Introduzione Molti libri narrano storie di re, dei loro regni e degli ...
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1 Cronache 15 20<br />
1 CRONACHE<br />
<strong>Introduzione</strong><br />
Nelle cose or<strong>di</strong>narie, la ripetizione è ritenuta inutile e noiosa. Nelle cose sac<strong>re</strong>, al<br />
contrario, deve esserci insegnamento dopo insegnamento, linea dopo linea (Is 28:13<br />
Diodati). A me, <strong>di</strong>ce l’apostolo, certo non è grave lo scrivervi le medesime cose, e per<br />
voi è sicuro (Fl 3:1). Questi <strong>libri</strong> delle Cronache sono in larga parte ripetizioni, cosí<br />
come il secondo e il terzo <strong>dei</strong> quattro Evangeli. Tuttavia, né lí né qui v’è alcuna inutile<br />
ridondanza. Forse qualcuno può pensa<strong>re</strong> che <strong>di</strong> tutti quelli che costituiscono le Sac<strong>re</strong><br />
Scrittu<strong>re</strong>, av<strong>re</strong>mmo potuto fa<strong>re</strong> a meno <strong>di</strong> questi due <strong>libri</strong> delle Cronache. Forse effettivamente<br />
se ne pot<strong>re</strong>bbe fa<strong>re</strong> a meno, ma a proprio danno: infatti, in essi si trovano molte<br />
cose est<strong>re</strong>mamente utili che non ve<strong>di</strong>amo da nessun’altra parte. Per quanto invece riguarda<br />
le cose che abbiamo già letto altrove, possiamo fa<strong>re</strong> le seguenti considerazioni.<br />
1. Esse furono <strong>di</strong> grande utilità a co<strong>loro</strong> che vissero nel tempo in cui questi <strong>libri</strong> furono<br />
composti per la prima volta, prima che il canone dell’Antico Testamento fosse<br />
completato e tutte le sue parti venissero riunite insieme. Infatti, in questo modo si ricordavano<br />
gli eventi che erano stati narrati piú <strong>di</strong>ffusamente negli altri <strong>libri</strong>. Come in<br />
materia <strong>di</strong> legge, cosí in materia <strong>di</strong>vina, sunti, estratti e citazioni sono cose utili. Tutto<br />
ciò, onde esse<strong>re</strong> certi che ciò ch’è stato già detto non sia stato detto inutilmente.<br />
2. È tuttora un bene che ogni parola sia confermata dalla bocca <strong>di</strong> due o <strong>di</strong> t<strong>re</strong> testimoni<br />
(2 Co 13:1), <strong>di</strong> modo che, essendo cosí riba<strong>di</strong>ta, possa esse<strong>re</strong> meglio ricordata. Si<br />
suppone che lo scritto<strong>re</strong> <strong>di</strong> questi <strong>libri</strong> sia stato Esdra, lo scriba versato nella legge <strong>di</strong><br />
Mosè data dall’Eterno (Ed 7:6). È privo <strong>di</strong> fondamento il racconto riferito da uno scritto<strong>re</strong><br />
apocrifo (2 Ed 14:21 ss. ) secondo il quale, poiché la Legge era andata tutta bruciata,<br />
Esdra fosse stato <strong>di</strong>vinamente ispirato a riscriverla tutta daccapo, e che lo av<strong>re</strong>bbe<br />
fatto usando come fonte i <strong>libri</strong> delle Cronache, dove troviamo, se non la ripetizione dell’intero<br />
racconto biblico, i nomi <strong>dei</strong> suoi protagonisti. In ebraico, questi <strong>libri</strong> sono chiamati<br />
parole <strong>dei</strong> giorni, giornali, annali. Infatti, essi raccolsero, per <strong>di</strong><strong>re</strong>zione <strong>di</strong>vina, il<br />
contenuto <strong>di</strong> documenti pubblici e autentici. Anche se la <strong>re</strong>dazione avvenne dopo la cattività,<br />
in alcuni casi vengono mantenute le stesse esp<strong>re</strong>ssioni <strong>degli</strong> originali che erano<br />
stati scritti prima della cattività medesima. Cosí avviene, per esempio, in 2 Cronache<br />
5:9, dove troviamo la frase “son rimaste quivi fino al dí d’oggi”, cosa che deve esse<strong>re</strong><br />
stata detta prima della <strong>di</strong>struzione del Tempio. La versione <strong>dei</strong> Settanta li chiama<br />
Paraleipomenon? che vuol <strong>di</strong><strong>re</strong> cose che erano state tralasciate, taciute dagli storici p<strong>re</strong>cedenti.<br />
In effetti essi contengono alcune informazioni <strong>di</strong> questo gene<strong>re</strong>. Sono la <strong>re</strong>troguar<strong>di</strong>a,<br />
gli spigolatori <strong>di</strong> questo sacro campo, che raccolgono tutto ciò che era stato trascurato,<br />
affinché nulla vada perduto. In questo primo libro abbiamo:<br />
I. Una raccolta <strong>di</strong> genealogie sac<strong>re</strong>, da Adamo fino a Davide. Nessuna <strong>di</strong> esse fa parte<br />
<strong>di</strong> quelle che l’apostolo definisce genealogie senza fine (1 Ti 1:4). Infatti esse trovano<br />
utilità e fine in Cristo (1 Cronache, capitoli da 1 a 9). Qui sono inseriti anche alcuni<br />
b<strong>re</strong>vi cenni storici che prima non abbiamo visto.<br />
II. Un nuovo <strong>re</strong>soconto <strong>di</strong> come il <strong>re</strong>gno passò da Saul a Davide e <strong>dei</strong> trionfi del<br />
<strong>re</strong>gno <strong>di</strong> Davide, con ampie aggiunte (1 Cronache, capitoli da 10 a 21).<br />
III. Un <strong>re</strong>soconto originale delle <strong>di</strong>sposizioni date da Davide agli affari del culto e<br />
<strong>dei</strong> p<strong>re</strong>parativi fatti per la costruzione del Tempio (1 Cronache, capitoli da 22 a 29).<br />
Queste sono parole <strong>dei</strong> giorni, <strong>dei</strong> giorni piú antichi e migliori della cong<strong>re</strong>gazione<br />
dell’Antico Testamento. I perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> governo <strong>dei</strong> vari <strong>re</strong> e <strong>dei</strong> vari <strong>re</strong>gni, cosí come le<br />
vite delle persone comuni, vengono in<strong>di</strong>cati in termini <strong>di</strong> giorni. Infatti, talvolta in poco<br />
tempo possono avveni<strong>re</strong> gran<strong>di</strong> cambiamenti, e tuttavia, tutto il tempo è nulla in confronto<br />
all’eternità.