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Anno 3 - Numero 4 - <strong>Aprile</strong> 2006<br />
UN CORIACEO<br />
Periodico dell’Associazione Culturale Albatros<br />
OUDENAARDE<br />
VINCE IL XVII TORNEO INTERNAZIONALE
Torneo Internazionale<br />
FINALE COL “BOTTO”<br />
Si è svolto il XVII° TORNEO INTERNA-<br />
ZIONALE DI CALCIO GIOVANILE CITTÀ<br />
DI CASTEL MADAMA e possiamo dire<br />
che il finale è stato con il “botto” in<br />
quanto per la prima volta è stato vinto<br />
dai nostri fratelli Belgi di Oudenaarde.<br />
<strong>La</strong> finale, che si è svolta il giorno di<br />
Pasqua, è stata giocata con il Villalba<br />
e vinta ai calci di rigore dopo che i<br />
tempi regolari e i supplementari si<br />
erano conclusi in parità.<br />
Grande gioia per tutti coloro che<br />
ancora sentono vivo il gemellaggio e<br />
dimostrano di aver capito, soprattutto,<br />
cosa vuol dire.<br />
Un grande ringraziamento a tutte le<br />
famiglie che hanno portato i ragazzi<br />
Belgi ed Inglesi nelle loro case trattandoli<br />
come figli.<br />
I giovanissimi del Castel Madama<br />
Gruppo sbandieratori di Castel Madama<br />
a cura del Comitato Organizzatore<br />
I giovanissimi del Villalba secondi classificati<br />
Il Presidente del comitato premia il miglior giocatore<br />
3
4 Torneo Internazionale<br />
Il Presidente<br />
dell’A.S. Castel Madama<br />
premia i migliori realizzatori<br />
L’Assessore alla Cultura premia il Villalba<br />
Le squadre finaliste prima del calcio d’inizio<br />
“<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”<br />
Periodico dell’Associazione Culturale Albatros<br />
Vicolo Giustini, n. 10<br />
SOMMARIO<br />
00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/449849<br />
• Finale col “Botto” pag. 3<br />
Anno 3, n. 4 - <strong>Aprile</strong> 2006<br />
• Anche i caimani perdono » 6<br />
Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04 • E ora il Comune ... » 8<br />
Direttore Responsabile: Rino Sciarretta<br />
• Le primarie secondo noi » 9<br />
Capo Redazione: Carla Santolamazza<br />
• A settembre un nido per i piccoli » 10<br />
Redazione: Enrico Cascini, Federico Chicca,<br />
Fausta Faccenna, Alberto Grelli, Ivano Moreschini,<br />
Paolo Muzi<br />
• Cosa leggono i Castellani<br />
• Comunità Montana<br />
»<br />
»<br />
12<br />
14<br />
Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero • Notizie in breve » 16<br />
Veronica Moro, Gualtiero Todini, Enrico Grazia,<br />
• Consiglio Comunale » 17<br />
Vincenzo Ascani, Gianfranco Santolamazza, Roberto<br />
Bontempi, Mario Di Nardo, Marco Moreschini,<br />
• Tivoli<br />
• <strong>La</strong> Scuola In...Forma<br />
»<br />
»<br />
18<br />
19<br />
Per la pubblicità rivolgersi al 3490063355<br />
• Vicovaro » 23<br />
Grafica ed impaginazione: Salvatore De Angelis<br />
• Mandela » 26<br />
Stampa: Quaresima, via Empolitana km 3,400 - Castel Madama • Tradizioni popolari » 28<br />
Chiuso in redazione il 18/04/2006 - Tiratura 1.300 copie • Letteratura » 30<br />
SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com<br />
E-mail: lapiazzaonline@virgilio.it<br />
LA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I LUNEDÌ<br />
DALLE ORE 18 ALLE 20<br />
• Il castello Massimo ad Arsoli<br />
• Teatro<br />
• Vino<br />
• Cinema<br />
»<br />
»<br />
»<br />
»<br />
32<br />
35<br />
37<br />
38<br />
Il giornale viene diffuso anche nei paesi di Vicovaro, Mandela, Sambuci, Tivoli
6 Politica<br />
Anche i caimani perdono<br />
Venerdì 14 aprile 2006, al telegiornale delle<br />
7,30 viene dato l’annuncio: il lavoro di verifica<br />
delle corti d’appello sulle schede nulle,<br />
tanto atteso dalla Casa delle Libertà, non fa<br />
emergere brogli o irregolarità e conferma il<br />
risultato già conosciuto.<br />
In base alla legge elettorale voluta e votata<br />
unilateralmente dal Centro-destra, il Centrosinistra<br />
è maggioranza alla camera e al senato,<br />
il Centro-sinistra ha i numeri per governare,<br />
il Centro-sinistra ha il dovere di governare.<br />
Fatta questa premessa, necessaria a sgomberare<br />
il campo dai dubbi sulla legalità delle<br />
elezioni politiche appena svolte, a neutralizzare<br />
l’ultimo veleno che Berlusconi ci ha<br />
voluto regalare alla fine di una campagna<br />
elettorale infuocata, una prima riflessione<br />
deve necessariamente partire dal sostanziale<br />
pareggio dei voti espressi dagli italiani.<br />
L’oggettività dei numeri ci consegna un’Italia<br />
divisa millimetricamente in due, e da molte<br />
parti si levano voci allarmate, voci che preannunciano<br />
una vita dura per il nuovo governo.<br />
Qualcuno tenta di infilare all’ultimo momento<br />
l’ipotesi della grande coalizione alla tedesca,<br />
dimenticando che l’Italia non è la<br />
Germania, e che i socialdemocratici tedeschi<br />
non avrebbero mai tentato di delegittimare<br />
la vittoria della coalizione avversa, come<br />
Berlusconi sta facendo, fino a proporre un<br />
decreto legge ribalta elezioni, abituato<br />
com’è a farsi leggi su misura.<br />
di Enrico Grazia<br />
Con questa destra non ci possono essere compromessi.<br />
Personalmente trovo pretestuoso attribuire<br />
a questo equilibrio la forza o se si preferisce<br />
la debolezza del governo che si insedierà;<br />
governare con un consenso del 51%<br />
non è sostanzialmente diverso dal governare<br />
col 49,9%, specialmente in un periodo<br />
storico in cui le scelte degli elettori cambiano<br />
da un mese all’altro e qualsiasi governo<br />
può acquistare o perdere consenso in<br />
tempi relativamente modesti. <strong>La</strong> forza di un<br />
governo viene determinata dalla legge elettorale<br />
con cui si vota, che assegna con i<br />
premi di maggioranza il numero dei parlamentari,<br />
e dalla compattezza delle aggregazioni<br />
politiche che compongono la coalizione<br />
vincente.<br />
Vanno piuttosto evidenziate due indicazioni<br />
forti e marcate che l’elettorato di Centrosinistra<br />
ci da: il grande risultato dell’ulivo<br />
come grande richiesta di unità e il successo<br />
alla Camera come speranza dei giovani italiani<br />
nel Centro-sinistra. Auguro quindi a<br />
Romano Prodi di saper riunire questa Italia<br />
tanto lacerata e di saper dare ai nostri giovani<br />
una certezza per il futuro.<br />
Facendo gli auguri di buon lavoro a Mario<br />
Gasbarri riconfermato Senatore, idealmente<br />
abbraccio Andrea Ferro, segretario della<br />
locale federazione dei Democratici di<br />
Sinistra, e Piero Ambrosi, Assessore della
Margherita alla provincia e spero presto compagno<br />
di partito, per la passione con cui<br />
hanno condotto la campagna elettorale.<br />
Voltando pagina e venendo a Castel Madama<br />
troviamo risultati uguali nel segno, ma diversi<br />
nei valori; l’Unione vince con cinquecento<br />
voti di scarto.<br />
Questo risultato, insieme al panorama istituzionale,<br />
il Centro-sinistra governa il paese, la<br />
Politica<br />
regione e la provincia, da al candidato sindaco<br />
Giuseppe Salinetti e al Centro-sinistra<br />
tutto una grande opportunità, ma anche una<br />
grande responsabilità: bisogna fare molta<br />
attenzione a non cedere ai trionfalismi e continuare<br />
il lavoro di ascolto e di mediazione<br />
tra partiti, associazioni e cittadini, ma di<br />
questa capacità non ho dubbi, il nostro candidato<br />
l’abbiamo scelto per questo.<br />
I RISULTATI<br />
DI SENATO E CAMERA<br />
A CASTEL MADAMA<br />
7
8 Politica<br />
ED ORA IL COMUNE...<br />
Non si fa in tempo ad orientarsi nella risicata,<br />
ma importante vittoria del Centro-sinistra<br />
alle elezioni politiche, che già incombe<br />
il voto comunale. Il 28 e 29 maggio si torna<br />
a votare, questa volta per l’elezione diretta<br />
del Sindaco di Castel Madama e per il rinnovo<br />
del Consiglio Comunale.<br />
L’Unione di Centro-sinistra ha già scelto il<br />
proprio candidato a Sindaco: si tratta di<br />
Salinetti Pino, designato dai cittadini che si<br />
sono recati alle primarie tenutesi il 5 marzo<br />
scorso. Sembra invece ancora in alto mare la<br />
candidatura del Centro-destra, che mostra<br />
una certa difficoltà a sostituire l’uscente<br />
Sindaco, Alfredo Scardala. <strong>La</strong> trattativa si è<br />
incagliata appunto su questo, con una maggioranza<br />
della coalizione di Centro-destra<br />
formata dal gruppo di Alfredo Scardala e<br />
Roberto Efficace, il nuovo Psi, Alleanza<br />
Nazionale e Forza Italia che sostiene la candidatura<br />
di Federico Pietropaoli, mentre<br />
l’Udc ha proposto il rilancio di Luigi Nonni,<br />
già Sindaco di Castel Madama negli anni<br />
ottanta. È probabile che al momento dell’uscita<br />
del giornale questo quadro sarà cambiato,<br />
anche perché la scadenza per la presentazione<br />
delle liste è a fine aprile, e quindi<br />
il Centro-destra deve decidere piuttosto<br />
in fretta. Sembra ancora in campo inoltre<br />
l’ipotesi di una terza lista, con candidato a<br />
sindaco Massimo Todini, che ricalca nei promotori<br />
la lista “<strong>La</strong> Nostra Terra” che si è<br />
presentata lo scorso anno per il rinnovo<br />
dell’Università Agraria.<br />
Il Centro-sinistra quindi ha già avviato la<br />
campagna elettorale, e già cominciano ad<br />
emergere i nomi dei possibili candidati per il<br />
Consiglio Comunale. I Democratici di Sinistra<br />
propongono i consiglieri uscenti Enrico<br />
Grazia, capogruppo della minoranza e<br />
Amerina Paolacci, assessore alla cultura<br />
della IX Comunità Montana, Mauro Cascini,<br />
imprenditore del settore alimentare ed un<br />
giovane e già affermato professionista,<br />
Alberto Grelli. Dai socialisti dello SDI sono<br />
stati avanzati i nominativi di Armando<br />
Pistoia e Gianfranco Santolamazza, consigliere<br />
uscente, mentre la Margherita punta<br />
su Aldo Testi, anch’egli consigliere uscente.<br />
a cura della Redazione<br />
L’Italia dei Valori sarà rappresentata da<br />
Bruno Ferrazzi, i Verdi hanno proposto l’insegnante<br />
Dina Salinetti e il Melograno Ivano<br />
Ruggeri mentre Rifondazione sta decidendo<br />
i propri rappresentanti. Altri nominativi,<br />
anche di indipendenti o di rappresentanti<br />
della società civile, emergeranno prima<br />
della presentazione ufficiale delle liste.<br />
<strong>La</strong> lista di Centro-sinistra si presenterà con<br />
un simbolo che farà riferimento all’Unione di<br />
Centro-sinistra, e punta a dare un forte<br />
segnale di cambiamento nella politica comunale<br />
rispetto ad una gestione amministrativa<br />
del Centro-destra sempre più arroccata e<br />
legata ad alcune figure di imprenditori-politici,<br />
che hanno svolto un sostegno costante e<br />
continuo all’azione amministrativa. A discapito<br />
della correttezza amministrativa e della<br />
partecipazione di tutta la cittadinanza alla<br />
cosa pubblica. L’esempio più lampante in<br />
questo senso è stata sicuramente la vicenda<br />
del terremoto, che vide il Sindaco uscente<br />
Scardala alle prese con una revoca di un contributo<br />
regionale per la ristrutturazione di un<br />
edificio dov’era una casa di sua proprietà.<br />
Tutti ricorderanno che fu l’unico contributo<br />
per il sisma concesso a Castel Madama, e la<br />
cosa fece tanto scalpore da scomodare<br />
anche “Le Iene” della famosa trasmissione di<br />
Italia1. Sicuramente uno degli obiettivi del<br />
Centro-sinistra è fare in modo che la prossima<br />
volta “Le Iene”, sempre gradite e simpatiche,<br />
vengano a Castel Madama per un<br />
esempio di buon governo.
Politica<br />
LE PRIMARIE SECONDO NOI<br />
Il primo risultato emerso dalle elezioni primarie<br />
del 5 marzo è senz’altro il dato circa il<br />
numero dei votanti. Oltre mille persone hanno<br />
dato senso ad un evento che non è stato semplicemente<br />
copia del modello proposto su<br />
scala nazionale. Infatti la modulazione delle<br />
elezioni primarie su una realtà locale ha spazzato<br />
in un colpo solo le polemiche di chi cercava<br />
di dimostrare “la pura essenza della<br />
democrazia” invitando le forze politiche a non<br />
delimitare le candidature.<br />
Il significato di queste ultime elezioni può<br />
essere analizzato attraverso più chiavi di lettura,<br />
ma qui ne voglio riportare in modo particolare<br />
una: mi sembra che cresca nella popolazione<br />
(del nostro paese, come nel Paese) la<br />
voglia di partecipazione democratica alla gestione<br />
della cosa pubblica. Infatti ogni qualvolta<br />
vengono aperti spazi di partecipazione democratica<br />
(consulte, primarie, bilancio partecipato)<br />
questi sono puntualmente riempiti, anche se<br />
rimane ancora profondo lo iato fra le aspirazioni<br />
di partecipazione democratica e l’esercizio<br />
democratico vero e proprio.<br />
Ancori troppi programmi, troppe gestioni e<br />
troppe amministrazioni tengono accuratamente<br />
esclusi dagli apparati di governo i reali soggetti<br />
delle loro decisioni. Comunque si è rotto,<br />
o si sta rompendo, il meccanismo della delega<br />
e della rappresentanza nelle forme classiche a<br />
noi note.<br />
L’alfabeto dei bisogni è cambiato, anche per<br />
la nostra coalizione si impone un cambiamento:<br />
è necessario mutare il ruolo dell’amministrazione.<br />
L’amministrazione oculata ed efficiente è condizione<br />
necessaria, ma non sufficiente, diviene<br />
fondamentale che questa sia efficace cioè sappia<br />
rispondere alle reali esigenze dei cittadini.<br />
Tanto più questo vale in un paese come Castel<br />
Madama, dove le necessità della gente sono<br />
cambiate radicalmente proprio perché da piccolo<br />
paese si sta trasformando in centro urbano<br />
di medie dimensioni, immettendo nei suoi<br />
spazi geografici e nei suoi tessuti sociali perso-<br />
di Vincenzo Ascani<br />
<strong>La</strong> redazione per attribuire lo stesso spazio alle forze della coalizione<br />
ha deciso di pubblicare l’intervento di Ascani Vincenzo<br />
arrivato in ritardo nel numero precedente<br />
ne nuove, soprattutto giovani coppie provenienti<br />
dall’hinterland romano oppure extracomunitari.<br />
Confidiamo che il candidato sindaco Giuseppe<br />
Salinetti si faccia interprete dei bisogni reali<br />
del paese, tanto più che la sua vittoria attesa,<br />
ma inaspettata per ampiezza e distacco, ha<br />
rivelato non solo la volontà dei cittadini, ma<br />
anche la capacità degli stessi di convogliare il<br />
consenso in modo netto e incontrovertibile<br />
senza inutili sprechi.<br />
Veniamo finalmente all’ultimo punto: la mia<br />
candidatura qualcuno l’ha letta proprio come<br />
una possibilità di distrazione, un voto sprecato,<br />
pensando che Rifondazione Comunista non<br />
avesse abbastanza energie, ma soprattutto<br />
alleanze per poter presentare un candidato<br />
eleggibile. In parte forse è così (soprattutto<br />
per quel che riguarda le alleanze, noi preferiamo<br />
costruirle su programmi chiari e definiti<br />
piuttosto che a priori e per strategie elettorali)<br />
comunque non era la vittoria che ovviamente<br />
cercavamo, ma un consenso alle nostre<br />
scelte politiche che per anni con chiarezza e<br />
caparbietà abbiamo difeso e propagandato.<br />
Quel che più ci dispiace è che non siamo stati<br />
in grado di far arrivare la nostra voce un poco<br />
più in là, a qualche altro cittadino che fosse in<br />
grado di comprendere le nostre istanze di partecipazione<br />
democratica, di giustizia sociale e<br />
di attenzione al territorio che rimangono per<br />
noi fondamentali.<br />
9
10 Società<br />
A settembre un nido per i più piccoli<br />
I ritmi incessanti posti dalla società italiana, rendono<br />
sempre più frequente il ricorso da parte della famiglia<br />
all’asilo nido. Il nido non svolge la funzione di parcheggio<br />
per neonati con famigliari estremamente<br />
impegnati, ma è un luogo di formazione e di crescita<br />
per il corretto sviluppo del bambino. A tal proposito,<br />
abbiamo intervistato Melania Totaro e Sabrina Grippo,<br />
le due donne con il titolo di educatrice che stanno<br />
aprendo il primo asilo nido denominato “Il Girasole” a<br />
Castel Madama.<br />
In un assolato venerdì d’aprile, le abbiamo incontrate<br />
dietro una scrivania presso la struttura austera dei<br />
Padri Oblati; in un ufficio inondato dai riflessi verde<br />
pastello provenienti dai raggi lasciati filtrare da due<br />
imponenti finestre.<br />
Come è nata l’idea di avviare l’asilo nido?<br />
Nasce da due elementi: il primo dalla passione per il<br />
mondo dell’infanzia; il secondo per dare risposte alle<br />
difficoltà che insorgono nel nucleo famigliare dopo la<br />
nascita del bambino. <strong>La</strong> nostra società ha subito profondi<br />
cambiamenti; spesso le coppie con bambini piccoli<br />
non hanno la possibilità di lasciarli ai parenti più<br />
prossimi, nasce pertanto l’esigenza di affidarli ad un<br />
vero e proprio servizio quale l’asilo nido. Anche noi<br />
siamo mamme e abbiamo vissuto questa difficoltà: ci<br />
siamo rivolte agli asili di Tivoli, ma abbiamo dovuto<br />
affrontare una lunga lista di attesa, dove i residenti avevano<br />
la precedenza, con scarso successo. Così, visto il<br />
nostro percorso formativo e valutata la necessità sul territorio<br />
di un servizio per le famiglie con bambini in età<br />
compresa fra i 3 mesi e i 3 anni, abbiamo deciso di<br />
intraprendere questa iniziativa imprenditoriale. Successivamente,<br />
in collaborazione con l’amministrazione del<br />
a cura della Redazione<br />
Comune di Castel Madama, abbiamo effettuato una<br />
ricerca di mercato per verificare l’esistenza di un contesto<br />
economico per la nostra iniziativa.<br />
Quali passi avete compiuto per creare il servizio?<br />
Abbiamo affrontato un lungo percorso: incontrando,<br />
inizialmente, notevoli difficoltà nell’individuare interlocutori<br />
appropriati dove ricevere notizie e informazioni<br />
sull’iter da intraprendere; ci siamo rivolte alla<br />
Regione <strong>La</strong>zio, al Bic <strong>La</strong>zio e ad altri enti pubblici<br />
affini con esito negativo. Infine, grazie all’assistenza<br />
dello Studio Professione Sviluppo, che ha redatto il<br />
progetto e sta seguendo l’iter autorizzatorio della struttura,<br />
abbiamo ottenuto finanziamenti dall’Ente Sviluppo<br />
Italia e da lì ha preso vita il progetto. È stata utilizzata<br />
una misura specifica per l’avvio dell’attività da<br />
parte di giovani disoccupati – denominata“microimpresa”<br />
– che ci ha offerto la possibilità di reperire una<br />
parte dei finanziamenti necessari senza passare totalmente<br />
tramite i canali tradizionali dei circuiti bancari.<br />
Vorremmo sottolineare che un ruolo importante è stato<br />
svolto da Padre Vincenzo senza il quale, per l’esistenza<br />
di una normativa molto rigida in materia, non<br />
avremmo potuto realizzare il nostro progetto. <strong>La</strong> normativa,<br />
infatti, richiede 10 mq di superficie ogni bambino<br />
ospitato nella struttura e padre Vincenzo ci ha<br />
messo a disposizione la sede dei Padri Oblati di Castel<br />
Madama, capace di ospitare fino a 40 bambini nel<br />
pieno rispetto delle leggi vigenti.<br />
Che tipo di servizio pensate di erogare alla comunità?<br />
Ci teniamo a precisare che il nostro servizio è unico nel<br />
territorio, non ci sono strutture analoghe e gli asili nido<br />
di Tivoli hanno liste di attesa molto lunghe. Con l’apertura<br />
della nostra struttura a Castel Madama, sarà<br />
possibile integrare la copertura della fascia scolare che<br />
va dai 3 mesi ai 3 anni.<br />
Come sarà organizzata l’offerta del servizio che<br />
intendete erogare?<br />
L’inaugurazione è prevista per giugno 2006, mentre<br />
l’apertura della struttura avverrà nel settembre prossimo.<br />
Riguardo l’offerta del servizio, come abbiamo già<br />
detto, siamo in grado di ospitare un massimo di 40<br />
bambini con età compresa fra 3 mesi e 3 anni, in un<br />
complesso completamente ristrutturato, dotato di un<br />
ampio spazio esterno immerso nel verde, con area parcheggio,<br />
giochi e pavimentazione appositamente realizzata<br />
per i bambini. L’interno è organizzato su due<br />
piani: al piano terreno ci sono i servizi igienici e tre<br />
reparti per i bambini, uno per i lattanti, uno per i semidivezzi<br />
e l’ultimo per i divezzi; al piano superiore ci<br />
sono gli studi medici, uno per il pediatra e uno a dispo-
sizione per le diverse<br />
figure specialistiche<br />
richieste, come lo psicologo<br />
e il puericultore;<br />
inoltre al primo<br />
piano ci sono gli uffici<br />
amministrativi, la<br />
mensa, la cucina, gli<br />
spogliatoi per il personale<br />
e una grande<br />
sala polivalente per<br />
riunioni ludiche con i<br />
genitori, approfondimenti<br />
tematici e i vari<br />
laboratori previsti per<br />
i bambini. <strong>La</strong> struttura sarà aperta da settembre a<br />
luglio, dal lunedì al venerdì e dalle 7,30 alle 18,00, con<br />
la prima uscita intorno alle 13,00 la seconda uscita alle<br />
15,30 e la terza uscita alle 18,00. Alle tre uscite corrisponderanno<br />
tre differenti fasce di prezzo.<br />
Quali sono le vostre prospettive di sviluppo futuro<br />
dell’attività?<br />
Una volta avviata la struttura, è nostra intenzione creare<br />
una convenzione con il Comune di Castel Madama,<br />
Società<br />
SCHEDA MICROIMPRESA<br />
di Alberto Grelli<br />
11<br />
per offrire una riduzione della retta alle famiglie. Ci<br />
piacerebbe, inoltre, creare un centro estivo nei mesi di<br />
giugno e luglio. Sarebbe bello anche riuscire a formare<br />
professionalmente babysitter e consulenti esterni<br />
che assistano quelle famiglie che hanno difficoltà ad<br />
inviare i loro bambini presso l’asilo nido.<br />
Immagino che stiate ricevendo moltissimi curriculum<br />
da personale che chiede di collaborare con la<br />
vostra struttura. Che figure state cercando e quali<br />
criteri seguite nella selezione del personale?<br />
Sì, in effetti, molte persone ci stanno inviando i loro<br />
curricula, comunque selezioneremo le operatrici con il<br />
titolo di assistente alle comunità infantili, con maturità<br />
magistrale, dando la priorità a coloro che abbiano una<br />
comprovata esperienza negli asili nido.<br />
Prima di salutarvi vi porgo l’ultima domanda,<br />
come vanno le preiscrizioni?<br />
Le preiscrizioni stanno andando abbastanza bene,<br />
abbiamo iniziato da poco e già possediamo 20 prenotazioni.<br />
Tutti i venerdì siamo a disposizione delle famiglie<br />
che vogliono avere informazioni sul servizio presso<br />
la struttura dei Padri Oblati e siamo presenti su<br />
Internet all’indirizzo web: www.ilgirasolenido.it.<br />
<strong>La</strong> Microimpresa è una misura prevista dal Titolo II del Decreto 185/2000 pensata per chi vuole creare una piccola impresa<br />
nel settore della produzione di beni e della fornitura di servizi, che abbia al massimo 10 dipendenti.<br />
Sviluppo Italia finanzia chi vuole mettersi in proprio attraverso la Microimpresa con un massimo di 129.114 Euro.<br />
Nel biennio 2002-2003 la microimpresa ha creato 2.061 imprese nelle quali hanno trovato occupazione 5.160 persone<br />
Per avviare un’attività in forma di Microimpresa almeno la metà dei soci (che detenga almeno la metà delle quote di partecipazione)<br />
della società da costituire deve possedere i seguenti requisiti:<br />
• maggiorenni alla data di presentazione della domanda;<br />
• non occupati alla data di presentazione della domanda;<br />
• residenti nei territori di applicazione della normativa alla data del 1 gennaio 2000 oppure nei sei mesi precedenti alla<br />
data di presentazione della domanda.<br />
Anche la sede legale e operativa della società deve rientrare nei territori agevolabili.<br />
Le tipologie di società ammesse sono:<br />
• società in nome collettivo (S.n.c.);<br />
• società semplici (S.s.);<br />
• società in accomandita semplice (S.a.s.).<br />
Con i finanziamenti per la Microimpresa potete avviare iniziative riguardanti la produzione di beni e la fornitura di servizi.<br />
Il progetto può essere finanziato fino a un massimo pari a 129.114 Euro.<br />
Le agevolazioni previste consistono in:<br />
• un contributo a fondo perduto e in un finanziamento a tasso agevolato per gli investimenti che, complessivamente,<br />
possono coprire anche il 100% degli investimenti ammissibili;<br />
• contributo a fondo perduto sulle spese di gestione relative al primo anno di attività.<br />
L’importo complessivo del fondo perduto non può superare il 50% del totale dei contributi concessi, mentre l’ammontare<br />
complessivo delle agevolazioni finanziarie non può superare il limite del “de minimis”, pari a 100.000 Euro.<br />
Permette di ottenere i finanziamenti per l’investimento per: acquisto di attrezzature, macchinari, impianti e allacciamenti;<br />
ristrutturazione di immobili – entro il limite del 10% del totale degli investimenti e permette di ottenere finanziamenti per<br />
la gestione per:<br />
• acquisto di materie prime e materiale di consumo inerenti al processo produttivo;<br />
• utenze e canoni di affitto per immobili;<br />
• garanzie assicurative,<br />
• prestazioni di servizi.
12 Società<br />
COSA LEGGONO I CASTELLANI?<br />
Stefano Ghezzi rappresenti la terza generazione<br />
di una famiglia che ha fatto della vendita di<br />
giornali quasi una missione: com’è cambiato<br />
nel tempo il tuo mestiere?<br />
Indubbiamente è sempre più difficile fare il cartolaio-edicolante.<br />
In questi ultimi anni ho assistito<br />
ad una differenziazione dei bisogni espressi dal<br />
pubblico; il mondo editoriale ha risposto sia con<br />
una moltiplicazione delle riviste di settore sia con<br />
la creazione di nuovi settori.<br />
Una tendenza che, per la sua efficacia, è andata<br />
consolidandosi è poi quella degli allegati, dei gadget<br />
e delle enciclopedie a fascicoli.<br />
Oggi vi è quindi la necessità di avere a disposizione<br />
spazi espositivi più grandi cui segue un magazzino<br />
di più difficile gestione.<br />
<strong>La</strong> diffusione di internet, contrariamente a quanto<br />
è dato pensare, non ha comportato una consistente<br />
riduzione degli acquisti di giornali e rivi-<br />
di Paolo Muzi<br />
Ci siamo chiesti come siano cambiati i consumi editoriali dei castellani<br />
nel corso dell’ultimo decennio. Per far questo ci siamo rivolti<br />
ad una cartolibreria “storica” del paese: Ghezzi<br />
Stefano Ghezzi il proprietario della cartolibreria<br />
ste; le nuove tecnologie hanno anzi offerto nuove<br />
occasioni: si pensi ai pratici allegati dvd che<br />
hanno sostituito le vecchie e ingombranti videocassette.<br />
Da questo punto di osservazione privilegiato<br />
potresti fornirci dei dati sulle preferenze “letterarie”<br />
dei castellani?<br />
Per quanto riguarda i quotidiani, il più letto risulta<br />
il Messaggero e a seguire vengono il Corriere<br />
dello Sport e <strong>La</strong> Repubblica. Tali consumi risultano<br />
stabili con un picco domenicale; ciò è certamente<br />
dovuto al fenomeno del pendolarismo che<br />
incide soprattutto su questi acquisti tipicamente<br />
giornalieri.<br />
<strong>La</strong> presenza di cittadini stranieri nella nostra<br />
comunità si è fatta sentire anche in edicola e al<br />
giorno d’oggi abbiamo varie testate estere (ricordo<br />
in particolare le testate in lingua romena).<br />
Come si distribuiscono i<br />
consumi durante la giornata<br />
e tra le varie fasce della<br />
popolazione?<br />
Si possono in proposito individuare<br />
quattro momenti nell’arco<br />
della giornata; gli<br />
acquisti di giornali si concentrano<br />
nelle prime ore del<br />
giorno, a partire da metà<br />
mattinata si accrescono le<br />
vendite di riviste femminili,<br />
nel pomeriggio si concentrano<br />
i consumi dell’editoria<br />
giovanile mentre in tarda<br />
giornata quelle di uomini e<br />
ventenni.<br />
Il vecchio romanzo fotografico<br />
si è trasformato in romanzo<br />
rosa (come la serie<br />
armony) o in rivista (come
Grand Hotel): un fenomeno ormai residuale, destinato<br />
ad un pubblico di persone non più giovani.<br />
Card e figurine, non solo calcistiche, dopo aver<br />
rischiato di rimanere vittime della diffusione delle<br />
prime consolle di gioco, sono tornate in voga tra gli<br />
adolescenti (maschi ma non solo). Si stanno riducendo<br />
le vendite di riviste a fumetti anche se<br />
rimangono i must come Topolino, Dilan-Dog e<br />
Tex; vi è inoltre il fumetto giapponese (Manga e<br />
Pokémon) che dopo un avvio esplosivo si è attestato<br />
su tirature più modeste. Mentre per le bambine<br />
e le adolescenti (da 8 a 16 anni) sono sempre<br />
presenti riviste-contenitore che trattano vari argomenti<br />
come moda, amori, gossip, (Cioè, Top Girl<br />
ecc…), i ragazzi sembrano indirizzarsi verso riviste<br />
diverse, come quelle di pc e videogiochi. <strong>La</strong><br />
tradizionale ripartizione tra letture femminili e<br />
maschili viene comunque ad affievolirsi; prova ne<br />
è il fatto che almeno il 20% degli acquirenti di riviste<br />
di cucina e di arredamento (che raccolgono<br />
consensi crescenti) appartiene ad un pubblico<br />
maschile. Complice anche la tradizione castellana,<br />
continuano a resistere le riviste di cucito; tengo a<br />
precisare che l’interesse verso queste letture è parimenti<br />
sentito sia dalle giovani donne che da signore<br />
di età più avanzata. Vi sono infine le riviste di<br />
caccia, acquistate in gran numero da quarantenni e<br />
cinquantenni, praticanti o semplici appassionati.<br />
Società<br />
13<br />
Sei soddisfatto del lavoro finora fatto? Cosa ti<br />
aspetti dal futuro?<br />
Fortunatamente sono sempre riuscito a fare della<br />
mia attività qualcosa di più di una semplice rivendita,<br />
tenendo continuativamente vivo il dibattito sui<br />
temi che attraversano la nostra comunità e offrendo<br />
sempre ospitalità e disponibilità al dialogo verso<br />
tutti i frequentatori (mi è anche capitato di giocare<br />
a carte un giornale con un amico).<br />
Credo comunque di essere riuscito a trasformare<br />
questo esercizio in una piazza nella piazza. Per il<br />
futuro non saprei che dire; so solo che dopo più di<br />
10 anni di attività vivo ancora questo mestiere con<br />
passione e con rinnovato interesse, non ne saprei<br />
fare a meno.
14 Comunità Montana<br />
IX COMUNITÀ MONTANA<br />
<strong>La</strong> nostra Comunità Montana ha organizzato, in collaborazione<br />
con l’Azienda Romana Mercati della<br />
Camera di Commercio di Roma, un corso teoricopratico<br />
di coltivazione, potatura e innesti dell’olivo,<br />
delle piante da frutta e della vite, della durata di 30<br />
ore, rivolto in prima istanza ai giovani agricoltori, ai<br />
coltivatori diretti ed agli imprenditori agricoli a titolo<br />
principale.<br />
Le domande pervenute sono state così numerose<br />
che si è reso necessario organizzare 3 corsi formati<br />
da 30 persone ciascuno, il primo dei quali avrà inizio<br />
la prossima settimana, mentre gli altri due<br />
saranno organizzati in autunno. Per questo primo<br />
corso è stata data la precedenza ai giovani agricoltori<br />
e ai coltivatori impegnati professionalmente<br />
nell’agricoltura.<br />
Il corso sarà tenuto dal prof. Renato Pavia. dell’Istituto<br />
di frutticoltura di Roma presso la sede della<br />
Comunità Montana in Tivoli - via Acquaregna, 90.<br />
I corsi affrontano un programma molto articolato,<br />
centrato sugli aspetti più rilevanti della teoria e della<br />
prassi secondo questo programma:<br />
LEZIONE N. 1 - Martedì 11 <strong>Aprile</strong> 2006<br />
dalle ore 17,00 alle ore 19,00<br />
Fattori pedoclimatici e agronomici da valutare prima<br />
dell’impianto arboreo:<br />
a cura di Fausta Faccenna<br />
CORSO TEORICO-PRATICO PER POTATORI DI OLIVI<br />
• sistemazione del terreno, prelievo di campioni<br />
e analisi del terreno, scasso<br />
• concimazione di fondo, distanze di piantagione,<br />
forme di allevamento ecc.<br />
LEZIONE N. 2 - Martedì 18 <strong>Aprile</strong> 2006<br />
dalle ore 17,00 alle ore 19,00<br />
Approccio teorico alla potatura, descrizione delle<br />
caratteristiche botaniche delle specie e varietà più<br />
coltivate.<br />
LEZIONE N. 3 - Giovedì 20 <strong>Aprile</strong> 2006<br />
dalle ore 17,00 alle ore 19,00<br />
Esempi pratici e descrizioni dei vari tipi di taglio.<br />
Potatura per l’ottenimento dei vari modelli di allevamento.<br />
Tecniche complementari di potatura.<br />
LEZIONE N. 4 - Sabato 22 <strong>Aprile</strong> 2006<br />
dalle ore 14,30 alle ore 18,00<br />
Prova pratica, esempi di potatura di produzione, di<br />
mantenimento e di ricostituzione in piante da frutto e<br />
di ulivo adulte con l’ausilio di forbici manuali e<br />
pneumatiche.<br />
LEZIONE N. 5 - Mercoledì 26 <strong>Aprile</strong> 2006<br />
dalle ore 16,30 alle ore 19,30<br />
Riproduzione e moltiplicazione delle piante: per<br />
seme, per talea, per margotta, per propaggine ecc.<br />
Proiezione e commento di un videotape di 30 minuti<br />
dal titolo” Gli innesti: come si eseguono”.<br />
Esecuzione pratica degli innesti che si effettuano<br />
durante l’estate ed in primavera su piante da frutto,<br />
vite, agrumi, ulivo ecc.<br />
LEZIONE N. 6 - Giovedì 27 <strong>Aprile</strong> 2006<br />
dalle ore 17,00 alle ore 19,00<br />
Tecniche di moltiplicazione, allevamento e potatura<br />
dell’olivo in vivaio.<br />
Eventuale visita presso un vivaio di produzione di<br />
piante di olivo.<br />
LEZIONE N. 7 - Sabato 29 <strong>Aprile</strong> 2006<br />
dalle ore 9,00 alle ore 13,00<br />
Prova pratica, esempi di potatura dell’olivo, di altri<br />
fruttiferi con l’eventuale ausilio di un carro raccolta.
NEWS<br />
LEZIONE N. 8 - Martedì 2 Maggio 2006<br />
dalle ore 17,00 alle ore 19,00<br />
Fertilizzazione organico e minerale dell’arboreto<br />
(oliveto in particolare). Descrizione dei vari concimi,<br />
illustrazione dei meccanismi elementari di<br />
assorbimento dei nutrienti.<br />
Comunità Montana<br />
E-MOUNTAIN LAZIO, UN PROGETTO INNOVATIVO<br />
Nell’ambito del progetto e-Mountain<br />
<strong>La</strong>zio, che interpreta un aspetto<br />
significativo del processo di riorganizzazione<br />
della Pubblica Amministrazione<br />
in montagna, è stato realizzato<br />
il Portale unico di accesso<br />
(S.U.M. Sportello unico della Montagna)<br />
per il cittadino ai servizi di<br />
front-office della PA nelle zone montane.<br />
Tale progetto rappresenta una integrazione del<br />
S.I.M. – Sistema Informativo della Montagna –<br />
realizzato dal Ministero delle Politiche Agricole e<br />
Forestali, ormai operativo, come strumento a supporto<br />
delle politiche di superamento della marginalizzazione<br />
economica e sociale delle aree montane.<br />
e-Mountain <strong>La</strong>zio ha individuato nelle Comunità<br />
Montane il nodo relazionale dei Comuni e si pone<br />
come progetto e-governement per la montagna<br />
laziale. Infatti a tale progetto hanno aderito tutte le<br />
22 Comunità montane del <strong>La</strong>zio e la quasi totalità<br />
dei Comuni.<br />
Il progetto, di fatto, ha colto l’obiettivo di aggregare<br />
intorno a questa iniziativa una pluralità di<br />
soggetti e potrebbe rappresentare una “buona pratica”<br />
e un modello strategico e metodologico<br />
anche per altre realtà territoriali.<br />
Il Portale prevede la presenza di sportelli fisici<br />
che offrono alla popolazione della Comunità<br />
NEWS<br />
CONTRIBUTI ALLE ASSOCIAZIONI<br />
IX COMUNITÀ MONTANA<br />
Sede: Via Acquaregna n. 90 - Tivoli<br />
tel. 0774-314712-3 - fax 0774-330915<br />
www.comunitamontanativoli.org<br />
È in pubblicazione il bando per la concessione dei contributi per la realizzazione di manifestazioni<br />
culturali. I destinatari dei contributi sono le Pro-loco i comitati, i Complessi bandistici, i gruppi<br />
Folcloristici, le Confraternite e le associazioni onlus aventi come scopo lo svolgimento di attività<br />
di carattere turistico-culturale e di valorizzazione delle risorse turistiche, ambientali e culturali del<br />
territorio. Tali associazioni devono avere sede legale in uno dei 18 comuni appartenenti alla IX<br />
comunità Montana.<br />
NEWS<br />
15<br />
LEZIONE N. 9 - Giovedì 4 Maggio 2006<br />
dalle ore 17,00 alle ore 19,00<br />
Le malattie dell’olivo e difesa fitosanitaria tradizionale<br />
e biologica.<br />
Reti di monitoraggio dei parassiti. Alterazione dei<br />
frutti dopo la raccolta.<br />
ALLA FINE DEL CORSO SARÀ RILASCIATO UN ATTESTATO DI PARTECIPAZIONE<br />
Montana servizi di informazione,<br />
consulenza e assistenza amministrativa,<br />
anche tramite accesso alle<br />
varie banche dati dei diversi enti<br />
coinvolti in un procedimento; alle<br />
imprese la consultazione di indicatori<br />
socio-economici, dei progetti<br />
realizzati dagli enti territoriali; alla<br />
cittadinanza la consultazione dei cataloghi bibliotecari<br />
e degli archivi di stato.<br />
Il progetto innovativo, inoltre, permette alla<br />
nostra Comunità Montana uno strumento di<br />
gestione del territorio, di pianificazione e supporto<br />
degli interventi di programmazione, di controllo<br />
e monitoraggio del territorio e di diffusione di<br />
servizi verso il cittadino ed aziende tra cui certificazioni<br />
catastali e di destinazione d’uso per fabbricati<br />
e terreni, visure di Piano Regolatore attraverso<br />
l’integrazione con il Sistema Informativo<br />
della Montagna.<br />
NEWS
16<br />
NOTIZIE BREVI<br />
Sono a buon punto i lavori in <strong>Piazza</strong> Dante.<br />
A breve ci sarà anche l’inaugurazione dei<br />
Collicelli, dopo un anno di lavoro.<br />
Poi si spera inizino quelli per la<br />
Discesa Empolitana.<br />
Il circolo del cinema<br />
LO STATO DELLE COSE<br />
<strong>Piazza</strong> Europa Unita, 1 - Mandela (Roma)<br />
mail@lostatodellecose.it<br />
PROGRAMMAZIONE DI MAGGIO<br />
05 - MYSTERIOUS SKIN<br />
di Gregg Araki con Joseph Gordon-Levitt<br />
e Brady Corbet<br />
12 - THE MOTHER<br />
di Roger Michell con Anne Reid<br />
e Daniel Craig<br />
19 - QUANDO SEI NATO<br />
NON PUOI PIÙ NASCONDERTI<br />
di Marco Tullio Giordana con Alessio<br />
Boni e Michela Cescon<br />
26 - FERRO 3<br />
di Kim Ki-duk con Hee-Jae<br />
e Seung Yeon-lee<br />
A causa di prolungati e massicci lavori di restauro<br />
che stanno interessando il centro storico di<br />
Mandela da oramai più di un anno, la strada principale<br />
che porta al paese è interrotta. Per raggiungere<br />
il Circolo bisogna seguire la deviazione<br />
obbligata che Vi porterà all’entrata secondaria del<br />
paese, dove vedrete subito il Palazzo del Comune,<br />
al cui interno si trova la nostra nuova sala.<br />
UNIONE DEI COMUNI<br />
LUCRETILI - ERNICI:<br />
SMALTIMENTO DEI RIFIUTI<br />
L’Unione dei Comuni Lucretili-Ernici e lo<br />
smaltimento dei rifiuti solidi urbani: presto i<br />
tre paesi (Castel Madama, Marcellina e San<br />
Polo) potranno usufruire della gestione<br />
associata del servizio. Attualmente i servizi<br />
già in comune sono cinque: polizia municipale,<br />
randagismo, politiche giovanili, formazione<br />
e nucleo di valutazione intercomunale.<br />
L’Assessore dell’Unione per Castel<br />
Madama, Gian Felice Mancini, ha spiegato<br />
che più servizi in comune permettono un<br />
maggiore risparmio e per ciò che riguarda<br />
la polizia municipale sono stati assunti ben<br />
14 giovani dei tre comuni, mediante i cantieri<br />
scuola. L’Unione ha permesso anche<br />
di sponsorizzare a livello nazionale i prodotti<br />
tipici dei nostri paesi: a Cagliari,<br />
durante la XXII Assemblea annuale dell’Anci<br />
(Associazione Nazionale Comuni<br />
Italiani) di fine ottobre. Quest’anno su tutte<br />
le Unioni dell’area tiburtino-sublacense<br />
quella dei Comuni Lucretili-Ernici è riuscita<br />
a percepire il contributo maggiore da parte<br />
dello Stato.<br />
CASTEL MADAMA: NUMERI UTILI<br />
Comune: 0774-45001<br />
Carabinieri: 0774-447002<br />
Vigili Urbani: 0774-447305<br />
Ospedale Tivoli: 0774-335086<br />
Farmacia: 0774-447001<br />
Vigili del Fuoco: 115<br />
Servizio Guardia Medica: 118<br />
Croce Rossa Italiana: 0774-531934 / 531938<br />
Protezione Civile: 0774-4500243<br />
Biblioteca Comunale: 0774-4500209<br />
U.S.L. RM/G - Tivoli - Prenotazioni 800986868<br />
Per pagamento Ticket<br />
CCP N. 52577616 – Azienda U.S.L. ROMA G<br />
sulla causale mettere C.F. ASL 04733471009
Amministrazione<br />
Consiglio Comunale del 31.03.2006<br />
Acquisizione al patrimonio comunale<br />
della strada in località<br />
Valle Caprara<br />
Essendo la strada un servizio per i<br />
residenti della zona, è evidente che<br />
l’amministrazione comunale se ne<br />
debba fare carico, ma è altrettanto<br />
evidente che, fatta in questi termini,<br />
può apparire come uno spot<br />
elettorale. Cosa diversa sarebbe<br />
stata quella di predisporre un piano<br />
di acquisizione delle varie realtà<br />
esistenti, tra le quali alcune anche<br />
all’interno del centro abitato, “ Clivio<br />
Peschioli, Cavisello ecc.”, con<br />
una definizione delle superfici<br />
acquisite, per evitare future possibili<br />
contestazioni, come ad esempio<br />
marciapiedi privati o piccole<br />
aree tra la carreggiata stradale e le<br />
abitazioni, utilizzate come parcheggi<br />
privati, impedendo la libera<br />
circolazione dei pedoni. Questo<br />
infatti è stato il suggerimento dei<br />
consiglieri di opposizione, come al<br />
solito ignorato.<br />
Revoca 167<br />
Con la revoca del piano 167 nei<br />
comparti C2 e C3 del P.R.G. e<br />
senza ricollocare tale piano in<br />
altra zona, di fatto viene ridotta<br />
del 60% la volumetria destinata<br />
ad edilizia economica e popolare,<br />
non rispettando più quanto previsto<br />
dall’articolo 3 della legge 167<br />
che stabilisce di destinare il 40%<br />
del fabbisogno abitativo previsto<br />
dal P.R.G. ad interventi di edilizia<br />
economico-popolare.<br />
Con questa operazione l’amministrazione<br />
mostra scarsa attenzione<br />
nei confronti dei cittadini ed in<br />
particolar modo verso coloro che<br />
sono in condizioni economiche<br />
meno agiate, non favorendo procedure<br />
mirate ad ottenere alloggi<br />
più economici.<br />
Lottizzazione al “Frainile”<br />
L’approvazione del piano di lottizzazione<br />
in località “Frainile”,<br />
che insiste quasi completamente<br />
di Gianfranco Santolamazza<br />
sull’area di 167 revocata, sembra<br />
confermare quanto appena affermato;<br />
inoltre l’iter di revoca della<br />
167 non è ancora terminato mancando<br />
il parere della Regione<br />
<strong>La</strong>zio. Quindi non esistevano le<br />
condizioni per deliberare l’approvazione<br />
del piano; per tale<br />
motivo i consiglieri di minoranza<br />
hanno ritenuto di non partecipare<br />
alla votazione.<br />
Delimitazione area cimiteriale.<br />
Continuando nell’approssimazione<br />
si cerca di dare una risposta ai<br />
cittadini che hanno presentato<br />
domanda di sanatoria di immobili<br />
nei pressi dell’area cimiteriale, con<br />
la delimitazione della stessa in corrispondenza<br />
delle strade comunali<br />
Vallelunga e Discesa Empolitana.<br />
Non è ben chiaro a quale scopo, se<br />
non quello elettoralistico, si va a<br />
deliberare la delimitazione dell’area<br />
cimiteriale sapendo che ciò<br />
non sarà la soluzione alle richieste<br />
di sanatoria, in quanto non rientrano<br />
nei limiti previsti dalla legge<br />
166/02 articolo 28 che cita espressamente<br />
i cimiteri devono essere<br />
collocati alla distanza di almeno<br />
200 metri dal centro abitato, è vietato<br />
costruire intorno ai cimiteri<br />
17<br />
entro un raggio di 200 metri dal<br />
perimetro cimiteriale. Il consiglio<br />
Comunale può approvare previo<br />
parere favorevole della competente<br />
Azienda Sanitaria Locale la<br />
costruzione o l’ampliamento di<br />
cimiteri a distanza inferiore ai 200<br />
metri solo a determinate condizioni,<br />
ma non oltre il limite di 50<br />
metri“.<br />
<strong>La</strong> deroga fino a un limite minimo<br />
di 50 metri riguarda l’ampliamento<br />
del cimitero verso le abitazioni<br />
e non il contrario.<br />
Regolamento commissione controllo<br />
refezione scolastica.<br />
Finalmente dopo una lunga battaglia<br />
per ottenere il rispetto dei<br />
propri diritti, condotta dai rappresentanti<br />
del comitato dei genitori<br />
e dal gruppo di opposizione in<br />
consiglio comunale durata anni,<br />
si è riusciti a far tornare sulle proprie<br />
decisioni l’amministrazione<br />
comunale, ridando ai rappresentanti<br />
della commissione mensa la<br />
possibilità di effettuare controlli<br />
sulle derrate alimentari in magazzino<br />
e sui pasti somministrati ed<br />
eventualmente, qualora ne ravvisassero<br />
la necessità, il controllo<br />
della grammatura fornita.
18 Tivoli<br />
Il Comune di Tivoli, negli ultimi<br />
mesi, è riuscito a realizzare due<br />
importanti iniziative a favore<br />
dell’ambiente che sono il frutto<br />
di un lavoro progressivo di sensibilizzazione<br />
dei cittadini che<br />
ormai sono – a tutti gli effetti –<br />
parte attiva nel processo di riciclaggio<br />
dei rifiuti.<br />
Infatti da circa un mese, in seguito<br />
all’approvazione unanime del<br />
Consiglio Comunale, è in vigore<br />
un nuovo regolamento per lo<br />
smaltimento dei rifiuti urbani<br />
che ha come scopo quello di<br />
incentivare la raccolta differenziata<br />
(che già ha avuto un forte<br />
incremento: 2.100 tonnellate nel<br />
2005 contro le 1600 del 2004),<br />
sfruttando sia le campane di raccolta<br />
in strada, sia le due isole<br />
ecologiche comunali per i rifiuti<br />
“fuori misura”.<br />
Tale regolamento include anche<br />
norme che mirano a sviluppare<br />
forme di rispetto e decoro, come<br />
l’obbligo di gettare in orario<br />
serale i rifiuti organici non rici-<br />
TIVOLI PER L’AMBIENTE<br />
di Veronica Moro<br />
clabili per evitare che si liberino<br />
cattivi odori nelle ore diurne e<br />
l’obbligo di raccogliere con la<br />
paletta e il sacchetto (distribuiti<br />
gratuitamente in edicole e altre<br />
attività commerciali) le deiezioni<br />
dei cani.<br />
Accanto a queste norme ce ne<br />
sono altre che qui riassumo:<br />
obbligo per i cittadini di effettuare<br />
la raccolta differenziata e di<br />
conferire i rifiuti troppo grandi<br />
presso le isole ecologiche di Via<br />
Empolitana e Via Tiburtina.<br />
Il termine “obbligo” non è casuale<br />
dal momento che esiste la possibilità<br />
che vengano eseguiti<br />
controlli da parte del personale<br />
dell’Asa (azienda del Comune<br />
per l’igiene ambientale), anche<br />
mediante l’ispezione dei sacchetti<br />
e se si è “colti in flagranza”<br />
le sanzioni applicabili vanno<br />
da 25 fino a 500 euro!<br />
Un’altra iniziativa è stata organizzata<br />
dall’Assessorato all’Ambiente<br />
del nostro Comune e realizzata<br />
con la partecipazione del<br />
<strong>La</strong>boratorio provinciale per L’Educazione<br />
Ambientale (LEA) e il<br />
Circolo Legambiente di Tivoli e<br />
mira a sensibilizzare i bambini<br />
delle elementari sul tema dello<br />
smaltimento dei rifiuti: si tratta<br />
delle “Olimpiadi della raccolta<br />
differenziata”.<br />
Questo progetto prevede una serie<br />
di attività e incontri tra gli esperti<br />
del settore e i “piccoli cittadini”<br />
affinché gli studenti apprendano<br />
l’importanza del contributo che<br />
possono dare attraverso il corretto<br />
smaltimento dei rifiuti.<br />
Inoltre la forma della “competizione<br />
tra scuole” ha acceso un<br />
grande spirito di iniziativa nei<br />
ragazzi anche nel proporre dei<br />
lavori (ricerche, cartelloni) sulle<br />
tematiche ambientali, oltre ad<br />
attivarsi per coinvolgere le famiglie<br />
nella raccolta dei rifiuti per<br />
ricevere i “bonus” previsti: più<br />
rifiuti vengono conferiti presso<br />
le isole ecologiche e più punti si<br />
guadagnano.<br />
Le Olimpiadi termineranno il 30<br />
aprile e il Comune di Tivoli con il<br />
LEA istituiranno una commissione<br />
per valutare i lavori svolti nelle<br />
scuole e stilare una classifica.
20 la Scuola-Informa
la Scuola-Informa<br />
21
22 la Scuola-Informa
Vicovaro<br />
I GARIBALDINI IN VAL D’ANIENE<br />
Giovedì 16 marzo nella Biblioteca comunale è<br />
stato presentato il libro intitolato “I Garibaldini in<br />
Val d’Aniene”, curato dal professor Amedeo Ciotti<br />
e pubblicato con la collaborazione dell’associazione<br />
culturale Albatros. Introdotto dall’assessore<br />
Coccia, Ciotti ha parlato di come il suo lavoro sia<br />
nato in riferimento ad una notizia, riportata dalla<br />
Guida del Touring Club italiano (la maggiore<br />
guida turistica italiana), secondo la quale, nei pressi<br />
del monumento di Caio Maenio Basso, posto<br />
lungo la via Tiburtina-Valeria tra Vicovaro e<br />
Castel Madama, avvenne uno scontro tra soldati<br />
pontifici e garibaldini, i resti dei quali sarebbero<br />
stati conservati in un ossario sistemato su un colle<br />
vicino. Incuriosito da questa affermazione il professor<br />
Ciotti ha iniziato questa ricerca di storia<br />
locale recuperando notizie estremamente interessanti<br />
riguardo la presenza delle truppe garibaldine<br />
nel nostro territorio della valle dell’Aniene nel<br />
1849 e nel 1867, immediatamente prima della<br />
decisiva sconfitta di Mentana, ma non ha trovato<br />
fonti in grado di confermare le notizie sulla presunta<br />
battaglia e sull’ossario. <strong>La</strong> dottoressa Flavia<br />
di Roberto Bontempi<br />
Presentato anche a Vicovaro il libro a cura di Amedeo Ciotti<br />
23<br />
De Bellis, responsabile dell’Archivio Storico del<br />
Comune di Castel Madama, fondamentale punto<br />
di riferimento per il reperimento delle notizie, ha<br />
parlato del modo in cui è stata tecnicamente condotta<br />
la ricerca ed ha sottolineato l’importanza<br />
degli archivi storici ed il loro inestimabile valore.<br />
Il professor Domenico Scacchi, docente<br />
all’Università di Roma Tre, e presente anch’egli<br />
all’incontro, ha inquadrato il discorso nel quadro<br />
più generale del “mito Garibaldi”, raccontando<br />
vari episodi della vita incredibile del generale<br />
morto a Caprera nel 1882, uomo dal fascino innegabile<br />
che rappresenta uno dei più grandi protagonisti<br />
del Risorgimento italiano.<br />
Alla cerimonia è intervenuta anche Annita<br />
Garibaldi, pronipote del patriota, che ha lanciato<br />
l’idea di uno studio più approfondito degli anni<br />
giovanili del prozio, quelli dei primi grandi viaggi<br />
(ad esempio del decennio trascorso in Sud<br />
America tra gli anni ’30 e ’40 in cui si formò alle<br />
armi prendendo parte alle lotte locali), per portare<br />
alla luce ulteriori dettagli della vita di un personaggio<br />
per certi versi ancora tutto da scoprire.<br />
Da sinistra:<br />
Annita<br />
Garibaldi<br />
(nipote di<br />
Giuseppe)<br />
Christian<br />
Thomas<br />
(sindaco di<br />
Vicovaro)<br />
Domenico<br />
Scacchi<br />
(docente<br />
universitario)<br />
Amedeo<br />
Ciotti<br />
(autore<br />
dell’opera)<br />
Flavia<br />
De Bellis<br />
(Archivio<br />
Storico)
24 Vicovaro<br />
INAUGURATO IN BIBLIOTECA<br />
L’UFFICIO PER LA PACE<br />
Il dizionario della Zanichelli definisce la parola pace<br />
in due modi: uno, per così dire “sociale”, come<br />
assenza di lotte, conflitti tra popoli, nazioni, persone,<br />
e l’altro, più individuale, come sinonimo di tranquillità,<br />
serenità e assenza di turbamento. Nella nostra<br />
percezione linguistica, dunque, la pace ha un’accezione<br />
privativa definendosi come “assenza di qualcosa”:<br />
è abbastanza indicativo questo. Cioè, è un po’<br />
come il “piacer figlio d’affanno” di Leopardi: in<br />
buona sostanza sembra quasi che la pace, nella<br />
nostra cultura, proprio come il “piacere” leopardiano,<br />
sia caratterizzata dall’essere un’eccezione ad un<br />
ordine normale di cose che andrebbe nella direzione<br />
opposta, ovvero nella guerra (nel dolore per il<br />
poeta). Essa è solo un breve momento.<br />
D’altra parte non è stato forse il filosofo greco del V<br />
secolo a.C. Eraclito, uno dei maggiori presocratici, a<br />
definire Polemos (cioè il conflitto, la guerra) come<br />
padre di tutte le cose?<br />
E il frazionamento dell’Io scoperto da Freud e da<br />
tutta la psicanalisi non conferma questa stessa linea<br />
anche al livello meno complesso dell’individuo? I<br />
fatti concreti sembrano tragicamente dare ragione a<br />
questa “naturalezza” dei conflitti: basta semplicemente<br />
guardarsi intorno o aprire un libro di storia.<br />
<strong>La</strong> domanda che sorge allora è una sola: dov’è la<br />
pace? Quando i capi dei governi parlano di costruire<br />
la pace, a che cosa fanno riferimento?<br />
Semplicemente a prolungare il più possibile uno<br />
stato di cose che, così come è percepito dalla nostra<br />
cultura, appare contro natura? Certo la pace non è<br />
uno slogan che può essere sequestrato o strumentalizzato<br />
da una parte politica o da chissà chi altro per<br />
finalità che non siano la pace stessa: si rischierebbe<br />
altrimenti (o forse è già stato fatto?) di far fare alla<br />
parola pace la stessa fine miserrima che sta facendo<br />
la parola amore, una cosa che tutti desiderano, tutti<br />
dicono di avere, ma che nessuno sa bene cosa sia.<br />
Una cosa è certa, la pace è una cosa che istintivamente<br />
tutti consideriamo bella, e qualsiasi iniziativa<br />
che parli di pace in maniera sgombra da “inquinamenti”<br />
politici e da preconcetti buonisti è certamente<br />
da incoraggiare.<br />
di Roberto Bontempi<br />
Vicovaro risponde all’iniziativa promossa dal Ce.co.pax della Provincia di Roma<br />
Questi intenti mi sembra abbiano caratterizzato gran<br />
parte della cerimonia d’inaugurazione dell’ufficio<br />
della pace tenutasi nella Biblioteca comunale sabato<br />
25 marzo. Quì il buon pubblico presente ha potuto<br />
conoscere questa iniziativa promossa dal Centro<br />
di Cooperazione alla pace (Ce.co.pax) della<br />
Provincia di Roma in collaborazione con il Master<br />
in “Educazione alla pace” dell’Università di Roma<br />
Tre. Introdotta da una tenerissima rassegna di poesie<br />
composte dagli alunni della scuola media di<br />
Vicovaro, la cerimonia ha visto la partecipazione<br />
del sindaco Thomas e dell’assessore Coccia. Il professor<br />
Alfredo Breccia, direttore del Ce.co.pax e del<br />
Master, ha illustrato la funzione di raccordo e formazione<br />
che questo ufficio dovrà avere riguardo<br />
tutte le iniziative volte ad affermare la pace, la giustizia<br />
sociale e la solidarietà all’interno del territorio:<br />
alcuni ragazzi del Master prenderanno contatti<br />
con le varie associazioni locali che si muovono già<br />
in tal senso e sapranno ottimizzare gli sforzi di tutti<br />
al raggiungimento degli obiettivi comuni. Molto<br />
interessante è stata la conferenza del giornalista<br />
RAI Giancarlo Giojelli, autore del programma<br />
“Excalibur” e per anni inviato di guerra il quale,<br />
prendendo spunto dal suo volume “Le guerre<br />
dimenticate”, pubblicato nel 2005, ha voluto portare<br />
la propria testimonianza, vissuta in prima persona,<br />
delle atrocità di qualsiasi guerra, anche quelle<br />
meno mediatiche. L’ultimo intervento è stato quello<br />
di Intenda Na Montche, presidente dell’associazione<br />
ONLUS Sol Mansi, che opera, anche con una<br />
radio, in Guinea Bissau, il quale, a proposito di<br />
guerre dimenticate, ha raccontato le terribili vicende<br />
della guerra civile che ha coinvolto quel paese, il<br />
suo paese, nel biennio 1998-99 e le cui conseguenze<br />
sono tutt’ora vive. Nel quadro dell’iniziativa è<br />
stata presentata anche la prima edizione del premio<br />
“Borsa di studio per la pace” dedicato a Siro<br />
Trezzini (deputato vicovarese prematuramente<br />
scomparso) e rivolto agli alunni dell’Istituto comprensivo<br />
di Vicovaro e sostenuto finanziariamente<br />
dalla famiglia Trezzini. Due figli dell’ex deputato,<br />
tra l’altro, erano presenti in Biblioteca e si sono detti<br />
lietissimi di sostenere questa iniziativa.
Vicovaro<br />
Il Gruppo dei Volontari della C.R.I.<br />
Non è retorica affermare che il fiorente volontariato<br />
italico sia uno dei fiori all’occhiello della nostra patria<br />
proprio mentre un po’ tutti sembriamo aver smarrito<br />
(misteriosamente, ma non troppo) il significato delle<br />
parole “gratis”, “partecipazione” e “insieme”. Proprio<br />
per questo motivo non si può non salutare in maniera<br />
positiva la nascita di iniziative nelle quali le persone<br />
insieme hanno come obiettivo comune quello di partecipare<br />
alla vita sociale senza chiedere in cambio nessun<br />
tipo di parcella. Ad esse ci preme dare il giusto<br />
risalto che meritano.<br />
Appartiene a questo gruppo di iniziative la Croce<br />
Rossa, celeberrima organizzazione che supera i 150<br />
anni di vita (è nata ufficialmente a Ginevra nel 1864,<br />
per questo motivo il suo simbolo riprende, invertendo<br />
i colori, la bandiera elvetica) e che tra i suoi principi<br />
fondamentali (adottati dal 1965) ha quello di «prevenire<br />
e lenire in ogni circostanza le sofferenze degli<br />
uomini»: mi dite come si fa a non apprezzare ed incoraggiare<br />
un simile obiettivo programmatico?<br />
di Roberto Bontempi<br />
Dal 2004 la Valle Ustica può contare su un gruppo di volontariato in più<br />
CROCE ROSSA ITALIANA<br />
Volontari del Soccorso di VICOVARO<br />
(Responsabile: Angelo Petrucci)<br />
I volontari operano:<br />
Lun., Mer., Ven. dalle 16,00 alle 20,00<br />
<strong>La</strong> segreteria è attiva (per informazioni<br />
e prenotazione di interventi):<br />
Martedì dalle 17,00 alle 19,00<br />
Telefono e fax: 0774.492292<br />
Telefono Responsabile: 334.6022256<br />
E-mail: vicovarocri@tiscali.it<br />
25<br />
Tra i vari reparti della “sezione” italiana della Croce<br />
Rossa (C.R.I.), i Volontari del Soccorso sono i più<br />
numerosi (oltre 50.000 unità) e, dall’aprile 2004,<br />
anche Vicovaro può contare su un gruppo di Volontari<br />
del Soccorso che opera nel territorio della Valle<br />
Ustica. Formato, per ora, da 22 volontari diversi per<br />
sesso, età, strato sociale e nazionalità e dal responsabile<br />
Angelo Petrucci, il gruppo svolge le più varie attività<br />
di assistenza alla popolazione che vanno dal<br />
primo soccorso all’educazione sanitaria, dalla protezione<br />
civile al trasporto degli infermi. I volontari inoltre<br />
garantiscono i servizi sanitari nelle manifestazioni<br />
organizzate sul territorio: fiere, sagre, feste, ecc. Il<br />
gruppo di Vicovaro, che può contare dal giugno 2005<br />
su una postazione a San Cosimato, su un’ambulanza<br />
messa a disposizione dalla X Comunità montana<br />
dell’Aniene e su un defibrillatore donato dal comune<br />
di Marano Equo, è stato impegnato anche durante<br />
manifestazioni “particolari” svoltesi a Roma come la<br />
Notte bianca, le esercitazioni di simulazione attentati e<br />
le varie cerimonie organizzate in onore della scomparsa<br />
di papa Giovanni Paolo II, ed è costantemente allertato<br />
per i rischi attentati che si moltiplicano in questo<br />
delicato momento storico.<br />
In questi mesi, inoltre, è in pieno svolgimento, presso<br />
la sala consiliare del comune di Vicovaro, il nuovo<br />
corso teorico-pratico che devono frequentare gli<br />
aspiranti volontari e che andrà certamente ad incrementare<br />
in maniera considerevole le fila del gruppo<br />
già esistente.<br />
Insomma, da un paio di anni i cittadini del nostro territorio<br />
hanno una forza in più su cui contare, ed una<br />
possibilità in più è offerta a chiunque voglia impegnarsi<br />
in prima persona per regalare un po’ del proprio<br />
tempo per aiutare chi ne ha bisogno. “<strong>La</strong> sofferenza,<br />
quando è accettata insieme e portata insieme, diventa<br />
gioia” (Madre Teresa di Calcutta).
26 Mandela<br />
ULTIMO BILANCIO DELLA MAGGIORANZA<br />
GUIDATA DA GAETANO SARTORI<br />
Un consiglio comunale di fine<br />
mandato si è tenuto a Mandela il<br />
31 marzo scorso. All’ordine del<br />
giorno c’era soprattutto il bilancio<br />
per il 2006, che è anche l’ultimo<br />
bilancio che approva la<br />
maggioranza guidata da Gaetano<br />
Sartori dal 2001. Infatti è<br />
prossimo il rinnovo del consiglio<br />
comunale, con le elezioni<br />
che si terranno il prossimo 28 e<br />
29 maggio.<br />
Presieduto da Antonio Gabbiotti,<br />
il Consiglio Comunale del 31<br />
ha visto quindi il Sindaco Sartori<br />
tracciare una panoramica<br />
degli ultimi cinque anni che, dal<br />
suo punto di vista, sono stati<br />
piuttosto intensi e pieni di realizzazioni<br />
per il paese. Sartori<br />
ha letto alcuni punti del programma<br />
amministrativo approvato<br />
nel 2001 dalla lista “Il<br />
timone”, ed ha cercato di dimostrare<br />
quanti di quei punti sono<br />
stati realizzati. Ha elencato una<br />
serie di lavori pubblici, alcuni<br />
dei quali rendono tutt’oggi<br />
Mandela una specie di cantiere<br />
a cielo aperto; ha accennato<br />
all’opera di rilancio del patrimonio<br />
comunale, con la ristrutturazione<br />
del casale a Pian di<br />
Papa; la revisione del Piano<br />
regolatore, anch’essa ancora in<br />
corso; lo sblocco delle costruzioni<br />
su colle Cappellino, superando<br />
alcune difficoltà che si<br />
erano create con le imprese<br />
nella consiliatura precedente; il<br />
varo effettivo dell’Unione della<br />
Valle Ustica, con i Comuni di<br />
Vicovaro, Licenza, Percile e<br />
Roccagiovane. Ha inoltre sottolineato<br />
lo sforzo per i servizi<br />
scolastici, con la realizzazione<br />
dello spazio per la mensa, ed il<br />
sostegno attivo alle associazioni<br />
comunali, che hanno trovato nei<br />
locali del Comune un punto di<br />
ritrovo. Ha inoltre richiamato il<br />
lavoro svolto per gli anziani.<br />
Illusioni<br />
Piccola illusione<br />
Dolce confusione<br />
Portami nel sogno ambiguo.<br />
Piccolo spazio<br />
Infinito e fantastico<br />
Tocca il mio io antico.<br />
Non dobbiamo affogare;<br />
Il mare falso annega<br />
le anime<br />
Uccide i sogni e li rende<br />
concime.<br />
Altro dovrà arrivare<br />
Per portare in salvo questi<br />
bambini<br />
Compressi in una scatola ad<br />
immagini.<br />
Infine ha evidenziato l’opera di<br />
cessione dei terreni soggetti ad<br />
uso civico agli aventi diritto,<br />
che pure ha avuto un grosso<br />
impulso negli ultimi anni.<br />
Su queste basi Gaetano Sartori<br />
sta raccogliendo le adesioni alla<br />
lista che sostiene la sua riconferma.<br />
Sulle liste, rispetto alle<br />
quali non c’è nulla di ufficiale,<br />
si rincorrono le voci del paese.<br />
<strong>La</strong> lista avversaria sembra che<br />
veda tra i promotori principali<br />
Boaretto Marco, attuale consigliere<br />
di minoranza, anche se<br />
potrebbe avere difficoltà a raccogliere<br />
le adesioni necessarie:<br />
questo vuol dire che ci sarà una<br />
sola lista per il voto del 28 maggio?<br />
Non occorre aspettare<br />
molto per saperlo: le liste saranno<br />
presentate a fine aprile.<br />
Le loro anime ammiccano<br />
di gioia indotta<br />
di falso desiderio.<br />
sperduti!<br />
la verità ci danneggia<br />
meglio non pensarci<br />
meglio non lamentarci.<br />
altro dovrà arrivare<br />
per portare via i nostri cuori<br />
da queste immagini e falsi<br />
amori.<br />
la grande promessa<br />
è tempo che sia dimessa,<br />
Piccola illusione<br />
Dolce confusione<br />
Ti siamo grati.<br />
Violentaci ancora!<br />
Enzo Lo Manno
Elezioni<br />
IL VOTO NEI PAESI VICINI<br />
I dati forniti dai Comuni sulle Politiche del 9 e 10 <strong>Aprile</strong><br />
PARTITI VOTI %<br />
DEMOCRATICI DI SINISTRA 242 41,80%<br />
LA MARGHERITA 32 5,53%<br />
PSDI 1 0,17%<br />
REPUBBLICANI EUROPEI 1 0,17%<br />
I SOCIALISTI 2 0,35%<br />
UDEUR-POPOLARI 29 5,01%<br />
INSIEME CON L'UNIONE(VERDI+PDCI) 11 1,90%<br />
RIFONDAZIONE COMUNISTA 56 9,67%<br />
LA ROSA NEL PUGNO 7 1,21%<br />
DI PIETRO ITALIA DEI VALORI 7 1,21%<br />
TOTALE UNIONE-CENTRO-SINISTRA 388 67,01%<br />
VOTI VALIDI 562<br />
VOTANTI 579<br />
PARTITI VOTI %<br />
DEMOCRATICI DI SINISTRA 436 18,31%<br />
LA MARGHERITA 281 12,19%<br />
PARTITO PENSIONATI 5 0,21%<br />
I SOCIALISTI 2 0,08%<br />
UDEUR-POPOLARI 25 1,05%<br />
INSIEME CON L'UNIONE (VERDI+PDCI) 135 5,67%<br />
RIFONDAZIONE COMUNISTA 312 13,10%<br />
LA ROSA NEL PUGNO 39 1,64%<br />
DI PIETRO ITALIA DEI VALORI 32 1,34%<br />
LA ROSA NEL PUGNO 36 1,51%<br />
PARTITO DONNE D'EUROPA 1 0,04%<br />
PDSI 1 0,04%<br />
TOTALE UNIONE-CENTRO-SINISTRA 1305 54,81%<br />
ELEZIONI SAMBUCI - SENATO<br />
27<br />
PARTITI VOTI %<br />
TERZO POLO 1 0,17%<br />
ALTERNATIVA SOCIALE-MUSSOLINI 2 0,35%<br />
UDC 30 5,18%<br />
FORZA ITALIA 65 11,23%<br />
DEMOCRAZIA CRISTIANA-NUOVO PSI 3 0,52%<br />
LEGA NORD 1 0,17%<br />
ALLEANZA NAZIONALE 65 11,23%<br />
FIAMMA TRICOLORE 6 1,04%<br />
PARTITO PENSIONATI 1 0,17%<br />
TOTALE CASA DELLA LIBERTÀ 174 30,05%<br />
SCHEDE BIANCHE 10 1,73%<br />
SCHEDE NULLE 7 1,21%<br />
ELEZIONI VICOVARO - SENATO<br />
VOTI VALIDI 2305<br />
VOTANTI 2381 85,37%<br />
PARTITI VOTI %<br />
L'ULIVO 227 37,96%<br />
PARTITO PENSIONATI 3 0,50%<br />
I SOCIALISTI 2 0,33%<br />
UDEUR-POPOLARI 5 0,84%<br />
FEDERAZIONE DEI VERDI 7 1,17%<br />
RIFONDAZIONE COMUNISTA 65 10,87%<br />
LA ROSA NEL PUGNO 9 1,51%<br />
DI PIETRO ITALIA DEI VALORI 7 1,17%<br />
COMUNISTI ITALIANI 14 2,34%<br />
TOTALE UNIONE-CENTRO-SINISTRA 339 56,69%<br />
VOTI VALIDI 585<br />
VOTANTI 598<br />
PARTITI VOTI %<br />
ALTERNATIVA SOCIALE-MUSSOLINI 23 0,97%<br />
UDC 131 5,50%<br />
FORZA ITALIA 336 14,11%<br />
DEMOCRAZIA CRISTIANA-NUOVO PSI 182 7,64%<br />
LEGA NORD 5 0,21%<br />
ALLEANZA NAZIONALE 330 13,86%<br />
PENSIONATI UNITI 10 0,43%<br />
FIAMMA TRICOLORE 16 0,69%<br />
FORZA ROMA 5 0,22%<br />
TOTALE CASA DELLA LIBERTÀ 1039 43,64%<br />
SCHEDE BIANCHE 52 2,18%<br />
SCHEDE NULLE 24 1,01%<br />
ELEZIONI MANDELA - CAMERA<br />
PARTITI VOTI %<br />
TERZO POLO 1 0,2%<br />
ALTERNATIVA SOCIALE-MUSSOLINI 5 0,84%<br />
UDC 24 4,01%<br />
FORZA ITALIA 111 18,56%<br />
DEMOCRAZIA CRISTIANA-NUOVO PSI 5 0,84%<br />
LEGA NORD 1 0,17%<br />
ALLEANZA NAZIONALE 97 16,22%<br />
FIAMMA TRICOLORE 2 0,33%<br />
TOTALE CASA DELLA LIBERTÀ 245 40,97%<br />
SCHEDE BIANCHE 6 1,00%<br />
SCHEDE NULLE 7 1,17%
28 Tradizioni popolari<br />
LETTERATURA POPOLARE<br />
STORNELLI CAMPAGNOLI (e non solo)<br />
selezione ed elaborazione del testo a cura di Gualtiero Todini<br />
Dalla tesi sulle “Tradizioni Popolari a Castel Madama, 1949” di Vittorio Todini<br />
È calata la notte: il sole (ma notate la simpatica<br />
metafora) se le è messe le ciabatte; e dunque “giovinotte”<br />
rientrate nelle vostre case. Non scherzavano<br />
per niente i genitori di una volta: ricordo che<br />
una sera d’estate, mentre noi ragazzetti e ragazzette<br />
cantavamo ai Collicelli, intervenne un padre<br />
che prese a ceffoni una della comitiva, che pure<br />
era uscita con il permesso della mamma:<br />
È notte, è notte:<br />
ju sòle se ll’ha messe le ciavatte,<br />
retireteve a casa giovenotte.<br />
Per il padrone la giornata di quelli che sono andati<br />
in opera da lui è stata corta e perciò sospira; ma<br />
sbrigativamente i braccianti chiosano: é stata<br />
corta un corno, apri il cassettino e paga:<br />
Mone ch’è notte ju patrò suspira,<br />
dice ch’è stata corta la jornata;<br />
è stata corta ‘n cornu che ju cèca:<br />
aropi ju cassittinu e paca, paca.<br />
Tanti nostri contadini, ancora negli anni quaranta,<br />
andavano a mietere nella campagna romana: un<br />
lavoro lontano da casa, un lavoro duro, i cui proventi<br />
servivano a sbarcare il lunario. E se da piccolino<br />
avessi saputo com’era duro mietere, me ne<br />
sarei andato per frate:<br />
se llo sapea comm’era lo mète,<br />
da piccolino me nne jea pe’ frate.<br />
Duro il lavoro dei campi e d’estate la sete ardente<br />
la si spegneva con il vino; magari se il recipiente<br />
con il vino – la cupella – era vuota e il padrone<br />
faceva il fintotonto (e non la riempiva), perentoria<br />
veniva la minaccia:<br />
Patrone, vamme a pìa la cupella<br />
(recipiente col vino),<br />
sennò te fionno ‘n tera cranu e paja.<br />
E certe vòte la cupella co ‘llo vinu no’ basta pe’<br />
mmète lo cranu. Che aru ce vo’, allora?.<br />
E che cce vò pe’ mietere sto cranu?<br />
ce vonno ciammellette e vinu bonu.
Ma gustate la delicata dolcezza con cui si apostrofa<br />
l’oliva rotonda:<br />
Iva rotonna,<br />
canto t’ha fatto bella la tua mamma:<br />
pari ‘n garofoletto de prima fronna.<br />
Bella mia, te lo potevi pure immaginare che, finita<br />
la stagione della raccolta delle olive, finiva pure<br />
l’amore. Stagionale la raccolta, stagionale l’amore:<br />
equazione cinica e irridente, sottolineata da<br />
quel “bella”, che evoca piuttosto uno schiaffo che<br />
un complimento:<br />
Te llo putìi, bella, ‘mmagginane:<br />
scortu l’olivo, è finitu l’amore.<br />
Tutta la settimana a sgobbare in campagna. Ma<br />
finalmente è venuta domenica. E con la domenica<br />
è venuto il tempo di fare all’amore:<br />
Tutta la sittimana a llo Casale,<br />
domenica a Castello a ffa l’amore.<br />
Tradizioni popolari<br />
29<br />
Il mondo è andato sempre<br />
avanti così. “A chi sgobba<br />
la gobba, a chi arobba la<br />
robba” (come recita il titolo<br />
di un bel libro di proverbi<br />
di Alessandro Moreschini).<br />
O, detto in altri<br />
termini, chi lavora troppo e chi sta tanto a spasso;<br />
chi beve il vino e chi l’acqua del fosso (di sfuggita<br />
si notino le espressioni romanesche ad indicare<br />
la contaminazione fra dialetti diversi).<br />
Chi troppu lavorà, chi tantu a spassu;<br />
chi beve er vino e cchi l’acqua der fosso.<br />
Chiudiamo con uno stornello un po’ vanaglorioso.<br />
Ma, come è noto, la cultura del “Campanile” è<br />
stata sempre ben radicata nelle tradizioni popolari<br />
delle comunità agricole:<br />
Chi dice che Casteju nonn’è beju?<br />
Casteju è fattu a feru de cavaju,<br />
a Casteju ce sta lo sangue bbeju.
30 Letteratura<br />
LA RAGAZZA DEL SECOLO SCORSO<br />
Rossana Rossanda<br />
<strong>La</strong> ragazza del secolo scorso<br />
Einaudi, 2005, Euro 18,00<br />
Non so a quante persone che leggono<br />
questo nostro periodico<br />
locale sia nota Rossana Rossanda.<br />
Certo non a tutte, anche perché<br />
questo giornale è pensato per<br />
raccontare le cose locali, e se<br />
possibile per raccontarle a chiunque,<br />
al di là della propria formazione<br />
culturale e politica.<br />
E poi per chi l’ha sentita nominare,<br />
la Rossanda credo venga identificata<br />
con “Il Manifesto”, un<br />
giornale brillante ma di area, che<br />
si ostina a definirsi “quotidiano<br />
comunista”, ma che per anni dal<br />
Partito Comunista Italiano è stato<br />
visto come un luogo di eretici.<br />
Figuriamoci da tutto l’ampio<br />
mondo cattolico o di destra.<br />
<strong>La</strong> lettura di questo libro, invece,<br />
può essere una scoperta per<br />
molti. “<strong>La</strong> ragazza del secolo<br />
scorso” è una sorta di autobiografia,<br />
ed il risvolto di copertina lo<br />
definisce: Il racconto di una vita:<br />
la politica come educazione sentimentale.<br />
Per chi non conosce la Rossanda,<br />
la scoperta può essere quella<br />
di una scrittura affascinante ed<br />
alta, che soprattutto negli aspetti<br />
privati del racconto raggiunge<br />
elevate vette di lirismo, pur<br />
mantenendosi trattenuta da un<br />
pudore che lascia zone di non<br />
detto sugli affetti, che forse parlano<br />
più del testo. I primi capitoli<br />
descrivono la prima infanzia<br />
negli anni venti (la Rossanda è<br />
nata nel 1924) a Pola, in Istria,<br />
che allora era Italia.<br />
Il padre notaio, formatosi nell’impero<br />
austro-ungarico, e la<br />
madre che emerge come una<br />
figura gaia, nella memoria della<br />
recensione di Ivano Moreschini<br />
adulta Rossana, sono travolti<br />
dalla crisi economica del 1929.<br />
Le due figlie, Rossana e Marina,<br />
che diventerà medico ed anche<br />
lei avrà ruoli politici, vanno ad<br />
abitare con la zia, a Venezia:<br />
un’altra famiglia di media borghesia,<br />
con lo zio Capitano di<br />
fregata, che morirà negli scontri<br />
navali della seconda guerra<br />
mondiale.<br />
Alla fine degli anni trenta la<br />
famiglia Rossanda si riunisce a<br />
Milano, in una situazione meno<br />
florida, ma che comunque permette<br />
ad entrambe le figlie di<br />
laurearsi.<br />
Rossana sceglie una facoltà umanistica,<br />
si innamora della storia<br />
dell’arte, si laurea con un filosofo<br />
importante, Antonio Banfi, e sposerà<br />
poi il di lui figlio. <strong>La</strong> prima<br />
parte descrive un’adolescenza<br />
lontana dalla politica, estranea<br />
anche ai fragori della guerra, che<br />
pure entra nelle vite di<br />
tutti.<br />
Lei stessa dice che è<br />
una tipica “ragazza grigia”<br />
degli anni del fascismo.<br />
Ma il 1943, lo<br />
sbarco degli alleati in<br />
Sicilia, la fine del fascismo,<br />
l’8 settembre,<br />
l’occupazione tedesca,<br />
la Repubblica di Salò,<br />
costringono ad un’improvvisa<br />
maturità, anche<br />
politica.<br />
<strong>La</strong> Rossanda aderisce<br />
alla Resistenza, tramite<br />
Banfi, scopre in essa il<br />
ruolo del partito comunista,<br />
si iscrive nel<br />
primo dopoguerra.<br />
Per un breve periodo è<br />
indecisa tra l’Università<br />
e la politica. Alla fine<br />
sceglie la politica.<br />
E qui potrebbe esserci per qualcun<br />
altro la scoperta che la Rossanda<br />
è stata un funzionario del<br />
Partito Comunista Italiano. Sì,<br />
proprio lei, un’icona della sinistra<br />
extraparlamentare, descrive<br />
nel libro un grande rapporto d’amore<br />
e di contrasto con questa<br />
formazione politica sulla quale<br />
oggi a sinistra o cala il silenzio o<br />
la nostalgia. Due atteggiamenti<br />
che la dicono lunga sull’importanza<br />
storica di questo partito. E<br />
sono belle le pagine in cui descrive<br />
il senso della sua scelta,<br />
rispondendo alle domande: perché<br />
sei stata comunista? chi te lo<br />
ha fatto fare? Cito dal Libro:<br />
“Come far capire che per noi il<br />
partito fu una marcia in più?<br />
Ci dette la chiave di rapporti illimitati,<br />
quelli cui da soli non si<br />
arriva mai, di mondi diversi, di<br />
legami fra gente che cercava di<br />
essere uguale, mai seriale, mai
Rossanda giornalista<br />
dipendente, mai mercificata, mai<br />
utilitaria. Sarà stata un’illusione,<br />
un abbaglio. Ma una corposa illusione<br />
ed un solido abbaglio, assai<br />
poco distinguibile da un’umana<br />
realtà.”<br />
E con questa scelta di vita, con<br />
questo carico di passione la Rossanda<br />
affronta lo scontro del<br />
1948, e la schiacciante vittoria<br />
democristiana, gli anni del centrismo,<br />
l’invasione dell’Ungheria e<br />
le rivelazioni di Crusciov sui<br />
metodi di Stalin, il boom economico<br />
e la trasformazione sociale<br />
italiana.<br />
L’affronta organizzando la casa<br />
della cultura a Milano, facendo<br />
campagne elettorali , emergendo<br />
pian piano fino ad arrivare ad<br />
essere nominata responsabile<br />
della cultura del PCI, dopo Mario<br />
Alicata. <strong>La</strong>vora con Togliatti, un<br />
pezzo di storia del novecento.<br />
Il racconto della sua vita diventa<br />
il racconto della politica; le passioni<br />
intime derivano dai grandi<br />
Letteratura<br />
eventi storici, o dagli scontri nel<br />
partito. Ma in tutto questo c’è<br />
anche la straordinaria pagina<br />
sulla morte della madre, che fa il<br />
paio con quella sul silenzio del<br />
padre che aveva scoperto per<br />
caso la sua adesione alla Resistenza,<br />
e che morirà due anni<br />
dopo senza aver ritrovato un rapporto<br />
profondo con la figlia.<br />
“Se la incontrassi adesso sarebbe<br />
tanto più giovane di me. In sogno<br />
la ritrovo spesso, ma sempre io<br />
sono senza età e lei ha vent’anni<br />
più di me.<br />
Ora che ogni strazio è spento,<br />
vorrei ritrovarla come l’ho lasciata<br />
prima che perdesse coscienza,<br />
ci sederemmo vicine, saremmo<br />
stanche tutte e due e avremmo<br />
molte domande da farci. Una<br />
madre e una figlia sanno poco<br />
l’una dell’altra, per difesa, affetto<br />
e pena. Ora sarei più grande,<br />
potrei prenderla in braccio, averla<br />
partorita.”.<br />
<strong>La</strong> sua esperienza al settore cultura<br />
del partito non è entusiasmante:<br />
si comincia a capire che<br />
è un’eretica, almeno dal punto di<br />
vista culturale. <strong>La</strong> invitano cortesemente<br />
a dimettersi. Lei obbedisce,<br />
ma è presa dai cambiamenti<br />
degli anni sessanta, vuole rinnovare<br />
il partito, metterlo in contatto<br />
con la realtà nuova che vede<br />
confusamente emergere.<br />
Togliatti muore nel 1964, e si<br />
apre il problema tutto politico<br />
della successione. Al congresso<br />
del 1966 si fronteggiano Amendola<br />
ed Ingrao, e lei è, ovviamen-<br />
31<br />
te, ingraiana. Ma Ingrao non dà<br />
battaglia, ed Amendola è troppo<br />
più radicato nel partito. Con la<br />
transizione di Luigi Longo, si<br />
decide per un doppio salto generazionale,<br />
che porterà ad Enrico<br />
Berlinguer.<br />
In mezzo c’è il sessantotto, degli<br />
studenti e poi degli operai, e<br />
soprattutto, l’invasione di Praga.<br />
Lo scontro vero del gruppo che<br />
poi fonderà “Il Manifesto” è sul<br />
rapporto del PCI con l’Unione<br />
Sovietica.<br />
Scontro impari, che li vedrà<br />
espulsi nell’autunno del 1969. Il<br />
nodo del rapporto PCI - Unione<br />
Sovietica precipiterà vent’anni<br />
dopo, con il crollo del muro di<br />
Berlino: sarà fino ad allora un<br />
rapporto contrastato, critico, ma<br />
non sciolto.<br />
Ma poteva essere altrimenti? e la<br />
nuova storia della sinistra che è<br />
cominciata da allora, anche in<br />
Italia, può eludere davvero questo<br />
nodo?<br />
Comunque sia, il libro della<br />
Rossanda finisce con l’espulsione<br />
del gruppo del Manifesto, e<br />
con l’affermazione che le radici<br />
della politica attuale sono tutte<br />
in quel crogiuolo, ma dopo il<br />
sessantotto la storia da raccontare<br />
è un’altra. Anche per chi non<br />
la pensa del tutto come lei, a<br />
sinistra, o anche a destra, non<br />
rimane che sperare che trovi il<br />
tempo e la voglia di raccontarcela.<br />
Perché anche quella dei<br />
comunisti, e dei loro successori,<br />
è “una storia italiana”.<br />
Rossana Rossanda con Luigi Pintor
32 Arsoli<br />
IL CASTELLO MASSIMO AD ARSOLI<br />
Chi transita sull’autostrada A24 in direzione<br />
Aquila, poco prima dell’uscita di Carsoli, sulla<br />
destra può ammirare dall’alto la spettacolare mole<br />
del castello Massimo, che sovrasta con le sue<br />
poderose strutture il borgo di Arsoli.<br />
Da notizie del 997, redatte da papa Gregorio V,<br />
apprendiamo che in tale epoca doveva esistere<br />
una specie di monastero fortificato di pertinenza<br />
dei monaci benedettini dell’abbazia di Subiaco.<br />
Un altro documento, datato al XIII secolo, attesta,<br />
invece, la proprietà del castello da parte della<br />
famiglia Passamonti. Nel 1536 questi cedettero il<br />
feudo agli Zambeccari che, per gravi dissesti economici,<br />
vendettero nel 1574 il castello all’antica,<br />
potente e nobile famiglia romana dei Massimo,<br />
nella persona di Fabrizio. L’acquisto del castello<br />
fu consigliato da San Filippo Neri, intimo amico<br />
di casa Arsoli come è testimoniato da una lapide<br />
posta all’interno delle sale del castello.<br />
Nel 1591 il castello ed il borgo vennero assediati<br />
dal bandito Marco Sciarpa. Intorno al 1670<br />
Fabrizio Massimo, signore di Arsoli, costruì<br />
all’interno del maniero una farmacia, un<br />
teatro e, autorizzato dal papa, istituì<br />
anche un mercato.<br />
Nel 1686 i<br />
Massimo<br />
vennero<br />
investiti del<br />
di Carla Santolamazza<br />
Le strutture più antiche del castello risalgono al X secolo, anche se oggi,<br />
in seguito a danneggiamenti e numerose ricostruzioni, poco rimane<br />
dell’originaria fortificazione. Notevoli interventi di restauro sono stati eseguiti<br />
nel XVI e nel XIX secolo dalla famiglia Massimo<br />
Castello Massimo: rampa con ingresso<br />
Castello Massimo: veduta dal giardino<br />
titolo di marchesi e nel 1733 ospitarono nel castello<br />
Giacomo III d’Inghilterra. Poco dopo, nel 1744,<br />
il castello venne assediato dalle truppe spagnole e<br />
parzialmente saccheggiato nel 1798. Nel 1938 vi<br />
venne ospitato Umberto di Savoia, futuro re<br />
d’Italia, anche se per breve tempo. Il castello risale,<br />
nelle sue più antiche strutture al X secolo anche<br />
se, a causa dei danneggiamenti ed alle conseguenti<br />
ricostruzioni, conserva ben poco delle prime<br />
antiche strutture. Uno tra gli interventi più notevoli<br />
e risolutori fu quello apportato dall’architetto<br />
Giacomo Della Porta nel 1574. Altra grande trasformazione<br />
fu quella del 1874, realizzata in occasione<br />
del III centenario del possesso di Arsoli da<br />
parte della famiglia Massimo. <strong>La</strong> severa e complessa<br />
mole del castello sorge sulla parte più alta<br />
dell’abitato ed ha, per le caratteristiche del terreno,<br />
forma piuttosto irregolare. Vi si accede da un<br />
ampio spazio aperto, alla cui sinistra si aprono i<br />
giardini all’italiana con peschiera e agrumeto. Qui<br />
è conservata la statua della Dea Roma, proveniente<br />
dalle Terme di Costantino e portata da Sisto V<br />
nella sua villa romana Peretti Montalto, poi acquistata<br />
dai Massimo. Dietro il giardino si sviluppa<br />
un grande parco. Per mezzo di una rampa in salita,<br />
che fiancheggia la roccia e le murature, si arriva,<br />
passando sotto un arco con un piccolo torrione cir-
colare merlato, ad un secondo spazio con la chiesa<br />
a pianta centrale di San Rocco. Da qui un altro<br />
arco definisce l’entrata ad una terza e più piccola<br />
corte: un grande portale nelle murature costituisce<br />
l’ingresso al castello. Nel vestibolo d’ingresso fa<br />
bella mostra di sé una carrozza e alle pareti trofei<br />
di caccia. Passato il vestibolo, per mezzo di una<br />
rampa si perviene al piano nobile, frutto di un<br />
compromesso tra l’architettura del Della Porta e le<br />
ricostruzioni della fine del XIX secolo: del 900<br />
sono gli affreschi nella Sala da pranzo con “Le<br />
Fatiche di Ercole” di G.A. Macci. Una lunga galleria,<br />
ornata da una preziosissima raccolta di armi<br />
con corazze, alabarde, fucili, drappi e trofei,<br />
immette nelle splendide sale del piano nobile, tutte<br />
affrescate da importanti pittori del tempo, quali gli<br />
Zuccari. A questi nel 1749 si aggiunsero gli affreschi<br />
di Marco Benefial nella Sala dei Fasti dei<br />
Massimo: nella volta “Lo Sposalizio di Perseo e<br />
Andromeda” con ovali raffiguranti “Le Parti del<br />
Mondo” e “Le Stagioni”; nelle nicchie alle pareti i<br />
monocromi delle “Virtù Romane”. Le sale sono<br />
tutte arredate con splendido mobilio originale, dai<br />
letti a baldacchino ai preziosi tavoli. Da un’apertura<br />
si passa all’interno di un piccolo cortile che<br />
immette nel bel giardino pensile superiore dove si<br />
apre la piccola cappella cosmatesca e la sala da<br />
biliardo. Nel castello è inoltre presente la camera<br />
dove soggiornò San Filippo Neri.<br />
Domenica 28 maggio 2006 alle ore 10,30<br />
è prevista l’apertura straordinaria<br />
del castello con visita guidata organizzata.<br />
Per ricevere informazioni,<br />
iscriversi e partecipare alla visita<br />
inviare una mail all’indirizzo:<br />
info@castellidelazio.com<br />
telefono: 06. 4542. 1126<br />
Castello Massimo: carrozza d’epoca<br />
Arsoli<br />
Castello Massimo: giardino cinquecentesco all’italiana<br />
LA FAMIGLIA MASSIMO<br />
Famiglia nobile romana, presente con il nome dei Massimi<br />
a Roma dal 999, come testimonia una lapide<br />
sepolcrale murata nel chiostro del convento di Sant’Alessio<br />
all’Aventino. Fin dal XII secolo i Massimo sono<br />
proprietari di casali e abitazioni urbane lungo la via<br />
Papalis, oggi parte di Corso Vittorio Emenuele II. Nel<br />
Quattrocento molti dei componenti della famiglia sono<br />
ricchi mercanti e banchieri e rivestono cariche pubbliche.<br />
È proprio in questo periodo che si diffonde la leggendaria<br />
discendenza del casato da Quinto Fabio Massimo<br />
il Temporeggiatore, con il conseguente cambiamento<br />
del cognome in Massimo. Nel Cinquecento un<br />
rappresentante della famiglia Domenico è considerato<br />
l’uomo più ricco, i suoi figli e nipoti gestiscono e si dividono<br />
le proprietà ristrutturando ognuno la propria dimora.<br />
Nella seconda metà del Cinquecento da Tiberio ha<br />
origine il ramo dei Massimo d’Aracoeli, da cui il palazzo<br />
in <strong>Piazza</strong> d’Aracoeli, e da Fabrizio il ramo dei Massimo<br />
delle Colonne, signori di Arsoli e principi dal 1826. Nel<br />
Seicento la figura più importante di questo ramo della<br />
famiglia è Carlo, amante dell’arte e dell’archeologia,<br />
protettore di artisti, che rischia il fallimento per acquistare<br />
opere d’arte. E’ in questo periodo che viene costruita<br />
la villa Massimo alla Balduina. Nel Settecento Francesco<br />
Massimo acquista la villa Montalto all’Esquilino e<br />
ne costruisce un’altra sulla Nomentana. Per tutto il Settecento<br />
e l’Ottocento i vari rappresentanti della famiglia<br />
restano fedeli ai papi e ricoprono varie cariche pubbliche.<br />
Nel 1826 Camillo VIII Massimiliano riacquista il<br />
feudo di Arsoli che è elevato a principato. Tra i rappresentanti<br />
del casato dei Rignano Mario Massimo, che<br />
ricopre cariche pubbliche e costruisce un osservatorio<br />
astronomico sul palazzo d’Aracoeli. Questo ramo della<br />
famiglia si estingue nel 1916 con la morte di donna<br />
Maria, sposa di un Colonna.<br />
Don Massimiliano Massimo, gesuita, fonda a Roma<br />
un importante istituto d’istruzione nel 1879, il collegio<br />
Massimo nel palazzo omonimo, poi trasferito nel quartiere<br />
Europa.<br />
Ultimi rappresentanti della famiglia don Filippo, principe<br />
e signore di Arsoli, duca di Anticoli Corrado, don<br />
Fabrizio, suo figlio che ha aggiunto il cognome Brancaccio<br />
e donna Barbara.<br />
33
Teatro<br />
Il battesimo della nuova Compagnia Teatrale<br />
e l’inaugurazione del Teatro Comunale<br />
Qualcuno a noi molto caro, ci diceva sempre che la<br />
compagnia teatrale era un patrimonio per tutta la collettività<br />
Castellana; facendo tesoro di ciò, nel gennaio<br />
scorso nasce la compagnia Teatrale “Quelli che…<br />
continuano”. <strong>La</strong> suddetta compagnia è formata dai 2/3<br />
della precedente, è regolarmente registrata, è regolarizzata<br />
da un proprio statuto e da un consiglio direttivo formato<br />
dai soci fondatori. <strong>La</strong> scelta unanime è stata quella<br />
di creare un’associazione teatrale a carattere di<br />
volontariato, senza scopi di lucro e che non persegua<br />
fini politici, in cui farsi promotori di attività legate al vivace<br />
mondo del teatro amatoriale. Lo spirito del gruppo è<br />
il segreto di un entusiasmo che non si affievolisce, ma al<br />
contrario cresce di spettacolo in spettacolo, è il mettersi<br />
in gioco, il divertirsi facendo divertire, senza però<br />
dimenticare l’impegno e la “professionalità amatoriale”<br />
necessaria per fare questo tipo di teatro; fare teatro in<br />
modo amatoriale non vuol dire necessariamente farlo<br />
peggio dei professionisti: vuol dire farlo per passione,<br />
dedicandogli il proprio tempo libero. Vuol dire anche<br />
riscoprire il piacere di comunicare e la gioia di ritrovarsi<br />
con un gruppo di amici a lavorare, pur fra mille difficoltà,<br />
a un progetto comune: valorizzare il proprio corpo, la<br />
voce, la gestualità. Ritrovare quel gusto un po’ fanciullesco<br />
di esibirsi, lasciando da parte lo stress, per entrare<br />
in un mondo magico in cui finzione e realtà si confondono.<br />
L’allegra fatica delle prove, il cuore in gola al debutto,<br />
la gioia di un applauso o di una risata: sono queste le<br />
sensazioni che ci portano a fare tutto questo.<br />
Il nostro proposito è continuare il percorso iniziato qualche<br />
anno fa, cercando di coinvolgere, divertire, emozionare<br />
e perché no, incantare lo spettatore rendendolo<br />
partecipe e complice della nostra passione. Forse è un<br />
sogno, ma sognare è importante, se vogliamo raccogliere<br />
in alto, dobbiamo essere concreti e seminare in<br />
basso cioè mettere delle sane e buone radici. Noi<br />
Compagnia Amatoriale Teatrale<br />
“Quelli che… continuano”<br />
00024 Castel Madama (Rm) - Via del Castello 18<br />
tel. 3392378232 - c.f. 94045560581<br />
www.quellichecontinuano.it<br />
e-mail: info@quellichecontinuano.it<br />
di Mario Di Nardo<br />
Alcuni componenti della Nuova Compagnia<br />
35<br />
comunque siamo partiti per un nuovo viaggio, una<br />
nuova avventura verso quel continente affascinante<br />
chiamato teatro amatoriale. <strong>La</strong> commedia che la Compagnia<br />
si onora di rappresentare è “Non è vero ma ci<br />
credo” tre atti brillanti del grande Peppino De Filippo: è<br />
la storia del comm. Gervasio Savastano, proprietario di<br />
una fabbrica di conserve che è immensamente superstizioso.<br />
L’interpretazione dei presagi è la sua principale<br />
preoccupazione e da quella fa dipendere la propria<br />
condotta fino a quando nella vita del comm. Savastano<br />
arriva…<br />
Il battesimo della nuova Compagnia Teatrale, avverrà in<br />
concomitanza con l’inaugurazione della sala teatrale<br />
comunale in Via dei caduti di Nassirya (sotto la palestra<br />
della scuola media); la suddetta sala è di circa 150 m/q,<br />
prevede 80 posti a sedere, un palcoscenico di circa 30<br />
m/q, camerini e servizi igienici.<br />
Come si può intuire, non stiamo parlando di una struttura<br />
al pari del Sistina ma, nel suo piccolo, ha proprio tutto<br />
l’occorrente per trascorrere insieme dei bellissimi<br />
momenti.<br />
L’appuntamento è fissato per la metà del mese di maggio<br />
per il doppio avvenimento: il battesimo della Compagnia<br />
Teatrale Amatoriale “Quelli che… continuano” e<br />
l’inaugurazione del Teatro Comunale.<br />
Un po’ giullari e un po’ burloni, miserabili o signori,<br />
ignoranti o gran dottori,<br />
o…tutto e niente: solo attori.
Vino<br />
I Vini degli altri. Lo Sherry Andaluso<br />
di Marco Moreschini (sommelier AIS, delegazione di Tivoli)<br />
“Se avessi mille figli, il primo principio<br />
umano che insegnerei loro è quello<br />
di far loro abbandonare le bevande<br />
insipide e di dedicarsi al Jerez”<br />
William Shakespeare<br />
(Enrico IV, Seconda parte)<br />
Già la prima volta che lo assaggiai<br />
mi inondò di emozioni. Mai avrei<br />
potuto immaginare che quello fosse<br />
un Vino... e invece ...in tutta la sua<br />
corposità e in tutta la sua mirabolante<br />
ampiezza di sentori era lì, un Pedro Ximenez, uno<br />
degli Sherry (come li chiamò Shakespeare), o Jerez o<br />
Xeres, vino che difficilmente le nostre papille gustative<br />
dimenticano …Nerissimo il colore, debordante al<br />
naso, questo vino dolce (o secco in altre versioni) si<br />
produce nella punta Sud della Spagna, in Andalusia, a<br />
Jerez de la Frontera, località nota anche per eventi<br />
motoristici. È un vino appartenente, come il Marsala, il<br />
Porto ed il Madeira alla categoria dei vini speciali<br />
liquorosi e fortificati, quelli in cui, per intenderci,<br />
viene aggiunto alcool, mistelle o mosti concentrati<br />
nella fase di lavorazione. Lo sherry è un vino molto<br />
complesso, sia per la presenza di varie qualità, sia per<br />
il sistema di lavorazione, che in Italia ha il suo corrispettivo<br />
in quello del Marsala, con il quale mantiene<br />
radici comuni per via del fatto che i primi a lavorare<br />
questi vini furono gli Inglesi, che li fortificavano per<br />
renderli adatti al trasporto via mare sulla flotta di Sua<br />
Maestà, evitando l’acetificazione.<br />
Innanzitutto le uve del Jerez, coltivate nel caratteristico<br />
terreno roccioso detto albariza, sono il Palomino, la<br />
più usata, il Pedro Ximenez, e il Muscadet, prima vinificate<br />
inizialmente in un vino bianco secco, poi lavorate<br />
con pazienza nel tempo fino a darci un vino dalle<br />
straordinarie caratteristiche. Prima denominacion d’origen<br />
spagnola , il Jerez, a seconda delle lavorazioni e<br />
del grado di dolcezza, si distingue in due tipi principali,<br />
Fino e Oloroso. I Jerez appartenenti alla categoria<br />
fino sono: Manzanilla, Fino e Amontillado; mentre<br />
nella categoria Oloroso troviamo Oloroso, Cream e<br />
Pedro Ximénez. Un ultimo tipo di Sherry è il Palo<br />
Cortado, che si colloca nel mezzo, con caratteristiche<br />
che richiamano sia gli uni che gli altri.<br />
Elemento caratteristico degli Sherry di tipo Fino, oltre<br />
all’essere secchi, è la formazione, grazie ad un lievito<br />
particolare che trova habitat ideale solo in quella zona,<br />
soprattutto nei vini con meno caratterizzazione alcolica<br />
(fino a 16,4 gradi), di uno strato protettivo detto flor sul<br />
vino nelle botti riempite per 4/5, già un mese dopo la<br />
immissione nelle botas. Questa flor consuma il residuo<br />
zuccherino, riduce la glicerina e l’acidità volatile e il<br />
tenore di esteri ed aldeidi, contribuendo a esaltare le<br />
caratteristiche olfattive del vino stesso. <strong>La</strong> flor, protegge<br />
dall’ossidazione, e mantiene il vino, cui nel frattem-<br />
37<br />
po è aggiunto alcol fino ai 15 gradi, rendendolo di un<br />
colore giallo ambrato, piuttosto scarico. Il Manzanilla<br />
è un Fino prodotto nella zona di San Lucar de<br />
Barrameda, ed è considerato più pregiato e con gli stessi<br />
sentori di mandorla del Fino più comune.<br />
L’Amontillado, secco ma più morbido e con sentore di<br />
nocciola, ha un grado alcolico superiore (16-18°), ed il<br />
suo colore più acceso deriva dal fatto che, avendo perduto<br />
la flor a causa del suo grado alcolico, ha subito<br />
un’ossidazione più accentuata. Gli Oloroso, di colore<br />
ambra scuro vista l’assenza della flor, aggiunti di molto<br />
alcool dopo la fermentazione fino ai 18-20°, sono secchi<br />
e semi-secchi, di grande morbidezza, e con ricordi<br />
di aromi tostati e frutta secca.<br />
Il Cream è un misto fra Sherry e liquori spagnoli, mentre<br />
la massima espressione dello sherry si ottiene con il<br />
dolcissimo Pedro Ximenez, quello che più me gusta,<br />
sciroppo capace di sciogliersi in bocca in un’odissea<br />
sensoriale che non ha eguali. Questo viene ottenuto<br />
dall’appassimento dell’omonimo vitigno ed evoca uva<br />
passita, fichi secchi, frutta candita, inebriando per il<br />
suo variegato spettro sensoriale. Adatto alla meditazione,<br />
e quindi a bersi solo, si abbina bene anche con cibi<br />
persistenti e piccanti, capaci di reggere il confronto,<br />
come ad esempio i formaggi speziati ed erborinati.<br />
Tutti questi vini sono sottoposti ad una maturazione,<br />
attraverso il metodo delle Solera y Criaderas, che si<br />
basa sul principio che il vino più giovane acquisisce<br />
il carattere e i pregi di quelli più vecchi. In termini<br />
pratici, il sistema consiste in una serie di botti, disposte<br />
a piramide. Quella che si trova a contatto con il<br />
suolo (suelo), viene appunto detta solera. Le serie di<br />
botti sopra la solera prendono il nome di criadera, e<br />
possono essere di un numero variabile a seconda del<br />
tipo di sherry. Ogni anno il vino della solera viene<br />
prelevato e imbottigliato, colmando la parte di vino<br />
tolta con il vino della prima criadera, questo con il<br />
vino della seconda criadera, e così via, fino all’ultima<br />
criadera. Il vino dell’ultima criadera è colmato<br />
con il vino nuovo. L’abilità consiste nell’effettuare<br />
tali operazioni in piccole quantità in modo da non<br />
danneggiare la qualità e le caratteristiche dell’intero<br />
sistema, frutto di un ininterrotto processo lungo anche<br />
secoli. Per legge, ogni anno si può prelevare un massimo<br />
del 30% del volume della solera. Ovviamente<br />
per gli Oloroso il periodo di maturazione è più lungo.<br />
<strong>La</strong> temperatura di servizio è quella ambiente, o leggermente<br />
fresca.<br />
Allora provateli questi Sherry, (Gonzales Byass,<br />
Lustau, Hidalgo sobre todos), magari direttamente in<br />
Spagna con i voli Low Cost da Ciampino o Fiumicino,<br />
come ho spesso fatto quest’anno, per poi tornare ogni<br />
volta con più vini, prelevati spesso all’aeroporto, che<br />
bagagli. Eh sì!!! Poi si parla di Europa, ma sui vini il<br />
protezionismo è l’unico principio di reciprocità!!
38 Cinema<br />
BERLUSCONI, IL CAIMANO<br />
Il protagonista (Silvio Orlando) è proprio sfortunato:<br />
gli vanno male gli affari in famiglia (la moglie,<br />
Margherita Buy, ha deciso di lasciarlo) e la sua attività<br />
di produttore cinematografico è in pieno fallimento;<br />
quando... Quando compare nella sua triste<br />
esistenza, una giovane aspirante regista (Jasmine<br />
Trinca), coraggiosa e intraprendente, che vuole realizzare<br />
un film su un tizio, che da imprenditore senza<br />
scrupoli, la cui mirabolante e fortunata ricchezza<br />
finanziaria ha origini in-certe, è diventato con il voto<br />
degli Italiani, capo del governo. E questo non piccolo<br />
particolare spaventa il nostro produttore. Però,<br />
come ho detto, è un uomo disperato, schiacciato tra<br />
un fallimento familiare (ma lui ama la moglie e i due<br />
figlioli) e un fallimento professionale; spinto, perciò,<br />
dalla forza della disperazione (ma, allora, è<br />
vero?), decide di credere nella giovane regista,<br />
determinata a realizzare il suo progetto.<br />
Da questo momento ci addentriamo nelle mediocrità<br />
di un mondo di cinematografari meschino e<br />
cinico: il personaggio che dovrebbe impersonare<br />
Berlusconi (Michele Placido), si rende conto che<br />
l’impresa è troppo audace, la sfida è preoccupante: è<br />
meglio interpretare un ruolo più riposante in un altro<br />
film. Chi dovrebbe cacciare i soldi si ritira da un’impresa<br />
che potrebbe costargli cara (le vicende Biagi-<br />
Santoro e compagnia stanno lì ad ammaestrare). A<br />
questo punto, che si fa? Si desiste? O si resiste? Il<br />
nostro protagonista eroe decide “resistenza”; magari<br />
con i pochi soldi a disposizione produrrà soltanto le<br />
scena finali del film: del processo, della condanna e<br />
la scena finale, che non vi racconterò.<br />
Il film, come è stato detto da voci più autorevoli<br />
della mia, si svolge su più registri: c’è il registro<br />
familiare, il registro umano-sociale, il registro politico:<br />
che si intrecciano, si mescolano, si con-fondono.<br />
Mi sembra che i piani che più interessano Moretti<br />
siano il piano familiare e<br />
il piano sociale. Il protagonista<br />
è un padre affettuoso<br />
e amoroso; e la<br />
moglie appare come una<br />
donna amorosa con i figli,<br />
ma determinata a interrompere<br />
la relazione coniugale.<br />
Detto di sfuggita,<br />
non si capisce bene il perché<br />
di questo naufragio<br />
matrimoniale; ma di tanti<br />
di Gualtiero Todini<br />
Due dei protagonisti Jasmine Trinca e Silvio Orlando<br />
naufragi matrimonial “reali” non si capisce bene il<br />
perché: forse è la società in cui viviamo, le lusinghe<br />
con cui ci circuisce, i miraggi che ci promette a farci<br />
perdere la bussola di una serena conduzione (e condizione)<br />
matrimoniale e familiare.<br />
È proprio qui il primo grande intreccio: il piccolo<br />
mondo familiare del protagonista si inscrive senza<br />
stridore in un contesto sociale di luccicanti apparenze,<br />
ma corroso in radice da una società di mediocri<br />
“valori”: i soldi, il prestigio che ne deriva, la possibilità<br />
di esercitare potere e dominio sugli altri. Eccoci<br />
così, alla fine, all’intreccio fra società e politica,<br />
fra affari e politica; eccoci all’Italia berlusconiana,<br />
un’Italietta, come è chiamata nel film da un produttore<br />
straniero, fatta di furbizie, cinismo e arroganza,<br />
dove quelli che non sono d’accordo con te (cioè, non<br />
sono ai tuoi piedi) sono tutti coglioni.<br />
Il processo a Berlusconi si svolge in un’aula tesa,<br />
dove l’angoscia si taglia con il coltello, dove i mondi<br />
che si scontrano sono inconciliabili: il mondo della<br />
Giustizia, incarnato da un magistrato formato-Boccassini,<br />
e un imputato impudente, il Capo del Governo,<br />
forte dei suoi voti (la maggioranza degli italiani),<br />
che lo mettono al di sopra della noiosa prassi giudiziaria;<br />
una prassi, che si frappone all’azione (meno,<br />
forse, al pensiero di crociana memoria...).<br />
In queste penultime scene (l’ultima vi ho detto che<br />
non ve la racconto; andatevela a vedere), il momento<br />
che mi ha colpito di più è stato quando si incontrano<br />
e si scontrano gli sguardi della magistrata e del<br />
Caimano (interpretato da Moretti in persona): sguardi<br />
intensi, avvolgenti e fulminanti. Chi vincerà?