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Bollettino N.3-2012 :Layout 1 - Figlie della Chiesa

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<strong>Figlie</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong><br />

<strong>Bollettino</strong> <strong>della</strong> Postulazione Luglio - Settembre <strong>2012</strong> N. 3<br />

Sped. Abb. Post. D.L.353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1. comma 2 DCB Roma<br />

Ed. Istituto Suore <strong>Figlie</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> - Viale Vaticano, 62 - 00165 Roma


Credo, Signore<br />

aumenta la nostra fede!<br />

C<br />

amminiamo,<br />

carichi di attese,<br />

a tentoni nella notte.<br />

Tu ci incontri<br />

nell’Avvento <strong>della</strong> storia,<br />

sei per noi<br />

il Figlio dell’Altissimo.<br />

Credo, Domine !<br />

Con i santi,<br />

che camminano fra noi,<br />

Signore, noi ti chiediamo:<br />

adauge nobis fidem !<br />

Credo, Domine,<br />

adauge nobis fidem!<br />

In Copertina:<br />

dall’Inno dell’Anno <strong>della</strong> fede<br />

Benedetto XVI<br />

davanti alla porta <strong>della</strong> Basilica<br />

<strong>della</strong> Sacra Famiglia, Barcellona<br />

Vita <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong><br />

- Parola del Papa 3<br />

- Anno <strong>della</strong> fede 4<br />

- Le opere di Misericordia: perdonare 6<br />

e sopportare pazientemente 7<br />

- Maria donna di fede 8<br />

- Verso il centenario dell’ispirazione 10<br />

carismatica 11<br />

Vita dell’Istituto<br />

Sommario<br />

- Ricordiamo la nostra Fondatrice 12<br />

- 50 anni fa: tutte insieme 13<br />

- Professione perpetua sr. Assunta Lobo 14<br />

- Professione temporanea: di Luciana e Anna 15<br />

- Un tempo di grazia 16<br />

- Anno giubilare: Colombia Ecuador 17<br />

- Nel grande silenzio di Tarso 20<br />

- Una preziosa testimonianza 21<br />

- Bella notizia 22<br />

- Emma Moser...per il Concilio 24<br />

- Ottobre missionario 25<br />

- Dalla Grotta di Lourdes 26<br />

- Hanno raggiunto la casa del Padre 27<br />

<strong>Bollettino</strong> trimestrale <strong>della</strong> Postulazione<br />

anno XXXII n. 3 luglio- settembre <strong>2012</strong><br />

C/c postale n. 37701000 - C/c n. 39553003<br />

Sped. Abb. post.D.L. 353/2003<br />

(conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1.comma 2 DCB Roma<br />

Autoriz. del Tribunale di Roma n. 17815 del 5-10-1979<br />

Ed. Istituto Suore <strong>Figlie</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong><br />

Viale Vaticano, 62 - 00165 Roma<br />

Dir. Responsabile: Maria Teresa Sotgiu<br />

Redazione: Elsa De Marchi, Maria Giampiccolo


La parola del Papa<br />

Crediamo con ferma certezza<br />

La “porta <strong>della</strong> fede” (cfr At 14,27) che introduce alla vita di<br />

comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua <strong>Chiesa</strong> è<br />

sempre aperta per noi. E possibile oltrepassare quella soglia<br />

quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare<br />

dalla grazia che trasforma. Attraversare quella porta<br />

comporta immettersi in un cammino che dura tutta la vita. Esso<br />

inizia con il Battesimo (cfr Rm 6, 4), mediante il quale possiamo<br />

chiamare Dio con il nome di Padre, e si conclude con il passaggio<br />

attraverso la morte alla vita eterna, frutto <strong>della</strong> risurrezione<br />

del Signore Gesù che, con il dono dello Spirito Santo, ha<br />

voluto coinvolgere nella sua stessa gloria quanti credono in Lui<br />

(cfr Gv 17,22).<br />

Professare la fede nella Trinità – Padre, Figlio e<br />

Spirito Santo – equivale a credere in un solo Dio che<br />

è Amore (cfr 1Gv 4,8): il Padre, che nella pienezza<br />

del tempo ha inviato suo Figlio per la nostra salvezza;<br />

Gesù Cristo, che nel mistero <strong>della</strong> sua morte e<br />

risurrezione ha redento il mondo; lo Spirito Santo,<br />

che conduce la <strong>Chiesa</strong> attraverso i secoli nell’attesa<br />

del ritorno glorioso del Signore.<br />

Solo credendo, quindi, la fede cresce e si rafforza;<br />

non c’è altra possibilità per possedere certezza sulla<br />

propria vita se non abbandonarsi, in un crescendo continuo,<br />

nelle mani di un amore che si sperimenta sempre<br />

più grande perché ha la sua origine in Dio.<br />

Noi crediamo con ferma certezza che il Signore Gesù ha<br />

sconfitto il male e la morte. Con questa sicura fiducia ci affidiamo<br />

a Lui: Egli, presente in mezzo a noi, vince il potere del<br />

maligno (cfr Lc 11,20) e la <strong>Chiesa</strong>, comunità visibile <strong>della</strong> sua<br />

misericordia, permane in Lui come segno <strong>della</strong> riconciliazione<br />

definitiva con il Padre.<br />

Affidiamo alla Madre di Dio, proclamata “beata” perché<br />

“ha creduto” (Lc 1,45), questo tempo di grazia.<br />

da «La porta <strong>della</strong> fede» di Benedetto XVI,<br />

A nno<br />

<strong>della</strong><br />

F ede<br />

<strong>2012</strong><br />

–<br />

2013<br />

3


di P. Furioli Antonio<br />

L'anno <strong>della</strong> fede ha inizio<br />

l'11 ottobre <strong>2012</strong>, in coincidenza<br />

con il 50° anniversario<br />

dell'apertura del Concilio<br />

Ecumenico Vaticano II<br />

(11 ottobre 1962) e nel 20° anniversario<br />

<strong>della</strong> promulgazione<br />

del Catechismo <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong><br />

Cattolica (11 novembre 1991);<br />

terminerà il 24 novembre 2013.<br />

Quest'anno sarà un'occasione propizia<br />

perché tutti i fedeli comprendano più profondamente<br />

che il fondamento <strong>della</strong> fede cristiana<br />

è l'incontro con una Persona che dà alla<br />

vita un nuovo orizzonte e una direzione decisiva.<br />

Fondata sull'incontro con Gesù Cristo<br />

risorto, la fede potrà essere riscoperta nella<br />

sua integrità e in tutto il suo splendore. Anche<br />

ai nostri giorni la fede è un dono da riscoprire,<br />

da coltivare e da testimoniare, perché il<br />

Signore Gesù conceda a ciascuno di noi di<br />

vivere la bellezza e la gioia d'essere cristiani.<br />

La lettera apostolica Porta fidei di<br />

Benedetto XVI (11 ottobre 2011) è suddivisa<br />

in tre parti: l'introduzione, una parte centrale<br />

con le indicazioni pastorali per le diverse<br />

realtà ecclesiali (<strong>Chiesa</strong> universale, conferenze<br />

episcopali, diocesi, parrocchie, comunità,<br />

associazioni e movimenti) e infine la conclusione.<br />

Il Papa invita tutti noi a vivere in pienezza<br />

quest'anno come uno speciale tempo di<br />

4<br />

Anno <strong>della</strong> Fede<br />

grazia. L'Anno <strong>della</strong> fede deve contribuire a<br />

una rinnovata conversione al Signore Gesù<br />

e alla riscoperta <strong>della</strong> fede, affinché tutti i<br />

membri <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> siano testimoni credibili<br />

e gioiosi del Signore risorto nel mondo<br />

d'oggi, capaci d'indicare a tante persone<br />

smarrite o in ricerca la porta <strong>della</strong> fede.<br />

La lettera ricorda che il principale avvenimento<br />

ecclesiale all'inizio dell'Anno <strong>della</strong><br />

fede sarà la 13° Assemblea generale del<br />

Sinodo dei Vescovi che avrà come tema: La<br />

nuova evangelizzazione per la trasmissione<br />

<strong>della</strong> fede cristiana. Nel 2013 la Giornata<br />

mondiale <strong>della</strong> gioventù a Rio de Janeiro<br />

sarà un'occasione privilegiata per sperimentare<br />

la gioia <strong>della</strong> fede. Il Papa invita a uno<br />

speciale approfondimento dei Documenti<br />

del Concilio e del Catechismo <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong><br />

cattolica. Un'attenzione particolare dovrà<br />

essere riservata al dialogo interconfessionale,<br />

con una solenne celebrazione ecumenica<br />

e varie iniziative ecumeniche volte a invocare<br />

e a favorire il ristabilimento dell'unità<br />

fra i cristiani, che è uno dei principali intenti<br />

del Concilio Vaticano II.<br />

Alle conferenze episcopali di ogni nazione<br />

il documento pontificio chiede di promuovere<br />

una giornata di studio da dedicare<br />

al tema <strong>della</strong> fede, testimoniata personalmente<br />

e trasmessa alle nuove generazioni.<br />

Le conferenze episcopali sono sollecitate ad<br />

impegnarsi per far conoscere i Santi del proprio<br />

territorio, divulgandone la vita; a valorizzare<br />

le opere d'arte delle chiese locali che<br />

illustrano i misteri <strong>della</strong> fede (Biblia pauperum);<br />

a far conoscere i percorsi storici di<br />

fede compiuti da ogni comunità di credenti.


Negli studi teologici, i docenti sono invitati<br />

a verificare nel loro insegnamento la<br />

rilevanza dei contenuti degli ultimi documenti<br />

del magistero solenne <strong>della</strong> chiesa. I<br />

teologi dovranno collaborare alla realizzazione<br />

di sussidi divulgativi, affinché i fedeli<br />

possano rispondere alle domande che si<br />

pongono nei diversi ambiti culturali, in rapporto<br />

alle sfide delle sètte, del secolarismo e<br />

del relativismo.<br />

Ogni diocesi celebrerà l'apertura e la chiusura<br />

dell'anno <strong>della</strong> fede a livello locale. Le<br />

lettere pastorali dei vescovi avranno come<br />

argomento la fede, per aiutare quanti sono in<br />

cerca d'un senso da dare alla propria vita. Le<br />

comunità parrocchiali dovranno preparare i<br />

catechisti e percorsi di formazione permanente<br />

per loro e per i fedeli.<br />

In questo ambito si chiede l'attiva collaborazione<br />

del mondo accademico e delle varie<br />

istituzioni di cultura. Le parrocchie, le comunità,<br />

le associazioni e i movimenti dovranno<br />

essere attivamente coinvolti nella lettura e<br />

nella riflessione personale e comunitaria<br />

<strong>della</strong> lettera Porta fidei, intensificando inoltre<br />

la loro partecipazione nelle celebrazioni liturgiche,<br />

specialmente a quelle eucaristiche.<br />

Non sono da trascurare iniziative come le<br />

“missioni popolari” e un rinnovato impegno<br />

nell'evangelizzazione dei luoghi di lavoro e<br />

in altre attività che riguardano la vita d'ogni<br />

giorno. Ogni progetto di evangelizzazione<br />

dovrà favorire la gioiosa riscoperta e la rinnovata<br />

testimonianza <strong>della</strong> fede, come atto<br />

personale e insieme comunitario.<br />

(1° parte - continua…)<br />

Vita <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong><br />

Apriamo la porta a Cristo<br />

PREGHIERA<br />

Dio tre volte Santo, Trinità divina,<br />

aiutaci a confessare con le labbra<br />

e con il cuore l'infinita gloria del Tuo<br />

eterno amore:<br />

di Te, Padre, eterno Amante<br />

da cui proviene ogni dono perfetto;<br />

di Te, Figlio, eterno Amato<br />

che tutto riceve e tutto dona;<br />

di Te, Spirito Santo, Amore ricevuto<br />

e donato, vincolo <strong>della</strong> carità eterna<br />

ed estasi dell'eterno dono.<br />

In Te, Trinità Santa,<br />

vorremmo nasconderci,<br />

per essere amati nell'Amato<br />

e imparare qui e ora nell'umile<br />

dipanarsi del tempo e per sempre<br />

nel giorno dell'Amore<br />

che non muore. Amen.<br />

5


Ci ha accompagnato in questi due anni la<br />

riflessione sulle Opere di Misericordia che<br />

la <strong>Chiesa</strong>, nella sua antica e sapiente pedagogia,<br />

propone al cristiano per mettere in<br />

pratica il precetto dell'amore, seguendo le<br />

orme di Gesù che non passa “mai oltre” ad<br />

una persona che sperimenta fatica e difficoltà;<br />

ma si fa prossimo, come insegna la parabola<br />

del Buon Samaritano.<br />

Abbiamo considerato innanzi tutto le<br />

Opere di Misericordia corporali, che risultano<br />

anche più evidenti in un momento come<br />

questo di una crisi che non accenna a finire;<br />

e siamo andati poi esplorando il senso delle<br />

Opere di Misericordia Spirituali, che toccano<br />

i sentimenti profondi del cuore e mirano<br />

a creare quella splendida realtà che è la<br />

pace, lo Shalom biblico che è riconciliazione<br />

con Dio, con se stessi e tutti i fratelli.<br />

Ci viene incontro quella che è particolarmente<br />

cara al cuore di Dio:<br />

perdonare le offese. Senza<br />

il perdono non appare possibile<br />

una autentica vita cristiana.<br />

Tutta la storia biblica<br />

è intessuta di misericordia<br />

in risposta al filo rosso<br />

che la percorre e parla <strong>della</strong><br />

costante inclinazione dell'uomo<br />

a fare di testa propria.<br />

Ma Dio, che conosce<br />

il cuore dell'uomo, sa che<br />

Il 27 dicembre 1983<br />

Papa Wojtyla, nel carcere<br />

di Rebibbia, fa visita<br />

ad Ali Agca e lo perdona<br />

6<br />

Le opere di Misericordia «Perdonare»<br />

c'è sempre qualche cosa da recuperare e per<br />

questo è sempre aperto al perdono, che può<br />

diventare materia di conversione definitiva.<br />

Così Gesù ha ordinato ai suoi discepoli di<br />

perdonare sempre, sull'esempio del Padre che<br />

sta nei Cieli, e diventa anche condizione per il<br />

nostro perdono e perché le nostre preghiere<br />

siano accolte ed esaudite.<br />

Perdono è parola complessa: un dono<br />

superiore, oltre misura, dono superlativo;<br />

vuol dire mettere il nostro cuore sulla stessa<br />

lunghezza d'onda del cuore di Dio.<br />

Quando nella Messa di suffragio del dott.<br />

Vittorio Bachelet, alla preghiera dei fedeli,<br />

il figlio ha invocato e offerto il perdono a<br />

quelli che l'avevano ucciso, più d'uno di essi<br />

ha avvertito nel suo intimo che era l'unica<br />

via possibile per ritrovare se stessi e ricostruire<br />

la vita.


e «Sopportare pazientemente»<br />

Il perdono, per essere tale, deve essere<br />

pieno e non lasciare traccia di rancore e di<br />

risentimento. Si incontrano non poche<br />

volte persone che affermano di non riuscire<br />

a perdonare, perché non ritengono possibile<br />

cancellare l'amarezza per l'offesa subita<br />

e i rapporti distrutti. Se al sentimento<br />

non si può comandare è possibile invece<br />

comandare alla propria volontà e arrendersi<br />

con la grazia di Dio e l'adesione <strong>della</strong><br />

fede alla preghiera del Padre nostro:<br />

“rimetti i nostri debiti come noi li rimettiamo<br />

ai nostri debitori”.<br />

Sarà lo Spirito Santo a medicare le ferite<br />

più gravi e riportare la pace nel cuore. Ci<br />

sembrerà allora di essere rinati un'altra volta<br />

ed è quanto ci assicura l'Apostolo Giovanni<br />

nella sua lettera, quando ci dice che chi ama<br />

è passato dalla morte alla vita.<br />

Un breve cenno vogliamo dedicare a<br />

quello che sembra un rimedio forzato alle<br />

situazioni che incontriamo: “sopportare<br />

pazientemente le persone moleste”.<br />

Di fatto è un invito all'amore, come ci<br />

insegna l'Apostolo Paolo: “portate i pesi gli<br />

uni degli altri, così adempirete la legge di<br />

Cristo”. (Galati 6,2)<br />

Penso sovente a quello che ha voluto dire<br />

per Gesù la vita condivisa coi dodici, per tre<br />

anni, giorno e notte: uomini che Egli aveva<br />

scelto perché stessero con lui e per mandarli<br />

a continuare la sua opera, uomini di buona<br />

volontà tanto diversi l'uno dall'altro e Gesù<br />

sta con loro, li ascolta, li istruisce, corregge<br />

così da farli capaci a realizzare la prima<br />

comunità di Gerusalemme, che aveva un<br />

cuor solo e un'anima sola e destava ammirazione<br />

a quanti la osservavano.<br />

Vita <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong><br />

Quanto siamo andati considerando ci fa<br />

toccare con mano come è preziosa l'indicazione<br />

pastorale che la <strong>Chiesa</strong> italiana ha<br />

scelto per il decennio 2011/2020 “Educare<br />

alla vita buona del vangelo” e renderne<br />

testimonianza, perchè incontrare Gesù è trovare<br />

il tesoro prezioso per la nostra vita.<br />

+ Diego Bona<br />

7


La vita <strong>della</strong> Vergine Maria<br />

è una vita di silenzio,<br />

in adorazione <strong>della</strong> Parola Eterna;<br />

un silenzio che accoglie<br />

la presenza del Dio vivente<br />

ed in cui matura la fede<br />

unica <strong>della</strong> “piena di grazia”.<br />

8<br />

Maria donna di fede<br />

Contemplando Maria attraverso la pagina<br />

dell'Annunciazione narrataci dall'evangelista<br />

Luca, veniamo investiti dal raggio di<br />

luce, di fede, che scaturisce dal suo fiat:<br />

“Ecco la serva del Signore, avvenga di me<br />

secondo la tua Parola” (Lc 1,38). È questa<br />

risposta che fa esclamare ad Elisabetta:<br />

“Beata Colei che ha creduto nell'adempimento<br />

delle parole del Signore”. Sì, Maria è<br />

donna di fede, perché crede più alla potenza<br />

<strong>della</strong> promessa del Signore che all'evidente<br />

impossibilità umana di realizzarla; crede<br />

possibile un avvenimento mai accaduto: che<br />

Dio stesso, l'Eterno, venga al mondo in lei,<br />

creatura umana. Questa fede, che va al di là<br />

di ogni comprensione, la rende Beata. In<br />

effetti, a Maria viene chiesta una fede unica:<br />

le viene chiesto di fare un salto nel buio; e<br />

noi difficilmente possiamo immaginare che<br />

cosa le sia costata questa fede.<br />

Nell'Antico Testamento, Sara rise, quando<br />

Dio disse che nella sua vecchiaia avrebbe<br />

generato un figlio; ora a Maria è chiesta<br />

una fede ben più ardua. Il suo è un cammino<br />

di fede che richiede un coraggio e<br />

un'energia fuori del comune. La Vergine si<br />

affida tutta a Dio, a cui è legata in virtù <strong>della</strong><br />

promessa; si appoggia incondizionatamente<br />

a quel Dio, che viene generato da lei come<br />

uomo, e trova nello Spirito Santo il suo rifugio<br />

ed il suo consigliere.<br />

La fede di Maria brilla di nuova luce<br />

nella scena <strong>della</strong> Visitazione; con il canto<br />

del Magnificat, lei, umile serva del Signore,<br />

ripercorre la storia <strong>della</strong> salvezza e proclama<br />

la grandezza del suo Signore, il solo a<br />

poter operare prodigi.<br />

Nel Vangelo di Giovanni, un'altra scena<br />

ci racconta la fede <strong>della</strong> Vergine: alle nozze<br />

di Cana, dove Maria fa semplicemente presente<br />

a Gesù un bisogno reale degli invitati<br />

al banchetto, - la mancanza di vino- attendendo<br />

il suo intervento. Momento solenne<br />

quello delle Nozze di Cana, perché inizia<br />

“l'ora” <strong>della</strong> glorificazione di Gesù che si<br />

compirà poi sulla Croce. “Fate tutto quello<br />

che Lui vi dirà” (Gv 2,5) con queste parole<br />

Maria attesta di nuovo, la sua totale disponibilità<br />

all'obbedienza e rimette se stessa,<br />

ancora una volta, a Dio. Sì, “fate tutto quello<br />

che Lui vi dirà” sono le ultime parole<br />

<strong>della</strong> Vergine riportate dal quarto evangelista;<br />

si può definire il suo testamento spirituale.<br />

Un dono per tutti coloro che si accostano<br />

alla Parola Eterna e sono invitati a fare<br />

la “volontà del Padre” per essere i veri<br />

“beati”.<br />

«Beata Colei<br />

che ha creduto<br />

nell'adempimento<br />

delle parole<br />

del Signore».


La presenza silenziosa di Maria sotto la<br />

croce, più eloquente di ogni parola, è la<br />

testimonianza più efficace <strong>della</strong> sua fede<br />

incrollabile. Il dolore del Figlio come spada<br />

tagliente trapassò il cuore <strong>della</strong> Madre. Fu<br />

l'amore a ferire il petto di Maria ma, dice<br />

San Francesco di Sales nel Trattato sull'amor<br />

di Dio, non soltanto ella non cercò la<br />

guarigione <strong>della</strong> ferita, ma la amò, custodendo<br />

con amore gli strali del dolore che<br />

aveva ricevuto a causa dell'amore. Nel<br />

momento in cui tutti fuggono, annota<br />

Giovanni, “la Madre di Gesù stava presso la<br />

croce”; nell'ora delle tenebre risuona forte la<br />

grande risposta data all'inviato di Dio il<br />

giorno dell'Annunciazione: “Ecco la serva<br />

del Signore, avvenga di me secondo la tua<br />

Parola”, sul Calvario il fiat di Maria non si<br />

esprime a parole; tuttavia il silenzio, la sola<br />

presenza, nel momento più drammatico<br />

<strong>della</strong> storia <strong>della</strong> salvezza, diventa assenso<br />

di fede pieno e incondizionato.<br />

La Santa Vergine vive il dolore nella sua<br />

pienezza, con la certezza che ancora una<br />

volta il suo Dio porterà a compimento la sua<br />

promessa. Ella è figura dell'Israele fedele,<br />

chiamato a riconoscere il compimento<br />

dell'Alleanza e la pienezza <strong>della</strong> salvezza<br />

che Dio attua in Gesù.<br />

Dopo la morte di Gesù la silenziosa presenza<br />

di Maria in attesa del mattino di<br />

Pasqua illumina di fede e speranza la vita di<br />

ogni uomo. Viene naturale pensarla davanti<br />

al sepolcro come lampada accesa davanti al<br />

Tabernacolo; Lei è presente, sta amando, sta<br />

pregando. La Vergine crede contro ogni<br />

umano pensiero; pur sentendo l'atroce dolore<br />

che l'Amore ha permesso, la sua fede non<br />

vacilla; è là, ferma, e aspetta la vittoria del<br />

Vita <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong><br />

Figlio sulla morte per poter così magnificare<br />

ancora il suo amato Dio.<br />

Attraverso il cuore straziato di Maria<br />

passa il mistero <strong>della</strong> salvezza: lei, silenziosa<br />

testimone di ogni evento, di ogni segno di<br />

Cristo, è anche la dolorosa testimone delle<br />

sue atroci sofferenze. Il suo cuore di Madre<br />

non perde mai la fede e la speranza nel<br />

Figlio, suo Signore. Lei, che è sempre stata<br />

in ascolto <strong>della</strong> Parola Eterna, crede alla<br />

Parola.<br />

Mettendoci alla scuola di Maria, impariamo<br />

a cercare e custodire il silenzio dentro<br />

e fuori di noi, per poter accogliere il Verbo<br />

di Dio. E così, come la Vergine, saremo<br />

capaci di fede forte e incrollabile sempre,<br />

fondandola come lei sull'ascolto e l'adesione<br />

alla Parola eterna.<br />

Maria Claudia Roudino<br />

9


La Fondatrice<br />

e le immagini <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>:<br />

l'olivo e la vite<br />

Ci stiamo avviando a commemorare<br />

con riconoscenza e gioia il centenario<br />

dell'ispirazione carismatica da cui è nata<br />

la nostra famiglia religiosa; il culmine<br />

delle celebrazioni sarà nella solennità<br />

del Corpus Domini 2013, intanto però è<br />

bello rivisitare la sua comprensione<br />

luminosa del mistero <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>, tanto<br />

più che il Santo Padre Benedetto XVI ci<br />

ha sollecitato tutti a riprendere in mano,<br />

nella ricorrenza del 50° dall'inizio del<br />

Concilio Vaticano II, a riprenderne in<br />

10<br />

Verso il centenario<br />

dell'ispirazione carismatica<br />

mano gli insegnamenti, per una crescita<br />

significativa e matura <strong>della</strong> nostra fede.<br />

L'amore alla <strong>Chiesa</strong> <strong>della</strong> nostra<br />

Fondatrice non ha confini; Lei ha accolto<br />

i Documenti del Concilio con immensa<br />

gratitudine; non si è soltanto premurata<br />

di diffonderne la conoscenza pubblicando<br />

tempestivamente i testi, nella<br />

Collana “La grande ora <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> e<br />

del mondo”; si è anche impegnata sollecitamente<br />

a farne un puntuale commento<br />

spirituale per noi, sue figlie, spezzettando<br />

i contenuti per renderceli comprensibili<br />

e farcene gustare tutto il<br />

“sapore”.<br />

Cercheremo perciò di attingere<br />

qualche perla dal suo Commento alla<br />

Lumen Gentium, la Costituzione conciliare<br />

sulla <strong>Chiesa</strong> che l'ha “incantata”,<br />

perché, secondo il suo dire, non vi ha<br />

trovato nulla di nuovo rispetto a quanto<br />

aveva compreso nel momento <strong>della</strong> “folgorazione”<br />

e la sua ansia per far conoscere<br />

e amare la <strong>Chiesa</strong> è stata appagata,<br />

sollecitandola a dare nuove e sollecite<br />

risposte in sintonia con la situazione<br />

attuale.<br />

La Lumen Gentium, nel n. 6 del<br />

capitolo I, per spiegare la complessità<br />

del mistero <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>, la sua intima<br />

natura, ricorre a numerose immagini<br />

bibliche, desunte dall'Antico e dal<br />

Nuovo Testamento. Dalla vita agricola<br />

assume le immagini del campo e <strong>della</strong><br />

vigna.<br />

Paolo VI, il Papa del Concilio<br />

con la Fondatrice Maria Oliva Bonaldo


“La <strong>Chiesa</strong> è il campo, in cui cresce l'olivo antico<br />

la cui santa radice sono stati i Patriarchi”. “La <strong>Chiesa</strong><br />

è stata piantata dal celeste Agricoltore come una vigna<br />

scelta” Commentando questi testi, M. Maria Oliva<br />

collega l'immagine del campo con il “paradiso terrestre,<br />

dove al centro vede l'olivo <strong>della</strong> pace, che identifica<br />

con Cristo; e afferma: “È Gesù l'Annunziatore e<br />

Operatore di pace; le opere <strong>della</strong> pace sono sue. … Si<br />

è fatto piccolo per<br />

mostrare le vie <strong>della</strong><br />

pace ai ricchi; si è<br />

fatto povero per pacificare<br />

i poveri”.<br />

la vite<br />

<strong>2012</strong> – 2013<br />

l'olivo<br />

Vita <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong><br />

A riguardo <strong>della</strong><br />

vigna, insiste sulla necessità, anzi sull'esigenza interiore<br />

di “rimanere” legati alla Vite che è Cristo,<br />

fonte <strong>della</strong> fecondità <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>: “La <strong>Chiesa</strong> è in<br />

atto se noi siamo in Gesù. Esiste se unita a Lui.<br />

Opera per la sua unione con Lui”.<br />

Questo “rimanere” sia ricercato da tutti noi<br />

Figli e <strong>Figlie</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> per corrispondere in apertura<br />

di cuore al dono ricevuto.<br />

Sr. Maria Teresa Sotgiu<br />

Il progetto era nato dalla grazia che nella processione del Corpus Domini<br />

1913 mi aveva illuminato il cuore e rivelato l'Amore di Dio... Sentivo che<br />

Dio esiste ed è tutto Amore: ero felice; e non potevo rassegnarmi a vedere<br />

gli uomini, i più, ignari di Dio come ero stata io e senza amore: infelici!<br />

Bisognava aprir loro gli occhi, rivelare la grande verità, predicare l'Amore.<br />

Maria Oliva del Corpo Mistico<br />

11


12<br />

Ricordiamo la nostra Fondatrice<br />

10 luglio 1976<br />

Di sabato, giorno dedicato<br />

alla Vergine Maria,<br />

fortificata dal Sangue di Cristo,<br />

sei stata accolta<br />

nella Casa del Padre,<br />

Madre Maria Oliva<br />

del Corpo Mistico fondatrice<br />

delle <strong>Figlie</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>!<br />

Il tuo Dies Natalis: 10 luglio 1976.<br />

Così avevi scritto alcuni anni prima<br />

riguardo alla morte:<br />

«Che bello morire, Gesù, con le labbra<br />

tese verso le ultime gocce del Tuo Cuore,<br />

accanto alla Mamma tua, sostenute dalla<br />

<strong>Chiesa</strong> nata Sposa in quell'istante! Santa<br />

Maria, Madre di Dio, prega per noi<br />

peccatori, ora e nell'ora <strong>della</strong> nostra<br />

morte, perché il Sangue eucaristico o<br />

Mistico di Gesù sollevi i nostri cuori<br />

agonizzanti… “nell'istante da cui pende<br />

l'eternità”».<br />

La continuiamo a celebrare con gioia<br />

questa tua nascita al cielo, con cuore di<br />

figlie e in tutto il mondo come in Casa<br />

generalizia, con la presenza, quest'anno,<br />

del Vescovo S. E. Mons. Giovanni Angelo<br />

Becciu, sostituto <strong>della</strong> Segreteria di Stato<br />

per gli Affari generali, e le Sorelle che<br />

festeggiano i cinquant'anni di vita religiosa<br />

insieme alla Delegate delle nostre<br />

Comunità sparse nel mondo.<br />

La tua parola di Madre continua<br />

a risuonare forte e soave ancora oggi<br />

nel nostro cuore, ci sollecita<br />

e ci incoraggia a camminare nella fede<br />

e nella speranza, per santificarci<br />

nella verità e consumarci nell'unità<br />

per la <strong>Chiesa</strong> e per il mondo:<br />

«Lo Spirito Santo che è Spirito di verità<br />

ci doni la conoscenza di Dio nella fede<br />

e la conoscenza di noi stesse nella<br />

speranza. Abbiamo bisogno estremo<br />

dell'umiltà <strong>della</strong> fede e dell'umiltà<br />

<strong>della</strong> speranza per ricevere lo Spirito<br />

di verità.<br />

Maria l'ha ricevuto per tutti noi e ha<br />

incarnato la Verità.<br />

Ci dà l'uno e l'altra, lo Spirito Santo<br />

e Gesù, a un solo patto: che ci sforziamo<br />

di essere umili, perché anche Maria, come<br />

Dio, “resiste ai superbi”, ma s'accontenta<br />

che esprimiamo la nostra umiltà<br />

balbettando il suo piccolo Sì al Signore.<br />

Che “santificazione nella verità” e che<br />

“consumazione nell'umiltà” se fosse un<br />

coro di tutte!».<br />

Clara Revelin


Era l'anno del Concilio. Sognavamo<br />

la nostra nuova vita di <strong>Figlie</strong> <strong>della</strong><br />

<strong>Chiesa</strong>, piene di entusiasmo, di amore,<br />

di gioia, aperte ad ogni rinnovamento.<br />

Oggi ci sentiamo uguali, con la sola differenza<br />

che il sogno è diventato realtà.<br />

Il Signore ci ha fatto “pellegrinare”<br />

per il mondo, incontrare tanta gente, parlare<br />

e vivere per Lui senza nascondergli<br />

nulla. Ci ha sempre avvolte nella sua<br />

misericordia e provvidenza. Siamo felici<br />

di aver vissuto per il Signore, per la<br />

<strong>Chiesa</strong>, nella nostra Congregazione, con<br />

le nostre Sorelle italiane, francesi, spagnole,<br />

portoghesi, boliviane, colombiane,<br />

brasiliane, indiane…<br />

Da 50 anni …<br />

2 febbraio… 2 agosto… 1962<br />

Vita di famiglia<br />

Quanti incontri, quante camminate in<br />

cordata per aiutarci vicendevolmente! Il<br />

nostro Grazie va a tutti; tutti nella<br />

<strong>Chiesa</strong> ci hanno accompagnato, sostenuto,<br />

rallegrato. Ora continuiamo un po'<br />

più anziane, felici però, con il salmista<br />

che ci dice “anche nella vecchiaia daranno<br />

frutto”. Il Signore ci ha chiamate per<br />

questo, e nella nostra cesta metteremo “i<br />

cinque pani e i due pesci” che Lui moltiplicherà<br />

con il suo amore e la sua benedizione.<br />

Maria, Madre nostra che sempre ci<br />

ama ed è con noi, ci tenga ancora per<br />

mano fino alla Casa del Padre.<br />

tutte insieme<br />

Bernardetta Lombardi<br />

Carmela Scala<br />

Clara Revelin<br />

Graziosa Ferraro<br />

Lucia Stedile<br />

Maria Agnese Saligari<br />

Maria Peternelli<br />

Maria Miglievich<br />

Maria Rosaria Lucidi<br />

Milena Visentin<br />

Oliva Zerbato<br />

Vittorina Furioli<br />

13


Sono Lobo Assunta del Sacro Cuore di<br />

Gesù, vengo da un villaggio chiamato<br />

Harssanwadi, in Karnataka, India, e sono la<br />

terza di otto figlie. La vita di fede che ho<br />

ammirato nei miei genitori mi ha dato l'ispirazione<br />

di dare il primo posto al Signore nella<br />

mia vita. Ho avuto il desiderio di farmi religiosa<br />

fin dall'infanzia e con questo desiderio sono<br />

cresciuta nei valori cristiani. Nella scuola<br />

media sono venuta in contatto con le suore<br />

missionarie. Il loro stile di vita e il loro servizio<br />

ai poveri e agli emarginati sono diventati<br />

una spinta ulteriore per fare questo passo decisivo<br />

nella mia vita, in modo da poter essere<br />

anch'io possa disponibile nel servizio di Dio e<br />

dell'umanità sofferente.<br />

Dopo che ho completato le scuole superiori,<br />

desideravo concretizzare il mio sogno e ne<br />

ho parlato con il sacerdote che insegnava nella<br />

scuola, il quale mi ha fatto conoscere la fami-<br />

14<br />

Professione Perpetua di Sr. Assunta Lobo<br />

Savanur, India - 8 settembre<br />

glia delle <strong>Figlie</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>. Sono entrata<br />

nell'Istituto nel 2000 e dopo gli anni di formazione<br />

iniziale nel 2004 ho fatto la Prima<br />

Professione; davvero ho potuto seguire Cristo<br />

più da vicino e sperimentare il suo amore<br />

incondizionato nella mia vita personale, comunitaria<br />

e apostolica.<br />

Durante lo juniorato ho avuto diverse<br />

opportunità di riconoscere la presenza del<br />

Signore nei poveri e negli emarginati. In quest'anno<br />

di immediata preparazione ai voti perpetui<br />

ho avuto la grazia di stare con Lui ed<br />

ascoltarLo senza altre preoccupazioni. Ora mi<br />

unisco al Salmista che canta: “Benedici il<br />

Signore, anima mia! Non dimenticherò tutti i<br />

suoi benefici".<br />

Gratuitamente ho ricevuto tanti benefici da<br />

Lui. Voglio rispondere a quest'amore offrendo<br />

gratuitamente la mia vita per Lui e per il suo<br />

popolo, con il desiderio di diventare il suo strumento<br />

d'amore, nella <strong>Chiesa</strong> locale, nella<br />

Comunità e nella Missione.<br />

Ringrazio il Signore per la sua fedeltà che<br />

non ha confini. La sua presenza costante mi ha<br />

dato la forza per superare ogni ostacolo. Come<br />

colonna di fuoco e di nube, il Signore mi ha<br />

dato diverse persone nella mia famiglia religiosa<br />

per facilitare il mio cammino formativo.<br />

Ricordo in modo particolare Suor Maria Teresa<br />

Sotgiu, Madre Generale, con il suo Consiglio;<br />

Sr. Sabini Parekudyil, Delegata per l'India, con<br />

il suo Consiglio; le Superiore e Formatrici che<br />

mi hanno accompagnato e preparato a dire il<br />

mio sì totale a Lui; non voglio dimenticare<br />

anche il contributo prezioso dei miei genitori,<br />

dei miei cari e degli insegnanti.<br />

L'8 settembre, festa <strong>della</strong> natività <strong>della</strong><br />

Beata Vergine Maria, è diventato per me il giorno<br />

<strong>della</strong> grazia e <strong>della</strong> gioia. Con la Vergine del<br />

Sì ho detto il mio sì definitivo al Signore<br />

durante la celebrazione eucaristica presieduta da<br />

S. Ecc.za Mons. Peter Machado, Vescovo <strong>della</strong><br />

diocesi di Belgaum.


di Luciana<br />

Tra promesse, alleanze, tradimenti, faraoni<br />

da sconfiggere e cantici di benedizione da<br />

cantare, tra lotte e rese, schiavitù e liberazioni,<br />

tutti siamo destinatari di un dono d'amo-<br />

re gratuito, tutti abbiamo la percezione di<br />

essere chiamati per nome e camminiamo nei<br />

nostri piccoli e grandi deserti, pellegrini<br />

verso la meta. E dobbiamo passare attraverso<br />

mille prove, attraverso la paura che paralizza<br />

il cuore, ma è necessario! Affrontare il<br />

rischio è occasione per intraprendere un<br />

nuovo percorso di libertà che si relaziona<br />

con la gloria di Dio, perché nessuno può<br />

Professione temporanea<br />

Roma, 8 settembre<br />

Vita di famiglia<br />

sostenere la propria paura da solo, perché<br />

nessuno è solo e ognuno desidera uno stato<br />

di vita da vivere in pienezza. In questi anni<br />

ho sperimentato proprio questo: basta un<br />

piccolo passo, un timido sì, un rischioso<br />

passo oltre, un briciolo di affidamento al<br />

dono d'amore di Dio che la Grazia segue<br />

sovrabbondante e Lui compie miracoli; là<br />

dove il cuore umano sta imparando a credere<br />

nell'amore è la gloria di Dio che si rivela.<br />

Quindi …<br />

A tutto ciò che è stato, grazie. A tutto ciò che<br />

sarà, sì. Per il passato grazie, per il futuro sì.<br />

A Lui, fedele e stabile da sempre e per sempre,<br />

io non posso non rispondere con il dono<br />

<strong>della</strong> mia vita perché l'unica misura dell'amore<br />

è amare senza misura, senza porre<br />

limiti … e ho deciso di affidarmi ancora, di<br />

conoscere e amare ancora di più Gesù e la<br />

<strong>Chiesa</strong>, di dire un primo timido ma gioioso<br />

Sì! Comincia adesso un pezzo di cammino<br />

nuovo, che vede vincere la fede in quella<br />

gioia che invade l'anima, la speranza di<br />

gustarla ogni giorno di più per donarla ai fratelli,<br />

l'Amore che è Via, Verità e Vita e ha un<br />

nome, Gesù!<br />

In Lui è la mia verità e la mia gioia. In Gesù.<br />

Semplicemente.<br />

e Anna<br />

Mi abbandono alla fedeltà di Dio…<br />

Nello scenario suggestivo del paesetto<br />

<strong>della</strong> Madonna, come amava chiamare<br />

Madre Maria Oliva il Centro di<br />

Spiritualità delle <strong>Figlie</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>, circondate<br />

dall'affetto delle sorelle, dei<br />

familiari e degli amici più cari, l'8 settembre<br />

sono ritornata ad essere anche per<br />

la <strong>Chiesa</strong>, Sr ANNA!!!<br />

15


Sì, ritornata, perché io ero già consacrata<br />

in una comunità di diritto diocesano, le<br />

Suore adoratrici Missionarie Passioniste,<br />

ma la comunità è stata sciolta e con essa<br />

anche i miei voti.<br />

L'agire provvidente e fedele del Signore<br />

non mi ha però mai abbandonato!<br />

Subito dopo lo scioglimento <strong>della</strong> mia<br />

comunità ho incontrato le <strong>Figlie</strong> <strong>della</strong><br />

<strong>Chiesa</strong> e dall'approfondimento del carisma,<br />

ho riconosciuto ciò che il Signore<br />

aveva messo nel mio cuore fin dall'inizio:<br />

andare e dire a tutti che Dio esiste ed è<br />

amore!<br />

La celebrazione eucaristica, presieduta da<br />

Mons. Gino Reali, Vescovo di Porto - S.<br />

Rufina, è stata bellissima nella sua semplicità.<br />

Già dalla proclamazione <strong>della</strong><br />

prima lettura, ho sentito fortemente rivolta<br />

a me la promessa che Dio fa al Suo<br />

popolo per bocca del profeta Geremia:<br />

«Questa sarà l'alleanza che concluderò<br />

con la casa d'Israele dopo quei giorni -<br />

oracolo del Signore -: porrò la mia legge<br />

dentro di loro, la scriverò sul loro cuore.<br />

Allora io sarò il loro Dio ed essi saranno<br />

il mio popolo», facendomi sentire avvolta<br />

da un amore così intenso da allontanare<br />

ogni normale timore.<br />

Con immensa gioia rendo grazie al mio<br />

Signore che ha custodito il mio desiderio<br />

di Lui e, nonostante le mie resistenze e le<br />

mie debolezze, mi ha condotto di nuovo<br />

nella Sua casa, la <strong>Chiesa</strong>, come Sua<br />

sposa. Ringrazio anche tutti coloro che<br />

hanno contribuito a<br />

rendere bella sia la<br />

celebrazione che la<br />

condivisione fraterna<br />

e per tutti chiedo al<br />

mio Sposo la stessa<br />

gratitudine e gioia<br />

che invade adesso il<br />

mio cuore!<br />

16<br />

Un tempo di grazia...<br />

«Le grandi acque<br />

non possono spegnere<br />

l’amore».<br />

La vita consacrata è in se stessa una<br />

progressiva assimilazione dei sentimenti<br />

di Cristo; sembra evidente che tale<br />

cammino non potrà che durare tutta l'esistenza,<br />

per coinvolgere tutta la persona,<br />

cuore, mente e forze (cfr. Mt 22, 37), e renderla<br />

simile al Figlio che si dona al Padre per<br />

l'umanità. (Istruzione Ripartire da Cristo<br />

n.15).<br />

Ho desiderato ed accolto la possibilità di<br />

vivere un “tempo forte” all'interno del cammino<br />

di formazione permanente, nella consapevolezza<br />

<strong>della</strong> necessità di fare una pausa<br />

per rileggere, alla luce <strong>della</strong> Parola del<br />

Signore e del suo amore, la mia vita e specialmente<br />

gli ultimi anni, perché le situazioni<br />

non mi fermassero e i sentimenti di Gesù<br />

continuassero a crescere in me, a plasmare il<br />

mio cuore e la mia vita di consacrata Figlia<br />

<strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>.<br />

A questo scopo l'Unione Superiore<br />

Maggiori d'Italia (USMI) organizza ogni<br />

anno per le religiose degli Istituti che desiderano<br />

partecipare un Trimestre Sabbatico.<br />

Che cos'è? Sono tre mesi intensi di riflessione,<br />

di preghiera, di conoscenza di sé, per<br />

realizzare al meglio la missione, adeguata al<br />

mondo in cui viviamo. Sono cammini forti<br />

verso l'interiorità, attraverso l'esperienza di<br />

vita in Cristo, vissuta insieme in spirito di<br />

famiglia.


Eravamo 58 sorelle di 35 Congregazioni<br />

e provenienti da tantissimi paesi e culture. Il<br />

tema che ha guidato il Trimestre è stato: “Le<br />

grandi acque non possono spegnere l'amore”<br />

(cf. Ct 8,7).Questa immagine ci ha aiutato a<br />

rileggere la nostra storia, a vedere come il<br />

ruscello <strong>della</strong> nostra vita si riempiva di acque<br />

talora impetuose, ma Dio è entrato nella<br />

nostra vita come brezza di pace, di amore<br />

profondo, che ci ha portate a dire liberamente:<br />

“Eccomi” nonostante le perplessità.<br />

Accanto a noi Dio, nella sua magnifica<br />

Provvidenza, ha messo un fratello, una sorella<br />

per confortarci, guidarci.<br />

Anche se la vita non è avara di prove, ci<br />

sostiene però la preghiera, come pure la vita<br />

fraterna. Può giungere anche la notte dello<br />

spirito, la stanchezza nella lotta contro la fatica,<br />

l'incomprensione, il cumulo d'incombenze;<br />

Dio però è sempre presente ad ogni nostra<br />

storia, di amore profondo e di buio. La notte<br />

fa riposare ed anche piangere… Eppure “ le<br />

grandi acque” non possono spegnere l'amore.<br />

Lungo il trimestre i temi affrontati dai<br />

diversi professori, con competenza e amore,<br />

ci hanno aiutato ad approfondire:<br />

– Cammini di spiritualità.<br />

– Vita resa sacra dalla liturgia<br />

– Nuzialità e profumo dell'amore<br />

nella vita consacrata.<br />

– L'interiorità di Maria ,<br />

– Conoscenza di sé, delle dinamiche<br />

personali e comunitarie.<br />

– Necessità del discernimento.<br />

– Conoscenza di un mondo che cambia,<br />

– Bisogno di darsi pace e dare pace.<br />

Vita di famiglia<br />

Siamo state rinfrancate dalla Lectio Divina,<br />

dall'accompagnamento spirituale, dai lavori<br />

di gruppo. Non sono mancate alcune interessanti<br />

visite culturali: Ostia Antica,<br />

Catacombe; il pellegrinaggio ad Assisi e in<br />

Terra Santa ci ha ulteriormente arricchite. E,<br />

dulcis in fundo, gli Esercizi spirituali guidati<br />

da Don Angelo De Donatis, ci hanno confermato<br />

nella gioia di essere e sentirci<br />

“Rivestite di Cristo”.<br />

Dopo questi mesi vissuti nella ricchezza<br />

e la gioia <strong>della</strong> condivisioni di carismi, età,<br />

cultura, esperienze diverse; tra le varie proposte<br />

per continuare questo trimestre sabbatico,<br />

ho scelto l'interiorizzazione dei contenuti<br />

già ricevuti, attraverso momenti prolungati<br />

di riflessione, silenzio profondo per<br />

ascoltare Dio e riscoprire la sua delicatezza<br />

nei miei confronti.<br />

Continuo ad essere in cammino, in ascolto<br />

del mio Dio che parla molto piano, educandomi<br />

a dare sempre più spazio a tutti nel<br />

cuore, perché i miei pensieri e sentimenti<br />

siano solo riflesso dei Suoi, riscoprendo tutti<br />

gli avvenimenti <strong>della</strong> mia vita come voluti da<br />

Lui per farmi sempre più sua, felice di godere<br />

<strong>della</strong> sua delicatissima presenza sempre.<br />

Sono in cammino… non sola però: in<br />

cordata, perché saliamo insieme e insieme<br />

cerchiamo nuove strade per andare incontro<br />

all'uomo d'oggi, che cerca in noi i segni <strong>della</strong><br />

tenerezza e dell'amore di Dio. A noi che gratuitamente<br />

riceviamo tanto, la responsabilità<br />

di porre nel nostro mondo l'acqua che disseta…<br />

con grande desiderio e passione di essere<br />

processione di Dio fra gli uomini.<br />

17<br />

Lucia Alonso


Come l´Antico popolo di Israele, anche<br />

noi siamo state convocate per iniziare<br />

quest'anno di grazia celebrando il centenario<br />

<strong>della</strong> folgorazione, i 75 anni di<br />

fondazione dell'Istituto <strong>Figlie</strong> <strong>della</strong><br />

<strong>Chiesa</strong>, i 50 di presenza in Colombia ed<br />

i 25 dall'inizio <strong>della</strong> Fraternità dei Figli<br />

<strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> nella nostra terra.<br />

Sabato 18 Agosto i festeggiamenti, che<br />

dureranno un anno, si sono aperti a Tunja<br />

Regina Virginum, (Boyacá), sede <strong>della</strong><br />

Delegazione, con la partecipazione di Sorella<br />

Maria Ferri, Vicaria <strong>della</strong> Madre Generale, la<br />

rappresentanza di tutte le Comunità, i laici<br />

delle Fraternità dei Figli <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> di<br />

Colombia ed Ecuador, amici e familiari. Il<br />

Seminario di studio, dal titolo: “Una vita con<br />

senso: Spiritualità in famiglia” è stato guidato<br />

dalla coppia di sposi Edgar Moreno ed Elyxe<br />

Cerinsa, che hanno ribadito quanto sia fondamentale<br />

mettere al centro <strong>della</strong> famiglia il<br />

Signore Gesù, l'Eucarestia, la preghiera, per<br />

costruire l'unità, coltivando sempre il dialogo,<br />

il perdono ed il rispetto. Ci hanno condiviso la<br />

loro storia, in cui, anche con l'aiuto di persone<br />

che con saggezza li hanno accompagnati, il<br />

Signore li ha raggiunti, regalando loro insieme<br />

18<br />

Anno giubilare<br />

Delegazione<br />

Colombia - Ecuador<br />

alla conversione, la capacità di consegnare<br />

nelle Sue mani la propria vita.<br />

La prima giornata si è conclusa con la<br />

Solenne Eucaristia presieduta da Mons. Luis<br />

Fidel Suárez, che ci ha sempre sostenuto fin<br />

dagli inizi, essendo testimone del nostro pellegrinaggio<br />

di fede in tutti questi anni. In questa<br />

Eucaristia 11 nuovi laici si sono associati alla<br />

Fraternità dei Figli <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>, anch'essi in<br />

festa per aver raggiunto il traguardo del 25°.<br />

La Domenica 19 agosto si è aperta con il<br />

festoso canto delle lodi e il saluto di Sr Maria<br />

Ferri, che ha affermato che veramente questo<br />

giorno è stato fatto dal Signore; giorno <strong>della</strong><br />

gioia… e ha notato di aver percepito che il<br />

Carisma sta crescendo in due dimensioni: in<br />

estensione per i Figli, in profondità per le<br />

<strong>Figlie</strong>.<br />

In seguito la fraternità di Sant'Alberto ha<br />

presentato la sua riflessione sul tema <strong>della</strong><br />

“Fedeltà nella Bibbia: in Gesù; in Maria Madre<br />

di Dio; in Madre Maria Oliva nostra Fondatrice<br />

e in tutti noi battezzati”. Subito dopo i Figli<br />

<strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> si sono radunati per la loro<br />

Assemblea annuale chiamata a rinnovare i<br />

membri responsabili a livello nazionale. Noi<br />

Sorelle ci siamo riunite con Suor Maria MDA,<br />

che ci ha condiviso la programmazione per<br />

festeggiare i 100 anni <strong>della</strong> folgorazione e la<br />

preparazione all'XI° Capitolo Generale, che si<br />

svolgerà a Italia a giugno 2013.<br />

Anche sorella Ana, nostra Delegata, ci ha<br />

richiamato di nuovo all'impegno e responsabilità<br />

personale e comunitaria in quest'anno giubilare,<br />

che dovrà essere per ciascuna occasione<br />

di rinnovamento spirituale e di crescita nella<br />

fedeltà, nel fervore, nella gioia e nel ringraziamento<br />

a Dio per quanto ci ha donato.


Tornate a casa abbiamo gustato il video<br />

“Un Sueño, una respuesta… una realidad”:<br />

memorie dall'arrivo delle prime missionarie in<br />

Colombia nel 1963; e in questa nostra terra<br />

fino ad oggi continuiamo a servire la <strong>Chiesa</strong>!<br />

Dopo cena c'è stato un momento culturale<br />

preparato dai fedeli laici e lo scambio di doni.<br />

Con la Solenne Eucaristia nella Cattedrale<br />

Metropolitana di Tunja, presieduta da sua<br />

Ecellenza Mons. Luis Augusto Castro<br />

Quiroga, ufficialmente abbiamo inaugurato<br />

questo anno Giubilare.<br />

Nella sua omelia Monsignore ha fatto risaltare<br />

la bellezza del nostro Carisma, per l'amore<br />

speciale alla <strong>Chiesa</strong>, che deve brillare ancora<br />

di più in quest'anno, in cui ricorrono i 50<br />

anni del Concilio Vaticano II, che è stato per<br />

la <strong>Chiesa</strong> l'aprire le finestre e guardare il<br />

mondo. Ha anche ricordato che per Madre<br />

Maria Oliva lo zelo per la <strong>Chiesa</strong> è stato così<br />

grande che ha ideato persino le chiesette viaggianti,<br />

per arrivare a tutti col messaggio del<br />

Vangelo; una donna che sicuramente gioiva di<br />

questi avvenimenti. Per concludere si è affidato<br />

alle nostre preghiere, giacché Lui è incaricato<br />

di preparare il lavoro sull'Unità dei cristiani<br />

e promuovere l'ecumenismo; e chi più di noi<br />

Vita di famiglia<br />

può accompagnare con la preghiera questa<br />

causa?<br />

Il lunedì siamo andate pellegrine al<br />

Santuario di Chiquinquirà per deporre ai piedi<br />

di Maria il nostro Istituto che inizia il suo<br />

anno di grazia, chiedendo a Lei benedizioni per<br />

ciascun Figlio e Figlia <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> e perché<br />

davvero nell'approfondimento del carisma possiamo<br />

seguire le orme del Signore, servendo la<br />

<strong>Chiesa</strong> con l'amore intenso di Madre Oliva.<br />

Siamo state accompagnate da tanti pellegrini<br />

lì presenti da diversi luoghi di Colombia ed<br />

è stato veramente un momento ecclesiale<br />

meraviglioso.<br />

Dopo pranzo ogni comunità si è diretta di<br />

ritorno a casa con il desiderio di raccontare a<br />

tutti le meraviglie dell'Amore di Dio.<br />

Anche nella Capitale Bogotà e nella città di<br />

Portoviejo, in Ecuador, in cui operiamo collaborando<br />

pastoralmente, gli Arcivescovi S.E.<br />

Mons. Rubén Salazar Gómez e S.E. Mons.<br />

Lorenzo Voltolini Esti hanno voluto dare inizio<br />

a questo evento giubilare con una solenne<br />

celebrazione eucaristica di ringraziamento.<br />

Il nostro impegno resta quello di poter essere<br />

processione di Dio fra gli uomini in fede,<br />

fedeltà e fervore.<br />

Lucila Muñoz<br />

19


Nel grande silenzio di Tarso a conclusione<br />

del mese di agosto, si è fatto sentire, in<br />

modo del tutto eccezionale, il “guai a me se<br />

non evangelizzo” dell'Apostolo Paolo…<br />

Lo ha fatto in modo tutto suo, servendosi<br />

degli ultimi ritrovati <strong>della</strong> comunicazione:<br />

un microfono di Rai 1 e ,come sua portavoce,<br />

una delle tre uniche cristiane presenti<br />

nella sua città natale: Sr. Agnese Figlia <strong>della</strong><br />

<strong>Chiesa</strong>, che ha dato la sua testimonianza cristiana<br />

a 100 parlamentari italiani in pellegrinaggio<br />

alle radici <strong>della</strong> fede cristiana, nella<br />

terra Santa <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>.<br />

Tarso è stata la loro prima tappa.<br />

Si è vissuto un momento d'intensa comunione,<br />

dopo la celebrazione dell'Eucaristia,<br />

presieduta dal Vescovo Mons. Lorenzo<br />

Leuzzi, capellano <strong>della</strong> Camera dei Deputati<br />

al Parlamento Italiano, assistente spirituale<br />

di Montecitorio. Cento occhi fissi su una<br />

fragile suora, che è riuscita a catalizzare<br />

menti e cuori… Parole semplici, le sue, ma<br />

forti e vibranti di fede in Gesù Cristo e di<br />

20<br />

Nel grande silenzio di Tarso<br />

passione per la sua <strong>Chiesa</strong>, soprattutto per<br />

questa “piccola, povera, non riconosciuta<br />

porzione di <strong>Chiesa</strong> che è la Diocesi<br />

dell'Anatolia ancora in attesa del suo<br />

Pastore, dopo la tragica uccisione di Mons.<br />

Padovese.<br />

Amore a questa <strong>Chiesa</strong> fatto di semplice e<br />

silenziosa presenza: “esserci e basta”…esserci<br />

con la disponibilità al rispetto del diverso,<br />

all'accoglienza del fratello pellegrino, al dono<br />

di sé fino in fondo, fino a dare la vita se Dio<br />

la chiede…perché in questa terra si mette in<br />

conto anche questo!”<br />

Occhi umidi di lacrime… commosse<br />

strette di mano e promesse di restare uniti<br />

nella condivisione del bene prezioso che è la<br />

fede in Gesù Cristo.<br />

La fraternità e comunione vissuta<br />

nell'Eucaristia e nel dono <strong>della</strong> testimonianza<br />

di Sr. Agnese si è conclusa, come sempre,<br />

nel nostro piccolo e per questa occasione,<br />

grande saloncino con un po' di “frescura”…e<br />

grande amicizia e simpatia.<br />

Sorelle <strong>della</strong> Comunità<br />

di Mater Gentium, Tarso<br />

Resti dell’antica<br />

strada romana<br />

nell’odierna Tarso,<br />

(Turchia)


Padre Carlo Maria Martini<br />

Cardinale Arcivescovo emerito<br />

di Milano<br />

Una preziosa testimonianza<br />

Venerdì 31 agosto. l'amato Arcivescovo<br />

Card. Carlo Maria Martini ha raggiunto la<br />

mèta definitiva nella comunione del Padre,<br />

del Figlio, dello Spirito Santo.<br />

Egli, dopo aver lasciato il ministero episcopale<br />

(2002) aveva scelto di abitare a<br />

Gerusalemme, la città che aveva identificato<br />

come “centro del mondo” e lì ha vissuto<br />

quella che riteneva fosse la sua nuova missione,<br />

cioè la preghiera di intercessione per<br />

tutti gli uomini e in particolare per la Diocesi<br />

di Milano, di cui si è sempre sentito Pastore.<br />

Quando, a causa dell'aggravarsi <strong>della</strong><br />

malattia, ha dovuto trasferirsi nell'infermeria<br />

dei Gesuiti a Gallarate, Gerusalemme ha<br />

continuato ad essere la “città <strong>della</strong> sua<br />

gioia”; infatti ha confidato che ogni giorno<br />

vi si recava in pellegrinaggio spirituale, percorrendo<br />

con Gesù le tappe misteriose del<br />

suo amore sconfinato: da Betlemme, al<br />

Cenacolo, al Calvario.<br />

Padre Carlo Maria, così desiderava essere<br />

chiamato, da tempo si stava preparando al<br />

traguardo finale <strong>della</strong> sua vita. Aveva scelto<br />

anche la frase biblica da scrivere sulla sua<br />

tomba: Lampada ai miei passi è la tua<br />

Parola, luce sul mio cammino”; in questo<br />

luminoso versetto del salmo 118 (119),<br />

come ha affermato Benedetto XVI, si riassume<br />

tutta la sua vita e missione. “Uomo di<br />

Dio”, l'ha chiamato il Papa, che ha dedicato<br />

senza risparmio tutta la sua vita al servizio<br />

del Signore e <strong>della</strong> sua <strong>Chiesa</strong>; “per la maggior<br />

gloria di Dio”, secondo l'orientamento<br />

di S. Ignazio di Loyola.<br />

Vita di famiglia<br />

Lungo il corso <strong>della</strong> sua vita il Padre si<br />

era soffermato spesso a meditare sul mistero<br />

<strong>della</strong> morte, che vedeva come il momento<br />

dell'abbandono e <strong>della</strong> resa incondizionata<br />

nelle mani del Padre, affermando che solo in<br />

quel momento realizziamo quell'abbandono<br />

totale a Dio, a cui purtroppo continuiamo a<br />

resistere nel corso <strong>della</strong> vita.<br />

Il Papa nel messaggio inviato per la<br />

Messa esequiale afferma che il Padre Carlo<br />

Maria non solo ha studiato la Sacra<br />

Scrittura, “ma l'ha amata intensamente, ne<br />

ha fatto la luce <strong>della</strong> sua vita”;in questo<br />

modo ha confermato con la vita ciò che<br />

affermava con la parola.<br />

L'agenzia SIR dei Vescovi italiani ne ha<br />

presentato il ritratto con queste significative<br />

parole: «Un maestro autorevole che andava<br />

oltre ogni ideologia; un pastore credente che<br />

si faceva interrogare dal “non credente che<br />

era in lui”; un duraturo punto di riferimento<br />

per un volto di <strong>Chiesa</strong> fedele all'umanità,<br />

perché fedele al Signore». Maria Peternelli<br />

21


22<br />

Bella Notizia !<br />

Per la prima volta nella sua storia<br />

FamigliAperta, ha vissuto la sua settimana<br />

estiva lontana da Roma, nella terra di<br />

Calabria abbracciata dal mare. Ci siamo ritrovati<br />

in tanti ad Arghillà Nord, poco lontano da<br />

Reggio Calabria, nella casa S. Maria Porto di<br />

Pace che ci ha aperto a tutti braccia e cuore.<br />

Tra di noi, vecchi e nuovi amici, con tanti<br />

nostri figli piccoli e grandi, abbiamo continuato<br />

l'ideale filo del grande evento di Milano,<br />

l'incontro mondiale delle famiglie.<br />

Vangelo alla mano, don Antonio Macrì,<br />

imbandiva ogni mattina una mensa di cibo spirituale<br />

saporito e gustoso, ci spiegava con<br />

semplicità e profondità, i fatti, i segni, gli<br />

esempi, le parole che pure lette o udite tante<br />

volte, non avevano destato interesse, non avevano<br />

mosso la curiosità, non avevano portato<br />

alla riflessione.<br />

C'è modo e modo di guardare le vita: dal<br />

basso e dall'alto…la maggior parte <strong>della</strong> gente<br />

guarda tutto dal basso… e poi commenta e<br />

riporta e decide…tutto dal basso con le conseguenze<br />

che si vedono. Ma l'angelo inviato da<br />

Dio, come riporta il Vangelo di Luca al primo<br />

capitolo, rivolgendosi a Maria dice: Rallegrati,<br />

piena di grazia, Il Signore è con Te!<br />

Guardata dall'alto che BELLA NOTI-<br />

ZIA: La famiglia, il lavoro, la festa,<br />

che differenza nell'affrontare le difficoltà dal<br />

punto di vista di Dio, nell'accettare dalle sue<br />

mani gli eventi, dalle mani di lui che ci è<br />

Padre e conosce e ama tutto quanto di lieto e di<br />

triste caratterizza la nostra esistenza umana!<br />

L'amicizia e la fraternità di Famigliaperta<br />

<strong>2012</strong> hanno avuto momenti specifici nelle<br />

riflessioni, nella liturgia comune, nei lavori di<br />

gruppo, nelle serate allegre, nella preghiera,<br />

nella passeggiata al lungomare di Reggio, culminata<br />

con la Celebrazione Eucaristica nella<br />

Cattedrale <strong>della</strong> città. E non mancava nessuno<br />

la mattina fissata per la gita-pellegrinaggio!<br />

Puntuale il pullman dell'Arca ci ha condotto<br />

alla vista dell'incontro dei due mari, il Tirreno<br />

e lo Jonico, quindi si è arrampicato sulle brulle<br />

colline fino alla città di Gerace, che domina<br />

la vallata sottostante. La grandiosa cattedrale a<br />

croce latina, di stile bizantino romanico normanno<br />

racchiude secoli<br />

di storia che né terremoti<br />

né invasioni hanno<br />

distrutto.<br />

FamigliAperta davanti<br />

al magnifico Portale<br />

<strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong><br />

di S. Francesco<br />

a Gerace (RC)


Al centro dell'abside spicca la mensa ecumenica<br />

in tufo bianco, consacrata nel 1995 dal<br />

Vescovo cattolico Bregantini e dal Metropolita<br />

greco ortodosso Spiridion, come testimonianza<br />

del fraterno ecumenismo impresso nelle<br />

parole ut unum sint.<br />

E che dire <strong>della</strong> Cattolica di Stilo, aggrappata<br />

al monte Consolino? E' un tempietto<br />

greco bizantino a cupole cilindriche di mattoni<br />

lavorati in obliquo e, all'interno, singolari<br />

affreschi che hanno varcato i secoli.Questo se<br />

pur rapido passaggio nella <strong>Chiesa</strong> locale <strong>della</strong><br />

Locride ci ha fatto conoscere un po' di più e scoprire<br />

le radici antiche <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> unita che, prima<br />

del'anno mille ha piantato proprio in terra di<br />

Calabria radici profonde e un vastissimo insediamento<br />

di monasteri sparsi nelle grotte<br />

dell'Aspromonte.<br />

Una caratteristica tipica di Arghillà - tornando<br />

alle nostre giornate di lavoro e di impegno<br />

- è stata presenza dei piccoli in ogni ango-<br />

Nuove iniziative<br />

lo e in ogni circostanza <strong>della</strong> giornata. Nel bel<br />

mezzo <strong>della</strong> relazione di don Antonio, o <strong>della</strong><br />

sua omelia o del silenzio liturgico… risuonava<br />

la voce di Giole precisa, cadenzata, decisa…che<br />

papà o mamma affievolivano pian piano<br />

allontanandosi di corsa col passeggino! E<br />

come erano attenti i nostri figli in cappella o<br />

alla preghiera; come hanno dato relazione del<br />

loro lavoro nella serata finale allestendo, fra<br />

l'altro, nientemeno che il matrimonio delle<br />

Nozze di Cana con l'acqua…cambiata in vino e<br />

offerta a tutti i presenti!<br />

Signore, questa famiglia ti benedice, mentre<br />

riprende il cammino verso le proprie case e<br />

parrocchie, verso il proprio lavoro e la scuola<br />

che attende i figli, cercando la strada <strong>della</strong><br />

nuova evangelizzazione, perché, come ha scritto<br />

Papa Benedetto a tutti è aperta la porta <strong>della</strong><br />

fede!<br />

I figli <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> e le loro attività<br />

Vita di famiglia<br />

Bertilla Fracca<br />

Nella fraternità di Siracusa non mancano le iniziative atte a far crescere<br />

e arricchire ogni membro: dalla Liturgia alla catechesi; dal<br />

servizio alla mensa dei poveri al Centro di Ascolto interparrocchiale; dall'Adorazione<br />

Eucaristica al servizio per le famiglie dei carcerati; dalla visita alle famiglie per la benedizione<br />

alla catechesi parrocchiale; dalla<br />

frequenza alla Scuola di teologia al tempo<br />

dedicato al cucito e ricamo per la <strong>Chiesa</strong><br />

o per contribuire, col ricavato, all'adozione<br />

a distanza di Tatiana in Colombia.<br />

Tutto questo ventaglio di impegni<br />

arricchisce il nostro bagaglio umano e<br />

spirituale aprendo orizzonti e apprezzando<br />

tutti, che, più o meno danno il loro<br />

contributo silenzioso e di amicizia a tante<br />

persone.<br />

Fraternità di Siracusa<br />

23


Sono trascorsi 50 anni dal Concilio<br />

che ha portato alla <strong>Chiesa</strong> una ventata<br />

di rinnovamento. 50 anni fa se ne parlava<br />

molto, si congetturava su quelle<br />

che sarebbero state le novità del<br />

Concilio. Papa Giovanni XXIII, il<br />

Papa buono, aveva domandato preghiere<br />

a tutti per il suo buon esito.<br />

Particolarmente ai bambini il Papa<br />

aveva chiesto di pregare; per questo i<br />

vari gruppi di aspiranti <strong>Figlie</strong> <strong>della</strong><br />

<strong>Chiesa</strong> sparsi in Italia respiravano<br />

intensamente l'importanza dell'evento<br />

e univano alle preghiere anche piccoli<br />

sacrifici.<br />

Emma Moser, piccola aspirante<br />

Figlia <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>, che era<br />

entrata a soli 10 anni “per farsi<br />

Suora”, trovava logico offrire i piccoli<br />

malesseri che di tanto in tanto percepiva<br />

nel suo corpo per questo grande<br />

scopo ecclesiale. “Dillo alla suora!”<br />

suggeriva la compagna. “Non subito.<br />

Voglio offrirlo per il Concilio”.<br />

24<br />

Emma Moser… per il Concilio<br />

Le faceva male una gamba… pareva nulla… invece era<br />

un segnale <strong>della</strong> leucemia che l'avrebbe rapidamente consumata.<br />

Lei però voleva essere Figlia <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>! Amava la<br />

vita; amava la Madonna e nel mese di maggio ornava la<br />

sua immagine con i fiori più belli. Quando il male si<br />

fece più intenso e fu necessario farla ritornare in famiglia,<br />

al Maso di Palù di Giovo (TN), la sua più grande<br />

sofferenza era il timore di non essere più accettata tra le<br />

aspiranti. Voleva guarire, aveva solo 11 anni... la malattia<br />

avanzava inesorabile, eppure, lentamente, la forza del<br />

Signore la invase e la piccola Emma accettò la sua sofferenza<br />

offrendola generosamente per il Concilio, per il<br />

Papa, per le sue compagne aspiranti… Non aveva più<br />

paura di morire; sarebbe stata Figlia <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> con le<br />

Sorelle del Cielo. E così fu. A 12 anni, il 17 maggio<br />

1962, Emma splendeva in Dio. Due anni prima Madre<br />

Maria Oliva Bonaldo, la Fondatrice, nel raduno annuale<br />

delle aspiranti a Villazzano di Trento aveva espresso il<br />

desiderio di una aspirante da offrire come esempio per le<br />

altre, così come aveva Suor Olga, esempio delle suore,<br />

e Maddalena, esempio per le postulanti e novizie: “Chi<br />

di voi sarà un “piccolo sole” di bontà nella <strong>Chiesa</strong>?”.<br />

Nessuna ci aveva pensato più... Ma quando Emma<br />

con la malattia incominciò a maturare spiritualmente,<br />

tutte si ricordarono del desiderio <strong>della</strong> Madre e videro in<br />

lei il “piccolo sole” che con la sua generosa offerta illuminava<br />

e riscaldava la <strong>Chiesa</strong>. Di tutto questo non<br />

vogliamo perdere la memoria; ancora oggi il messaggio<br />

di Emma, ci interpella e ci sembra voglia proporci tre<br />

obiettivi preziosi:<br />

– Aver un ideale nella vita: un grande desiderio,<br />

una meta; e far di tutto per raggiungerlo.<br />

– Aprirci alle necessità <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> e del mondo:<br />

la pace, la fratellanza, prima nelle nostre famiglie e<br />

poi sempre più a vasto raggio.<br />

– Saperci accompagnati dal Signore in ogni<br />

momento <strong>della</strong> vita, perché Gesù è vivo ed è con noi,<br />

ci indica cosa fare, ci dà la forza per farlo, ci riempie<br />

il cuore di amore, affinché, noi come lui, facciamo<br />

<strong>della</strong> nostra vita un dono per tutti.<br />

Maria Miglievich


Alcuni dei ragazzi presenti a Famiglia<br />

Aperta <strong>2012</strong> hanno raccontato che per poter<br />

parteciparvi, durante l'anno, si erano messi da<br />

parte un po' di soldi, per provvedere alla propria<br />

quota senza pesare sul bilancio familiare.<br />

Da quest'anno, d'accordo con gli altri compagni,<br />

faranno una cosa in più: ogni mese metteranno<br />

da parte un piccolo risparmio per sostenere<br />

un progetto missionario. È stata questa<br />

una delle conclusioni <strong>della</strong> loro riflessione sul<br />

senso <strong>della</strong> festa: la festa è gioire, ma è anche<br />

condividere, perché anche altri possano gioire.<br />

L'ottobre missionario ci riporta tutti al tema<br />

<strong>della</strong> condivisione per sostenere le opere di carità<br />

che i missionari svolgono in tante parti del<br />

mondo. E la carità più grande è proprio l'annuncio<br />

del Vangelo: “Gli uomini che attendono<br />

Cristo sono ancora un numero immenso” dice<br />

Papa Benedetto nel messaggio per la Giornata<br />

Missionaria Mondiale e continua: “Abbiamo<br />

bisogno quindi di riprendere lo stesso slancio<br />

apostolico delle prime comunità cristiane, che,<br />

piccole e indifese, furono capaci, con l'annuncio<br />

e la testimonianza, di diffondere il Vangelo<br />

in tutto il mondo allora conosciuto”.<br />

L'ottobre missionario è ancora un invito alla<br />

preghiera e a uno stile di vita evangelico.<br />

“Senza di Lui non possiamo fare nulla”. “La<br />

fede in Dio, in questo disegno di amore realizzato<br />

in Cristo, è anzitutto un dono e un mistero<br />

da accogliere nel cuore e nella vita e di cui<br />

ringraziare sempre il Signore”.<br />

L'ottobre missionario è infine un invito<br />

all'impegno, perché se chiediamo al Signore<br />

che regali vocazioni missionarie alla sua<br />

<strong>Chiesa</strong>, dobbiamo anche renderci disponibili al<br />

dono stupendo <strong>della</strong> chiamata, tutti, giovani e<br />

meno giovani, laici o consacrati! “Tutte le<br />

Ottobre missionario<br />

Vita di famiglia<br />

componenti del grande mosaico <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong><br />

devono sentirsi fortemente interpellate dal<br />

mandato del Signore di predicare il Vangelo,<br />

affinché Cristo sia annunciato ovunque”, scrive<br />

ancora Benedetto XVI, perché “l'identità<br />

stessa <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> è costituita dalla fede nel<br />

Mistero di Dio, che si è rivelato in Cristo per<br />

portarci la salvezza, e dalla missione di testimoniarlo<br />

e annunciarlo al mondo, fino al suo<br />

ritorno”.<br />

Maria Giampiccolo<br />

Condividere è festa!<br />

25


O Rosario benedetto di Maria!<br />

La pastorale del Santuario di Lourdes,<br />

quest'anno <strong>2012</strong> - 2013 è:<br />

«Pregare il Rosario con Bernardetta».<br />

Il Rosario era la preghiera che<br />

Bernardetta conosceva ed è stato il suo<br />

sostegno nelle apparizioni.<br />

« Iricordi di Gesù impressi nel cuore di<br />

Maria, l'hanno accompagnata in ogni circostanza,<br />

e sono questi che in un certo senso<br />

costituiscono il “Rosario” che lei ha recitato<br />

costantemente tutti i giorni <strong>della</strong> sua vita»<br />

(Giovanni Paolo II).<br />

Bernardetta racconta che durante le apparizioni<br />

la Signora faceva scorrere tra le dita i<br />

grani del Rosario, al Gloria inchinava la<br />

testa e muoveva le labbra. E così che Maria,<br />

maestra di vita spirituale e Bernardetta,<br />

figlia di Maria, e come lei, figlia del Padre e<br />

discepola del Cristo, aprono la porta di questa<br />

splendida “scuola di preghiera” che<br />

Lourdes ci trasmette da 154 anni.<br />

È edificante vedere oggi uomini e donne<br />

e bambini con la corona in mano: a Lourdes<br />

la Vergine porge a ciascuno di noi il Rosario<br />

e con noi prega, così come ha accompagnato<br />

Bernardetta, educandola alla preghiera.<br />

Noi <strong>Figlie</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong> abbiamo un motivo<br />

in più per lodare e benedire il Signore nel<br />

ricordo di ciò che è avvenuto 52 anni fa.<br />

L'allora Vescovo di Tarbes e Lourdes Mons.<br />

Pierre Marie Théas, l’8 settembre 1960 affidò<br />

alla nostra Fondatrice l'incarico di confezionare<br />

una nuova corona del Rosario per<br />

26<br />

Dalla Grotta di Lourdes<br />

l'Immacolata <strong>della</strong> Grotta. In cambio il<br />

Vescovo donò alla Congregazione quella<br />

corona che pendeva dalla mani <strong>della</strong><br />

Madonna da cent'anni, dicendo: “questo è un<br />

legame tra l'Immacolata e la vostra piccola<br />

Congregazione”.<br />

Il 3 ottobre 1960, l’Immacolata aveva il<br />

suo nuovo Rosario di “onice bianco”.<br />

La Madre Maria Oliva, da Lourdes scriveva<br />

a tutte noi: «Spero che ameremo di più il<br />

suo Rosario, che reciteremo i Misteri, gaudiosi,<br />

dolorosi, gloriosi ogni giorno, che lo terremo<br />

sempre al braccio destro. È la catena <strong>della</strong><br />

nostra unione, con essa l’Immacolata ci ha<br />

tratte tutte al suo Cuore».<br />

Lucia Bano<br />

Prima Corona del Rosario dell’Immacolata<br />

<strong>della</strong> Grotta conservata a Roma nella casa<br />

generalizia delle <strong>Figlie</strong> <strong>della</strong> <strong>Chiesa</strong>


Sr. Lucia Traficante di Regina Virginum<br />

08-02-1944 - 17.06.<strong>2012</strong><br />

Entrata bambina nella Scuola Apostolica del nostro Istituto, ha<br />

percorso il suo cammino con impegno diligente. Ha vissuto con<br />

entusiasmo un decennio di missione tra i “neretti” in America del<br />

Nord, offrendo loro le sue doti di accoglienza e tenerezza; al suo<br />

ritorno in Italia ha continuato in questa linea, attraverso l'insegnamento<br />

<strong>della</strong> religione nella scuola pubblica, che l'ha vista impegnata<br />

fino alla vigilia <strong>della</strong> malattia che l'ha purificata e preparata per<br />

l'Incontro. Gli ultimi due anni trascorsi nella Comunità <strong>della</strong><br />

Vergine Annunciata Roma, sono stati una preparazione sofferta e<br />

sempre più consapevole ad accogliere la volontà del Signore.<br />

Tra le sue carte ho trovato un foglietto con un minuscolo abbozzo<br />

di Testamento spirituale in cui ha scritto:“Vorrei essere ricordata<br />

così: con Gesù, sulle ginocchia di Maria, avvolta dall'Amore<br />

(Spirito) del Padre”.<br />

Sr. Filomena Micheletto di San Vincenzo de' Paoli<br />

18.11.1930 - 26.07.<strong>2012</strong><br />

Possiamo lodare e ringraziare il Signore per la vita feconda <strong>della</strong><br />

nostra Sorella Filomena, che ricordiamo semplice e sorridente nella<br />

quotidianità. Con il suo fare discreto è riuscita a mettere a frutto l'innata<br />

attitudine al servizio, caratterizzandosi per l'attenzione alle persone<br />

e la generosa disponibilità. Nella missione in Bolivia per oltre<br />

quindici anni ha profuso le sue doti di manualità per favorire la promozione<br />

delle donne, mettere a frutto le loro capacità, modello alle<br />

sorelle e alle giovani in formazione di costante operosità e preghiera.<br />

Sempre pronta nel prestarsi per le incombenze <strong>della</strong> Comunità,<br />

negli ultimi mesi <strong>della</strong> sua vita, bloccata dalla paralisi, ci ha dato<br />

esempio di come il cuore possa restare missionario anche senza<br />

poter fare nessuna opera, confermando la preziosità <strong>della</strong> nostra<br />

vocazione.<br />

Sr. Emilia Fontanari <strong>della</strong> Madonna del Rosario<br />

19. 02.1921 - 23.08.<strong>2012</strong><br />

Entrata nella nostra Famiglia religiosa già avanti negli anni,<br />

dopo un'esperienza di lavoro nel suo comune di nascita, Emilia ha<br />

saputo mantenere un cuore fanciullo. Semplice e arguta, si è generosamente<br />

impegnata per molti anni nell'apostolato di diffusione<br />

<strong>della</strong> buona stampa, quindi nei servizi interni <strong>della</strong> Comunità in cui<br />

è passata, attingendo dall'Adorazione forza e gioia, per trasmetterle<br />

con semplicità alle persone che incontrava. Negli ultimi anni, quando<br />

la consapevolezza di sé l'ha gradualmente abbandonata, ha mantenuto<br />

il consueto atteggiamento di serenità e si è abbandonata nelle<br />

mani del Signore; i suoi grandi occhi celesti riflettevano il cielo, in<br />

attesa dell'incontro con lo Sposo che ora la accoglie per sempre.<br />

Vita di famiglia<br />

Nate al cielo<br />

27


28<br />

La porta <strong>della</strong> fede introduce<br />

alla vita di comunione con Dio,<br />

permette l’ingresso<br />

nella sua <strong>Chiesa</strong><br />

ed è sempre aperta per noi.<br />

E possibile oltrepassare<br />

quella soglia<br />

quando la Parola di Dio<br />

viena annunciata<br />

e il cuore si lascia plasmare<br />

dalla grazia che trasforma.<br />

Attraversare quella porta<br />

comporta immettersi<br />

in un cammino<br />

che dura tutta la vita.<br />

Clicca e naviga in www.figlie<strong>della</strong>chiesa.org<br />

se vuoi scriverci: bollettino@figlie<strong>della</strong>chiesa.org<br />

Tipografia RiverPress Group - Roma

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