qui - PARROCCHIA CORPUS DOMINI
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nere delusi.<br />
Non siate uno di quelli che, pur di non rischiare il fallimento, non tentano mai nulla.<br />
Il concetto di «virtù» non ha presa sugli uomini, perché ad essi non interessa più diventare<br />
buoni. Pure, se tu dici loro che San Tommaso parla delle virtù come di «abitudini<br />
dell’intelletto pratico», può darsi forse che essi prestino qualche attenzione alle<br />
tue parole. Essi si compiacciono al pensiero di tutto ciò che può farli parere intelligenti,<br />
che aggiunge loro qualcosa.<br />
La nostra mente è simile alla gazza. Essa raccoglie tutto ciò che scintilla, non importa<br />
quanto diventi scomodo il nostro nido con tutta quella ferraglia.<br />
I diavoli sono molto lieti quando un’anima esce dalla casa asciutta e prende la pioggia<br />
battendo i denti, per il solo motivo che la casa è asciutta.<br />
Ho ben poca idea di quanto avviene nel mondo; ma a volte mi capita di vedere quello<br />
che si disegna e si scrive, e mi convinco che la gente vive nei bidoni della spazzatura.<br />
Sono contento di non poter sentire quello che si canta.<br />
Se uno scrittore è tanto cauto da non scrivere nulla che possa essere criticato, non<br />
scriverà mai nulla che possa essere letto. Se vuoi aiutare gli altri, devi deciderti a scrivere<br />
cose che taluni condanneranno.<br />
Non puoi essere un uomo di fede, se non sai dubitare. Non puoi credere in Dio, se non<br />
sei capace di mettere in dubbio il valore di un preconcetto, anche se tale preconcetto<br />
può sembrarti di carattere religioso. La fede non è conformismo cieco ad un preconcetto,<br />
a un «concetto prestabilito». La fede è frutto di una decisione presa consapevolmente,<br />
di un giudizio fatto con piena deliberazione alla luce di una verità che non<br />
si può dimostrare. Non è semplicemente accettare una decisione presa da altri.<br />
Una «fede» che si limita a confermarci nell’ostinazione e nell’autocompiacimento,<br />
può benissimo essere l’espressione di un dubbio teologico. La vera fede non è mai<br />
semplicemente fonte di conforto spirituale. Essa può certamente procurarci la pace,<br />
ma per far questo deve coinvolgerci in una lotta. Una «fede» che cerchi di evitare la<br />
lotta è, in verità, una tentazione contro la vera fede.<br />
La memoria è corrotta e distrutta da una folla di ricordi. Se voglio possedere una memoria<br />
veritiera, devo prima dimenticare molte cose. La memoria non è pienamente se<br />
stessa, quando si estende solo al passato. Una memoria che non si rende conto del presente,<br />
che non ricorda il «<strong>qui</strong>» e l’«ora», che non ricorda la propria individualità, non<br />
è memoria. Colui che non ricorda altro che fatti ed avvenimenti del passato e non viene<br />
mai ricondotto al presente è vittima di amnesia,<br />
Siamo così sicuri che i mali passati dovranno ripetersi, che ne provochiamo la ripetizione.<br />
Non osiamo intraprendere una nuova vita, nella quale i mali del passato siano<br />
totalmente dimenticati; una nuova vita sembra implicare nuovi mali e noi preferiamo<br />
affrontare i mali che ci sono già noti. Ci aggrappiamo <strong>qui</strong>ndi al male divenuto già nostro<br />
e lo rinnoviamo di giorno in giorno, finché ci identifichiamo con esso e non sappiamo<br />
più immaginare un cambiamento.<br />
Che dire di quegli uomini che percorrono le campagne innalzando cartelloni sui quali<br />
hanno scritto: «Gesù ci salva» e: «Preparatevi all’incontro con Dio». Li avete mai visti?<br />
Io no. Ma spesso cerco di immaginarmeli e mi domando che cosa passa nelle loro<br />
menti. Strano a dirsi, quei loro cartelloni non mi fanno pensare a Gesù, ma a loro. O<br />
forse è il «loro Gesù» che si mette frammezzo e rende impossibile qualsiasi pensiero a<br />
Gesù. Essi vogliono imporci il loro Gesù e forse questo Gesù non è che una proiezione<br />
di se stessi. Alle volte sembrano minacciare il mondo di castigo, altre volte invece<br />
sembrano promettere misericordia; oppure chiedono solo di essere amati, riconosciuti