Introduzione Molti libri narrano storie di re, dei loro regni e degli ...
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Neemia 40<br />
...<br />
CAPITOLO 8<br />
Esdra lasciò Babilonia t<strong>re</strong><strong>di</strong>ci anni prima che<br />
arrivasse Neemia. Qui, però, si legge <strong>di</strong> un’opera<br />
buona che fece e che av<strong>re</strong>bbe potuto compie<strong>re</strong><br />
prima, ma che non fu compiuta finché non arrivò<br />
NEEMIA<br />
<strong>Introduzione</strong><br />
Questo libro continua la storia <strong>dei</strong> <strong>re</strong>duci dalla cattività, i poveri Eb<strong>re</strong>i, che da<br />
Babilonia erano da poco tornati nella <strong>loro</strong> terra. In quel periodo non solo la monarchia<br />
persiana rifiorí con gran fasto e potenza, ma anche la G<strong>re</strong>cia e Roma cominciarono a<br />
<strong>di</strong>venta<strong>re</strong> molto gran<strong>di</strong> e importanti. Esistono ancora <strong>re</strong>soconti autentici della storia <strong>di</strong><br />
questi stati gran<strong>di</strong> e potenti; tuttavia, la storia sacra e ispirata p<strong>re</strong>nde atto soltanto dello<br />
stato eb<strong>re</strong>o, senza menziona<strong>re</strong> le alt<strong>re</strong> nazioni se non perché ebbero <strong>dei</strong> contatti con<br />
l’Israele <strong>di</strong> Dio, poiché la parte dell’Eterno è il suo popolo (De 32:9). Il suo popolo,<br />
infatti, è il suo tesoro speciale e paragonato a esso il <strong>re</strong>sto del mondo non ha nessun<br />
valo<strong>re</strong>. A mio avviso Esdra lo Scriba e Neemia il governato<strong>re</strong>, anche se non salirono<br />
mai al trono né comandarono un esercito, o conquistarono un paese, o furono celebri<br />
filosofi o oratori, essendo entrambi uomini pii e devoti e mostrandosi molto servizievoli<br />
verso la chiesa <strong>di</strong> Dio e l’inte<strong>re</strong>sse della <strong>re</strong>ligione, in <strong>re</strong>altà erano uomini piú<br />
gran<strong>di</strong> e onorabili non solo <strong>di</strong> qualsiasi console o <strong>di</strong>ttato<strong>re</strong> romano, ma <strong>di</strong> Senofonte,<br />
Demostene e dello stesso Platone, i quali vissero nel medesimo periodo e che erano i<br />
fiori all’occhiello della G<strong>re</strong>cia. L’azione <strong>di</strong> Neemia, volta alla continuazione dell’instaurazione<br />
d’Israele, è descritta dettagliatamente in questo libro <strong>di</strong> annotazioni o memorie,<br />
nel quale lo stesso Neemia non solo riporta le sue ope<strong>re</strong> <strong>re</strong>lative alla gestione<br />
delle questioni pubbliche, ma anche quelle del proprio cuo<strong>re</strong>, inse<strong>re</strong>ndo nella storia<br />
molte riflessioni e giaculatorie devote che rivelano la profonda serietà del suo pensiero<br />
e sono tipiche <strong>dei</strong> suoi scritti. Neemia fu governato<strong>re</strong> della Giudea sotto Artaserse <strong>re</strong> <strong>di</strong><br />
Persia (che secondo il dott. Lightfoot è lo stesso Artaserse da cui Esdra ricevette il proprio<br />
mandato) per do<strong>di</strong>ci anni, dai venti ai t<strong>re</strong>ntadue (Ne 1:1; 13:6). In questo libro si<br />
parla:<br />
I. Dell’inte<strong>re</strong>sse <strong>di</strong> Neemia per Gerusalemme e del mandato che ottenne dal <strong>re</strong> per<br />
<strong>re</strong>carcisi (Ne 1, 2).<br />
II. Del fatto che Neemia costruí le mura <strong>di</strong> Gerusalemme nonostante le opposizioni<br />
(Ne 3, 4).<br />
III. Del suo rime<strong>di</strong>o alle lamentele del popolo (Ne 5).<br />
IV. Del compimento della costruzione delle mura (Ne 6).<br />
V. Del censimento fatto da Neemia (Ne 7)<br />
VI. Delle solennità <strong>re</strong>ligiose, come la lettura della legge, il <strong>di</strong>giuno, la p<strong>re</strong>ghiera e<br />
il rinnovamento del patto, a cui Neemia chiamò il popolo (Ne 8-10).<br />
VII. Della cura con cui Neemia riforní la città santa e ristabilí la tribú santa (Ne 11,<br />
12).<br />
VIII. Del suo zelo nel cor<strong>re</strong>gge<strong>re</strong> i <strong>di</strong>versi abusi (Ne 13).<br />
Alcuni chiamano questo libro il secondo libro <strong>di</strong> Esdra, non perché fu lui a scriverlo,<br />
ma perché è la continuazione della storia narrata nel capitolo p<strong>re</strong>cedente, a cui si ricollega<br />
(Ne 1:1). Si tratta dell’ultimo libro storico dell’Antico Testamento, proprio<br />
come il libro <strong>di</strong> Malachia fu l’ultimo libro profetico.<br />
Neemia, il quale, sebbene non fosse uno stu<strong>di</strong>oso<br />
o un teologo come Esdra, né uno Scriba della<br />
legge del suo Dio, era però un uomo con uno spirito<br />
piú vivace e attivo. Il suo zelo indusse Esdra a<br />
impara<strong>re</strong> e a opera<strong>re</strong>, e a quel punto, come si legge<br />
qui, si fecero gran<strong>di</strong> cose:<br />
I. La lettura solenne in pubblico e la spiegazione<br />
della legge (vv. 1-8).