altruismo. Le Sue creature possono essere solo<br />

in armonia con il Suo altruismo. Se negli uomini esse trovano l’egoismo, esse lo odiano,<br />

lo temono, gli resistono — finché non vengano da esso domate e ridotte allo stato<br />

passivo. Ma i Padri del deserto ritenevano che una delle caratteristiche del santo fosse<br />

di poter vivere in pace con i leoni e con i serpenti senza aver nulla da temere da questi.<br />

Non vi è nulla di interessante nel peccato, o nel male come male.<br />

E il male non è un’entità positiva, ma l’assenza di una perfezione che dovrebbe esservi.<br />

Il peccato come tale è così essenzialmente noioso perché è la mancanza di qualcosa<br />

che potrebbe interessare la nostra volontà e la nostra mente.<br />

Ciò che attira gli uomini agli atti malvagi non è il male che sta in essi, ma il bene che<br />

vi si trova, visto sotto un falso aspetto e con una prospettiva errata. E il bene visto da<br />

tale angolo non è che l’esca in una trappola. Quando tu stendi la mano per prenderla,<br />

la trappola scatta, e tu rimani con la noia, il disgusto — e l’odio. I peccatori sono persone<br />

che odiano tutto perché il loro mondo è necessariamente pieno di tradimento,<br />

pieno di illusione, pieno di delusione. E i più grandi peccatori sono la gente più noiosa<br />

del mondo perché sono anche i più annoiati, quelli che trovano la vita più tediosa.<br />

Quando cercano di nascondere il tedio della vita con il chiasso, l’eccitamento,<br />

l’agitazione e la violenza — frutti inevitabili di una vita dedicata all’amore di valori<br />

che non esistono — essi diventano qualcosa di più che noiosi: diventano il flagello del

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