Scarica l'itinerario di Terracina - Cultura Lazio
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Regione <strong>Lazio</strong> Comune <strong>di</strong> <strong>Terracina</strong> Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Roma<br />
“La Sapienza”<br />
Itinerari culturali<br />
Tirocini e valorizzazione del territorio<br />
1.1 Duomo<br />
La chiesa <strong>di</strong> San Cesareo sorge sul po<strong>di</strong>o marmoreo <strong>di</strong> un tempio romano <strong>di</strong> età<br />
augustea, identificato come Capitolium della città, <strong>di</strong> cui conserva ancora le<br />
strutture lungo i fianchi nord e ovest (a). L’e<strong>di</strong>ficio classico dominava, chiudendolo<br />
ad ovest, il Foro Emiliano, che sin dall’altome<strong>di</strong>oevo si qualificò come centro<br />
della cittadella fortificata e su cui sorsero numerose costruzioni in età me<strong>di</strong>evale<br />
tra le quali, oltre alla cattedrale, il palazzo comunale.<br />
Le più antiche notizie relative alla basilica sancti Caesari vanno rintracciate<br />
in un passo del Liber Pontificalis, in cui viene fatto<br />
riferimento ad una donazione effettuata da papa Leone IV<br />
(847-855), probabilmente connessa alla consacrazione<br />
della primitiva chiesa. L’esistenza <strong>di</strong> un e<strong>di</strong>ficio <strong>di</strong> culto<br />
è così documentata almeno dal IX secolo, ma non è<br />
certo che il perimetro ricalcasse quello della chiesa<br />
attuale, rimanendone a testimonianza solamente alcuni<br />
frammenti <strong>di</strong> arredo liturgico.<br />
La cattedrale risale invece all’XI secolo, quando fu<br />
ricostruita e consacrata dal suo vescovo, il benedettino<br />
Ambrogio da Milano, il 24 novembre del 1074. La chiesa<br />
e le sue pertinenze furono quin<strong>di</strong> concesse a Desiderio, abate<br />
<strong>di</strong> Montecassino. La fabbrica romanica venne completata tra il<br />
XII e il XIII secolo da un prezioso arredo liturgico, dal portico e dal campanile,<br />
lavori verosimilmente conclusi tra il 1245, anno in cui è datato il candelabro<br />
per il cero pasquale, e il 1257, considerato termine ante quem per l’ultimazione<br />
della torre campanaria.<br />
L’e<strong>di</strong>ficio, vincolato nella pianta dalla conformazione del po<strong>di</strong>o del tempio classico,<br />
<strong>di</strong> cui occupa interamente la lunghezza e solo in parte la larghezza, è una<br />
costruzione basilicale con tre navate (b) separate da due file <strong>di</strong> sei colonne e terminanti<br />
in tre absi<strong>di</strong> poste a conclusione <strong>di</strong> un presbiterio sopraelevato (e).<br />
Diocesi <strong>di</strong> Latina,<br />
<strong>Terracina</strong>, Sezze, Priverno<br />
L’articolazione della planimetria è da mettere in relazione con le fondazioni cassinesi<br />
in Terra <strong>di</strong> Lavoro e segnatamente con la chiesa <strong>di</strong> Sant’Angelo in Formis.<br />
L’impianto originario è stato tuttavia alterato dagli interventi settecenteschi che,<br />
oltre ad ad<strong>di</strong>zionare le cappelle laterali che affiancano la primitiva struttura, rimossero<br />
il soffitto a capriate per far posto ad un’ampia volta a botte ed eliminarono<br />
due colonne su entrambi i filari a <strong>di</strong>visione delle navate, per creare arcate doppie<br />
in corrispondenza della prima e ultima campata (e).<br />
All’esterno, la chiesa prospetta sulla piazza del Municipio<br />
(ex Foro Emiliano) attraverso un portico che poggia sulla<br />
gra<strong>di</strong>nata del tempio romano. Preceduto da <strong>di</strong>ciotto gra<strong>di</strong>ni<br />
e oltrepassato da altri sette al suo interno, il portico<br />
è sostenuto da sei colonne in granito rosso e grigio<br />
<strong>di</strong> spoglio e <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>mensioni con capitelli ionici<br />
me<strong>di</strong>evali. I basamenti marmorei delle colonne sono<br />
affiancati da coppie <strong>di</strong> animali - scimmie con strumenti<br />
musicali, caproni e veltri, pecore e leoni - mutile<br />
e dalla superficie abrasa.<br />
Sui sostegni poggia la trabeazione, interrotta al centro dall’apertura<br />
<strong>di</strong> un arcone e ornata da un fregio mosaicato e da<br />
una cornice con motivi <strong>di</strong> ispirazione classica.<br />
Il portico, e<strong>di</strong>ficato tra il secondo ed il terzo decennio del XIII secolo,<br />
mostrava in origine una copertura con volte a crociera, mentre ora presenta un tetto<br />
a capriate, dovuto ai restauri del 1926. In tale occasione sono stati inoltre realizzati<br />
gli archi ciechi ribassati al <strong>di</strong> sopra dell’architrave (mentre alcune immagini<br />
precedenti al 1926 mostrano una serie <strong>di</strong> arcate ogivali) (c), secondo la tipologia<br />
comune ad esempi romani e laziali (es.: San Giorgio al Velabro) nonché l’arcone<br />
centrale con coronamento rettilineo che interrompe la trabeazione (es.: duomo <strong>di</strong><br />
Civita Castellana) (d).<br />
a b<br />
c<br />
d<br />
Foto da DI GIOIA 1982 Foto da DI GIOIA 1982 Foto da DI GIOIA 1982<br />
13<br />
Regione <strong>Lazio</strong>, CTR, Volo 1990, 1:10.000<br />
NN. 414070 - 414080 - 414110 - 414120<br />
4<br />
3<br />
2<br />
5<br />
1<br />
9<br />
6<br />
10<br />
8<br />
12<br />
11<br />
7<br />
1. Duomo<br />
2. Chiesa <strong>di</strong> San Giovanni<br />
3. Chiesa del Purgatorio<br />
4. Chiesa <strong>di</strong> Santa Maria<br />
delle Grazie<br />
5. Chiesa della Madonna<br />
della Delibera<br />
6. Chiesa <strong>di</strong> San Domenico<br />
7. Cimitero<br />
8. Chiesa <strong>di</strong> San Francesco<br />
9. Arredo urbano<br />
10. Chiesa dell’Annunziata<br />
11. Chiesa del Santissimo<br />
Salvatore<br />
12. Monumento ai Caduti<br />
13. Chiesa dell’Istituto<br />
Antonelli<br />
Foto da PARLATO-ROMANO 1992