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n. 2 aprile-giugno 2010 - inComunione

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FRAncescO sAveRiO espeRti<br />

celebrato avvocato del Foro romano<br />

Riemerge dall’oblio la figura del giureconsulto, letterato e filantropo barlettano<br />

asciando la chiesa di S. Antonio e ripigliando il<br />

“L Corso vediamo dapprima un portico murato, che<br />

anticamente era aperto, e formava il seggio dei Nobili … Passiamo<br />

poi dinanzi ai palazzi delle nobili famiglie Pappalettere,<br />

Cognetta, De Leone, Elefante ed Esperti, sui portoni dei quali,<br />

o sulle facciate, vediamo le armi a ciascuna di esse spettanti”.<br />

Questo è quanto Filippo De Leone scriveva alla fine dell’800<br />

nella sua “Passeggiata storica”, pagine dalle quali traspare il<br />

desiderio di tramandare ai posteri la grandezza della città. Ma<br />

le nobili casate sono scomparse quasi tutte e con esse l’ingente<br />

patrimonio di documenti e testimonianze conservato nelle loro<br />

sontuose dimore. Una delle ultime schiatte nobili, che vanta<br />

ancora una nutrita discendenza, è quella degli Esperti, che tra<br />

l’altro continuano ad abitare nello storico palazzo di famiglia<br />

in via Cavour; possibili eredi di quel Guffredo de Aspertis de<br />

Gurgulago, l’attuale Gorlago in provincia di Bergamo, dal quale<br />

pare provenga la casata. In dubbio sono anche le date precise<br />

del trasferimento degli Esperti nel Regno di Napoli, di loro vi è<br />

traccia a Molfetta nel XVI secolo e subito dopo a Barletta. Infatti,<br />

nel 1731 Giacinto Felice Esperti, Assistente nobile dei conti,<br />

Deputato delle guerre e Catapano deputato delle Macinature,<br />

prende in moglie Rosolea Caggiani, sorella di Francesco Saverio,<br />

erede della stimata famiglia barlettana. Da allora le vicende<br />

degli Esperti si legano saldamente alla storia cittadina, Giacinto<br />

si trasferisce nel palazzo del cognato in via del Cambio e dal<br />

1763 la famiglia è aggregata al Sedile dei Nobili. Tra i personaggi<br />

che seppero dare lustro alla nobile famiglia meritano di<br />

essere ricordati, Raffaele, arcidiacono della Chiesa di Nazareth,<br />

Maria Giuseppa che sposò il marchese Francesco Fraggianni,<br />

fratello del noto giureconsulto Niccolò, Giorgio, maestro portulano<br />

sindaco della città e Francesco Saverio illustre magistrato<br />

del Foro napoletano. Su quest’ultimo personaggio della nobile<br />

casata ha gettato nuova luce l’incontro di studi tenutosi presso<br />

la sala della comunità S.Antonio, che lo ha organizzato in collaborazione<br />

con il Club Unesco di Barletta, l’Università della<br />

terza età e il patrocinio del Comune. “Francesco Saverio, nasce<br />

nel 1734, a 11 anni si reca a Napoli per studiare con il fratello<br />

minore Giorgio - come ha spiegato l’archivista dott.ssa Marcella<br />

Ruggiero. A vent’anni è già un apprezzato avvocato del<br />

foro e rinuncia alla primogenitura in favore del minore, Giorgio,<br />

per il quale mostrerà sempre un grande affetto, testimoniato<br />

da alcune lettere”. A Napoli si distingue per le sue capacità<br />

ma soprattutto per la generosità, “protettore esimio degli studi<br />

e degli ottimi ingegni - come scrive l’amico Carlo Pecorari -<br />

non picciole somme ei conservò in promuovere alcuni talen-<br />

TRADIZIONE E CULTURA<br />

ti”. Aderisce all’Arcadia,<br />

movimento letterario ispirato<br />

ai temi agresti e pastorali<br />

e compone liriche con<br />

lo pseudonimo di Partesio.<br />

Nel 1793 le sue condizioni<br />

di salute, già precarie, destano<br />

preoccupazioni per cui<br />

torna a Barletta dove muore<br />

nel gennaio del 1794.<br />

“La figura di Francesco<br />

Saverio Esperti va contestualizzata<br />

- ha dichiarato il prof. Ugo<br />

Villani, ordinario di Diritto internazionale<br />

- accostata ad altre figure<br />

barlettane del tempo, come il marchese<br />

Niccolò Fraggianni, apprezzatissimo a Napoli ma sempre<br />

molto presente nella storia della città, il quale meriterebbe un discorso<br />

a parte. La grande storia è fatta di tante microstorie e il<br />

minimo che possa fare Barletta è ripescare dall’oblio tali personaggi”.<br />

Sulla figura di Francesco Saverio Esperti potrebbero essere<br />

promossi dei lavori di tesi, come ha suggerito la presidente<br />

del Club Unesco dott.ssa Silvia Liaci, anche per i risvolti storici,<br />

letterari e giuridici del personaggio.<br />

Ulteriori informazioni sulla famiglia Esperti potranno venire<br />

dalla catalogazione della documentazione donata da Camillo<br />

Esperti all’Archivio di Stato di Bari nel 1943. Un lavoro lungo<br />

e complesso, come ha specificato la dott.ssa Mariolina Pansini,<br />

curatrice dell’inventario, anche per la consistenza dei fascicoli<br />

donati. I documenti vanno dal 1587 al 1798, divisi in tre parti:<br />

la prima raccoglie i capitoli matrimoniali e l’albero genealogico;<br />

la seconda gli incarichi istituzionali dei vari membri<br />

della famiglia e le lettere, tra cui quelle di Francesco Saverio<br />

a congiunti e amici; la terza parte contiene i documenti sulla<br />

Portulania e i Privilegi del re Carlo VI d’Austria.<br />

Infine la prof.ssa Antonietta Fioravante Esperti, illuminata<br />

custode della documentazione storica della famiglia, ha raccontato<br />

del fortunoso ritrovamento di un libro pergamenato contenente<br />

il “Panegirico funebre in morte del signor D. Francesco<br />

Saverio Esperti recitato nel dì de’ suoi funerali nella Chiesa di<br />

S. Andrea de’ Minori Osservanti di Barletta”, sonetti e versi in<br />

onore del nobile giureconsulto. Un ulteriore tassello per ridisegnare<br />

la storia della famiglia Esperti e della città.<br />

Marina Criscuoli<br />

apr.giu <strong>2010</strong> 7

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