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qui - PARROCCHIA CORPUS DOMINI

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ma perché, al contrario, essa li avvicina a noi e, in un certo senso, li mette al disotto di<br />

noi. La santità, viene data ad essi perché possano aiutarci e servirci — perché i santi<br />

sono come i dottori e le infermiere, che stanno meglio dei malati nel senso che sono<br />

sani e posseggono l’arte di risanarli, eppure si rendono servitori dei malati e dedicano<br />

loro la propria salute e la propria arte.<br />

I santi sono quello che sono non perché la loro santità li renda mirabili agli altri, ma<br />

perché il dono della santità li rende capaci di ammirare tutti gli altri. Essa dà loro una<br />

percezione più chiara che può scorgere il bene nei più terribili criminali. Essa li libera<br />

dal peso di giudicare gli altri uomini, di condannarli. Insegna loro a sottolineare il bene<br />

degli altri per mezzo della compassione, della misericordia, del perdono. Un uomo<br />

diventa santo non per la convinzione che egli è migliore dei peccatori, ma perché si<br />

rende conto di essere uno di loro e che tutti insieme hanno bisogno della misericordia<br />

di Dio.<br />

Nell’umiltà è la più grande libertà. Fintanto che dovete difendere l’io immaginario che<br />

giudicate importante, perdete la pace del cuore. Non appena paragonate questa ombra<br />

con le ombre degli altri, perdete ogni gioia, perché avete cominciato ad occuparvi di<br />

cose irreali, e non vi è gioia nelle cose che non esistono.<br />

Non appena cominciate a prendervi sul serio e a immaginare che le vostre virtù sono<br />

importanti perché sono vostre, diventate prigioniero della vostra vanità ed anche le<br />

vostre opere migliori vi accecheranno e vi inganneranno. Allora, per difendervi, comincerete<br />

a vedere peccati e difetti dovunque nelle azioni degli altri. E più attribuirete<br />

indebita importanza a voi e alle vostre opere, più tenderete a fissarvi nella vostra idea<br />

condannando gli altri. Talvolta le persone virtuose sono anche le più amare e le più<br />

infelici perché sono inconsciamente giunte a credere che ogni loro felicità dipenda dal<br />

fatto che esse sono più virtuose degli altri.<br />

Quando l’umiltà libera l’uomo dall’attaccamento alle proprie opere e alla propria reputazione,<br />

questi scopre che la vera gioia è possibile solo quando ci dimentichiamo<br />

completamente di noi stessi. E solo quando non prestiamo troppa attenzione alle nostre<br />

opere, alla nostra reputazione e alla nostra eccellenza noi siamo completamente<br />

liberi di servire Dio in modo perfetto, unicamente per amor Suo.<br />

Un uomo che non sia spoglio e povero e nudo nell’anima farà sempre inconsciamente<br />

ciò che deve fare più per se stesso che per la gloria di Dio. Sarà virtuoso non perché<br />

ama la volontà di Dio, ma perché vuole ammirare le proprie virtù. Ma ogni momento<br />

della giornata gli procurerà qualche delusione che lo renderà amaro ed impaziente, e<br />

nella sua impazienza egli verrà scoperto.<br />

Egli ha stabilito di fare cose spettacolari. Non può concepire se stesso senza<br />

un’aureola. E quando gli avvenimenti della vita giornaliera gli ricordano la sua pochezza<br />

e la sua mediocrità egli se ne vergogna, e il suo orgoglio si rifiuta di accettare<br />

una verità che non dovrebbe sorprendere nessun uomo e<strong>qui</strong>librato.<br />

Anche le persone che fan professione di pietà e fra queste qualche volta anche le persone<br />

più pie, possono perdere il tempo in vicendevoli competizioni, in cui non si trova<br />

se non miseria umana.<br />

Più di una volta Gesù dovette riprendere i Suoi Apostoli. che disputavano fra loro contendendosi<br />

i primi posti nel Suo Regno. Due di essi, Giacomo e Giovanni, cercarono<br />

di assicurarsi i due seggi alla Sua destra e alla Sua sinistra. Non è cosa insolita nella<br />

vita dei santi trovare che essi non sempre vanno d’accordo tra loro. Pietro non andò<br />

sempre d’accordo con Paolo, o Filippo Neri con Carlo Borromeo. Qualche volta gli<br />

uomini più santi furono addirittura esasperanti e resero molto difficile agli altri il trat-

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