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infoline 800.24.00.24 www.radio24.it<br />
Domenica 1 Maggio 2005 - N. 119 Pagina 29<br />
a pag.34<br />
di Salvatore Settis<br />
Umberto Zanotti Bianco merita<br />
di essere ricordato non solo per<br />
il contributo che dette all’archeologia<br />
magno-greca, da Sibari a Paestum,<br />
ma anche perché egli rappresentò<br />
e rappresenta una figura rarissima al<br />
giorno d’oggi, quella di un grande intellettuale<br />
che non disdegnava di scendere<br />
nell’arena dei problemi quotidiani del<br />
Paese, e che vedeva come essenziali per<br />
il suo sviluppo i temi del patrimonio<br />
culturale.<br />
Quella che Zanotti Bianco ha perseguito<br />
in tutta la sua vita con ammirevole<br />
coerenza fu una battaglia contro<br />
l’ineguaglianza, soprattutto (ma non solo)<br />
tra il Nord e il Sud d’Italia. Alla<br />
radice di quel suo generoso, costante<br />
combattere per i poveri e gli oppressi<br />
(non per niente gli amici lo chiamavano<br />
"il cavaliere rose-croix") fu un giovanile<br />
empito, propriamente religioso,<br />
che lo accompagnò fino alla morte.<br />
All’inizio, fu l’educazione nel collegio<br />
barnabita "Carlo Alberto" di Moncalieri;<br />
ma il cuore del messaggio che egli<br />
vi recepì non aveva nulla di bigotto,<br />
anzi si nutriva, grazie specialmente al<br />
padre Giovanni Semeria, di una religiosità<br />
tutta volta all’agire e dei fermenti<br />
del modernismo, contestati e repressi<br />
dalla Chiesa ufficiale.<br />
L’incontro decisivo per il giovane<br />
"piemontese di Creta" (lì era nato, nel<br />
1889, da un diplomatico italiano e da<br />
madre inglese), fu però quello con Antonio<br />
Fogazzaro. Letto Il Santo, romanzo<br />
che a Fogazzaro era costato la pesante<br />
censura della Chiesa romana, Zanotti<br />
fece di tutto per incontrare lo scrittore, e<br />
finalmente lo conobbe nell’autunno<br />
1908, l’«autunno in Valsolda» che un<br />
amico di quegli anni, Tommaso Gallarati<br />
Scotti, avrebbe sapientemente evocato.<br />
Da quell’incontro, vissuto con l’intensità<br />
febbrile di un adolescente, Zanotti<br />
trasse un principio a cui avrebbe sempre<br />
tenuto fede: evitare a ogni costo «il<br />
pericolo di una vita dell’intelletto che<br />
S OTTOS OPRA<br />
Poesia,<br />
la prevalenza<br />
del beota<br />
di Les Murray<br />
sia priva di ogni azione pratica nel campo<br />
sociale e morale».<br />
Pochi mesi dopo l’incontro con Fogazzaro,<br />
la sconvolgente notizia del tragico<br />
terremoto del 28 dicembre 1908,<br />
che rase al suolo Messina, Reggio e<br />
altri comuni nell’area dello Stretto, provocando<br />
un numero di morti vicino a<br />
centomila. Fogazzaro contribuì alla gara<br />
di solidarietà che percorse allora l’Italia,<br />
e fu per suo suggerimento che Zanotti<br />
Bianco partì immediatamente per unirsi<br />
alle<br />
squadre di<br />
soccorso.<br />
Fra le macerie<br />
di<br />
Messina<br />
conobbe<br />
Gaetano<br />
Salvemini<br />
(che vi<br />
aveva perso<br />
la famiglia)<br />
e<br />
Maksim<br />
Gor’kij:<br />
due incontri,<br />
questi,<br />
che si sarebbetentati<br />
di<br />
prendere<br />
a simbolo di due importanti filoni della<br />
sua vita negli anni successivi, l’interesse<br />
per il mezzogiorno d’Italia e quello<br />
per le popolazioni slave oppresse dal<br />
governo zarista.<br />
Fu così che nacque, nel 1910, l’Associazione<br />
nazionale per gli interessi<br />
del mezzogiorno d’Italia (Animi), con<br />
la presidenza onoraria di Pasquale Villari<br />
e quella effettiva di Leopoldo<br />
Franchetti.<br />
e l’altro puntavano a una<br />
redistribuzione della proprietà<br />
L’uno<br />
agraria fra i contadini come fattore<br />
primario di rinnovamento economico<br />
e sociale. Zanotti, con Gallarati Scotti<br />
e altri, preferirono individuare come<br />
veicolo essenziale del riscatto del Sud<br />
a pag.36<br />
«Italia Nostra» compie mezzo secolo di vita.<br />
Il suo primo presidente fu Zanotti Bianco,<br />
piemontese nato a Creta, allievo di padre Semeria<br />
e amico di Salvemini. Un meridionalista del Nord<br />
che voleva riscattare le regioni più povere d’Italia<br />
con la scuola e la cultura. E che vedeva<br />
nella conservazione dei monumenti e del paesaggio<br />
un imperativo etico e un fattore di sviluppo<br />
Tra le tante proposte che avete inviato anche<br />
questa settimana al gioco «Sotto Sopra», realizzato<br />
in collaborazione con Radio24 e la trasmissione<br />
«Buongiorno Domenica», abbiamo scelto la proposta<br />
del lettore Paolo Mason di Mestre.<br />
Sopravvalutato: Antoine de Saint-<br />
Exupéry.<br />
Il cui Piccolo Principe, pur essendo<br />
una favola delicata, non è nemmeno<br />
paragonabile a Pinocchio.<br />
Sottovalutato: Carlo Collodi. Autore<br />
del più grande romanzo "toscano"<br />
dell’Ottocento, non solo per la<br />
grandezza del lessico ma anche per<br />
le allegorie profetiche: il Giudice che condanna Pinocchio,<br />
perché è innocente. I medici divisi tra il<br />
dubbio se sia vivo perché non è morto o viceversa; il<br />
gatto e la volpe che sono le banche e i fondi; la<br />
burocrazia che è proprio una lumaca, e altro.<br />
Continuate a scrivere a «Sottosopra», Il Sole-24 Ore-Domenica,<br />
via Monte Rosa 91, 20149 Milano; inviate un<br />
fax allo 0230222011; una mail a fermoposta@ilsole24ore.com<br />
oppure a ilgiocodelladomenica@radio24.it<br />
“<br />
di Alessandro<br />
Pagnini<br />
la cultura e la scuola, e si ripromisero<br />
di aprire asili, scuole, biblioteche, ambulatori<br />
medici nei villaggi più derelitti<br />
(il consuntivo finale fu di oltre 2000<br />
scuole in tutto il Sud, 649 nella sola<br />
Calabria).<br />
Dopo che, per reggere le fila dell’ufficio<br />
reggino dell’Animi, Zanotti si trasferì<br />
a Reggio (1912), gli venne subito<br />
chiaro che andavano riscattati dall’emarginazione<br />
e dall’oblio non solo i contadini<br />
calabresi, ma anche i monumenti e le<br />
memorie<br />
storiche di<br />
quella e<br />
Se l’arte, come la letteratura, è la spirituale<br />
irradiazione di un popolo attraverso<br />
i secoli, nessun imperativo sociale<br />
potrà mai giustificare l’ottenebramento di<br />
questa gloriosa tradizione: risanare non<br />
implica distruggere.<br />
Contro le molte manifestazioni di inciviltà,<br />
fermenta oggi un’ansia di rivolta, alimentata<br />
da quanto di meglio ha la nostra<br />
cultura. UMBERTO ZANOTTI BIANCO<br />
(aprile 1957)<br />
C ONTRAPPUNTO<br />
Torna Snow<br />
con le sue<br />
due culture<br />
delle altre<br />
regioni del<br />
Sud. Dello<br />
stesso<br />
1912 è la<br />
sua prima<br />
battaglia<br />
in favore<br />
dei monumentibizantini<br />
e<br />
normanni<br />
di Calabria,ignorati<br />
e negletti.<br />
Ma<br />
anche qui,<br />
in una vita<br />
che tanto si nutrì di rapporti personali<br />
quanto di idee e di ideali, vi fu un<br />
incontro decisivo, quello con Paolo Orsi<br />
(1911). Il grande archeologo di Rovereto<br />
aveva già da molto tempo deciso di<br />
dedicare la propria vita all’archeologia<br />
della Sicilia e della Magna Grecia, e fu<br />
per Zanotti una guida sicura in quelle<br />
antiche civiltà. «A me che cercavo di<br />
traversare quelle regioni chiudendo gli<br />
occhi su tutto ciò che non fosse la sofferenza<br />
del popolo, [Paolo Orsi] cominciò<br />
fin d’allora a instillare la profonda pietà<br />
dei monumenti della Calabria». Pietas è<br />
qui la parola-chiave: uno stesso senso,<br />
laicamente religioso, di rispetto e di<br />
affezione, di identificazione coi cittadini<br />
più sfortunati, ma anche con l’archeo-<br />
a pag.42<br />
logia e la storia di quei luoghi.<br />
Si capisce così come dal seno stesso<br />
dell’Animi nascesse nel 1920 la Società<br />
Magna Grecia, presieduta da Paolo<br />
Orsi e diretta da Zanotti Bianco, intorno<br />
a cui presto si raccolsero archeologi<br />
come Pirro Marconi, ma soprattutto<br />
cittadini (come Eleonora Duse, Ernesto<br />
Buonaiuti, Bernard Berenson, Lionello<br />
Venturi, Corrado Ricci). Fu in<br />
quella cornice che Zanotti ebbe un altro<br />
incontro decisivo, quello con l’archeologa<br />
Paola Zancani Montuoro.<br />
Nella presentazione della Società Magna<br />
Grecia scritta in occasione del primo<br />
decennale di attività e pubblicata<br />
nel 1931, Zanotti faceva notare che il<br />
bilancio della direzione generale alle<br />
Antichità e Belle Arti d’Italia nel 1920<br />
era di 39 milioni di lire, equivalente a<br />
quello del solo Metropolitan Museum<br />
di New York. Sono le cifre ricordate da<br />
Paolo Orsi in un discorso al Senato (di<br />
cui era membro per nomina regia) del<br />
1927. Con un bilancio tanto esiguo,<br />
quale speranza poteva mai esserci di<br />
promuovere la ricerca archeologica al<br />
Sud? Ma la Società Magna Grecia ebbe<br />
un ruolo essenziale in una raccolta di<br />
fondi e in un dispiegarsi di progetti che,<br />
per dimensioni e per qualità dei risultati<br />
nell’Italia di quegli anni, appare oggi<br />
quasi incredibile.<br />
Volte a correggere le disattenzioni<br />
del Governo, sia l’Animi che<br />
la Società Magna Grecia erano<br />
però viste con crescente fastidio, come<br />
focolai di opposizione al regime, e perciò<br />
furono costrette a chiudere e a riaprire<br />
sotto altro nome: l’Animi diventò nel<br />
1939 "Opera Principessa di Piemonte"<br />
(Maria José di Savoia fu sempre vicina<br />
a Zanotti Bianco), la Società Magna<br />
Grecia, sciolta nel 1934, rinacque poco<br />
dopo come "Società Paolo Orsi". Solo<br />
dopo la guerra l’una e l’altra impresa<br />
poterono riprendere il nome originario;<br />
e solo allora il ruolo e il significato di<br />
Zanotti Bianco furono riconosciuti in<br />
modo adeguato, con la nomina a presidente<br />
della Croce Rossa Italiana nel<br />
Il memoriale<br />
della Shoah<br />
a Berlino<br />
di Mario Platero<br />
e Walter Rauhe<br />
Umberto Zanotti Bianco<br />
(1889-1963), sociologo e<br />
archeologo, fondatore nel<br />
1955 e primo presidente di<br />
Italia Nostra,<br />
ritratto in divisa militare<br />
durante<br />
la Prima Guerra<br />
Mondiale<br />
(Fototeca<br />
Storica Gilardi)<br />
1944, e poi ad accademico dei Lincei<br />
(1947), a presidente della stessa Animi<br />
(1951), quindi di Italia Nostra (dalla<br />
fondazione, 1955), e soprattutto con la<br />
nomina a senatore a vita, dovuta al presidente<br />
Luigi Einaudi (1952).<br />
Le prime esperienze di archeologia<br />
sul campo per Zanotti furono in Sicilia:<br />
nel 1929 partecipò con Pirro Marconi<br />
agli scavi del tempio dorico di Himera,<br />
nel 1931 con Paolo Orsi e Rufo Ruffo<br />
a pag.46<br />
della Scaletta a quelli di Sant’Angelo<br />
Muxaro. Nel 1932, osò affrontare da<br />
solo, con sondaggi nella Piana di Sibari,<br />
il tema arduo della localizzazione di<br />
quell’antica città, distrutta dai Crotoniati<br />
nel 510 a.C., e seppe identificarla<br />
(come solo molti anni dopo sarebbe stato<br />
confermato) nell’area di Parco del<br />
Cavallo. Ma venne subito dopo il divieto<br />
di risiedere in Calabria, e quindi le<br />
ricerche più importanti e fortunate, quel-<br />
Il Castro<br />
in maschera<br />
di Stone<br />
di Roberto Escobar<br />
UMBERTO DI MAGNA GRECIA<br />
”<br />
di Riccardo <strong>Chiaberge</strong><br />
Un cassintegrato alla Fiera del libro<br />
In questa terra di lettori anoressici,<br />
la passione per i libri è un<br />
fiume carsico che sgorga dal sottosuolo<br />
dove e quando meno te<br />
l’aspetti. Da un paesino abruzzese<br />
arriva in redazione la supplica di<br />
Salvatore, quarantaseienne in cassa<br />
integrazione e, «per colmo di sfortuna»,<br />
operato al cuore di recente.<br />
«Non voglio mendicare nulla — scrive<br />
— ma darei chissà cosa per avere<br />
del materiale da leggere». E subito<br />
dopo confessa il suo sogno proibito:<br />
visitare la Fiera del Libro di Torino.<br />
«So bene che potrei acquistare po-<br />
chissimo, ma almeno i miei occhi<br />
vedrebbero tanti libri, riviste, e il<br />
mio fisico tornerebbe per qualche<br />
ora come prima».<br />
Il libro come terapia postoperatoria<br />
per cardiopatici: bisognerebbe<br />
proporla al neoministro Francesco<br />
Storace, che dice di volersi occupare<br />
più delle malattie che degli stili di<br />
vita. E invece lo stile conta, eccome:<br />
tanto che a qualcuno basta respirare<br />
l’aria di una libreria per sentirsi<br />
meglio. Ma Salvatore non pensa soltanto<br />
a sé: «L’amore per la pagina<br />
scritta, per l’inchiostro — continua<br />
— è secondo solo all’amore che ho<br />
verso mia figlia di dieci anni, che<br />
ama tanto leggere, e spero da gran-<br />
de non debba scrivere mai una lettera<br />
così».<br />
Non sappiamo che mestiere faccia<br />
il nostro amico, né per quali motivi<br />
sia cassintegrato. Sappiamo però che<br />
se si potesse retribuire la voglia di<br />
cultura, meriterebbe uno stipendio da<br />
supermanager. In cassa integrazione<br />
(anzi, disintegrazione: zero ore e zero<br />
salario) ci dovrebbero andare certi<br />
ragazzotti del Nord col portafogli gonfio<br />
e la testa vuota, o gli ultrà che<br />
lanciano bottiglie e lacrimogeni nei<br />
campi di calcio. Tutta gente che per<br />
nessuna ragione al mondo si fermerebbe<br />
davanti alla vetrina di una libreria,<br />
né tanto meno ci metterebbe il<br />
naso dentro, pur avendo gli euro ne-<br />
L’incontro con Fogazzaro,<br />
l’impegno sociale<br />
a Reggio Calabria,<br />
la passione per<br />
l’archeologia,<br />
gli scavi pionieristici<br />
nella piana di Sibari.<br />
E le epiche battaglie<br />
per fermare<br />
la cementificazione<br />
cessari per comprarsi non diciamo un<br />
Meridiano, ma almeno un tascabile.<br />
Viene in mente quel proverbio: chi<br />
ha pane non ha denti, chi ha denti<br />
non ha pane. Può accadere che il<br />
lettore forte sia un consumatore debole<br />
o squattrinato, come è il caso di<br />
Salvatore, o viceversa.<br />
Signori del Lingotto, pagategli il<br />
viaggio e offritegli un ingresso gratuito.<br />
Magari due, se porta con sé anche<br />
la bambina. Non contribuirà al fatturato<br />
della Fiera, ma ne arricchirà il<br />
bilancio spirituale. Ammesso che riesca<br />
a farsi largo tra le orde di teenager<br />
a caccia dell’ultimo libro di Totti.<br />
r.chiaberge@ilsole24ore.com<br />
altri servizi a pag. 34<br />
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Il tempio della Concordia nella valle<br />
dei templi di Agrigento<br />
(Macduff Everton / Corbis/Contrasto)<br />
le che portarono, in stretta collaborazione<br />
con Paola Zancani Montuoro, alla<br />
scoperta del complesso dell’Heraion alla<br />
foce del Sele, con la sua straordinaria<br />
decorazione figurata.<br />
Questo diretto impegno di scavatore<br />
e ricercatore dette a Zanotti Bianco armi<br />
intellettuali ancor più affilate per<br />
condurre, come presidente di Italia Nostra<br />
(dal 1955 alla morte, 1963), la battaglia<br />
in favore della conservazione del<br />
patrimonio culturale e del paesaggio,<br />
negli anni in cui cominciava quella tumultuosa<br />
crescita economica che<br />
avrebbe generato in tutta Italia disordinati<br />
e spesso distruttivi interventi<br />
edilizi, cinici abusi, lottizzazioni e<br />
cementificazioni. L’imperativo<br />
morale a cui egli sempre ubbidì<br />
(rompere il conformismo e il<br />
silenzio in nome di un senso<br />
profondo della giustizia e del<br />
diritto) si manifestò al meglio<br />
nell’attività iniziale di<br />
un sodalizio destinato a<br />
rappresentare (come fa ormai<br />
da cinquant’anni) una<br />
voce significativa in difesa<br />
del patrimonio culturale<br />
e ambientale, nello spirito<br />
dell’articolo 9 della Costituzione<br />
repubblicana.<br />
Di poco anteriore alla fondazione<br />
di Italia Nostra è la sdegnata<br />
lettera con cui Zanotti e altre personalità<br />
(fra cui Salvemini, Elena<br />
Croce, Corrado Alvaro, Carlo Levi,<br />
Gaetano De Sanctis) protestavano<br />
contro gli scempi nell’area della Via<br />
Appia antica. Pienissima fu dunque la<br />
continuità fra il giovane Zanotti, che<br />
durante la Prima guerra mondiale collaborò<br />
con Ugo Ojetti alla salvaguardia<br />
dei monumenti nelle zone di guerra, e<br />
lo Zanotti maturo che, in una situazione<br />
profondamente mutata, combatteva<br />
in tempo di pace un’ancor più dura<br />
battaglia. Per la prima volta, sorgeva<br />
con Italia Nostra un’associazione ambientalista<br />
a livello nazionale, e nessuno<br />
meglio di lui poteva esserne il presidente,<br />
grazie a un’indiscussa autorità<br />
morale, sigillata ed esaltata dalla nomina<br />
a senatore a vita a soli 63 anni.<br />
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