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un filmdi yann arthus-bertrand un strumento didattico per decodificare

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9 – PAROLE CHIAVE E GLOSSARIO<br />

DEI TERMINI USATI NEL FILM<br />

Acqua fossile (sequenza 9): fa riferimento alle falde acquifere sotterranee alimentate dalla<br />

pioggia <strong>per</strong> svariati milioni di anni in condizioni geologiche diverse da quelle attuali. Queste<br />

falde acquifere non possono più essere alimentate dalle acque di su<strong>per</strong>ficie, data la loro<br />

grande profondità, e le acque fossili consumate non possono essere rimpiazzate nell'arco di<br />

<strong>un</strong> intera vita umana.<br />

Adattamento (sequenza 4): l’adattamento è l’abilità di <strong>un</strong> essere vivente di compiere il suo<br />

ruolo in <strong>un</strong> ambiente in base alle condizioni esterne che incontra. L’intero organismo ricerca<br />

l'equilibrio con il suo ambiente di vita.<br />

Agrocarburanti (sequenza 7): Si tratta di carburanti derivati dalla fermentazione di materiale<br />

organico come le piante. Di fronte al cambiamento climatico e all'esaurimento dei carburanti<br />

fossili, si pensa agli agrocarburanti come fonte di energia alternativa, dato che <strong>per</strong>mettono di<br />

evitare l’aumento di emissioni di gas serra e possono essere prodotti grazie all’agricoltura.<br />

Purtroppo <strong>un</strong>a parte della produzione di agrocarburanti comporta deforestazione ed è in<br />

concorrenza con la produzione di cibo.<br />

Oggigiorno, <strong>per</strong> determinare se esiste <strong>un</strong> vero guadagno in termini di emissioni CO2 è<br />

necessario calcolare gli effetti energetici e ambientali della produzione di agrocarburanti.<br />

Archeobatteri (sequenza 2): oggi, gli archeobatteri vivono soprattutto in ambienti estremi<br />

(mari salati, fonti idrotermali profonde). Questi organismi sono <strong>un</strong>icellulari e privi di nucleo.<br />

Secondo la loro struttura sono quindi assimilabili ai batteri. Gli archeobatteri sono stati a l<strong>un</strong>go<br />

considerati la più antica forma di vita ma questa idea è stata messa in discussione.<br />

Biodiversità (sequenza 13): la parola biodiversità è <strong>un</strong>a contrazione di biologico e diversità.<br />

La biodiversità riflette il numero, la varietà e la variabilità degli esseri viventi. Include la<br />

diversità all’interno di <strong>un</strong>a specie (diversità genetica), tra specie (diversità specifica) e tra<br />

ecosistemi. L’attività umana sta sconvolgendo gli ecosistemi e sta provocando la scomparsa di<br />

molte specie che non trovano più ciò che serve loro <strong>per</strong> sopravvivere nel loro ambiente.<br />

Cambiamento climatico (sequenza 13 [TC 02 :00 :27]): il cambiamento climatico è definito<br />

dalla convenzione quadro sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (CCNUCC), articolo 1,<br />

come “…<strong>un</strong> cambiamento del clima attribuito direttamente o indirettamente all’attività umana<br />

che altera la composizione dell’atmosfera globale e che si aggi<strong>un</strong>ge alla variabilità naturale del<br />

clima osservata <strong>per</strong> <strong>per</strong>iodi di tempo comparabili.” L’<strong>un</strong>ico modo di rallentare la parte di<br />

riscaldamento globale dovuta all’attività umana è ridurre la quantità di gas serra nell’atmosfera<br />

generati dall’industria. Circa 160 paesi sono impegnati a farlo, nel quadro del protocollo di<br />

Kyoto, firmato nel dicembre 1997. In media, questi paesi devono ridurre le loro emissioni del<br />

5,2% rispetto ai livelli del 1990. Questo risultato va raggi<strong>un</strong>to tra il 2008 e il 2012.<br />

Cereali (sequenza 5): i cereali come orzo, avena, miglio, segale ecc. sono stati tra le prime<br />

piante ad essere coltivate principalmente <strong>per</strong> i loro semi, utilizzati come cibo <strong>per</strong> l’uomo e gli<br />

animali addomesticati. Col passare del tempo, le varietà più produttive sono state selezionate.<br />

Oggi, i tre cereali principali (riso, grano e mais), rappresentano da soli la base dietetica di più<br />

di 4 milioni di <strong>per</strong>sone. Per resistere alle malattie o alla siccità, hanno bisogno del serbatoio<br />

genetico dei loro antenati selvatici, che serve a proteggerli e a garantire la sicurezza dei nostri<br />

alimenti, ma il 75% della diversità genetica delle piante utilizzate <strong>per</strong> l’agricoltura è andata<br />

<strong>per</strong>duta.<br />

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