Introduzione Molti libri narrano storie di re, dei loro regni e degli ...
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Si noti che: [1] È necessario che quelli<br />
che ascoltano la parola la comp<strong>re</strong>ndano,<br />
altrimenti per <strong>loro</strong> risulte<strong>re</strong>bbero solo parole<br />
vuote (Mt 24:15). [2] Co<strong>loro</strong> che<br />
hanno il compito <strong>di</strong> insegna<strong>re</strong>, quin<strong>di</strong>, devono<br />
spiega<strong>re</strong> la parola e interp<strong>re</strong>tarla.<br />
Inten<strong>di</strong> tu le cose che leggi? (At 8:30), e<br />
Avete inteso tutte queste cose? (Mt 13:51)<br />
sono domande appropriate da rivolge<strong>re</strong><br />
agli ascoltatori. Tuttavia, Come pot<strong>re</strong>i intenderle,<br />
se alcuno non mi guida? (At<br />
8:31), è una domanda legittima che gli<br />
ascoltatori possono rivolge<strong>re</strong> a chi li<br />
istruisce. Legge<strong>re</strong> è bene, e p<strong>re</strong><strong>di</strong>ca<strong>re</strong><br />
anche, ma l’interp<strong>re</strong>tazione unisce la lettura<br />
e la p<strong>re</strong><strong>di</strong>cazione, <strong>re</strong>ndendo cosí la<br />
lettura piú intelligibile e la p<strong>re</strong><strong>di</strong>cazione<br />
piú convincente.<br />
(e) Il popolo, quando la parola gli fu<br />
letta e spiegata, si comportò in modo<br />
molto adeguato. [1] Con grande <strong>re</strong>ve<strong>re</strong>nza.<br />
Quando Esdra aprí il libro tutto il<br />
popolo s’alzò in pie<strong>di</strong> (v. 5), mostrando<br />
rispetto sia per Esdra, che per la parola<br />
che si accingeva a legge<strong>re</strong>. Ai servitori,<br />
quando il padrone si rivolge a <strong>loro</strong>, conviene<br />
alzarsi in pie<strong>di</strong> per <strong>re</strong>ndergli ono<strong>re</strong> e<br />
per <strong>di</strong>mostrarsi pronti a esegui<strong>re</strong> gli or<strong>di</strong>ni.<br />
[2] Con grande fermezza e compostezza:<br />
Il popolo stava in pie<strong>di</strong> al suo<br />
posto (v. 7). Alcuni ministri stavano leggendo<br />
e illustrando a poca <strong>di</strong>stanza l’uno<br />
dall’altro, e ogni citta<strong>di</strong>no stava al suo<br />
posto; non andavano a ascolta<strong>re</strong> prima<br />
uno e poi un altro per fa<strong>re</strong> <strong>dei</strong> commenti,<br />
ma stavano al <strong>loro</strong> posto per non <strong>di</strong>sturbarsi<br />
a vicenda e per sta<strong>re</strong> attenti. [3] Con<br />
grande attenzione e concentrazione: Tutto<br />
il popolo teneva tese le o<strong>re</strong>cchie a senti<strong>re</strong><br />
il libro della legge (v. 3); erano immobili.<br />
Ascoltavano con attenzione, badando a<br />
ogni parola. La parola <strong>di</strong> Dio richiede attenzione<br />
e la merita. Se per noncuranza si<br />
ascolta senza bada<strong>re</strong> a tutto, c’è il rischio<br />
che per <strong>di</strong>menticanza, dopo aver ascoltato,<br />
non si ricor<strong>di</strong> piú nulla.<br />
8:9-12<br />
Qui si può osserva<strong>re</strong> che:<br />
I. Il popolo fu colpito dalle parole<br />
43<br />
Neemia 8<br />
della legge che furono lette. La legge<br />
opera morte e parla <strong>di</strong> terro<strong>re</strong>, mostra agli<br />
uomini i <strong>loro</strong> peccati, la <strong>loro</strong> miseria e il<br />
pericolo che corrono a causa del peccato,<br />
e proclama una male<strong>di</strong>zione contro tutti<br />
quelli che non fanno pienamente il <strong>loro</strong><br />
dove<strong>re</strong>. Di conseguenza, dopo averla<br />
ascoltata tutto il popolo piangeva (v. 9), e<br />
questo in<strong>di</strong>cava che i <strong>loro</strong> cuori erano teneri<br />
come quello <strong>di</strong> Giosia quando udí le<br />
parole della legge. Piansero pensando a<br />
quanto avevano offeso Dio, e si <strong>di</strong>chiarano<br />
colpevoli <strong>di</strong> aver violato spesso la<br />
legge. Quando qualcuno pianse, piansero<br />
tutti perché tutti si <strong>re</strong>sero conto <strong>di</strong> esse<strong>re</strong><br />
colpevoli davanti a Dio.<br />
II. Furono guariti e consolati dalle parole<br />
<strong>di</strong> pace annunciategli. Fu un bene che<br />
fossero cosí tanto colpiti dalla parola <strong>di</strong><br />
Dio e che quest’ultima avesse fatto effetto,<br />
ma non dovevano piange<strong>re</strong> troppo,<br />
specialmente in quel momento, perché<br />
per Dio quel giorno era santo. Era una<br />
delle feste solenni in cui era <strong>loro</strong> dove<strong>re</strong><br />
rallegrarsi. Persino il dolo<strong>re</strong> per il peccato<br />
non deve offusca<strong>re</strong> la nostra gioia in Dio,<br />
ma piuttosto deve condurci e p<strong>re</strong>pararci a<br />
essa.<br />
1. I capi dell’assemblea cercarono <strong>di</strong><br />
calmarli e incoraggiarli. A questo punto, e<br />
non prima, in questo capitolo si introduce<br />
Neemia, il quale si accorse del pianto del<br />
popolo. Esdra fu contento <strong>di</strong> vederli cosí<br />
colpiti dalla parola, ma Neemia gli fece<br />
nota<strong>re</strong>, e Esdra concordò, che non era opportuno.<br />
Era un giorno santo [<strong>di</strong> riposo<br />
solenne (Le 23:24)], e quin<strong>di</strong> doveva esse<strong>re</strong><br />
celebrato con gioia e lo<strong>di</strong>, non come<br />
un giorno per umilia<strong>re</strong> le anime vost<strong>re</strong> (Le<br />
23:32).<br />
(a) Vietarono al popolo <strong>di</strong> fa<strong>re</strong> cordoglio<br />
e <strong>di</strong> piange<strong>re</strong>: non v’attristate (v. 10);<br />
Tacete, non v’attristate (v. 11). Ogni cosa<br />
è bella al suo tempo; cosí come non bisogna<br />
esse<strong>re</strong> lieti quando Dio ci chiama a<br />
fa<strong>re</strong> cor<strong>di</strong>glio, allo stesso modo quando<br />
Dio ci dà l’opportunità <strong>di</strong> rallegrarci non<br />
ci si deve spaventa<strong>re</strong> e affligge<strong>re</strong>. Persino<br />
il dolo<strong>re</strong> per il peccato non deve <strong>di</strong>venta<strong>re</strong><br />
cosí grande da offusca<strong>re</strong> la nostra gioia in