Introduzione Molti libri narrano storie di re, dei loro regni e degli ...
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2. Del male che in questo modo il popolo<br />
aveva fatto a se stesso, e del pericolo<br />
che cor<strong>re</strong>va; l’ira <strong>di</strong> Dio, infatti, sa<strong>re</strong>bbe<br />
ricaduta su <strong>di</strong> <strong>loro</strong>. Si noti che:<br />
(a) I peccati <strong>degli</strong> altri dov<strong>re</strong>bbero addolorarci,<br />
e il danno che viene fatto all’ono<strong>re</strong><br />
<strong>di</strong> Dio e alle anime <strong>degli</strong> uomini è ciò<br />
che dov<strong>re</strong>bbe starci a cuo<strong>re</strong>.<br />
(b) Il dolo<strong>re</strong> per il peccato deve esse<strong>re</strong><br />
un grande dolo<strong>re</strong>. Per Esdra fu come per<br />
un figliuolo unico, o un primogenito (Gr<br />
6:26).<br />
(c) I vergognosi peccati <strong>dei</strong> maestri<br />
sono quelli che dov<strong>re</strong>bbero sconcertarci <strong>di</strong><br />
piú. Possiamo stupirci <strong>di</strong> vede<strong>re</strong> gli uomini<br />
contrad<strong>di</strong>rsi, sc<strong>re</strong><strong>di</strong>tarsi, p<strong>re</strong>giu<strong>di</strong>carsi<br />
e rovinarsi da soli; è strano, infatti,<br />
che gli uomini agiscano cosí sconsideratamente<br />
e senza coe<strong>re</strong>nza! Gli uomini <strong>re</strong>tti<br />
se ne stupiscono.<br />
V. L’influenza che il dolo<strong>re</strong> <strong>di</strong> Esdra<br />
per la notizia ebbe sugli altri. Si può suppor<strong>re</strong><br />
che Esdra salí alla casa dell’Eterno<br />
per umiliarsi, perché nel suo dolo<strong>re</strong> guardava<br />
a Dio, e quello era il luogo adatto per<br />
esprime<strong>re</strong> il suo <strong>di</strong>sappunto. Tutti lo vennero<br />
subito a sape<strong>re</strong>, e tutte le persone devote<br />
e serie della zona si unirono a lui. A<br />
quanto pa<strong>re</strong> lo fecero spontaneamente perché<br />
non si legge che fossero stati mandati<br />
a chiama<strong>re</strong> (v. 4). Si noti che:<br />
1. T<strong>re</strong>ma<strong>re</strong> alle parole dell’Id<strong>di</strong>o<br />
d’Israele (v. 4) è una caratteristica delle<br />
persone buone, le quali t<strong>re</strong>mano davanti<br />
all’autorità <strong>dei</strong> suoi p<strong>re</strong>cetti e alla severità<br />
e giustizia delle sue minacce; ed è su<br />
quelli che fanno cosí che Dio poserà lo<br />
sguardo (Is 66:2).<br />
2. Co<strong>loro</strong> che t<strong>re</strong>mano alle parole<br />
dell’Id<strong>di</strong>o d’Israele (v. 4), non possono far<br />
altro che t<strong>re</strong>ma<strong>re</strong> a causa <strong>dei</strong> peccati <strong>degli</strong><br />
uomini, me<strong>di</strong>ante i quali la legge <strong>di</strong> Dio è<br />
violata e si incor<strong>re</strong> nella sua ira e nella sua<br />
male<strong>di</strong>zione.<br />
3. Il pio zelo <strong>di</strong> una persona contro il<br />
peccato può anche influenzarne molte<br />
alt<strong>re</strong>, come afferma l’apostolo in un’altra<br />
occasione (2 Co 9:2). È possibile, infatti,<br />
che molte persone che non hanno considerazione,<br />
talento e coraggio sufficienti per<br />
31<br />
Esdra 9<br />
compie<strong>re</strong> un’opera buona seguano questo<br />
esempio.<br />
4. Tutte le persone buone devono riconosce<strong>re</strong><br />
quelli che si schierano a favo<strong>re</strong> <strong>di</strong><br />
Dio e agiscono per la sua causa contro<br />
l’immoralità e la profanità, e devono sta<strong>re</strong><br />
al <strong>loro</strong> fianco facendo il possibile per rafforzarli.<br />
9:5-15<br />
Quali fossero state le me<strong>di</strong>tazioni del<br />
cuo<strong>re</strong> <strong>di</strong> Esdra durante le o<strong>re</strong> in cui sedeva<br />
costernato possiamo immaginarlo dalle<br />
parole che pronunciò quando alla fine<br />
parlò rivolgendo al Cielo le parole piú<br />
commoventi mai pronunciate. Si osservi:<br />
I. Il momento in cui fece questo appello:<br />
al momento dell’oblazione della<br />
sera (v. 5). In quel momento probabilmente,<br />
le persone devote erano solite entra<strong>re</strong><br />
nei cortili del Tempio per onora<strong>re</strong> la<br />
solennità dell’oblazione e per p<strong>re</strong>senta<strong>re</strong><br />
le <strong>loro</strong> p<strong>re</strong>ghie<strong>re</strong> a Dio. Esdra decise <strong>di</strong><br />
pronuncia<strong>re</strong> questa confessione davanti a<br />
<strong>loro</strong>, per <strong>re</strong>nderli debitamente consapevoli<br />
<strong>dei</strong> peccati del <strong>loro</strong> popolo: <strong>di</strong> questi o non<br />
si erano accorti, oppu<strong>re</strong> li avevano p<strong>re</strong>si<br />
alla leggera. La p<strong>re</strong>ghiera può funge<strong>re</strong><br />
anche da p<strong>re</strong><strong>di</strong>ca. Il sacrificio, specialmente<br />
quello della sera, era un simbolo<br />
della grande propiziazione, dell’Agnello<br />
<strong>di</strong> Dio che alla fine de’ secoli doveva annulla<strong>re</strong><br />
il peccato col suo sacrificio (Eb<br />
9:26); a lui probabilmente Esdra, quando<br />
rivolse a Dio il suo appello penitente,<br />
guardava con fede. Come era consuetu<strong>di</strong>ne,<br />
confessò ponendo la mano sul capo<br />
dell’olocausto attraverso il quale si ottiene<br />
la riconciliazione (Ro 5:11). Sicuramente<br />
Esdra conosceva bene il messaggio che, al<br />
momento dell’oblazione della sera, l’angelo<br />
Gabriele aveva riportato a Daniele<br />
qualche anno prima, e che sapeva che si riferiva<br />
al Messia, il Principe (Da 9:21, 24).<br />
Forse Esdra scelse quel momento proprio<br />
pensando a quell’episo<strong>di</strong>o.<br />
II. La sua p<strong>re</strong>parazione per questo appello.<br />
1. Mi alzai dalla mia umiliazione (v. 5).<br />
Si liberò del peso del suo dolo<strong>re</strong>, come era