Leggi - I Cistercensi
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E dichiara: «lo Bernardo, se da una cosa buona fossi passato ad una<br />
migliore, e poi osassi tornare indietro, non solo sarei un apostata, ma<br />
avrei buoni motivi per temere di non essere adatto al regno dei cieli ».<br />
La relazione letta dal cistercense Denis Farkasfalvy, professore<br />
all'Università di Dallas (USA), ebbe per oggetto la conoscenza di Dio<br />
secondo San Bernardo. Il relatore, sebbene ammetta egli stesso che il<br />
tema è troppo vasto per essere trattato in una semplice relazione, si<br />
propone di affrontarlo globalmente per mettere in luce la coerenza<br />
interna del pensiero bernardiano, non senza aver prima accennato, in<br />
una rapida visione critica, alle opere pubblicate negli ultimi decenni<br />
sull'argomento.<br />
Degno di nota tra gli altri è il punto d'avvio dal quale, secondo<br />
D. Farkasfalvy, parte San Bernardo: l'uomo, che per natura è « capace<br />
di Dio », attualizza questa sua «capacità» quando prende coscienza<br />
del suo vero essere e incontra il suo vero volto interiore. Peccando<br />
l'uomo si porta fuori di se stesso, verso le cose sensibili che causano<br />
la sua alienazione e lo fanno rassomigliare ai bruti distruggendo in lui<br />
l'immagine di Dio; la conversione, sull'esempio del figliol prodigo, è<br />
il primo passo verso il ritorno in se stesso e verso la conoscenza di Dio:<br />
dal momento della « conversione », la conoscenza di Dio e quella di se<br />
stesso procedono di pari passo. Si, anche prima della « conversione» si<br />
può giungere alla conoscenza di Dio attraverso la natura, dato che il<br />
mondo è come un libro nel quale ognuno può leggere la sapienza di<br />
Dio; ma Bernardo non afferma mai che l'uomo può di fatto arrivare in<br />
concreto ad una vera cognizione di Dio senza il previo atto della conversione.<br />
Tuttavia, questo spiritualismo spinto ed appassionato non<br />
conduce Bernardo a sottovalutare i segni sensibili della salvezza e in<br />
particolare l'Incarnazione del Figlio di Dio. Bernardo è perfettamente<br />
conscio che la struttura divino-umana della storia sacra e del Verbo<br />
Incarnato è indispensabile al composito umano. Il relatore conclude<br />
affermando che, secondo lui, il pensiero di Bernardo è attualmente più<br />
valido di quanto generalmente non si pensi, perché il ruolo della riflessione,<br />
dell'esperienza religiosa, del simbolismo e dei segni nella conoscenza<br />
di Dio è compreso ai nostri giorni in una maniera nuova e più<br />
aperta che in altre epoche del passato.<br />
La relazione del benedettino padre J. Leclercq, studioso universalmente<br />
noto, verteva su psicologia e vita spirituale in San Bernardo.<br />
Bernardo è un santo, ma è anche un uomo, e come uomo va valutato<br />
nel modo più obiettivo possibile, anche se la storia può sembrare una<br />
scienza profanatrice che non si arresta di fronte a deficienze, difetti,<br />
peccati. Di Bernardo si è parlato, generalmente, con molta ammirazione.<br />
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