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41 settembre ottobre 2008 LifeGate Magazine - abbonamento annuo supporter card - 24 euro - Poste Italiane SpA - SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004, ART. 1,C.1, DCB Milano. CONTIENE I.P. - Foto: Tips Images a new lifestyle magazine a Impatto Zero ®
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41 settembre ottobre 2008<br />
<strong>LifeGate</strong> Magazine - abbonamento annuo supporter card - 24 euro - Poste Italiane SpA - SPED. IN A.P. - D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004, ART. 1,C.1, DCB Milano. CONTIENE I.P. - Foto: Tips Images<br />
a new lifestyle<br />
magazine a Impatto Zero ®
Phyto aderisce a Impatto Zero ®<br />
L'impatto ambientale dei pack<br />
degli shampoo Phyto è stato ridotto<br />
e compensato con la creazione<br />
di nuove foreste.<br />
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PHYTOJOBA. DETERGE, NUTRE E IDRATA I CAPELLI SECCHI.<br />
Phytojoba è lo shampoo latte alta idratazione<br />
per capelli secchi all’olio di Jojoba e decotto<br />
di Fiordaliso. La sua formula idratante e<br />
nutritiva deterge delicatamente, rigenera la<br />
fibra capillare e dona morbidezza. I capelli<br />
sono lucenti e docili al pettine.<br />
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L’ECOLOGIA DEI CAPELLI
6 LIFEGATE LIFE<br />
Sommario<br />
7 Valori<br />
9 Editoriale<br />
10 People planet profi t<br />
12 L’energia che pianta gli alberi<br />
14 La musica è un MiTo<br />
16 Muoviamoci con l’idrogeno<br />
18 Primi della classe<br />
20 Scatti dal mondo<br />
27 Via col vento<br />
<strong>LifeGate</strong> Magazine riqualifica e tutela<br />
oltre 66.100 mq di foresta verde in<br />
Costa Rica. La CO 2 emessa per la produzione,<br />
stampa e distribuzione è stata<br />
compensata con Impatto Zero ® .<br />
28 Il fascino del Sahara<br />
33 Lavoro e persona<br />
34 Sentire il tempo<br />
37 Olio di Jojoba<br />
38 L’adorata<br />
41 Le speciali di Birra Moretti<br />
42 Budino cannella e fi chi<br />
45 Slow Food: pesche di Leonforte<br />
47 Franciacorta<br />
www.lifegate.it<br />
48 Rinascita del maestro Bregovic<br />
50 Passengers<br />
55 Libertà d’Argento<br />
56 LidiaMia<br />
57 Orchestra di Via Padova<br />
59 Management elettrico<br />
61 Baldoria d’autore<br />
62 Cd, libri, eventi<br />
66 Noi di <strong>LifeGate</strong><br />
51<br />
Stampato su carta<br />
Maine Gloss Green<br />
60% fi bre riciclate<br />
e 40% fi bre certifi cate FSC<br />
prodotta da Arjowiggins<br />
N No<br />
NETWORK<br />
Radio<br />
La voce di <strong>LifeGate</strong>.<br />
In FM, online e sul satellite.<br />
Web<br />
News di musica, ambiente,<br />
essere, alimentazione, salute<br />
e una newsletter ogni settimana<br />
via e-mail.<br />
Magazine<br />
Tutti i temi di eco-cultura.<br />
Per riceverlo gratuitamente<br />
è suffi ciente registrarsi<br />
su www.lifegate.it<br />
Promuove un nuovo stile di vita e un modello economico<br />
dove le persone, il pianeta e il profi tto vivono in armonia<br />
Valori<br />
CIVILTÀ<br />
DEI CONSUMISTI COMPULSIVI<br />
avere<br />
vivere alle spalle della natura<br />
agricoltura con Ogm e pesticidi<br />
scegliere il lavoro in base “all’avere”<br />
sopravvalere sul prossimo<br />
vivere superfi cialmente<br />
business is business<br />
interessi personali<br />
conoscenze interessate<br />
sfruttamento<br />
condizionamento<br />
consumi sconsiderati<br />
seriosità<br />
essere spettatore<br />
soldi<br />
ACTION<br />
Impatto Zero ®<br />
Il primo progetto italiano per<br />
ridurre e compensare le emissioni<br />
di CO 2 di attività, prodotti, eventi.<br />
Energia rinnovabile<br />
Energia rinnovabile a Impatto Zero ®<br />
per la casa e per l’azienda.<br />
Engineering<br />
Il partner per realizzare impianti<br />
a energia rinnovabile.<br />
Eco Partners<br />
Servizi di Corporate Social<br />
Responsibility, marketing<br />
e comunicazione integrata.<br />
CIVILTÀ<br />
DEI CONSUMATORI CONSAPEVOLI<br />
essere<br />
essere parte armonica nell’ecosistema<br />
agricoltura biologica<br />
scegliere il lavoro in base “all’essere”<br />
considerare gli altri<br />
dare senso alla propria vita<br />
life is life<br />
interessi della comunità<br />
amicizie vere<br />
rispetto<br />
libertà<br />
consumi etici<br />
serietà<br />
essere partecipe<br />
amore<br />
Si S<br />
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Ecojeans<br />
In cotone biologico,<br />
tinti con puro indaco,<br />
lavati ad acqua e pietra pomice,<br />
prodotti in Italia.<br />
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Qualità della vita, alimentazione<br />
biologica, rispetto dell’ambiente,<br />
anche a tavola.<br />
<strong>LifeGate</strong> è certifi cata SA8000.<br />
Lo standard internazionale Social Accountability 8000 garantisce il comportamento etico delle aziende che lo adottano<br />
verso lavoratori, stakeholder, la comunità e l’ambiente.<br />
www.it.sgs.com<br />
foto: Stefano Romanò<br />
7 LIFEGATE LIFE
L'alternativa naturale per proteggere delicatamente la pelle<br />
e aiutarla a controllare i sintomi e i segni di eritemi e dermatiti.<br />
Prodotto dermatologicamente testato<br />
foto: ICP<br />
Emozioni nella pelle<br />
Simona Roveda<br />
simonaroveda@lifegate.it<br />
Spesso per convenzione, per educazione, per paura di soffrire, conduciamo la nostra vita in modo condizionato e<br />
non la viviamo come in realtà ci piacerebbe.<br />
Siamo naturalmente animali ma con il tempo abbiamo imparato a non seguire più l’istinto, il cuore, i pensieri,<br />
abbiamo bloccato le emozioni e non diamo ascolto alle nostre sensazioni.<br />
Viviamo il tempo in modo programmato e razionale e non scopriamo la nostra vera anima.<br />
Così, forse, senza renderci conto non riusciamo a essere felici e non capiamo il perché. Lasciamo riaffi orare<br />
i nostri sogni e fantastichiamo, liberi di pensare come quando eravamo bambini. E’ tempo di aprire gli occhi, è<br />
tempo di concederci di sentire e di ascoltare il nostro intuito, i nostri sensi, i messaggi fi sici, ciò che ci attrae.<br />
Si tratta di provare a visualizzare le esigenze interiori e provare a liberarsi dell’abitudine di controllare i pensieri,<br />
affi darsi di più alle percezioni intuitive e meno alla logica.<br />
Il nostro intuito è la nostra saggezza e ci dà la capacità di riconoscere e realizzare ciò che veramente desideriamo.<br />
“Nessuno può a lungo avere una faccia per se stesso e un’altra per la folla, senza rischiare di<br />
non sapere più quale sia quella vera.”<br />
www.lifegate.it<br />
Editoriale<br />
Marguerite Yourcenar<br />
9 LIFEGATE LIFE
People Planet Profi<br />
10 LIFEGATE<br />
t<br />
foto: R. Colombo<br />
foto: ICP<br />
In Grecia, esame di “eco-driving”<br />
Dal 2009, i cittadini greci, per ottenere la<br />
patente di guida dovranno sostenere anche<br />
l’esame di ‘’guida ecologica’’. La prova<br />
scritta consisterà nel rispondere a quesiti<br />
su come risparmiare carburante, ridurre<br />
l’inquinamento e diminuire gli incidenti stradali<br />
attraverso alcune bune abitudini come<br />
la riduzione della velocità o lo spegnere il<br />
motore se ci si ferma per più di un minuto.<br />
m www.ekathimerini.com/<br />
Il vino bio?<br />
E’ buono e inquina la metà<br />
A rivelarlo è uno studio dell’Università di<br />
Siena condotto su due produzioni di Sangiovese,<br />
una biologica e l’altra standard. Il vino<br />
da agricoltura biologica ha registrato la metà<br />
dell’impatto ambientale di quello prodotto coi<br />
metodi classici. La sua impronta ecologica è<br />
risultata di 7,17 metri quadri contro i 13,99<br />
metri quadri del Sangiovese classico.<br />
m www.regione.toscana.it<br />
Più mobili di legno, meno CO 2 !<br />
Arredare con il legno può aiutare nella lotta<br />
contro i cambiamenti climatici. Il legno<br />
è rinnovabile e riciclabile e richiede un<br />
consumo limitato di energia nelle fasi di<br />
lavorazione, ma è anche formidabile nello<br />
stoccaggio di CO 2 : ogni metro quadrato<br />
riesce a immagazzinare 5 kg di carbonio. In<br />
pratica una porta di legno stocca circa 25<br />
kg di carbonio per tutto il suo ciclo di vita.<br />
m www.ansa.it<br />
foto: ICP<br />
Il deserto ci illuminerà<br />
Un’immensa distesa di pannelli solari nel<br />
deserto del Sahara, per catturare lo 0,3 per<br />
cento dell’energia solare che scalda il deserto e<br />
illuminare l’Europa: al progetto hanno già detto<br />
sì Nicolas Sarkozy e Gordon Brown. Si tratta<br />
dell’unica vera alternativa all’energia da fonti<br />
fossili, secondo il responsabile del progetto<br />
Arnulf Jaeger-Walden dell’Istituto per l’Energia<br />
della Commissione Europea.<br />
m www.dire.it<br />
foto: ICP<br />
foto: ICP<br />
Cassonetti intelligenti<br />
Un gruppo di tecnologi di Trieste ha<br />
creato un cassonetto per la raccolta dei rifi uti<br />
dotato di un dispositivo a energia solare che<br />
misura quanta immondizia c’è all’interno<br />
e lo comunica alla centrale di raccolta. Ciò<br />
permette ai camion di raccolta di effettuare gli<br />
svuotamenti solo a colpo sicuro, con grande<br />
risparmio di tempo, denaro e gas inquinanti.<br />
m www.elcon-elettronica.com<br />
foto: ICP<br />
Casa eco con “Mutuo a-profi tto”.<br />
Senza interessi!<br />
La Provincia di Milano e sei banche che<br />
hanno aderito all’iniziativa hanno messo a<br />
punto il “Mutuo a-profi tto”: prestiti personali<br />
a tasso zero fi no a 50mila euro per interventi<br />
volti a ridurre i consumi energetici delle<br />
abitazioni. Sono già 1.200.000 i chilowattora<br />
annui risparmiati fi nora grazie all’iniziativa .<br />
m www.provincia.milano.it/ambiente<br />
Aerei: arriva il taglio alle emissioni<br />
Le compagnie aree devono partecipare alla<br />
lotta contro il cambiamento climatico: lo ha<br />
deciso il Parlamento europeo. Dal 2012 tutti<br />
i voli in arrivo e in partenza da un aeroporto<br />
europeo diminuiranno del 3 per cento le<br />
emissioni nocive; un ulteriore taglio del 2<br />
per cento è previsto per il 2013. “Sfuggono”<br />
all’obbligo i voli militari e di polizia, quelli<br />
antincendio, di ricerca, e con piccoli aerei.<br />
m www.swissinfo.org<br />
foto: ICP<br />
A Bari eco-incentivi per le<br />
biciclette<br />
L’iniziativa ha avuto un successo inaspettato:<br />
in 10 giorni sono state acquistate 500 nuove<br />
bici. In quanto consiste l’incentivo? In almeno<br />
50 euro (35 euro dal comune più minimo<br />
15 euro dal rivenditore) per bici fi no ai 200<br />
euro; il contributo diventa di almeno 100 euro<br />
(75 euro dal comune più minimo 25 euro dal<br />
rivenditore) per le biciclette più costose.<br />
m www.ruotaliberabari.it<br />
foto: ICP<br />
Un’ambasciata “green” nel cuore<br />
di Roma<br />
L’ambasciata britannica della capitale diventa<br />
modello virtuoso: è provvista di pannelli<br />
solari per la produzione d’acqua calda ed è<br />
arredata con mobili di legno da foreste a gestione<br />
sostenibile. I giardini sono irrigati con<br />
impianti di raccolta per l’acqua piovana. Per<br />
il personale sono disponibili biglietti gratuiti<br />
per i mezzi pubblici e un manuale “verde”.<br />
mwww.ansa.it/ambiente<br />
Stop ai pesticidi col batterio<br />
giusto<br />
Uno studio dell’Istituto di ricerca sulle acque<br />
del Cnr dimostra che alcuni microrganismi<br />
possono metabolizzare gli erbicidi e i fertilizzanti<br />
chimici utilizzati in agricoltura rimuovendoli<br />
dal suolo e dalle acque contaminati.<br />
In particolare, il ceppo batterico Rhodococcus<br />
wratislaviensis è in grado di degradare<br />
l’erbicida terbutilazina e composti simili.<br />
m www.cnr.it<br />
Giornali Radio <strong>LifeGate</strong> People – Planet – Profit: in onda ogni ora su <strong>LifeGate</strong> Radio<br />
foto: ICP<br />
Celle solari al carcere di Gorgona.<br />
L’isola carcere di Gorgona è la più<br />
sostenibile di tutto il Parco dell’Arcipelago<br />
Toscano. Accade grazie alla collaborazione<br />
con Mitsubishi Electric, che ha fornito i<br />
304 moduli fotovoltaici, assemblati dai<br />
detenuti, che formano l’impianto da 50 kW<br />
dell’isola. Ogni anno si evita così l’immissione<br />
in atmosfera di 63 tonnellate di CO2.<br />
m www.lifegate.it/ambiente<br />
foto: ICP<br />
Americani sedotti dal “bon ton<br />
verde” online.<br />
Fare acquisti senza sensi di colpa nei confronti<br />
del pianeta: lo insegna, sul web, Umbra, guru<br />
ecologica virtuale. “Chiedi a Umbra” è un servizio<br />
ideato da tre scrittrici con una formazione<br />
universitaria in scienze ambientali. Umbra è<br />
un personaggio molto amato dagli americani:<br />
risponde a qualsiasi domanda di stampo<br />
“eco”, dispensando utili consigli .<br />
m www.grist.org<br />
Mais ogm e bio. Coesistenza<br />
impossibile<br />
In Spagna, la coltivazione di mais ogm sta<br />
causando la riduzione della produzione<br />
biologica del cereale. I ricercatori dell’Istituto<br />
di scienze ambientali e tecnologia<br />
dell’Università di Barcellona hanno rilevato<br />
che i coltivatori biologici faticano a ottenere<br />
le compensazioni per le contaminazioni<br />
e abbandonano la coltivazione del mais.<br />
mwww.uab.es<br />
foto: ICP<br />
Le imprese responsabili si<br />
incontrano.<br />
Dal dire al fare, il Salone della Responsabilità<br />
Sociale d’Impresa (RSI), è giunto ormai alla<br />
sua quarta edizione. Se ne parla all’Università<br />
degli Studi di Milano, il 24 - 25 settembre, in<br />
un’area espositiva dedicata e in una per convegni,<br />
seminari e workshop. Un’ottima occasione<br />
per confrontarsi e avviare nuove collaborazioni<br />
all’insegna dell’etica.<br />
m www.daldirealfare.eu<br />
People Planet Radio Profi Blog t<br />
Saragozza, l’Expo dell’acqua.<br />
C’è anche Impatto Zero ®<br />
Si è appena conclusa a Saragozza l’Expo<br />
2008. Tema: “L’acqua come elemento di<br />
sviluppo sostenibile”, per parlare delle<br />
problematiche legate all’oro blu e di come<br />
preservarlo. E per dimostrare l’impegno<br />
per l’ambiente, il padiglione italiano è stato<br />
messo a Impatto Zero®, con <strong>LifeGate</strong>.<br />
m www.exposaragozza2008.it<br />
foto: ICP<br />
Menù salva-clima nei ristoranti<br />
dell’Adamello<br />
Il Parco naturale dell’Adamello Brenta promuove<br />
un’azione salva-clima a tavola, perché il cibo<br />
ha un suo impatto sulle emissioni di CO 2. Nei<br />
ristoranti del parco è possibile verifi care quanti<br />
gas serra producono i piatti scelti e orietarsi su<br />
menu più ecologici. I clienti virtuosi ricevono<br />
una “salvaclima card”, con info sulla situazione<br />
ambientale della zona e sullo stato del pianeta.<br />
m www.pnab.it<br />
11 LIFEGATE
informazione redazionale<br />
12 LIFEGATE<br />
Energia rinnovabile<br />
L’energia che pianta gli alberi<br />
Quante volte ci siamo chiesti cosa possiamo<br />
fare per l’ambiente e la qualità della vita.<br />
L’energia ZeroE people a Imapatto Zero ® non<br />
inquina. È l’occasione per fare qualcosa<br />
ora, per risparmiare CO 2 al pianeta.<br />
ZeroE people è la prima offerta <strong>LifeGate</strong> di energia per la tua casa, rea-<br />
lizzata grazie all’accordo con Edison. Proviene unicamente da fonti<br />
rinnovabili ed è a Impatto Zero: anche le emissioni di CO 2 legate alla<br />
produzione e commercializzazione dell’elettricità sono state compen-<br />
sate con la creazione e tutela di foreste in grado di assorbirle.<br />
In un periodo in cui la liberalizzazione è pienamente realtà, arriva<br />
dunque la nuova offerta <strong>LifeGate</strong> di energia elettrica da fonti rinno-<br />
vabili per la casa.<br />
Non ha costi di attivazione né di gestione. Il cambio di fornitore si<br />
svolge in totale sicurezza con le più moderne modalità di attivazione,<br />
online o al telefono: nessuna modifi ca al contatore né interruzioni di<br />
fornitura nel passaggio. Zero deposito cauzionale, nessuna pratica<br />
per il recesso, nessuna raccomandata, né complicazioni.<br />
Abbiamo parlato con una delle prime clienti di ZeroE.<br />
Claudia Longoni, insegnante, 42 anni, è tra i primi 200 clienti che<br />
hanno sottoscritto il contratto ZeroE people per la fornitura di ener-<br />
gia rinnovabile a Impatto Zero ® per la casa.<br />
Che cosa ti ha spinta a scegliere ZeroE?<br />
A casa siamo attenti all’ambiente, cerchiamo di avere uno stile di<br />
vita consapevole, cercando di risparmiare energia, acqua, utilizziamo<br />
lampadine a basso consumo, facciamo sempre la raccolta differen-<br />
ziata. Poco più di un mese fa, mi sono informata sull’energia rinnova-<br />
bile, ho trovato interessante l’offerta ZeroE di <strong>LifeGate</strong>. Almeno così<br />
sono sicura che l’energia che acquisto è veramente pulita. Penso che<br />
sia una responsabilità di ognuno di noi fare la propria parte e visto<br />
che il costo rispetto al mio fornitore precedente non sarebbe variato,<br />
ho pensato di cambiarla. Ho anche letto sul sito che non avrei dovuto<br />
“perderci troppo tempo”, che non ci sarebbero stati costi aggiuntivi<br />
di attivazione e di gestione. Avevo qualche perplessità perché pen-<br />
savo che avrei dovuto cambiare il contatore e che avrei avuto dei<br />
disagi per un paio di giorni prima del cambio. Mi hanno invece<br />
assicurato che non sarebbe cambiato nulla, quindi, d’accordo con<br />
mio marito, ci siamo detti “perché no?”.<br />
Consiglieresti questa scelta?<br />
Sì, sono gratifi cata da questa scelta che abbiamo fatto in famiglia e<br />
anzi ne sto parlando ai miei amici e colleghi che conoscevano poco<br />
l’energia rinnovabile e ora si sono incuriositi.<br />
È stato diffi cile passare al nuovo fornitore?<br />
Direi di no. Bisogna spendere qualche minuto al telefono, però<br />
non è diffi cile.<br />
Sempre meglio che fare code inutili per il recesso dal vecchio<br />
fornitore: lavoro 8 ore al giorno e, sinceramente, non mi potrei<br />
permettere di perdere troppo tempo. È stato uno dei motivi per cui<br />
ho scelto questo contratto. Ho chiamato il numero segnalato sul<br />
sito, poi ho risposto a tutte le domande, ho fornito i miei dati, i dati<br />
della mia vecchia bolletta e mi hanno subito confermato che era<br />
avvenuto il passaggio a ZeroE.<br />
“ A l m e n o c o s ì s o n o s i c u r a c h e l ’ e n e r g i a c h e a c q u i s t o è v e r a m e n t e p u l i t a ”<br />
foto: ICP<br />
foto: ICP<br />
foto: Marka<br />
CASA<br />
Produciamo anidride carbonica con<br />
ogni nostra attività: ciascun italiano ne<br />
immette in atmosfera, quotidianamente,<br />
circa 21 chilogrammi. Per fare qualche<br />
esempio: quando puliamo casa, basta<br />
utilizzare l’aspirapolvere per un’ora per<br />
emettere circa 1 chilogrammo di CO 2 .<br />
UFFICIO<br />
Ogni impiegato emette 3.900 chilogrammi<br />
di CO 2 nell’atmosfera all’anno<br />
a causa dell’uso prolungato di illuminazione<br />
artifi ciale, apparecchiature elettroniche,<br />
climatizzazione. Ad esempio:<br />
sapevi che il 40% dei consumi elettrici<br />
registrati in Europa proviene da uffi ci e<br />
imprese di servizi?<br />
IDEE BRILLANTI<br />
Per aiutare l’ambiente, scegliere il giusto<br />
fornitore di energia è fondamentale,<br />
ma puoi fare ancora di più. Esempio?<br />
Se cambi le vecchie lampadine al<br />
tungsteno con quelle a basso consumo<br />
risparmi fi no a 60 euro e 70 kg di CO 2<br />
all’anno. Inoltre durano 10 volte di più e<br />
richiedono un quinto dell’energia.<br />
Chiama<br />
il numero verde<br />
800 333 222<br />
13 LIFEGATE
informazione redazionale<br />
14 LIFEGATE<br />
Essere Impatto Zero ®<br />
La musica è un MiTo<br />
Chiara Boracchi<br />
chiaraboracchi@lifegate.it<br />
All’ombra della Madonnina e della Mole Antonel-<br />
liana la “musica d’arte” ha trovato dimora fi ssa.<br />
Torna MiTo SettembreMusica, il festival interna-<br />
zionale che tra Milano e Torino propone musica<br />
di alta qualità. Quest’anno a Impatto Zero ® .<br />
Il gemellaggio artistico-culturale tra Milano e Torino, nato nel 2007<br />
con la prima edizione del festival, fa tesoro dell’esperienza trenten-<br />
nale della manifestazione Torino SettembreMusica, ampliandola,<br />
rendendola ancora più unica.<br />
Ti costa più l’aperitivo del Chajkovskij…<br />
Gli eventi di MiTo sono in cartellone dall’1 al 25 settembre. Obiet-<br />
tivo è portare la musica di altissima qualità, la cosiddetta “musica<br />
d’arte” – che spazia tra generi diversissimi, dalla classica, all’ope-<br />
ra, dal pop, al rock al jazz – a più persone possibile, anche a chi<br />
non ha mai ascoltato un concerto, e coinvolgere tutte le fasce d’età,<br />
anche i bambini, per cui sono stati pensati spettacoli appositi.<br />
L’offerta è ampia: 4.000 artisti, provenienti da 30 nazioni, alcuni dei<br />
quali giovanissimi, si esibiranno in 230 spettacoli, per una media di<br />
5/6 eventi al giorno. Il 60 per cento dei concerti è completamente<br />
gratuito, mentre il restante 40 per cento ha prezzi popolari – si va<br />
da un minimo di 5 euro, cioè meno del costo medio di un aperitivo,<br />
ad un massimo di 40 euro per l’inaugurazione.<br />
Ne è un esempio il concerto della Filarmonica della Scala al Pa-<br />
lasharp di Milano (struttura che può ospitare fi no a 8.000 perso-<br />
ne), evento di punta che presenta brani di Chajkovskij alla modica<br />
cifra di 5 euro.<br />
Luoghi che suonano<br />
Le sedi dei concerti, che sono 68 a Milano e 24 a Torino, sono le più<br />
diverse: non solo teatri, auditori o chiese, cioè i luoghi canonici in<br />
cui si fa musica, ma anche posti meno convenzionali ricchi di sug-<br />
gestioni e fascino, come l’Acquario Civico, il palazzo della Triennale<br />
o la terrazza del Duomo a Milano, o ancora il Tempio Valdese, il<br />
Circolo dei Lettori, il Museo Nazionale del Cinema a Torino.<br />
L’importante è che siano luoghi che possono “suonare”.<br />
Musica che fa ambiente<br />
La parola d’ordine è dunque sensibilizzare: ai suoni, ai luoghi della<br />
città e all’ambiente che ci circonda.<br />
Con questo spirito, la direzione di MiTo, grazie allo sponsor Edi-<br />
son, ha reso a Impatto Zero ® l’intera manifestazione, aderendo al<br />
progetto di <strong>LifeGate</strong> per la riduzione e compensazione dell’anidride<br />
carbonica, con la creazione di 222.779 metri quadrati di nuova fo-<br />
resta in Italia e Costa Rica.<br />
“Il tema ambientale per noi è molto importante”, afferma Francesca<br />
Colombo, Segretario Generale di MiTo. “Si tratta di un gesto pic-<br />
colo, ma signifi cativo.”<br />
“ L a p a r o l a d ’ o r d i n e è s e n s i b i l i z z a r e : a i s u o n i , a i l u o g h i d e l l a c i t t à e a l l ’ a m b i e n t e c h e c i c i r c o n d a ”<br />
Ecco, dunque, il motivo degli ecoconsigli sui programmi di sala, le<br />
proposte di collaborazione con le Ferrovie dello Stato, per favorire i<br />
viaggi sulla tratta Milano-Torino, e con ATM, l’Azienda dei Trasporti<br />
Milanesi, per far viaggiare il pubblico sui mezzi pubblici a prezzi<br />
scontati, l’incentivo dell’uso della bici, o ancora l’idea di distribuire<br />
gadget ecologici durante la manifestazione. “L’intento”, continua<br />
Colombo, “è quello di far entrare i principi di Impatto Zero ® nella<br />
cultura del festival.” Info su www.mitosettembremusica.it.<br />
L’IMPATTO DELLA MUSICA<br />
Continuano gli eventi musicali a Impatto Zero ® ! Dopo i successi<br />
di Elle Sette, del Tour estivo e del CD Secondo Tempo,<br />
ancora una volta Ligabue dimostra il suo impegno per l’ambiente<br />
con 7 serate speciali dal titolo ...Certe Notti all’Arena,<br />
Orchestra e R’N’R! La sua musica si fonderà, per circa metà<br />
spettacolo, con le sonorità dell’Orchestra dell’Arena di Verona;<br />
la restante metà vedrà protagonista solo il Liga con la<br />
sua storica band. Le date dei concerti sono 25, 27, 28, 30<br />
settembre e 1°, 3 e 4 ottobre. Si replica l’esperienza del Tour<br />
estivo: non solo compensazione della CO 2 con la creazione<br />
di nuove foreste ma anche attività di riduzione, attraverso la<br />
promozione di comportamenti ecocompatibili. Come la pratica<br />
del car-pooling, proposta da Impatto Zero ® , che ha già<br />
avuto tanto successo. A curarla, ancora una volta, insieme a<br />
<strong>LifeGate</strong> e Ligachannel, sarà il sito www.tandemobility.com<br />
15 LIFEGATE<br />
foto: MITOSettembreMusica
16 LIFEGATE<br />
Ambiente<br />
Muoviamoci con l’ idrogeno<br />
Erika Colciago<br />
erikacolciago@lifegate.it<br />
Il traffi co veicolare produce il 40 per cento delle emis-<br />
sioni di CO 2 totali e ogni anno l’1 per cento del PIL viene<br />
perso in code ed ingorghi. Trovare una soluzione per<br />
ottimizzare la mobilità di tutti noi è diventato un impe-<br />
rativo, e non solo per salvaguardare l’ambiente.<br />
Mentre il petrolio supera i 100 dollari al barile e nel mondo si susseguono<br />
dibattiti sulle fonti energetiche alternative, il Commissario Europeo al-<br />
l’Energia Piebalgs sostiene il sogno del celebre economista Jeremy Rifkin:<br />
l’idrogeno come effi cace soluzione per il futuro energetico del pianeta.<br />
Perché l’idrogeno<br />
Rappresenta una valida alternativa per stoccare e trasportare l’energia,<br />
può essere prodotto dall’acqua sfruttando l’energia solare, rendendo così<br />
l’intera fi liera eco-sostenibile. Soluzione che ne fa la risorsa ideale per la<br />
mobilità del futuro. Ne è convinta l’azienda tutta italiana Landi Renzo, che<br />
dal 1954 è protagonista della mobilità a misura d’ambiente producendo<br />
impianti per veicoli alimentati da metano e GPL. Oggi, dopo 50 anni di<br />
successi e di ricerca, l’azienda si concentra sulla progettazione di impianti<br />
per nuovi carburanti a zero emissioni inquinanti, tra cui l’idrogeno.<br />
Dai gas al risparmio<br />
Sia per motivi economici sia per scrupolo ambientale il mercato prefe-<br />
risce sempre di più motorizzazioni alternative. “Allo stato attuale il suc-<br />
cesso del gas, metano o GPL, è importante; per la prima volta in Italia,<br />
nel 2007, si è arrivati ad un 5 per cento del parco circolante a gas, circa 1<br />
milione e mezzo di vetture. Gli analisti prevedono che nel 2013 si possa<br />
arrivare all’11 per cento, quindi al raddoppio delle vetture alimentate a gas<br />
da qui a sei anni”, conferma Corrado Storchi, Marketing and Communi-<br />
cation Manager della società, di recente quotata in borsa.<br />
Un futuro “leggero”<br />
Landi Renzo punta a livello strategico sull’idrogeno:“Nel medio termine<br />
l’attenzione sarà focalizzata sull’idrometano, una miscela di gas naturale<br />
ed idrogeno al 10-20 per cento che ha la capacità di dimezzare le emis-<br />
sioni nocive”. E’ un gran risultato se si considera che il metano da solo ne<br />
produce il 60 per cento in meno rispetto al diesel e il 35 per cento in meno<br />
rispetto alla benzina. “Il futuro però è l’idrogeno – prosegue Storchi – an-<br />
che se esistono alcuni ostacoli allo studio. Lo stoccaggio, l’autonomia, la<br />
sicurezza (l’idrogeno può essere molto instabile se non trattato), il co-<br />
sto del carburante, la rete di distributori. Sono ostacoli che molte case<br />
automobilistiche stanno affrontando, tra cui General Motors, nostro<br />
partner”. GM America ha scelto proprio Landi Renzo come partner<br />
tecnologico per la progettazione del componente che fornisce alle celle<br />
a combustibile la giusta quantità di idrogeno gassoso per il funziona-<br />
mento del motore elettrico che muove le FCV, Fuel Cell Vehicle. “GM<br />
prevede nell’arco di tre, quattro anni di immettere sul mercato l’auto ad<br />
idrogeno e lo farà partendo dalla California che, in ambito mondiale, è<br />
l’unica regione abbastanza strutturata dal punto di vista della diffusione<br />
della rete di distributori, voluta dal governatore Schwarzenegger.<br />
Sarà un vero e proprio laboratorio che auspichiamo dia il via ad uno<br />
sviluppo su scala mondiale dell’idrogeno come soluzione defi nitiva”.<br />
Italia all’avanguardia, dunque. Nel campo dell’innovazione, della mo-<br />
bilità sostenibile, il nostro Paese offre molte possibilità e non solo nei<br />
grandi centri: l’Emilia è defi nita la Motor Valley italiana, un luogo dove<br />
hanno sede molte tra le migliori aziende del settore. Il fatto che la Landi<br />
Renzo sia nata qui nel 1954 non è una casualità.<br />
“ . . . s a r à l a C a l i f o r n i a a d a r e i l v i a a d u n o s v i l u p p o d e l l ’ i d r o g e n o c o m e s o l u z i o n e d e f i n i t i v a ”<br />
IDROGENO PER TUTTI<br />
Come è accaduto per Internet, anche<br />
per la diffusione dell’idrogeno si auspica<br />
la creazione di una rete capillare di<br />
produzione (grazie alla tecnologia delle<br />
celle a combustibile) e distribuzione<br />
che riduca i costi di accesso a questa<br />
preziosa risorsa, in grado di far fronte alla<br />
crisi energetica del pianeta.<br />
AUTO A IDROGENO, PU-<br />
LITA PER ECCELLENZA<br />
Benefi cia dei vantaggi del motore<br />
elettrico, tra cui silenziosità e zero<br />
emissioni locali di CO 2 , in quanto<br />
produce solo vapore acqueo. In più ha<br />
maggiore autonomia, limitata solo dalle<br />
dimensioni del serbatoio di idrogeno<br />
che rifornisce la fuel cell.<br />
LA RICERCA COME<br />
PRIORITÀ<br />
A Cavriago, in provincia di Reggio Emilia,<br />
è in costruzione un nuovo centro<br />
di Ricerca e Sviluppo, nei pressi della<br />
sede Landi Renzo, dotato di un’area test<br />
componenti con alimentazioni a GPL,<br />
metano e idrogeno, oltre ad un’area<br />
dedicata al test di vetture e motori.<br />
CORPORATE UNIVERSITY<br />
Landi Renzo ha creato una Corporate<br />
University, un centro di formazione di<br />
alto profi lo per il personale interno e<br />
gli installatori, un luogo di incontro per<br />
la comunità scientifi ca internazionale<br />
rivolto alla ricerca e all’innovazione sui<br />
temi della mobilità sostenibile e della<br />
salvaguardia ambientale.<br />
17 LIFEGATE
18<br />
LIFEGATE<br />
www.lifegate.it/ambiente<br />
Radio Newstyle Blog<br />
Primi<br />
della classe<br />
Case a misura d’uomo, dove la qualità della vita si concretizza nel<br />
rispetto dell’ambiente che ci circonda, nel risparmio energetico. È<br />
la fi losofi a di Coverd, l’azienda fondata dalla famiglia Verderio, che<br />
dal 1984 si occupa di bioedilizia.<br />
È stata la stessa Coverd a fi nanziare la ristrutturzione dell’Aia di Ver-<br />
derio Superiore, per farne la sua nuova sede. Si tratta di un edifi cio<br />
costruito a metà Ottocento, noto come Villa Confalonieri, dotato di<br />
un’ampia aia - da cui prende il nome il complesso - che in origine<br />
serviva per l’essiccazione delle messi e costituiva un punto di rife-<br />
rimento per i contadini della zona. Il Ministero dei Beni Culturali e<br />
Ambientali ha riconosciuto il valore storico-artistico dell’edifi cio nel<br />
1970, dell’Aia nel 1996.<br />
Passato di proprietario in proprietario per più di un secolo, il com-<br />
plesso viene acquistato dalla famiglia Verderio nel 2004, anno in cui<br />
iniziano i lavori di ristrutturazione secondo i principi della bioedilizia.<br />
La parte antica ha subito un restauro conservativo dei tetti, della<br />
cinta muraria, delle facciate ottocentesche, degli interni, ed infi ne<br />
della parte ipogea, cioè i sotterranei dell’edifi cio. Quest’area dell’Aia<br />
ora ospita il Museo “Vita contadina nel Novecento”, in cui sono sta-<br />
ti ricostruiti fedelmente gli ambienti di un’antica fattoria contadina<br />
brianzola. Si è poi passati alla costruzione della nuova ala dell’Aia,<br />
un concentrato di tecnologie naturali di ultima generazione, tutte<br />
“made in Coverd”. L’isolamento bioclimatico esterno, costituito da<br />
un cappotto di sughero biondo naturale, protegge l’edifi cio dalle in-<br />
temperie, evitando ristagni di umidità sulle pareti; la coibentazione<br />
interna garantisce un ottimo isolamento termico e acustico, l’edifi cio<br />
consuma solo 5,7 kWh per metro cubo all’anno; i pannelli solari sul<br />
tetto garantiscono acqua calda ed elettricità.<br />
Queste e molte altre soluzioni tecnologiche hanno fatto ottenere al-<br />
l’Aia di Verderio Superiore la certifi cazione energetica di classe A, tra<br />
i primi esempi in Lombardia.<br />
Per info: www.coverd.it<br />
Chiara Boracchi<br />
chiaraboracchi@lifegate.it<br />
19 LIFEGATE
20 LIFEGATE<br />
Scatti dal mondo<br />
Sopra: Megattera nei pressi dell’isola Saint Marie [Madagascar]<br />
Andrea Leone<br />
A fi anco: Musicista di strada in Piazza Unità d’Italia a Trieste [Italia]<br />
Dagri Gianluca<br />
Le tue foto più belle!<br />
Questo spazio è dedicato alla bellezza del mondo, ai suoi volti, ai paesaggi, all’amore per il viaggio.<br />
Manda le tue foto a grafica@lifegate.it, le migliori saranno pubblicate<br />
21 LIFEGATE
22 LIFEGATE<br />
Scatti dal mondo<br />
Piramidi di Napata [Sudan]<br />
Foto dal catalogo Kel12, www.Kel12.com<br />
Manda le tue foto a grafica@lifegate.it, le migliori saranno pubblicate<br />
Muretti di lava proteggono le coltivazioni di uva Malvasia [Lanzarote]<br />
Luigi Baldini<br />
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24 LIFEGATE<br />
Scatti dal mondo<br />
Relax a L’Avana [Cuba]<br />
Foto di Veronica Monti<br />
Manda le tue foto a grafica@lifegate.it, le migliori saranno pubblicate<br />
Epupa Falls [Namibia]<br />
Roberto Colombo<br />
25<br />
LIFEGATE
Vela<br />
Via col vento<br />
Andare a vela, il rumore del vento e del mare, uno spazio sen-<br />
za confi ni, acqua e cielo. Abbiamo chiesto a due appassionati,<br />
Maurizio Maselli e Francesco Tagliabue, di raccontarci la loro<br />
esperienza: due modi di vivere la passione per la vela.<br />
Maurizio cosa fa il tuo gruppo?<br />
Dall’idea di mettere insieme un gruppo di amici per regatare e diver-<br />
tirsi è nato nel 1999 Il Nerina Sailing Team. Dal 2004 è diventato tutto<br />
più serio. La prima barca competitiva, un Benetau 40.7, un gruppo di<br />
velisti-amici più competenti. Ora da tre anni regatiamo in undici, ma<br />
con un folto gruppo di riserve, con Spirit of Nerina, un Rodman 42.<br />
Il team è decisamente più professionale, la vittoria al Campionato del<br />
Mediterraneo di Punta Ala a giugno ne è l’ultima prova.<br />
Qual è l’emozione ricorrente più affascinante nel veleggiare?<br />
Per me che amo le regate lunghe... i trasferimenti, le notturne. L’or-<br />
ganizzazione di una navigazione in sé: le rotte, la cambusa, i turni<br />
di riposo dell’equipaggio. Si stacca completamente la spina da tutto<br />
ciò che solitamente ci circonda. Diversa l’emozione di una regata<br />
“corta”: tutta adrenalina!<br />
Il ricordo più bello?<br />
Sinceramente con il Nerina Sailing Team è diffi cile che i ricordi non<br />
siano belli. E’ la nostra forza, la forza del gruppo.<br />
Francesco hai fatto regate anche tu?<br />
“sensazioni di grande libertà, serenità e pace”<br />
Simona Roveda<br />
simonaroveda@lifegate.it<br />
Sono stato coinvolto da amici e per un periodo ho fatto parte del<br />
gruppo del Nerina.<br />
Come hai cominciato ad andare in vela?<br />
Da bambino, passavo le vacanze sul lago e uscivo in barca con un<br />
amico di famiglia e così la vela è diventata per me una vera passione.<br />
Qual è stata la tua preparazione?<br />
Ho praticato con i Laser, con i J24 e con l’windsurf, a diciotto anni ho<br />
conseguito la patente entro le dodici miglia e poi quella oltre.<br />
Fai ancora regate?<br />
Saltuariamente, in regata sei concentrato sull’aspetto tecnico e sulla<br />
competizione e meno sulle sensazioni che ti dà il mare, oggi è que-<br />
sto che mi procura più emozioni.<br />
La tua esperienza interiore?<br />
Navigare a vela consente di immergermi intensamente negli ele-<br />
menti della natura: il vento, l’acqua, il sole. Tutto ciò mi procura<br />
sensazioni di grande libertà, serenità e pace.<br />
Il mare è sempre buono?<br />
Il mare può essere pericoloso, bisogna averne molto rispetto. Le rega-<br />
te mi hanno dato una competenza tecnica che mi permette in qualsiasi<br />
momento di sapere cosa sto facendo, solo in questo modo è possibile<br />
godere pienamente delle emozioni e delle sensazioni positive.<br />
Sport<br />
27<br />
LIFEGATE
28<br />
LIFEGATE<br />
Sonia Di Gregorio<br />
sonia.digregorio@kel12.com.it<br />
del Sahara<br />
È<br />
il deserto dei deserti: una presenza seducente<br />
e armoniosa, di una bellezza così perfetta<br />
da incutere rispetto e ammirazione.<br />
Il Sahara del sogno, dolce, infi nito, in cui la voglia<br />
di immergersi è prepotente.<br />
Che esperienza viaggiare nel deserto con una macchina 4x4, trovarsi in<br />
mezzo al silenzio assordante, percorrere il letto dei fi umi, seguire le creste<br />
affi late delle dune che si rincorrono indicando al viaggiatore il cammino!<br />
Quando la sabbia lascia il posto a grandi torrioni di arenaria, tra le roc-<br />
ce, lunghi canyon e improvvise radure di sabbia: il Tadrart Acacus, vera<br />
galleria d’arte a cielo aperto, con le rocce scolpite dal vento in migliaia<br />
di anni; l’oasi di Ghat, con il suo antico forte; Idinen, la montagna degli<br />
spiriti; l’emozionante spettacolo dei laghi Mandara e Uhmelma, circondati<br />
da palmeti lussureggianti tra le alte dune dell’erg di Awbari.<br />
E infi ne Sabratha e Leptis Magna, città costiere di origine romana, siti<br />
archeologici di immenso valore, veri e propri musei a cielo aperto.<br />
Da Tripoli prendo un volo per Sebha, situata a sud del Paese, per poi<br />
raggiungere Germa. L’indomani inizio la visita dei rilievi dell’Acacus.<br />
Rimango sconvolta dal numero di pitture e incisioni rupestri, messaggi<br />
tramandati nel tempo. Dove lascerò il mio messaggio ai posteri? Nel mio<br />
blog? Quanto sopravvivrà il mio messaggio? Se aggiungessi la mia inci-<br />
sione rupestre? Per fortuna rimuovo questo pensiero e mi godo quanto<br />
mi offrono i miei antenati.<br />
Dormo al campo fi sso di Auis, alle propaggini dell’Acacus settentrionale,<br />
in un semicerchio di falesie d’arenaria erose, racchiuse da dune di sabbia.<br />
Da quando l’acqua è scomparsa dalla superfi cie del Sahara, il vento è sta-<br />
to ed è tuttora il solo e unico artefi ce del modellamento e della morfologia<br />
di questo paesaggio. E’ l’ultimo degli altopiani che dal centro del Sahara<br />
digradano verso ovest perdendosi nelle sabbie dell’edeyn di Murzuq: roc-<br />
ce sedimentarie intersecate da profondi uidian (fi umi), piccole dune cao-<br />
tiche intrecciate, rada vegetazione, pianure nerastre, pareti rocciose erose<br />
nelle forme più bizzarre, archi pietrifi cati, creste seghettate, torrioni isolati<br />
emergenti dalla sabbia. Alcuni ripari e cavità naturali sono stati scelti dai<br />
nostri predecessori per tramandarci pitture e incisioni, attribuibili a varie<br />
www.kel12.com<br />
Sahara<br />
Il fascino<br />
29 LIFEGATE
30 LIFEGATE<br />
Sahara<br />
fasi, che illustrano i cambiamenti avvenuti nel corso di millenni.<br />
Le macchine sono guidate da tuareg, conoscono molto bene la sabbia<br />
e le dune di Uan Kaza, sanno dove virare, come scavalcare una duna,<br />
evitare buche e tranelli celati dalla sabbia.<br />
Chiedo ad un autista di poter guidare la macchina per un piccolo tratto.<br />
Mi sorride (almeno, gli occhi sorridono, la sua bocca è nascosta dallo<br />
chech, il tipico foulard intriso di indaco con cui i tuareg si riparano dal<br />
sole e dalla sabbia). Lui accetta. Dopo poche centinaia di metri, il nostro<br />
fuoristrada è insabbiato!<br />
Dopo alcuni giorni dedicati alla scoperta dell’Acacus libico, del suo pae-<br />
saggio e delle sue pitture partiamo alla volta dell’erg di Ubari. Ho sentito<br />
molto parlare dei laghi nel deserto e fi nalmente, dopo aver attraversato<br />
un mare di dune che pare senza fi ne, all’improvviso ci si aprono davanti<br />
agli occhi, circondati da vegetazione e palmeti. Il lago di Mandara è una<br />
crosta salata, quello di Umm-el-maa (la madre delle acque) è più pic-<br />
colo ma molto suggestivo. La sera facciamo campo nel deserto. Scelta<br />
la location per allestirlo, i tuareg iniziano a preparare il fuoco mentre<br />
noi montiamo le nostre tende igloo e ci rinfreschiamo prima di cena. Il<br />
cuoco prepara la cena a base di chorba (una minestra), carne e verdure<br />
cotte. Che pacchia! Gli autisti iniziano a preparare il pane che cuoce-<br />
ranno sotto la sabbia rovente del fuoco. Dopo cena ci riuniamo intorno<br />
al falò sorseggiando il tè, ascoltando racconti e indovinelli del deserto,<br />
silenzi e fragorose risate che si perdono nel silenzio. Mi addormento<br />
sotto una cupola di stelle. Per chi vive a Milano, questa è un’esperienza<br />
indimenticabile. Il giorno successivo c’è il rientro a Sebha, per ripren-<br />
dere l’aereo che ci riporterà a Tripoli.<br />
A 75 km dalla capitale si trova Sabrata, insediamento commerciale fe-<br />
nicio che fece parte dell’impero di Cartagine. Città romana dal 146 a.C.<br />
con la creazione della provincia d’Africa, deve la sua fortuna al mare:<br />
approdo durante le lunghe navigazioni mediterranee e punto terminale<br />
delle rotte terrestri, luogo di arrivo delle carovane provenienti dall’Africa<br />
nera che cercavano contatti con i mercanti, ansiosi di mettere le mani<br />
sulle ricchezze provenienti da terre che nessuno aveva mai visto.<br />
Quartieri residenziali, il foro, il tempio di Liber Pater, le terme a mare,<br />
per raggiungere, spettacolare nella sua grandiosità, il teatro il cui sfon-<br />
do è un mare color acquarello. A 115 km a est di Tripoli sorge Leptis<br />
Magna: in origine emporio fenicio, passò sotto il controllo di Cartagine<br />
per poi divenire ricca città romana, che conobbe diverse fasi di sviluppo<br />
fi no a quando alla fi ne del II sec. d.C. Settimio Severo volle la sua città<br />
natale grande e imponente. E’ uno dei luoghi archeologici più grandiosi<br />
dell’Africa romana.<br />
Si può seguire il progressivo ampliamento dell’insediamento urbano:<br />
dal foro vecchio al quartiere del teatro e del mercato, a quello delle ter-<br />
me di Adriano, fi no all’imponente complesso severiano con la via co-<br />
lonnata che congiunge la città al porto con le sue banchine d’attracco, i<br />
magazzini e il faro. A sud-est si trovano i grandiosi resti del complesso<br />
anfi teatro-circo, uno dei più signifi cativi di tutto il mondo romano. Dalle<br />
pitture del deserto alle città costiere, dalle dune ai laghi nel deserto, la<br />
Libia offre una varietà di paesaggi incredibile. Che cosa mi ha lasciato<br />
questo viaggio? Il ricordo degli spazi infi niti, l’assenza di barriere visi-<br />
ve a cui sono costretta quotidianamente e il silenzio quasi assordante.<br />
La capacità di godere dei ritmi rallentati del deserto, dei suoi paesaggi,<br />
forme e colori. Il ricordo di quella cupola di stelle che mi ha coccolata<br />
per tutta la notte.<br />
“ . . . c i r i u n i a m o i n t o r n o a l f a l ò s o r s e g g i a n d o i l t è , a s c o l t a n d o r a c c o n t i e i n d o v i n e l l i d e l d e s e r t o . . . ”<br />
foto: Marka<br />
foto: Marka foto: Marka<br />
foto: Marka<br />
IL SAHARA<br />
È il deserto più vasto della Terra, in<br />
Africa settentrionale. La superficie è di<br />
8.000.000 di kmq, dall’Oceano Atlantico<br />
al Mar Rosso per circa 4000 km e dal<br />
Mediterraneo alle regioni centrali dell’Africa<br />
per 1500-2000 km. Occupa diversi<br />
stati, tra cui: Libia, Mauritania, Marocco,<br />
Algeria, Mali, Tunisia, Ciad, Egitto.<br />
IL CLIMA<br />
La caratteristica principale del Sahara è<br />
la siccità: meno di 100 mm di pioggia<br />
annui. In particolare, in Libia le precipitazioni<br />
raggiungono i 300-400 mm.<br />
L’escursione termica è elevata, fi no a<br />
15° C di differenza tra giorno e notte.<br />
Le temperature medie: 27°C in luglio e<br />
14°C in gennaio.<br />
COSA SERVE<br />
E’ possibile ottenere il visto direttamente<br />
in Libia, all’arrivo in aeroporto<br />
fornendo a Kel12, 15 giorni prima di<br />
partire, il formulario di richiesta, la fotocopia<br />
delle pagine del passaporto con i<br />
dati anagrafi ci, la fotografi a, la fi rma e<br />
l’eventuale rinnovo. Questa procedura<br />
vale per tutti i cittadini italiani.<br />
SCOPRIRE LA LIBIA<br />
Un continente a parte, una natura affascinante,<br />
popolazioni fi ere della propria<br />
complessa cultura. Paesi che si impara<br />
a conoscere e che restano dentro fi n<br />
dalla prima volta, con le loro montagne,<br />
gli sconfi nati altipiani e i grandi spazi<br />
silenziosi. Scopri i viaggi Kel 12 in Libia.<br />
www.kel12.com<br />
foto: Archivio Kel 12<br />
31 LIFEGATE
CENTRO DI MEDICINA E TRATTAMENTI AYURVEDICI<br />
foto di Dario Scrigna<br />
Ayurvedic Point ti offre la possibilità<br />
di sperimentare le qualità<br />
terapeutiche dell'ayurveda, tramite<br />
una vasta serie di trattamenti<br />
tradizionali con olii erbalizzati tra cui i<br />
vari tipi di Abyangam(massaggio<br />
ayurvedico), Sirodhara, Pulizia dei<br />
sensi, Othadam, Basti e le particolari<br />
tecniche disintossicanti del<br />
Panchakarma.<br />
Ayurvedic Point organizza inoltre<br />
Seminari e Workshops aperti a tutti e<br />
Corsi di Formazione professionale per<br />
medici ed operatori.<br />
SONO APERTE LE ISCRIZIONI ALLA<br />
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e Chirurgia o Odontoiatria)<br />
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della figura professionale<br />
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Sede legale: via Umberto Maddalena 5 - 21018 Sesto Calende (VA) - C.F. e P.IVA 02690660127<br />
info@ayurvedicpoint.it - www.ayurvedicpoint.it - Azienda con Sistema Qualità Certificato<br />
Lavoro<br />
persona<br />
e<br />
Distendersi. È alternando distensione e concentrazione che si as-<br />
sicura il massimo di aderenza al pensiero.<br />
– Jean Guitton, ll libro della saggezza e delle virtù ritrovate –<br />
Il lavoro diventa atto di promozione umana e interumana nella misura<br />
in cui ubbidisce a due condizioni:<br />
- saper armonizzare compressione e decompressione, ovvero atten-<br />
zione, concentrazione, rigore, impegno comunitario e distensione,<br />
abbandono, pausa esistenziale, ozio come contemplazione, dissoda-<br />
mento del sé, lavoro interiore su se stessi;<br />
- saper ricondurre la dimensione lavorativa a quel centro unifi catore<br />
che è la persona, intesa, per dirla con Mounier, come “vocazione,<br />
incarnazione, comunione”, e, quindi, supplire con il vigore dell’anima<br />
alla fredda impersonalità dei marcatori aziendalistici: competitività,<br />
produttività, innovazioni, rendimenti...<br />
All’uomo economico, tutto individualismo e amor proprio, dobbiamo<br />
contrapporre davvero la persona, la cui attività lavorativa è fi nalizza-<br />
ta alla trasformazione del mondo come luogo da abitare, spazio da<br />
condividere e non come terra da usurare o in cui primeggiare, perché<br />
indebitamente si ritiene che arrivare secondi o aspettare l’altro equi-<br />
valga ad una sconfi tta, ad un naufragio biografi co.<br />
Il lavoro, nell’ottica della persona, diventa forza spirituale, nella misu-<br />
ra in cui si segue la propria inclinazione, la propria vocazione lavora-<br />
tiva, la propria natura più intima e, incarnandola nel “qui e ora”, la si<br />
fi nalizza al bene comune. In tal senso lo sviluppo economico-produt-<br />
tivo e la dimensione etico - politica, solidaristica, si armonizzano in<br />
modo mirabile. Ma leggiamo, a suggello di quanto stiamo dicendo, le<br />
eloquenti parole di Mounier che esalta la persona, tanto in quanto sa<br />
testimoniare, nel segno dell’impegno e del dono, la propria vocazione<br />
nel mondo: « La mia persona è in me la presenza e l’unità di una<br />
vocazione che non ha limiti nel tempo, la quale mi esorta ad andare<br />
indefi nitamente al di là di me stesso...<br />
La mia persona è incarnata. Quindi non può mai liberarsi completa-<br />
mente, nelle condizioni in cui si trova, dalla schiavitù della materia.<br />
www.lifegate.it/essere<br />
Radio Blog<br />
Pensiero<br />
Fabio Gabrielli<br />
ricercatore e docente di storia, fi losofi a, antropologia<br />
nei licei e presso l’Università L.U.de.S. di Lugano<br />
Ma non basta: non può sollevarsi se non pesando sulla materia. Voler<br />
sfuggire a questa legge signifi ca condannarsi in precedenza all’insuc-<br />
cesso; chi vuol essere solo angelo diventa bestia. Il problema non<br />
sta nell’evadere dalla vita sensibile e particolare, che si svolge tra le<br />
cose, in seno a società limitate, attraverso gli avvenimenti, ma nel<br />
trasfi gurarla.<br />
Infi ne, la mia persona non raggiunge se stessa se non dandosi alla<br />
comunità superiore che chiama ed integra le persone singole.<br />
I tre esercizi essenziali per arrivare alla formazione della persona sono<br />
quindi: la meditazione, per la ricerca della mia vocazione; l’impegno,<br />
l’adesione a una opera che è riconoscimento della propria incarna-<br />
zione; la rinuncia a se stessi, che è iniziazione al dono di sé e alla<br />
vita in altri. Se la persona manca a uno di questi esercizi essenziali, è<br />
condannata all’insuccesso».<br />
33 LIFEGATE
Il vento vi eccita o vi innervosisce? Sentite con<br />
34 LIFEGATE<br />
Olismo<br />
Sentire il tempo<br />
Stefania Piloni<br />
Medico omeopata specialista in ginecologia, docente Medicina Complementare Università di Milano<br />
anticipo l’arrivo di un temporale? In mancan-<br />
za di sole vi sentite tristi e di cattivo umore?<br />
Non siete matti, solo meteoropatici, ossia sensibili<br />
al tempo atmosferico.<br />
Al ritorno dalle vacanze, in fondo, lo siamo un po’ tutti. Lontani<br />
dal sole e dai grandi orizzonti torniamo negli uffi ci, nelle code di<br />
traffi co, fra i palazzi grigi delle nostre città, nei ritmi stretti della<br />
pausa pranzo.<br />
Le giornate tornano brevi, il buio copre le ore di luce: adattar-<br />
si è diffi cile ma possiamo cogliere la sfi da per ripartire al meglio.<br />
Benvenuto nel club! Non è un problema immaginario: sentire il tem-<br />
po è un disturbo diffuso e riguarda una persona su tre. I sintomi<br />
dell’adattamento diffi cile sono: mal di testa, dolori muscolari, dolori<br />
migranti alle articolazioni e sindromi ansiose-despressive e diffi coltà<br />
digestive. Alcune persone avvertono il disagio anche in anticipo e<br />
mostrano antenne sensibili capaci di sentire un temporale o la neve<br />
con due o tre giorni in anticipo. Talvolta è una cefalea, oppure la<br />
nausea o un dolore articolare: il cambiamento climatico viene an-<br />
nunciato da un sintomo chiave e raramente viene smentito. La cau-<br />
sa sembra essere un’alterazione del sistema di termoregolazione:<br />
l’ipotalamo risponde alla variazione atmosferica con la produzione di<br />
serotonina, che media lo stress, e con l’attivazione del surrene, che<br />
regola il ritmo sonno e veglia.<br />
OMEOPATIA<br />
Antimonium crudum: adatto a chi soffre gli eccessi, il forte caldo come<br />
il freddo intenso e reagisce con insonnia e reazioni vistose dell’umore.<br />
Rus tox: utile a chi sente il freddo umido sulle articolazioni, ad esem-<br />
pio il solito ginocchio che annuncia il temporale. E’ indicato all’inizio<br />
dell’autunno per chi ha dolori migranti alle articolazioni.<br />
FIORI DI BACH<br />
Walnut: le sue gocce vanno usate all’inizio della stagione che vi<br />
mette in crisi ad esempio la primavera per gli allergici o l’autunno<br />
per i reumatici. Aiuta a rendere più facile l’adattamento e nell’umo-<br />
re rende meno vulnerabili.<br />
White chestnut: contrasta lo stress per chi soffre di ansia e de-<br />
pressione, per chi ha la mente troppo affollata di pensieri e mostra<br />
scarsa concentrazione. Per questi motivi contrasta il mal di testa e<br />
la tensione nervosa.<br />
Mustard: è il fi ore dei veri malinconici per le angosce improvvise e<br />
immotivate, per la tristezza e la voglia di piangere. Indicato per chi<br />
ha diffi coltà ad adattarsi ai rigori invernali.<br />
Wild rose: depressione e apatia sono le sue indicazioni. Aiuta a<br />
contrastare la perdita del desiderio sessuale che spesso colpisce<br />
le persone depresse.<br />
Schlerantus: fi ore destinato ai veri meteoropatici capaci di bru-<br />
sche variazioni umorali o di cattive decisioni quando costrette in<br />
ambienti ostili o davanti a bruschi cambiamenti climatici.<br />
FITOTERAPIA<br />
Biancospino: cardiotonico con ottime capacità sedative, ottimo<br />
ansiolitico capace di placare la tachicardia e il nervosismo che<br />
blocca lo stomaco.<br />
Angelica: erba carminativa, calmante e antispastica. Migliora i di-<br />
“ i l c a m b i a m e n t o c l i m a t i c o v i e n e a n n u n c i a t o d a u n s i n t o m o c h i a v e e r a r a m e n t e v i e n e s m e n t i t o ”<br />
sturbi digestivi e gli spasmi addominali.<br />
Eleteurococco: adattogeno con virtù tonifi canti, restituisce ener-<br />
gia al corpo e alla mente riequilibrando serotonina e adrenalina.<br />
E’ chiamato il ginseng femminile .<br />
AGOPUNTURA<br />
Bastano poche sedute di agopuntura per alleviare in modo davvero<br />
signifi cativo la sensibilità al tempo. Occorre però essere tempestivi<br />
e può essere utile farsi consigliare dal proprio medico agopuntore<br />
per l’utilizzo della moxa. Questa semplice tecnica permette una ge-<br />
stione “fai da te” dei sintomi: un bastoncino riscaldato di artemisia<br />
viene avvicinato alla cute e il calore trasmesso attiva i punti dei<br />
meridiani dell’agopuntura in modo terapeutico.<br />
MEDICINA POPOLARE<br />
Immergersi nell’acqua è il modo più semplice per agire sulla ter-<br />
moregolazione del corpo. Riempite una vasca con acqua calda fi no<br />
circa 37° e aggiungete 6 gocce di olio essenziale di arancio amaro.<br />
Attendere nella vasca che l’acqua si raffreddi e che l’essenza svolga<br />
la sua azione tonifi cante.<br />
foto: Marka<br />
foto: ICP<br />
35<br />
LIFEGATE
Mamme...<br />
testa<br />
aposto.<br />
con la<br />
La gravidanza dona ai capelli un periodo di salute e bellezza, grazie agli ormoni che rinforzano<br />
il bulbo pilifero. Ma dopo il parto e nella fase di allattamento, i capelli tendono ad essere più secchi,<br />
a rompersi facilmente e soprattutto a diradarsi e perdere di volume. Analizziamo le fasi<br />
che interessano l’equilibrio della capigliatura in questo periodo particolare della vita di una donna.<br />
SUBITO DOPO<br />
IL PARTO<br />
Dopo la nascita del bambino, l’assetto ormonale<br />
si modifi ca fi n da subito, tornando<br />
alla situazione del periodo precedente<br />
la gravidanza: si nota una perdita immediata<br />
e anche consistente di capelli, causata dal fatto<br />
che i bulbi piliferi non sono più stimolati<br />
dagli estrogeni e un gran numero di capelli entra<br />
contemporaneamente nella fase della caduta.<br />
CON<br />
L’ALLATTAMENTO<br />
Se la mamma allatta, si verifi ca un aumento<br />
notevole della prolattina,<br />
l’ormone che favorisce la produzione di latte:<br />
è proprio questa sostanza che rende<br />
i capelli più deboli e fa sì che i bulbi<br />
in fase di crescita si indeboliscano e passino<br />
rapidamente nella fase della caduta.<br />
DETERSIONE SPECIALITÀ<br />
PHYTOJOBA SHAMPOO<br />
Shampoo alta idratazione per uso quotidiano all’olio<br />
puro di Jojoba e decotto di fi ori di Fiordaliso.<br />
Deterge con la massima delicatezza.<br />
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PHYTOCYANE SHAMPOO<br />
Shampoo anti-caduta ai procianidoli d’Uva. Rinforza<br />
la struttura del capello grazie alle vitamine B5 e B6<br />
e ammorbidisce la capigliatura con le proteine della Seta.<br />
Flacone da 200 ml. Prezzo consigliato € 11,00.<br />
PHYTOPROGENIUM SHAMPOO<br />
Shampoo lenitivo e protettivo. Rispetta l’equilibrio cutaneo,<br />
favorisce e promuove lo sviluppo della microfl ora<br />
cutanea fi siologica.<br />
Flacone da 200 ml. Prezzo consigliato € 11,00.<br />
SECCHI<br />
CADUTA<br />
TUTTI<br />
CONSIGLI<br />
Per aiutare i capelli a tornare alla normalità,<br />
è utile l’uso di trattamenti specifi ci,<br />
partendo da una corretta detersione:<br />
i capelli vanno lavati spesso,<br />
utilizzando prodotti non aggressivi.<br />
Quotidianamente è necessario intervenire<br />
con lozioni sul cuoio capelluto<br />
e assumere, per via orale, integratori vitaminici<br />
e amminoacidi.<br />
PHYTOJOBA MASCHERA<br />
Maschera dopo shampoo alta idratazione express<br />
all’olio di Jojoba. Nutre in profondità,<br />
dona splendore e morbidezza immediata ai capelli.<br />
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le unghie dall’interno. Ricco di vitamine e amminoacidi, è il<br />
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femminile dopo il parto. Stimola la produzione di cheratina, protegge<br />
il bulbo pilifero, ristruttura e rivitalizza la fi bra capillare.<br />
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Valido rimedio riparatore dopo vacanze, buo-<br />
mento della pelle.<br />
na abitudine da mantenere per tutto l’anno,<br />
l’Olio di Jojoba (Simmondsia chinensis) è<br />
stato impiegato per centinaia di anni dagli<br />
Indiani come rimedio universale nel tratta-<br />
Si chiama olio, ma in realtà è una “cera liquida” estratta dai<br />
semi della Jojoba, una pianta che cresce spontanea nelle zone<br />
desertiche dell’America.<br />
PELLE<br />
Applicare in poca quantità sul corpo pulito ogni giorno, con un<br />
leggero massaggio, preferibilmente dopo la doccia.<br />
Aggiungere qualche goccia di olio di Jojoba all’abituale crema<br />
da giorno è un valido rimedio protettivo-equilibrante per il viso,<br />
ottimo come base per il trucco.<br />
Il risultato? Una pelle splendente ed elastica.<br />
CAPELLI<br />
Protegge da sole, smog e cloro della piscina. Applicare una<br />
piccola quantità sulla lunghezza dei capelli e lasciare agire, ba-<br />
sta un leggero shampoo per rimuoverlo.<br />
Contro prurito, forfora e perdita dei capelli strofinare una pic-<br />
cola quantità di olio sul cuoio capelluto alcuni minuti prima<br />
dello shampoo. Pulisce in profondità il follicolo capillifero<br />
sciogliendo il sebo vecchio ed in eccedenza, fornendo al cuoio<br />
capelluto molti elementi necessari per mantenerlo sano.<br />
MILLE E UNA VIRTÙ<br />
Assenza di odore, presenza di antiossidanti<br />
naturali e facile assorbimento fanno dell’olio di<br />
Jojoba un rimedio indicato per tutti i tipi di pelle<br />
e capelli.<br />
Rigenerante dei tessuti e riequilibrante della<br />
cute, grazie alle sue proprietà nutrienti e idra-<br />
tanti, è consigliato in particolare per il tratta-<br />
mento delle pelli secche ed è un valido alleato<br />
nella lotta contro la formazione delle rughe e<br />
delle smagliature della pelle.<br />
“in realtà è una cera liquida estratta dai semi della Jojoba”<br />
Integratore Radio Blog<br />
foto: Marka<br />
37 LIFEGATE
Bionda o rossa, alcolica o analcolica, pastoriz-<br />
38 LIFEGATE<br />
Focus birra<br />
L’Adorata<br />
Paola Magni<br />
paolamagni@lifegate.it<br />
zata o no, una cosa è certa: per esaltarne il gu-<br />
sto va versata nel modo corretto, con la giusta<br />
quantità di spuma. E alla temperatura indicata<br />
in etichetta.<br />
Come si fa: la prima fase di lavorazione riguarda il malto, che si ottie-<br />
ne dall’orzo o da altri cereali maturi. Attraverso la macerazione e la<br />
germinazione, il malto arriva ad essere pronto per l’essiccazione o la<br />
torrefazione. L’orzo maltato viene poi macinato e miscelato con ac-<br />
qua. È questa la cosiddetta ammostatura, in cui il malto si trasforma<br />
in mosto. Il mosto viene immerso in una caldaia e riscaldato fi no a<br />
ebollizione: la bollitura lo sterilizza e concentra. A questo punto si<br />
aggiunge il luppolo, che dona il caratteristico sapore amarognolo<br />
alla birra. Il mosto viene raffreddato per la fermentazione a una tem-<br />
peratura tra i 4 e i 6 gradi per la bassa fermentazione e tra i 15 e i 20<br />
gradi per quella alta. Fondamentale è il lievito, che viene miscelato al<br />
mosto per trasformare gli zuccheri e gli aminoacidi in alcol, anidride<br />
carbonica e sostanze aromatiche. Il lievito caratterizza la birra in ogni<br />
sua forma: spuma, aromi, corposità. Al termine la birra viene fi ltrata<br />
e imbottigliata o infustata. In particolari luoghi si può sfruttare la<br />
fermentazione naturale, che avviene non con il lievito di coltura ma<br />
quello presente nell’aria: lambic, gueuze, kriek e frambozen ne sono<br />
un esempio. Un’ultima distinzione riguarda le birre pastorizzate e<br />
quelle non. Con la pastorizzazione la birra arriva a una temperatura<br />
di 60 gradi, che distrugge alcuni microrganismi. Scopo di questa<br />
operazione è la maggior conservabilità. La birra cruda, non pastoriz-<br />
zata, è una birra viva, poiché i microrganismi presenti al suo interno<br />
sono vitali e agiscono nell’organismo favorendone alcune funzioni,<br />
come quelle intestinali ad esempio.<br />
Gli ingredienti<br />
Acqua: è l’ingrediente principale e forse quello che più di tutti deter-<br />
mina la bontà della birra. Dev’essere ricca di sostanze minerali e or-<br />
ganiche e di microrganismi come batteri e lieviti. Le birre più famose<br />
sono preparate con acque di particolare pregio: in passato le fabbri-<br />
che di birra nascevano vicino alle sorgenti, ora le caratteristiche che<br />
foto: ICP<br />
rendono ottima un’acqua possono essere facilmente riprodotte.<br />
Lievito: i microrganismi fungiformi alla base del lievito trasformano<br />
le sostanze umide contenenti zucchero in alcool. Attualmente esi-<br />
stono due grandi ceppi di lieviti: il Saccharomyces cerevisiae e il<br />
Saccharomyces carlsbergensis.<br />
Malto: per la produzione della birra viene usato soprattutto il malto<br />
dell’orzo. Esistono altri malti: di frumento, avena e mais.<br />
Orzo: il mastrobirraio predilige l’orzo distico, meglio se da coltivazio-<br />
ne estiva. L’orzo è il cereale preferito per produrre la birra perché è<br />
rivestito da una sorta di guaina (glumella) che lo protegge durante<br />
la lavorazione.<br />
Luppolo: è l’aromatizzazione della birra per eccellenza. A parte la<br />
Gran Bretagna, in tutti i Paesi si usano soltanto le piante femmine,<br />
i cui fi ori contengono luppolina, una polvere ricca di sostanze aro-<br />
matiche e resinose e acidi dal potere antisettico e conservante. Altri<br />
aromatizzanti usati sono coriandolo, camomilla, trifoglio, cannella,<br />
noce moscata, chiodi di garofano, ciliegie, pesche, fragole, prugne,<br />
caffè, cioccolato, miele e peperoncino.<br />
“... non va servita a temperatura troppo fredda, pena la perdita di aromi e fragranze ”<br />
Come si versa: bicchiere perfettamente pulito, senza residui di sa-<br />
pone o brillantante (la presenza di detergenti si individua facilmente<br />
perché “divora” la spuma). Tenere leggermente inclinato il bicchiere<br />
fi no a tre quarti della sua capienza e versare. Sul fi nire, versare più<br />
velocemente, in modo da sviluppare una buona quantità di spuma<br />
(poco oltre l’orlo del bicchiere). La spuma, oltre essere indice di fre-<br />
schezza, rende la birra più digeribile, la preserva dall’ossidazione ma<br />
soprattutto ne migliora l’intensità aromatica. Eventuali bollicine in<br />
movimento verso l’alto (il cosiddetto perlage di spumanti e champa-<br />
gne) sono, per la birra, un difetto. La birra non va servita a tempera-<br />
tura troppo fredda, pena la perdita di aromi e fragranze.<br />
La birra è poco calorica. 100 grammi di birra hanno mediamente<br />
34 kcal, quindi le stesse calorie di 100 g di succo di carote o di<br />
spremuta d’arancia. In pratica la comune birra “piccola” non supera<br />
le 100 calorie. Ovviamente più se ne beve e più il grado alcolico della<br />
birra cresce più le calorie aumentano: nelle birre ad alta gradazione<br />
può raggiungere le 60 per 100 grammi. Un motivo in più per non<br />
eccedere nell’uso.<br />
foto: Marka<br />
39 LIFEGATE
Portorose e Pirano: dove il wellness è tradizione.<br />
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informazione redazionale<br />
Le speciali<br />
di Birra Moretti<br />
Gusto, ingredienti selezionati, passione per la qualità: è così che<br />
nascono le birre speciali di casa Moretti, ospiti del Milano Film<br />
Festival. Scopriamole con Giovanni Rodolfi , responsabile Cultura<br />
Birraria per Birra Moretti<br />
Tre birre “d’autore” presenti al Milano Film Festival, uno tra i<br />
più interessanti concorsi della cinematografi a internazionale…<br />
Anche quest’anno, il quinto, dal 12 al 21 settembre Birra Moret-<br />
ti è partner di questa importante manifestazione. Birra Moretti si<br />
riconosce totalmente nei valori di sincerità e spontaneità veicolati<br />
dal Festival e ne condivide l’obiettivo: creare occasioni di scambio<br />
di conoscenze e di intensifi cazione dei rapporti sociali, in modo<br />
semplice, cordiale e autentico. Per questo motivo saremo presenti<br />
con Birra Moretti Baffo D’Oro, Birra Moretti La Rossa e Birra Mo-<br />
retti Doppio Malto nei punti ristoro del Festival. Ogni giorno pro-<br />
porremo una degustazione di piatti cucinati ed abbinati a queste<br />
tre birre. Giovedì 18, inoltre, saremo sponsor di “Corti ma buoni<br />
– degustazioni di cinema” una rassegna che vuole dare ancor più<br />
“sapore” al già appetitoso carnet della manifestazione.<br />
La Rossa, ad esempio, è una doppio malto che utilizza una qua-<br />
lità molto particolare di materia prima…<br />
Si tratta di malto d’orzo essiccato e torrefatto secondo un nostro<br />
processo esclusivo. Ciò che ne risulta è una birra dal gusto pieno<br />
di malto caramellato, con aroma intenso dai toni speziati. A questa<br />
birra è stato assegnato un importante riconoscimento: la medaglia<br />
di bronzo all’Australian International Beer Awards 2005, a Mel-<br />
bourne. E’ perfetta in abbinamento alle carni grigliate su legna, ai<br />
formaggi molto stagionati, ai dolci a base di frutta, di mandorle o al<br />
caffè, all’alta pasticceria.<br />
E poi c’è Birra Moretti Baffo D’Oro. In cosa si distingue?<br />
Di puro malto, a bassa fermentazione, prodotta esclusivamente<br />
con malto d’orzo di una varietà selezionata, deve il suo nome al<br />
bel colore oro vivo e al gusto maltato. E’ una birra molto in sintonia<br />
con la cucina della tradizione mediterranea: abbinata ai piatti unici<br />
www.lifegate.it/alimentazione<br />
di cereali e legumi, ai primi e secondi piatti con erbe aromatiche e<br />
ai formaggi tradizionali a pasta dura dà il meglio di sé. Un connubio<br />
che ha conquistato i palati più fi ni anche all’estero, dove le sono<br />
state attribuite la medaglia di argento all’Australian International<br />
Beer Awards 2005 e due stelle al Superior Taste Award 2005, a<br />
Bruxelles.<br />
E infi ne c’è la Doppio Malto.<br />
E’ una birra chiara doppio malto ad alta fermentazione, eccellente<br />
dal punto di vista organolettico, tanto da essersi meritata la meda-<br />
glia d’oro all’Australian International Beer Awards 2005. A tavola<br />
si accorda bene, valorizzandone il gusto, con gli antipasti saporiti<br />
ma poco grassi, i primi piatti, le carni bianche arrosto e in umido, i<br />
formaggi giovani con pane integrale.<br />
Radio Blog<br />
Focus birra
42 LIFEGATE<br />
budino<br />
cannella e fi chi<br />
Ricetta a cura dello Chef<br />
Giuliano Baldini<br />
foto: Marka<br />
www.lifegate.it/alimentazione<br />
Ricetta<br />
INGREDIENTI BIO PER 4 PERSONE<br />
Preparazione<br />
Sciogliere 50 g di burro in una casseruola a fi amma molto bas-<br />
sa. Unire 70 g di miele, lo zucchero e, sempre mescolando con<br />
una frusta, aggiungere la farina. Unire il latte e continuare a gi-<br />
rare fi nché tutti gli ingredienti saranno amalgamati. Aggiungere<br />
la cannella, la vaniglia, il pepe e proseguire la cottura sempre a<br />
fi amma molto bassa fi nché non si addensa. Versare il composto<br />
in uno stampo, lasciare intiepidire, poi riporre in frigo.<br />
Sciogliere i 20 g di burro rimasti in un pentolino, unire il restan-<br />
te miele, il succo d’arancia, i fi chi tagliati a spicchi e cuocere<br />
per due minuti. Sformare il budino, disporvi sopra i fi chi cotti<br />
lasciando nella pentola il fondo di cottura che andrà cotto ulte-<br />
riormente, ridotto e poi versato sul budino.<br />
Notizie e consigli<br />
Servire con bastoncini di cannella e bacche di pepe nero.<br />
Accompagnare con un Moscato di Trani a 10 - 12 C° in un bic-<br />
chiere da dessert. Esistono diverse varietà di fi chi: quelli che<br />
maturano a maggio detti “fi oroni” sono in genere molto più<br />
grossi e meno dolci rispetto a quelli detti “forniti” che matu-<br />
rano in luglio e agosto e a quelli detti “tardivi” che maturano<br />
a settembre.<br />
8 FICHI MATURI<br />
5 DL DI LATTE<br />
90 G DI MIELE D’ACACIA<br />
70 G DI BURRO<br />
50 G DI FARINA BIANCA<br />
20 G DI ZUCCHERO<br />
20 G DI CANNELLA IN POLVERE<br />
5 G DI PEPE NERO MACINATO<br />
1 CUCCHIAINO DI VANIGLIA NATURALE IN POLVERE<br />
DIFFICOLTA’: medio bassa<br />
TEMPO DI PREPARAZIONE: 1 ora circa<br />
½ ARANCIA SPREMUTA<br />
43 LIFEGATE
www.iprovenzali.it PINXIT - GE<br />
L'IDRATAZIONE DELLA PELLE<br />
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foto: archivio Slow Food<br />
Pesche di Leonforte<br />
Siamo nella terra degli agrumi e dei mandorli, degli olivi<br />
e dei fi chi d’india, ma a Leonforte si coltivano pesche.<br />
Proprio qui, in questo strano paese poco più a nord di<br />
Enna, ogni anno, a giugno, si rinnova una piccola follia: i<br />
contadini, armati di sacchetti di carta pergamenata, chiu-<br />
dono a mano, una a una sull’albero, le pesche ancora verdi. Un lavoro<br />
certosino per soli uomini, che viene pagato a cottimo (in un giorno i più<br />
veloci ne insacchettano più di 2000). Le pesche di Leonforte maturano<br />
a settembre, ottobre, addirittura a novembre. Chiuse nei loro pacchettini<br />
sono protette dai parassiti e dal vento e possono rimanere fi no all’ultimo<br />
sull’albero per essere raccolte solo quando sono perfettamente mature.<br />
La coltivazione è laboriosa e delicatissima: dall’insacchettatura alla rac-<br />
colta, quando i frutti sono staccati con una lieve rotazione del picciolo<br />
(guai a strapparli). Mentre nel resto dell’Italia le vecchie pesche sono<br />
state soppiantate già all’inizio del Novecento dall’introduzione massiccia<br />
di novità americane e, ormai, ogni annata ha le sue “pesche di moda”<br />
- sempre più grandi, gialle e belle, ma sempre più insapori - a Leonforte<br />
sopravvivono tante antiche varietà locali. E se le arance - anche quelle<br />
pregiate e un tempo apprezzate nel mondo, come la Bionda e la Bella-<br />
donna - rimangono sugli alberi perché sul mercato non valgono più<br />
nulla, i pescheti sono la nuova speranza del paese. Queste pesche as-<br />
solutamente sane (il sacchetto permette di evitare qualsiasi trattamento<br />
con antiparassitari sulle piante), buone e sconosciute al di fuori dei con-<br />
fi ni siciliani, potrebbero diventare una risorsa importante per la rinascita<br />
di una cittadina che, quattro o cinque secoli fa, è stata uno dei centri più<br />
dinamici della Sicilia: per questo è nato il Presidio.<br />
A TAVOLA<br />
I frutti non sono molto appariscenti; maturando tardi e<br />
nel sacchetto, diventano al massimo giallo intenso con<br />
leggere striature rosse, ma sono sempre profumatissimi,<br />
con una polpa gialla, soda, dolce e un gusto particolare,<br />
che ricorda vagamente la canditura.<br />
Ottime da tavola, le pesche di Leonforte, grazie all’intensa<br />
aromaticità, sono straordinarie sciroppate oppure<br />
trasformate in succhi e marmellate.<br />
Area di produzione:<br />
Comuni di Leonforte, Assoro, Nissoria, Enna, Calascibetta<br />
(provincia di Enna).<br />
Presidio Slow Food sostenuto da:<br />
Regione Siciliana Assessorato Regionale Agricoltura<br />
e Foreste<br />
“chiuse nei loro pacchettini sono protette dai parassiti”<br />
A cura della Fondazione Slow Food<br />
per la Biodiversità Onlus<br />
www.fondazionesloowfood.it<br />
Radio Blog<br />
Biodiversità<br />
45 LIFEGATE
Franciacorta<br />
Docg Brut Satèn Millesimato 2004<br />
Barone Pizzini è una delle più antiche e conosciu-<br />
te aziende vitivinicole della Franciacorta. Agli<br />
inizi del 2000, l’azienda ha scelto di allargare il<br />
suo raggio d’azione e di confrontarsi con alcuni<br />
dei più vocati territori italiani e coi loro vitigni<br />
autoctoni. Sono così nati i Poderi di Ghiaccioforte in Maremma,<br />
la Tenuta del Barco nel Salento e Pievalta, nel cuore dei Castelli di<br />
Jesi. Tutti i vigneti Barone Pizzini, in Franciacorta, Toscana, Mar-<br />
che e Puglia sono coltivati con i metodi della viticoltura biologica,<br />
adottati come garanzia di qualità, tipicità e salute.<br />
Il Franciacorta Docg Brut Satèn Millesimato 2004 è un vino dal<br />
colore giallo intenso con rifl essi dorati di ottima brillantezza.<br />
Nel bicchiere rivela una spuma intensa, fi ne e persistente. Come<br />
pure il perlage che sale insistentemente dal fondo del bicchiere.<br />
Al naso si scopre un vino molto intenso e profumato, con gradevo-<br />
li note fruttate che richiamano gli agrumi, l’ananas e il pompelmo.<br />
Intense sono anche le note di lievito che però non sovrastano<br />
quelle fruttate.<br />
In bocca il vino appare fresco grazie a una giusta acidità e a un<br />
buon grado di effervescenza. Il retrogusto risulta piacevolmente<br />
amarognolo e di ottima persistenza. Un vino che colpisce non per<br />
la potenza ma per la grande eleganza.<br />
Si abbina molto bene a piatti di pesce crudo o crostacei.<br />
www.lifegate.it/alimentazione<br />
Prezzo enoteca 25 euro<br />
a cura de Il Mio Vino<br />
info@ilmiocastello.it<br />
Gradazione alcolica 12,5%<br />
Bottiglie prodotte 25.000<br />
www.baronepizzini.it<br />
foto: ICP<br />
Vini<br />
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<strong>LifeGate</strong> Radio<br />
La rinascita del maestro Bregovic<br />
di Massimo Andreozzi<br />
massimo@lasituazione.net<br />
Reduce da una brutta caduta da un ciliegio e da<br />
un delicato intervento, il musicista world Go-<br />
ran Bregovic sprigiona nuova energia nel tour<br />
che lo ha portato al Teatro Romano di Ostia<br />
Antica assieme alla Wedding & Funeral Band.<br />
Quando lo vedi non diresti mai che ha quasi sessant’anni e, soprattut-<br />
to, che fi no a qualche mese fa ha rischiato la paralisi. Goran Bregovic<br />
è un personaggio che ispira da subito freschezza, una vivacità a tratti<br />
bambinesca, per quanto complementare ad una saggia propensione<br />
all’ironia. L’artista, nato a Sarajevo da padre croato e madre serba, è<br />
il massimo esponente del balcan beat, fusione tra ritmi balcanici e<br />
sonorità occidentali. Un musicista world dallo spirito gitano, ma con<br />
nelle vene il rock’n’roll, la sua grande passione, che all’età di 18 anni<br />
lo ha persino portato a vivere a Napoli per suonare nei locali di strip-<br />
tease. Mr. Bregovic è arrivato ad Ostia Antica per suonare assieme<br />
alla fanfaresca Wedding & Funeral Band i suoi successi e presentare<br />
anche i brani dell’imminente album “Alkohol”.<br />
Forse sembrerà una domanda un po’ scontata, ma dopo l’inciden-<br />
te è cambiato qualcosa in lei?<br />
Queste cose non ti fanno più intelligente o saggio. Un uomo della mia<br />
età tra i rami di un ciliegio! Non so che ci facevo là sopra, ho avuto<br />
solo un momento di blackout cerebrale e sono salito sull’albero. Sono<br />
stato alpinista e ho scalato vette superiori ai 5000 metri sull’Himalaya.<br />
Una volta sono caduto per oltre 200 metri e mi sono procurato solo<br />
una normalissima ferita sulla gamba. Cadendo da un ciliegio, invece,<br />
mi sono schiacciato due vertebre e ho dovuto affrontare un’operazio-<br />
ne alla colonna vertebrale per mettere delle parti in acciaio. Durante<br />
la convalescenza mi dicevo «adesso mi devono venire pensieri gran-<br />
di»… ma l’unica cosa che sentivo era il dolore!<br />
Almeno alla musica ci pensava?<br />
No no! Non pensavo a niente… mi faceva troppo male!<br />
Lei è caduto da un albero che è simbolo di vita e di ambiente. Qual<br />
è il suo rapporto con la natura?<br />
Ho sempre avuto un giardino in ogni casa in cui ho vissuto. A Parigi<br />
ho persino un melo, forse l’unico che fa frutti nel centro della città.<br />
Invece a Belgrado, dove c’è il mio atelier, ho un orticello con tanti<br />
“tomati”. La prima cosa che faccio la mattina è andare a vedere<br />
come stanno perché ho in corso una piccola battaglia contro quegli<br />
animaletti che vanno piano piano… come si chiamano?<br />
Lumache?<br />
Sì, lumache! Cerco sempre di essere gentile con loro, accompa-<br />
gnandole nel giardino del mio vicino. Ma loro ogni volta tornano da<br />
me perché nel giardino del mio vicino non c’è nulla. Io non voglio<br />
fare la guerra a loro, sono loro che voglio fare la guerra a me!<br />
La mescolanza è ciò che da sempre la contraddistingue. Lei è<br />
fi glio di Croazia e Serbia, ha fuso generi musicali culturalmente<br />
molto distanti e ha sposato una donna musulmana. Cosa an-<br />
drebbe mischiato oggi per creare una società migliore?<br />
La musica, perché è il linguaggio universale, nato prima delle pa-<br />
role, della religione e della politica. Vengo da un posto, frontiera<br />
tra ortodossi, cattolici e musulmani, popolata anche da tanti ebrei,<br />
dove tutto è stato mescolato. Un luogo di contatto dove non c’è<br />
niente di puro, dove le diverse popolazioni nei secoli si sono fatte<br />
“A Belgrado, dove c’è il mio atelier, ho un orticello con tanti tomati”<br />
continuamente la guerra. Però siccome la musica è una cosa “fur-<br />
ba” nella nostra vita, si sono sempre imparate e cantate le melodie<br />
dei nemici. Il mio pezzo “Ederlezi”, che ora è quasi diventato una<br />
canzone nazionalista serba, nasce da un ritornello degli albanesi,<br />
i più grandi nemici dei serbi. Il mondo è ironico! Dio si diverte<br />
tantissimo con questi stupidi nazionalisti, con loro fa gli scherzi<br />
più forti!<br />
Il tempo è tiranno. Il palco lo aspetta: la forza del suo live è sicu-<br />
ramente la parte più importante di quel rito scaramantico che ha<br />
allontanato la malasorte durante la sua convalescenza. Ci dice, con<br />
un bel sorriso, di tornare dopo perché vuole raccontare una storia.<br />
Il concerto sarà un grande successo.<br />
Il pubblico foltissimo, danzante, in delirio. È la sua serata. Alla fi ne<br />
della gig, molti gli amici venuti a salutarlo fuori dal camerino, non<br />
c’è tempo per raccontare la storia.<br />
“Ve la racconto la prossima volta, è una promessa!”. E noi di<br />
<strong>LifeGate</strong>, caro maestro Bregovic, siamo certi che la rincontreremo<br />
molto presto per ascoltarla.<br />
49 LIFEGATE
Passengers<br />
la radio… in viaggio<br />
Rudi Bressa<br />
rudibressa@lifegate.it<br />
L<br />
ifeGate Radio si rinnova e lancia il primo programma<br />
in diretta, itinerante, ecosostenibile,<br />
a contatto con la gente. Dal 29 settembre, tutte<br />
le mattine, andiamo a lavorare, tutti insieme…<br />
Passeggeri verso un nuovo giorno.<br />
“Viaggiare insieme è come un tango, siamo passeggeri, verso lo stupo-<br />
re”. Piero Pelù<br />
Un microfono, di quelli grandi, due giradischi e uno speaker con un pic-<br />
colo mixer per far suonare i dischi. Ascoltando la radio, spesso sono<br />
queste le immagini che vengono in mente. Una sorta di Robin Williams<br />
che apre il programma urlando il suo indimenticabile: “Good morning,<br />
Vietnam!”. Immagini quasi d’epoca, forse nostalgiche.<br />
Oggi la radio è cambiata, la si può ascoltare da qualsiasi tipo di supporto:<br />
telefonini, lettori mp3, direttamente dal web.<br />
Ed è proprio grazie alla tecnologia che, da settebre, <strong>LifeGate</strong> Radio lasce-<br />
rà le mura dello studio classico per trasferirsi tra la gente, in città, tra le<br />
vie, le tangenziali, le piazze.<br />
Questa sarà la nuova ed innovativa mattina di <strong>LifeGate</strong> Radio. Per la pri-<br />
ma volta la radio trasmetterà in diretta, nella fascia mattutina, inaugu-<br />
rando così una nuova stagione. A partire dalle 6 fi no alle 9, ogni giorno,<br />
incontrerà ed accompagnerà gli ascoltatori al posto di lavoro, a scuo-<br />
la, o semplicemente in giro: alle prime luci del mattino un personaggio<br />
misterioso ‘da solo’ lungo l’autostrada, lascerà il suo cuore incollato al<br />
fi nestrino e attraverso il suono della sua ‘Illogica Allegria’ ci accompa-<br />
gnerà per dare il benvenuto al nuovo giorno. Alle 7 in punto, dal ‘Gate<br />
07’, Claudio Vigolo sarà in diretta per un viaggio sonoro con la musica<br />
d’avanguardia di ieri e di oggi e le notizie in tempo reale dal pianeta Terra.<br />
Alle 7.40, quando il traffi co è lento, nell’ora di punta, collegamento con il<br />
nostro LifeBus ibrido e colorato e con il conduttore Ariel, il conducente<br />
Edo e l’equipaggio di bordo, Eleonora ed Isacco per il primo programma<br />
radiofonico itinerante ed ecosostenibile di <strong>LifeGate</strong> Radio: ‘Passengers’.<br />
Una pennellata di verde al grigio del traffi co cittadino.<br />
Passengers nasce da un’intuizione di Basilio Santoro responsabile ar-<br />
www.lifegateradio.it<br />
<strong>LifeGate</strong> Radio<br />
51 LIFEGATE
52 LIFEGATE<br />
<strong>LifeGate</strong> Radio<br />
tistico di <strong>LifeGate</strong> Radio che, ascoltando un giorno l’omonimo pezzo<br />
di Iggy Pop, ne ha tratto ispirazione: “in effetti le miglior idee vengono<br />
proprio quando non le cerchi – ci confi da Basilio – e poi è perfetto per<br />
dare il senso del movimento, del viaggio”. “L’idea del pullman invece<br />
prende spunto da ‘Talenti per natura’, il Festival itinerante per gruppi<br />
musicali, dal quale sono rimasto colpito e affascinato. Da qui è stato<br />
naturale fare uno più uno: la radio in pullman”.<br />
Ma come sarà possibile tutto ciò? Grazie ad una connessione ad internet<br />
si potrà trasmettere sulle normali frequenze, mentre con il LifeBus, un<br />
autobus a propulsione ibrida (a gasolio ed elettrica), la radio si metterà<br />
letteralmente in viaggio e gli ascoltatori ne diverranno i ‘passeggeri’.<br />
L’intero programma sarà ad Impatto Zero ® : le emissioni di CO 2 prodot-<br />
te, saranno compensate con la creazione ed il mantenimento di nuove<br />
foreste in Costa Rica. L’inedito programma sarà testimonianza diretta<br />
dell’esperienza delle persone e dei temi di attualità legati alla fi losofi a di<br />
<strong>LifeGate</strong>: vivibilità della città, funzionalità dei trasporti, mobilità soste-<br />
nibile, qualità della vita e rispetto dell’ambiente. L’idea di Passengers<br />
è quella di trasmettere forza. L’energia che quella fascia della giornata<br />
possiede, è dirompente. “A quell’ora si possiede una vitalità che non si<br />
ha in nessun altro momento della giornata – conferma Ariel, new entry<br />
nella family della radio - e noi vogliamo trasmetterla a chi ci ascolta,<br />
soprattutto con la musica di <strong>LifeGate</strong> Radio”. “La scommessa – conti-<br />
nua entusiasta - è quella di arrivare a portare allegria e un messaggio<br />
positivo lì dove si pensa sia impossibile o comunque diffi cile: in coda in<br />
tangenziale a Milano! Magari potrebbe capitare che si stia scrivendo un<br />
sms al programma, e ci si trovi a fi anco il LifeBus”. Avanguardia. Sarà<br />
poi la musica la vera trascinatrice. “Importante è essere riconoscibili e<br />
proporre la mattina quei classici ‘che fanno stare bene’, riaccendendo<br />
dei bei ricordi – prosegue Ariel. “Trasmettendo quella passione per la<br />
musica che ci distingue. E che certamente, chi ci ascolta o chi ci sentirà<br />
per la prima volta, percepirà. In tre parole: energia, musica, passione”.<br />
Chi ascolta la radio da sempre sogna di vedere e toccare con mano<br />
quel piccolo regno da vicino. Magari di indossare per un paio di minuti<br />
le cuffi e e avvicinarsi al microfono per sentire che effetto fa ascoltare la<br />
propria voce. Un potere che solo la radio possiede.<br />
È proprio questa la novità, che cambia l’idea classica di conduzione:<br />
sarà proprio l’interazione con gli ascoltatori a fare il programma, grazie<br />
alle e-mail o agli sms e, cosa ancora più importante, con la parteci-<br />
pazione attiva dell’ascoltatore. “Il modo migliore per conoscere e farsi<br />
conoscere è raggiungere personalmente chi ti ascolta” conferma Ariel.<br />
Sarà infatti possibile, per chi lo vorrà, salire a bordo del LifeBus (già<br />
battezzato “Magic Bus”), per essere poi portato a destinazione.<br />
Nel frattempo l’ascoltatore potrà entrare in contatto con la magia della<br />
radio, scoprirne i trucchi e partecipare attivamente alla trasmissione,<br />
magari scegliendo direttamente i dischi dagli scaffali o commentando il<br />
tema lanciato dal conduttore.<br />
La radio raccoglierà così in prima persona i suoni e i rumori della città,<br />
muovendosi per le strade, tra traffi co, incroci e semafori e svelandosi<br />
attraverso i fi nestrini.<br />
“Svegliarsi presto la mattina e magari accendere ancora assonnati la<br />
radio e sentire qualcuno che sta già trasmettendo, ti fa sentire ancora<br />
più vicino a chi la radio la fa – conclude Ariel. ‘Beh, almeno anche lui si<br />
è alzato prestissimo stamattina’, verrà da pensare”. Una sorta di solida-<br />
rietà innata tra persone, che coinvolge e stimola.<br />
“Il modo migliore per conoscere e farsi conoscere è raggiungere personalmente chi ti ascolta”<br />
foto: ICP<br />
IL CONDUTTORE<br />
Ariel inizia la sua avventura radiofonica a Radio Lupo<br />
Solitario, una piccola emittente della provincia di Varese.<br />
Il passaggio poi a Rock Fm. Chitarrista e cantante, ha<br />
suonato in svariate band, fi no alla fondazione del gruppo<br />
musicale Pay, avvenuta nel 1993. All’attivo ha 4 CD.<br />
Nel 2003 inizia la collaborazione con l’emittente televisiva<br />
di Sky Rock TV, specializzata in musica rock. Sempre<br />
con lo pseudonimo di Mr.Grankio conduce programmi<br />
in video e in voce.<br />
LE FREQUENZE DI LIFEGATE RADIO<br />
Lombardia, Biella-Novara 105.1 - Lugano 105.1 - Milano<br />
105.1 - Lecco, Lago Maggiore 105.2 - Lazio, Roma 90.90<br />
Torino 88.75 - Livigno 103.9 - Bormio 104.9<br />
foto: Marka<br />
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Libertà d’Argento<br />
su <strong>LifeGate</strong> Radio<br />
Provocatoria, a volte provocatrice; attrice fi n da bambina, regista,<br />
fotografa, scrittrice, cantante, mamma. Tutto questo è Asia Argento,<br />
che da gennaio potrete sentire in onda su <strong>LifeGate</strong> Radio in un pro-<br />
gramma tutto suo. L’abbiamo sentita in occasione dell’uscita di un<br />
cofanetto di 3 cd con canzoni selezionate da lei, il titolo del cofanetto<br />
è “Asia Argento” ed è pubblicato da AntibeMusic. Si tratta per la mag-<br />
gior parte di brani molto rari, non mixati.<br />
«Sono tre cd. Uno di musica elettronica, che ha a che fare con la techno<br />
dei primi anni ’90 e poi arriva alla musica elettronica di oggi.<br />
Poi c’è un cd di musica rock molto primitiva, con dei suoni sporchi, un<br />
po’ punk, l’unico pezzo “commerciale” è California Über Alles dei Dead<br />
Kennedys. E poi c’è un terzo cd di musica malinconica, s’intitola Sad<br />
Core, è il mio cd preferito, è quello che ascolto di più a casa: ci sono molti<br />
brani blues, alcuni più diffi cili da trovare, alcuni più accessibili come John<br />
Lee Hooker, ci sono poi brani degli anni ’50 e ’60 di Marino Barreto Jr.,<br />
Gino Paoli, Serge Gainsbourg e ci sono addirittura dei brani mai usciti<br />
altrove come uno del chitarrista dei Warlocks, Corey Lee Granet, che mi<br />
ha concesso in esclusiva.<br />
È stato un modo di condividere delle canzoni che amo e che ho fatto<br />
molta fatica a raccogliere, cercandole soprattutto all’estero.»<br />
Come sei arrivata a fare la disc jockey e la selezionatrice di dischi?<br />
«Era una cosa che facevo in privato fi n da ragazzina. Poi quando abitavo<br />
in America mi è capitato di mettere dischi in dei “baracci” punk-rock,<br />
quando sono tornata in Italia ho iniziato a farlo quasi per mestiere e ho<br />
girato il mondo così, ho messo dischi in Giappone, Germania, Francia,<br />
Turchia, Grecia… insomma, un sacco di posti.»<br />
E la radio? Ti piacerebbe fare un programma tutto tuo?<br />
«Sì, e mi piacerebbe proprio farlo con voi, perché siete la radio che ascol-<br />
to, una delle poche che trasmette la musica che mi piace ascoltare.»<br />
….allora arrivederci a gennaio con LIFEinASIA e tante altre novità su<br />
<strong>LifeGate</strong> Radio.<br />
www.lifegateradio.it<br />
Radio Blog<br />
<strong>LifeGate</strong> Radio<br />
Claudio Vigolo<br />
claudiovigolo@lifegate.it<br />
55<br />
LIFEGATE
La Stanza dello Scirocco<br />
56 LIFEGATE<br />
LidiaMia<br />
Basilio Santoro<br />
basiliosantoro@lifegate.it<br />
Oggi a Casa dei Venti è arrivato un ospite straniero. Un altro ingle-<br />
se, che ha preso la stanza del Colonnello Trevor, Stanza Grecale.<br />
Si chiama Mark Barkley ed è un tipo davvero strano.<br />
Lo so, LidiaMia, questa parola “strano” non la dovevo scrivere, già<br />
vedo la tua espressione, quante volte mi hai detto “non capisco la gen-<br />
te quando dice che uno è strano, ma cosa vuol dire che uno è strano?<br />
C’è forse un catalogo universale nel quale le defi nizioni di normale e<br />
strano sono scritte? No. E allora non ci sto, le persone che usano que-<br />
sta parola forse sono proprio loro strane”. Mark Barkley, fa provare<br />
alla gente i cellulari. Lui però dice “In realtà osservo le esigenze della<br />
gente, indago nelle loro vite, accumulo dettagli sul loro comportamen-<br />
to. Poi prendo queste informazioni e le spedisco all’azienda in Finlan-<br />
dia. I tecnici che stanno lì non sono mai entrati in una capanna di fango<br />
nello Zambia, ma se ci entrasse un loro telefono<br />
sarebbero molto contenti”. Perché la tecnologia<br />
deve arrivare anche lì? Non hanno altri problemi<br />
loro? L’acqua per esempio. Il nuovo ospite ha<br />
sollevato gli occhi al cielo, si è voltato verso la<br />
spiaggia di FicoGrande e mi ha detto: “Non si<br />
possono mettere sullo stesso piano l’acqua e il<br />
telefono. Ma io credo che alcune volte la possibi-<br />
lità di comunicare dovrebbe essere considerata<br />
un diritto fondamentale. Avere un numero a cui<br />
essere chiamati è come avere un punto fermo nella propria identità”.<br />
Un punto fermo nell’identità, LidiaMia. Mi ricordo di quando mi dicevi,<br />
forse per farmi accettare meglio la mia perdita di memoria: “Sai Basilio,<br />
penso che l’identità sia anche una trappola. Pensa a quante civiltà una<br />
contro l’altra in questi ultimi anni, li vedi che lottano per salvaguardare<br />
la loro identità e in realtà perdono la civiltà. C’è in atto uno “scontro di<br />
civiltà” che a me sembra più uno “scontro di inciviltà”. Mark Barkley<br />
mi ha raccontato che in Bangladesh esistono le “signore del telefono”.<br />
Donne che usano piccolissimi fi nanziamenti per comprare cellulari<br />
muniti di batteria a lunga durata e diventano le operatrici telefoniche<br />
del loro villaggio, addebitando una piccola commissione ai clienti per<br />
fare e ricevere telefonate. Mi ha detto che questa è “l’innovazione dal<br />
basso”. Mi ha raccontato di come anche i soldi, oltre ai sentimenti,<br />
possono essere trasferiti via telefono. Di come si usino le ricariche<br />
prepagate per trasferire denaro da un luogo<br />
all’altro. Ho capito il signifi cato della comunica-<br />
zione come diritto fondamentale. Ascoltandolo<br />
ho fatto il giro del mondo, sono stato a Tokyo,<br />
nel Ghana, in Uzbekistan, a Helsinki, Londra, Los<br />
Angeles. È questa la magia delle storie: ti fanno<br />
viaggiare da fermo, soprattutto quando incontri<br />
personaggi così originali come Mark Barkley,<br />
inglese dei telefonini.<br />
“Avere un numero a cui essere chiamati è come avere un punto fermo nella propria identità”<br />
foto: Marka<br />
Buona notte LidiaMia e Buona sorte a tutti noi.<br />
Orchestra di Via Padova<br />
Antonio ANT Larizza<br />
antoniolarizza@lifegate.it<br />
Zone di periferia, abitate da immigrati di ogni razza ed età, mercati<br />
rionali, tradizioni che si intrecciano, mescolanza di lingue, culture e<br />
pensieri clandestini. Anche questo è stato il propellente che ha fatto<br />
sì che Milano avesse un’Orchesta Multietnica. Ne abbiamo parlato<br />
con il direttore Massimo Latronico.<br />
Com’è nata l’idea di creare un’Orchestra MultiEtnica?<br />
Tre anni fa sono venuto a vivere con la mia famiglia proprio in via Pa-<br />
dova: la particolarità di questa via è che basta star fermi su un muretto<br />
per accorgersi del mondo che ti passa davanti.<br />
Ogni giorno sei mescolato a persone che arrivano da ogni parte del<br />
globo: Maghreb, Sud America, Medio Oriente, Cina...<br />
Potresti raccontarci qualcosa della composizione dell’Orchestra?<br />
Attualmente è composta da 16 elementi provenienti da 9 differenti pae-<br />
si. Ognuno ha il proprio modo di interpretare la<br />
musica, e i linguaggi sono molto diversi.<br />
Il suonare insieme non è stata una cosa imme-<br />
diata: ogni musicista dell’orchestra ha scelto di<br />
mettersi in gioco!<br />
Il vostro primo lavoro si chiama “TUNJA’”,<br />
cosa signifi ca?<br />
Tunja’ (si pronuncia tugnà) signifi ca “verità”.<br />
E’ una parola in bambarà, uno degli 80 idiomi che<br />
si parlano in Burkina Faso.<br />
Il brano recita: “La verità sta nelle cose che si costruiscono insieme...”.<br />
Ci è sembrato adatto a quello che stiamo facendo.<br />
Musica etnica a 360°, multirazziale. Quale paese ti ha infl uenzato<br />
maggiormente dal lato musicale?<br />
Ho avuto la fortuna di avere bravi maestri che mi hanno spinto a non<br />
fossilizzarmi su un genere musicale.<br />
Sono cresciuto ascoltando il sano e vecchio blues, per poi passare a<br />
jazz, bossanova... l’incontro con la musica del mediterraneo c’è stato<br />
una decina di anni fa.<br />
Credi nell’ecosostenibilità della musica? Che sia in grado di svilup-<br />
pare tematiche rivolte ad una migliore vivibilità dell’ambiente?<br />
Nel nostro piccolo abbiamo cercato di realizzare un cd a basso impatto<br />
ambientale, senza supporti di plastica (eccetto la pellicola di rivestimen-<br />
to). Tra i comportamenti ecologici metto anche il rispetto per l’altro e<br />
per la sua storia.<br />
Hai mai pensato di cimentarti nella composi-<br />
zione di brani che attingano dai temi della mu-<br />
sica tradizionale popolare italiana?<br />
La musica tradizionale italiana è una ricca testi-<br />
monianza di dialetti e sonorità molto particolari.<br />
Nel nostro caso, è stato più facile confrontarci<br />
con altre lingue, perchè ci hanno permesso di<br />
affrontarle da un punto di vista musicale, senza<br />
capirne il signifi cato.<br />
Radio Blog<br />
“tra i comportamenti ecologici metto anche il rispetto per l’altro e per la sua storia”<br />
57 LIFEGATE
Management elettrico<br />
Giacomo De Poli<br />
giacomodepoli@lifegate.it<br />
Neohippies postmoderni dalle vesti colorate, Ben Goldwasser e<br />
Andrew Van Wyngarden son gli MGMT, alias i Management, uno<br />
dei casi discografi ci dell’anno grazie al disco d’esordio Oracular<br />
Spectacular, tra i più apprezzati dalla critica, e a un hype che ha<br />
contagiato i giovani del vecchio e del nuovo continente.<br />
Una storia come tante, quella di Ben e Andrew. Giovanotti sbarbati ori-<br />
ginari del Connecticut ma di stanza in quel di Brooklyn, New York City,<br />
si incontrano all’Università, a Middleton, all’alba del terzo millennio. “Ci<br />
siamo conosciuti tramite amici comuni, avevamo gli stessi gusti musi-<br />
cali e così abbiamo cominciato a fare qualcosa con il laptop” dice Ben.<br />
Presto i due ventenni si trasferiscono nel Dipartimento di Musica e per<br />
dare sfogo alla voglia di sperimentare con i suoni di ogni epoca (dai<br />
Pink Floyd ai Suicide) alla ricerca della perfetta canzone pop - She’s<br />
Gone di Hall&Oates per Andrew e “una qualsiasi<br />
tra quelle di Prince o David Bowie” per Ben - scel-<br />
gono il nome di Management. Che suona come<br />
una presa in giro raffrontato al look a dir poco<br />
sopra le righe e alle passioni comuni: misticismo<br />
pagano, suoni psicotropi e tendenza a non pren-<br />
dersi troppo sul serio. Seguendo questo “credo”,<br />
cominciano a esibirsi dal vivo in concerti stram-<br />
palati - “One Song/One Show”, esibizioni lunghe<br />
la durata di un brano - in cui lunghi loop elettro-<br />
nici fanno da sfondo a motivetti sempre più irresistibili. Il mix funziona<br />
e le prime registrazioni, che piacciono alla Columbia, lo dimostrano. La<br />
casa discografi ca completa il trio con l’elemento mancante, quel Dave<br />
Friedman produttore tra più visionari in circolazione negli States, già<br />
dietro ai migliori dischi di Flaming Lips e Mercury Rev. “Non avevamo<br />
ancora pensato a metterci a lavorare su un album intero. Il problema<br />
ce lo siamo posti dopo aver fi rmato il contratto. Anche perché, ricevuto<br />
l’anticipo, abbiamo potuto dedicare tutto il nostro tempo alla musica<br />
non avendo più l’urgenza di lavorare”. Dal campus al prestigioso David<br />
Letterman Show, dove nel gennaio 2008 presentano, vestiti con man-<br />
telli da hobbit, l’irriverente anthem “Time To Pretend” - singolo che fa<br />
da traino all’album d’esordio “Oracular Spectacular” -. Il passo è fulmi-<br />
neo, complice il tam tam del web. Ben e Andrew si ritrovano a girare<br />
come trottole, su e giù dai palchi più prestigiosi del mondo, vivendo,<br />
chissà, la vita sarcasticamente evocata nel testo<br />
del primo singolo: “facciamo musica, facciamo<br />
soldi, abbiamo modelle come mogli. Traslocherò<br />
a Parigi, mi faccio l’eroina e pure le star. Tu, l’uo-<br />
mo, l’isola, la cocaina, le macchine eleganti”. “E’<br />
un testo ironico, anche se devo ammettere che<br />
la nostra vita è abbastanza pazza di questi tempi:<br />
ogni giorno una città diversa, in compagnia di<br />
persone nuove, cavalcando musica “aliena”.<br />
A quarant’anni dalla Summer Of Love...<br />
Radio Blog<br />
<strong>LifeGate</strong> Radio<br />
“misticismo pagano, suoni psicotropi e tendenza a non prendersi troppo sul serio”<br />
59<br />
LIFEGATE
“Baldoria d’autore”<br />
Jan Pochobradsky<br />
janpochobradsky@lifegate.it<br />
Dici Rosso Malpelo e subito pensi a Verga, al verismo, agli anni<br />
di scuola in cui immancabilmente si fi niva a studiare le vicissitu-<br />
dini del piccolo minatore della novella verghiana.<br />
Qualcuno dirà: ma che c’azzecca Rosso Malpelo con la musica?<br />
Un legame c’è.<br />
Sergio Gaggiotti, in arte Rosso Malpelo, è un cantautore popolare<br />
che nasce nel circuito underground romano. Un giorno scopre che<br />
il nomignolo affi bbiatogli per evidenti motivi “tricologici” (benchè<br />
adesso si defi nisca un “ex-rosso”) non è poi così negativo e decide<br />
di chiamare in questo modo il suo progetto musicale nato nel 2002.<br />
Sin da giovanissimo, è animato da due passioni: la chitarra e la<br />
scrittura. Se la prima si è tradotta nel virtuosismo con cui muove<br />
le dita sui tasti della sua sei corde, la seconda emerge chiaramente<br />
non solo dalla scelta di continuare a lavorare in<br />
biblioteca nonostante gli impegni di musicista,<br />
ma anche dall’importanza attribuita ai testi, nei<br />
quali sono costanti i richiami letterari. Tant’è<br />
che Rosso Malpelo mette sullo stesso piano<br />
musica e parole e, anzi, spesso il testo nasce<br />
prima della musica.<br />
Nelle canzoni Sergio fa confl uire le sue espe-<br />
rienze di vita e tutto il suo background di di-<br />
voratore di libri (come nel tributo a Rimbaud<br />
di “Kalua”): canta la vita delle periferie romane, con uno sguardo<br />
che non è mai cinico e supponente, ma anzi carico di umanità. Un<br />
“verismo” metropolitano che può essere visto come un ulteriore<br />
omaggio a Verga.<br />
Ovviamente non va dimenticata la musica.<br />
Accompagnato dalla sua fi data band (Moreno Viglione - chitar-<br />
ra, Fabio Tortora - basso, Carlo Conti – sax, Alessandro Pizzonia<br />
- batteria), Sergio Gaggiotti mette in musica le storie che raccon-<br />
ta, preferendo una formula fra lo swing e il jazz à la Capossela alle<br />
più scontate soluzioni cantautoriali di stampo folk. Il risultato è una<br />
“baldoria d’autore” (come amano defi nirla i componenti della band)<br />
dove fra le infl uenze jazzistiche fanno capolino il tango e sonorità<br />
brasiliane, il blues e la musica popolare, ma senza mai scadere nello<br />
scimmiottamento della musica di genere.<br />
Di certo, non è musica che si addice all’ascolto<br />
spezzettato dell’iPod-generation: è “musica per<br />
adulti”, per gli over 30 che comprano ancora i<br />
dischi e supportano la musica di qualità, quel-<br />
la che nasce dalle menti di ottimi musicisti e<br />
grandi scrittori.<br />
A breve uscirà il terzo album targato Rosso<br />
Malpelo (“23 con il pelo e con il vizio”), antici-<br />
pato dal singolo, già in rotazione, dal titolo “Il<br />
mare mi salva”.<br />
Radio Blog<br />
<strong>LifeGate</strong> Music<br />
“...canta la vita delle periferie romane, con uno sguardo che non è mai cinico...”<br />
61<br />
LIFEGATE
UNI EN ISO 9001:2000<br />
ISOBEL CAMPBELL & MARK LANEGAN<br />
Sunday at Devil Dirt<br />
[V2, 2008]<br />
ORCHESTRA DI VIA PADOVA<br />
Tunjà<br />
[Universal - Tecnodisplay 2008]<br />
Una vera orchestra! 16 elementi per comporre<br />
emozioni sonore che fanno il giro del mondo.<br />
I musicisti provengono da Estonia, Perù, Cile,<br />
Ucraina, Marocco, Burkina Faso, Cuba. Il progetto<br />
nasce in Via Padova, a Milano “dove<br />
tutto succede e si dimentica in fretta… per sopravvivenza”.<br />
Da segnalare “Ruceiòk” un brano<br />
tradizionale rielaborato dalle sapiente mani del<br />
direttore d’orchestra Massimo Latronico. Ant<br />
Avete presente le Murder Ballads in cui Nick Cave duettava con PJ Harvey e Kylie Minogue?<br />
Ecco, quello è forse l’esempio famoso che più si avvicina a questo lavoro. La voce di Mark<br />
Lanegan ricorda per tenebrosità quella di Nick Cave, per profondità quella di Leonard Cohen,<br />
e in effetti di ballate si tratta. I due sono alla seconda collaborazione discografi ca, lui militava<br />
negli Screaming Trees, lei nei Belle & Sebastian. L’amalgama è riuscito anche se la voce<br />
scura di Lanegan sovrasta quella eterea di Isobel Campbell e alla fi ne caratterizza maggiormente<br />
il disco. CV<br />
FRANCESCO DE GREGORI<br />
Per brevità chiamato artista<br />
[Sony BMG, 2008]<br />
I dischi di De Gregori hanno da qualche tempo<br />
assunto la connotazione di una rassicurante<br />
conferma: De Gregori c’è. Da anni suona più<br />
o meno con gli stessi affi atati musicisti, l’intesa<br />
non manca, il sound che gli piace l’ha<br />
trovato e le canzoni le sa scrivere. Chi vuole<br />
ogni volta la novità forse resterà deluso. Chi<br />
ama De Gregori no. In sintesi un disco con<br />
molte chitarre, e belle canzoni. CV<br />
www.lifegateradio.it<br />
Cd consigliati Radio Blog<br />
foto: Deirdre O’Callaghan<br />
FARAUALLA<br />
Sospiro<br />
[Felmay, 2008]<br />
Terzo disco per questo ensemble vocale femminile,<br />
che coniuga tradizione, sperimentazioni<br />
rigorose e inventiva. Oguna delle interpreti<br />
ha un differente background di esperienze<br />
che confl uisce in una mirabile sintesi del fare<br />
musica insieme. “Sospiro” ne è una chiara<br />
esemplifi cazione. L’apertura è affi data a “Ci<br />
lu patiscisti”, che riunisce formule salentine di<br />
guarigione e richieste di grazia. Ant<br />
63 LIFEGATE
64 LIFEGATE<br />
Libri Radio Blog<br />
Eventi<br />
BRUNO CONTIGIANI<br />
Vivere con lentezza. Piccole<br />
azioni per grandi cambiamenti<br />
[Orme editori, Milano 2008]<br />
MUIN MASRI- INGY MUBIAYI- ZHU QI-<br />
FENG- IGIABA SCEGO<br />
Amori Bicolori- racconti<br />
[Laterza - Contromano 2008]<br />
Amori prospettici, culture diverse che si mischiano<br />
sotto gli sguardi indiscreti della gente.<br />
Involtini primavera e spaghetti alla bolognese<br />
sulla stessa tavola; doppiopetto e hijaab nello<br />
stesso armadio. Questi bei racconti di scrittori<br />
stranieri, nati o immigrati in Italia, ci regalano<br />
sguardi nuovi sul Paese, raccontando il sentimento<br />
più antico del mondo. L’amore. SP<br />
Vivere con lentezza<br />
Corriamo troppo spesso. Corriamo, e ci perdiamo il sapore dei momenti, la bellezza del<br />
contorno, il gusto delle piccole cose. Il fi ne è fare più cose possibili. Bruno Contigiani<br />
ci racconta la sua storia. Da stressato manager di una multinazionale si accorge di aver<br />
lasciato scolorire l’importanza di momenti e di persone care. Così ecco la svolta: fonda<br />
l’associazione “L’arte di vivere con Lentezza” e organizza nelle città la prima giornata<br />
mondiale della Lentezza. Una piccola provocazione, una presa di coscienza nel tourbillon<br />
delle nostre metropoli: prossimo appuntamento Tokio. SP<br />
NATIONAL GEOGRAPHIC<br />
Acqua, aria, fuoco, terra<br />
[Edizioni White Star 2008]<br />
Gli elementi primordiali, quelli che ci riportano<br />
alla vita - acqua, aria, fuoco e terra - sono<br />
i protagonisti di questo bel libro fotografi co<br />
del National Geographic. Si stagliano sulle<br />
pagine accompagnati da brevi descrizioni. Si<br />
declinano in condizioni disparate e diverse,<br />
suscitando emozioni, e facendoci perdere nei<br />
colori delle nostre più vivide emozioni.<br />
Un libro per sentire la natura. SP<br />
www.lifegate.it/eventi<br />
foto: ICP<br />
FRANCESCO GUCCINI<br />
Icaro<br />
[Mondadori, Milano 2008]<br />
Sette racconti da leggere tutto d’un fi ato:<br />
bambini, adulti, anziani, con i loro sogni, le<br />
debolezze, i pregiudizi. Sette racconti scritti dal<br />
cantautore Francesco Guccini, con tante suggestioni<br />
“da canzone”. Quadretti di vita, squarci<br />
di momenti che diventano simbolo, che grazie<br />
al potere evocativo della parola si fanno realtà.<br />
E ogni lettore ci mette il suo ritmo, così come<br />
ognuno ascolta a suo modo una canzone. SP<br />
FEDERICO PATELLANI IN MOSTRA<br />
Il Neorealismo accanto al Duomo...<br />
[6-28 settembre, C.so Vittorio Emanuele II, Milano]<br />
AL LINGOTTO FIERE<br />
Terra Madre<br />
[23-27 ottobre, via Nizza 294, Torino]<br />
In concomitanza con il Salone Internazionale<br />
del Gusto di Torino si svolge la terza edizione<br />
di Terra Madre, il progetto di Slow Food che<br />
mette in contatto comunità del cibo, cuochi, docenti<br />
e giovani provenienti da tutto il mondo per<br />
promuovere una produzione alimentare locale,<br />
sostenibile e rispettosa dell’ambiente e delle<br />
tradizioni. Un affascinante viaggio alle radici del<br />
cibo. Tutto da gustare.<br />
Patellani e il cinema<br />
Il luogo: corso Vittorio Emanuele, proprio accanto al Duomo.<br />
L’autore: uno dei maestri della scuola di reportage italiana, Federico Patellani. Protagonista<br />
assoluto: il cinema. La mostra, in collaborazione con Comune di Milano, Agis<br />
Lombarda e il Museo di Fotografi a Contemporanea di Cinisello Balsamo, comprende 35<br />
ritratti di attori e registi del Neorealismo italiano, dalla Loren a Totò, da Vittorio De Sica<br />
a Ingrid Bergman, a Roberto Rossellini. L’installazione è ecosostenibile: oltre ad essere<br />
illuminata da pannelli solari, è a Impatto Zero ® .<br />
FONDAZIONE ANTONIO RATTI<br />
Il signore della seta<br />
[26 settembre - 8 dicembre, Lungo Lario<br />
Trento 9, Como]<br />
Prima metà del Novecento: l’artista-imprenditore<br />
Guido Ravasi crea straordinarie sete<br />
operate e stampate, con cui partecipa alle<br />
Biennali di Monza degli anni Venti e all’Esposizione<br />
Internazionale di Parigi del 1925. Alla<br />
Fondazione Antonio Ratti una mostra del suo<br />
campionario di tessuti, album, opere d’arte e<br />
reperti di archeologia industriale della seta.<br />
www.lifegate.it/eventi<br />
GALLERIA GRAZIA NERI<br />
News Pictures<br />
[18 settembre - 24 ottobre, via Maroncelli<br />
14, Milano]<br />
Sono sue le immagini che raccontano gli<br />
eventi che hanno cambiato l’Italia: il G8, il<br />
Giubileo, gli attentati di Borsellino e Falcone.<br />
Massimo Sestini, fotografo dai servizi spettacolari,<br />
sa usare con maestria la tecnologia digitale<br />
per descrivere in ogni momento quello<br />
che succede, ad ogni costo, dalla diva in bikini<br />
all’eruzione dell’Etna.<br />
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66 LIFEGATE<br />
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20096 Pioltello - Milano<br />
Festival della Scienza<br />
Genova, 23 ottobre _ 4 novembre 2008 www.festivalscienza.it<br />
Di cosa parliamo<br />
quando parliamo di diversità?<br />
Scopritelo a Genova con oltre 300 eventi<br />
tra mostre, laboratori, spettacoli,<br />
lectio magistralis e dialoghi internazionali<br />
Sotto l’Alto Patronato<br />
del Presidente della Repubblica Italiana<br />
design studiofluo - photo Guido Castagnoli