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Comunità in cammino - Oratorio - Coccaglio

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Periodico della <strong>Comunità</strong> Parrocchiale di <strong>Coccaglio</strong> - Anno 2005, n° 5/17


Composizione copert<strong>in</strong>a e logo<br />

di Ugo Capretti<br />

La vecchia Pieve<br />

periodico<br />

della <strong>Comunità</strong> parrocchiale<br />

di <strong>Coccaglio</strong><br />

Autorizzazione del Tribunale di Brescia<br />

n° 35/2004<br />

dell’8 settembre 2004<br />

n. 5/17 -Settembre 2005<br />

La Parola del parroco<br />

Indice<br />

don Giovanni pag. 3<br />

Mane nobiscum, Dom<strong>in</strong>e -4 Giovanni Paolo II pag. 5<br />

La Parola per noi a cura di A. Massetti pag. 7<br />

Novo millennio <strong>in</strong>eunte don Giovanni pag. 9<br />

Invito alla preghiera a cura di don Giovanni pag. 11<br />

In camm<strong>in</strong>o con... a cura di don Giovanni pag. 13<br />

Credere e vivere A. Cors<strong>in</strong>i pag. 15<br />

Anagrafe parrocchiale pag. 17<br />

Calendario liturgico - pastor. pag. 18<br />

SPECIALE RITORNO DI MISSIONE<br />

Il Ritorno di Missione pp. Missionari OMI pag. 22<br />

Programma generale pag. 24<br />

I Centri d’Ascolto pag. 25<br />

Don Bruno don Giovanni pag. 28<br />

L’Eucaristia, mistero d’amore don Francesco pag. 30<br />

Genitore è colui che dona Age pag. 31<br />

Il Grest Francesca pag. 32<br />

I Freedom Days gli Animatori pag. 34<br />

Perché non ti unisci a noi? Roberta Marconi pag. 35<br />

La Scuola di lavoro gli Animatori pag. 36<br />

I Campi a Obra gli Animatori pag. 38<br />

A Colonia per la XX GMG A.D. pag. 43<br />

Estate Scout a cura della Co.Ca Scout pag. 46<br />

Charitas parr.: L’acqua.... G. Pedrali pag. 48<br />

Vita Missionaria Giovanni Paolo II pag. 49<br />

La Marcia della Solidarietà Gruppo Vita per la Vita pag. 51<br />

60 anni di ACLI Gruppo ACLI C occaglio pag. 52<br />

Equo e solidale e d<strong>in</strong>torni S.P. pag. 53<br />

Il consolidamento .... Mar<strong>in</strong>a B. e Roberto F. pag. 54<br />

La Pieve di <strong>Coccaglio</strong> -7 N. Partegiani pag. 57<br />

Il Piccolo Coro Primavera Mario Fiasconaro pag. 59<br />

Storiele e proerbe de ona olta.... Lime / Ben-Tar pag. 60<br />

Notizie utili (orari, ecc.) Lime / Ben-Tar pag. 62<br />

Offerte per le opere parrocchiali pag. 63<br />

2<br />

Direttore responsabile<br />

sac. Giuseppe Mensi<br />

Direttore<br />

sac. Giovanni Gritti<br />

Gruppo di redazione:<br />

don Oscar Ziliani, Stefano Pedal<strong>in</strong>o, Andrea<br />

Bighetti, Gianluca Pedrali, Anna Massetti<br />

Il prossimo numero uscirà il 20 novembre.<br />

I collaboratori della “Vecchia Pieve”<br />

sono <strong>in</strong>vitati a recapitare i loro scritti, sia<br />

su dischetto che stampati <strong>in</strong> corpo 12 su<br />

supporto cartaceo, entro il 2 dello stesso<br />

mese. Non rispondiamo della mancata<br />

pubblicazione degli articoli che perverranno<br />

oltre tale data. La Redazione non è<br />

tenuta a dare giustificazione degli articoli<br />

che ritiene opportuno non pubblicare;<br />

si riserva di <strong>in</strong>tervenire sugli articoli ove<br />

ragioni di carattere grammaticale, s<strong>in</strong>tattico,<br />

forma espressiva o di contenuto lo<br />

rendano opportuno o necessario, anche<br />

attraverso tagli al testo.<br />

Recapito articoli:<br />

p.za Luca Marenzio, 22F<br />

(casa canonica o sacrestia)<br />

PARROCCHIA<br />

“S. MARIA NASCENTE”<br />

<strong>Coccaglio</strong><br />

Orario delle sante Messe:<br />

FESTIVO FERIALE<br />

ore 7,00 ore 7,00<br />

ore 9,00 ore 8,30<br />

ore 10,00<br />

ore 11,00<br />

ore 16,30 (Casa Alb.) ore 16,30<br />

ore 18,00<br />

RADIO PARROCCHIALE 91.85 MHZ<br />

POTETE SEGUIRE LE CELEBRAZIONI<br />

Numeri telefonici (premettere sempre 030)<br />

Casa canonica (abit. don Giovanni) 7721248<br />

Sacrestia - Ufficio parrocchiale * 7248203<br />

Segreteria <strong>Oratorio</strong> “Il Focolare” 723575<br />

<strong>Oratorio</strong> femm<strong>in</strong>ile 7721625<br />

Abitazione don Oscar 7721039<br />

Abitazione don Titta 7700340<br />

Abitazione don L<strong>in</strong>o 7704848<br />

Diacono don Francesco 723392<br />

Delbarba Pier<strong>in</strong>o/Orat. femm.<br />

* durante gli orari di sacrestia<br />

7721102


Carissimi,<br />

si riparte.<br />

P<br />

3<br />

Editoriale<br />

rossimi alla conclusione dell’estate, stiamo vivendo il<br />

mese di settembre che segna la ripresa dell’ord<strong>in</strong>aria attività<br />

della vita comunitaria.<br />

Sottol<strong>in</strong>eo quell’ “ord<strong>in</strong>aria”, <strong>in</strong> quanto, per la verità, non<br />

si può certo dire che nei mesi <strong>in</strong> cui la scuola va <strong>in</strong> vacanza<br />

siano mancate <strong>in</strong>iziative che hanno tenuto occupati don<br />

Oscar e gli altri educatori dell’<strong>Oratorio</strong>, <strong>in</strong>sieme ai fanciulli,<br />

ragazzi, adolescenti e giovani che hanno partecipato alle<br />

varie proposte dell’<strong>Oratorio</strong>: il Grest e i Campiscuola,<br />

organizzati con il contributo dell’Amm<strong>in</strong>istrazione comunale;<br />

la Scuola di lavoro e la partecipazione di una vent<strong>in</strong>a dei<br />

nostri giovani alla XX GMG <strong>in</strong> quel di Colonia, <strong>in</strong>sieme ad<br />

un milione di altri giovani, provenienti da tutto il mondo:<br />

rimando alle apposite pag<strong>in</strong>e di questo numero del bollett<strong>in</strong>o<br />

parrocchiale. Da subito non possiamo che rendere lode al<br />

Signore per le tante occasioni di crescita e i doni di grazia<br />

che, attraverso l’impegno dei già menzionati don Oscar &<br />

Co., ha profuso a piene mani. La nostra riconoscenza,<br />

naturalmente, anche alle persone appena ricordate, oltre che<br />

all’Amm<strong>in</strong>istrazione comunale. Essa troverà comunque<br />

una porta da aprire: è ora di “rientrare”<br />

espressione nelle pag<strong>in</strong>e a cui ho già rimandato.<br />

(portale della cattedrale di Strasburgo)<br />

non andare <strong>in</strong> vacanza è stato anche il gruppo Charitas,<br />

Ache ha cont<strong>in</strong>uato ad offrire la sua assistenza di tipo alimentare a persone <strong>in</strong> condizione di bisogno. Mi<br />

sembra giusto anche r<strong>in</strong>graziare le persone che hanno garantito il funzionamento liturgico della parrocchia,<br />

avvicendandosi nel servizio <strong>in</strong> sacrestia; a una tra queste, Davide Cancelli, questo r<strong>in</strong>graziamento giunge<br />

là dove riceve ben altra grazia che non quella delle nostre parole.<br />

Eventi che lasciano il segno<br />

L<br />

’avvio di questo anno pastorale 2005-2006, oltre che dalla consueta ripresa dell’attività catechistica,<br />

del camm<strong>in</strong>o nei vari gruppi - da segnalare a tale proposito il fatto che il nuovo Camm<strong>in</strong>o di Iniziazione<br />

Cristiana, nella nostra Zona della Franciacorta, entra nel suo secondo anno - e dalla prosecuzione<br />

dell’it<strong>in</strong>erario avviato con la Missione Parrocchiale, è caratterizzato da alcuni eventi, di opposto carattere:<br />

quello gioioso del 1° Ritorno di Missione, il cui calendario è presentato alcune pag<strong>in</strong>e più avanti; quello,<br />

<strong>in</strong>atteso, dell’ avv<strong>in</strong>cendamento del Direttore dell’<strong>Oratorio</strong> e del trasferimento a Bagnolo di madre Mariella<br />

(a tali circostanze è dedicato l’apposito <strong>in</strong>serto).<br />

lasciare il più doloroso marchio nel cuore di moltissimi Coccagliesi e a colorare con l’opaco velo della<br />

Atristezza questi ultimi giorni (il 19 ricorre il mese) è stata, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e, la tragica scomparsa di don Bruno.<br />

Quanto il ricordo di lui fosse ancora vivo nella nostra <strong>Comunità</strong> lo ha testimoniato, qualora ce ne fosse<br />

bisogno, la partecipazione, quanto mai <strong>in</strong>tensa e numerosa, ai momenti <strong>in</strong> cui ci siamo raccolti per pregare<br />

per lui (v. pagg. 28-29).<br />

Il Ritorno di Missione: “per non dimenticare”<br />

N<br />

Ai fratelli e alle sorelle di <strong>Coccaglio</strong><br />

on si tratta tanto di “ripescare” esperienze passate, alla ricerca delle <strong>in</strong>tense emozioni vissute: il Ritorno<br />

di Missione (ne sono previsti tre, a cadenza annuale) non ha lo scopo di farci guardare <strong>in</strong>dietro,


4<br />

Editoriale<br />

con nostalgica<br />

mal<strong>in</strong>conia; vuole<br />

<strong>in</strong>vece aiutarci a<br />

riprendere il camm<strong>in</strong>o<br />

di un nuovo<br />

anno, recuperando<br />

almeno qualche<br />

cosa dell’<strong>in</strong>tensa<br />

carica che lo<br />

Spirito del Signore<br />

ha immesso nella<br />

nostra vita comunitaria,<br />

per non<br />

disperdere il tesoro<br />

di grazia che ci<br />

è stato donato.<br />

Uno dei momenti più <strong>in</strong>tensi sella Missione Parrocchiale, l’ottobre del 2004<br />

Missionari e le Missionarie saranno di nuovo tra noi, per una settimana: saranno disponibili per la<br />

Ivisite alle famiglie che ne faranno richiesta, per animare i momenti quotidiani di preghiera, per riavviare<br />

i Centri d’Ascolto, per visitare gli ammalati, <strong>in</strong>contrare le coppie dei primi anni di matrimonio, i<br />

genitori dei bamb<strong>in</strong>i del primo anno del Camm<strong>in</strong>o di Iniziazione Cristiana e per raccogliere di nuovo<br />

tutti noi attorno al Signore Gesù Cristo.<br />

In tal modo, il Ritorno di Missione ci offre, tra l’altro, la possibilità di dare un’impostazione più sostanziosa<br />

alla settimana mariana. Esso sarà caratterizzato da tale circostanza, oltre che dall’attenzione all’Eucaristia,<br />

a motivo di quanto segue.<br />

Si conclude l’Anno dell’Eucaristia<br />

V<br />

i <strong>in</strong>vito a leggere con attenzione, alle pagg. 5-6, la parte f<strong>in</strong>ale della Lettera Mane nobiscum,<br />

Dom<strong>in</strong>e di Giovanni Paolo II. Ci offre di che riflettere, e molto.<br />

L’Eucaristia ci porta a contemplare il volto di Cristo nell’<strong>in</strong>contro con Lui, vissuto <strong>in</strong>sieme alla comunità<br />

nella celebrazione della Messa, prolungato nell’<strong>in</strong>contro a tu per tu dell’adorazione eucaristica.<br />

a per il cristiano questo è solo il primo passo che, se non seguito dal successivo, si rivelerebbe espe-<br />

Mrienza non vera di Cristo <strong>in</strong> quanto ripiegata <strong>in</strong> uno sterile <strong>in</strong>timismo. Ogni autentico <strong>in</strong>contro con<br />

Lui apre occhi e cuore agli altri. Si tratta dello stesso movimento già descritto nella Novo Millennio<br />

Ineunte: si parte da “Un Volto da contemplare” per approdare al concreto impegno di spendersi perché<br />

il mondo sia migliore.<br />

’Eucaristia ci lancia nella Missione; la Messa, <strong>in</strong> quanto celebrazione del farsi solidale con il mondo<br />

L dei poveri, degli oppresssi e dei peccatori da parte del Figlio di Dio e annuncio di risurrezione, non<br />

può che portare all’impegno di solidarietà e attenzione agli ultimi, da parte di chi vi prende parte. Il Papa<br />

afferma che questo è un criterio di autenticità delle nostre celebrazioni eucaristiche.<br />

ari fratelli e sorelle, pensiamo, di conseguenza, quante Messe annacquate, tradite, potremmo anche<br />

Cdire profanate, poiché ne siamo usciti pieni ancora dei nostri egoismi e rancori, della nostra <strong>in</strong>differenza<br />

e disattenzione agli altri e ai problemi del mondo. Quanto sono preziose queste parole, tra le ultime<br />

di Giovanni Paolo II! Indicate per l’Anno dell’Eucaristia rimangono validissimo spunto per ogni<br />

tempo. Lo Spirito ci don di non farle f<strong>in</strong>ire nel dimenticatoio, ma di farne tesoro.<br />

Buon camm<strong>in</strong>o. don Giovanni


LETTERA APOSTOLICA<br />

MANE NOBISCUM DOMINE - 4<br />

PER L'ANNO DELL'EUCARISTIA (OTTOBRE 2004 – OTTOBRE 2005)<br />

di Giovanni Paolo II<br />

IV L’EUCARISTIA PRINCIPIO<br />

E PROGETTO DI «MISSIONE»<br />

«Partirono senza <strong>in</strong>dugio» (Lc 24,33)<br />

24. I due discepoli di Emmaus, dopo aver riconosciuto il<br />

Signore, «partirono senza <strong>in</strong>dugio» (Lc. 24, 33), per<br />

comunicare ciò che avevano visto e udito. Quando si è<br />

fatta vera esperienza del Risorto, nutrendosi del suo<br />

corpo e del suo sangue, non si può tenere solo per sé la<br />

gioia provata. L’<strong>in</strong>contro con<br />

Cristo, cont<strong>in</strong>uamente<br />

approfondito nell’<strong>in</strong>timità<br />

eucaristica, suscita nella Chiesa<br />

e <strong>in</strong> ciascun cristiano l’urgenza<br />

di testimoniare e di evangelizzare.<br />

Ebbi a sottol<strong>in</strong>earlo proprio<br />

nell’omelia <strong>in</strong> cui annunciai<br />

l’Anno dell’Eucaristia, riferendomi<br />

alle parole di Paolo: «Ogni<br />

volta che mangiate di questo<br />

pane e bevete di questo calice,<br />

voi annunziate la morte del<br />

Signore f<strong>in</strong>ché egli venga»<br />

(1Cor. 11, 26). L’Apostolo pone <strong>in</strong> stretta relazione tra<br />

loro il convito e l’annuncio: entrare <strong>in</strong> comunione con<br />

Cristo nel memoriale della Pasqua significa, nello stesso<br />

tempo, sperimentare il dovere di farsi missionari dell’evento<br />

che quel rito attualizza. Il congedo alla f<strong>in</strong>e di ogni<br />

Messa costituisce una consegna, che sp<strong>in</strong>ge il cristiano<br />

all’impegno per la propagazione del Vangelo e la animazione<br />

cristiana della società.<br />

25. Per tale missione l’Eucaristia non fornisce solo la<br />

forza <strong>in</strong>teriore, ma anche - <strong>in</strong> certo senso - il progetto. Essa<br />

<strong>in</strong>fatti è un modo di essere, che da Gesù passa nel cristiano<br />

e, attraverso la sua testimonianza, mira ad irradiarsi<br />

nella società e nella cultura. Perché ciò avvenga, è necessario<br />

che ogni fedele assimili, nella meditazione personale<br />

e comunitaria, i valori che l’Eucaristia esprime, gli<br />

atteggiamenti che essa ispira, i propositi di vita che susci-<br />

5<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> ascolto<br />

Ormai prossimi al 1° “Ritorno di Missione”, concludiamo la pubblicazione della Lettera con la quale Giovanni Paolo II <strong>in</strong>disse l’Anno<br />

dell’Eucaristia, avviato verso la conclusione. Proprio tale co<strong>in</strong>cidenza motiva la tematica eucaristica assegnata a questa nuova esperienza<br />

con i padri Oblati, i nostri Missionari. Anticipata, per i motivi già a suo tempo spiegati, la parte conclusiva sul numero di luglio, presentiamo<br />

la parte che presenta l’Eucaristia come sorgente della missione della Chiesa e, perciò, di ogni credente. In questo modo ci addentriamo<br />

anche nel mese di ottobre, caratterizzato da una particolare attenzione al tema della Missione.<br />

ta. Perché non vedere <strong>in</strong> questo la speciale consegna che<br />

potrebbe scaturire dall’Anno dell’Eucaristia?<br />

Rendere grazie<br />

26. Un fondamentale elemento di questo progetto emerge<br />

dal significato stesso della parola «eucaristia»: rendimento<br />

di grazie. In Gesù, nel suo sacrificio, nel suo «sì» <strong>in</strong>condizionato<br />

alla volontà del Padre, c’è il «sì», il «grazie» e<br />

l’«amen» dell’umanità <strong>in</strong>tera. La Chiesa è chiamata a<br />

ricordare agli uom<strong>in</strong>i<br />

questa grande verità. È<br />

urgente che ciò venga<br />

fatto soprattutto nella<br />

nostra cultura secolarizzata,<br />

che respira l’oblio di<br />

Dio e coltiva la vana autosufficienza<br />

dell’uomo.<br />

Incarnare il progetto<br />

eucaristico nella vita quotidiana,<br />

là dove si lavora e<br />

si vive — <strong>in</strong> famiglia, a<br />

scuola, nella fabbrica,<br />

nelle più diverse condizioni<br />

di vita — significa, tra l’altro, testimoniare che la realtà<br />

umana non si giustifica senza il riferimento al Creatore: «La<br />

creatura, senza il Creatore, svanisce».(23) Questo riferimento<br />

trascendente, che ci impegna ad un perenne «grazie»<br />

— ad un atteggiamento eucaristico appunto — per<br />

quanto abbiamo e siamo, non pregiudica la legittima<br />

autonomia delle realtà terrene,(24) ma la fonda nel modo<br />

più vero collocandola, al tempo stesso, entro i suoi giusti<br />

conf<strong>in</strong>i.<br />

In questo Anno dell’Eucaristia ci si impegni, da parte dei<br />

cristiani, a testimoniare con più forza la presenza di Dio<br />

nel mondo. Non abbiamo paura di parlare di Dio e di<br />

portare a fronte alta i segni della fede. La «cultura<br />

dell’Eucaristia» promuove una cultura del dialogo, che<br />

trova <strong>in</strong> essa forza e alimento. Ci si sbaglia a ritenere che<br />

il riferimento pubblico alla fede possa <strong>in</strong>taccare la giusta<br />

autonomia dello Stato e delle istituzioni civili, o che


addirittura possa <strong>in</strong>coraggiare atteggiamenti di <strong>in</strong>tolleranza.<br />

Se storicamente non sono mancati errori <strong>in</strong> questa<br />

materia anche nei credenti, come ebbi a riconoscere <strong>in</strong><br />

occasione del Giubileo, ciò va addebitato non alle «radici<br />

cristiane», ma all’<strong>in</strong>coerenza dei cristiani nei confronti<br />

delle loro radici. Chi impara a dire «grazie» alla maniera<br />

del Cristo crocifisso, potrà essere un martire, ma non sarà<br />

mai un aguzz<strong>in</strong>o.<br />

La via della solidarietà<br />

27. L’Eucaristia non è solo espressione di comunione<br />

nella vita della Chiesa; essa è anche progetto di solidarietà<br />

per l’<strong>in</strong>tera umanità. La Chiesa r<strong>in</strong>nova cont<strong>in</strong>uamente<br />

nella celebrazione eucaristica la sua coscienza di<br />

essere «segno e strumento» non solo dell’<strong>in</strong>tima unione<br />

con Dio, ma anche dell’unità di tutto il genere<br />

umano.(25) Ogni Messa, anche quando è celebrata nel<br />

nascondimento e <strong>in</strong> una regione sperduta della terra,<br />

porta sempre il segno dell’universalità. Il cristiano che<br />

partecipa all’Eucaristia apprende da essa a farsi promotore<br />

di comunione, di pace, di solidarietà, <strong>in</strong> tutte le circostanze<br />

della vita. L’immag<strong>in</strong>e lacerata<br />

del nostro mondo, che ha <strong>in</strong>iziato<br />

il nuovo Millennio con lo spettro<br />

del terrorismo e la tragedia<br />

della guerra, chiama più che mai<br />

i cristiani a vivere l’Eucaristia<br />

come una grande scuola di pace,<br />

dove si formano uom<strong>in</strong>i e donne<br />

che, a vari livelli di responsabilità<br />

nella vita sociale, culturale, politica,<br />

si fanno tessitori di dialogo e<br />

di comunione.<br />

A servizio degli ultimi<br />

28. C’è ancora un punto sul quale<br />

6<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> ascolto<br />

vorrei richiamare l’attenzione, perché su di esso si gioca<br />

<strong>in</strong> notevole misura l’autenticità della partecipazione<br />

all’Eucaristia, celebrata nella comunità: è la sp<strong>in</strong>ta che<br />

essa ne trae per un impegno fattivo nell’edificazione di una<br />

società più equa e fraterna. Nell’Eucaristia il nostro Dio ha<br />

manifestato la forma estrema dell’amore, rovesciando<br />

tutti i criteri di dom<strong>in</strong>io che reggono troppo spesso i rapporti<br />

umani ed affermando <strong>in</strong> modo radicale il criterio<br />

del servizio: «Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di<br />

tutti e il servo di tutti» (Mc 9,35). Non a caso, nel Vangelo<br />

di Giovanni non troviamo il racconto dell’istituzione<br />

eucaristica, ma quello della «lavanda dei piedi» (cfr Gv<br />

13,1-20): ch<strong>in</strong>andosi a lavare i piedi dei suoi discepoli,<br />

Gesù spiega <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>equivocabile il senso<br />

dell’Eucaristia. San Paolo, a sua volta, ribadisce con vigore<br />

che non è lecita una celebrazione eucaristica nella<br />

quale non risplenda la carità testimoniata dalla concreta<br />

condivisione con i più poveri (cfr 1Cor 11,17- 22.27-34).<br />

Perché dunque non fare di questo Anno dell’Eucaristia un<br />

periodo <strong>in</strong> cui le comunità diocesane e parrocchiali si<br />

impegnano <strong>in</strong> modo speciale ad andare <strong>in</strong>contro con<br />

fraterna operosità a qualcuna delle tante povertà del<br />

nostro mondo? Penso al dramma della fame che<br />

tormenta cent<strong>in</strong>aia di milioni di esseri umani, penso alle<br />

malattie che flagellano i Paesi <strong>in</strong> via di sviluppo, alla<br />

solitud<strong>in</strong>e degli anziani, ai disagi dei disoccupati, alle<br />

traversie degli immigrati. Sono mali, questi, che segnano<br />

— seppur <strong>in</strong> misura diversa — anche le regioni più<br />

opulente. Non possiamo illuderci: dall’amore<br />

vicendevole e, <strong>in</strong> particolare, dalla sollecitud<strong>in</strong>e per chi è<br />

nel bisogno saremo riconosciuti come veri discepoli di<br />

Cristo (cfr Gv 13,35; Mt 25,31-46). È questo il criterio <strong>in</strong><br />

base al quale sarà comprovata l’autenticità delle nostre<br />

celebrazioni eucaristiche.


Uno scambio di domande -3<br />

sulla via di Emmaus, con il Risorto<br />

Quando furono vic<strong>in</strong>i al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse<br />

andare più lontano. Ma essi <strong>in</strong>sistettero: “Resta con noi perché si fa sera e il<br />

giorno già volge al decl<strong>in</strong>o”. Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a<br />

tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro.<br />

Allora si aprirono i loro occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista.<br />

(Lc. 24,28-31)<br />

LA STORIA SI FA PANE E ASSENZA<br />

Eccoci giunti al punto centrale<br />

della catechesi di Luca: pochi versetti<br />

da «masticare» davvero lungamente<br />

come il pane buono che nutre<br />

e che si fa durare, perché il sapore sia<br />

calore prolungato per la nostra fame.<br />

Versetti che chiedono più silenzio che<br />

parole, e vanno letti e riletti nella<br />

pace, per lasciarci guidare e accogliere<br />

da questo viandante silenzioso che fa<br />

strada con noi, nella pazienza e nell’amicizia.<br />

Luca ha raccontato delle parole del<br />

viandante, ma non le commenta,<br />

né ci riferisce, per ora, una reazione<br />

dei due a quelle parole. Lui ha parlato,<br />

ha un poco rimproverato, un poco<br />

spiegato. Ora il tempo del camm<strong>in</strong>o<br />

f<strong>in</strong>isce, o, per lo meno, si sospende. I<br />

due sono vic<strong>in</strong>i al luogo verso cui<br />

erano diretti. È come se la strada fosse<br />

servita ad uno scopo preciso: dare<br />

spazio e tempo per un camm<strong>in</strong>o<br />

comune, per una parola distesa e non<br />

<strong>in</strong>terrotta, per la parola densa di chi,<br />

poiché camm<strong>in</strong>a, non può sprecare il<br />

fiato <strong>in</strong> parole <strong>in</strong>utili.<br />

La strada ha ora esaurito la sua funzione<br />

e Luca prepara un cambiamento<br />

di scena, perché dopo il camm<strong>in</strong>o<br />

e la fatica comune vengano il<br />

riposo e la ripresa di energia <strong>in</strong>torno<br />

ad una mensa comune. Quante volte<br />

sappiamo riconoscere nella fatica del<br />

nostro percorso lo spazio propizio, il<br />

tempo favorevole, la grazia che ci<br />

accompagna? Eppure ripercorrendo<br />

il nostro passato <strong>in</strong>contriamo tanti<br />

tempi di fatica, anche di fuga e di<br />

amarezza, che hanno avuto una funzione,<br />

un dono di grazia e sono svaniti<br />

nel nulla. Occasioni mancate di<br />

revisione necessaria a spogliarci di<br />

quelle idee che ci impedivano di porre<br />

la nostra speranza solo nel Signore. I<br />

tempi oscuri servono a creare un’<strong>in</strong>terlocuzione,<br />

poiché ci conducono<br />

nel deserto, dove il Signore parla al<br />

nostro cuore. Ricordiamo di quei<br />

tempi solo la fatica e non la positività<br />

che hanno per il fatto di condurci a<br />

sperimentare la povertà, l’unica strada<br />

che porta a Dio.<br />

Nelle nostre Eucaristie, dopo le<br />

parole delle storie che ci portiamo<br />

nel cuore, dopo la Parola che illum<strong>in</strong>a<br />

e scalda il nostro atto di r<strong>in</strong>novata<br />

fedeltà al Signore fedele alla sua<br />

misericordia, dovremmo riuscire a<br />

trovare questo tempo di sospensione<br />

del camm<strong>in</strong>o, di quiete, di silenzio<br />

che scende fra chi si è detto tutto ciò<br />

che conta e adesso sperimenta la pienezza<br />

del v<strong>in</strong>colo di amicizia. È l’<strong>in</strong>vito<br />

ad entrare <strong>in</strong> quella che chiamiamo<br />

Liturgia eucaristica, sedere a tavola ora<br />

che le parole, il dramma, la storia e le<br />

storie sono sostituite dal puro e dolce<br />

condividere il riposo dopo la fatica.<br />

I<br />

due, dunque, sono vic<strong>in</strong>i al luogo<br />

verso cui erano diretti; e il viandante<br />

ancora una volta li provoca, provoca<br />

la loro libertà, chiede che siano<br />

7<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> ascolto<br />

La<br />

Parola<br />

per<br />

noi<br />

noi meditare sulla<br />

Sacra Scrittura<br />

a cura di di Anna Massetti<br />

loro a creare uno spazio per Lui.<br />

Questo atteggiamento è posto <strong>in</strong> particolare<br />

evidenza: «fece come se<br />

dovesse andare più avanti». In realtà<br />

più avanti non deve andare, ma perché<br />

il viandante si fermi occorre <strong>in</strong>vitarlo.<br />

Senza <strong>in</strong>vito non si fermerà,<br />

non resterà con noi. Sappiamo bene<br />

di essere spesso restii ad <strong>in</strong>vitare<br />

Gesù. A volte ciò accade perché ci sentiamo<br />

<strong>in</strong>degni, altre perché pensiamo<br />

di riuscire a condurci da soli, ma, più<br />

o meno nascosto, c’è quasi sempre il<br />

timore di scoprirci piccoli e <strong>in</strong>capaci,<br />

poveri e <strong>in</strong>sicuri. La nostra presunzione<br />

spesso ha il sopravvento e ci preclude<br />

di ospitare il Signore, di fargli<br />

festa ed essere discepoli a fianco a<br />

Lui.<br />

Nella Scrittura ogni presenza del<br />

Signore chiede sempre il coraggio<br />

di un <strong>in</strong>vito, di una domanda, a<br />

volte anche solo di un grido. Il popolo<br />

che grida la sua schiavitù sarà liberato.<br />

Maria, che domanda: «Come è<br />

possibile?» sarà coperta dall’Amore di<br />

Dio per la salvezza di tutti; e a<br />

Zaccheo che, nascosto e un po’ vergognoso<br />

sale sull’albero, Gesù dirà: «Mi<br />

fermerò da te, oggi». In fondo ci viene<br />

chiesto solo un m<strong>in</strong>imo di sbilanciamento<br />

verso di Lui, ma un m<strong>in</strong>imo<br />

decisivo, senza il quale la storia non<br />

può cont<strong>in</strong>uare e farsi cibo e forza.<br />

I due di Emmaus f<strong>in</strong>almente hanno il<br />

coraggio di questo m<strong>in</strong>imo gesto,<br />

anche se sono maldestri e <strong>in</strong>sistono


nascondendosi dietro la giustificazione<br />

della sera che <strong>in</strong>combe, come se <strong>in</strong><br />

fondo non avessero il coraggio di<br />

riconoscere di avere bisogno della sua<br />

compagnia. Il Signore non chiede<br />

umiliazione, pur avendone il diritto.<br />

Ci chiede solo di essere <strong>in</strong>vitato e<br />

chiude un occhio sul nostro impaccio,<br />

motivato dal timore di cedere del<br />

tutto. Il Signore, qu<strong>in</strong>di, resta e con la<br />

sua presenza fa <strong>in</strong> modo che noi arriviamo<br />

a scoprire la radicale necessità<br />

di averlo presente <strong>in</strong> noi nella nostra<br />

vita. Ma quanto ha dovuto attendere<br />

prima che ci spogliassimo delle<br />

nostre sicurezze!<br />

«Egli entrò — dice Luca — per rimanere<br />

con loro». È il suo unico scopo, il<br />

suo desiderio che dall’eternità ha preceduto<br />

il nostro, quello per cui ha<br />

voluto e cercato l’<strong>in</strong>vito. Ed è come se<br />

lo scopo di rimanere fosse l’obiettivo<br />

f<strong>in</strong>ale di tutte le storie narrate e sofferte,<br />

l’unico senso di un camm<strong>in</strong>o<br />

faticoso. «Rimanere» è una parola che<br />

andrebbe cercata e ascoltata <strong>in</strong> tutta<br />

la Scrittura per la densità e la centralità<br />

che segna. Nel Vangelo di<br />

Giovanni il rimanere con e nel<br />

Signore <strong>in</strong>dica il restare del Figlio nel<br />

Padre ed è <strong>in</strong>sieme l’<strong>in</strong>vito a tutti noi<br />

figli a condividere il banchetto eterno<br />

dell’Amore tr<strong>in</strong>itario.<br />

Ma la figura del «rimanere» popola<br />

tutta la storia della salvezza. È una<br />

parola sempre scambiata tra Dio e i<br />

suoi figli, è <strong>in</strong>vito rivolto e ricevuto,<br />

espressione di amicizia che si fa ospitalità.<br />

Èil senso di una comunanza che è<br />

sempre e solo dono gratuito e<br />

diventa un cont<strong>in</strong>uo <strong>in</strong>vito scambiato<br />

e ripetuto. Ma è anche il senso di una<br />

dimensione che potremmo def<strong>in</strong>ire<br />

passiva, nel senso benefico dell’essere<br />

e dello stare <strong>in</strong>sieme che rende bella<br />

qualsiasi cosa si faccia, anche tacere e<br />

non far nulla.<br />

Rimanere vuol dire accettare il<br />

ritmo dell’altro, il suo parlare<br />

come il suo tacere, il suo fare come il<br />

suo oziare, perché è stare <strong>in</strong>sieme che<br />

conta. Dobbiamo cogliere questa<br />

dimensione e cercare il Signore non<br />

solo per chiedere, offrire, agire, ma<br />

per restare con Lui, perché Lui vuole<br />

rimanere con noi.<br />

Ma cosa vuol dire veramente il<br />

«rimanere» del Signore? La<br />

seconda parte del v. 31 ci mette sulla<br />

strada di un paradosso: «Lui sparì alla<br />

loro vista». Colui che è entrato per<br />

rimanere segna una misteriosa assenza<br />

e mostra il suo rimanere con lo<br />

sparire. È strano, doloroso, ancora<br />

una volta oscuro. Entra con un solo<br />

Copert<strong>in</strong>a dell’Enciclica sull’Eucaristia di<br />

Giovanni Paolo II, che ha posto l’Anno<br />

dell’Eucaristia <strong>in</strong> corso sotto l’icona dei due<br />

discepoli di Emmaus.<br />

scopo, quello di restare; ha condotto<br />

faticosamente f<strong>in</strong>o lì i due recalcitranti<br />

discepoli e, sul più bello, se ne va.<br />

La chiave è tutta <strong>in</strong> questi versetti<br />

centrali, <strong>in</strong> ciò che accade tra l’<strong>in</strong>vito<br />

accolto e assunto a rimanere e la<br />

sparizione. A tavola il viandante prende<br />

il pane, lo spezza, lo dona e gli<br />

occhi dei discepoli si aprono e Lo<br />

riconoscono.<br />

8<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> ascolto<br />

Il viandante ripete il gesto<br />

dell’Ultima Cena, si mostra nel<br />

pane spezzato e condiviso, nel corpo<br />

offerto per gli amici, nel sacrificio<br />

consumato f<strong>in</strong>o all’atto di fiducia più<br />

totale nell’Amore del Padre. Ancora<br />

una volta si fa cibo per la fame degli<br />

altri, si spezza nel dono e nell’Amore<br />

e al suo gesto f<strong>in</strong>almente i discepoli<br />

Lo riconoscono. Quello che vedono é<br />

lo stesso viandante e poi sarà un<br />

posto lasciato vuoto da chi è sparito<br />

alla vista.<br />

Ma il riconoscimento è altra cosa. Ciò<br />

che riconoscono è tutta la loro storia<br />

riassunta nella sua, ritrovata e riconosciuta<br />

come libera e bella, piena d’amore<br />

e di grazia. Non c’è più speranza<br />

delusa, né tristezza, né paura. Ciò<br />

che riconoscono è la fedeltà di Dio<br />

che ha accolto il loro mettersi alla<br />

sequela, l’ha purificato e trasfigurato<br />

nell’obbedienza del Figlio. Questo<br />

riconoscimento rimane con loro per<br />

sempre, nel pane ogni giorno spezzato<br />

<strong>in</strong> memoria di Lui; ed è proprio la<br />

sua assenza, che gli consente di esserci<br />

veramente, dovunque e sempre.<br />

La Liturgia Eucaristica è per noi<br />

questo gesto duplice del «rimanere»<br />

e del «riconoscere»? Si tratta di<br />

vivere l’esperienza del rimanere come<br />

ospiti <strong>in</strong>vitati, che a loro volta <strong>in</strong>vitano.<br />

Nel restare e nel guardare il pane<br />

spezzato possiamo riconoscere e riconoscerci,<br />

ma soprattutto ritrovare<br />

trasfigurata la storia narrata nella tristezza.<br />

Lasciamo dunque che questi<br />

densissimi versetti penetr<strong>in</strong>o nel<br />

nostro cuore e ci conducano a riconoscere.<br />

Lasciamoci permeare da questo<br />

clima di amorevole attesa silenziosa.<br />

Chiediamo il dono di saper rimanere,<br />

di saper chiedere e <strong>in</strong>vitare.<br />

Facciamoci condurre anche noi alla<br />

tavola imbandita dal viandante che ci<br />

accompagna nel nostro peregr<strong>in</strong>are<br />

terreno.<br />

(da F. Cuccarese: Il ritorno a Pietro)


(cfr. “L’Angelo di Verola”, aprile 2001)<br />

Rimetti a noi i nostri debiti - 2<br />

La globalizzazione di cui tutti<br />

parlano oggi come di una novità,<br />

e che molto ha a che fare con il<br />

problema di cui ci stiamo occupando,<br />

viene da molto lontano. Essa ha<br />

radici lontane. Epulone ha nei secoli<br />

sistematicamente spogliato Lazzaro<br />

delle sue risorse e delle sue libertà.<br />

Non ci è possibile percorrere tutta<br />

la storia di questo fenomeno; dell’era<br />

coloniale, vero antefatto nell’età<br />

moderna alla globalizzazione, diamo<br />

uno sguardo sommario alla<br />

conquista e allo sfruttamento delle<br />

Americhe.<br />

La conquista delle Americhe<br />

Nel processo di espansione<br />

europea milioni di uom<strong>in</strong>i,<br />

differenti per l<strong>in</strong>gua e cultura, per<br />

visione del mondo, per usanze e<br />

valori, vennero assoggettati ad un<br />

unico sistema economico e<br />

violentemente uniformati nei loro<br />

modi di essere e di vivere. Questo<br />

processo di imposizione<br />

dell’uniformità secondo valori<br />

religiosi, filosofici e politici è stato<br />

la base del colonialismo europeo.<br />

Le popolazioni assoggettate furono<br />

impoverite attraverso la spoliazione<br />

delle ricchezze accumulate da secoli<br />

e del prodotto del proprio lavoro,<br />

erano <strong>in</strong>oltre costrette a pensare se<br />

stesse come razzialmente <strong>in</strong>feriori<br />

ai bianchi e, per ciò stesse, tenute<br />

alla subord<strong>in</strong>azione.<br />

a cura di don Giovanni<br />

Una realtà tragica, su cui Giovanni Paolo II ci <strong>in</strong>vitò a porre l'attenzione e che ci <strong>in</strong>terpella, è la questione<br />

del debito estero.Stiamo cercando di mediare, s<strong>in</strong>tetizzandoli attraverso un'opera di selezione, i<br />

concetti e le <strong>in</strong>formazioni, gli stimoli e gli appelli alla nostra coscienza contenuti nel libro: Un debito<br />

senza f<strong>in</strong>e, curato <strong>in</strong> occasione del Giubileo del Duemila dalla Commissione Diocesana per la<br />

Riduzione del Debito Estero. Raccogliendo lo stile di questo testo, parliamo anche con il l<strong>in</strong>guaggio<br />

amaramente eloquente di alcune vignette.<br />

Questo processo d’appiattimento<br />

si sente ancora oggi <strong>in</strong> America<br />

Lat<strong>in</strong>a anche a livello l<strong>in</strong>guistico:<br />

qui <strong>in</strong>fatti sia lo spagnolo che il<br />

portoghese sono molto più<br />

omogenei e <strong>in</strong>differenziati delle<br />

parlate presenti nella penisola iberica,<br />

che presentano ancora oggi una<br />

varietà di dialetti, almeno f<strong>in</strong>ché<br />

l’<strong>in</strong>glese americano non sostituirà<br />

le attuali l<strong>in</strong>gue madri nazionali<br />

(altro passo verso l’appiattimento).<br />

Dal 1500 <strong>in</strong> poi i regnanti spagnoli<br />

e portoghesi sono<br />

prepotentemente <strong>in</strong> corsa alla<br />

conquista di un nuovo mondo.<br />

Permettono ai mar<strong>in</strong>ai esperti di<br />

trasformarsi <strong>in</strong> conquistadores:<br />

tutto quel che troveranno sarà loro,<br />

basterà pagare il dazio al re,<br />

riconoscerlo come sovrano delle<br />

terre conquistate ed essere coscienti<br />

della necessità di portare la vera<br />

religione ai pagani. Inizia così la<br />

conquista delle Americhe,<br />

sfruttandone le ricchezze e<br />

massacrandone gli abitanti.<br />

Eppure, quando, alle elementari e<br />

alle medie si studiava storia, gli<br />

esploratori venivano presentati<br />

come eroi e civilizzatori, dei benefattori,<br />

quasi. Invece quella è stata<br />

una delle pag<strong>in</strong>e più tragiche della<br />

9<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> ascolto<br />

storia dell’umanità. Strana istruzione,<br />

quella che ci è stata impartita!<br />

Per giustificare i genocidi, si disse<br />

che gli <strong>in</strong>digeni non avevano l’anima<br />

e qu<strong>in</strong>di non erano esseri<br />

umani. Così fu lecito cacciarli, violentarli,<br />

sottometterli agli stessi<br />

trattamenti riservati a buoi o cavalli.<br />

Si ebbe l’annichilimento di milioni<br />

di esseri umani <strong>in</strong> uno spazio<br />

brevissimo di tempo e la contemporanea<br />

f<strong>in</strong>e di importanti valori<br />

culturali e spirituali, calpestando<br />

l’eredità millenaria di popoli che<br />

vivevano sul cont<strong>in</strong>ente americano<br />

da oltre 40.000 anni.<br />

L<br />

’organismo <strong>in</strong>digeno, mancando<br />

di anticorpi, soccombeva anche<br />

per un semplice raffreddore, che si<br />

trasformava <strong>in</strong> una peste mortale<br />

capace di falciare migliaia di vite<br />

umane. Malattie come la rosolia,<br />

il morbillo, la tubercolosi arrivavano<br />

per la prima volta sul suolo<br />

americano, causando con la loro<br />

diffusione una vera e propria<br />

mattanza che andava ad aggiungersi<br />

a quella, già brutale, perpetrata<br />

dalle armi iberiche.<br />

Iniziava anche uno dei periodi storici<br />

più bui e brutali della storia<br />

dell’umanità: la tratta degli schiavi.<br />

È vero: c’erano sempre state forme<br />

di schiavismo un po’ <strong>in</strong> tutte le


culture, soprattutto per quanto<br />

riguarda le popolazioni sconfitte nelle<br />

guerre; mai però prima d’allora era<br />

esistito un vero e proprio sistema<br />

economico basato sulla schiavitù.<br />

Le immense piantagioni del<br />

Sud America vengono dest<strong>in</strong>ate<br />

alla monocoltura di<br />

prodotti per esportazione,<br />

come cotone, canna da zucchero<br />

e caffé, richiestissimi<br />

<strong>in</strong> Europa: altro danno di<br />

cui cont<strong>in</strong>ua a risentire la<br />

vita di queste ed altre popolazioni.<br />

Nel 1681 venne consegnata al re<br />

di Spagna Carlo II una lettera,<br />

che proveniva da due frati cappucc<strong>in</strong>i<br />

sbarcati a Cuba qualche mese prima.<br />

Il memoriale dei due francescani<br />

com<strong>in</strong>ciava con un brano tratto dal<br />

Libro della Genesi: “Che hai fatto?<br />

La voce del sangue di tuo fratello<br />

grida a me dal suolo!”. Il contenuto<br />

del documento non lasciava adito a<br />

dubbi: gli argomenti biblici, filosofici,<br />

morali che venivano espressi<br />

dimostravano <strong>in</strong>discutibilmente che<br />

la pratica della schiavitù era<br />

<strong>in</strong>accettabile per la religione cattolica.<br />

Ma “Senza gli schiavi, non c’è America”.<br />

Cioè, senza gli schiavi, non si potevano<br />

possedere le ricchezze che arrivavano<br />

da quel Cont<strong>in</strong>ente.<br />

Nelle Americhe gli <strong>in</strong>dios e gli<br />

schiavi cercavano di riconquistare<br />

da soli la loro libertà, attraverso alcuni<br />

forti movimenti <strong>in</strong>dipendentisti.<br />

Un’esperienza significativa fu quella<br />

della Repubblica Cristiana di Guaranì,<br />

distrutta dagli eserciti alleati spagnoli<br />

e portoghesi nel 1756, dopo tre anni<br />

di resistenza da parte degli <strong>in</strong>dios<br />

Guaranì, appoggiati dai gesuiti, che<br />

si rifiutavano di r<strong>in</strong>unciare alle loro<br />

terre ed alla loro libertà. Scriveva il<br />

loro Grande Capo: “Questa terra è<br />

nostra, Dio ce l’ha data dall’<strong>in</strong>izio dei<br />

tempi e solo Dio ce la può togliere. E se<br />

questo è il desiderio di Dio, allora meglio<br />

la morte che la schiavitù”. Non era il<br />

desiderio di Dio. Ma della Repubblica<br />

Cristiana di Guaranì non si salvò<br />

nemmeno un bamb<strong>in</strong>o. Vedere il film<br />

Mission.<br />

Il triangolo della morte<br />

La colonizzazione <strong>in</strong>glese, dal canto<br />

suo, non fu seconda a nessuno.<br />

Per ord<strong>in</strong>e del re Enrico VII, l’esperto<br />

navigatore italiano Giovanni Caboto<br />

aveva aperto la strada per il Nord<br />

America. Le truppe <strong>in</strong>glesi al suo<br />

seguito, fecero capire <strong>in</strong> poco tempo<br />

agli <strong>in</strong>diani del Nord America il loro<br />

concetto di guerra: ogni accordo o<br />

promessa solenne non aveva alcun<br />

valore. Di nuovo si ebbero archi e<br />

frecce contro la polvere da sparo,<br />

piante medic<strong>in</strong>ali che poco o nulla<br />

poterono contro la peste, il vaiolo, il<br />

morbillo o la scarlatt<strong>in</strong>a portati<br />

dall’uomo bianco. La popolazione<br />

<strong>in</strong>diana del Nord America, stimata<br />

<strong>in</strong>torno ai dieci milioni di essere<br />

umani prima dell’arrivo degli europei,<br />

cento anni dopo era ridotta a meno<br />

di un milione. Oggi, a poche dec<strong>in</strong>e<br />

di migliaia.<br />

10<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> ascolto<br />

Le truppe <strong>in</strong>glesi divennero preziose<br />

alleate nella formazione del<br />

“Triangolo del Commercio”, struttura<br />

economica molto o redditizia. Le<br />

potenze europee <strong>in</strong>fatti producevano<br />

tessuti, armi e cianfrusaglie da <strong>in</strong>viare<br />

<strong>in</strong> Africa; qui venivano scambiate con<br />

“merce umana” da <strong>in</strong>viare <strong>in</strong> America,<br />

attraverso i negrieri arabi e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e,<br />

dall’America, arrivavano di ritorno<br />

<strong>in</strong> Europa le materie prime, i prodotti<br />

agricoli e le risorse m<strong>in</strong>erarie. Perciò<br />

il triangolo portava un triplice<br />

guadagno all’<strong>in</strong>dustria europea:<br />

venivano acquistati gli schiavi con<br />

prodotti fabbricati da aziende europee,<br />

schiavi che venivano poi rivenduti ai<br />

coloni nelle Americhe, generando<br />

una fortissima rendita; <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e il frutto<br />

del lavoro da schiavi veniva<br />

commercializzato <strong>in</strong> Europa<br />

aumentando ancora una volta il lucro.<br />

I guadagni ottenuti f<strong>in</strong>anziarono la<br />

Rivoluzione Industriale che determ<strong>in</strong>ò<br />

la ricchezza ed il potere dell’Europa.<br />

Uno sguardo all’oggi<br />

“post-coloniale”<br />

Facciamo così un salto alla seconda<br />

metà del XX secolo.<br />

F<strong>in</strong>ita l’epoca della schiavitù la storia<br />

non cambia di molto: nei vari paesi<br />

lat<strong>in</strong>oamericani si forma la classe<br />

operaia dedita alla costruzione di<br />

ferrovie, strade e porti per facilitare<br />

l’esportazione di prodotti agricoli e<br />

m<strong>in</strong>erari. Il sistema economico non<br />

si fonda più sulla schiavitù legalizzata<br />

ma sullo sfruttamento dei lavoratori,<br />

sottoposti a condizioni di lavoro<br />

disumane, senza alcuna<br />

attenzione ai problemi<br />

della salute, della famiglia,<br />

del riposo. Le<br />

mult<strong>in</strong>azionali di oggi<br />

sostituiscono le compagnie<br />

commerciali coloniali ma<br />

l’obiettivo resta lo stesso,<br />

quello cioè di sfruttare al<br />

massimo la terra e la gente<br />

cont<strong>in</strong>ua a pag. 21


Invito alla preghiera<br />

a cura di don Giovanni<br />

Riprende l’ord<strong>in</strong>aria vita della <strong>Comunità</strong> parrocchiale. Vogliamo<br />

affidare allo Spirito la nuova tappa del ostro camm<strong>in</strong>o <strong>in</strong>sieme:<br />

l’anno catechistico, il Ritorno di Missione e il camm<strong>in</strong>o nei Centri<br />

d’Ascolto, il m<strong>in</strong>istero del nostro nuovo compagno di viaggio, don<br />

Roberto, e via dicendo; senza dimenticare don Oscar, madre Mariella<br />

e il nuovo servizio a cui sono stati chiamati. La prima preghiera,<br />

perciò, è <strong>in</strong>vocazione allo Spirito del Signore, aff<strong>in</strong>ché tutti ci<br />

accompagni e illum<strong>in</strong>i ad accogliere la grazia che Egli desidera<br />

dissem<strong>in</strong>are.<br />

Spirito Santo, nostra guida,<br />

Guida <strong>in</strong>tima, tu non ci mostri solo all’esterno<br />

la volontà div<strong>in</strong>a, ma la traduci per noi<br />

<strong>in</strong> una illum<strong>in</strong>azione <strong>in</strong>teriore:<br />

aiutaci, dunque, ad accogliere pienamente la direzione<br />

che tu desideri imprimere alle nostre scelte.<br />

Guida sempre vigile, tu ci ispiri ad ogni istante<br />

ciò che dobbiamo pensare o fare:<br />

<strong>in</strong>segnaci a rispondere docilmente e lietamente<br />

alle tue suggestioni.<br />

Guida chiaroveggente, tu ci conduci<br />

secondo il piano grandioso di Dio,<br />

ed organizzi tutte le circostanze della nostra esistenza<br />

<strong>in</strong> funzione di questi vasti orizzonti:<br />

fa’ che accettiamo di essere superati dalla tua sapienza<br />

così da seguire semplicemente la via tracciata da te.<br />

Guida sicura ed <strong>in</strong>fallibile, tu non puoi cadere <strong>in</strong><br />

errore e ci impegni sempre su di un camm<strong>in</strong>o ideale:<br />

eccita dunque la nostra confidenza<br />

perché si abbandoni tranquillamente al tuo <strong>in</strong>dirizzo.<br />

Guida benevola, tu tieni conto delle nostre debolezze<br />

e ci aiuti a riparare tutte le nostre malefatte:<br />

aiutaci anche a riprendere coraggio<br />

<strong>in</strong> tutti i nostri <strong>in</strong>successi, appoggiandoci<br />

sulla tua sollecitud<strong>in</strong>e piena di amore.<br />

Guida rispettosa della nostra personalità,<br />

tu vuoi stimolare e sviluppare<br />

tutte le nostre qualità personali,<br />

perciò fai cont<strong>in</strong>uamente appello alla nostra libertà<br />

e al senso della nostra responsabilità, ebbene: rendici<br />

più degni della fiducia che ci dimostri.<br />

(18)<br />

11<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> ascolto<br />

Guida audace, tu desideri per noi<br />

una vita vissuta con magnanimità,<br />

proporzionata al piano div<strong>in</strong>o:<br />

rendici partecipi di questa tua audacia<br />

per sviluppare tutto il div<strong>in</strong>o che c’è <strong>in</strong> noi.<br />

(Jean Galot S.J.)<br />

Iniziamo il nuovo anno pastorale con il primo Ritorno di Missione,<br />

poi sarà ottobre, mese missionario. Ad ambedue le circostanze fa<br />

riferimento la preghiera che segue.<br />

Fai parlare Dio<br />

O Dio che sei Parola di vita<br />

cont<strong>in</strong>ua a parlare a noi uom<strong>in</strong>i di oggi.<br />

Esci dal tuo momentaneo silenzio<br />

e r<strong>in</strong>nova la tua fiducia all’umanità dispersa.<br />

Cont<strong>in</strong>ua a parlare mediante il tuo Verbo Incarnato,<br />

Gesù Cristo, tuo Unigenito Figlio,<br />

che è per tutti Via, Verità e Vita.<br />

Alla scuola di Gesù Cristo, vogliamo recuperare<br />

il l<strong>in</strong>guaggio d’amore e di condivisione,<br />

l’unico <strong>in</strong> grado di far uscire dal silenzio<br />

il nostro Dio, l’Onnipotente.<br />

Parli Dio, ancora oggi,<br />

attraverso le opere di bene di ogni uomo della Terra.<br />

Parli mediante una reale giustizia<br />

e fratellanza universale.<br />

Parli <strong>in</strong> ogni angolo del mondo,


dove maggiori sono le violenze e<br />

le sopraffazioni.<br />

Parli attraverso il cuore grande e<br />

generoso di madri, di padri, di<br />

figli, di bamb<strong>in</strong>i, giovani e vecchi<br />

che lottano quotidianamente su<br />

questa Terra.<br />

Parli attraverso l’opera generosa<br />

di tutti i figli della tua Chiesa,<br />

che si fanno carico delle sofferenze<br />

dei più deboli.<br />

Parli nel cuore di ogni uomo,<br />

che cerca la verità<br />

e che lotta per affermarla<br />

oltre i conf<strong>in</strong>i delle razze, dei popoli,<br />

delle religioni e delle nazioni.<br />

Parli soprattutto mediante una<br />

vera conversione<br />

dell’umanità all’amore universale,<br />

l’unico <strong>in</strong> grado di est<strong>in</strong>guere l’odio<br />

e fare spazio ad una nuova stagione di pace.<br />

Tu Cristo, Verbo eterno del Padre,<br />

comunicaci quell’amore che ci manca,<br />

un amore che parta dalla tua Grotta<br />

e che sia <strong>in</strong> grado di salire f<strong>in</strong>o al Calvario,<br />

ove donarsi completamente agli altri.<br />

Amen. (p. A. Rungi)<br />

La preghiera mariana - ottobre è il mese dedicato alla Madonna<br />

del Rosario - è per i Defunti.<br />

Poiché sei loro madre,<br />

accogli i defunti, Maria, con tenerezza,<br />

fatti loro avvocata, presso Cristo tuo figlio,<br />

perché possano gustare il supremo riposo.<br />

Poiché sei loro madre,<br />

e una madre aspira a condividere la sua gioia<br />

con tutti i suoi figli, affrettati ad ottenere per ciascuno<br />

la felicità di cui la tua anima è colma.<br />

Poiché sei loro madre ed hai conosciuto le<br />

numerose prove, i profondi dolori della loro vita<br />

sulla terra, non desideri per essi la ricompensa?<br />

Poiché sei loro madre, tu che apprezzi tanto l'<strong>in</strong>timità<br />

del Cristo, non puoi permettere che siano privati a<br />

Brescia, cattedrale: suggestivo particolare del<br />

monumento a Paolo VI del quale, il 26 settembre,<br />

ricorre l’anniversario di nascita<br />

12<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> ascolto<br />

lungo del possesso di Dio. Poiché<br />

sei loro madre, e li hai amati con<br />

<strong>in</strong>tenso affetto, e li ami sempre,<br />

non farai di tutto per <strong>in</strong>trodurli<br />

<strong>in</strong> cielo?<br />

(Jean Galot S.J.)<br />

L’Anno dell’Eucaristia è prossimo a<br />

concludersi. Questa preghiera di<br />

r<strong>in</strong>graziamento dopo la comunione ci fa<br />

chiedere quale dono la fondamentale<br />

predisposizione per accogliere l’Eucaristia<br />

- la fede - aff<strong>in</strong>ché essa possa produrre<br />

anche i frutti di carità che ogni <strong>in</strong>contro<br />

con Cristo che sia autentico - cioè che non<br />

si risolva <strong>in</strong> uno sterile <strong>in</strong>timismo – deve<br />

produrre.<br />

Signore <strong>in</strong>visibile eppure così vic<strong>in</strong>o,<br />

io non ho potuto vedere che le apparenze del pane,<br />

ma credo con tutta l'anima alla tua presenza.<br />

Credo che sei qui <strong>in</strong> me, <strong>in</strong> modo così reale,<br />

come è reale la mia esistenza.<br />

Credo che tu sei Gesù di Nazaret,<br />

figlio della Verg<strong>in</strong>e Maria,<br />

colui che gli apostoli hanno veduto coi loro occhi,<br />

ascoltato con le loro orecchie,<br />

amato come Maestro ed Amico.<br />

Credo che sei il mio Dio, Figlio del Padre celeste,<br />

Verbo eterno, Verità <strong>in</strong> persona.<br />

Credo che sei l'Inf<strong>in</strong>ito venuto a racchiudersi<br />

per amore negli stretti limiti del mio essere.<br />

Credo che sei il mio Creatore<br />

e che possiedo <strong>in</strong> me Colui al quale devo l'esistenza,<br />

Colui dal quale dipendo ad ogni istante<br />

per respirare e per vivere.<br />

Credo che sei l'Onnipotente,<br />

capace di trasformare tutto <strong>in</strong> me<br />

e di compiere nuove meraviglie <strong>in</strong> seno alla mia miseria.<br />

Credo che sei la santità assoluta, venuta a santificarmi,<br />

a purificarmi dalle mie colpe<br />

e dalle mie tendenze al male,<br />

a riempirmi della tua vita div<strong>in</strong>a.<br />

Credo che sei il mio Tutto, il term<strong>in</strong>e di tutte le mie<br />

aspirazioni e di tutti i miei desideri, l'Essere che formerà<br />

la mia felicità <strong>in</strong> eterno.<br />

(Jean Galot S.J.)


IN CAMMINO CON ....<br />

“L’imitazione di Cristo”<br />

Si conclude l’Anno dell’Eucaristia e, con esso, l’esposizione del Libro IV de “L’imitazione di Cristo”<br />

dedicato ai consigli devoti per la santa comunione. Se abbiamo seguito passo passo e meditato con calma<br />

questi brani, valorizzando i due mesi che normalmente <strong>in</strong>tervallano l’uscita del nostro bollett<strong>in</strong>o parrocchiale;<br />

se non abbiamo “trangugiato” tutto d’un fiato queste pag<strong>in</strong>e quasi fossero articoli di cronaca;<br />

se non ci siamo fermati al l<strong>in</strong>guaggio <strong>in</strong> parte diverso dal nostro, ma abbiamo colto la sostanza, questi<br />

pensieri ci possono aver dato un grande aiuto a vivere con verità la comunione al Corpo del Signore. Se<br />

non abbiamo fatto così, possiamo almeno provare a utilizzare <strong>in</strong> tal modo questi ultimi capitoli.<br />

Capitolo 14 Ardente anelito al corpo di Cristo<br />

di alcune anime devote.<br />

Il Discepolo<br />

* « O Signore, quando penso a certe anime devote, che si<br />

accostano al tuo Sacramento con grandissima devozione<br />

ed amore, spesso mi sento <strong>in</strong> colpa ed arrossisco. Al tuo<br />

altare e alla mensa della santa Comunione io vengo <strong>in</strong>fatti<br />

con tanta tiepidezza e freddezza, restando così arido e<br />

senza slancio del cuore, non totalmente <strong>in</strong>fiammato d<strong>in</strong>anzi<br />

a te, o mio Dio, e non così fortemente attratto d’amore<br />

verso di te, come lo furono molte anime devote [...].<br />

*Veramente ardente, la loro fede; tale da costituire essa<br />

stessa motivo di prova della tua presenza. Questi devoti<br />

riconoscono davvero il loro Signore nello spezzare del pane,<br />

e il loro cuore arde tutto per quel Gesù, che sta camm<strong>in</strong>ando<br />

con loro (Lc. 24, 30). Da me sono spesso ben lontani<br />

un tale slancio devoto, un amore così ardente. Usami<br />

misericordia, o buon Gesù, dolce e benigno. [...]<br />

Capitolo 15 La devozione si acquista<br />

con l’umiltà e la r<strong>in</strong>unzia<br />

Il Maestro<br />

*La grazia della devozione devi cercarla senza posa, chiederla<br />

con gran desiderio, aspettarla con fiduciosa pazienza;<br />

devi riceverla con gratitud<strong>in</strong>e e umilmente conservarla;<br />

con essa devi diligentemente operare; devi poi rimetterti<br />

a Dio per il tempo e il modo di questa visita dall’alto. Quando<br />

dentro di te non senti alcuna devozione, o ne senti ben<br />

poca, ti devi fare particolarmente umile, ma senza abbatterti<br />

troppo, senza rattristarti oltre misura. Quello che per<br />

lungo tempo non aveva concesso, spesso Dio lo concede<br />

<strong>in</strong> un breve istante; quello che al pr<strong>in</strong>cipio della preghiera<br />

non aveva voluto dare, talvolta Dio lo dà alla f<strong>in</strong>e.<br />

*[...] La grazia della devozione la si deve attendere con totale<br />

fiducia e con umile pazienza. Quando non ti viene data,<br />

13<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> ascolto<br />

oppure ti viene tolta senza che tu ne veda la ragione, danne<br />

la colpa a te stesso e ai tuoi peccati [...].<br />

* «Ecco, così sarà benedetto» (Sal127, 4), colui che cerca il<br />

Signore con tutto il cuore, e «non ha ricevuto <strong>in</strong>vano la sua<br />

vita» (Sal. 23, 4) . Della grazia grande di essere unito a Dio<br />

egli si rende degno proprio qui, nel ricevere la santa Eucaristia;<br />

perché non mira alla propria devozione e alla propria<br />

consolazione, e mira <strong>in</strong>vece, di là di ogni devozione o<br />

consolazione, a glorificare e ad onorare Iddio.<br />

Capitolo 16 Esposizione a Gesù dei nostri bisogni<br />

e <strong>in</strong>vocazione del suo aiuto.<br />

Il Discepolo<br />

* O dolcissimo e amorosissimo Signore, che ora desidero<br />

devotamente ricevere, tu conosci la mia debolezza[...].<br />

Ecco che io mi metto d<strong>in</strong>anzi a te, povero e nudo, chiedendo<br />

grazia e implorando misericordia. Ristora questo<br />

tuo misero affamato; riscalda la mia freddezza con il<br />

fuoco del tuo amore; rischiara la mia cecità con la luce<br />

della tua presenza. [...] Sii tu solo, da questo momento e<br />

per sempre, la mia dolce attrazione, ché tu solo sei mio<br />

cibo e mia bevanda, mio amore e mia gioia, mia dolcezza<br />

e sommo mio bene.<br />

*Potessi io <strong>in</strong>fiammarmi tutto, d<strong>in</strong>anzi a te, consumarmi<br />

e trasmutare <strong>in</strong> te, così da diventare un solo spirito con te,<br />

per grazia di <strong>in</strong>tima unione, <strong>in</strong> struggimento di ardente<br />

amore. [...] Qual meraviglia se da te io prendessi fuoco <strong>in</strong>teramente,<br />

venendo meno <strong>in</strong> me stesso poiché tu sei fiamma<br />

sempre viva, che mai non si spegne, amore che purifica<br />

i cuori e illum<strong>in</strong>a le menti?<br />

Capitolo 17<br />

Atti di amore verso Gesù prima della Comunione<br />

Il Discepolo<br />

* Con devozione grandissima e con ardente amore, con<br />

tutto lo slancio di un cuore appassionato, io desidero


iceverti, o Signore, come ti desiderarono, nella Comunione,<br />

molti santi e molti devoti [...]. O mio Dio, amore eterno<br />

che sei tutto il mio bene, la mia felicità senza f<strong>in</strong>e, io bramo<br />

riceverti con <strong>in</strong>tenso desiderio e con venerazione grandissima,<br />

quale mai poté avere o sentire santo alcuno.<br />

*Anche se non sono degno di sentire tutta quella devozione,<br />

tuttavia ti offro tutto lo slancio del mio cuore, come<br />

se io solo avessi tutti quegli accesi desideri, che tanto ti<br />

sono graditi. [...].<br />

*Nulla voglio tenere per me, ma voglio immolarti me stesso<br />

e tutto quello che ho, con scelta libera e altamente gioiosa.<br />

Signore, mio Dio, mio creatore e redentore, io desidero<br />

riceverti oggi con quella amorosa venerazione, con quei<br />

sentimenti di lode e di onore, di giusta gratitud<strong>in</strong>e e d’amore,<br />

con quella fede e speranza<br />

e purità di cuore, con i quali<br />

ti desiderò e ti ricevette la santissima<br />

Madre tua, la gloriosa<br />

Verg<strong>in</strong>e Maria, quando, all’Angelo<br />

che le annunciava il mistero<br />

dell’Incarnazione, rispose, <strong>in</strong><br />

devota umiltà: « Ecco la schiava<br />

del Signore; sia fatto a me<br />

secondo la tua parola » (Lc. 1,<br />

38).<br />

*E come il tuo precursore Giovanni<br />

Battista, il più grande tra<br />

tutti i santi, alla tua presenza,<br />

sobbalzò di gioia, nel gaudio<br />

dello Spirito Santo, mentre era<br />

ancora nel grembo della madre;<br />

e come di poi, scorgendo Gesù<br />

camm<strong>in</strong>are tra la gente, disse<br />

con slancio devoto, abbassando<br />

grandemente se stesso: «L’amico<br />

dello sposo, che gli sta accanto<br />

e lo ascolta, gioisce profondamente<br />

alla sua voce» (Gv3,29), così anch’io bramo di essere<br />

acceso di santo e grande desiderio e di darmi a te con<br />

tutto il mio cuore. Per questo ti presento e ti offro i sentimenti<br />

di giubilo, gli ardenti moti del cuore, gli alti pensieri,<br />

le luci superne e le visioni celesti di tutte le anime<br />

devote; e mi unisco - per me stesso e per coloro che a me<br />

si raccomandano nella preghiera - alle lodi perfette che<br />

tutte le creature ti rendono e ti renderanno, <strong>in</strong> cielo e <strong>in</strong><br />

terra, aff<strong>in</strong>ché da tutti tu sia giustamente celebrato e glorificato<br />

per sempre. Accetta, o Signore Dio mio, i miei voti<br />

e il mio desiderio di darti <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ite lodi e copiose benedizioni,<br />

quali giustamente a te si debbono, per la grandezza<br />

<strong>in</strong>terno della cattedrale di Bruxxelles<br />

14<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> ascolto<br />

della tua <strong>in</strong>effabile potenza. Tutto questo io ti dono ora e<br />

voglio donarti ogni giorno e <strong>in</strong> ogni tempo, <strong>in</strong>vocando con<br />

calorosa preghiera tutti gli spiriti celesti e tutti i tuoi fedeli<br />

a unirsi a me nel renderti grazie e nel darti lode [...].<br />

Capitolo 18<br />

Ossequio di fede al Sacramento e non <strong>in</strong>vestigazione<br />

Il Signore<br />

* Se non vuoi essere sommerso nell’abisso del dubbio, devi<br />

guardarti dall’<strong>in</strong>dagare, con <strong>in</strong>utile curiosità <strong>in</strong>torno a<br />

questo altissimo Sacramento. «Colui che pretende di<br />

conoscere la maestà di Dio, sarà schiacciato dalla grandezza<br />

di lui» (Pro. 25, 27). Dio può fare cose più grandi di quanto<br />

l’uomo possa capire. [...].<br />

Sono molti quelli che, volendo <strong>in</strong>dagare cose troppo sublimi,<br />

perdettero la fede. Da te si esigono<br />

fede e schiettezza di vita, non<br />

altezza d’<strong>in</strong>telletto e capacità di<br />

penetrare nei misteri di Dio. Tu,<br />

che non riesci a conoscere e a<br />

comprendere ciò che sta più <strong>in</strong><br />

basso di te, come potresti capire<br />

ciò che sta sopra di te?<br />

Sottomettiti a Dio, sottometti<br />

i tuoi sensi alla fede, e ti sarà<br />

dato lume di conoscenza, quale<br />

e quanto potrà esserti utile e<br />

necessario.<br />

Taluni subiscono forti tentazioni<br />

circa la fede e il Sacramento; [...].<br />

Non soffermarti su queste cose,<br />

non voler discutere con i tuoi<br />

stessi pensieri, né rispondere ai<br />

dubbi <strong>in</strong>s<strong>in</strong>uati dal diavolo.<br />

Credi, <strong>in</strong>vece, alle parole di Dio[...].<br />

Procedi, dunque, con schietta e<br />

ferma fede; accostati al Sacramento<br />

con umile venerazione. Rimetti tranquillamente a Dio, che<br />

tutto può, quanto non riesci a comprendere: Iddio non ti<br />

<strong>in</strong>ganna; mentre si <strong>in</strong>ganna colui che confida troppo <strong>in</strong> se<br />

stesso. Dio camm<strong>in</strong>a accanto ai semplici, si rivela agli umili,<br />

«dà lume d’<strong>in</strong>telletto ai piccoli» (Sal. 118, 130), apre la<br />

mente ai puri di cuore; e ritira la grazia ai curiosi e ai superbi.<br />

La ragione umana è debole e può sbagliare, mentre la fede<br />

vera non può <strong>in</strong>gannarsi [...].<br />

Se le opere di Dio fossero tali da poter essere facilmente<br />

comprese dalla ragione umana, non si potrebbero dire<br />

meravigliose e <strong>in</strong>effabili.


di A. Cors<strong>in</strong>i<br />

Gesù è presso il Padre, gli uom<strong>in</strong>i e<br />

le donne che hanno riposto <strong>in</strong> lui<br />

la loro fede rimangono nella fragilità<br />

della loro condizione umana,<br />

nell’imperfezione e nell’<strong>in</strong>sidia del<br />

peccato; nonostante ciò, la luce che<br />

Gesù ha fatto brillare nel mondo non<br />

si è spenta, non è morta la speranza che<br />

egli ha destato nei cuori degli uom<strong>in</strong>i<br />

con le sue parole, i suoi gesti, la sua<br />

passione, la morte, la sua risurrezione.<br />

Il Credo, Simbolo della fede Cristiana<br />

Cattolica, guarda con speranza e fiducia<br />

alla realizzazione def<strong>in</strong>itiva del regno<br />

di Gesù Cristo, e ci porta a confessare<br />

che asceso ai cieli egli «Di là verrà a<br />

giudicare i vivi e i morti».<br />

Il ritorno del Signore Giudice<br />

Iprimi discepoli <strong>in</strong>izialmente credevano<br />

ad un ritorno imm<strong>in</strong>ente del Signore,<br />

quando essi erano ancora <strong>in</strong> vita. Un<br />

farsi presente diverso dal primo, non<br />

più quello di un uomo tra gli uom<strong>in</strong>i,<br />

che può essere messo <strong>in</strong> discussione e<br />

rifiutato, ma un ritorno nella potenza<br />

e nella gloria di Dio Padre, <strong>in</strong> un modo<br />

che nessuno dubiti più della sua autorità,<br />

ne possa contestare i suoi poteri. Un<br />

riapparire nella storia dell’uomo nel<br />

quale lo riconosceranno come il Messia,<br />

il Salvatore, il Restauratore del regno<br />

di Dio, il Giudice. Presto però i primi<br />

cristiani si rendono conto che la loro<br />

impazienza li stava <strong>in</strong>gannando, li stava<br />

portando <strong>in</strong> una strada sbagliata, <strong>in</strong> un<br />

vicolo cieco. Alla luce delle scritture<br />

illum<strong>in</strong>ate dallo Spirito Santo,<br />

comprendono che i tempi di Dio non<br />

seguono la scansione dei tempi degli<br />

uom<strong>in</strong>i.<br />

Il “Credo”<br />

Da allora f<strong>in</strong>o ai nostri giorni, ci<br />

sono sempre stati <strong>in</strong>dividui o gruppi<br />

(sette) che manifestano la pretesa di<br />

saper calcolare, prevedere la f<strong>in</strong>e del<br />

mondo e il momento del ritorno del<br />

Signore. Nonostante clamorosi e dolorosi<br />

errori trovano sempre uom<strong>in</strong>i disposti<br />

a credere ciecamente <strong>in</strong> quanto essi<br />

profetizzano, ignorando l’avvertimento<br />

di Cristo contro i falsi profeti e<br />

l’esortazione fatta ai discepoli riguardo<br />

al suo ritorno:<br />

Colui che <strong>in</strong>contra e conosce Cristo<br />

non è chiamato a vivere una attesa<br />

esasperata o esasperante di un suo<br />

ritorno fisico, ma a vivere ogni istante,la<br />

sua amicizia, la sua presenza che si<br />

manifesta per opera dello Spirito Santo<br />

nella Chiesa da lui istituita, e quando<br />

parliamo di Chiesa non <strong>in</strong>tendiamo<br />

“l’apparato gerarchico” che la guida,<br />

(anche quello) o le persone <strong>in</strong> modi<br />

diversi consacrate, ma <strong>in</strong>tendiamo tutto<br />

il popolo di Dio, tutti gli uom<strong>in</strong>i di<br />

buona volontà che cercano di vivere le<br />

proposte di Cristo guidati dai pastori<br />

che lo Spirito Santo suscita.<br />

L<br />

’attesa del ritorno di Cristo come<br />

giudice dei vivi e dei morti è parte<br />

della fede cristiana. Tutti gli uom<strong>in</strong>i<br />

(non solo i cristiani) compariranno<br />

davanti a Lui per rendere conto delle<br />

15<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> ascolto<br />

X - DI LA’ VERRA’ A GIUDUCARE<br />

I VIVI E I MORTI -1<br />

«Allora vedranno il Figlio dell’uomo<br />

venire sulle nubi con grande potenza<br />

e gloria. 32«Quanto poi a quel giorno<br />

o a quell’ora, nessuno li conosce,<br />

neanche gli Angeli del cielo, e neppure<br />

il Figlio, ma solo il Padre!». (Mc.13,26.32)<br />

loro azioni. Dagli Atti f<strong>in</strong>o all’Apocalisse,<br />

<strong>in</strong> ogni Kerigma, (annuncio del regno)<br />

della predicazione cristiana si annuncia<br />

il giudizio quale <strong>in</strong>vito alla conversione.<br />

Nella sua “Spiegazione del Simbolo”<br />

Ruff<strong>in</strong>o di Aquileia sottol<strong>in</strong>ea:<br />

«Che verrà a giudicare i vivi e i morti,<br />

ce lo <strong>in</strong>segnano molte testimonianze<br />

delle Sacre Scritture. Ma prima di riferire<br />

queste predizioni dei profeti, ritengo<br />

opportuno richiamare alla mente che<br />

questa tradizione di fede vuole che noi<br />

giorno per giorno stiamo attenti e<br />

preparati all’arrivo del giudice, sì da<br />

predisporre le nostre azioni come se<br />

fossimo sul punto di render conto al<br />

giudice che sta per arrivare (1Pt 4, 5).<br />

Era proprio questo ciò che diceva il<br />

profeta dell’uomo felice, che "dispone<br />

con giustizia le sue parole" (Sal 111, 5).<br />

Quanto poi al fatto che è detto che egli<br />

giudica i vivi e i morti, ciò non significa<br />

che verranno al giudizio alcuni vivi e<br />

altri morti, bensì che egli giudicherà<br />

<strong>in</strong>sieme le anime e i corpi, dove come<br />

anime sono <strong>in</strong>dicati i vivi e come corpi<br />

i morti. Proprio il Signore dice così nel<br />

vangelo: "Non temete quelli che possono<br />

uccidere il corpo ma non possono far nulla<br />

all’anima; ma temete piuttosto colui che può<br />

mandare a perdizione nella Gehenna e<br />

l’anima e il corpo” (Mt 10, 28)».<br />

Il Giudizio secondo la Bibbia<br />

Già nell’Antico Testamento il giudizio<br />

di Dio era un articolo di fede. Dal<br />

giudizio su Adamo ed Eva, il giudizio<br />

di Dio, che dal cielo osserva gli uom<strong>in</strong>i,<br />

è costantemente annunciato dai profeti,<br />

gioia per i giusti terrore per i malvagi.<br />

Nella prova i giusti si salvano e i colpevoli


sono castigati (Gen. 18, 23ss). A Lui,<br />

quale giudice supremo, i giusti affidano<br />

la loro causa (Gen. 16,5; 31,49; 1Sam<br />

24,26; Ger 11,20). Nei salmi abbondano<br />

le <strong>in</strong>vocazioni angosciate ma fiduciose<br />

<strong>in</strong>dirizzate a Dio dai giusti perseguitati.<br />

Nella sua storia Israele esperimenta<br />

l’azione del giudizio salvifico di Dio<br />

nei confronti dei suoi oppressori.<br />

Ma, nel giudizio, Dio dist<strong>in</strong>gue la causa<br />

dei giusti da quella dei colpevoli; castiga<br />

gli uni per salvare gli altri. Il resto dei<br />

giusti sfugge al suo giudizio; Dio è<br />

nemico del peccato e il Giorno di Jahvé,<br />

giorno del giudizio, è il giorno della<br />

distruzione del male.<br />

Nel Nuovo Testamento, «il Giorno<br />

di Jahvé» diventa il Giorno di<br />

Gesù Cristo, perchè Dio gli ha affidato<br />

il compimento della salvezza e il giudizio<br />

«e sono persuaso che colui che ha <strong>in</strong>iziato <strong>in</strong><br />

voi quest’opera buona, la porterà a compimento<br />

f<strong>in</strong>o al giorno di Cristo Gesù, perché possiate<br />

dist<strong>in</strong>guere sempre il meglio ed essere <strong>in</strong>tegri<br />

e irreprensibili per il giorno di Cristo» (Fil.<br />

1,6.10), «tenendo alta la parola di vita.<br />

Allora nel giorno di Cristo, io potrò vantarmi<br />

di non aver corso <strong>in</strong>vano né <strong>in</strong>vano faticato»<br />

(Fil 2,16).<br />

La speranza della comunità cristiana<br />

si fonda sulla venuta gloriosa del Signore<br />

Gesù Cristo. Questa venuta (parusia)<br />

del Signore condurrà alla piena<br />

realizzazione dell’opera <strong>in</strong>iziata con<br />

l’<strong>in</strong>carnazione, morte e resurrezione di<br />

Cristo.<br />

Cristo stesso <strong>in</strong>via gli Apostoli a predicare<br />

e testimoniare che “egli è il giudice<br />

dei vivi e dei morti costituito da Dio. E<br />

ci ha ord<strong>in</strong>ato di annunziare al popolo e di<br />

attestare che egli è il giudice dei vivi e dei<br />

morti costituito da Dio» (Atti 10,42) . «Poiché<br />

egli ha stabilito un giorno nel quale dovrà<br />

giudicare la terra con giustizia per mezzo di<br />

un uomo che egli ha designato, dandone a<br />

tutti prova sicura col risuscitarlo dai morti»<br />

(Atti 17, 31).<br />

«Per questo <strong>in</strong>fatti Cristo è morto ed è ritornato<br />

alla vita: per essere il Signore dei morti e dei<br />

vivi» (Rom. 14, 9).<br />

«Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù<br />

che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la<br />

sua manifestazione e il suo regno: annunzia<br />

la parola, <strong>in</strong>sisti <strong>in</strong> ogni occasione opportuna<br />

e non opportuna, ammonisci, rimprovera,<br />

esorta con ogni magnanimità e dottr<strong>in</strong>a»<br />

(2Tim. 4, 1-2).<br />

Giudizio e misericordia di Dio<br />

Anche se la parola giudizio può farci<br />

paura <strong>in</strong> quanto conosciamo la<br />

nostra <strong>in</strong>capacità di uom<strong>in</strong>i, i nostri<br />

tradimenti nei confronti di Dio, sapere<br />

che il giudice sarà Cristo non può che<br />

essere motivo di coraggio e consolazione.<br />

Il suo Vangelo è una Buona Novella;<br />

egli conosce gli sforzi degli uom<strong>in</strong>i per<br />

compiere la volontà di Dio e dice: «Venite<br />

a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi,<br />

e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra<br />

«Lo Spirito e la sposa dicono:<br />

“Vieni!”.<br />

E chi ascolta ripeta: “Vieni!”».<br />

«Sì, verrò presto!».<br />

Amen. Vieni, Signore Gesù.<br />

(Ap. 22, 17.20)<br />

di voi e imparate da me, che sono mite e umile<br />

di cuore, e troverete il ristoro per le vostre<br />

anime. Il mio giogo <strong>in</strong>fatti è dolce il mio carico<br />

leggero» (Mt.11, 28-30).<br />

Gesù spiega <strong>in</strong> cosa consisterà il<br />

giudizio f<strong>in</strong>ale: amare Dio, vivere<br />

per amor suo, dare ai fratelli ciò di cui<br />

hanno bisogno, “ pane agli affamati,<br />

acqua agli assetati, un tetto ai forestieri,<br />

vestiti a chi non ha nulla da mettersi,<br />

visitare i malati e i carcerati”, tutti<br />

coloro che avranno compiuto queste<br />

azioni, le avranno fatte, anche senza<br />

volerlo, anche senza conoscerlo, a favore<br />

di Gesù. Allora il Signore dirà loro:<br />

“Venite il Padre vi attende, vedrete come<br />

possono essere felici gli uom<strong>in</strong>i”.<br />

Gli altri, quelli che detestano Dio<br />

volontariamente, che per <strong>in</strong>differenza,<br />

durezza o calcolo non vogliono amare,<br />

16<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> ascolto<br />

costoro rifiutano tutto a Gesù, pur non<br />

sapendolo o non conoscendolo. Essi<br />

stessi si autoescludono dalla comunione<br />

def<strong>in</strong>itiva con Dio, ritrovandosi <strong>in</strong> uno<br />

stato def<strong>in</strong>itivo di <strong>in</strong>felicità dove è pianto<br />

e stridor di denti (Mt. 11, 28-30).<br />

Per quanti confidano <strong>in</strong> Gesù, il<br />

giudizio sarà, o meglio, è già, un<br />

giudizio di grazia e misericordia. Egli<br />

è la nostra giustificazione: «A chi crede<br />

<strong>in</strong> colui che giustifica l’empio, la sua fede gli<br />

viene accreditata come giustizia» (Rom.4,<br />

5), perché « il term<strong>in</strong>e della legge è Cristo,<br />

perché sia data la giustizia a chiunque crede»<br />

(Rom 10, 4).<br />

In Cristo ci è stata rivelata e testimoniata,<br />

la giustizia di Dio, non quella che castiga,<br />

ma quella che giustifica e salva: «Ora<br />

<strong>in</strong>vece, <strong>in</strong>dipendentemente dalla legge, si è<br />

manifestata la giustizia di Dio, testimoniata<br />

dalla legge e dai profeti; giustizia di Dio per<br />

mezzo della fede <strong>in</strong> Gesù Cristo, per tutti<br />

quelli che credono. E non c’è dist<strong>in</strong>zione:<br />

tutti hanno peccato e sono privi della gloria<br />

di Dio, ma sono giustificati gratuitamente<br />

per la sua grazia, <strong>in</strong> virtù della redenzione<br />

realizzata da Cristo Gesù» (Rom. 3,21-<br />

24).<br />

Mentre, nel combattimento di ogni<br />

giorno, aspettiamo questa piena e<br />

def<strong>in</strong>itiva liberazione, il Signore ci<br />

conforta con la sua grazia: «Egli vi<br />

confermerà s<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e, irreprensibili nel<br />

giorno del Signore nostro Gesù Cristo» (1Cor<br />

1,8). Tutti quelli che appartengono alla<br />

Chiesa saranno riuniti da tutto il mondo<br />

(Mc.13,27) e allora la Chiesa, purificata<br />

con il sangue dell’Agnello, celebrerà le<br />

nozze quale « sposa adorna per il suo Sposo»<br />

(Ap. 21, 2). Questo è il suo desiderio la<br />

sua preghiera costante: «Lo Spirito e la<br />

sposa dicono: “Vieni!”. E chi ascolta ripeta:<br />

“Vieni!”» (Ap. 22, 17.20; 1Cor. 16, 22).<br />

Questa supplica nasce dalla fede piena<br />

di speranza che Cristo verrà nella gloria<br />

a cercare i suoi per portarli con Sé. «Poi<br />

sarà la f<strong>in</strong>e, quando egli consegnerà il regno<br />

a Dio Padre, dopo aver ridotto al nulla ogni<br />

pr<strong>in</strong>cipato e ogni potestà e potenza» (1Cor.<br />

15, 24).


Vita della <strong>Comunità</strong><br />

27 giugno - 11 settembre 2005<br />

Sono figli di Dio, con il Battesimo:<br />

33 Belleri Matteo<br />

da Danilo e Brescian<strong>in</strong>i Rom<strong>in</strong>a b. 3 luglio<br />

34 Ramera Angelica<br />

da Marcello e Barbieri Giusepp<strong>in</strong>a b. 3 luglio<br />

35 Lor<strong>in</strong>i Nicola<br />

da Ermes e Barbieri Floriana b. 3 luglio<br />

36 Bertelli Marco<br />

da Gianluigi e Antonelli Crist<strong>in</strong>a b. 3 luglio<br />

37 Buzzetti Davide Luigi<br />

da Diogene e Mart<strong>in</strong>i A<strong>in</strong>genk b. 3 luglio<br />

38 Ton<strong>in</strong>i Edoardo<br />

da Paolo e Ferrandi Michelle b. 7 agosto<br />

39 Boni Francesco<br />

da Andrea e Zani Miriam b. 4 settembre<br />

17<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />

Hanno consacrato il loro amore davanti all’altare del Signore:<br />

Metelli Giambattista e Franceschetti Paola il 16 luglio, a S. Anna-Rovato<br />

Ferrari Marco e Bocchi Michela il 28 agosto, a Chiari<br />

15 - Ragonese Dario e Gerri Loretta il 1 settembre<br />

16 - Rivetti Ronny e Lanc<strong>in</strong>i M. Teresa il 3 settembre<br />

17 - Mattioli Roberto e DelBarba Stefania il 3 settembre<br />

18 - Spada Lionello e Bignotti Laura il 4 settembre<br />

Ci hanno preceduto nell’eternità:<br />

34 Cavalli Maddalena, di anni 77 27 giugno<br />

35 Loda Giovann<strong>in</strong>a, di anni 93 1 luglio<br />

36 Baroni Cater<strong>in</strong>a, di anni 58 11 luglio<br />

37 Cancelli Angelo, di anni 78 20 luglio<br />

38 Mart<strong>in</strong>i Oreste, di anni 86 26 luglio<br />

39 Vitali Emilia, di anni 74 4 agosto<br />

40 Vermi Giovanni, di anni 70 16 agosto<br />

41 Cancelli Davide, di anni 79 21 agosto<br />

42 Zitelli Pio, di anni 70 26 agosto<br />

43 Santicoli Giuseppa, di anni 93 1 settembre<br />

44 Verzeletti Battista, di anni 71 27 settembre


Calendario liturgico - pastorale<br />

SETTEMBRE<br />

18- Domenica XXV del tempo ord<strong>in</strong>ario (Sett. III)<br />

18<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />

“Andate anche voi nella mia vigna”. “Sei tu <strong>in</strong>vidioso perché io sono buono?” (Mt. 20, 4.7.15)<br />

ore 15,45 celebrazione comunitaria del Battesimo<br />

21 - mercoledì S. MATTEO, apostolo ed evangelista, festa<br />

22 - giovedì ore 18,00 viene anticipata la s. Messa <strong>in</strong> onore di s. Girolamo, nell’omonima chiesetta, <strong>in</strong> Ingussano<br />

24 - sabato ore 18,00 s. Messa di avvio del Ritorno di Missione. Accoglienza del nuovo vicario parrocchiale<br />

(curato) per l’<strong>Oratorio</strong>, don Roberto Sonc<strong>in</strong>a<br />

25 - Domenica XXVI del tempo ord<strong>in</strong>ario (Sett. I)<br />

Gesù disse: “Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: “Figlio va oggi a lavorare<br />

nella vigna”. Ed egli rispose: "Sì, signore”; ma non andò. Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli<br />

rispose: "Non ne ho voglia"; ma poi pentitosi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del Padre?<br />

Dicono: “L’ultimo”. E Gesù disse loro: “In verità vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passeranno avanti<br />

nel regno di Dio” (Mt. 21, 28-31).<br />

Si apre la SETTIMANA MARIANA, <strong>in</strong> preparazione alla celebrazione della Madonna del<br />

Rosario, la prima Domenica di Ottobre. Quest’anno essa è caatterizzata dall’<strong>in</strong>tenso<br />

programma del Riotorno di Missione, caratterizzato dall’attenzione a Maria, donna<br />

eucaristica. Il programma è riportato a pag. xy.<br />

Si ricorda che <strong>in</strong> questi giorni viene celebrata l'unica s. Messa, con la predicazione da<br />

parte dei Missionari alle ore 8,30, preceduta dal canto solenne delle Lodi alle ore 8,10.<br />

L'orario delle ss. Messe festive rimane <strong>in</strong>variato.<br />

28 - mercoledì Beato Innocenzo da Berzo, Sacerdote Cappucc<strong>in</strong>o bresciano, memoria<br />

29 - giovedì SS. ARCANGELI MICHELE, GABRIELE, RAFFAELE - festa<br />

30 - venerdì s. Girolamo, uno dei 4 grandi Padri della Chiesa d'Occidente - memoria<br />

OTTOBRE mese missionario, mese della devozione alla B.V. del s. Rosario<br />

1 - sabato santa Teresa di Gesù Bamb<strong>in</strong>o, Patrona delle Missioni - memoria<br />

2 - Domenica XXVII del tempo ord<strong>in</strong>ario (ss.Angeli Custodi) (Sett. II)<br />

Celebrazione della B.V. Maria del santo Rosario<br />

Gesù disse ai pr<strong>in</strong>cipi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: "...La pietra che i costruttori hanno scartato<br />

è diventata testata d’angolo; dal Signore è stato fatto questo...Vi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un<br />

popolo che lo farà fruttificare" (Mt .21, 43).<br />

ore 9.00 santa Messa solenne. Segue la processione <strong>in</strong> onore della B.Verg<strong>in</strong>e del s. Rosario: p.za<br />

Marenzio, largo Garibaldi, via Cavour, via Tonelli, via Benefattori, p.za Marenzio<br />

ore 11.45 Celebrazione comunitaria del Battesimo<br />

Nel pomeriggio la catechesi dei fanciulli e dei ragazzi e il vespro solenne sono sospesi al<br />

f<strong>in</strong>e di consentire a chi lo desidera di accompagnare don Oscar nel suo <strong>in</strong>gresso come<br />

parroco a Vezza d’Oglio.


19<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />

4 - martedì S. FRANCESCO D'ASSISI, Patrono d'Italia - FESTA<br />

6 - giovedì s. Bruno, monaco - memoria fac.<br />

Onomastico del Vescovo emerito di Brescia, mons. Bruno Foresti: lo ricordiamo nella<br />

preghiera.<br />

Primo giovedì del mese: giornata mensile parrocchiale di preghiera per le vocazioni.<br />

Dopo la Messa delle 8,30, esposizione del Ss. Sacramento e adorazione f<strong>in</strong>o alle ore<br />

12,00.<br />

7 - venerdì B.V. Maria del santo Rosario - memoria (primo venerdì del mese)<br />

9 - Domenica XXVIII del tempo ord<strong>in</strong>ario (Sett. III)<br />

“Il banchetto nuziale è pronto, ma gli <strong>in</strong>vitati non ne erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e<br />

tutti quelli che troverete chiamateli alle nozze" (Mt. 22, 9).<br />

10 - lunedì s. Daniele Comboni, evangelizzatore dell'Africa, sacerdote bresciano, memoria<br />

16 - Domenica XXIX del tempo ord<strong>in</strong>ario (Sett. I)<br />

ore 15.45<br />

Oggi ricorre il ventisettesimo anniversario dell'elezione di Papa Giovanni Paolo II. Lo<br />

ricordiamo nella preghiera di suffragio.<br />

Celebrazione comunitaria del Battesimo<br />

18 - martedì S. LUCA, evangelista - festa<br />

23 - Domenica XXX del tempo ord<strong>in</strong>ario (Sett. II)<br />

Allora Gesù disse loro: "Rendete a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio" (Mt. 22, 21)<br />

79 A GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE<br />

25 - martedì Ss. FILASTRIO E GAUDENZIO, vescovi, padri della Chiesa bresciana - festa<br />

27 - giovedì s. Teresa Eustochio Verzeri, verg<strong>in</strong>e bresciana - memori<br />

28 - venerdì SS. SIMONE E GIUDA (TADDEO), apostoli - festa<br />

30 - Domenica XXXI del tempo ord<strong>in</strong>ario (Sett. III)<br />

Un dottore della legge <strong>in</strong>terrogò Gesù...: "Maestro qual è il più grande comandamento della legge?” Gli<br />

rispose: -”Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore...e il prossimo tuo come te stesso..." (Mt. 22, 35-39)<br />

NOVEMBRE mese dei Santi e dei Morti<br />

1 - Martedì TUTTI I SANTI S<br />

ANTI - solennità Orario festivo delle ss. messe<br />

Noi f<strong>in</strong> d’ora siamo figli di Dio...Quando egli si sarà manifestato, saremo simili a lui, perché lo vederemo<br />

così come egli è (1Gv. 3, 2)<br />

ore 9,00 s. Messa solenne<br />

ore 15.00 s. Messa (di Tutti i Santi) al cimitero<br />

ore 17.30 Adorazione eucaristica; Vespro e s. Messa per i Defunti della Parrocchia.<br />

2 - mercoledì COMMEMORAZIONE DI TUTTI I FEDELI DEFUNTI<br />

ore 7.00 Ufficio per tutti i Defunti (Lodi e s. Messa)<br />

ore 8.30 Ufficio per tutti i Defunti (Ora di Terza e s. Messa)<br />

ore 10,00 s. Messa al cimitero<br />

ore 15,00 s. Messa al cimitero<br />

ore 20,00 Ufficio per tutti i Defunti (Vespro e s. Messa)


20<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />

L’<strong>in</strong>dulgenza per i Defunti<br />

Nei giorni dal I all'8 Novembre, i fedeli che visitano con atteggiamento di fede e preghiera<br />

il cimitero e pregano per i defunti alle solite condizioni (Confessione e<br />

Comunione, preghiera secondo le <strong>in</strong>tenzioni del Sommo Pontefice) possono ottenere<br />

l'<strong>in</strong>dulgenza plenaria applicabile a un defunto. Dal mezzogiorno del I Novembre alla<br />

sera del 2 la si può ottenere anche visitando devotamente una chiesa. Per qualche<br />

accenno alla dottr<strong>in</strong>a dell'<strong>in</strong>dulgenza, vedi il bollett<strong>in</strong>o di Luglio, a pag. 22.<br />

NB: nei giorni feriali, durante l’ottavario dei Defunti (2-8 novembre)<br />

- viene celebrata la messa al cimitero alle ore 15,00 (che viene sospesa <strong>in</strong> caso di funerale<br />

pomeridiano), compreso il pomeriggio di sabato;<br />

- la Messa delle 16,30 è sospesa.<br />

Inoltre, dal 2 al 6 novembre viene celebrato l'Ufficio funebre (Vespro e s. Messa) secondo<br />

le <strong>in</strong>tenzioni e gli orari di volta <strong>in</strong> volta sotto <strong>in</strong>dicati.<br />

3 - giovedì ore 20,00 ufficio per tutti i defunti della Parrocchia, <strong>in</strong> particolare per i Sacerdoti e le persone<br />

consacrate orig<strong>in</strong>arie della Parrocchia<br />

4 - venerdì S. CARLO BORROMEO, titolare della nostra Zona Pastorale - festa per la Zona<br />

ore 20,00 uff. per tutti i defunti della Parr., <strong>in</strong> particolare per quelli morti <strong>in</strong> giovane età e le vittime<br />

di <strong>in</strong>cidenti sul lavoro<br />

5 -sabato ore 18,00 ufficio per i Sacerdoti, le persone consacrate e i loro collaboratori laici che hanno servito<br />

la Parrocchia<br />

6 - Domenica XXXII del tempo ord<strong>in</strong>ario (Sett. I)<br />

In quel tempo Gesù disse: “Vegliate dunque, perché non sapete nè il giorno nè l’ora <strong>in</strong> cui il Signore verrà"<br />

(cfr. Mt. 25,13).<br />

GIORNATA NAZIONALE DEL RINGRAZIAMENTO per i frutti della terra e del lavoro dell'uomo.<br />

ore 11,45 celebrazione comunitaria del Battesimo<br />

ore 14,20 presso l’<strong>Oratorio</strong> femm<strong>in</strong>ile, <strong>in</strong>contro per i Genitori dei fanciulli di 3a elementare<br />

ore 18,00 ufficio per tutti i defunti della Parrocchia, <strong>in</strong> particolare per tutti i benefattori<br />

della comunità religiosa e civile e quelli di ciascuno.<br />

7 - lunedì beato Sebastiano Maggi, sacerdote bresciano, - memoria fac.<br />

8 - martedi ore 15,00 ultima Messa al cimitero. Si conclude l'Ottavario dei Defunti.<br />

9 - mercoledì DEDICAZIONE DELLA BASILICA LATERANENSE - festa<br />

11 - giovedì s. Mart<strong>in</strong>o di Tours, vescovo - memoria<br />

13 - Domenica XXXIII del tempo ord<strong>in</strong>ario (Sett. II)<br />

“Signore, mi hai consegnato c<strong>in</strong>que talenti: ecco ne ho guadagnati altri c<strong>in</strong>que”. “Bene, servo buono e<br />

fedele...prendi parte alla gioia del tuo Signore” (Mt. 25, 20-21).<br />

Novantesima GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE<br />

Specialmente per noi Italiani il tema “migranti” è motivo di riflessione, stimolo alla<br />

preghiera e alla solidarietà, <strong>in</strong>vito ad educarci all'accoglienza e al dialogo, a partire dalla<br />

conv<strong>in</strong>zione circa la nostra identità culturale e dal rispetto per quella altrui<br />

ore 14,20 presso l’<strong>Oratorio</strong> femm<strong>in</strong>ile, <strong>in</strong>contro per i Genitori dei fanciulli del 2° anno del nuovo<br />

Camm<strong>in</strong>o di Iniziazione Cristiana


21<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />

20 - Domenica XXXIV ed ultima del tempo ord<strong>in</strong>ario (Sett. III)<br />

NOSTR NOSTRO<br />

O SIGNORE GESÙ CRISTO, CRIS , RE DELL'UNIVERSO solennità<br />

"Venite, benedetti del Padre mio... perché ho avuto fame, ho avuto sete, ero forestiero, ero nudo, ero<br />

malato, carcerato e siete venuti a trovarmi... Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi<br />

miei fratelli più piccoli l’avete fatto a me" (Mt. 25, 34).<br />

ore 9,00 s. Messa solenne<br />

ore 14,20 presso il Focolare, <strong>in</strong>contro per i Genitori dei ragazzi di 2a media<br />

ore 15,45 celebrazione comunitaria del Battesimo<br />

ore 17,30 Celebrazione del Vespro, atto di consacrazione a Cristo Re e Benedizione<br />

eucaristica. Segue la Messa vespert<strong>in</strong>a<br />

22 - martedì SS. MAURIZIO MAURIZIO<br />

E GIACINT<br />

GIACINTO,<br />

, patroni patroni<br />

di <strong>Coccaglio</strong> , solennità<br />

Orario semifestivo delle celebrazioni: ss. Messe alle 7,00 - 9,00 - 10,00 - 20,00<br />

ore 9,00 s. Messa solenne<br />

ore 16,30 canto del Vespro e benedizione eucaristica<br />

23 - mercoledì s. Cecilia, verg<strong>in</strong>e e martire - memoria, trasferita dal 22 novembre.<br />

È patrona dei cantori e dei musici. Auguri ai tre cori e alla banda del paese.<br />

26- sabato Term<strong>in</strong>a l'anno liturgico.<br />

cont<strong>in</strong>ua da pag. 10<br />

per realizzare il credo a cui si è <strong>in</strong>g<strong>in</strong>occhiato tutto il<br />

sistema economico imperante: il profitto. Costi quel che<br />

costi.<br />

Il sistema economico vigente ha portato <strong>in</strong>eluttabilmente<br />

a confermare quanto profeticamente affermato da<br />

Papa Paolo VI nella Populorum Progressio: “Ipoveri restano<br />

ognora poveri, mentre i ricchi diventano sempre più ricchi”. Se<br />

possibile, questa frase dovrebbe purtroppo essere<br />

peggiorata: nel 1950 i paesi ricchi avevano trenta volte<br />

più potere economico di quelli poveri, nel1990 erano<br />

già a sessanta volte ed oggi i ricchi hanno settantac<strong>in</strong>que<br />

volte più potere economico rispetto ai poveri. Per questo<br />

ora più di 80 paesi hanno un reddito per persona<br />

<strong>in</strong>feriore a quello di dieci anni fa. È questa la<br />

globalizzazione? E questo il neoliberismo, la libertà?<br />

Libertà per chi e per cosa?<br />

Cosa possiamo fare?<br />

Informarci, <strong>in</strong>nanzitutto. È un dovere sacrosanto.<br />

Come, visto che tanta stampa si guarda bene dal<br />

raccontarci queste cose? Suggeriamo l’abbonamento ad<br />

alcune riviste missionarie: eccole.<br />

-per i ragazzi Piemme, mensile dei padri Comboniani;<br />

molto vivace. Quota 2005 € 17,00 senza diario, € 23,00<br />

con diario- ccp 202374, <strong>in</strong>testato a Collegio Missioni<br />

Africane – ufficio abbonamenti – vicolo Pozzo, 1 - 37129<br />

Verona (specificare il titolo della rivista) - www.bandamp.it<br />

-per adolescenti e giovani: I.M. (Italia Missionaria) –<br />

mensile del PIME, molto vivace. Quota 2005 € 21,00.<br />

ccp 39208202 <strong>in</strong>test. a Associazione PIMEdit Onlus via<br />

Mosé Bianchi, 94 – 20149 Milano (specificare la causale.)www.pimemilano,com<br />

-per tutta la famiglia: Missioni Consolata, offerta<br />

tramite ccp 33.40.51.35 <strong>in</strong>test. a Missioni Consolata<br />

Onlus , Corso Ferucci, 14 - 10138 Tor<strong>in</strong>o (specificare<br />

causale) - www.missioniconsolataonlus.it<br />

-per adulti: Mondo e Missione, tra le più autorevoli.<br />

Quota 2005 € 28.,00, il resto come I.M., specificando la<br />

causale.<br />

-il quotidiano Avvenirededica sovente <strong>in</strong>tere pag<strong>in</strong>e a<br />

presentare la situazione dei Paesi poveri.<br />

- cont<strong>in</strong>ua


Dal 24 settembre al I ottobre<br />

la Parrocchia di <strong>Coccaglio</strong><br />

vivrà il suo primo Ritorno di<br />

Missione.<br />

Ti domanderai:<br />

<strong>Comunità</strong> parrocchiale S. Maria Nascente - <strong>Coccaglio</strong><br />

cos’è, come si svolge?<br />

Per comprendere cos’è il<br />

Ritorno di Missione, bisogna<br />

far memoria della<br />

Missione.<br />

Quanti di voi vi hanno partecipato<br />

attivamente, ponevano<br />

a noi missionari la domanda:<br />

e dopo, quando voi missionari<br />

ve ne sarete andati? La<br />

risposta che vi abbiamo dato<br />

allora è stata semplice: la<br />

Missione cont<strong>in</strong>ua. Ecco il<br />

Ritorno di Missione: è la<br />

Missione che cont<strong>in</strong>ua o,<br />

meglio, che riprende dopo aver cont<strong>in</strong>uato il suo<br />

camm<strong>in</strong>o soprattutto nei Centri d’Ascolto.<br />

Nel progetto “Nuova Evangelizzazione sul<br />

Territorio”, ciò che ci si proponeva era un camm<strong>in</strong>o<br />

per arrivare ad un obiettivo: una comunità<br />

ecclesiale matura, comunione di comunità. Per raggiungere<br />

questo obiettivo sono necessari una serie<br />

di passaggi, di tappe e nuove partenze: il camm<strong>in</strong>o<br />

di un “popolo <strong>in</strong> missione”.<br />

I momenti fondamentali del progetto sono: preparazione;<br />

Missione al popolo; tempo di approfondimento<br />

o Ritorno di Missione.<br />

Missione Parrocchiale 2004<br />

primo Ritorno di Missione<br />

24 settembre - I ottobre 2005<br />

“ per non dimenticare ”<br />

22<br />

Ritorno di Missione<br />

La missione al popolo.<br />

La preparazione<br />

La preparazione è stata come<br />

“l’ouverture”: essa conteneva<br />

come <strong>in</strong> un seme tutto della<br />

Missione. In questo tempo<br />

<strong>in</strong>fatti abbiamo tentato di realizzare<br />

il contatto tra la comunità<br />

missionaria it<strong>in</strong>erante e la<br />

comunità parrocchiale nelle sue<br />

espressioni: Pastori, Consigli<br />

pastorali, Associazioni. Poi la<br />

costruzione delle Diaconie e dei<br />

Centri di Ascolto, persone nelle<br />

quali lo Spirito santo lavorava<br />

<strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e alla Missione; <strong>in</strong>sieme<br />

a tutto questo la cont<strong>in</strong>ua sollecitazione<br />

alla <strong>Comunità</strong> parrocchiale<br />

che si preparava così a<br />

diventare soggetto della missione.<br />

Il tema di questa “s<strong>in</strong>fonia” dello Spirito si è sviluppato<br />

<strong>in</strong> modo div<strong>in</strong>o nell’evento della Missione,<br />

dal 9 al 23 ottobre dello scorso anno. Tempo di grazia,<br />

speciale presenza di Cristo-Parola che porta con<br />

sé gioia e pace, doni del Risorto. Lo Spirito manifesta<br />

nella missione una nuova Pentecoste nel territorio<br />

parrocchiale. A <strong>Coccaglio</strong> questa esperienza è stata<br />

profonda. Come dimenticare la presenza del Signore<br />

che nella visita alle famiglie ha bussato a tante porte?<br />

Come dimenticare la gioia di <strong>in</strong>contrarci nei Centri<br />

di Ascolto, attorno alla Parola di Dio nel tentativo di


dialogare e di costruire nuovi rapporti? A ognuno<br />

tornano alla mente e riscaldano il cuore le Assemblee<br />

parrocchiali della seconda settimana, cosi partecipate<br />

<strong>in</strong> un clima di grande fraternità.<br />

Nella cornice dorata e così soffusa della vostra<br />

chiesa erano banditi <strong>in</strong>differenza, <strong>in</strong>dividualismo:<br />

quella assemblea di preghiera viveva momenti<br />

di vera celebrazione del suo essere famiglia di Dio. In<br />

quelle solenni assemblee la Parola ha illum<strong>in</strong>ato il<br />

progetto di Dio sull’uomo: fare di tutti un solo<br />

popolo <strong>in</strong> Cristo. E poi la Via Crucis: con quella<br />

pesante croce, la Missione ha <strong>in</strong>terrogato tutta la<br />

popolazione. Inf<strong>in</strong>e l’<strong>in</strong>dimenticabile<br />

affidamento a<br />

Maria, quel prendere Maria e<br />

portarla a casa.<br />

La Missione ha creato un<br />

grande movimento sia tra<br />

gli adulti che tra i giovani;<br />

come durante il tempo della<br />

sem<strong>in</strong>a, si tolgono le erbacce,<br />

si prepara il terreno, si ara, si<br />

sem<strong>in</strong>a, ma il lavoro per avere<br />

il raccolto non è term<strong>in</strong>ato.<br />

Ne sa qualcosa chi fa l’agricoltore!<br />

Tutto ciò che ha prodotto la<br />

missione non va perduto, non<br />

va dimenticato: è necessario<br />

riprendere. Come?<br />

Il Ritorno di Missione.<br />

E<br />

’ parte del terzo momento<br />

della Missione: l’annuncio gioioso viene ripreso e<br />

approfondito, il messaggio diventa un po’ di più vita<br />

e il “popolo <strong>in</strong> missione” ritrova nuovo slancio, dopo<br />

un anno di camm<strong>in</strong>o e la pausa estiva, per prendere<br />

coscienza di essere Chiesa <strong>in</strong> mezzo alla gente.<br />

Esso avrà come tema Maria, vista nella luce<br />

dell’Eucaristia (sta per concludersi l’Anno<br />

dell’Eucaristia) e riproporrà la stessa strategia della<br />

Missione: andare, <strong>in</strong>contrarci per ascoltare, celebrare.<br />

Imissionari visiteranno una parte delle famiglie<br />

della Parrocchia: quelle che ne avranno fatto<br />

richiesta. È la Missione che va e non aspetta; si fa vic<strong>in</strong>a<br />

all’uomo nella sua situazione esistenziale. È l’amore<br />

di Dio che vuol condividere gioie e dolori, fati-<br />

23<br />

Ritorno di Missione<br />

che e speranze. Dimensione difficile da vivere a causa<br />

dell’<strong>in</strong>dividualismo, ma più necessaria oggi <strong>in</strong> una<br />

società sempre più distratta e sicura di sé’.<br />

Ci saranno poi i Centri di Ascolto che riprenderanno,<br />

per questa prima volta con la presenza del<br />

Missionario o della Missionaria, il camm<strong>in</strong>o del<br />

nuovo anno.<br />

Anche i giovani sono <strong>in</strong>vitati ad <strong>in</strong>contrarsi ed avere<br />

sempre lo sguardo su quella parte di gioventù che di<br />

fatto non frequenta gli ambienti della Parrocchia.<br />

Inf<strong>in</strong>e le Assemblee parrocchiali nelle quali di nuovo<br />

prenderemo <strong>in</strong>sieme coscienza di essere una comunità<br />

di chiamati, stretti nell’unico<br />

Spirito e <strong>in</strong>viati<br />

all’uomo di oggi che ha<br />

bisogno di risentire che<br />

Dio, attraverso la comunità<br />

cristiana, gli manifesta il<br />

suo amore.<br />

Questo <strong>in</strong>tervento non sarà<br />

unico; nel progetto è previsto<br />

un accompagnamento<br />

da parte dei Missionari,<br />

secondo le esigenze che la<br />

vostra <strong>Comunità</strong> manifesterà:<br />

a questo Ritorno di<br />

Missione, se lo vorrete,<br />

potranno seguirne altri. È il<br />

lavoro dell’agricoltore che<br />

non abbandona il campo<br />

dopo aver sem<strong>in</strong>ato, ma<br />

segue con trepidazione, a<br />

volte con fatica il crescere e<br />

lo svilupparsi del seme.<br />

La Missione come una s<strong>in</strong>fonia con i suoi movimenti<br />

e i suoi tempi si ripropone a tutto il territorio<br />

parrocchiale, sempre nuova perché è la s<strong>in</strong>fonia<br />

dell’Amore di Dio; voluta dal Padre, realizzata per<br />

mezzo del Figlio e div<strong>in</strong>amente eseguita nello Spirito<br />

Santo. È s<strong>in</strong>fonia eterna e nuova perché nella Chiesa<br />

ha sempre nuovi esecutori e nuovi ascoltatori.<br />

È una nuova occasione per ritrovarci, noi che abbiamo<br />

<strong>in</strong> qualche modo partecipato e per <strong>in</strong>vitare quelli<br />

che, magari per disattenzione, erano rimasti alla<br />

f<strong>in</strong>estra a guardare.<br />

Ci diamo appuntamento, allora, il 24 settembre.<br />

I Missionari Oblati di Maria Immacolata


Programma del Ritorno di Missione<br />

- Sabato, 24 settembre, ore 18,00: Eucaristia di apertura del Rirtono di Missione, per tutti<br />

Durante la concelebrazione dell'Eucarestia con i Padri Missionari verranno consegnate le lampade<br />

per i Centri di Ascolto a coloro che li ospitano e accoglieremo il nuovo curato, don Roberto.<br />

- Domenica 2 ottobre: <strong>in</strong> Parrocchia, ss.Messe secondo il consueto orario festivo, con omelia dei<br />

Missionari;<br />

ore 16,30 santa Messa per gli ospiti della Casa Albergo animata dai Missionari, nel<br />

salone al piano rialzato.<br />

- da lunedì 26 settembre a sabato I ottobre<br />

ore 6,30 preghiera per gli adolescenti e i giovani, nella chiesetta dell’Orat. femm.<br />

ore 7,30 preghiera per i ragazzi delle medie, <strong>in</strong> Pieve<br />

ore 7,45 preghiera per i fanciulli delle elementari, <strong>in</strong> S. Pietro<br />

ore 8,10 canto delle Lodi con la <strong>Comunità</strong> Missionaria<br />

ore 8.30 s. Messa e omelia dei Missionari. Adorazione d.’Eucaristia f<strong>in</strong>o alle 11,30<br />

ore 10,00 visita alle famiglie e comunione ai malati f<strong>in</strong>o alle 12,00<br />

ore 15,00 visita alle famiglie e comunione ai malati f<strong>in</strong>o alle 19,00<br />

NB: durante il Ritorno di Missione, la s. Messa delle 8,30 è l'unica celebrata nei giorni feriali, fatta<br />

salva la Messa festiva vespert<strong>in</strong>a del sabato.<br />

- da lunedì 26 a giovedì 29 settembre<br />

ore 20,30 ° Centro d’Ascolto per gli adolescenti presso l’<strong>Oratorio</strong> femm<strong>in</strong>ile<br />

° Centro d’Ascolto per i giovani presso l’ex-Scuola Materna<br />

° Riprendono i Centri d’Ascolto per gli adulti e i giovani-adulti, nelle sedi<br />

<strong>in</strong>dicate nelle pag<strong>in</strong>e successive:<br />

- Lunedì 26: Centri d’Ascolto delle diaconie S. Pietro e S. Paolo<br />

- Martedì 27, ore 20.30: Centri d’Ascolto delle diaconie S. Maria<br />

<strong>in</strong> s. Rocco e S. Giovanni Battista<br />

- Mercoledì 28: Centri d’Ascolto della diaconia S. Floriano<br />

- Giovedì 29: C. d’Asc. delle diaconie S. Maurizio e S. Giac<strong>in</strong>to<br />

- Martedì 27 e mercoledì 28, ore 8,30: Centri d’Ascolto per le coppie dei primi 5 anni di matrimonio<br />

le sedi sono <strong>in</strong>dicate sull’<strong>in</strong>vito recapitato agli <strong>in</strong>teressati (*)<br />

- Giovedì 29 da oggi a sabato è disponibile <strong>in</strong> chiesa almeno un confessore per l’<strong>in</strong>tera giornata.<br />

ore 15,00: liturgia penitenziale per i ragazzi delle medie<br />

ore 16,15: liturgia penitenziale per i fanciulli delle elementari<br />

ore 20,30: Centri d’Ascolto per i genitori dei fanciulli del I anno del Camm<strong>in</strong>o di<br />

Iniziazione Cristiana, presso l’<strong>Oratorio</strong> femm<strong>in</strong>ile (*)<br />

NB: martedì 27, mercoledì 28 e giovedì 29 ci saranno, all’<strong>Oratorio</strong> femm<strong>in</strong>ile, persone<br />

disponibili a custodire e <strong>in</strong>trattenere i bamb<strong>in</strong>i, per coloro che partecipano ai<br />

Centri d’Ascolto contrassegnati con (*)<br />

- Venerdì 30, ore 20,00: Assemblea <strong>in</strong> Chiesa (come nella 2a settimana di Missione)<br />

- Sabato I ottobre, ore 20.00: solenne chiusura del Ritorno di Missione, <strong>in</strong> chiesa.<br />

Saluto ai Missionari.<br />

24<br />

Ritorno di Missione


1- C.d'Asc. n. 1<br />

Centro<br />

via C.B. Cavour, 11<br />

(sede provvisoria)<br />

2- C.d'Asc. n. 2<br />

Monte<br />

via Don R. Tonoli, 45<br />

* 3- C.d'Asc. n. 3<br />

Bussaghe<br />

via Donatori di sangue, 6<br />

* 4- C.d'Asc. n. 4<br />

Benefattori<br />

via G. Mazz<strong>in</strong>i, 13<br />

* 1- C.d'Asc. n. 5<br />

Mazzocchi - Monauni<br />

Centro Monauni<br />

via Madre Teresa di C., 2<br />

2- C.d'Asc. n. 6<br />

Castello - Rondone<br />

via G. Marconi, 28<br />

I CENTRI D’ASCOLTO<br />

SEDI E DATA DEGLI INCONTRI<br />

SANTA A MARIA IN SAN ROCCO ROCCO<br />

Diaconia SANT<br />

MARTEDÌ 27 SETTEMBRE<br />

via Vittorio E. II (numeri dispari), via Ospedale Vecchio, vicolo S. Rocco, via<br />

C.B. Cavour (numeri pari f<strong>in</strong>o a 14/A, dispari f<strong>in</strong>o a 9), largo G. Garibaldi<br />

(numeri pari), p.za L. Marenzio (numeri pari), via Montorfano, via sul<br />

Montorfano, via Pianora, via C.B. Cavour (numeri pari dal 16 e numeri<br />

dispari dall'11), via Chiusa, via A. Tonelli (numeri pari f<strong>in</strong>o al 12, numeri<br />

dispari f<strong>in</strong>o al 17), via P. Maroncelli,<br />

via S. Pellico, via don Remo Tonoli, via Dante<br />

via P. G. Bevilacqua, via Bussaghe, via Donatori di Sangue, via Buscar<strong>in</strong>o<br />

(numeri pari f<strong>in</strong>o al 26), via Martiri Piazza Loggia, Casc. Nagasaki, via<br />

Tonelli dal n. 19 e Casc. Yocoama<br />

via Benefattori - p.za Don A. Botti, via Mazz<strong>in</strong>i, via Don B. Giovan<strong>in</strong>etti<br />

(eccetto n. 17), via Martiri della Libertà (già via Bergamo - numeri pari<br />

f<strong>in</strong>o a 82), via Croce<br />

Diaconia SAN GIOVANNI GIO ANNI BATTIST BATTISTA<br />

MARTEDÌ 27 SETTEMBRE<br />

via P.D.M.Turoldo, via Vittorio Emanuele II (numeri pari), largo Garibaldi<br />

(numeri dispari), via Carera, via Vittorio Veneto (dispari dal n13., pari dal n.<br />

12), via G. Matteotti (numeri dispari) via G. Monauni, via F.lli Almici<br />

via G. Matteotti (numeri pari), via Castello, via Spalto Comunale, P.za Torre<br />

Romana, via Vittorio Veneto (dispari f<strong>in</strong>o a 11, pari f<strong>in</strong>o a 10), p.za L.<br />

Marenzio (numeri dispari), p.za Europa, via A. Negri , via Chiari, via G.<br />

Marconi (esclusi numeri pari dal 36), vicolo Rondone, via Martiri della<br />

Libertà (numeri dispari e n°84)<br />

25<br />

Ritorno di Missione<br />

NB: i centri contrassegnati da un asterisco sono quelli la cui sede è variata rispetto al giugno u.s.


1- C.d'Asc. n. 7<br />

Villaggio S. Pietro<br />

via Italia, 18<br />

2- C.d'Asc. n. 8<br />

Parco S. Pietro<br />

via Don L. Milani, 98<br />

3- C.d'Asc. n. 9<br />

Piazza di S. Pietro<br />

Sala Riun., p.za A. Moro<br />

4- C.d'Asc. n. 10<br />

Sotto Monte<br />

via Dosso, 1 (casc<strong>in</strong>a)<br />

1- C.d'Asc. n. 11<br />

Sass<strong>in</strong>a<br />

via Sass<strong>in</strong>a, 22<br />

2- C.d'Asc. n. 12<br />

Di Vittorio<br />

via G. Di Vittorio, 33<br />

3- C.d'Asc. n. 13<br />

Zerbetto - Marcol<strong>in</strong>i<br />

via P. O. Marcol<strong>in</strong>i, 20<br />

1- C.d'Asc. n. 14<br />

Contrada Francesca<br />

via G. Verdi, 16<br />

2- C.d'Asc. n. 15<br />

Madonnella I<br />

via Francesca, 44<br />

Diaconia SAN PIETRO PIETR<br />

LUNEDÌ 26 SETTEMBRE<br />

via S. Pietro (esclusi numeri dispari dal 67 e il n. 46), via F.lli Kennedy, via<br />

Italia, via C. Guzzi,<br />

via Paolo VI, via don L. Milani, via A. Lunardi<br />

via Don G. M<strong>in</strong>zoni, p.za A. Moro, via XXV Aprile (numeri dispari f<strong>in</strong>o a<br />

11), via Giovanni XXIII<br />

via P.e C.Mazzocchi + traverse, via Buscar<strong>in</strong>o (esclusi num. pari f<strong>in</strong>o al<br />

26), via A. Rubagotti, via F. Cossandi, via C. Esposito, via Dosso<br />

Diaconia SAN PAOLO P OLO<br />

LUNEDÌ 26 SETTEMBRE<br />

via Sass<strong>in</strong>a, via G. Pastore, via P. Ferrari, via L. Lama, via F.lli Cervi, via G.<br />

Amendola, via Palazzolo (numm.pari da 22 <strong>in</strong> poi)<br />

via S. Pietro (num. disp. da 67 <strong>in</strong> poi), via F.lli Rosselli, via G. Di Vittorio,<br />

Via G. Di Vittorio - TraversaI e II, via Rezzano (o Reggiano); dalla Diac. S<br />

Pietro: via S.Pietro n. 46 e via Cava; Cologne: via delle B<strong>in</strong>e, n. 5 e via Brescia,<br />

nn. 12-14<br />

via P.O. Marcol<strong>in</strong>i, Via M. Capra, via XXV Aprile (tutti i numeri pari,<br />

numeri dispari da 13), Sentiero Zerbetto, Vicolo Zerbetto, via Palazzolo<br />

(numeri dispari f<strong>in</strong>o a 25 e pari f<strong>in</strong>o a 20), via A. Grandi (numeri pari)<br />

Diaconia SAN FLORIANO<br />

MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE<br />

via G. Marconi (numeri pari da 36), via A. Grandi (numm. dispari), via G.<br />

Verdi, via C. Battisti, Via A. Manzoni, via Francesca (numeri dispari f<strong>in</strong>o<br />

al 19, pari f<strong>in</strong>o al 24), viaTrento, via Trieste, via P. Gobetti, via A. De<br />

Gasperi<br />

via Francesca (numeri pari dal 26, dispari dal 21), viale Caduti del<br />

Lavoro, via Madonnella, viale Lavoro e Industria<br />

26<br />

Ritorno di Missione


3- C.d'Asc. n. 16<br />

Madonnella II<br />

via Campo Sportivo, 11<br />

4- C.d'Asc. n. 17<br />

Fiumicello I<br />

via Fiumicello, 6<br />

4- C.d'Asc. n. 18<br />

Fiumicello II<br />

via Viassola, 5<br />

* 1- C.d'Asc. n. 19<br />

Degli orti<br />

via Sorelle Vigorelli, 29<br />

3- C.d'Asc. n. 20<br />

Lumetti<br />

via Lumetti, 2<br />

1- C.d'Asc. n. 21<br />

Maniero<br />

via D. A. Dossena, 11<br />

2- C.d'Asc. n. 22<br />

Novaglio<br />

via Castrezzato, 17<br />

3- C.d'Asc. n. 23<br />

Santella - Caselle<br />

via D. G. Vender, 61<br />

27<br />

Ritorno di Missione<br />

via Palazzolo (numeri dispari dal 27) e traverse, via Campo sportivo,<br />

via Cag<strong>in</strong>o<br />

via Ingussano, via Fiumicello, via Per Chiari (numeri pari)<br />

via Viassola e traverse, via del Fuser<br />

Diaconia SAN MAURIZIO<br />

M URIZIO<br />

GIOVEDÌ 29 SETTEMBRE<br />

via Donati, via A. Gramsci, via degli Orti, via Lovo, viale E. Mattei e traverse,<br />

via Don Primo Mazzolari, via Padre G. Zani, via G. Falcone, via P.<br />

Borsell<strong>in</strong>o, via Don T. Festa, via S.lle Vigorelli, via S. Pert<strong>in</strong>i, via E.<br />

Montale, via F. Fell<strong>in</strong>i (numeri pari), via A.B. Michelangeli, via Calc<strong>in</strong>e (a<br />

partire dal numero 16), via R. Guttuso, via U. La Malfa, via B. Bonassi, via<br />

S. Dotti, via G. La Pira, via G. Strehler<br />

via per Chiari, (numeri dispari), via Lumetti, via Fogliano, via Valenca, via<br />

Valenca bassa, via S. Paolo, via Castr<strong>in</strong>a, via Fossato<br />

Diaconia SAN GIACINTO<br />

GIACINTO<br />

GIOVEDÌ 29 SETTEMBRE<br />

via Castrezzato (numeri pari da 2 a 42), via Don Luigi Sturzo, via Don A.<br />

Dossena, via F. Fell<strong>in</strong>i (numeri dispari)<br />

via Novaglio, via 1° Maggio, via Castrezzato (numeri dispari da 1 a 21),<br />

via G. Miglioli<br />

via Castrezzato (numeri dispari dal 23), via Don G. Vender, via E.<br />

Margheriti, via della Santella, via Caselle<br />

Attenzione: i Centri d’Ascolto cont<strong>in</strong>ueranno il mese di novenbre. Saranno possibili altre<br />

variazioni di sede, oltre a quelle qui <strong>in</strong>dicate. Verranno comunicate alle persone <strong>in</strong>teressate.


Non sono ancora passati due anni <strong>in</strong>teri da quando<br />

molte pag<strong>in</strong>e di un allegato analogo a quello unito a<br />

questo numero del bollett<strong>in</strong>o erano dedicate a te, al saluto<br />

riconoscente che i ragazzi, i giovani e l’<strong>in</strong>tera<br />

<strong>Comunità</strong> parrocchiale di <strong>Coccaglio</strong> a te porgevano e da<br />

te ricevevano.<br />

Come avremmo potuto immag<strong>in</strong>are che questa foto che<br />

ti chiesi per quell'occasione, sarebbe servita, dopo due<br />

anni, a ciò scelta dai tuoi cari, a darci modo di conservare<br />

un ricordo anche visivo di te?<br />

Di nuovo siamo qui a salutarti: ancora, sulle pag<strong>in</strong>e<br />

del nostro bollett<strong>in</strong>o parrocchiale, alla cui nascita a<br />

suo tempo desti il tuo contributo, si parla di te. Tutto,<br />

però, adesso è diverso: allora, quando partisti per Urago<br />

Mella, un velo di tristezza caratterizzava quella circostanza;<br />

vi eravamo tuttavia preparati da un annuncio arrivato<br />

per tempo e che, tutto sommato, vista la prassi vigente<br />

dalle nostre parti, non ci aveva stupito più di tanto, pur<br />

generando r<strong>in</strong>crescimento; e poi ti allontanavi per cont<strong>in</strong>uare<br />

a servire la Chiesa, a lode del Signore, <strong>in</strong> un altra<br />

<strong>Comunità</strong>.<br />

Ora è tutta un’altra cosa: la tua partenza non è stata per<br />

nulla preannunciata e non era prevedibile; essa non è<br />

stata f<strong>in</strong>alizzata ad un nuovo compito nello svolgimento<br />

del tuo m<strong>in</strong>istero sacerdotale: non hai un altro <strong>Oratorio</strong><br />

da guidare, altri ragazzi e giovani da <strong>in</strong>contrare ed educare;<br />

non la tristezza trova casa nel cuore di tanti<br />

Coccagliesi, ma, assai più dolorosamente, la tragedia di<br />

una morte improvvisa, <strong>in</strong>attesa e violenta che ti ha strappato<br />

a questa vita lungo la quale avresti potuto ancora<br />

dare molto e molto ricevere.<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - Vita parrocchiale<br />

DON BRUNO:<br />

nel cuore di Dio e nel nostro<br />

Era il pomeriggio del 19 agosto. Dapprima <strong>in</strong> modo sommesso, a motivo dell’<strong>in</strong>credulità, poi trovando straziante conferma,<br />

resa def<strong>in</strong>itiva dal lugubre suono delle campane, rapidamente la tragica notizia dell’<strong>in</strong>cidente mortale nel quale era stato co<strong>in</strong>volto<br />

il nostro don Bruno è corsa di bocca <strong>in</strong> bocca, lasciando attonita la nostra comunità.<br />

“Quanto a me ... è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho<br />

combattuto la buona battaglia, ho term<strong>in</strong>ato la mia corsa, ho<br />

conservato la fede” (1Tm. 1, 6-7)<br />

28<br />

Eri arrivato<br />

a<br />

<strong>Coccaglio</strong> fresco<br />

di ord<strong>in</strong>azionesacerdotale,ricevuta<br />

dalle<br />

mani del<br />

v escovo<br />

Bruno; qui<br />

hai vissuti i primi dieci anni del tuo m<strong>in</strong>istero, dieci anni<br />

di esistenza sacerdotale: i più freschi e carichi di entusiasmo,<br />

di passione, di voglia di fare qualcosa di bello per il<br />

Signore; qui hai ideato <strong>in</strong>iziative, <strong>in</strong>contrato le persone<br />

che ti erano affidate, collaborato con i confratelli, soprattutto,<br />

per nove anni, con don Valent<strong>in</strong>o, il tuo primo parroco<br />

e poi hai preparato l’<strong>in</strong>gresso a me. Abbiamo potuto<br />

stare <strong>in</strong>sieme solo per un anno circa, caratterizzato da<br />

s<strong>in</strong>cera amicizia sacerdotale.<br />

Qui, soprattutto, hai celebrato l’Eucaristia, annunciato la<br />

Parola di Dio, sei stato tramite attraverso il quale lo<br />

Spirito del Signore ha effuso la grazia degli altri<br />

Sacramenti.<br />

Poi i superiori pensarono che per te era giunto il tempo<br />

di <strong>in</strong>traprendere nuove esperienze; la missione che ti fu<br />

affidata di coord<strong>in</strong>are la vita di tre oratori <strong>in</strong>seriti <strong>in</strong><br />

altrettante parrocchie, realizzando l’ “unità pastorale giovani”<br />

della periferia ad ovest della città mi pare esprima<br />

bene la stima che, da parte loro, ti eri guadagnato sul<br />

campo.<br />

Qui a <strong>Coccaglio</strong> hai coltivato a lungo progetti per un<br />

<strong>Oratorio</strong> che potesse meglio rispondere alle esigenze dei


agazzi e dei giovani e fosse funzionale contenitore delle<br />

<strong>in</strong>iziative che avresti amato attuare; <strong>in</strong>vece hai dovuto<br />

partire senza nemmeno vedere l’avvio dei lavori. Avevo <strong>in</strong><br />

animo di <strong>in</strong>vitarti all’<strong>in</strong>augurazione a<br />

lavori conclusi e <strong>in</strong>vece l’hai salutato<br />

da poco lontano, passando da<br />

<strong>Coccaglio</strong> per il tuo ultimo viaggio.<br />

L<br />

’enorme – ma non <strong>in</strong>aspettato –<br />

flusso di persone di ogni età che<br />

hanno fatto visita alla tua salma e<br />

partecipato a Capriolo, a Urago e a<br />

<strong>Coccaglio</strong> alle celebrazioni volute per<br />

te ha reso evidente, se ancora ce ne<br />

fosse stato bisogno, l’affetto con il<br />

quale <strong>Coccaglio</strong> ti ha amato; ho potuto<br />

constatare di persona che questo<br />

stesso affetto avevi già saputo conquistare<br />

nel cuore dei ragazzi, dei giovani<br />

e delle famiglie di Urago Mella, senza<br />

dimenticare il tributo d’amicizia che la tua <strong>Comunità</strong> di<br />

orig<strong>in</strong>e, Capriolo che ora custodisce le tue spoglie mortali,<br />

ha voluto tributarti.<br />

E poi il tuo funerale: è stato cosa a dir poco impressionante;<br />

descrivere l’<strong>in</strong>tensità di quel momento è assai difficile<br />

e, forse, anche, <strong>in</strong>utile. E quale ricordo <strong>in</strong>caccellabile<br />

ci ha impresso nel cuore la nostra piazza, gremita di<br />

persone raccolte <strong>in</strong> un muto, attonito e affettuoso silenzio,<br />

poi trasformatosi <strong>in</strong> preghiera ed esploso <strong>in</strong> un<br />

applauso liberatorio ed espressivo<br />

del tuo posto nel cuore di molti.<br />

La buona “battaglia” della fede<br />

che hai combattuto, poteva<br />

ricevere ancora il tuo contributo;<br />

la tua “corsa” - sto prendendo a<br />

prestito le parole di s. Paoloavrebbe<br />

potuto essere ancora<br />

lunga: percorrendola avresti non<br />

solo potuto conservare, ma anche<br />

accrescere la tua fede.<br />

Il cuore si ribella e <strong>in</strong>voca la luce di<br />

un senso per l’assurdo evento<br />

della tua morte. Per la fede cristiana,<br />

questo senso c’è. È quanto la<br />

liturgia funebre della Chiesa<br />

<strong>in</strong>tende esprimere con la frase<br />

“Dio ha chiamato a sé”. Esso però non co<strong>in</strong>cide con il<br />

fatalismo di chi dice “è Dio ha voluto così e non possiamo<br />

farci nulla”. Dio chiama a sé non <strong>in</strong>fliggendo la<br />

morte, che <strong>in</strong> sé è un male; Egli ci dona <strong>in</strong>vece la grazia di<br />

chiamarci a sé dopo che la morte ha mietuto la vita; <strong>in</strong><br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - Cronaca parrocchiale<br />

29<br />

questo modo Egli non consente alla nostra esistenza di<br />

f<strong>in</strong>ire nel nulla e conferisce la luce della speranza all’evento<br />

che, oltre ad essere tragico, rimarrebbe sepolto nell'oscurità:<br />

“Siano rese grazie a Dio, che<br />

ci dà la vittoria per mezzo di Gesù<br />

Cristo” (1Cor. 15,57) e ci dona la possibilità<br />

di <strong>in</strong>travvedere la luce.<br />

Certo, il dolore che ha straziato il cuore<br />

dei tuoi familiari, soprattutto la tua cara<br />

mamma è <strong>in</strong>commensurabilmente più<br />

grande di quello provato da ciascuno di<br />

noi. Mentre preghiamo per te, affidiamo<br />

anche lei, tuo fratello e tua sorella, le tue<br />

amate nipot<strong>in</strong>e e gli altri congiunti alla<br />

grazia del Signore e all’<strong>in</strong>tercessione di<br />

Maria che, venerata al momento della<br />

sua nascita è stata patrona delle parrocchie<br />

<strong>in</strong> cui hai esercitato il m<strong>in</strong>istero<br />

pastorale.<br />

Tu accompagna con la tua preghiera il camm<strong>in</strong>o di<br />

tutti noi, soprattutto dei ragazzi e dei giovani che<br />

sono cresciuti con te, di coloro che ti sono stati collaboratori,<br />

del tuo <strong>Oratorio</strong>, nel quale, anche tangibile, si conserverà<br />

il ricordo di te.<br />

don Giovanni<br />

Un particolare r<strong>in</strong>graziamento alla nostra Amm<strong>in</strong>istrazione<br />

comunale e alla ditta Feni di Cologne per i pullmans messi a<br />

disposizione.<br />

Sul prossimo numero del bollett<strong>in</strong>o saremo lieti di pubblicare, per<br />

quanto sarà possibile, alcuni pensieri, soprattutto dei ragazzi e<br />

dei giovani, su don Bruno. Più che da un tono funebre, dovrebbero<br />

essere caratterizzati da atteggiamento positivo, come a don<br />

Bruno piaceva essere.


30<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />

Questo è l’anno dell’Eucaristia<br />

Eucaristia, Mistero d’Amore<br />

Dall’Ultima Cena alla Croce, nei nostri cuori -2° Parte-<br />

Nei primi anni subito dopo la morte di Cristo, <strong>in</strong> quella<br />

primitiva chiesa di cui ci parla Luca nei suoi Atti:<br />

“Erant frangentes quotidie panem per domus”;quotidie cioè ogni<br />

giorno spezzavano il pane nelle case. Frangere panem è l’espressione<br />

tecnica che <strong>in</strong>dica l’Eucaristia. Dopo che il<br />

Signore scomparve dalla scena del mondo e lo Spirito<br />

santo entrò nei cuori e nell’animo degli apostoli, essi andavano<br />

di casa <strong>in</strong> casa e li spezzavano il pane. Mi piace immag<strong>in</strong>are<br />

la Madonna che sarà andata di casa <strong>in</strong> casa, seguendo<br />

gli apostoli <strong>in</strong> questo spezzamento del pane. E questo<br />

viene confermato da un trattato della 1 lettera di Paolo ai<br />

Cor<strong>in</strong>ti: egli dice di aver sentito che a Cor<strong>in</strong>to si r<strong>in</strong>novava<br />

il mistero Eucaristico ma siccome Gesù aveva istituito<br />

l’Eucaristia durante la Cena così questi la r<strong>in</strong>novavano<br />

durante la cena. E succedeva che c’erano alcuni <strong>in</strong>convenienti,<br />

alcuni erano troppo sazi, altri avevano ancora fame.<br />

Paolo, nella 1 lettera ai cristiani di Cor<strong>in</strong>to cos’ scrive: “Ego<br />

enim accepi a Dom<strong>in</strong>o quod tradidi vobis, quondam Dom<strong>in</strong>us<br />

Jesus <strong>in</strong> qua nocte tradebatur,accepit panem et gratias agens benedixit,<br />

fregit et dixit: Accipite et manducate, hoc est corpus meum”.<br />

Egli non è testimone diretto di ciò che Gesù ha fatto<br />

nell’Ultima Cena, ma ha ricevuto per rivelazione dal Signore<br />

quello che ci ha <strong>in</strong>segnato: nella notte del tradimento ha<br />

preso il pane, lo ha spezzato, lo ha dato agli apostoli e ha<br />

detto di fare questo <strong>in</strong> memoria di Lui. Poi cont<strong>in</strong>ua dicendo<br />

che chi mangia il corpo di Cristo non dando importanza<br />

ad Esso, mangia e beve la propria condanna. Qu<strong>in</strong>di la tradizione<br />

apostolica e quella storica sul mistero eucaristico<br />

sono conservate <strong>in</strong>tatte dal primo momento della promessa<br />

dell’Eucaristia, al momento <strong>in</strong> cui Paolo rimprovera i cor<strong>in</strong>ti<br />

per quell’abuso che si è <strong>in</strong>trodotto da loro. Direi quasi che<br />

a cura di don Francesco<br />

non c’è mistero che sia più provato dai testi evangelici di<br />

quello Eucaristico. Nel primo secolo c’è già tutta una letteratura<br />

liturgica che ci parla<br />

espressamente dell’Eucaristia.<br />

Dopo aver stabilito stroricamente<br />

ciò, chiediamoci<br />

che cosa essa sia: l’Eucaristia<br />

ha una duplice realtà:<br />

- È il sacrificio di Cristo<br />

- È il sacramento della grazia<br />

L’Eucaristia è la cont<strong>in</strong>uazione<br />

del sacrificio della croce.<br />

Infatti l’Eucaristia avviene<br />

prima del sacrificio estremo di<br />

Cristo sulla croce. Siamo al<br />

Giovedì santo, giorno prezioso<br />

dell’Eucaristia; poi sarà il<br />

Venerdì santo, giorno della morte di Cristo; qui si compie<br />

un’unità morale: Cristo si immola misticamente <strong>in</strong> previsione<br />

dell’immolazione cruenta e dolorosa che avverrà sull’altare<br />

della Croce. Questi sono due sacrifici diversi che diventano<br />

una sola immolazione. Tra l’istituzione dell’Eucaristia<br />

ed il mistero della croce non esistono dist<strong>in</strong>zioni, sono un<br />

,medesimo sacrificio. Quando Gesù ha detto: “Fate questo<br />

<strong>in</strong> memoria di me” si rivolgeva a tutti noi aff<strong>in</strong>ché r<strong>in</strong>novassimo<br />

questo sacrificio ogni giono. Ogni volta che un sacerdote<br />

ripete queste parole, ripete il gesto di Cristo. Questo<br />

non ha valore puramente simbolico, ma diventa una reale<br />

immolazione che ripete quella unica immolazione del<br />

Calvario.<br />

Il sacro Concilio di Trento, a questo proposito, è molto chiaro<br />

ed esplicito.<br />

Un ricordo per chi ci ha lasciato: Davide Cancelli<br />

Il giorno <strong>in</strong> cui celebravamo il funerale di don Bruno, salutavamo un altro fratello, che spesso aveva avuto modo di <strong>in</strong>contrarsi<br />

con lui. Inaspettatamente, Davide, ci ha preceduto nella casa del Padre. Il ricordo di lui è dovere di riconoscenza da<br />

parte di una comunità che per anni ha fruito del suo servizio come catechista e collaboratore sempre disponibile della chiesa<br />

e della sacrestia, animatore della preghiera, soprattutto il rosario che recitava prima di ogni funerale. Questa volta altri l’hanno<br />

fatto per lui.<br />

Abbiamo un motivo <strong>in</strong> più per ricordarlo su queste pag<strong>in</strong>e, solerte collaboratore della “Vecchia Pieve” come <strong>in</strong>caricato della<br />

distribuzione e della raccolta degli abbonamenti. A lui il grazie riconoscente della <strong>Comunità</strong> tutta, oltre che dell’Associazione<br />

dei Pensionati per l’assistenza ai defunti, a tutte le ore della notte e del giorno. Alla moglie, ai figli, ai fratelli e agli altri congiunti<br />

i sensi della nostra partecipazione al loro dolore, espressa dalla <strong>Comunità</strong> anche con la numerosa presenza al funerale.<br />

A cura e per esclusiva <strong>in</strong>iziativa della Redazione


a ge ®<br />

Negli ultimi anni la famiglia ha subito<br />

profondi cambiamenti riflettendo le<br />

trasformazioni di ord<strong>in</strong>e economico, sociale<br />

e culturale che hanno <strong>in</strong>vestito la nostra<br />

società. La famiglia contemporanea si<br />

differenzia da quella tradizionale soprattutto<br />

per i rapporti umani tra i suoi componenti.<br />

Da una struttura piramidale <strong>in</strong> cui imperava<br />

il capo famiglia e i rapporti erano basati sul<br />

rispetto, l’obbedienza, il timore reverenziale<br />

e i ruoli def<strong>in</strong>iti <strong>in</strong> modo netto, si è passati,<br />

prima di giungere alla famiglia di oggi,<br />

attraverso ruoli confusi dove i genitori,<br />

r<strong>in</strong>unciando alla vecchia autorità, hanno<br />

cercato di avvic<strong>in</strong>arsi ai propri figli<br />

proponendosi come “amici”, spesso vestendosi<br />

come loro, credendo così di migliorare il<br />

rapporto genitoriale, Il passare del tempo<br />

ha dimostrato quanto questa politica familiare<br />

fosse sbagliata.<br />

OGGI PIU’ CHE MAI LE NUOVE<br />

GENERAZIONI RIVENDICANO LA<br />

PRESENZA E L’AUTOREVOLEZZA DELLE<br />

FIGURE PATERNE E MATERNE. DA UN<br />

RECENTE SONDAGGIO FRA GLI<br />

ADOLESCENTI E’ EMERSO CHE<br />

NELL’IMMAGINARIO GIOVANILE LA<br />

FAMIGLIA E’ TORNATA AD ESSERE IL<br />

PORTO SICURO IN CUI POTERSI<br />

RIFUGIARE.<br />

Da molte parti si dice che la famiglia di oggi<br />

è malata, che non esiste più, che si sta<br />

disgregando perché i genitori si separano<br />

e i figli, pur rimanendo nella casa paterna,<br />

hanno una loro vita staccata da quella del<br />

resto della famiglia.<br />

E’ pur vero che esiste una tipologia di famiglie<br />

separate o allargate, e molte famiglie<br />

attraversano crisi profonde, ma è anche<br />

vero, e non per essere ottimisti a tutti i costi,<br />

che vi sono ancora tante famiglie unite. Che<br />

associazione<br />

genitori<br />

<strong>Coccaglio</strong><br />

potremmo chiamare “sane” ma così dicendo<br />

affermeremmo che tutte le altre non lo sono<br />

e questo non è sempre esatto, perché anche<br />

tante famiglie ricomposte si impegnano,<br />

come le famiglie tradizionali, per risolvere<br />

le loro problematiche <strong>in</strong> modo corretto e<br />

<strong>in</strong>dolore per tutti i componenti il nucleo<br />

familiare.<br />

Se l’adolescenza è il tempo della vita<br />

caratterizzata dalla ricerca di un equilibrio<br />

tra <strong>in</strong>terno ed esterno per trovare il proprio<br />

sé, anche per i genitori l’adolescenza dei<br />

figli è il tempo della ricerca di una nuova<br />

identità di genitori e di una nuova progettualità<br />

familiare. Soprattutto è il momento di<br />

ricostruire una nuova identità della coppia,<br />

di trovare un’<strong>in</strong>tesa tra i coniugi, una loro<br />

affettuosa complicità, un desiderio di costruire<br />

<strong>in</strong>sieme, a volte <strong>in</strong> modo diverso, <strong>in</strong> rapporto<br />

tra loro e con i figli, per non essere troppo<br />

“possessivi” con l’adolescenza <strong>in</strong> crisi, ma<br />

di riuscire a lasciarlo andare gradualmente<br />

senza troppo dolore e senza traumi.<br />

Il figlio è un dono, è nato dall’amore dei<br />

genitori e non può essere considerato un<br />

“<strong>in</strong>vestimento” per la vecchiaia o qualcosa<br />

da esibire con soddisfazione. Per gli adolescenti,<br />

non più bamb<strong>in</strong>i e non ancora adulti, è il<br />

tempo del distacco dalla famiglia, doloroso<br />

ma fermamente voluto, e dal proprio “io”<br />

bamb<strong>in</strong>o così rassicurante e protetto per<br />

andare alla ricerca del nuovo “io”.<br />

Il genitore nell’educare il figlio lo sprona<br />

ad essere autosufficiente, gli dice “sei<br />

grande, devi imparare a fare da solo” ma<br />

quando arriva il momento <strong>in</strong> cui il figlio<br />

tenta di staccarsi si disorienta, ha paura e<br />

non vorrebbe lasciarlo andare.<br />

E allora possono sorgere i conflitti tra<br />

genitori e figli, conflitti di natura psicologica,<br />

31<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />

FAMIGLIA<br />

GENITORE E’ COLUI CHE DONA<br />

(tratto da Age Stampa)<br />

LE RADICI DELLA MEMORIA E LE ALI DEI PROGETTI<br />

di natura relazionale e di natura sociale,<br />

perché quello è il tempo dei bisogni precisi<br />

del figlio adolescente, bisogni di ascolto, di<br />

coerenza, di stima, di socializzare, di dare<br />

un senso alla propria vita.<br />

E’ proprio questo il momento <strong>in</strong> cui i genitori<br />

devono riappropriarsi del loro ruolo, delle<br />

loro responsabilità, consapevoli che educare<br />

comprende:<br />

Avere un progetto educativo che riguarda<br />

il figlio,<br />

Vivere i valori e trasmetterli con il vissuto<br />

quotidiano,<br />

Orientare i figli verso la vita, verso una<br />

graduale autonomia mettendoli nella<br />

condizione di poter fare delle scelte consapevoli<br />

e di saper prendere per mano la propria vita.<br />

Un proverbio degli <strong>in</strong>diani d’America<br />

dice: “I genitori possono regalare ai<br />

figli soprattutto due cose: le radici e le<br />

ali, le radici della memoria e le ali dei<br />

progetti”. Possiamo cogliere la differenza<br />

tra la generatività, cioè il generare un figlio,<br />

e la genitorialità, cioè donare ogni giorno<br />

la vita al figlio attraverso la capacità educativa.<br />

Il valore della gratuità è proprio del vero<br />

educatore, sia esso genitore naturale o per<br />

scelta, sia esso <strong>in</strong>segnante o formatore: è<br />

l’amore per i giovani, figli o alunni che siano,<br />

che si concretizza e si manifesta.<br />

Un pensiero a Don Bruno……..<br />

Sono state dette tante buone parole su di<br />

lui e tante se ne diranno ancora,<br />

come Associazione A.ge., commossi, possiamo<br />

dire che con la sua scomparsa è venuta a<br />

mancare una “grande persona”.<br />

Associazione Famiglie A.ge.


1 - IL GREST RES<br />

di Francesca<br />

L’ESTATE DELL’ORATORIO<br />

Il tema del grest di quest’ anno <strong>in</strong>titolato “gira e rigira” è stata la<br />

famiglia, l’ ambientazione scelta, i pirati, personaggi che con le loro<br />

storie affasc<strong>in</strong>ano i bimbi di ogni età!!<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - <strong>Oratorio</strong><br />

Ore 9:00 la campanella al molo dei pirati <strong>in</strong>izia a suonare!!<br />

Tutti i bamb<strong>in</strong>i raggiungono il molo, siete pronti??!! Inizia l’ avventura.<br />

Don oscar <strong>in</strong>izia con i primi bans per svegliare i bimbi e gli animatori<br />

<strong>in</strong> particolare!<br />

Tutti sono emozionati per il loro primo giorno di grest; c’è chi è<br />

ormai abituato, sono anni che affronta questa esperienza estiva, chi<br />

<strong>in</strong>vece ancora piccolo non vuole lasciare la mamma e ha un po’<br />

paura di quei ragazzi che per quattro settimane si occuperanno di<br />

lui…..ma come sempre accade alla f<strong>in</strong>e del mese ci sarà un po ‘ di<br />

mal<strong>in</strong>conia perché l’ esperienza è term<strong>in</strong>ata, si vorrebbe tornare a<br />

quel primo giorno per rivivere ancora una volta quella fantastica<br />

avventura!!<br />

Come i bamb<strong>in</strong>i sanno, il primo giorno c’è il gioco <strong>in</strong>iziale per dividerli<br />

<strong>in</strong><br />

squadre.<br />

Le squadre quest’anno, considerata l’ ambientazione, sono equipaggi<br />

di diversi colori ROSSO- BIANCO-BLU-VERDE-GIALLO,<br />

ognuno ha la propria bandiera con un teschio che li contraddist<strong>in</strong>gue<br />

dagli altri.<br />

Ci sono <strong>in</strong> totale 10 squadre, 5 per le elementari e 5 per le medie.<br />

Ciascun bamb<strong>in</strong>o vorrebbe trovarsi <strong>in</strong> squadra con il suo migliore<br />

amico, ma alla f<strong>in</strong>e dopo aver fatto molte conoscenze all’ <strong>in</strong>terno<br />

del<br />

proprio<br />

equipaggio<br />

e fuori<br />

si hanno<br />

molti più amici con cui poter giocare.<br />

Ogni matt<strong>in</strong>a dopo i saluti del Don, i bans e la preghiera divisi <strong>in</strong><br />

equipaggi i bamb<strong>in</strong>i sono pronti per affrontare la loro impresa<br />

giornaliera, il consiglio del Galeone si deve riunire per svolgere le<br />

attività.<br />

Le ATTIVITA’ …..<br />

Gli animatori si ricordano bene questa parte della giornata <strong>in</strong> cui<br />

32


così ci siamo trovati nel salone delle madri ad<br />

<strong>in</strong>trattenere i bamb<strong>in</strong>i non potendo svolgere le<br />

attività programmate.<br />

Non siamo rimasti solo a <strong>Coccaglio</strong>, ma siamo<br />

stati un paio di volte <strong>in</strong> montagna a respirare aria<br />

pura e qualche volta <strong>in</strong> pisc<strong>in</strong>a a Ostiano e<br />

Palazzolo. La pisc<strong>in</strong>a, il posto più desiderato dai<br />

bamb<strong>in</strong>i che si sono tuffati, si sono divertiti scendendo<br />

dagli scivoli, e anche scottati sotto il forte<br />

sole di luglio.<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - <strong>Oratorio</strong><br />

i bamb<strong>in</strong>i non ascoltano e il loro unico desiderio è quello di<br />

correre fuori a giocare, si cerca di ottenere il silenzio che non<br />

arriva mai!<br />

I bamb<strong>in</strong>i obbligati dalla voce degli animatori: “Chi non fa<br />

il bravo non esce a giocare…”, raccontano le loro esperienze,<br />

fanno cartelloni e disegni…<br />

F<strong>in</strong>almente arriva il pomeriggio dove i bimbi possono giocare,<br />

quest’ anno sono stati organizzati due grandi giochi: la<br />

caccia a tesoro e l’ocona. Ovviamente non sono mancati i<br />

vari tornei di calcio, lo sport più amato e pallabollata!! In<br />

queste occasioni gli <strong>in</strong>fortuni sono stati all’ ord<strong>in</strong>e del giorno!<br />

Alcuni animatori si sono improvvisati <strong>in</strong>fermieri con<br />

fasciature, ghiaccio, dis<strong>in</strong>fettante…<br />

Quest’ anno non siamo stati molto fortunati col tempo e<br />

In queste settimane i bimbi hanno posato per l’<br />

obbiettivo delle nostre macch<strong>in</strong>e fotografiche,<br />

abbiamo immortalato i sorrisi, i pianti, le sconfitte e le vittorie dopo una partita, la stanchezza dopo un lungo viaggio <strong>in</strong><br />

pullman, le coccole dei bimbi più piccoli,…<br />

In queste settimane con i ragazzi più grandi delle medie ovviamente si è <strong>in</strong>staurato un rapporto diverso rispetto che con<br />

i bimbi più piccoli sempre sorridenti, con tanta voglia di vivere e di divertirsi; le<br />

medie, più “tremende”, <strong>in</strong> alcuni momenti di difficoltà ci hanno supportato e<br />

magari, perché no, anche aiutato con i bimbi più piccoli che non sempre ascoltano<br />

noi animatori!!<br />

33<br />

Noi animatori<br />

r<strong>in</strong>graziamo i<br />

bamb<strong>in</strong>i che ci<br />

hanno trasmesso<br />

tante emozioni<br />

e Don<br />

Oscar per averci dato la possibilità di fare questa esperienza.<br />

Tutti i bimbi del grest abbracciano Don Oscar e lo r<strong>in</strong>graziano<br />

per quello che ha fatto per loro <strong>in</strong> questi due<br />

anni.<br />

La canzone “Giona nella balena” (il ban <strong>in</strong>segnato dal<br />

don) risuona ancora oggi nel molo del porto!!!


2 - F - REEDOM DAYS<br />

“COSTRUIAMO PONTI,<br />

NON MURI! ”<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - <strong>Oratorio</strong><br />

Anche quest’anno è stata organizzata per gli<br />

adolescenti l’esperienza del “Freedom”, un grest<br />

pensato apposta per loro, e abbiamo avuto la<br />

conferma che la formula piace ai ragazzi così<br />

come ai loro genitori. Infatti, il numero degli<br />

iscritti è ulteriormente cresciuto e abbiamo toccato<br />

quota 54 partecipanti.<br />

L’obiettivo pensato per quest’anno era quello di<br />

far riflettere i ragazzi sulla questione delle disuguaglianze<br />

nel mondo e delle guerre ed <strong>in</strong>giustizie che ne conseguono, argomenti che si conoscono bene e si<br />

sentono nom<strong>in</strong>are tutti i giorni, ma sui quali spesso si glissa e si va poco a fondo. Il tema certo non è né semplice<br />

né leggero, ma ci sembrava potesse essere <strong>in</strong>teressante e soprattutto importante aiutare i ragazzi a prenderne<br />

coscienza e ad aprire un po’ gli occhi su ciò che li circonda al di fuori del loro quieto, felice e fortunato<br />

paes<strong>in</strong>o.<br />

Per poter meglio sviluppare l’argomento e per arricchirlo con nuove esperienze, abbiamo proposto ai ragazzi<br />

due <strong>in</strong>contri con delle associazioni che operano nel campo del volontariato proprio <strong>in</strong> zone del mondo dove<br />

queste questioni sono all’ord<strong>in</strong>e del giorno.<br />

Il primo <strong>in</strong>contro si è svolto a Brescia nella sede dello SVI (Servizio Volontario Internazionale), un organismo<br />

di volontariato che lavora <strong>in</strong> Africa e America Lat<strong>in</strong>a. L’attività, <strong>in</strong> forma di gioco, aveva l’obiettivo di far toccare<br />

con mano ai ragazzi la realtà e le difficoltà che la disparità di risorse e ricchezze crea ai paesi <strong>in</strong> via di sviluppo,<br />

così da poter poi discutere di quanto avevano sperimentato e contemporaneamente riuscire a generalizzarlo<br />

e a comprendere la situazione attuale del mondo con maggiore conoscenza e coscienza.<br />

Il secondo <strong>in</strong>contro è, <strong>in</strong>vece, stato preparato <strong>in</strong> collaborazione con l’organizzazione “Pax Christi”, che si occupa<br />

della sp<strong>in</strong>osa questione palest<strong>in</strong>ese e che opera come associazione di volontariato <strong>in</strong> Israele e Palest<strong>in</strong>a. Lo<br />

scopo era quello di <strong>in</strong>formare meglio i ragazzi <strong>in</strong> merito ad un argomento di enorme attualità e di ampliare,<br />

grazie ad immag<strong>in</strong>i e commenti di chi l’ha vissuta e vista da vic<strong>in</strong>o, una conoscenza della situazione che è solo<br />

parziale e legata a ciò che i media ci fanno arrivare e che i<br />

nostri ragazzi, e anche noi, abbiamo scoperto essere ancora<br />

più complicata e tragica. L’attività era suddivisa <strong>in</strong> una<br />

parte ludica e <strong>in</strong> una parte conoscitiva e riflessiva con l’obiettivo<br />

f<strong>in</strong>ale di far comprendere ai ragazzi che può esistere<br />

una convivenza anche nelle differenze, costruendo<br />

“Ponti, non Muri”.<br />

Come terza e conclusiva attività, abbiamo proposto ai<br />

ragazzi di esprimere i loro pensieri e sentimenti sul tema<br />

“guerra e pace” attraverso la progettazione e la realizzazione<br />

di alcuni murales <strong>in</strong> <strong>Oratorio</strong>.<br />

34


Grazie!<br />

La sera della festa conclusiva del GREST avrei<br />

voluto dire due parole per r<strong>in</strong>graziare don<br />

Oscar, gli animatori, gli altri collaboratori del<br />

Grest e l’Amm<strong>in</strong>istrazione Comunale. La possibilità<br />

di farsi ascoltare, a causa della festosa<br />

impazienza carica di caotica euforia dei bamb<strong>in</strong>i,<br />

già “provati” dallo stare immobili per godersi<br />

lo spettacolo circense che ha caratterizzato la<br />

serata, me ne ha sconsigliato, visto che il loro<br />

vociare, aveva reso <strong>in</strong>ascoltabile anche il saluto<br />

degli adolescenti del “Freedom” (foto qui sopra).<br />

Lo faccio ora, ben volentieri, <strong>in</strong>cludendo anche<br />

le altre attività estive: Scuola di Lavoro e<br />

Campiscuola.<br />

Il grazie va anzitutto a don<br />

Oscar e a madre Mariella:<br />

sono state le loro ultime<br />

attività estive a <strong>Coccaglio</strong>.<br />

SI sa quanto sia preziosa,<br />

anzi <strong>in</strong>dispensabile, la presenza<br />

degli animatori. A<br />

quelli del Grest, nella misura<br />

del loro effettivo impegno,<br />

che non è stato lo<br />

stesso <strong>in</strong> tutti - ho visto<br />

don Oscar molto affaticato,<br />

quest’anno - e a quelli dei<br />

Campi, al personale di cuci-<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - <strong>Oratorio</strong><br />

Ovviamente, oltre a questi <strong>in</strong>contri, sono state svolte dai ragazzi le classiche attività ludiche (tornei, giochi a<br />

squadre, caccia al tesoro...), utili all’aggregazione e allo svago, e le solite gite e pisc<strong>in</strong>e <strong>in</strong>dispensabili per rigenerarsi<br />

e r<strong>in</strong>frescarsi!<br />

Siamo certi del fatto che i ragazzi si siano divertiti, <strong>in</strong> fondo a loro basta un pallone e stare <strong>in</strong>sieme, e che per<br />

loro questa sia stata un’esperienza arricchente, visto l’impegno e l’<strong>in</strong>teresse che i più hanno mostrato per le<br />

attività loro proposte, che ha dato degli ottimi risultati ( se vi capita, passate a dare un occhio ai murales...) e<br />

che li ha resi un po’ più consapevoli<br />

e attenti.<br />

Per quanto riguarda noi animatori,<br />

siamo giunti alla meta stanchi, ma<br />

felici e soddisfatti, perché ancora<br />

una volta abbiamo avuto la dimostrazione<br />

che gli adolescenti hanno<br />

una grande energia e una grande<br />

sensibilità, tutto sta a riuscire a<br />

conv<strong>in</strong>cerli ad <strong>in</strong>vestirle... forse non<br />

sempre si riuscirà, ma vale davvero<br />

la pena di provarci.<br />

35<br />

na, alle educatrici della Scuola di Lavoro, ai capi<br />

scout e a tutti coloro che, <strong>in</strong> diversi modi, hanno<br />

presato la loro collaborazione; a coloro che<br />

hanno contribuito con offerte di vario genere: il<br />

grazie s<strong>in</strong>cero da parte mia e di quanti hanno<br />

fruito del loro impegno di servizio.<br />

Un sentito r<strong>in</strong>graziamento va anche<br />

all’Amm<strong>in</strong>istrazione Comunale, per la sensibilità<br />

che sempre dimostra nel contribuire alle spese,<br />

contribuendo così a sgravarle, almeno <strong>in</strong> parte,<br />

dalle famiglie. don Giovanni<br />

NB: per altre cose, soprattutto <strong>in</strong> conseguenza di alcune polemiche<br />

sulle iscrizioni al Campo, sarà probabile <strong>in</strong> futuro, qualche<br />

punt<strong>in</strong>o sulle “i”.<br />

Scout: da pag. 47, foto del clan R/S


3 - LA SCUOLA CUOLA DI LAVORO OR<br />

l’aiuto, la stima e la comprensione. Vi chiedo<br />

di cont<strong>in</strong>uare anche <strong>in</strong> futuro quest’opera<br />

tanto bella. Vi porterò tutte con me con i<br />

momenti belli vissuti <strong>in</strong>sieme, l’entusiasmo<br />

nel fare i lavori, la gioia di giocare, la fatica di<br />

cercare il meglio per ciascuno. Questo sarà il<br />

ricordo che ci farà sentire sempre unite.<br />

A voi collaboratrici, ragazze, bamb<strong>in</strong>e GRAZIE<br />

con commozione e stima.<br />

madre Mariella<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - <strong>Oratorio</strong><br />

36<br />

Si è conclusa anche quest’anno la<br />

scuola di lavoro con ricamo, pittura<br />

su stoffa e decorazioni con vari tipi di<br />

semi. L’ultimo giorno abbiamo allestito<br />

una meravigliosa mostra dei<br />

lavori eseguiti. Le due settimane<br />

sono passate <strong>in</strong> fretta. Il lavoro è<br />

stato molto impegnativo ha dato vita<br />

a ottimi capolavori.<br />

Le ragazze e le bamb<strong>in</strong>e iscritte erano<br />

novantasette, un buon numero come<br />

sempre. C’è stata una grande collaborazione<br />

da parte di nonne, mamme e<br />

ragazze. A tutte il mio r<strong>in</strong>graziamento,<br />

perché senza di loro non avrei<br />

potuto fare nulla. Grazie di cuore per<br />

IL PRIMO GIORNO<br />

DI SCUOLA LAVORO<br />

E’ il primo giorno di scuola lavoro e sono un po’<br />

emozionata perché non so chi c’è.<br />

Alle 14,00 la mamma mi accompagna a scuola<br />

lavoro e là trovo tante mie amiche.<br />

Suona la campanella e tutte entrano nel salone;<br />

<strong>in</strong>sieme alla Madre facciamo la preghiera che ci<br />

augura un buon pomeriggio.<br />

Le <strong>in</strong>segnanti di découpage non mi hanno chiama-


to e quelle di pittura nemmeno e<br />

allora sono rimasta a cucito.<br />

La Madre ci fa scegliere un centr<strong>in</strong>o<br />

da ricamare e poi tutte al LAVORO!<br />

Bamb<strong>in</strong>e vengono, bamb<strong>in</strong>e vanno e<br />

le <strong>in</strong>segnanti sempre pronte a ricevere<br />

ogni bamb<strong>in</strong>a.<br />

Poi suona la campanella della ricreazione<br />

Qualche bamb<strong>in</strong>a va a prendere il<br />

ghiacciolo e poi giochiamo.<br />

Dopo risuona la campanella e cont<strong>in</strong>uiamo<br />

il lavoro.<br />

Alle 17,30 usciamo dal portone <strong>in</strong><br />

bicicletta o a piedi e….tutte a casa.<br />

Venerdì l’ultimo giorno della seconda<br />

settimana ci sarà la mostra dei<br />

nostri lavori e f<strong>in</strong>irà la scuola lavoro. Ciao da Francesca<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - <strong>Oratorio</strong><br />

37<br />

Perché non ti<br />

unisci a noi?<br />

Mi hanno chiesto di fare il resoconto del<br />

lavoro svolto da un gruppo di mamme<br />

che si sono trovate durante l’anno al<br />

“Focolare”, tra le 14,00 e le 16,00,<br />

secondo la disponibilità di ognuna, a<br />

preparare dei piccoli oggetti, idee regalo,<br />

decorazioni, fiori, per contribuire con<br />

il ricavato della vendita, alla ristrutturazione<br />

dell’oratorio perché, è con piccoli mattoni che si costruiscono grandi muri. Sono stati confezionati<br />

addobbi natalizi, pasquali, rose per la festa della mamma, scatole, scatol<strong>in</strong>e, quadretti ecc..<br />

Ognuna di noi ha messo a frutto le proprie capacità e allo stesso tempo ha imparato nuove tecniche<br />

come il découpage, il decoro, l’arte di piegare la carta e la stoffa, uno scambio molto produttivo,<br />

per questo r<strong>in</strong>grazio tutte. E’ stato un susseguirsi di <strong>in</strong>contri pomeridiani, che, tra una chiacchierata<br />

e tanto lavoro hanno permesso anche di trascorrere <strong>in</strong> modo allegro e produttivo parecchi pomeriggi.<br />

Allarghiamo a mamme e persone volenterose l’<strong>in</strong>vito ad unirsi a noi, occorrono nuove energie e<br />

nuove idee, sempre bene accette.<br />

Spero di essere riuscita a descrivere <strong>in</strong> modo esauriente il nostro operato e di aver suscitato almeno<br />

un po’ la curiosità e la disponibilità di qualcuno.<br />

Un cordiale saluto a nome del gruppo.<br />

Roberta Marconi.


I CAMPI AMPI A OBRA BRA<br />

4 - I C<br />

- BAMBINI B<br />

Sabato 30 Luglio, fa caldo. Starete pensando<br />

che è una cosa normale vista la stagione, ma ora<br />

che siamo alla f<strong>in</strong>e di Agosto sappiamo che i<br />

giorni di sole sono stati ben pochi e, dunque,<br />

possiamo considerarla un’eccezione. Ma considerazioni<br />

meteorologiche a parte… chi c’è c’è…<br />

chi non c’è, veda d’esserci entro 5 m<strong>in</strong>uti,<br />

<strong>in</strong>somma, s’era detto alle 14:00 e sono già le<br />

14:15!<br />

Bene i c<strong>in</strong>que m<strong>in</strong>uti sono passati: si parte…<br />

meta la “metropoli” di “Obra city”.<br />

Arrivati ad Obra ci si accorge subito di una cosa:<br />

il tempo è <strong>in</strong>tenso e scandito da un’organizzazione<br />

precisa <strong>in</strong> ogni dettaglio già dalla prima<br />

giornata (che modestia).<br />

Noi animatori siamo partiti con conv<strong>in</strong>zione<br />

utilizzando tutte le forze a nostra disposizione (speriamo<br />

bast<strong>in</strong>o)… per far cosa ve lo diciamo subito: <strong>in</strong>nanzi tutto<br />

per accogliere i ragazzi a cui, come potrete immag<strong>in</strong>are,<br />

bastano due secondi per ambientarsi e poi dan subito<br />

filo da torcere… qu<strong>in</strong>di, passiamo subito al piano A: placarli<br />

con pane e nutella. Tuttavia, cosa alquanto prevedibile,<br />

anziché placarsi, i ragazzi sembrano più carichi di<br />

prima (peggio delle nuove batterie Beghelli), e adesso? E<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - <strong>Oratorio</strong><br />

AMBINI E RAGAZZI<br />

RAGAZZI<br />

38<br />

adesso… passiamo al piano B: Grande<br />

gioco <strong>in</strong>iziale per la divisione <strong>in</strong> gruppi<br />

degli “allegri fanciulli”. Pare che<br />

questa volta si abbia colpito nel segno,<br />

dato che dalle teste degli scalmanati<br />

com<strong>in</strong>ciano ad uscire le prime nuvole<br />

di fumo per la “troppa concentrazione”;<br />

sì, perché i puzzle-<strong>in</strong>dizio da<br />

ricomporre per scovare uno dei personaggi<br />

chiave del campo sembrano davvero<br />

impossibili (eh eh). Purtroppo, si<br />

sa, i sogni non durano per sempre e


anche i nostri ragazzi si liberano presto della trappola<br />

che li tiene impegnati, così, costretti a ricorrere all’ultima<br />

strategia (per il momento) li raduniamo per <strong>in</strong>trodurli al<br />

tema del campo, spiegando loro chi sono i personaggi e<br />

qual è la storia guida di questa avventura estiva 2005.<br />

E’ la matt<strong>in</strong>a del secondo giorno (Domenica 31 Luglio) e<br />

i ragazzi mettono già alla prova la nostra pazienza: “Cosa<br />

fate <strong>in</strong> piedi alle 6:30? E, come se non bastasse, è dalle<br />

5:00 che vi sentiamo<br />

girare! Sbaglio o la sveglia<br />

doveva essere alle<br />

8:00?… Tornate subito a<br />

letto!” Ebbene sì, “con<br />

la forza” (anche se ancora<br />

un po’ assonnati)<br />

dobbiamo costr<strong>in</strong>gere<br />

gli scalmanati a dormire<br />

per altre due orette<br />

(mission impossible).<br />

Tic toc tic Toc Tic Toc…<br />

“Svegliaaa!!!” Ohh<br />

bene, ecco il nostro salvatore,<br />

don Oscar, che<br />

puntuale come un orologio<br />

svizzero arriva ad<br />

annunciare che è ora di<br />

alzarsi (adesso però!).<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - <strong>Oratorio</strong><br />

39<br />

Uno sguardo veloce, per noi animatori,<br />

alla tabella di marcia e subito<br />

si parte con uno dei compiti che<br />

spettano, a rotazione, ad ogni<br />

gruppo: apparecchiare la tavola. “Il<br />

gruppo blu giù!!!” si sente gridare<br />

dagli animatori, “Chi deve apparecchiare<br />

giù!!!” secondo richiamo,<br />

“Ma <strong>in</strong>somma… non vi siete ancora<br />

vestiti?” sono sempre i soliti 4<br />

“polentoni”.<br />

Dopo colazione ci attende il risveglio<br />

muscolare, la preghiera, la scenetta<br />

e poi, ovviamente, l’attività<br />

formativa del matt<strong>in</strong>o (mettiamoli<br />

alla prova…) dopotutto un Campo<br />

senza attività, che campo sarebbe?.<br />

Il tema pr<strong>in</strong>cipale è tratto dalla storia<br />

di “Momo alla ricerca del tempo<br />

perduto”, per <strong>in</strong>segnare ai ragazzi<br />

come usare bene il tempo per averne<br />

abbastanza da donare anche agli<br />

altri e per aiutarli a riflettere sull’importanza che ciò che<br />

facciamo ogni giorno ha veramente. Capire se con i nostri<br />

comportamenti non rischiamo di sprecare quel tempo<br />

che, sì, dobbiamo donare, ma che soprattutto (e non<br />

dimentichiamolo) c’è stato donato.<br />

F<strong>in</strong>ita l’attività un’ora di tempo libero <strong>in</strong> cui i ragazzi si<br />

possono riposare (molto poco), organizzare le preghiere e<br />

la serata (poch<strong>in</strong>o) e giocare (f<strong>in</strong> troppo).


Ore 12:15 tutti a mangiare, e la “mandria”<br />

si riversa nel refettorio con urla e grida<br />

come “Che fame!!!”, “Ho fame”, “Non mi<br />

piacerà nulla”.<br />

Ore 12:45 tutte le bocche sono state sfamate<br />

pers<strong>in</strong>o quelle più esigenti e <strong>in</strong>gorde.<br />

Ora c’è ancora del tempo libero nel quale<br />

chi deve sparecchiare e lavare può fare il<br />

proprio dovere.<br />

Alle 14:30 com<strong>in</strong>ciano i laboratori; addirittura<br />

quattro per quest’anno: cuc<strong>in</strong>a, specchi,<br />

orologi e tg campo (speriamo siano di<br />

loro gradimento).<br />

Alle 16:00 merenda e mezz’ora dopo si<br />

com<strong>in</strong>cia con il grande gioco del pomeriggio,<br />

anch’esso organizzato <strong>in</strong> precedenza<br />

da noi animatori. Non si può dire che<br />

manch<strong>in</strong>o i litigi e, se ci è concesso dirlo,<br />

un briciolo di delusione da parte nostra<br />

che vorremmo meno “polemiche” da super<br />

sportivi della domenica e un po’ più di<br />

sano divertimento!<br />

Ovviamente anche le gite non potevano<br />

mancare e così ci ritroviamo presto <strong>in</strong><br />

camm<strong>in</strong>o. Ed è proprio tra gite, giochi,<br />

preghiere e serate che ci accorgiamo di<br />

come anche quest’anno il campo sia volato<br />

e tra pianti, abbracci e gioia di chi sentiva<br />

nostalgia di casa, è giunta l’ultima sera con<br />

la “giornata dei genitori” nuovamente alle<br />

porte…<br />

Ci dispiace, certo, che questa simpatica (e<br />

anche impegnativa) avventura sia term<strong>in</strong>ata…<br />

ma quest’anno c’è un motivo <strong>in</strong> più che tenta di<br />

strapparci una lacrima ed è la consapevolezza che<br />

quello appena trascorso è stato l’ultimo campo con<br />

il nostro piccolo grande Don!<br />

Inutile dire che senza di lui noi animatori ci saremmo<br />

sentiti persi e, sicuramente, i ragazzi avrebbero<br />

riso molto meno senza le sue entusiasmanti storielle<br />

e le sue battute. Perciò non ci resta che salutare<br />

questo grande amico, e importante guida, che è<br />

stato con noi per poco, ma che ci ha dato molto!!!<br />

Grazie don Oscar!!<br />

Gli Animatori<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - <strong>Oratorio</strong><br />

Come ogni anno non poteva mancare il consueto appuntamento<br />

con il campo estivo dei bamb<strong>in</strong>i, la meta: Obra<br />

di Vallarsa.<br />

Per circa una settimana li’, i vostri cari pargoli sono stati<br />

custoditi, trattenuti e controllati da don Oscar, Pier<strong>in</strong>o e<br />

gli animatori e non è sempre stata un’impresa semplice.<br />

Quest’anno il tema del campo era ispirato alla favola di<br />

“Momo alla ricerca del tempo” che è stata presentata<br />

giorno per giorno dagli animatori sotto forma di scenetta.<br />

Ciò che per mezzo di questa storia abbiamo cercato di<br />

trasmettere ai bimbi è il valore del tempo e il suo buon<br />

uso.<br />

Teoricamente tramite le attività e i giochi della settimana<br />

quasi tutti i ragazzi dovrebbero aver imparato che esiste<br />

un tempo per scherzare, uno per lavorare, uno per<br />

ascoltare…o almeno si spera!!!<br />

Ovviamente le giornate sono state scandite dallo svolgersi<br />

dei servizi per la gestione della casa(ai quali c’era<br />

sempre qualcuno che si sottraeva), dai giochi, dalle passeggiate,<br />

dalle immancabili telefonate a casa e dai laboratori.<br />

Già perché i vostri cari fanciulli hanno anche imparato a<br />

costruire un orologio (che nella maggior parte dei casi si<br />

rompeva ancora prima di <strong>in</strong>iziare ad essere usato), uno<br />

specchio, ad improvvisarsi giornalisti e presentatori di<br />

un’emittente locale e cuochi (con la preoccupazione di<br />

quelli veri!)<br />

Insomma è stata una settimana <strong>in</strong>tensa, ovviamente non<br />

poteva mancare qualche piccolo <strong>in</strong>conveniente…ma<br />

nulla di grave, ricca di soddisfazione che speriamo si<br />

ripeterà anche l’anno venturo.<br />

40<br />

Momo


- ADOLESCENTI<br />

ADOLESCENTI<br />

“...come al solito non sono mai le virtù,<br />

ma sempre i vizi,<br />

a dirci chi è di volta <strong>in</strong> volta l’uomo...”<br />

Tema del campo adolescenti di quest’anno sono<br />

stati i 7 peccati capitali, e non vuol dire che<br />

abbiamo trascorso le nostre giornate a mangiare<br />

i Magnum, ma ispirati dal film “Seven” abbiamo<br />

analizzato i vizi più vic<strong>in</strong>i alla nostra società.<br />

Ira, Invidia, Accidia, Superbia, Gola, Avarizia,<br />

Lussuria; tra questi abbiamo scelto i primi tre<br />

con l’<strong>in</strong>tento di far riflettere i ragazzi sulla loro<br />

situazione personale e su quella dei loro coetanei, <strong>in</strong><br />

merito alla presa di coscienza di se stessi, dei propri limiti,<br />

delle proprie emozioni e all’attenzione data alle cose<br />

veramente importanti.<br />

Questo campo per alcuni versi ha rispettato “le regole”<br />

degli altri anni con: i turni dei servizi (eh si!... non ci crederete,<br />

questi ragazzi durante i campi apparecchiano,<br />

lavano i piatti e puliscono addirittura i bagni, da non credere<br />

vero!!!), le attività, le gite, anche se, causa maltempo<br />

il “pacchetto gite” è stato ridotto ad una gita di tutto il<br />

giorno e 2 passeggiate di mezza giornata.<br />

Una particolarità, è che questo campo è stato più corto<br />

del solito (dal 7 al 13 agosto) per lasciar spazio al campo<br />

giovani, ma soprattutto al viaggio dei nostri giovani con<br />

Don Oscar verso Colonia per la Giornata Mondiale della<br />

Gioventù, le altre novità <strong>in</strong>vece sono raccontabili attraverso<br />

delle canzoni:<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - <strong>Oratorio</strong><br />

41<br />

IL CD DEL CAMPO<br />

Track1 “ IL CUOCO PASTICCIONE”<br />

(.... aiuto aiuto aprite la f<strong>in</strong>estra che confusione c’è il<br />

cuoco pasticcione...)<br />

Quest’anno, non ci crederete, i ragazzi si sono dilettati ai<br />

fornelli e hanno preparato: mousse, biscotti, pizzette e<br />

tart<strong>in</strong>e per l’happy hour, tutto ciò poi è stato mangiato da<br />

tutti e vi lascio immag<strong>in</strong>are la sorpresa nel vedere che<br />

nessuno è andato all’ospedale per un’<strong>in</strong>tossicazione alimentare.<br />

Track 2 “RIDERÀ, RIDERÀ, RIDERÀ” di Little Tony<br />

È stato un campo all’<strong>in</strong>segna del divertimento, delle barzellette,<br />

degli scherzi, dei giochi e dello stare <strong>in</strong>sieme <strong>in</strong><br />

allegria.<br />

Track3 “PAROLE, PAROLE, PAROLE” di M<strong>in</strong>a<br />

Chi non ha mai fatto un campo non sa che gli ultimi<br />

giorni compare come per magia una cassetta delle lettere<br />

<strong>in</strong> cui i ragazzi lasciano i messaggi, le lettere... per i loro<br />

compagni d’avventura. Queste lettere<br />

sono consegnate ai dest<strong>in</strong>atari<br />

durante la serata f<strong>in</strong>ale, altre <strong>in</strong>vece<br />

lette pubblicamente, alcune sono<br />

diventate un vero e proprio mito<br />

come la lettera del Koma, che <strong>in</strong><br />

lunghezza non ha niente da <strong>in</strong>vidiare<br />

alla Div<strong>in</strong>a Commedia.<br />

Fiumi e fiumi di parole che aleggiano<br />

tra la sorpresa e la felicità di<br />

tutti i partecipanti <strong>in</strong> uno scambio<br />

idilliaco di emozioni e r<strong>in</strong>graziamenti.<br />

Track 4 “ UNA LACRIMA SUL<br />

VISO” di Bobby Solo


Come ogni anno alla f<strong>in</strong>e del campo si piange ma quest’anno<br />

si è pianto veramente tanto, gli abitanti di Obra<br />

si sono lamentati perchè tutto quel surplus di acqua,<br />

rischiava di far esplodere la diga e allagare tutta la vallata.<br />

Pianti venuti dall’animo dei ragazzi che sanno di aver trascorso<br />

un esperienza <strong>in</strong>dimenticabile ed irripetibile,<br />

densa di nuove amicizie e persone significative, lacrime<br />

che nella loro apparente tristezza sono <strong>in</strong> realtà il simbolo<br />

della loro crescita <strong>in</strong>teriore.<br />

Track 5 “STESSA SPIAGGIA STESSO MARE” di<br />

Vianello (...per quest’anno non cambiare... per poterti<br />

rivedere, per tornare per restare <strong>in</strong>sieme a te e come l'anno<br />

scorso...)<br />

- GIO GIOVANI<br />

ANI<br />

UN CAMPO “SCIALLO”<br />

Per tutti quelli che non hanno partecipato a questa esperienza,<br />

è giusto spiegare il significato del term<strong>in</strong>e sciallo....<br />

Def<strong>in</strong>izione tratta dal dizionario: “ italiano-Oscar, Oscaritaliano”,<br />

edizioni Ziliani.<br />

Sciallo [ da sciallare ] s.m./agg. 1 stato di tranquillità:<br />

ragazzi state scialli. 2 condizione dell’essere del “giovane”<br />

del 2005, m<strong>in</strong>imo impiego di energie con massimo<br />

profitto. 3 parola d’ord<strong>in</strong>e del campo <strong>in</strong> cui l’obbiettivo<br />

non è produrre ma divertirsi, socializzare,<br />

stare <strong>in</strong>sieme e condividere ogni piccolo momento<br />

della giornata. 4 vivere con calma tre giorni, lontano<br />

dalla frenesia del lavoro, dello studio e dalla stressante<br />

quotidianità.<br />

Per chiarire meglio ai più il concetto di campo “sciallo”,<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - <strong>Oratorio</strong><br />

42<br />

La mal<strong>in</strong>conia è stata la protagonista dell’ultima giornata,<br />

<strong>in</strong> cui ci si è resi conto che i ragazzi dell’88 erano alla<br />

loro ultima esperienza da adolescenti, e l’anno prossimo<br />

non sarebbero più stati presenti con le loro forti ed ormai<br />

affermate personalità lasciando nel gruppo un grosso<br />

vuoto.<br />

Track 6 “ SE MI LASCI NON VALE”<br />

Che dire, penso che questa canzone si possa spiegare da<br />

sola, visto che il valore aggiunto del campo di quest’anno<br />

era il sentimento taciuto di rammarico che occupava il<br />

cuore di tutti per l’imm<strong>in</strong>ente partenza di Don Oscar.<br />

Anche se nessuno voleva pensarci, questa era l’ultima<br />

esperienza da vivere con lui ed ognuno voleva lasciargli<br />

un bel ricordo.<br />

descriviamo<br />

una giornata<br />

tipo:<br />

8:00 sveglia<br />

8:15-8:45<br />

colazione<br />

9:00 aff<strong>in</strong>ché<br />

tutti contribuissero<br />

alla<br />

loro igiene<br />

personale<br />

(cosa davvero importante), lavaggio persone con tecnologie<br />

avanzate quali gavettoni e pistole ad acqua.<br />

10:00 preghiera <strong>in</strong>sieme per <strong>in</strong>iziare la giornata, seguita<br />

da una passeggiata tra i monti con Peter, Heidi e le sue<br />

caprette che fanno Ciao!, e un laboratorio di creatività.<br />

Durante i laboratori si potevano creare i più disparati<br />

oggetti: borse, braccialetti, portachiavi... utilizzando il<br />

cuoio o dei simpatici orologi <strong>in</strong> legno dip<strong>in</strong>ti a mano.<br />

12:30 pranzo<br />

nel pomeriggio dopo le dovute pulizie di casa, la necessaria<br />

attività fisica: una passeggiata, una partita a pallavolo<br />

e per i più temerari escursioni alle grotte del monte<br />

Zugna.<br />

16:30 la morale è sempre quella fai merenda con pane e<br />

nutella;<br />

nel tardo pomeriggio si svolgevano le attività più disparate:<br />

chi faceva attività fisica (se il pisol<strong>in</strong>o lo si può con-


siderare un attività fisica (per noi sì), chi f<strong>in</strong>iva i laboratori<br />

<strong>in</strong>iziati, chi si preoccupava dell’igiene personale degli<br />

altri ( vedi ore 9:00 )...<br />

19:00 celebrazione (messa o preghiera riflessiva <strong>in</strong>sieme)<br />

19:30 cena, seguita da momento Karaoke<br />

22:00 serata tutti <strong>in</strong>sieme a base di giochi<br />

24:00 seconda serata visione facoltativa di film e <strong>in</strong> contemporanea<br />

preparazione di scherzi notturni nelle<br />

stanze delle giovani fanciulle.<br />

???? buona notte<br />

Colonna portante di questo campo naturalmente Don<br />

Oscar, affiancato dalla super-cuoca Michela e dalla<br />

<strong>in</strong>stancabile Tizy, dopo accurate ricerche i giovani “sciallati”<br />

hanno scoperto il segreto della cuoca: veniva pagata<br />

4 - A C OL<br />

“Umidità e freddo!”<br />

questa è la<br />

risposta che si<br />

ottiene chiedendo<br />

a qualcuno le<br />

prime impressioni<br />

riguardo la<br />

G i o r n a t a<br />

Mondiale della<br />

Gioventù di<br />

Colonia; non è<br />

per eccesso di<br />

superficialità, o<br />

per scarsa spiritualità,<br />

ma semplicementeperché<br />

la temperatura<br />

percepita durante la notte passata all’addiaccio era<br />

veramente bassa e il tasso di umidità era talmente alto<br />

che al risveglio ci siamo ritrovati immersi nelle nuvole.<br />

“Ma i solerti organizzatori tedeschi avranno sicuramente<br />

pensato a lenire i geloni notturni” direte voi… qui le<br />

risposte andrebbero censurate, perché la macch<strong>in</strong>a organizzativa<br />

alemanna non è stata, volendo usare un eufemismo,<br />

brillante; l’eventualità che potesse piovere non è<br />

stata nemmeno presa <strong>in</strong> considerazione (figurati quasi<br />

un milione di persone che si riuniscono <strong>in</strong> preghiera, vuoi<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - <strong>Oratorio</strong><br />

43<br />

<strong>in</strong> proporzione all’aumento di peso dei giovani, ecco perchè<br />

Michela ci ha viziato con i suoi succulenti pranzetti,<br />

e prelibatezze varie extra-pasto (pizza, frittelle...)<br />

Un’altra cosa imparata <strong>in</strong> questo campo è l’utilizzo del<br />

ghiaccio istantaneo, non vi preoccupate niente di grave<br />

solo qualche botta qua e là: occhio gonfio, dito nella<br />

porta, piede schiacciato niente di grave tutto all’<strong>in</strong>segna<br />

del gioco e del divertimento, come le uova <strong>in</strong> testa del<br />

resto o lo zucchero nel letto... per chi non ha partecipato<br />

a questo campo possiamo sembrare un po’ matti ma noi<br />

ci siamo tanto divertiti e 3 giorni sono sembrati pochi<br />

per lasciare un adeguato ricordo di noi a Don Oscar.<br />

Grazie Oscar<br />

LA XX GMG<br />

OLONIA ONIA PER LA<br />

il fuoco della fede nella fredda notte tedesca<br />

che piova! Il<br />

fatto è che esattamente<br />

un<br />

giorno dopo la<br />

Baviera è stata<br />

sommersa da<br />

un’alluvione che<br />

ha creato danni<br />

notevoli); <strong>in</strong>oltre<br />

sono state programmatequattro<br />

ore e mezza<br />

di camm<strong>in</strong>o per<br />

fedeli carichi di<br />

za<strong>in</strong>i e già provati<br />

dalla notte al<br />

Marienfeld e dai<br />

pasti non certo luculliani, per poter raggiungere i propri<br />

pullman e fare marcia verso casa.<br />

Per fortuna la GMG è altra cosa, presc<strong>in</strong>de le difficoltà<br />

logistiche e tocca i presenti nei cuori, ti offre la possibilità<br />

di poter dire con vera gioia “io c’ero e <strong>in</strong>sieme L’abbiamo<br />

adorato!”.<br />

Il nostro pellegr<strong>in</strong>aggio è com<strong>in</strong>ciato con tutte le comodità:<br />

nei primi due giorni abbiamo visitato Monaco e il<br />

campo di concentramento di Dachau (all’<strong>in</strong>terno del<br />

quale abbiamo celebrato la SS. Messa), alloggiato <strong>in</strong> un


el hotel, mangiato… vabbè… mangiato, non <strong>in</strong>fieriamo<br />

pure sulla cuc<strong>in</strong>a!<br />

Venerdì 19 è stato dedicato al trasferimento a Stolberg,<br />

nei pressi di Colonia e purtroppo qui siamo stati raggiunti<br />

dalla triste notizia della scomparsa di don Bruno.<br />

Scrivere questo articolo senza farne cenno sarebbe stato<br />

un atto ipocrita e <strong>in</strong>gannevole perché questo evento ha<br />

sconvolto i nostri animi e<br />

ha profondamente modificato<br />

lo spirito con il<br />

quale ci siamo apprestati<br />

ad affrontare la GMG;<br />

“siamo venuti per<br />

adorarLo” era il tema<br />

della giornata e il Natale<br />

del Signore è una grande<br />

festa, ma nei nostri cuori<br />

le preghiere erano pr<strong>in</strong>cipalmente<br />

per colui che<br />

f<strong>in</strong> da quando eravamo<br />

poco più che bamb<strong>in</strong>i è<br />

stato per noi una guida,<br />

un esempio di fede e soprattutto un amico!<br />

Nella matt<strong>in</strong>ata di sabato ci siamo trasferiti nei pressi di<br />

Marienfeld, e una volta arrivati ci siamo accampati cercando<br />

di sfruttare al meglio i nostri cellophane per isolarci<br />

dal terreno umido (poveri illusi, il nemico è arrivato<br />

dall’alto!!!). Durante la giornata abbiamo avuto tempo<br />

di gironzolare per il campo, prima alla ricerca dello za<strong>in</strong>o<br />

del pellegr<strong>in</strong>o, con i libretti per le preghiere, poi per cercare<br />

e salutare i nostri concittad<strong>in</strong>i. Qu<strong>in</strong>di c’è stata<br />

Sfido qualunque adulto a decifrare<br />

questo sms, mentre qualunque ragazzo,<br />

magari con un sorriso di compatimento<br />

per chi, un po’ più avanti con<br />

gli anni, con la moderna tecnologia<br />

proprio non ci azzecca, traduce al volo:<br />

“ Ti vogliamo bene Benedetto XVI”.<br />

Sorpresi? B16, che sa tanto di sigla di<br />

un aereo, è Papa Ratz<strong>in</strong>ger, già affettuosamente<br />

<strong>in</strong>serito dai giovani nel<br />

gergo str<strong>in</strong>gato dei messaggi cellulari.<br />

Accogliendo a piene mani l’eredità di<br />

Papa Wojtyla, Benedetto XVI ha già<br />

conquistato un oceano di giovani, tra i<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - <strong>Oratorio</strong><br />

“ Tvb B16 ” di Graziella Lor<strong>in</strong>i<br />

quali spiccano i fedelissimi, cioè i<br />

papaboys, i ragazzi del Papa. Za<strong>in</strong>o,<br />

sacco a pelo, cappell<strong>in</strong>i colorati e<br />

telefon<strong>in</strong>o: i papaboys si sono <strong>in</strong>camm<strong>in</strong>ati<br />

a cent<strong>in</strong>aia di<br />

migliaia per partecipare<br />

a Colonia alla<br />

XX Giornata mondiale<br />

della gioventù.<br />

Alla messa conclusiva,<br />

nella spianata di<br />

Marienfeld, erano un<br />

milione: una prima,<br />

imponente risposta<br />

44<br />

offerta la possibilità di riconciliarci con Dio e lentamente<br />

è calata la sera ed è giunto il momento della veglia col<br />

Papa, che con la sua Papamobile ci è passato a non più di<br />

20 metri.<br />

Le emozioni vissute durante la Veglia e durante la SS.<br />

Messa della matt<strong>in</strong>a successiva sono molto personali e<br />

difficilmente narrabili, soprattutto se devono essere scritte<br />

su un foglio di carta; ma<br />

non potremo certo dimenticare<br />

l’emozione di esserci<br />

stati, quasi un milione di<br />

persone, provenienti da<br />

tutto il mondo, non solo per<br />

stare <strong>in</strong>sieme o per vedere il<br />

Papa ma per pregare e per<br />

adorarLo, come fecero i re<br />

Magi; tutti <strong>in</strong>sieme per far<br />

ardere il fuoco della nostra<br />

fede (rappresentato da tutte<br />

le candele accese nella spianata<br />

di Marienfeld), per dare<br />

una speranza al nostro<br />

domani o più semplicemente per dare una testimonianza<br />

forte del nostro essere cattolici, pronti a seguire<br />

Benedetto XVI lungo la via per Bethlemme, con Giovanni<br />

Paolo II presente <strong>in</strong> mezzo a noi (come i cori spontanei<br />

hanno più volte sottol<strong>in</strong>eato) … tutti <strong>in</strong>sieme alla presenza<br />

del Signore, perché eravamo <strong>in</strong> molti più di due riuniti<br />

nel Suo nome.<br />

“Infatti dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono là <strong>in</strong><br />

mezzo a loro” (Mt 18, 20) A.D.<br />

a Benedetto XVI che, alla partenza, si<br />

era augurato che i giovani capissero<br />

che “ è bello essere cristiani”. Di grande<br />

effetto scenografico l’arrivo del<br />

Papa a Colonia su di un battello<br />

lungo il Reno, così come<br />

Pietro arrivò a Roma via<br />

Tevere. E subito l’<strong>in</strong>vito a puntare<br />

alto: “ Date a Dio la possibilità<br />

di parlarvi, cercate <strong>in</strong><br />

Cristo il senso della vostra<br />

vita”. Questa Giornata mondiale<br />

della Gioventù 2005 è<br />

stata la prima senza il suo


“<strong>in</strong>ventore”, Papa Giovanni Paolo II,<br />

che nel 1984 ha voluto chiamare<br />

accanto a sé i giovani per una giornata<br />

di preghiera a Roma. Da allora molta<br />

strada è stata percorsa, sia da Papa<br />

Wojtyla che dai suoi “ragazzi”, che si<br />

sono <strong>in</strong>contrati più volte <strong>in</strong> momenti<br />

divenuti veri e propri eventi<br />

del cristianesimo moderno:<br />

nessuno potrà dimenticare<br />

Tor Vergata 2000, quando<br />

durante il Giubileo oltre due<br />

milioni di giovani si ritrovarono<br />

a Roma provocando un<br />

“chiasso” <strong>in</strong>dimenticabile.<br />

Anche se <strong>in</strong> un clima festoso,<br />

accompagnata da canti, balli,<br />

spettacoli vari, la GMG si propone<br />

come una forte e co<strong>in</strong>volgente<br />

esperienza di fede che<br />

vede protagonisti i giovani con tutta la<br />

carica di novità e di futuro che essi<br />

esprimono e testimoniano nella<br />

Chiesa e nel mondo <strong>in</strong>tero. I partecipanti<br />

hanno obiettivi precisi: <strong>in</strong>contrarsi,<br />

crescere <strong>in</strong>sieme attraverso<br />

scambi di esperienze, riflettere sul<br />

messaggio che il Papa rivolge loro <strong>in</strong><br />

quell’occasione, pregare con il Santo<br />

Padre. Bello il logo di quest’anno che<br />

esprime l’essenza e il carattere della<br />

Giornata.<br />

La croce, segno di Gesù Cristo, è di<br />

color rosso per simboleggiare l’amore,<br />

la passione e la sofferenza. La stella<br />

rappresenta la guida div<strong>in</strong>a; come ha<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - <strong>Oratorio</strong><br />

guidato i tre Re Magi brillando sopra<br />

la stalla di Betlemme, così ora splende<br />

sopra il duomo di Colonia. La coda<br />

rappresenta il percorso della stella,<br />

viene dall’alto, da Dio e attraversa l’orizzonte<br />

limitato del nostro mondo<br />

terreno. I due triangoli rossi rappre-<br />

sentano la cattedrale di Colonia, dove<br />

si venerano da secoli le reliquie dei Re<br />

Magi. L’arco ellittico di colore blu si<br />

presta a varie <strong>in</strong>terpretazioni: una<br />

grande C di Cristo o un abbraccio protettivo<br />

di Dio: il cielo abbraccia e racchiude<br />

la Chiesa e il mondo <strong>in</strong>tero.<br />

Come l’arco è proiettato verso la croce<br />

e si apre ad essa, così i cristiani devono<br />

rivolgersi al Cristo Crocifisso e Risorto<br />

e adorarlo. Il tema della XX Giornata<br />

della Gioventù è proprio: “ Siamo<br />

venuti per adorarlo”.La porzione <strong>in</strong>feriore<br />

dell’arco fa pensare al Reno e a<br />

una barca: la Chiesa, nel segno della<br />

barca, ricorda l’arca salvatrice di Noè.<br />

Ho parlato di<br />

“fedelissimi”<br />

riferendomi ai<br />

papaboys. Ma<br />

chi sono questi<br />

ragazzi che<br />

hanno fatto<br />

del Papa il loro<br />

leader supremo,<br />

tanto da<br />

urlare compiacendosi<br />

della<br />

rima: “Siamo<br />

pazzi per Ratzi<br />

”?<br />

45<br />

Sono ragazzi<br />

come tutti gli altri, bisognosi di una<br />

figura carismatica che proponga valori<br />

<strong>in</strong> cui credere e per cui spendersi:<br />

L’hanno trovata nel Pontefice, prima<br />

Papa Wojtyla, ora Papa Ratz<strong>in</strong>ger,<br />

guide spirituali di eccezionale statura<br />

che sanno <strong>in</strong>dicare con fermezza una<br />

via nel mondo. Chiamati<br />

da Giovanni Paolo II “<br />

sent<strong>in</strong>elle del matt<strong>in</strong>o”, i<br />

giovani sono stati <strong>in</strong>vitati<br />

a non rassegnarsi alle<br />

<strong>in</strong>giustizie, a difendere la<br />

pace, a rendere il mondo<br />

migliore e a dire il proprio<br />

sì a Cristo.<br />

Benedetto XVI <strong>in</strong>siste<br />

sul solco tracciato dal<br />

predecessore: “ è bello<br />

essere cristiani” “ senza<br />

Dio il mondo è perso”. I ragazzi del<br />

Papa si sentono capiti ,valorizzati e<br />

sono entusiasti di far parte del grande<br />

progetto di vita annunciato dal Santo<br />

Padre. Resta da vedere quanto e come<br />

sapranno mettere <strong>in</strong> pratica gli esigenti<br />

<strong>in</strong>viti. Una cosa però è certa: il testimone<br />

dell’affetto dei giovani è ormai<br />

passato di mano, da GP2 a B16, <strong>in</strong> attesa<br />

di Sydney 2008.<br />

Vespa e la GMG:<br />

per fortuna c'è SAT 2000 (e<br />

Bergamo TV)<br />

Volevo partecipare <strong>in</strong>tensamente<br />

alla preghiera della Veglia a<br />

Marienfeld, <strong>in</strong> comunione con don<br />

Oscar, i nostri giovani che egli<br />

accompagnava, il santo Padre e<br />

tutti gli altri giovani là presenti.<br />

Così, mi sono s<strong>in</strong>tonizzato sulla<br />

massima Rete nazionale, RAI 1,<br />

<strong>in</strong> attesa che la preghiera dei giovani<br />

con il Papa avesse <strong>in</strong>izio. Nel<br />

2000 ero a Tor Vergata, ma avevo<br />

fatto registrare quella fantastica<br />

veglia: il commento discreto di<br />

Angela Buttiglione aveva consentito<br />

un'<strong>in</strong>tensa partecipazione. Mi<br />

aspettavo qualcosa di simile<br />

anche questa volta.<br />

Ben presto, <strong>in</strong>vece, ho com<strong>in</strong>ciato<br />

a provare un fastidio che si è trasformato<br />

presto <strong>in</strong> irritazione: chi


avesse voluto ascoltare i canti, le<br />

preghiere, le testimonianze, entrare<br />

<strong>in</strong> un clima di raccoglimento<br />

non ne avrebbe decisamente<br />

avuto la possibilità: c'erano addirittura<br />

tre commentatori, tra i quali<br />

qualcuno sembrava fare la gara a<br />

chi ne sapeva di più. Non bastava<br />

il competente vaticanista Rai De<br />

Carli? Sarebbe stata opportuna,<br />

semmai, la presenza di un giovane<br />

o di un responsabile di pastorale<br />

giovanile, non necessariamente<br />

prete o vescovo.<br />

E, <strong>in</strong>vece, chi c'era? Bruno Vespa!<br />

Chiaccherone e petulante, trasc<strong>in</strong>ava<br />

con sé nella foga ciarliera<br />

anche il buon De Carli, comunque<br />

togliendogli spazio ed emergendo<br />

sopra tutti, f<strong>in</strong> quasi sopra il Papa.<br />

Pare che Vespa, <strong>in</strong> Rai, sia una<br />

potenza, quasi come Dio nel resto<br />

dell’universo: è onnipresente.<br />

Anche a commentare l'elezione<br />

del Papa non bastavano i due<br />

valenti e discreti vaticanisti del<br />

TG1, doveva arrivare, trafelato,<br />

anche lui, quasi che gli altri, senza<br />

di lui, non fossero stati <strong>in</strong> grado di<br />

svolgere il servizio; ancora più<br />

fastidioso il suo ciarlare - sconf<strong>in</strong>ando<br />

anche nel pettegolezzo<br />

ecclesiastico - ai funerali di<br />

Giovanni Paolo II.<br />

Ci sarà qualcuno, <strong>in</strong> Rai, che spiega<br />

a Vespa che gli eventi di carattere<br />

religioso sono altra cosa<br />

rispetto alla cronaca di una partita<br />

di calcio o di un qualsiasi evento<br />

mondano? Ha il suo "Porta a<br />

Porta" e lo conduce da par suo:<br />

perché non si accontenta di quello?<br />

Cos'è questa smania barocca<br />

di riempire ogni istante di silenzio?<br />

Tornando alla Veglia della GMG,<br />

non ho modo di ricevere Sat 2000<br />

che, pure, trasmetteva la diretta<br />

<strong>in</strong>tegrale. Qui da noi, però, si riceve<br />

Bergamo TV. Mi sono ricordato<br />

che, a volte, tale emittente rilancia<br />

alcune trasmissioni di SAT 2000;<br />

ho provato a s<strong>in</strong>tonizzarmi: c'era la<br />

Veglia di Marienfeld, decisamente<br />

più godibile.. Meno male che c'è<br />

Sat 2000 e Bergamo TV!<br />

dG<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o - <strong>Oratorio</strong><br />

ESTATE SCOUT...<br />

L/C ALLA RICERCA RICER A DI<br />

ROBINSON OBINSON CROSUE…<br />

CROSUE…<br />

Era un caldo giorno di Luglio… Quando…decido di uscire <strong>in</strong> giard<strong>in</strong>o per sistemarlo<br />

un po’, prendo la falciatrice e com<strong>in</strong>cio a tagliare l’erba… Mentre taglio<br />

mi accorgo che <strong>in</strong> mezzo all’erba fa capol<strong>in</strong>o il tappo di una bottiglietta…un<br />

po’ <strong>in</strong>curiosito la raccolgo e…<br />

Dentro c’era un foglio bruciacchiato e vecchio… lo apro e srotolandolo vedo<br />

scritto qualche cosa… parla di un certo Rob<strong>in</strong>son Crosue che e’ naufragato su<br />

di un’ isola dei mari del Sud e chiede aiuto per tornare a casa…<br />

Ahhh! I soliti scherzi di cattivo gusto…!!! Butto tutto e mi rimetto al lavoro.<br />

Intanto suona il telefono… e’ Babbo Lupo che mi racconta, preoccupato, di<br />

aver trovato una bottiglietta identica alla mia con scritto lo stesso messaggio!!!<br />

Lo rassicuro dicendogli che e’ solo uno scherzo…”Figurati se al giorno<br />

d’oggi può succedere una cosa simile, con i satellitari, i cellulari, ecc…”, lo saluto<br />

e mi rimetto al lavoro…<br />

Driiiiiii<strong>in</strong>!!! Ancora il telefono, oggi non e’ proprio giornata… e’ Kaa che mi<br />

dice di aver trovato anche lei la medesima bottiglia con il medesimo messaggio!!!???<br />

C’e’ qualche cosa che non va!!! Uno scherzo sì, due sì ma tre e’ proprio<br />

impossibile!!!<br />

Ci diamo appuntamento all’oratorio per il giorno 31 Luglio <strong>in</strong> modo da decidere<br />

sul dafarsi.<br />

Mi reco all’<strong>Oratorio</strong> e là trovo Babbo Lupo e Kaa…Insieme com<strong>in</strong>ciamo a parlarne<br />

e… ad un tratto uno alla volta arriva tutto il Branco… Impossibile!!! Cosa<br />

ci fate voi qui? Cosa siete venuti a fare?…Pensate un po’, avevano ricevuto<br />

anche loro la stessa bottiglia con lo stesso messaggio e avevano deciso di<br />

<strong>in</strong>contrarsi tutti proprio quel giorno <strong>in</strong> quel luogo!!!…<br />

Decidemmo allora di salpare con le nostre navi e portarci verso l’isola di<br />

Onore (Val Seriana BG) dove avremmo cercato Rob<strong>in</strong>son con tutte le nostre<br />

forze per riportarlo a casa… (v. foto a pag. 64).<br />

E…volete sapere come e’ andata a f<strong>in</strong>ire? Dopo lunghi giorni di ricerche ed<br />

esplorazioni, lo abbiamo trovato, anzi li abbiamo trovati… sì! Rob<strong>in</strong>son e<br />

Venerdì, un simpatico <strong>in</strong>digeno del posto e sapete ci hanno <strong>in</strong>segnato a<br />

costruire un sacco di cose…<br />

Dopo nove giorni <strong>in</strong>tensi passati <strong>in</strong>sieme giocando, costruendo, ridendo,<br />

esplorando, e’ arrivato il momento di salutarci con l’arrivederci all’uscita di<br />

apertura…<br />

Alla prossima Caccia Branco Lupi della Wa<strong>in</strong>gunga<br />

46


E/G L’A ’AVVENTURA VVENTURA CHE È IN TE<br />

Quest’anno il reparto (ragazzi dai 12 ai 16 anni), ha deciso<br />

di fare il campo estivo <strong>in</strong>sieme ad altri gruppi scout a<br />

Villavallelonga <strong>in</strong> Abruzzo.<br />

Eravamo più di trecento, di varie regioni d’Italia, di vari<br />

gruppi scout (AGESCI, CING, ASSORAIDER, AMIS<br />

SCOUT) tutti con le proprie caratteristiche, la propria<br />

religione e le proprie tradizioni, <strong>in</strong>sieme abbiamo vissuto<br />

dieci giorni senza che queste diversità si rivelassero negative,<br />

anzi i ragazzi,<br />

e anche noi capi<br />

abbiamo trovato<br />

nuovi amici. Non<br />

vi dico i pianti dell’ultimo<br />

giorno…<br />

Le attività di questo<br />

campo erano<br />

improntate tutte<br />

per far vivere ai<br />

ragazzi una meravigliosaavventura.....la<br />

stessa<br />

R/S “ROUTE OUTE su due RUOTE UOTE”<br />

Per la route estiva, che si è svolta dal 15 al 22 luglio scorso,<br />

il clan Markab ha fatto quest’anno una scelta coraggiosa:<br />

una pedalata di quasi 300 km nella non pianeggiante<br />

Umbria!<br />

La bici-route è <strong>in</strong>iziata venerdì 15 luglio dalla stazione di<br />

Perugia; la prima tappa ci ha portato a S. Feliciano, sul<br />

lago Trasimeno e successivamente a Fontignano. Il secondo<br />

giorno è stato molto duro: il percorso prevedeva una<br />

pista ciclabile <strong>in</strong>torno al lago Trasimeno: peccato che si<br />

trattava di un’impegnativa pista per mounta<strong>in</strong>-bike che ci<br />

ha dato non pochi problemi di resistenza fisica!<br />

Da Castiglione del Lago abbiamo proseguito il giro attraverso<br />

una bella ciclabile che ne costeggia la riva, tra campi<br />

di girasole, boschetti e ponticelli di legno.<br />

Completato il periplo, abbiamo abbandonato il lago per<br />

arrivare a Umbertide (dove abbiamo fatto una suggestiva<br />

veglia alle stelle) e successivamente Gubbio, dove abbiamo<br />

passeggiato tra le vie della bella cittad<strong>in</strong>a e ammirato una<br />

splendida stellata durante la notte dormita all’addiaccio.<br />

Mercoledì 20 siamo partiti molto presto da Gubbio per<br />

raggiungere Casa Castalda da dove siamo partiti per gli<br />

hike, momento della route <strong>in</strong> cui a piccoli gruppi assapo-<br />

47<br />

<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />

avventura che il fondatore Baden Powell fece vivere ad<br />

alcuni ragazzi nell’isola <strong>in</strong>glese Brownsea ….abbiamo<br />

fatto appostamenti agli animali che vivono nel parco<br />

nazionale d’Abruzzo, passeggiate nella natura <strong>in</strong>contam<strong>in</strong>ata,<br />

conosciuto Sandr<strong>in</strong>o (un orso Marsicano), e altre<br />

tipiche attività di un campo scout.<br />

I ragazzi sono stati favolosi, nonostante la maggior parte<br />

di loro sia del primo anno, si sono messi <strong>in</strong> gioco e hanno<br />

dimostrato di essere dei veri scout.<br />

riamo la spiritualità della strada e la provvidenza, andando<br />

a cercare ospitalità per la notte <strong>in</strong> cambio di piccoli servizi.<br />

Una coppia è stata mandata a Gualdo Tad<strong>in</strong>o, un’altra<br />

a Nocera Umbra mentre un terzetto aveva come dest<strong>in</strong>azione<br />

Deruta. Ci siamo ritrovati con i capi clan giovedì<br />

21 ad Assisi, davanti alla Basilica di S.Francesco dove<br />

abbiamo condiviso l’esperienza vissuta e partecipato alla<br />

cerimonia della firma della carta di clan da parte di<br />

Francesco.<br />

Dopo una visita obbligata alla Basilica, siamo ripartiti alla<br />

volta di S.Maria degli Angeli dove ci hanno ospitato le<br />

Suore Francescane Alcantar<strong>in</strong>e con le quali abbiamo condiviso<br />

i vespri e le lodi mattut<strong>in</strong>e e delle quali abbiamo<br />

apprezzato gentilezza, semplicità e ospitalità.<br />

Abbiamo lasciato Assisi molto affaticati da una settimana<br />

impegnativa dal punto di vista fisico e mentale (molte salite<br />

e il gran caldo richiedevano un approccio molto aggressivo!)<br />

ma contenti di aver condiviso un’esperienza che<br />

resterà nei nostri cuori (e nelle nostre gambe!).<br />

Il gruppo scout Montorfano I coglie l’occasione per salutare<br />

e r<strong>in</strong>graziare don Oscar augurandogli buona strada<br />

nella nuova parrocchia. (foto a pag. 35)


L'acqua è un diritto umano, proprio come il cibo.<br />

Questo pensiero deve farci riflettere e vedere nell’acqua<br />

un dono prezioso da non sprecare. Purtroppo, molte<br />

popolazioni povere, muoiono ogni giorno proprio perché<br />

noi, ricchi ed opulenti, sprechiamo questo bene datoci<br />

da Dio. Inoltre la politica non favorisce certo una<br />

distribuzione equa di questo bene: noi europei possiamo<br />

sprecare acqua come vogliamo, mentre <strong>in</strong> Africa ed<br />

America lat<strong>in</strong>a si muore di sete . Poi si mettono gli elevati<br />

costi di produzione, purificazione e raccolte delle acque.<br />

Poi vi è il problema dell’<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento delle acque e le<br />

relative spese per la bonifica. Ma quali sono gli aspetti<br />

che fanno si che si crei questa discrepanza fra Nazioni<br />

ricche di acqua e Nazioni povere di acqua?<br />

Aspetti etici. Il sistema attuale è <strong>in</strong>giusto. E le vittime<br />

di questa <strong>in</strong>giustizia sono i poveri e l'ambiente:<br />

circa un miliardo di persone non ha accesso ad acque<br />

sicure; abbiamo già perso il c<strong>in</strong>quanta per cento dei terreni<br />

paludosi, le falde freatiche sono <strong>in</strong> rapidissima dim<strong>in</strong>uzione,<br />

l'erosione e la saturazione acquosa del suolo sono <strong>in</strong><br />

aumento e entro il 2025 occorrerà fare fronte alle necessità<br />

di altri 2,3 miliardi di persone.<br />

Aspetti f<strong>in</strong>anziari. I governi non<br />

hanno i mezzi necessari a<br />

estendere i servizi a tutte le popolazioni,<br />

attuali e previste, al livello odierno<br />

delle sovvenzioni. Saranno necessari<br />

imponenti <strong>in</strong>vestimenti per tutti gli<br />

aspetti <strong>in</strong>erenti all'acqua: dalla<br />

conservazione dei terreni paludosi<br />

all'elim<strong>in</strong>azione dell'<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>amento,<br />

dall'uso più efficiente di acqua per<br />

l'irrigazione <strong>in</strong> agricoltura alla garanzia<br />

di sicurezza delle misure igieniche<br />

e dell'acqua per tutti. Una tariffazione<br />

adeguata permetterà la mobilitazione<br />

del capitale necessario, che noi<br />

stimiamo più del doppio dell'attuale<br />

spesa mondiale (tra i 70 e i 180<br />

miliardi di dollari l'anno).<br />

48<br />

Aspetti economici. La<br />

fornitura gratuita di<br />

acqua e la non applicazione<br />

dei pr<strong>in</strong>cipi "paga chi<br />

<strong>in</strong>qu<strong>in</strong>a" e "paga chi usa"<br />

comportano distorsioni<br />

che promuovono cattivi<br />

<strong>in</strong>vestimenti e impediscono<br />

l'adozione di tecnologie<br />

efficienti e eco-compatibili.<br />

<strong>Comunità</strong> aperta<br />

Riflessioni estive: l’acqua un dono prezioso<br />

di G.Pedrali<br />

ruscello di montagna <strong>in</strong> Valsaviore<br />

(Valsalarno, salendo al lago di Bos)<br />

Aspetti politici. Sostenere<br />

le comunità con aiuti<br />

diretti, promuovere un<br />

processo decisionale aperto alla partecipazione, disporre<br />

di fornitori di servizi che debbano rispondere del proprio<br />

operato a utenti paganti, sono tutti aspetti del medesimo<br />

approccio, che <strong>in</strong>tende sostituire la visione paternalistica<br />

con quella che vede le persone artefici del proprio benessere,<br />

con governi e istituzioni che devono rendere conto al<br />

popolo del proprio operato.<br />

Il fallimento delle politiche attuali risulta evidente anche<br />

dalla perversità <strong>in</strong>sita nel difendere<br />

i prezzi dell'acqua fornita alle città.Le<br />

politiche attuali non sono solo<br />

<strong>in</strong>sostenibili, sono <strong>in</strong>giuste.<br />

Purtroppo la politica mira ad un<br />

<strong>in</strong>teresse personale ed a uno<br />

sfruttamento della povertà di quei<br />

cont<strong>in</strong>enti, che grazie al debito,<br />

possono essere sfruttati dai Paesi<br />

ricchi cosicché il dramma della povertà<br />

li renda subord<strong>in</strong>ati agli stessi. L’acqua<br />

è un bene prezioso e di tutti. L’acqua<br />

è un dono di Dio e non va sprecato<br />

o v<strong>in</strong>colato da norme e regole fissate<br />

dall’egoismo dei potenti. Cerchiamo<br />

di tutelare questo bene prezioso che<br />

è diritto di tutti, soprattutto dei più<br />

poveri che, oltre alla piaga delle<br />

malattie e della fame, deve convivere<br />

anche con questo dolore.


Ci hanno scritto<br />

Milano 28 luglio 2005<br />

49<br />

<strong>Comunità</strong> aperta<br />

Carissimi amici della CARITAS e della <strong>Comunità</strong> di <strong>Coccaglio</strong>, la scorsa settimana mi sono recata a <strong>Coccaglio</strong> e ho <strong>in</strong>contrato<br />

Gianluca il quale mi ha consegnato, a nome dell’<strong>in</strong>tera <strong>Comunità</strong> parrocchiale, uno scatolone di pentole Bialetti.<br />

Pentole e stoviglie bellissime che verranno con me nella missione <strong>in</strong> Cairo e che usero’ per la cuc<strong>in</strong>a della scuola materna e per<br />

la nostra comunità…che non ha nulla e vive nella povertà. Gianluca vi potra’ dire <strong>in</strong> che pentole abbiamo cuc<strong>in</strong>ato la pasta e<br />

il resto…pover<strong>in</strong>i!<br />

Qui al Cairo raccogliamo bamb<strong>in</strong>i profughi sudanesi e poveri egiziani ed a loro cerchiamo di fornire un’istruzione, un po’ di<br />

amore , da mangiare e tanto affetto…perché ne hanno molto di bisogno. Lo scorso anno Gianluca, ed altri amici di <strong>Coccaglio</strong>,<br />

sono venuti a trovarci ed hanno visto <strong>in</strong> che condizioni lavoriamo e viviamo. Hanno visto com’è la situazione sia politica che<br />

umanitaria. Hanno visto come vivono i bamb<strong>in</strong>i qui al Cairo: lavoro m<strong>in</strong>orile, sfruttamento, estrema povertà, etc… Da questa<br />

breve esperienza missionaria è nato il desiderio e la voglia di essere presenti con un aiuto cont<strong>in</strong>uo per i poveri che si è tra-<br />

sformato <strong>in</strong> adozioni a distanza e <strong>in</strong> una collaborazione fra la vostra Caritas parrocchiale<br />

e la mia comunità <strong>in</strong> Cairo.<br />

R<strong>in</strong>grazio di cuore tutti per la vostra generosita’ e chiedo una benedizione speciale per il<br />

vostro encomiabile lavoro di Carita’.<br />

Un abbraccio e…. una piccola goccia riempie l’Oceano e una goccia è già l’oceano.<br />

Uniti nella preghiera e <strong>in</strong> Cristo Gesu’<br />

m. Fiorangela Morlacchi<br />

Carissimi Fratelli e Sorelle,<br />

. La Giornata Missionaria Mondiale, <strong>in</strong> quest’anno<br />

1 dedicato all’Eucaristia, ci aiuta a meglio comprendere<br />

il senso “eucaristico” della nostra esistenza, rivivendo il<br />

clima del Cenacolo, quando Gesù, alla vigilia della sua<br />

passione, offrì al mondo se stesso [...].<br />

Gesù è “pane spezzato” per l’<strong>in</strong>tera umanità.<br />

Seguendo il suo esempio, anche noi dobbiamo dare la<br />

vita per i fratelli, specialmente per i più bisognosi.<br />

L’Eucaristia porta “il segno dell’universalità”. [...]<br />

L’Eucaristia, mentre fa comprendere pienamente il<br />

senso della missione, sp<strong>in</strong>ge ogni s<strong>in</strong>golo credente e<br />

Canossa Social Center<br />

5-7 Abu Hashis Street<br />

11311 Helmiet Zeitoun<br />

Cairo – Egitto<br />

e-mail: solevfiori@yhaoo.com<br />

tel.: 0020103737186<br />

Vita missionaria<br />

GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE 2005<br />

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II<br />

“Missione: Pane spezzato per la vita del mondo”<br />

In data 22 febbraio il Papa Giovanni Paolo II aveva firmato l’annuale Messaggio per la Giornata Missionaria .<br />

specialmente i missionari ad essere “pane spezzato per<br />

la vita del mondo”.<br />

L’umanità ha bisogno di Cristo «pane spezzato»<br />

. Nella nostra epoca la società umana sembra avvolta<br />

2 da folte tenebre, mentre è scossa da drammatici eventi<br />

e sconvolta da catastrofici disastri naturali. Ma, come<br />

“nella notte <strong>in</strong> cui veniva tradito” (1 Cor 11,23), anche oggi<br />

Gesù “spezza il pane” (cfr Mt 26,26) per noi e nelle<br />

Celebrazioni eucaristiche offre Se stesso sotto il segno<br />

sacramentale del suo amore per tutti [...].<br />

Lo stesso Redentore, che alla vista delle folle bisognose<br />

sentì compassione “perché erano stanche e sf<strong>in</strong>ite, come


pecore senza pastore” (Mt 9,36), presente<br />

nell’Eucaristia, cont<strong>in</strong>ua nei<br />

secoli a manifestare compassione<br />

verso l’umanità povera e sofferente.<br />

Ed è <strong>in</strong> suo nome che gli operatori<br />

pastorali e i missionari percorrono<br />

sentieri <strong>in</strong>esplorati per recare a tutti<br />

il “pane” della salvezza. Li anima la<br />

consapevolezza che uniti a Cristo,<br />

“centro non solo della storia della<br />

Chiesa, ma anche della storia dell’umanità<br />

(cfr Ef 1,10; Col 1,15-20)” Mane nobiscum<br />

Dom<strong>in</strong>e, 6), è possibile soddisfare le attese più <strong>in</strong>time<br />

del cuore umano. Gesù solo può spegnere la fame di<br />

amore e la sete di giustizia degli uom<strong>in</strong>i; solo Lui<br />

rende possibile a ogni persona la partecipazione alla<br />

vita eterna: “Io sono il pane vivo disceso dal cielo. Se uno<br />

mangia di questo pane vivrà <strong>in</strong> eterno” (Gv 6,51).<br />

La Chiesa, <strong>in</strong>sieme con Cristo, si fa “pane spezzato”<br />

. La <strong>Comunità</strong> ecclesiale quando celebra l’Eucaristia,<br />

3<br />

<strong>in</strong> modo speciale la domenica, giorno del Signore,<br />

sperimenta alla luce della fede il valore dell’<strong>in</strong>contro con<br />

Cristo risorto, e prende sempre più coscienza che il<br />

Sacrificio eucaristico è “per tutti” (Mt 26,28). Se ci si<br />

nutre del Corpo e del Sangue del Signore crocifisso e<br />

risorto, non si può tenere solo per sé questo “dono”.<br />

Occorre, al contrario, diffonderlo. L’amore appassionato<br />

per Cristo porta al coraggioso annuncio di Cristo;<br />

annuncio che, con il martirio, diventa offerta suprema<br />

di amore a Dio e ai fratelli. L’Eucaristia sp<strong>in</strong>ge ad una<br />

generosa azione evangelizzatrice e ad un impegno fattivo<br />

nell’edificazione di una società più equa e fraterna [...].<br />

I missionari, “pane spezzato” per la vita del mondo<br />

. Anche oggi Cristo comanda ai suoi discepoli: “Date<br />

loro voi stessi da mangiare” (Mt 14,16). In suo nome i<br />

1<br />

50<br />

<strong>Comunità</strong> aperta<br />

Vita missionaria<br />

missionari si recano <strong>in</strong> tante parti del<br />

mondo per annunciare e testimoniare<br />

il Vangelo. Essi fanno risuonare con<br />

la loro azione le parole del Redentore:<br />

“Io sono il pane della vita; chi viene a me<br />

non avrà più fame e chi crede <strong>in</strong> me non<br />

avrà più sete” (Gv 6,35); essi stessi si<br />

fanno “pane spezzato” per i fratelli,<br />

giungendo talvolta s<strong>in</strong>o al sacrificio<br />

della vita.<br />

Quanti martiri missionari <strong>in</strong> questo<br />

nostro tempo! Il loro esempio trasc<strong>in</strong>i tanti giovani<br />

sul sentiero dell’eroica fedeltà a Cristo! La Chiesa ha<br />

bisogno di uom<strong>in</strong>i e di donne, che siano disposti a<br />

consacrarsi totalmente alla grande causa del Vangelo.<br />

La Giornata Missionaria Mondiale costituisce un’opportuna<br />

circostanza per prendere consapevolezza dell’urgente<br />

necessità di partecipare alla missione evangelizzatrice<br />

<strong>in</strong> cui sono impegnate le <strong>Comunità</strong> locali e i<br />

molteplici Organismi ecclesiali e, <strong>in</strong> modo particolare, le<br />

Pontificie Opere Missionarie e gli Istituti Missionari. E’ missione<br />

che, oltre alla preghiera e al sacrificio, attende<br />

anche un concreto sostegno materiale [...]. La Verg<strong>in</strong>e,<br />

Madre di Dio, ci aiuti a rivivere l’esperienza del<br />

Cenacolo [...]. La “spiritualità eucaristica” ha come<br />

modello Maria, “Donna eucaristica” (Ecclesia de<br />

Eucharistia, 53) [...] per essere <strong>Comunità</strong> che restano<br />

aperte alla voce dello Spirito e alle necessità dell’umanità,<br />

<strong>Comunità</strong> dove i credenti, e specialmente i missionari,<br />

non esitano a farsi “pane spezzato per la vita del<br />

mondo”.<br />

A tutti la mia Benedizione!<br />

Dal Vaticano, 22 Febbraio 2005, festa della Cattedra di San<br />

Pietro.<br />

GIOVANNI PAOLO II<br />

Missionari di casa nostra<br />

Dopo un rientro imprevisto, ma necessario per motivi di salute, protrattosi per alcuni mesi, sr.<br />

Clara Pagani è rientrata nella sua missione <strong>in</strong> Rwanda. Accompagnamo con la preghiera il<br />

suo impegno di dedizione evangelizzatrice, r<strong>in</strong>graziandola per la sua costante presenza alla<br />

vita liturgica della nostra <strong>Comunità</strong>, per le lettere che ci manda, <strong>in</strong>sieme alle splendide foto<br />

dei “suoi” ragazzi. Il frutto della colletta effettuata, se ricordate, Dom. 31 luglio, <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea con il<br />

Vangelo di quel giorno - 1.239,70 arrotondati a 1.500,00, è stato consegnato a lei.


DAL MONDO DEL VOLONTARIATO<br />

Gruppo Vita per la Vita<br />

LA MARCIA DELLA SOLIDARIETÀ<br />

2-15 agosto 2005: la fiaccola <strong>in</strong> pellegr<strong>in</strong>aggio<br />

51<br />

<strong>Comunità</strong> aperta<br />

Portata a term<strong>in</strong>e con successo la 31ma edizione<br />

della Marcia Internazionale della solidarietà” Vita<br />

per la Vita”.<br />

Dopo il prologo di Caramagna Piemonte (Cn) (ospiti<br />

degli amici donatori),percorso sotto un violento<br />

acquazzone, la carovana dei 58 partecipanti si è<br />

trasferita a Lourdes dove i donatori di organi e di<br />

sangue francesi e il Consolato Italiano, hanno assicurato<br />

un’ottima permanenza <strong>in</strong> terra francese.<br />

Le emozioni ed i momenti suggestivi vissuti dai<br />

partecipanti sono stati moltissimi. In particolare:<br />

colpo d’occhio sulla processione “aux flambeaux”, a Lourdes;<br />

sotto: il gruppo dei volontari nella processione<br />

- la partecipazione alla Processione con gli ammalati,<br />

Amm<strong>in</strong>istrazioni Comu-<br />

alla quale ha partecipato anche il Parroco di <strong>Coccaglio</strong><br />

nali, delle sezioni AVIS,<br />

Don Giovanni, giunto appositamente <strong>in</strong> macch<strong>in</strong>a<br />

AIDO e dell’ANPAS, ha<br />

per essere vic<strong>in</strong>o ai suoi parrocchiani <strong>in</strong> pellegr<strong>in</strong>aggio;<br />

potuto realizzare<br />

-l’accensione della “Fiaccola” dal tripode posto davanti<br />

compiutamente il suo<br />

alla Basilica della Beata Verg<strong>in</strong>e Maria ,e a migliaia<br />

programma <strong>in</strong>contrando<br />

e migliaia di ammalati e pellegr<strong>in</strong>i;<br />

molta gente e<br />

- la partecipazione alla Santa Messa celebrata dal<br />

distribuendo migliaia di<br />

Parroco di <strong>Coccaglio</strong> con altri sacerdoti;<br />

pieghevoli <strong>in</strong>formativi<br />

- la breve sosta di riflessione spirituale davanti alla Grotta sulla donazione del sangue e degli organi.<br />

dell’apparizione;<br />

Ora, il Gruppo Sportivo Vita per la Vita, sta lavorando per la<br />

- i lunghi tratti <strong>in</strong> solitud<strong>in</strong>e del Cam<strong>in</strong>o de Santiago, che ispira prossima edizione che prevede:<br />

profonde riflessioni e meditazioni;<br />

- la partenza da Venezia;<br />

- l’<strong>in</strong>contro con migliaia e migliaia di pellegr<strong>in</strong>i (moltissimi - un percorso che attraverso alcune vie della seta e altre percorse<br />

giovani), che <strong>in</strong>curanti della fatica e sorretti da una grande e<br />

straord<strong>in</strong>aria fede, passo dopo passo percorrevano<br />

gli oltre 800 chilometri del Cam<strong>in</strong>o de Santiago,<br />

sotto un sole cocente e un caldo che spesso si<br />

avvic<strong>in</strong>ava ai 40 gradi;<br />

- l’arrivo della “Fiaccola” nella grande piazza<br />

della Cattedrale di San Giacomo e l’accensione<br />

del “Tripode”davanti a cent<strong>in</strong>aia di turisti e di<br />

pellegr<strong>in</strong>i;<br />

- l’<strong>in</strong>contro con il S<strong>in</strong>daco di Santiago che ha<br />

accolto la nostra delegazione nella sala dove<br />

riceve il Re di Spagna, le autorità di altri Paesi e<br />

dove ha <strong>in</strong>contrato il Santo Padre,<strong>in</strong> visita a<br />

Santiago.<br />

Dopo aver portata a term<strong>in</strong>e il percorso francospagnolo,<br />

la”Fiaccola” è ritornata <strong>in</strong> Italia<br />

da Marco Polo, port<strong>in</strong>o la “Fiaccola” <strong>in</strong> Piazza <strong>in</strong> Piazza<br />

e <strong>in</strong> quattro tappe ha attraversato tutta la Liguria,<br />

dove, grazie alla collaborazione delle<br />

Foto di gruppo davanti alla Basilica <strong>in</strong>feriore di Lourdes


qui e a lato: a Santiago de Compostela<br />

Ricorre quest’anno il 60° di fondazione delle ACLI a livello<br />

nazionale, mentre al circolo locale mancano ancora pochi<br />

anni per raggiungere tale traguardo.<br />

Infatti, dai ricordi sbiaditi dei pochi ed anziani aclisti della<br />

prima ora, si può ricavare che il circolo ACLI di <strong>Coccaglio</strong><br />

com<strong>in</strong>ciò a funzionare nel 1948, per <strong>in</strong>iziativa dell’allora curato<br />

don Remo Tonoli, amico di don Giac<strong>in</strong>to Agazzi, con la partecipazione<br />

di alcuni dei suoi primi iscritti occasionali alla scuola<br />

di formazione promossa dalle sede prov<strong>in</strong>ciale delle ACLI.<br />

Don Remo era stato nom<strong>in</strong>ato curato a <strong>Coccaglio</strong> nell’agosto<br />

1938. Nel suo m<strong>in</strong>istero di giovane prete aveva <strong>in</strong> programma di<br />

educare moralmente e civilmente i giovani, preparandoli ad<br />

entrare <strong>in</strong> modo cosciente nella società. Ecco allora le varie <strong>in</strong>iziative:<br />

<strong>in</strong>contri spirituali, la scuola professionale, campi estivi<br />

ed <strong>in</strong>vernali di formazione, la schola cantorum, la filodrammatica.<br />

E il circolo ACLI. (Don Remo fu poi eletto parroco il<br />

22/4/56 con elezione diretta dei capifamiglia di <strong>Coccaglio</strong>, su<br />

una rosa di 7 candidati, con il seguente risultato: capifamiglia<br />

aventi diritto al voto n. 1071; votanti n. 927; eletto con 835 voti).<br />

52<br />

<strong>Comunità</strong> aperta<br />

TienAmmen a Pech<strong>in</strong>o;<br />

-l’arrivo f<strong>in</strong>ale a <strong>Coccaglio</strong>(Bs) dopo alcune tappe <strong>in</strong><br />

Italia e <strong>in</strong> una Regione non ancora scelta;<br />

-il suo svolgimento, come da tradizione, nel mese di<br />

agosto del 2006-<br />

La partecipazione è limitata a c<strong>in</strong>quanta/sessanta persone-<br />

Chi è <strong>in</strong>teressato può telefonare al 3355477413 o allo<br />

030/7722815 ore pasti.<br />

Proviamo, allora, a ricordare 60 anni di vita di una associazione<br />

che, pur tra le varie difficoltà di impegno e presenza,<br />

vuol cont<strong>in</strong>uare ad essere un riferimento per le comunità <strong>in</strong> cui<br />

opera.<br />

1945 – 2005. Sessant’anni di vita. Le Associazioni Cristiane<br />

Lavoratori Italiani nascono per <strong>in</strong>iziativa di cristiani che<br />

vogliono testimoniare la fede nel mondo del lavoro e nella<br />

società.<br />

1945 – 2005. Sessant’anni di valori. Grazie al decisivo contributo<br />

della Chiesa, le Acli si pongono da subito come associazione<br />

autonoma di laici fedeli a tre grandi valori: la Chiesa, il<br />

lavoro e la democrazia. Tre fedeltà, tre stelle polari che, anche<br />

oggi, rappresentano <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tesi lo stile aclista di stare nel mondo,<br />

perché siamo consapevoli che non può esservi un buon lavoro,<br />

un lavoro decente, senza la democrazia; ma siamo altrettanto<br />

conv<strong>in</strong>ti che non può esservi una buona democrazia senza il<br />

riconoscimento della dimensione più specifica della persona,<br />

ovvero il suo anelito all’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito dello spirito. In altre parole:<br />

non si costruisce un buona società senza un fondamento etico,<br />

che è impresc<strong>in</strong>dibile dalla religione.<br />

1945 – 2005. Sessant’anni di attività. Le Acli sono impegnate<br />

a difesa dei più deboli, dei lavoratori e dello sviluppo <strong>in</strong>tegrale<br />

di ogni persona. Le Acli cercano di perseguire questo disegno<br />

operando <strong>in</strong> modo capillare sul territorio attraverso i patronati<br />

e nei settori della ristorazione, dell’animazione sociale, dei<br />

servizi alla persona e all’impresa, del volontariato, della forma-


zione e consulenza, della cooperazione <strong>in</strong>ternazionale, della<br />

tutela dei consumatori, dell’impresa sociale e del “terzo settore”,<br />

dello sport e del tempo libero.<br />

1945 – 2005. Sessant’anni guardando lontano. La ricorrenza<br />

dei 60 anni riporta gli aclisti alla loro orig<strong>in</strong>e, fa riscoprire il<br />

loro tragitto, la loro storia. Non per ripercorrerla <strong>in</strong> modo<br />

nostalgico, ma per rimetterla <strong>in</strong> gioco, per sentire che c’è sempre<br />

bisogno di un nuovo <strong>in</strong>izio. In molte occasioni della propria<br />

storia, le ACLI hanno anticipato i tempi e cont<strong>in</strong>uano a credere,<br />

per questo motivo, che l’unica vera politica sia la visione<br />

dell’<strong>in</strong>teresse lontano: r<strong>in</strong>tracciare le nuove condizioni di<br />

povertà, disagio ed esclusione che si annidano nell’esperienza<br />

53<br />

<strong>Comunità</strong> aperta<br />

lavorativa e nella vita sociale; promuovere e costruire una<br />

democrazia sostanziale, rivitalizzando cont<strong>in</strong>uamente le virtù<br />

civiche della partecipazione e della solidarietà. Il lavoro di<br />

denuncia e di proposta non può mai conoscere soste. Le ACLI<br />

hanno 60 anni, ma credono di avere ancora il gusto di guardare<br />

lontano. I piedi sono ben piantati nel presente, ma nel loro<br />

cuore c’è ancora il desiderio di sognare e di progettare il domani.<br />

il Circolo ACLI di <strong>Coccaglio</strong><br />

Nota: Il Circolo ACLI ha sede presso il Centro diurno “G.<br />

Monauni”.<br />

L’ufficio del Patronato è aperto il venerdì dalle ore 16 alle ore 18.<br />

EQUO E SOLIDALE E DINTORNI<br />

STILI DI VITA ALTERNATIVI<br />

Equo solidale? Turismo responsabile? Movimenti per la pace e la giustizia?<br />

Negli ultimi anni ognuno di noi avrà sentito nom<strong>in</strong>are almeno una volta uno di questi concetti. Seppure con le<br />

difficoltà che tipicamente le realtà alternative <strong>in</strong>contrano, un sempre maggior numero di persone e associazioni<br />

si sta avvic<strong>in</strong>ando ad esse per cercare di migliorare il proprio stile di vita, sia nei confronti di sé stesso che degli<br />

altri.<br />

Ma questo è veramente possibile? E soprattutto chi ha davvero ben chiaro di cosa si tratti?<br />

Per rispondere a queste ed altre domande,<br />

il Crocevia, Bottega Equa e Solidale di <strong>Coccaglio</strong>,<br />

organizza quattro serate sui temi:<br />

venerdì 21/10: “Un mercato diverso: l’Equo e Solidale”, relatore Samuele, responsabile dei rapporti con le botteghe<br />

dell’Equo e Solidale <strong>in</strong> Lombardia per “Commercio Alternativo”. Orig<strong>in</strong>i, sviluppi e prospettive future di un<br />

mercato diverso che cerca un nuovo rapporto di rispetto tra produttori, importatori e consumatori, <strong>in</strong> alternativa<br />

ai meccanismi spesso <strong>in</strong>giusti di quello tradizionale.<br />

venerdì 28/10: “Consumi e responsabilità: Bilanci di Giustizia”, relatore Fausto Piazza, membro del “Gruppo<br />

di Servizio” per le campagne di Bilanci di Giustizia. L’esperienza di Bilanci di Giustizia nasce per fare <strong>in</strong>contrare<br />

persone che hanno come obiettivo comune quello di diventare consumatori responsabili e liberi di scegliere nei<br />

confronti del mercato.<br />

venerdì 4/11: “Un altro modo di viaggiare: turismo responsabile”, relatrici Dalida e Renata dell’Associazione<br />

Culturale TURES di Brescia. Un modo di viaggiare diverso, consapevole di sé e delle proprie azioni, che si <strong>in</strong>terroga<br />

e si <strong>in</strong>forma sulle realtà dei paesi ospitanti. Un modo di viaggiare più etico, che si fa portatore di pace e<br />

solidarietà.<br />

venerdì 11/11: “Perché cambiare stile di vita?”, relatore Don Fabio Corazz<strong>in</strong>a, coord<strong>in</strong>atore nazionale di Pax<br />

Christi. Un percorso attraverso le contraddizioni della nostra società: <strong>in</strong>terrogativi, dubbi, certezze e motivazioni.<br />

Gli <strong>in</strong>contri avranno luogo presso il<br />

Teatro Comunale San Giovanni Battista di <strong>Coccaglio</strong><br />

con <strong>in</strong>izio alle ore 20.45.<br />

Durante queste serate alcune persone saranno disponibili per <strong>in</strong>trattenere i vostri figli e qu<strong>in</strong>di… niente scuse!<br />

Sarà <strong>in</strong>oltre possibile ritirare materiale <strong>in</strong>formativo <strong>in</strong>erente al tema trattato.<br />

La posta <strong>in</strong> gioco è alta, <strong>in</strong>formarsi è doveroso. Vi aspettiamo.


un <strong>in</strong>tervento necessario e non oltre rimandabile<br />

Il consolidamento delle volte e degli stucchi<br />

In occasione dell’<strong>in</strong>tervento di<br />

manutenzione straord<strong>in</strong>aria, resosi<br />

necessario per via di alcune cadute<br />

di sali e <strong>in</strong>tonaco, è stato possibile<br />

osservare da vic<strong>in</strong>o <strong>in</strong>tonaci, stucchi<br />

, dorature , affreschi e tutti gli<br />

apparati <strong>in</strong>terni della chiesa, compresi<br />

altari e vetrate. Le osservazioni<br />

ci hanno restituito una grandissima<br />

quantità di <strong>in</strong>formazioni sulle<br />

tecniche esecutive orig<strong>in</strong>ali e non,<br />

sulle stratificazioni materiche avvenute<br />

nel corso del tempo e sullo<br />

stato di conservazione generale.<br />

Entrando <strong>in</strong> chiesa risultano evidenti,<br />

anche a occhi <strong>in</strong>esperti, gli<br />

esiti estetici del lavoro svolto.<br />

Quello che non tutti possono comprendere<br />

sono le causa del degrado<br />

che si è verificato e come si è proceduto<br />

<strong>in</strong> questo primo approccio di<br />

manutenzione e consolidamento .<br />

In generale possiamo dire che la causa delle cadute di<br />

frammenti di <strong>in</strong>tonaco e colore è da riferirsi a vecchie<br />

<strong>in</strong>filtrazioni di acqua provenienti dal tetto. Ora la<br />

copertura della chiesa risulta <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e e funzionale,<br />

ma <strong>in</strong> passato e a più riprese questo è venuto meno,<br />

permettendo all’acqua piovana di penetrare e attraversare<br />

la muratura, riaffiorando <strong>in</strong> superficie con tutto il<br />

suo carico sal<strong>in</strong>o. Ai nostri occhi questo poteva sembrare<br />

solo un antiestetico alone bianco, di forma più o<br />

meno circolare a seconda dei punti. Ma i problemi<br />

come accade spesso, sono ben oltre all’apparente e la<br />

conferma è stata immediata.<br />

Non appena ci siamo avvic<strong>in</strong>ati, grazie alla piattaforma<br />

aerea, la gravità del problema si è concretizzata nel<br />

distacco di <strong>in</strong> un grosso pezzo di stucco. Il frammento<br />

si trovava <strong>in</strong> una delle cartelle barocche del tamburo<br />

della prima cupola, era solo appoggiato ad una cornice,<br />

pronto per un <strong>in</strong>evitabile e imm<strong>in</strong>ente caduta (v. la<br />

prima immag<strong>in</strong>e - NdR). La gravità della situazione<br />

era chiara e si è rivelata più diffusa di quanto ipotizzabile<br />

dal basso.<br />

Dal punto di vista tecnico la spiegazione ha la sua<br />

Cultura, sport, notizie-Curiosando nello scrigno<br />

Un fregio che si stava staccando dalla volta; la situazione dell’affresco posto all’<strong>in</strong>crocio degli archi, <strong>in</strong><br />

fondo alla chiesa, a s<strong>in</strong>istra di chi entra e il risultato f<strong>in</strong>ale<br />

54


<strong>in</strong> fondo alla pag. prec.: “prima”;<br />

sotto: “dopo”. Qui sopra: prova di pulitura<br />

di un affresco. A fianco: due esempio<br />

della situazione di alcuni fregi delle volte<br />

e dei cornicioni.. Sotto: prova di pulitura<br />

alla base dell’arco trionfale.<br />

secoli .<br />

Come noi tutti sappiamo, l’acqua<br />

trova sempre una via per arrivare <strong>in</strong><br />

superficie ed evaporare , e questo è<br />

avvenuto sugli affreschi. Alcuni<br />

materiali sono però idrorepellenti e<br />

non permettono all’acqua di attraversarli;<br />

uno di questi è il gesso,<br />

materiale impiegato, verso gli anni<br />

sessanta, per ricostruire abbondanti<br />

porzioni di stucchi e di malta ammalorati.<br />

La barriera di gesso ha impedito<br />

ai sali di riaffiorare <strong>in</strong> superficie,<br />

essi si sono depositati all’<strong>in</strong>terno, tra<br />

malta e gesso e aumentando di volume<br />

hanno sp<strong>in</strong>to lo stesso verso l’esterno,<br />

provocandone il lento distacco<br />

e la parziale o totale caduta.<br />

Il nostro <strong>in</strong>tervento aveva come<br />

obbiettivo primario l’identificazione<br />

dei punti compromessi , <strong>in</strong>teressati<br />

da parti pericolanti, distaccate o con<br />

elevata concentrazione sal<strong>in</strong>a , le<br />

nostre operazioni si sono limitate al<br />

consolidamento, alla rimozione dei<br />

sali, alla parziale ricostruzione delle<br />

Cultura, sport, notizie - Curisando nello scrigno<br />

ragion d’essere non<br />

solo nei fenomeni<br />

termoigrometrici<br />

sfavorevoli, ma<br />

anche e soprattutto<br />

nei materiali costitutivi<br />

la muratura. In<br />

particolare ha a che<br />

fare con l’ultimo dei<br />

numerosi <strong>in</strong>terventi<br />

di manutenzione ai<br />

quali la chiesa è stata<br />

assoggettata nei<br />

55<br />

parti mancanti e al ritocco localizzato alle zone di particolare<br />

disturbo. Queste operazioni, decisamente urgenti,<br />

non corrispondono ad un vero <strong>in</strong>tervento di restauro. Il<br />

mezzo messo a disposizione non ci consentiva libertà di<br />

movimento e, limitando il raggio d’azione, rendeva lente<br />

e difficili tutte le operazioni, un vero <strong>in</strong>tervento di restauro<br />

necessita di un impalcatura fissa e di tempi decisamente<br />

più lunghi.<br />

L’esecuzione di alcuni tasselli di pulitura ha riportato alla<br />

luce la policromia orig<strong>in</strong>ale, nascosta da uno spesso strato<br />

di polvere e da diverse mani di colore, steso a più riprese<br />

e con diversi leganti . La policromia e la doratura sono<br />

presenti quasi <strong>in</strong>tegralmente, i colori<br />

stesi a calce sono diversi da quelli che<br />

si vedono attualmente. Molto più<br />

chiari e lum<strong>in</strong>osi, propongono tonalità<br />

decisamente settecentesche .<br />

In generale lo stato di conservazione si<br />

presenta più compromesso di quanto<br />

non appaia alla vista. Gli <strong>in</strong>terventi di<br />

manutenzione, eseguiti <strong>in</strong> passato,<br />

sono diffusi e i materiali <strong>in</strong>coerenti<br />

impiegati li rendono precari, nel<br />

tempo potranno verificarsi alti problemi<br />

simili a quelli già descritti e per i<br />

quali ci si è adoperati <strong>in</strong> questo nostro.<br />

Le campiture a t<strong>in</strong>ta piatta, specie i<br />

rosa e le t<strong>in</strong>te stucco, sono molto<br />

manomesse, riprese <strong>in</strong> toto e/o ritoccate<br />

localmente. Gli stucchi presentano<br />

numerose lacune, diffuse pr<strong>in</strong>cipalmente<br />

nella parte <strong>in</strong>feriore, al di<br />

sotto del cornicione. Gli affreschi<br />

sono molto sporchi e localmente<br />

decoesi; perdite di adesione <strong>in</strong>teressano<br />

alcune velature a secco orig<strong>in</strong>ali,<br />

specie negli azzurri e nei verdi.<br />

La superficie è rivestita da uno spesso<br />

strato di polvere e depositi organici,<br />

fortemente anneriti, di grande spessore<br />

sui piani orizzontali e <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>ati.<br />

Chi volesse rendersi conto della differente<br />

qualità dell’orig<strong>in</strong>ale e del risultato<br />

estetico di un eventuale <strong>in</strong>tervento<br />

di restauro, può guardare il tassello<br />

di pulitura, lasciato a vista, sul lato destro<br />

dell’arco trionfale , sopra il controrgano .


iscrizioni nei fregi risalenti a due diversi <strong>in</strong>terventi: nel 1916 (sotto) e nel<br />

1946 (sopra). Qui sotto, il supporto elevatore utilizzato per i lavori.<br />

Cultura, sport, notizie - Curisando nello scrigno<br />

56<br />

La vetrata <strong>in</strong> controfacciata versa <strong>in</strong> un pericoloso<br />

stato di precarietà statica, il rischio di un improvviso<br />

cedimento è elevato nella porzione <strong>in</strong>feriore<br />

centrale (dove è raffigurata la facciata della parrocchia)<br />

ma, il problema <strong>in</strong>teressa tutta la verticale di<br />

centro. I piombi, molto lunghi, non riescono più<br />

a contenere la sp<strong>in</strong>ta del peso dei vetri e si sono<br />

curvati <strong>in</strong> esterno e verso il basso, staccandosi dall’<strong>in</strong>telaiatura<br />

esterna. Momentaneamente abbiamo<br />

fissato due ferri per trattenere i vetri, ma l’<strong>in</strong>tervento<br />

è da considerarsi urgente e prioritario.<br />

Gli altari laterali <strong>in</strong> marmo sono <strong>in</strong>credibilmente<br />

oscurati da uno spesso strato di sporco nerofumo.<br />

Organo e controrgano sono ricoperti <strong>in</strong> superficie<br />

da uno film protettivo, non orig<strong>in</strong>ale, a base di<br />

gommalacca molto spesso e <strong>in</strong>giallito. Questo film<br />

altera la tavolozza dei f<strong>in</strong>ti marmi orig<strong>in</strong>ali che<br />

sono <strong>in</strong> realtà molto più lum<strong>in</strong>osi e contrastati.<br />

I restauratori: Mar<strong>in</strong>a Baiguera - Roberto Fodriga<br />

I collaboratori restauratori Buffoli Giuseppe Garzoni<br />

Francesca e Valtul<strong>in</strong>i Veronica<br />

Da parte della <strong>Comunità</strong> parrocchiale è doveroso un r<strong>in</strong>graziamento<br />

a più persone: ai restauratori, <strong>in</strong>nanzitutto: si è trattato di<br />

un lavoro faticoso, anche per l’<strong>in</strong>comoda posizione <strong>in</strong> cui hannno<br />

dovuto lavorare; al personale della sacrestia e alle donne che<br />

hanno pulito chiesa e banchi; al sig. Francesco Fratus che ci ha<br />

messo a disposizione e ha fatto funzionare la macch<strong>in</strong>a per la<br />

pulizia dell’esteso pavimento della nostra chiesa. Ai resturatori va<br />

anche il plauso per questa dettegliata e articolata relazione.<br />

Il r<strong>in</strong>graziamento più grande va alla ditta DAMA che, nella persona<br />

del titolare, il dott. arch. Mario Fratus ha provveduto a<br />

coprire tutte le spese: quella dei lavori di consolidamento e parziale<br />

restauro e il noleggio del braccio elevatore, l’idea del cui utilizzo<br />

è partita proprio da lui. Egli, con la sua famiglia, desiderava<br />

fare qualcosa per la sua e nostra chiesa: desiderio che non possiamo<br />

che apprezzare e la cui attuazione ci rende possibile entrare<br />

nel nostro tempio con un po’ di tranquillità <strong>in</strong> più, senza temere<br />

che qualcosa ci cada <strong>in</strong> testa e senza più che alonibiancastri<br />

deturp<strong>in</strong>o gli affreschi delle volte.<br />

Come i restauratori scrivono all’<strong>in</strong>izio della loro relazione, questo<br />

è stato un primo approccio, per tamponare i problemi più urgenti<br />

e i pericoli più evidenti per la sicurezza dei fedeli; tra un po’ di<br />

anni sarà comunque opportuno un <strong>in</strong>tervento radicale e deciso.<br />

La prossima primavera si procederà alla sistemazione della vetrata<br />

di cui ci si parla nella relazione, lavoro per il quale è necessario<br />

il ponteggio. dG.


L<br />

’<strong>in</strong>sediamento dei Longobardi nel sesto<br />

secolo ai piedi del Mont’Orfano dovette<br />

essere abbastanza consistente, anche perchè<br />

il monte rappresentava un luogo strategico<br />

di osservazione, di rifugio e difesa <strong>in</strong> caso di<br />

pericolo. Ne fanno fede ancora le pergamene<br />

del 1100 che riguardano <strong>Coccaglio</strong>, i più<br />

antichi documenti f<strong>in</strong>ora trovati relativi al<br />

nostro paese, che riportano il nome di molti<br />

personaggi e di famiglie che professavano la<br />

loro orig<strong>in</strong>e longobarda e che dichiaravano<br />

di seguire nelle compravendite, nelle permute,<br />

nelle donazioni le consuetud<strong>in</strong>i della loro<br />

stirpe.<br />

Anche le molte antiche cappelle,<br />

alcune delle quali esistono ancora<br />

sul territorio dell’antica nostra<br />

pieve, dedicate a santi particolarmente<br />

venerati dai Longobardi o<br />

legate alla loro conversione, come<br />

San Miche, San Giorgio, San<br />

Gregorio, Sant’Eusebio, San Zeno<br />

ed altre dedicazioni testimoniano<br />

la consistente presenza ed <strong>in</strong>fluenza<br />

longobarde presso di noi.<br />

Ma chi erano questi Longobardi<br />

e da dove venivano?<br />

Appartenevano ad uno dei popoli<br />

germanici, il cui nome attribuito<br />

loro dagli altri germani deriverebbe secondo<br />

alcuni storici dalla lunga barba che portavano<br />

o secondo altri dalla lunga lancia di cui i<br />

guerrieri erano dotati; questo popolo dopo<br />

aver scorazzato per secoli attraverso l’Europa,<br />

si era stabilito nelle pianura ungherese<br />

dedicandosi all’allevamento del bestiame,<br />

alla guerra ed alle razzie a danno dei popoli<br />

vic<strong>in</strong>i, come quello degli Eruli che fu da essi<br />

sterm<strong>in</strong>ato. Alcune formazioni longobarde<br />

parteciparono come alleate dell’esercito<br />

bizant<strong>in</strong>o nelle prime fasi della guerra grecogotica<br />

(535-553), ma furono presto rimandate<br />

nelle loro steppe ungheresi a causa delle<br />

razzie e delle uccisioni da loro<br />

<strong>in</strong>discrim<strong>in</strong>atamente compiute anche contro<br />

le popolazioni italiche che gli eserciti bizant<strong>in</strong>i<br />

erano venuti a liberare dai Goti.<br />

Nell'anno 568 i Longobardi, guidati da<br />

Albo<strong>in</strong>o loro riconosciuto capo militare,<br />

Cultura, sport, notizie - Note di storia<br />

La Pieve di <strong>Coccaglio</strong> (7 )<br />

di Natale Partegiani<br />

entravano <strong>in</strong> Italia attraverso le Alpi Giulie<br />

e occupavano il Friuli e parte del Veneto;<br />

l'anno successivo sottomettevano gran parte<br />

della Lombardia e del Piemonte, ponendo<br />

f<strong>in</strong>e <strong>in</strong> tutti questi territori alla breve<br />

organizzazione civile romana posta sotto la<br />

sorveglianza dei vescovi, che l’imperatore<br />

Giust<strong>in</strong>iano aveva riprist<strong>in</strong>ato nell’Italia<br />

liberata dai suoi eserciti.<br />

La fase <strong>in</strong>iziale dell'occupazione longobarda<br />

fu pacifica, sia perché la peste dell’anno 565<br />

aveva spopolato l'Italia settentrionale, sia<br />

perché le guarnigioni germaniche poste a<br />

difesa del territorio dal governo bizant<strong>in</strong>o,<br />

nelle quali erano stati <strong>in</strong>quadrati anche i<br />

Goti che si erano sottomessi, passarono dalla<br />

parte degli <strong>in</strong>vasori.<br />

Secondo lo storico Paolo Diacono, il<br />

comportamento di Albo<strong>in</strong>o verso coloro che<br />

si sottomettevano spontaneamente fu<br />

"magnanimo".<br />

A riprova di questa affermazione, nella sua<br />

Storia dei Longobardi ( libro 2°. II° cap. 12)<br />

racconta che, quando il re longobardo giunse<br />

sul fiume Piave, gli andò <strong>in</strong>contro Felice, il<br />

vescovo della chiesa di Treviso: "a lui il re,<br />

liberalissimo qual era, concesse di conservare<br />

tutti i beni della sua chiesa".<br />

Ed i gesti di magnanimità dovettero ripetersi<br />

con le città che si sottomettevano<br />

spontaneamente.<br />

Anche Pavia, che diventò la capitale del<br />

regno longobardo, benché gli resistesse<br />

57<br />

per tre anni, a seguito, secondo Paolo Diacono,<br />

di un evento prodigioso non subì lo sterm<strong>in</strong>io<br />

dei suoi abitanti che il re s’era proposto con<br />

voto di eseguire non appena fosse entrato<br />

nella città .<br />

Albo<strong>in</strong>o voleva essere riconosciuto come<br />

nuovo Teodorico, ricostruttore del regno<br />

d'Italia nel quale Longobardi e Lat<strong>in</strong>i potessero<br />

convivere <strong>in</strong> pace.<br />

Al sopraggiungere dei Longobardi però, dei<br />

quali le superstiti popolazioni italiche avevano<br />

sperimentato la barbarie come alleati dei<br />

Bizant<strong>in</strong>i durante un breve periodo della<br />

guerra gotica, i rettori delle prov<strong>in</strong>ce e delle<br />

curie municipali con i pr<strong>in</strong>cipali<br />

rappresentanti religiosi si<br />

dileguarono.<br />

A sostenere le popolazioni<br />

terrorizzate ed a cercare di<br />

ammansire e trattare con i nuovi<br />

<strong>in</strong>vasori restarono il clero delle<br />

pievi e alcuni vescovi suffraganei<br />

come quello di Treviso.<br />

Lo spirito barbarico dei nuovi<br />

<strong>in</strong>vasori riesplose però dopo l'<br />

uccisione di Albo<strong>in</strong>o, avvenuta nel<br />

574; il re longobardo era riuscito<br />

con la sua forte personalità a tenere<br />

a freno la ferocia del suo popolo.<br />

Ad Albo<strong>in</strong>o succedette Clefi e sempre<br />

secondo Paolo Diacono (libro 2° cap.<br />

31) " Clefi succedutogli uccise di spada molti<br />

potenti romani e altri li cacciò d'Italia ".<br />

Questa prima strage avvenne perché quei<br />

“potenti romani”, che erano poi i latifondisti,<br />

sicuramente implicati nell'uccisione di Albo<strong>in</strong>o,<br />

avevano tentato di liberarsi dai nuovi padroni<br />

anche se a tramare direttamente l’assass<strong>in</strong>io<br />

di Albo<strong>in</strong>o era stata Rosmunda, figlia del re<br />

dei Gepidi, per vendicare l’affronto fattole<br />

da Albo<strong>in</strong>o costr<strong>in</strong>gendola a bere nella coppa<br />

ricavata dalla calotta cranica del padre..<br />

Elim<strong>in</strong>ato anche Clefi nel 575, seguirono<br />

dieci anni di anarchia durante i quali ogni<br />

duca ed ogni longobardo si comportò verso<br />

le popolazioni sottomesse secondo il capriccio<br />

personale.<br />

E' ancora Paolo Diacono a raccontare (libro<br />

2° cap. 32): " In questo periodo molti nobili<br />

romani furono uccisi per cupidigia delle loro


icchezze. Gli altri spartiti fra i conquistatori<br />

furono fatti tributari perché pagassero ai<br />

Longobardi la terza parte dei loro prodotti.<br />

Per opera di questi duchi, al settimo anno<br />

della venuta di Albo<strong>in</strong>o (dopo il quarto anno<br />

dalla sua morte) furono spogliate le chiese,<br />

uccisi i sacerdoti, rase al suolo le città, sterm<strong>in</strong>ate<br />

le popolazioni che erano cresciute come messi;<br />

e gran parte d'Italia, escluse quelle regioni<br />

che aveva conquistato Albo<strong>in</strong>o, fu posta sotto<br />

il giogo dei Longobardi ".<br />

Durante quest'epoca fu distrutto perf<strong>in</strong>o il<br />

monastero di Montecass<strong>in</strong>o e <strong>in</strong> diverse città<br />

i vescovi cattolici uccisi o fuggiti furono<br />

sostituiti con quelli ariani..<br />

Sembra che questa furia barbarica abbia<br />

risparmiato il Friuli, il Veneto,<br />

la Lombardia e parte del Piemonte<br />

essendo regioni conquistate da<br />

Albo<strong>in</strong>o, secondo Paolo Diacono,<br />

ma soprattutto perché <strong>in</strong> quel<br />

periodo quelle regioni erano sotto<br />

la configurazione religiosa scismatica<br />

tricapitol<strong>in</strong>a, <strong>in</strong> contrapposizione<br />

cioè sia con Roma sia con<br />

Costant<strong>in</strong>opoli, che erano i nemici<br />

dei Longobardi di quel momento.<br />

Le popolazioni delle regioni<br />

sottomesse da Albo<strong>in</strong>o erano,<br />

per questa loro opposizione a Roma<br />

e a Bisanzio, considerate utili alleate del<br />

fronte <strong>in</strong>terno, mentre i Longobardi stavano<br />

assoggettando altre parti dell’Italia con i<br />

sistemi violenti descritti da Paolo Diacono.<br />

Era detto "scisma tricapitol<strong>in</strong>o" la separazione<br />

delle chiese di Lombardia, delle Venezie e del<br />

Friuli, e all’orig<strong>in</strong>e non solamente di quelle,<br />

dalla comunione con Roma avvenuta a causa<br />

di mal<strong>in</strong>tesi teologici nell’<strong>in</strong>terpretazione<br />

degli scritti (i tre capitoli per l’appuno) di tre<br />

vescovi orientali che furono condannati dal<br />

secondo concilio di Costant<strong>in</strong>opoli del 553,<br />

per volontà dell’imperatore Giust<strong>in</strong>iano,<br />

mentre erano stati accolti come ortodossi<br />

nel concilio di Calcedonia, celebrato un secolo<br />

prima e che aveva riaffermato la div<strong>in</strong>a<br />

maternità di Maria.<br />

Il modus vivendi, che alla f<strong>in</strong>e dei dieci anni<br />

di anarchia si impose tra Longobardi e le<br />

popolazioni su tutto il territorio da essi<br />

assoggettato, fu quello di renderle tributarie<br />

di un terzo di tutti i prodotti.<br />

Cultura, sport, notizie - Note di storia<br />

Sembra che le pievi della nostra regione,<br />

anche se assoggettate a tributo, essendo<br />

tricapitol<strong>in</strong>e svolgessero regolarmente le loro<br />

funzioni religiose presso le popolazioni<br />

assoggettate, e cont<strong>in</strong>uassero la manutenzione<br />

delle <strong>in</strong>frastrutture di utilità pubblica delle<br />

quali erano state <strong>in</strong>vestite, tramite i vescovi,<br />

con la " Prammatica sanzione " dell’imperatore<br />

Giust<strong>in</strong>iano.<br />

I nuovi <strong>in</strong>vasori non avevano nemmeno l'idea<br />

di come organizzare i servizi logistici essenziali<br />

di un vasto territorio, come la manutenzione<br />

delle strade, dei ponti, dei pochi mercati<br />

rimasti, degli ospizi e dei cimiteri, anche<br />

perché nei primi tempi dell’<strong>in</strong>vasione non<br />

lo ritenevano neppure dignitoso al loro ruolo<br />

di arimanni, di uom<strong>in</strong>i dediti alle armi cioè.<br />

Lo stesso editto di Rotari del 643, la prima<br />

raccolta scritta delle leggi longobarde,<br />

riconoscendo una tradizione consolidata,<br />

confermava alle pievi tali funzioni pubbliche<br />

che venivano esercitate tramite il consiglio<br />

di pieve o di vic<strong>in</strong>ìa <strong>in</strong>dicato nell’editto come<br />

il “conventus ante plebem”, che era poi<br />

l’assemblea dei capifamiglia raccolti davanti<br />

alla pieve.<br />

ILongobardi cont<strong>in</strong>uarono ad essere arimanni,<br />

uom<strong>in</strong>i cioè dediti alle armi, per gran parte<br />

del settimo secolo, occupati nelle guerre e<br />

guerricciole cont<strong>in</strong>ue per difendere o allargare<br />

il regno o i ducati, o a dedicarsi alla caccia<br />

nei boschi, nelle paludi e nelle brughiere, che<br />

avevano ricoperto gran parte delle nostre<br />

terre per l'esiguità delle popolazioni scampate<br />

alle precedenti sventure.<br />

Essi vivevano concentrati <strong>in</strong> gruppi familiari<br />

o tribali più o meno numerosi nei borghi<br />

fortificati, detti “fare” o <strong>in</strong>torno alle "sale "<br />

dove venivano raccolti e distribuiti tra gli<br />

58<br />

arimanni e le loro famiglie i tributi delle<br />

popolazioni assoggettate. Sala di Cologne<br />

era con ogni probabilità il centro longobardo<br />

di raccolta e di distribuzione della nostra<br />

zona.<br />

Adifferenza dei Goti e dei Franchi, presso<br />

i Longobardi esisteva la comunità dei<br />

guerrieri, caratterizzata dalla egualitaria<br />

distribuzione dei beni e dei bott<strong>in</strong>i razziati.<br />

Questa situazione mutò notevolmente durante<br />

la seconda metà del settimo secolo col re dei<br />

Longobardi Grimoaldo (662 – 671) , quando<br />

alla posizione di solo prestigio e di comando,<br />

che era concessa ai guerrieri per i servizi resi<br />

al re o al duca, venne aggiunto un premio<br />

personale consistente <strong>in</strong> terre e <strong>in</strong> immobili<br />

per cui, nell'ottavo secolo, la nuova<br />

classe dirigente longobarda era<br />

formata da proprietari che<br />

occasionalmente diventavano<br />

guerrieri secondo la tradizione e<br />

vivevano quasi esclusivamente alle<br />

spalle delle popolazioni assoggettate.<br />

Col formarsi delle proprietà private<br />

tra i Longobardi e l’<strong>in</strong>cremento,<br />

dopo la loro conversione, delle<br />

fondazioni di chiese e monasteri<br />

con dotazioni consistenti, si estese<br />

e si affermò il sistema curtense,<br />

l’organizzazione cioè delle grandi<br />

proprietà terriere ducali, religiose<br />

e regie.<br />

Sotto l'aspetto religioso, ufficialmente i<br />

Longobardi che entrarono <strong>in</strong> Italia erano<br />

ariani: <strong>in</strong> realtà erano superstiziosi e pagani.<br />

L'arianesimo era un'eresia cristiana <strong>in</strong>iziata<br />

da Ario, un prete di Alessandria d’Egitto (280<br />

- 336), il quale negava la div<strong>in</strong>ità di Cristo e<br />

dello Spirito Santo, rendendo così privi di<br />

valore i misteri della Tr<strong>in</strong>ità e della Incarnazione.<br />

Fu un'eresia che agitò per secoli la Chiesa e<br />

l'Impero.<br />

Nel Concilio di Nicea, convocato da Costant<strong>in</strong>o<br />

il Grande nel 325 per mettere pace nell'Impero<br />

e nella Chiesa, l'eresia ariana fu condannata<br />

e nello stesso concilio venne fissato il<br />

“Credo " o simbolo niceno che ancor oggi<br />

noi recitiamo.<br />

L'eresia ariana si diffuse però tra le genti<br />

germaniche per opera degli ariani perseguitati<br />

e costretti a fuggire oltre i conf<strong>in</strong>i dell'Impero<br />

ed a rifugiarsi tra i barbari.<br />

Ulfila, un vescovo ariano del quarto secolo,


diffuse l'eresia ariana tra i Goti e tradusse<br />

per loro la Bibbia cosiddetta "gotica", prima<br />

opera letteraria scritta di questi popoli.<br />

L'arianesimo longobardo fu però una<br />

scelta politica di Albo<strong>in</strong>o, confermata da<br />

Autari e da Rotari, i quali imposero ai<br />

Longobardi, superstiziosi e pagani, il battesimo<br />

ariano per affermare l'identità della stirpe<br />

germanica contro quella lat<strong>in</strong>a e bizant<strong>in</strong>a<br />

e per ricompattarla <strong>in</strong> circostanze<br />

particolarmente importanti e difficili come<br />

potevano essere l'<strong>in</strong>vasione dell'Italia o le<br />

guerre contro le coalizioni franco-bizant<strong>in</strong>e.<br />

Con Teodol<strong>in</strong>da, figlia di Garibaldo re cattolico<br />

dei Bavari, la quale regnò sui Longobardi dal<br />

589 al 625, prima con Autari e poi con Agilulfo,<br />

che si fece anche cattolico, ed <strong>in</strong> f<strong>in</strong>e come<br />

reggente del figlio m<strong>in</strong>orenne Adoloaldo,<br />

<strong>in</strong>iziò la conversione al cattolicesimo del<br />

popolo longobardo e venne <strong>in</strong>staurato un<br />

atteggiamento più tollerante verso il<br />

cattolicesimo anche nelle regioni che erano<br />

state sottomesse, dopo l’uccisione di Albo<strong>in</strong>o,<br />

con i metodi violenti già descritti - tanto che<br />

- afferma ancora Paolo Diacono - “al tempo<br />

dell'ariano Rotari (636 - 652) vi erano <strong>in</strong><br />

quasi tutte le città del regno due vescovi: uno<br />

ariano e l'altro cattolico”. Sembra che a<br />

Brescia il vescovo cattolico officiasse nella<br />

Rotonda, mentre quello ariano avesse la sua<br />

cattedra nella chiesa accanto di San Pietro<br />

de Dom (si noti la dedicazione), dove <strong>in</strong><br />

seguito fu eretto l’attuale duomo di Brescia.<br />

Non è improbabile che nel contesto di<br />

questa situazione anche nei centri m<strong>in</strong>ori<br />

con una forte presenza di Longobardi, com’era<br />

<strong>Coccaglio</strong> ed il territorio della pieve, si ripetesse<br />

su scala m<strong>in</strong>ore quello che avveniva nelle<br />

città e che la primitiva ed orig<strong>in</strong>aria cappella<br />

del nostro San Pietro, col suo rozzo pavimento<br />

di ciottoli, sia stata o diventata un edificio<br />

frequentato dai Longobardi ariani locali e<br />

recuperata al culto cattolico dopo l’anno<br />

690; anche i Longobardi ariani <strong>in</strong>fatti avevano<br />

una grande venerazione per San Pietro che,<br />

come port<strong>in</strong>aio del cielo, aveva sostituito<br />

una div<strong>in</strong>ità del loro Olimpo pagano.<br />

(cont<strong>in</strong>ua)<br />

Cultura, sport, notizie - Note di storia<br />

IL PICCOLO CORO PRIMAVERA<br />

RIPRENDE L’ATTIVITA’<br />

Il Piccolo Coro Primavera è un’esperienza significativa e consolidata che si annovera<br />

tra le realtà educative e formative della comunità Coccagliese. Per festeggiare il qu<strong>in</strong>quennio<br />

d’attività, nei giorni 11/12/13 marzo il gruppo, costituito dai coristi, genitori e parenti,<br />

si è recato <strong>in</strong> visita alla città di Roma.<br />

La partecipazione del Parroco Don Giovanni e la presenza dell’assessore all’Istruzione<br />

Michela Faust<strong>in</strong>i, hanno evidenziato l’attenzione della Parrocchia e dell’Amm<strong>in</strong>istrazione<br />

Comunale all’<strong>in</strong>iziativa. Il soggiorno nella capitale è stato vissuto con serenità e gradimento<br />

risultando, oltre che un’opportunità d’arricchimento culturale, un’occasione di crescita<br />

comunitaria. La visita dei resti dell’antica Roma e degli imponenti monumenti della<br />

Cristianità, con l’ausilio dell’esauriente guida di Gianluca Pedrali, hanno favorito la<br />

condivisione d’emozioni e sensazioni, sottol<strong>in</strong>eati da alcuni momenti di raccoglimento.<br />

L’<strong>in</strong>tonazione, da parte del Coro Primavera, dell’Inno di Mameli all’Altare della Patria<br />

non è passata <strong>in</strong>osservata ai turisti presenti, esprimendo l’alto senso di Unità nazionale<br />

che tante volte rimane <strong>in</strong>espresso e dimenticato. L’accoglienza festosa e generosa delle<br />

missionarie clarisse ha permesso di trascorrere momenti di gioia nella confortevole Villa<br />

Maria Ines, sita nei pressi della P<strong>in</strong>eta Sacchetti. Il culm<strong>in</strong>e del pellegr<strong>in</strong>aggio romano<br />

si è realizzato durante la cerimonia della Santa Messa officiata da Don Giovanni, nella<br />

cappella <strong>in</strong>terna all’Ospedale Fatebenefratelli dell’isola Tiber<strong>in</strong>a. La celebrazione è stata<br />

animata dall’eccellente esecuzione del Piccolo Coro Primavera, coord<strong>in</strong>ato dall’<strong>in</strong>stancabile<br />

direzione della maestra Emanuela Massetti. La presenza degli ex coristi nell’occasione<br />

ha evidenziato il legame affettivo degli allievi che, per r<strong>in</strong>novo naturale, hanno concluso<br />

l’esperienza musicale.<br />

Se la riuscita dell’<strong>in</strong>iziativa è da attribuire allo spirito di partecipazione positiva<br />

caratterizzante la comitiva, un elogio particolare deve essere rivolto alla dedizione dei<br />

due massimi organizzatori, Marco Mart<strong>in</strong>elli e il Presidente del coro Eugenio Fossati,<br />

i quali, dato il successo registrato, sono già al lavoro per il progetto da realizzare il<br />

prossimo anno.<br />

Lo scorso anno il Piccolo Coro si è reso partecipe e protagonista di diverse manifestazioni<br />

tra le quali il Concerto di Primavera, dedicato ai papà, e la “Giornata della Solidarietà”<br />

a f<strong>in</strong>e maggio.. Tra le attività programmate per il 2005/6, ci sarà anche un concerto<br />

dedicato al nostro caro Don Bruno che tutti, ma specialmente i ragazzi, ricordano con<br />

tanto affetto. Le loro voci bianche saliranno al cielo per cantare la gioia che tante volte<br />

il Don ci ha saputo trasmettere.<br />

Quest’anno la ripresa<br />

delle prove è fissata<br />

per domenica matt<strong>in</strong>a<br />

11 settembre dopo la<br />

messa delle 10 presso<br />

la sede (nel vecchio<br />

comune). Per<br />

<strong>in</strong>formazioni rivolgersi<br />

alla maestra Emanuela<br />

Massetti 393 1825497.<br />

Tutti i bamb<strong>in</strong>i dai 4<br />

anni <strong>in</strong> su sono <strong>in</strong>vitati<br />

a partecipare.<br />

59<br />

Mario Fiasconaro


PA NEGHER E…………..<br />

X episodio<br />

“El Rosare del prim de magio”<br />

Primâ che èl cum<strong>in</strong>ciàess èl Rosare, Tonio el và a<br />

dagâ ön’ociadâ chèl che ‘l cumb<strong>in</strong>â el sò Pier<strong>in</strong>o en<br />

del Bröl del nono. Con sò meravigliâ e stupore el sé<br />

conuvìt a edèr ‘n söl canal che riâ al Torcol ‘nà röda<br />

de mulì cole pale de l’acquâ prontâ de eser montadâ<br />

söi suporcc dei perni. Lé en bandâ ghè ?anò öna<br />

puleggiâ grosa e öna pic<strong>in</strong><strong>in</strong>â per le c<strong>in</strong>ghie e i alter<br />

atresi.<br />

Sudisfàt e pensieruss söle <strong>in</strong>tensiù de sö fiöl, el turnâ<br />

söi so pass, ma en del vultass el vèt el so bubà sentàt<br />

?ó föra dela stala, sola banch<strong>in</strong>â, n’banda el gà la<br />

fiaschetâ del vì e la caraf<strong>in</strong>â:<br />

“ Ghet vèst che meravigliâ de tramont stasera? Árdâ,<br />

árdâ i noncc come iè ilüm<strong>in</strong>àcc! “ El ghè diss el nono<br />

a Tonio per leagâ l’atensiù dala lacrima che ghè riga<br />

i pomoi róss dal sul, dal vì e dal temp, per vigâ l’atimo<br />

de sügala cola mà. Ma Tonio ed cunusia bé sò padèr<br />

el siâ che la prima gósâ l’è chèla de l’emusiù ma la<br />

seconda lè chèla de la biligorniâ e la tersa la deèntâ<br />

passiù.<br />

“ Árdâ come iè ilum<strong>in</strong>âcc anche i paéss e le strade<br />

che ‘n faâ quando en menaâ al mut le bestie… Se<br />

ricordet?… Cuèl, Pil?ù, sö f<strong>in</strong>o a Tassà, po’ Maspià,<br />

Marasì, Portule e sö f<strong>in</strong>o ala Forsèla. De solit a Maspià<br />

en munsiâ ala sera e en ga daâ en pó de fé con öna<br />

bracâ de erba per la not. Deanti la P<strong>in</strong>a (l’asnâ) la<br />

guidaâ töte le bestie… Se ricordet Tonio?.. Dala Forsela<br />

al Pràt del Gal, al Coren de l’Acqua Santa. Al Brégn,<br />

al Doss Gargià mè pariâ de èser ?a riàcc. Ma a mé m’è<br />

piasiâ piö tant turnà ‘ndré da la val de l’Opól. “<br />

Tonio el cunusiâ bé so pader.<br />

En del védèr a egner sò önâ gosâ de lacrimâ de lóter<br />

öcc, pasaga el bafo e culagâ f<strong>in</strong>o ai laér:<br />

“ Che ghè sücess, bubà? “ el nono Giomma l’è<br />

restàt en po’ en silenzio e dopo:<br />

60<br />

Cultura, sport, notizie<br />

Storiele e proèrbe dé ‘na ölta per ön sorìso de adéss..<br />

“ Go scultàt bé la Mèsa dèlè sèt, me sò anche confesàt<br />

e fat la cum<strong>in</strong>iù. Ulie cum<strong>in</strong>cià bé el més del magio,<br />

ma quando sò riat al Gallo Rosso per la colasiù col<br />

mé pà , salam e strachì e fa come töte le feste quacc<br />

partide a scuâ o a briscola, iè riàt chèi de le braghe<br />

verde e i sciopètù a dim de “circolare”… Riàt a cà, me<br />

só truàt föra del “Torcol” altèr dù che i m’à portàt<br />

via la pocâ pasta che ghéré de scortâ, anche chèlâ<br />

söle taole a secà e i m’â lasat sulche ön sacc de sibiutì…-<br />

I soldi dovrà andare a prenderli <strong>in</strong> Comune – “ I m’à<br />

dit. Sperom che i gàess mia mitit i öcc söla acâ o söla<br />

barb<strong>in</strong>â o sö la mé asnâ… Se i mè la pórtâ via la mé<br />

P<strong>in</strong>â so fregàt del töt… I mè l’a ?a fadâ öna oltâ…Ölaress<br />

mia… “<br />

“ Ma nò bubà! Da chèla oltâ ghè pasàt tan temp, “<br />

el ghe diss Tonio per cunsulàl. Ma el nono el se<br />

lamentâ de esèr ridüsìt ai m<strong>in</strong>imi term<strong>in</strong>i, dopo öna<br />

vita de laurà e de sacrifici: öna acâ, öna bégiâ e ön’asnâ<br />

eciâ piö quater gal<strong>in</strong>e.<br />

“ E i vòscc mericc i lasìf endoe, bubà?!...Ghif sistemàt<br />

bé bé i vòscc quater mascc, spusat bé doi fem<strong>in</strong>e e<br />

fat öna bela dotâ ale doi suore… Me sömeâ che ‘nquàcc<br />

mericc ghé iff anche o!… N’don, ch’en va a di sö<br />

’nquac Misteri e en po’ de Ave Marie e a pensà ale<br />

robe del cél … perché se stif che a pensà semper ale<br />

robe dela terâ, l’è miâ asé tiraga el col a chela fiascâ<br />

lè… ghen völ amò öna.<br />

Deanti alâ Santelâ de la Madonâ, Marietâ la gà mitit<br />

sic bamb<strong>in</strong>e e sic popi dela prima elementar che i<br />

ghera apenâ fat la Primâ Comuniù, coi sò libritì bianc<br />

dele preghiere en mà. Töcc ensemâ i dis la primâ part<br />

de l’Ave Maria, i bamb<strong>in</strong>i la primâ part del Gloria e<br />

del Padre Nostro. Le bamb<strong>in</strong>e <strong>in</strong>vece, önâ ala oltâ, le<br />

dis sö i Misteri.<br />

Quando el nono e Tonio iè riacc i sé miticc di dré a<br />

l’Anetâ, circondadâ da töta la so famiâ, atenti ala<br />

sò Elisa töta compuntâ a dì el sò Mistero Glorioso.<br />

(cont<strong>in</strong>ua)<br />

LIME


Rime: Alla ricerca del<br />

tempo perduto.<br />

La mama l’è ‘1 saùr dèl cafelàt<br />

mangiàt de gòst, quànd sìem pic<strong>in</strong>ì:<br />

la mama l’è ‘1 calùr che m’ha scaldàt<br />

dal frèd e dale pòre dei dulur<br />

la mama l’è ‘1 basì prima de dòrmer.<br />

La mama l’è la nòstra zoentü,<br />

quànd che la vita l’era töt èn zöc:<br />

l’amùr dela sorèla, dèl fradèl,<br />

la sicürèssa dela mà dèl pàder.<br />

La mama l’è ‘1 ricordo dela casa,<br />

dèl fòc dèl cam<strong>in</strong>èt<br />

nela nòt de Nedàl:<br />

l’udùr dei casonsèi dela polenta.<br />

L’è ‘1 tèmp che g’òm sercàt,<br />

l’è ‘1 paradìs sognàt sura la tèra:<br />

èn paradìs che turnarà piè ‘ndré.<br />

(da “El Carmen”)<br />

a pag. 59 e qui:<br />

il Piccolo Coro<br />

Primavera a Roma<br />

61<br />

Cultura, sport, notizie<br />

Proèrbe<br />

A fa la fómna che va bè per té, jè miga assé<br />

tré bé: bràa, buma e bèla, ma tè ghe öl i sólcc<br />

nè la scarsèla.<br />

La fónma siura, l’è ‘na pignata che à dè sura.<br />

No ghè fómna piö sgarbata dè chèla che pöta<br />

l’è restada.<br />

Pöta màdüra la spèta fürtüna.<br />

El gha ‘na pèssa per ogni büs.<br />

L’amìs tèl conossèt mel bisògn.<br />

El vero amìs, èl tè öta e nó ‘la dis.<br />

Sólcc e amìs, j-è pö póc dè chèi che i dis.<br />

L’amur la ’mbenda i öcc.<br />

Tè tròet piö amici a disnà che a pensà.<br />

Amici con töcc e con nissü.<br />

Cöncc cürc, amicissia longa.<br />

L’amur èl fa passà ‘l tèmp, èl tèmp e fa passà<br />

l’amur.<br />

Ben - Tar


62<br />

Cultura, sport, notizie


NUOVO ORARIO DEGLI AUTOBUS<br />

Biglietterie<br />

-Tabacchi<br />

-P. Europa<br />

-V.Martiri<br />

Libertà<br />

* Co<strong>in</strong>ci=<br />

denze<br />

con la<br />

Corriera<br />

S.A.B. di<br />

Bergamo<br />

BRESCIA ROVATO COCCAGL PALAZZ.LO<br />

Term<strong>in</strong>al S.I A. Crocevia Piazza L. Torre del<br />

Marenzio Popolo<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 10,00<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 50,00<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 5,00<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 20,00<br />

In memoria del caro Congiunto € 50,00<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 20,00<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 5,00<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 20,00<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 5,00<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 20,00<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 20,00<br />

NN. € 50,00<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 10,00<br />

In memoria del caro Sposo defunto € 500,00<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 10,00<br />

In onore della Madonna, per la sist.ne dei banchi € 50,00<br />

Da R.E. per la sistemazione dei banchi € 50,00<br />

Per la sistemazione dei banchi della chiesa € 10,00<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 15,00<br />

Per la sistemazione dei banchi della chiesa € 20,00<br />

Per la sistemazione dei banchi della chiesa € 50,00<br />

Per la sistemazione dei banchi della chiesa € 40,00<br />

A ricordo dell’anniversario del caro def. G. P. € 60,00<br />

63<br />

Cultura, sport, notizie<br />

PALAZZOLO COCCAGL ROVATO BRESCIA<br />

Torre del Piazza L. Crocevia Tern<strong>in</strong>al<br />

Popolo Marenzio S.I.A.<br />

Fer diretto 05:35 06:17 06:20 - Feriale 05:55* 06:11 06:15 06:45<br />

Fer diretto 06:35 07:17 07:20 - Fer. diretto - 06:25 06:27 07:10<br />

Feriale 06:45 07:20 07:25 07:40* Scolastico 06:50 07:06 07:10 07:45<br />

Scolastico - 08.02 08:17 08:22 Fer diretto - 07:25 07:27 08:10<br />

Fer diretto 07:35 08:17 08:20 - Scolastico 07:41 07.57 08:01 -<br />

Fer diretto 08:35 09:17 09:20 - Fer. diretto - 08:25 08:27 09:10<br />

Feriale 09:20 09:55 10:00 10:15* Fer diretto - 09:25 09:27 10:10<br />

Fer diretto 09:35 10:17 10:20 - Feriale 10:15* 10:31 10:35 11:05<br />

Fer diretto 10:35 11:17 11:20 - Fer diretto - 10:25 10:27 11:10<br />

Fer diretto 11:35 12:17 12:20 - Fer diretto - 11:25 11:27 12:10<br />

Fer diretto 12:35 13:17 13:20 - Fer diretto - 12:25 12:27 13:10<br />

Feriale e Fest. - 13:25 13:30 13:45* Scolastico 13.00 13:16 13:20 -<br />

Fer. Festivo 13:10 13:52 13:57 14:12* Fer. diretto - 13:25 13:27 14:10<br />

Fer diretto 13.35 14:17 14.20 - Scolastico 13:50* 14:06 14:10 14:45<br />

Fer. diretto 14:35 15:17 15.20 - Fer diretto - 14:25 14:27 15:10<br />

Feriale 15:30 16:05 16:10 16:25 Fer diretto - 15:25 15:27 16.10<br />

Fer diretto 15:35 16:17 16:20 - Fer diretto - 16:25 16:27 17:10<br />

Fer diretto 16:35 17:17 17:20 - Scolastico 16:26 16:41 16:45 -<br />

Scolastico - 16:55 17:00 17:15 Fer diretto - 17:25 17:27 18:10<br />

Fer diretto 17:35 18:17 18:20 - Fer diretto - 18:25 18:27 19:10<br />

Fer diretto 18:35 19:17 19.20 - Fer diretto - 19:25 19:27 20:10<br />

CHIARI COCCAGLIO ROVATO BRESCIA<br />

Stazione Piazza L. Crocevia Term<strong>in</strong>al<br />

Marenzio S.I.A<br />

BRESCIA ROVATO COCCAGL CHIARI<br />

Term<strong>in</strong>a Crocevia Piazza L Stazione<br />

S.I.A. Marenzio<br />

Feriale - 06:11 06:15 06:45 Feriale 06:45 07:20 07:25 -<br />

Feriale 06:55 07:03 07:17 07:42 Scolastico - 07:42 07:47 08.00<br />

Fer e Festivo - 07:06 07:10 08.00 Feriale 07:50 08:25 08:29 08:37<br />

Scolastico 07.20 07:28 07:32 - Feriale 09:20 09:55 09:59 -<br />

Scolastico 08.15 08:23 08:27 - Scolastico - 12:15 12:19 12:25<br />

Feriale 08:53 09:02 09:07 09:45 Feriale 2:05 12:40 12:44 12:52<br />

Feriale - 10:31 10:35 11:10 Fer. eFest.13:10 13:55 14:00 -<br />

Scolastico 12:57 13:08 13:12 - Scolastico - 13:18 13:22 13:30<br />

Feriale 13:50 13:58 14:02 14:37 Feriale 15:30 16:05 16:09 -<br />

Feriale - 14:06 14:10 14:52 Scolastico - 16:55 16:59 -<br />

Scolastico - 16:41 16:45 - Feriale 16:30 17:05 17:09 17:17<br />

Feriale 17:30 17:38 17:42 18:17 Feriale 18:20 18:55 18:59 19:07<br />

Ben Tar<br />

Offerte per le opere parrocchiali 27 giugno - 11 settembre 2005<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 10,00<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 20,00<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 50,00<br />

In occ. della bened. della casa, per i banchi € 10,00<br />

In onore della Madonna, per i banchi € 20,00<br />

Per la sistemazione dei banchi della chiesa € 40,00<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 50,00<br />

Per la sistemazione dei banchi della chiesa € 20,00<br />

Per la sistemazione dei banchi della chiesa € 100,00<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 20,00<br />

1a dom. di Agosto, eccedenza sulla media<br />

delle collette, per la sistemazione dei banchi € 534,00<br />

Per la sistemazione dei banchi della chiesa € 100,00<br />

In memoria del caro parente C.D. € 50,00<br />

Per il bollett<strong>in</strong>o parrocchiale € 40,00<br />

In occasione del matrimonio € 100,00<br />

In occasione del matrimonio € 200,00<br />

In occasione del matrimonio € 200,00<br />

In occasione del matrimonio € 100,00<br />

NN. € 50,00<br />

In onore della Madonna, per la Missione Parr. € 20,00<br />

1a dom. di settembre, eccedenza sulla media<br />

delle collette, per la sistemazione dei banchi € 819,00


NN. € 50,00<br />

NN. € 50,00<br />

NN. € 50,00<br />

NN. € 50,00<br />

NN. € 10,00<br />

NN. € 50,00<br />

NN € 30,00<br />

NN. € 10,00<br />

NN. € 100,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 60,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 25,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 50,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 50,00<br />

NN. vari € 60,00<br />

AGE: un piccolo contributo per un grande progetto € 500,00<br />

NN. € 10,00<br />

NN. € 15,00<br />

NN. € 15,00<br />

NN. € 10,00<br />

Offerte per le op. parr. (tavol<strong>in</strong>o) Dom. 04/VII € 860,00<br />

Buste pro <strong>Oratorio</strong> Dom. 11/0VII € 1.412,90<br />

Eccedenza sulla colletta di Dom. 4 luglio € 250,00<br />

In occasione della preparazione al Matrimonio € 30,00<br />

NN. € 40,00<br />

NN. € 20,00<br />

NN. € 20,00<br />

NN. € 50,00<br />

NN. € 5,00<br />

NN. € 10,00<br />

NN. € 20,00<br />

NN. € 20,00<br />

NN. € 50,00<br />

NN. € 50,00<br />

NN. € 10,00<br />

NN. € 50,00<br />

NN. € 20,00<br />

NN. € 150,00<br />

Dal CSI Focolare - Calcetto € 200,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 50,00<br />

NN. € 50,00<br />

NN. € 20,00<br />

Cultura, sport, notizie<br />

Offerte per la ristrutturazione dell’<strong>Oratorio</strong><br />

27 giugno - 11 settembre 2005<br />

NN. € 50,00<br />

NN. € 50,00<br />

Gli “amici del mare” <strong>in</strong> mem. dell’amico Angelo € 200,00<br />

NN. € 70,00<br />

In occasione della benedizione della casa € 10,00<br />

In mem. della cara Defunta Cat., al posto d.fiori € 50,00<br />

In occasione della visita alla famiglia € 20,00<br />

NN. vari € 65,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 30,00<br />

Offerte per le op. parrocch. (tavol<strong>in</strong>o) 07/VIII € 845,00<br />

Buste pro <strong>Oratorio</strong> 14/VIII € 1.555,70<br />

NN. € 50,00<br />

In occasione della visita alla famiglia € 50,00<br />

NN. € 10,00<br />

NN. € 100,00<br />

NN. € 10,00<br />

NN. € 20,00<br />

NN. € 10,00<br />

NN. € 50,00<br />

NN. € 300,00<br />

In occasione della benedizione della casa € 20,00<br />

In onore della Madonna € 10,00<br />

In memoria della cara Mamma def. V.E. € 250,00<br />

NN. € 50,00<br />

NN. vari € 45,00<br />

In occasione del s. Battesimo € 100,00<br />

In memoria del caro Sposo Fr. € 50,00<br />

In memoria del carocaro Sposo, Fratello e Papà € 500,00<br />

NN. € 100,00<br />

In occasone del saluto a don Oscar € 2.500,00<br />

Offerte per le op. parrocch. (tavol<strong>in</strong>o) 04/IX € 665,00<br />

In memoria del caro Fratello € 120,00<br />

In memoria di don Bruno € 30,00<br />

In memoria del caro Zio € 100,00<br />

In memoria di don Bruno € 50,00<br />

Buste pro <strong>Oratorio</strong> 11/IX € 1.540,70<br />

Totale € 14.009,30<br />

Debito precedente € 670.326,59<br />

Debito residuo € 656.317,29

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