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Auditorium - Associazione Italiana di Epidemiologia

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8 settembre gruppi che fanno epidemiologia<br />

“citta<strong>di</strong>nanza” nei tracciati record del Sistema Informativo Emergenza Sanitaria dal<br />

1 gennaio 2003 e del Sistema Informativo dell’Assistenza Specialistica dal 1 luglio<br />

2003; e la mo<strong>di</strong>fica del programma <strong>di</strong> controllo delle SDO (Quasio2003) per la<br />

segnalazione dei ricoveri erogati a stranieri irregolari dal 1 gennaio 2003.<br />

Accanto agli interventi strutturali sui flussi, in questi anni sono stati attuati <strong>di</strong>versi<br />

tentativi <strong>di</strong> utilizzare i dati amministrativi per la valutazione epidemiologica. Un<br />

esempio in proposito è rappresentato dal primo Rapporto sull’assistenza ospedaliera<br />

a citta<strong>di</strong>ni stranieri nel Lazio – Anno 2000 [1] e successivi aggiornamenti,<br />

<strong>di</strong>sponibili sul sito www.asplazio.it<br />

Particolare menzione meritano anche gli stu<strong>di</strong> sulla salute delle donne e dei bambini<br />

[2-5], sui traumatismi [6-8] e sulla salute mentale dei citta<strong>di</strong>ni stranieri nel Lazio<br />

[9]. Infine è stato condotto uno stu<strong>di</strong>o nazionale sull’incidenza dell’AIDS nella<br />

popolazione immigrata, in collaborazione con il Centro Operativo AIDS dell’Istituto<br />

Superiore <strong>di</strong> Sanità e l’Istituto Italiano <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Sociale [10].<br />

b) Accanto ai sistemi <strong>di</strong> rilevazione esistenti, si rende necessaria la creazione <strong>di</strong> nuovi<br />

flussi informativi, specificamente orientati a monitorare alcuni aspetti particolari del<br />

fenomeno migratorio e in grado <strong>di</strong> raccogliere informazioni relative al primo livello<br />

dell’assistenza sanitaria, attualmente non <strong>di</strong>sponibili. A tale scopo è in corso un<br />

Progetto <strong>di</strong> ricerca finanziato dal Ministero della Salute nell’ambito dei Programmi<br />

speciali art.12 bis, comma 6, D.Lgs.229/99, dal titolo: “Progettazione e<br />

sperimentazione <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> osservatorio epidemiologico sull’immigrazione”<br />

(Progetto Osi). Obiettivo del Progetto è la messa a punto <strong>di</strong> un prototipo <strong>di</strong> rete<br />

informativa, che potrà essere adottato a livello regionale al fine <strong>di</strong> attuare un<br />

monitoraggio costante e accurato dei bisogni <strong>di</strong> salute degli immigrati e <strong>di</strong><br />

in<strong>di</strong>viduare le principali aree critiche su cui sviluppare nuovi modelli <strong>di</strong> intervento<br />

[11].<br />

c) Il terzo approccio consiste nella realizzazione <strong>di</strong> indagini ad hoc su specifici aspetti<br />

<strong>di</strong> salute e aree critiche emerse dalle valutazioni attuate sui dati correnti.<br />

Le principali iniziative condotte in questo ambito riguardano un’indagine nazionale<br />

sull’assistenza alla nascita tra le donne immigrate [12-13] e uno stu<strong>di</strong>o attualmente<br />

in corso su conoscenze, atteggiamenti e comportamenti delle donne immigrate<br />

rispetto alle IVG [14], entrambe condotte in collaborazione con l’Istituto Superiore<br />

<strong>di</strong> Sanità.<br />

Un altro campo <strong>di</strong> indagine ha riguardato il tema dei rifugiati e delle vittime <strong>di</strong><br />

tortura. In particolare, è stata avviata una collaborazione con l’<strong>Associazione</strong> Me<strong>di</strong>ci<br />

Contro la Tortura che ha portato alla conduzione <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o sulla casistica trattata<br />

presso gli ambulatori me<strong>di</strong>ci dell’<strong>Associazione</strong>, allo scopo <strong>di</strong> analizzare la domanda<br />

<strong>di</strong> salute delle vittime e rimodulare l’assistenza sanitaria sui reali bisogni dei<br />

pazienti [15].<br />

È stato inoltre avviato un progetto <strong>di</strong> ricerca rivolto a specifiche comunità etniche<br />

presenti nel Lazio e in particolare a Roma, con l’obiettivo <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re i temi<br />

della salute percepita e dell’utilizzo dei servizi sociosanitari. La prima indagine<br />

quali-quantitativa ha riguardato la Comunità tunisina presente a Roma. Tale<br />

indagine ha previsto il coinvolgimento <strong>di</strong> un me<strong>di</strong>atore tunisino che ha condotto<br />

delle interviste sulle conoscenze, gli atteggiamenti e il grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione dei<br />

tunisini nei confronti delle strutture sanitarie.<br />

L’Unità Operativa ha preso parte alla realizzazione <strong>di</strong> alcune importanti iniziative in<br />

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