qui - PARROCCHIA CORPUS DOMINI
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ne dovrebbe; <strong>qui</strong>ndi venire usata con grande precauzione e discernimento da chiunque<br />
si proponga di vivere una seria vita interiore.<br />
Tenete limpidi gli occhi, tran<strong>qui</strong>lle le orecchie, serena la mente. Respirate l’aria di<br />
Dio. Lavorate, se potete, sotto il Suo cielo.<br />
Ma se dovete vivere in una città, lavorare tra le macchine, viaggiare nella metropolitana,<br />
mangiare in luoghi dove la radio vi assorda con notizie di dubbia origine, dove il<br />
cibo distrugge la vostra vita e i sentimenti di coloro che vi circondano vi avvelenano il<br />
cuore di noia, non siate impazienti, ma accettate tutto come espressione dell’amore di<br />
Dio e come seme di solitudine gettato nella vostra anima. Se siete spaventati da queste<br />
cose, conserverete il gusto per il silenzio ristoratore del raccoglimento. Ma allo stesso<br />
tempo nutrite compassione per quegli uomini che hanno perduto persino il concetto<br />
della solitudine. Voi, almeno, sapete che questa esiste e che è fonte di pace e di gioia.<br />
Voi potete ancora sperare in questa gioia. Loro non vi sperano nemmeno più.<br />
Se fuggite per fuggire, se vi allontanate dal mondo solo perché esso è (come deve essere)<br />
terribilmente spiacevole, non troverete pace, non troverete solitudine. Se cercate<br />
la solitudine solo perché è ciò che preferite, non fuggirete mai dal mondo e dal suo<br />
egoismo; non avrete mai quella libertà interiore che vi manterrà davvero soli.<br />
Un aspetto di importanza vitale per la solitudine è l’intima. subordinazione alla castità.<br />
La virtù della castità non è la rinunzia totale ai rapporti sessuali, ma semplicemente<br />
il retto uso di questi. Ciò significa, secondo la maggior parte delle grandi tradizioni<br />
religiose nel mondo, limitare questi rapporti a quelli consentiti nella vita coniugale e,<br />
nello stato coniugale, subordinarli a determinate norme.<br />
L’abnegazione non è mai così importante come nei rapporti sessuali, perché tra tutti<br />
gli appetiti naturali questo è il più difficile a tenersi sotto controllo; ed è quello che, se<br />
viene assecondato indisciplinatamente, rende lo spirito umano totalmente cieco ad<br />
ogni luce interiore.<br />
Di per sé, il sesso non deve assolutamente essere considerato cattivo. Esso è un bene<br />
naturale voluto da Dio e che rientra nel quadro dell’amore e della misericordia di Dio<br />
verso gli uomini. Ma benché il sesso non sia cattivo in se stesso, un attaccamento disordinato<br />
ai suoi piaceri, specialmente al di fuori del matrimonio, è una delle debolezze<br />
più frequenti e più miserabili dell’uomo. È difatti una debolezza così comune che<br />
molti oggi credono che gli istinti sessuali non possono venire pienamente controllati,<br />
che per un essere umano normale non sia possibile astenersi totalmente da questi piaceri.<br />
Ritengono <strong>qui</strong>ndi che bisogna rassegnarsi all’inevitabile e non preoccuparsene.<br />
Bisogna certamente convenire che un senso patologico di colpa nei riguardi del sesso<br />
non aiuta gli uomini a controllare le loro passioni. Tuttavia l’autocontrollo non è solo<br />
augurabile ma, tutto considerato, è possibile ed è essenziale per la vita contemplativa.<br />
Esso richiede notevole sforzo, vigilanza, pazienza, umiltà e fiducia nella grazia divina.<br />
Ma la stessa lotta per la castità c’insegna a fare affidamento su una potenza spirituale<br />
superiore alla nostra natura, e questa è una preparazione indispensabile per giungere<br />
alla preghiera interiore. Inoltre, la castità non è possibile senza un ascetico sacrificio<br />
di sé in molti altri campi. Richiede una certa dose di digiuno, una vita morigerata e<br />
ben ordinata; richiede modestia, un freno alla curiosità, moderazione della propria aggressività<br />
e molte altre virtù.<br />
La castità perfetta pone l’uomo in uno stato di solitudine spirituale, di pace, di tran<strong>qui</strong>llità,<br />
di chiarezza di mente, di dolcezza e di gioia, nel quale egli si trova pienamente<br />
disposto alla meditazione ed alla preghiera contemplativa.