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qui - PARROCCHIA CORPUS DOMINI

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puramente contingente e soggettiva nel cuore dei reggitori del mondo. Ma fuori del<br />

pensiero e dell’azione politica, in campo religioso, non soltanto è lecito sperare in un<br />

simile misterioso compimento, ma è necessario pregare perché si realizzi. Noi possiamo<br />

e dobbiamo credere non tanto che la misteriosa luce di Dio possa «convertire»<br />

coloro che sono più direttamente responsabili della pace nel mondo, ma per lo meno<br />

che essi possano, nonostante la loro ostinazione e i loro pregiudizi, evitare di commettere<br />

errori fatali.<br />

Sarebbe follia sentimentale pretendere che gli uomini si fidino gli uni degli altri,<br />

quando è ovvio che non ci si può fidare. Ma possono almeno imparare ad avere fiducia<br />

in Dio. Possono rendersi conto che la potenza misteriosa di Dio, indipendentemente<br />

dalla loro malizia e dai loro errori umani, protegge in modo inspiegabile gli uomini<br />

da loro stessi, e che Egli trae sempre il bene dal male, anche se non lo fa sempre nel<br />

senso inteso dai predicatori dell’euforia e dell’ottimismo ad ogni costo. Se gli uomini<br />

riusciranno a confidare in Dio e ad amare Dio, che è infinitamente sapiente e che governa<br />

la loro vita, permettendo loro di usare della loro libertà fino al più incredibile<br />

abuso, essi riusciranno ad amare anche gli uomini che sono malvagi. Essi potranno<br />

imparare ad amarli anche nel loro peccato, come Dio li ha amati. Se riusciremo ad<br />

amare quegli uomini, dei quali non possiamo a ragion veduta fidarci, e se riusciremo,<br />

in certa misura, a condividere il loro fardello di peccato, identificandoci in loro, allora<br />

forse vi sarà qualche speranza di pace nel mondo, pace basata non sulla sapienza o sui<br />

maneggi degli uomini, ma sulla inscrutabile misericordia di Dio.<br />

Perché soltanto l’amore — che significa umiltà — può scacciare la paura che è alla<br />

radice di ogni guerra.<br />

A che serve affrancare la nostra corrispondenza con esortazioni a «pregare per la pace»<br />

e poi spendere miliardi di dollari per costruire sommergibili atomici, armi termonucleari<br />

e missili balistici? Questo, a mio parere, è certamente ciò che il Nuovo Testamento<br />

chiama «farsi beffe di Dio» ed è un farsi beffe di Lui in maniera assai peggiore<br />

di quello degli atei. Il colmo della contraddizione è che noi accumuliamo queste<br />

armi per proteggerci dagli atei, i quali con tutta franchezza asseriscono che Dio non<br />

esiste e che bisogna fare affidamento solo sulle bombe e sui missili, perché nient’altro<br />

offre garanzie di sicurezza. È dunque perché confidiamo tanto nella potenza di Dio,<br />

che ci prepariamo a distruggere fino all’ultimo quella gente prima che essi distruggano<br />

noi? Anche a rischio di distruggere insieme noi stessi?<br />

Con questo non voglio dire che la preghiera escluda l’uso contemporaneo dei mezzi<br />

umani ordinari per raggiungere uno scopo di per sé naturalmente buono e giustificabile.<br />

Si può benissimo pregare per la guarigione e insieme prendere le medicine prescritte<br />

dal medico. Infatti un credente dovrebbe normalmente fare le due cose. E dovrebbe<br />

esservi una ragionevole e giusta proporzione nell’uso di questi due mezzi per<br />

raggiungere lo stesso scopo.<br />

Ma considerate la quantità enorme di denaro, di energie, di preoccupazioni e di cure,<br />

spesa per la produzione di armamenti, che diventano quasi subito superati e devono<br />

essere smantellati. Paragonate tutto questo al misero gesto di annullare i francobolli<br />

con un timbro che invita a «pregare per la pace»! Pensate pure alla sproporzione esistente<br />

tra la nostra devozione e l’enorme impresa di distruzione omicida che noi al<br />

tempo stesso sanzioniamo, senza per questo provare vergogna. Non ci passa neppur<br />

per la mente, si direbbe, che esiste una certa incongruenza nel pregare il Dio della pace<br />

(il Dio che ci ha comandato di amarci l’un l’altro come Lui ci ha amato, che ci ha<br />

ammonito che coloro che mettono mano alla spada per la spada periranno) e al tempo

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