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Scarica l'itinerario di Terracina - Cultura Lazio

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Regione <strong>Lazio</strong> Comune <strong>di</strong> <strong>Terracina</strong> Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Roma<br />

“La Sapienza”<br />

Itinerari culturali<br />

Tirocini e valorizzazione del territorio<br />

5. Chiesa della Madonna della Delibera<br />

Secondo la tra<strong>di</strong>zione il culto della Madonna della Delibera a<br />

<strong>Terracina</strong> risalirebbe almeno al Me<strong>di</strong>oevo; tuttavia scarse risultano le<br />

notizie riguardo la fondazione dell’e<strong>di</strong>ficio e la sua storia fino al<br />

XVIII secolo. Da una descrizione del 1730 sappiamo che la chiesa era<br />

interamente decorata ma l’unica testimonianza rimastaci è l’affresco,<br />

molto venerato, con la Vergine, san Giovanni Battista e san<br />

Cesareo, patrono <strong>di</strong> <strong>Terracina</strong>, che si trova oggi sulla parete<br />

<strong>di</strong> fondo. L’opera, molto ri<strong>di</strong>pinta, sembra risalire al<br />

XVI secolo ma è sovrapposta ad un’immagine più<br />

antica, <strong>di</strong> cui restano due pie<strong>di</strong>, due donatori<br />

inginocchiati (a) e una scritta in caratteri gotici<br />

in cui si legge la data 1417 (b).<br />

All’inizio del Settecento il Santuario era sicuramente<br />

officiato da un cappellano stipen<strong>di</strong>ato dal<br />

Comune finché nel 1728 Benedetto XIII lo legò<br />

al Capitolo della Cattedrale; la custo<strong>di</strong>a, invece,<br />

era affidata ad un eremita che viveva in una piccola<br />

abitazione annessa alla chiesa. Nel 1889 fu intrapresa<br />

la ricostruzione completa dell’antico e<strong>di</strong>ficio per<br />

volontà del conte Agostino Antonelli, membro <strong>di</strong> un’importante<br />

famiglia locale e particolarmente devoto alla Madonna<br />

della Delibera, alla quale de<strong>di</strong>cò ad<strong>di</strong>rittura un componimento poetico in<br />

cui la definiva la patrona <strong>di</strong> <strong>Terracina</strong>. La chiesa, a tre navate, venne progettata<br />

dall’ingegnere Filippo Liberati, mentre la decorazione pittorica,<br />

conclusa nel 1896, fu affidata al pittore Virginio Monti, già attivo per<br />

l’Antonelli nella chiesa del Santissimo Salvatore 11 e in quella dell’Istituto<br />

Antonelli 13 . Il programma iconografico è incentrato sulla celebrazione<br />

del dogma dell’Immacolata Concezione, proclamato da Pio IX l’8 <strong>di</strong>cem-<br />

a<br />

Foto ARCHIVIO CRD<br />

bre 1854. Intorno all’antico affresco il Monti <strong>di</strong>pinse infatti l’Immacolata<br />

circondata da santi mentre, sul resto della parete, compaiono angeli con gli<br />

attributi che qualificano Maria nelle litanie lauretane e iscrizioni tratte<br />

dall’Ecclesiastico - o Siracide - al cap. 24, uno dei testi fondamentali per il<br />

culto dell’Immacolata. La celebrazione della Vergine prosegue poi nella<br />

navata, dove gli angeli nei pilastri sorreggono iscrizioni in suo onore e i<br />

gigli alludono alla sua purezza, e si conclude nella volta dove<br />

la scena dell’Incoronazione della Vergine sottolinea ancora<br />

il suo concepimento senza macchia.<br />

All’interno della chiesa è da ricordare la quarta<br />

cappella a destra, che celebra la figura <strong>di</strong> Leone<br />

XIII Pecci (1878-1903), il papa che nel 1899<br />

consacrò la chiesa donando l’altare maggiore.<br />

La pala, attribuita al Monti, lo raffigura davanti<br />

a san Carlo da Sezze con lo sfondo <strong>di</strong><br />

Carpineto Romano, paese <strong>di</strong> nascita <strong>di</strong> Leone<br />

XIII, e della basilica <strong>di</strong> San Pietro, che invece<br />

allude al suo ruolo <strong>di</strong> pontefice. Sul piviale del<br />

papa compare lo stemma della famiglia Pecci visibile<br />

anche sulla volta insieme a quello della famiglia<br />

Antonelli. Sopra la porta è posta una copia della Deposizione<br />

<strong>di</strong> Rubens, oggi alla Galleria Borghese a Roma.<br />

Attribuita ancora al Monti è la pala con la Vergine, santi e un car<strong>di</strong>nale<br />

sul primo altare a destra e la pala con la Vergine, san Giuseppe e il<br />

Bambino con in mano il Sacro Cuore nella quarta campata <strong>di</strong> sinistra.<br />

Nel 1910 il convento e l’annesso Santuario furono affidati ai Cappuccini,<br />

tra i quali si ricorda padre Biagio Trani da Monte San Biagio, ucciso dai<br />

tedeschi il 5 aprile 1944, al quale è stata intitolata una via <strong>di</strong> <strong>Terracina</strong>.<br />

b<br />

13<br />

Regione <strong>Lazio</strong>, CTR, Volo 1990, 1:10.000<br />

NN. 414070 - 414080 - 414110 - 414120<br />

Foto ARCHIVIO CRD<br />

4<br />

3<br />

2<br />

5<br />

1<br />

9<br />

6<br />

10<br />

8<br />

12<br />

11<br />

7<br />

Diocesi <strong>di</strong> Latina,<br />

<strong>Terracina</strong>, Sezze, Priverno<br />

1. Duomo<br />

2. Chiesa <strong>di</strong> San Giovanni<br />

3. Chiesa del Purgatorio<br />

4. Chiesa <strong>di</strong> Santa Maria<br />

delle Grazie<br />

5. Chiesa della Madonna<br />

della Delibera<br />

6. Chiesa <strong>di</strong> San Domenico<br />

7. Cimitero<br />

8. Chiesa <strong>di</strong> San Francesco<br />

9. Arredo urbano<br />

10. Chiesa dell’Annunziata<br />

11. Chiesa del Santissimo<br />

Salvatore<br />

12. Monumento ai Caduti<br />

13. Chiesa dell’Istituto<br />

Antonelli

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