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qui - PARROCCHIA CORPUS DOMINI

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sua conformità a un tipo astratto, ma nella sua identità individuale con se stessa. Questo<br />

particolare albero darà gloria a Dio estendendo le sue radici nella terra e levando i<br />

suoi rami nell’aria e nella luce come nessun altro albero prima o poi ha fatto o farà.<br />

Immaginate forse che le singole cose create nel mondo siano tentativi imperfetti di<br />

riprodurre un tipo ideale che il Creatore non è mai riuscito ad ottenere sulla terra? Se<br />

così fosse, le cose non Gli darebbero gloria, ma proclamerebbero che Egli non è un<br />

perfetto Creatore.<br />

Quindi ogni essere particolare, nella sua individualità, nella sua natura ed entità concreta,<br />

con tutte le sue caratteristiche e le sue qualità particolari e la sua inviolabile<br />

identità, dà gloria a Dio con l’essere precisamente ciò che Egli vuole che sia, <strong>qui</strong> ed<br />

ora, nelle circostanze per esso disposte dal Suo amore e dalla Sua arte infinita.<br />

Le forme e i caratteri individuali degli esseri che vivono e si sviluppano, delle cose<br />

inanimate, degli animali e dei fiori e di tutta la natura, costituiscono la loro santità agli<br />

occhi di Dio.<br />

La loro inviolabile identità è la loro santità. È l’impronta della Sua sapienza, della Sua<br />

realtà in loro.<br />

La particolare rozza bellezza di questo puledro in questo giorno d’aprile su questo<br />

campo e sotto queste nubi è una santità consacrata a Dio dalla Sua stessa «sapienza<br />

creativa» e proclama la gloria di Dio.<br />

I fiori pallidi del corniolo fuori da questa finestra sono santi. I piccoli fiori gialli che<br />

nessuno nota sul bordo di questa strada sono santi che fissano il volto di Dio.<br />

Questa foglia ha un suo tessuto, una sua venatura ed una sua forma che sono santi, e il<br />

pesce persico e la trota che si nascondono nelle profondità del fiume sono canonizzati<br />

dalla loro bellezza e dalla loro forza.<br />

I laghi nascosti tra le colline sono santi e anche il mare, che con il suo maestoso ondeggiare<br />

dà incessante lode a Dio, è santo.<br />

Il grande monte brullo, con tutti i suoi avvallamenti, è un altro dei santi di Dio. Non vi<br />

è altro monte che gli sia simile. È unico nelle sue caratteristiche; null’altro al mondo<br />

imitò od imiterà Dio nello stesso modo. E in ciò consiste la sua santità.<br />

Ma che dire di te? Che dire di me?<br />

A differenza degli animali e degli alberi, non basta per noi essere ciò che la nostra natura<br />

presuppone. Non basta per noi essere individui umani. Per noi, santità è qualcosa<br />

di più che umanità. Se non siamo altro che uomini, se non siamo altro che il nostro io<br />

naturale, non saremo santi, non potremo offrire a Dio l’adorazione della nostra imitazione,<br />

che santità.<br />

Per me la santità consiste nell’essere me stesso e per te la santità consiste nell’essere<br />

te stesso e, in ultima analisi, la tua santità non sarà mai la mia e la mia non sarà mai la<br />

tua, salvo nella comunione di carità e grazia.<br />

Per me essere santo significa essere me stesso. Quindi il problema della santità e della<br />

salvezza è in pratica il problema di trovare chi sono io e di scoprire il mio vero essere.<br />

Alberi e animali non hanno problemi. Dio li ha fatti quali sono senza consultarli, ed<br />

essi sono perfettamente soddisfatti.<br />

Per noi è diverso. Dio ci lascia liberi di essere ciò che preferiamo. Noi possiamo essere<br />

noi stessi, o non esserlo, a nostro piacere. Siamo liberi di essere reali o illusori.<br />

Possiamo essere veri o falsi, la scelta dipende da noi. Possiamo portare ora una maschera,<br />

ora un’altra, e non apparire mai, se così vogliamo, con il nostro vero volto. Ma<br />

non possiamo operare queste scelte impunemente. Ogni causa ha il suo effetto: se<br />

mentiamo a noi stessi e agli altri, non possiamo pretendere di trovare la verità e la

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