Segreti: i racconti finalisti - Comune di Trichiana
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“No, non è aria!” ripete ora Teresa, dondolando la testa su e giù, come ad addormentare un ricordo.<br />
Su e giù…<br />
Testa calda, violento, sovversivo così era stato schedato Alfonso. Per via <strong>di</strong> quella stupida sassaiola fatta, da lui e altri<br />
scalmanati come lui, una sera d’aprile, davanti alla casa del conte. Perché aveva partecipato? Per la paga a giornata o<br />
per Annetta la figlia del gabellotto?<br />
Un po’ per l’uno un po’ per l’altro. Valli a capire tu i sentimenti. Premono dentro, tutti insieme, e non riesci a <strong>di</strong>stinguere<br />
quale tra loro è più forte. Non capisci se a farti <strong>di</strong>ventare leone è la rabbia perché sei calpestato o la voglia <strong>di</strong> piacere ad.<br />
Annetta che, anche se figlia <strong>di</strong> un gabellotto, era desiderata da tutti. Se la contendevano, almeno nei sogni, giovani e<br />
meno giovani, e lei si faceva contendere, con quel suo passo aggraziato, quegli sguar<strong>di</strong> un po’ angelici e insieme<br />
assassini, quel suo <strong>di</strong>re “pren<strong>di</strong>mi” e poi fuggire. Di sonni ne aveva <strong>di</strong>sturbati più d’uno in paese, anche se nessuno<br />
voleva ammetterlo. “Quella? Bella è bella, come no…ma col padre carogna che si ritrova, neppure morta la prenderei.” Lo<br />
<strong>di</strong>cevano in tanti, l’aveva detto anche lui, malgrado avesse partecipato alla sassaiola non soltanto per farsi aumentare la<br />
paga ma perché lei vedesse che lui, Alfonso, unico figlio <strong>di</strong> Bartolomeo aveva forza e coraggio da vendere.<br />
Acqua passata, si <strong>di</strong>ceva quella sera Alfonso che ormai s’era fidanzato, anche se <strong>di</strong> malavoglia, con Lucia, la figlia terza<br />
della cugina <strong>di</strong> suo padre Bartolomeo. Acqua passata, sì, ma non per Don Filippo, appunto il gabellotto, padre <strong>di</strong> Annetta,<br />
che il nome <strong>di</strong> Alfonso se l’era segnato in rosso sul quaderno dei lavoranti, con un’animosità tutta sua, fatta <strong>di</strong> rancore,<br />
rivalsa e attrazione, un’attrazione che egli stesso non si riusciva a spiegare.<br />
Da che c’era stata la sassaiola per Alfonso lavoro non ne aveva mai. “Chissà!, forse domani ci sarà, torna e ve<strong>di</strong>amo, ” gli<br />
<strong>di</strong>ceva ogni volta. Eppure sapeva che lavoro non gliene avrebbe dato nemmeno l’indomani. Perché? Si chiedeva Alfonso.<br />
Il perché forse lo sapeva lei, Teresa. Alfonso, anche se giovane, con tutti i capelli neri, barba e baffetti ispi<strong>di</strong>, denti<br />
bianchissimi e sudore che sapeva <strong>di</strong> latte, questa cosa non l’aveva capita, però conosceva la storia, soprattutto<br />
conosceva la storia dei forti, in parte vissuta, in parte letta sui libri. E quella parte <strong>di</strong> storia lo incoraggiava a partire.<br />
“Aspetta un po’, pensaci sopra non decidere così in un momento,” gli consigliava con prudenza Saverio, amico e<br />
compare del padre. “Questo è il tuo paese, e anche se povero lo conosci, sai cosa c’è oggi e cosa ci potrà essere<br />
domani, mentre là ...no “, aveva continuato “E non credere a tutto quello che senti. Non sempre ciò che luccica è oro, per<br />
<strong>di</strong>eci uomini che <strong>di</strong>cono <strong>di</strong> stare bene, ce n’è almeno uno che ritorna in<strong>di</strong>etro sconfitto. Ricordati, anche in America ci<br />
sono i pezzenti”, aveva concluso .<br />
“Ma io non sarò pezzente!. Ho braccia forti, e cervello robusto”, aveva risposto Alfonso. E fortuna…” aveva poi aggiunto.<br />
“E con Lucia? Come la metti con Lucia?” aveva chiesto all’improvviso suo padre Bartolomeo, rimasto in silenzio fino a<br />
quel momento .<br />
“Lucia? Che c’entra Lucia? Me la sposo Lucia. Quando è il momento torno e me la porto in America!” aveva riposto<br />
Alfonso.<br />
Lucia, Lucia…<br />
Santa Lucia proteggili tu. Guarda lontano santa Lucia,<br />
guardaci tu, che <strong>di</strong> te c’ho fiducia!<br />
Sospira Teresa, movendo la testa su e giù.<br />
Su e giù…<br />
Ed ecco un rumore brusco alla porta.. Teresa s’irrigi<strong>di</strong>sce, che sia arrivato qualcuno? No, è sempre quella stanga, sarà<br />
tornata la tramontana.<br />
Perché poi uno deve migrare? si chiede, mentre si avvia alla credenza per riprendere il lume. Gli manca il pane - si<br />
risponde - altrimenti resta dov’è, mica uno lascia la casa, la mamma, la fidanzata così. Se lo fa è per avere un po’ <strong>di</strong><br />
pane e considerazione.<br />
Pane e considerazione, ciò che era mancato ad Alfonso. A lui più che ad altri, perché lui era Alfonso… e perché lui …<br />
non era figlio <strong>di</strong> Bartolomeo.<br />
Era stata una notte <strong>di</strong> luglio, un mese prima <strong>di</strong> sposare Bartolomeo, un uomo giovane e pieno <strong>di</strong> frenesie, l’aveva presa<br />
(senza neppure tanta fatica) sulla riva del ruscello che attraversa le terre del conte. Chi era quell’uomo?.<br />
Segreto.<br />
Lei l’aveva sempre taciuto, persino con Padre Francesco il confessore fidato e, più <strong>di</strong> tutti con Bartolomeo, bravo ragazzo<br />
e inorgoglito marito novello.<br />
Il caso l’aveva aiutata, perché Alfonso era nato sottopeso e quasi non respirava, così le era stato facile farlo passare per<br />
prematuro. Ma lei che conosceva il segreto non riusciva a darsi pace, poi un giorno si era messa in ginocchio davanti al<br />
Crocefisso, aveva ammesso la sua colpa prima alla Vergine poi a Gesù stesso, e solo dopo essersi inflitta la penitenza –<br />
severa- aveva deciso <strong>di</strong> <strong>di</strong>menticare.<br />
Malgrado ciò non era durato molto il suo oblio.<br />
Crescendo, infatti, Alfonso tendeva ad assomigliare sempre più a Don Filippo e lei aveva cominciato a guardarsi attorno<br />
con il batticuore, a scrutare le espressioni e le mosse <strong>di</strong> chi indugiava nell’osservarlo, a vivere nel timore che prima o poi<br />
a qualcuno potesse venire un dubbio, un pensiero… Inoltre, ed era questa la cosa che più la faceva tremare, s’era<br />
accorta che ad Alfonso piaceva Annetta.<br />
E questo sarebbe stato peccato.<br />
Peccato, peccato ripete ora.<br />
Era stata contenta <strong>di</strong> fare da tramite perché Alfonso si fidanzasse con Lucia, lontana nipote <strong>di</strong> Bartolomeo. E tuttavia non<br />
era bastato a farla sentire tranquilla. Così lei, che pure non era mai stata d’accordo sul fatto che suo figlio andasse a<br />
cercare fortuna in America, alla fine aveva ceduto e per mettere insieme i sol<strong>di</strong> del viaggio aveva venduto alcune<br />
provviste, due bracciali d’oro e quattro lenzuola bianche con i ricami, ricordo della sua ricca dote <strong>di</strong> nozze.<br />
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