n. 2 aprile-giugno 2010 - inComunione
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DENTRO LA TV<br />
Sarà un bel gioco?<br />
appuntamento calcistico più<br />
L’ atteso.<br />
Con l’avvio del Campionato<br />
mondiale di Calcio “Sudafrica <strong>2010</strong>”,<br />
è d’uopo lanciare uno sguardo su<br />
come giornalisti, conduttori e redazioni<br />
varie del piccolo schermo si<br />
sono preparate all’appuntamento.<br />
La Rai ha da tempo cominciato il suo<br />
conto alla rovescia accrescendo così<br />
l’acquolina nella bocca dei telespettatori,<br />
che si preparano all’evento<br />
sportivo più atteso.<br />
Anche Sky, naturalmente, si prepara<br />
a mandare in campo le sue risorse<br />
di punta, facendo rientrare dalla<br />
maternità a tempo di record Ilaria<br />
d’Amico, reginetta delle trasmissioni<br />
sportive della rete, che coordinerà la<br />
molteplice e articolata offerta. Mediaset,<br />
dal canto suo, non starà certo<br />
a guardare e - non avendo i diritti di<br />
trasmissione in diretta delle partite<br />
- svilupperà particolarmente gli<br />
spazi dedicati ad analisi, commenti<br />
e approfondimenti del “prima” e del<br />
“dopo”.<br />
Televisivamente parlando, le tecnologie<br />
di ripresa rendono possibile<br />
coprire qualunque azione si verifichi<br />
in campo e fuori da più punti di vista,<br />
con inquadrature panoramiche,<br />
primi piani e dettagli che dovrebbero<br />
esaltare lo spettacolo della competizione.<br />
A questo siamo ormai da tempo<br />
abituati e non ci stupiscono più<br />
nemmeno le riprese da angolazioni<br />
inconsuete, che nel tempo si sono<br />
moltiplicate. Forse ci potrebbe stupire<br />
una telecamera dentro il pallone,<br />
per avere una “soggettiva” assolutamente<br />
nuova, ma la pur suggestiva<br />
idea lanciata qualche tempo fa è stata<br />
poi accantonata per probabili difficoltà<br />
tecniche di realizzazione.<br />
La possibilità di moltiplicare i<br />
punti di vista e gli angoli di ripresa<br />
dà ai cameraman e ai registi una responsabilità<br />
maggiore. Se, da un lato,<br />
più riprese della stessa<br />
azione possono evidenziare<br />
il gesto tecnico dei calciatori e<br />
i particolari che sfuggono a occhio<br />
nudo, dall’altro la prassi di riproporre<br />
più e più volte i momenti topici di<br />
un incontro può rivelarsi controproducente:<br />
succede con il replay delle<br />
azioni fallose o dell’indugiare sul<br />
primo piano di un giocatore che usa<br />
espressioni ingiuriose o irripetibili a<br />
seguito di un’azione che gli è andata<br />
storta.<br />
Oltre agli sguardi elettronici, si<br />
sono moltiplicate anche le voci di<br />
coloro ai quali è affidato il compito<br />
di raccontare e commentare quello<br />
che succede in campo. I telecronisti<br />
ufficiali sono stabilmente affiancati<br />
da uno o più “esperti” tecnici - solitamente<br />
ex calciatori - che dovrebbero<br />
aiutare a comprendere meglio<br />
alcune fasi del gioco proprio grazie<br />
alla loro competenza e all’esperienza<br />
specifica in merito. In realtà, non<br />
sempre è così, anzi… Potremmo fare<br />
nomi e cognomi di personaggi il cui<br />
intervento, spesso concitato, forzato<br />
e inconcludente, non serve certo a<br />
comprendere meglio il gioco, ma ci<br />
2006. Italia campione del Mondo<br />
TRADIZIONE E CULTURA<br />
asteniamo per rispetto.<br />
Alle voci di chi commenta in cabina<br />
si aggiungono quelle degli inviati<br />
a bordo campo. I quali generalmente,<br />
pur di poter dire qualcosa per giustificare<br />
la loro presenza, chiedono la linea<br />
per comunicare ovvietà, dettagli<br />
di scarsissimo interesse o informazioni<br />
che lo spettatore ha già acquisito<br />
autonomamente. Molti di loro<br />
(anche in questo caso, niente nomi<br />
per decenza) sono assolutamente<br />
insopportabili in questa veste e ci<br />
fanno dubitare dell’utilità del canone<br />
o della pubblicità con i cui introiti<br />
sono pagati i loro stipendi.<br />
Ci auguriamo che a parlare sia<br />
il gioco e che a Mondiale concluso,<br />
qualunque sia l’esito per l’Italia,<br />
restino nella nostra memoria le<br />
immagini di un gioco spettacolare<br />
ma non violento né eccessivamente<br />
caricato di significati che non gli appartengono.<br />
Quanto alle voci, beh…<br />
in tempi di crisi anche su questo una<br />
sana parsimonia economica potrebbe<br />
giovare.<br />
Homo Videns (Sir)<br />
11<br />
apr.giu <strong>2010</strong> 11