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Leggi - I Cistercensi

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tutte le letterature (perché le imitazioni tedesche, inglesi, islandesi,<br />

tialiane, spagnole sono tutte, più o meno, delle traduzioni dell'originale<br />

francese). Esso ha preso in meno di cent'anni le proporzioni di un grande<br />

ciclo che s'inserisce nel ciclo dei «Cavalieri della Tavola Rotonda »,<br />

di origine celtica, il cui iniziatore fu Wace, con il suo romanzo « Brut»<br />

o « Le Gesta dei Brètoni» composto verso il 1155. Fra i continuatori<br />

di Cristiano di Troyes, « Perceval » sarà sempre un parente intimo del<br />

famoso re Arturo, l'eroe di tutti i romanzi della «Tavola Rotonda ».<br />

Fin dal 1195 un poeta della Franca Contea, scrivano del signore<br />

feudatario Gualtiero di Montbéliard, scrisse una «Storia del Graal»<br />

che fornisce una precisazione sbalorditiva: il « Graal » è il calice della<br />

Cena, con il quale Gesù celebrò la Pasqua nella casa di Simone e nel<br />

quale Giuseppe di Arimatea raccolse sul Calvario il sangue che grondava<br />

dal Divin Corpo. Dopo la morte di Gesù, il « Graal» sarebbe servito<br />

come vaso di cui avrebbe fatto uso Giuseppe di Arimatea in prigione, per<br />

mettervi ciò di cui si nutriva; in seguito sarebbe stato portato dal « Ricco<br />

Peccatore» (suo cognato) in un paese selvaggio dell'occidente chiamato<br />

« Vaus d'Avaron ». Roberto di Boron riprende lo stesso tema nei suoi<br />

romanzi in prosa: «Giuseppe di Arimatea» e « Merlin » (« Merlin »<br />

era detto « L'incantatore », fondatore della « Tavola Rotonda» a imitazione<br />

di quella di Giuseppe di Arimatea e della « Tavola del Cenacolo »)<br />

ed un nuovo « Perceval », chiamato «Didot-Perceval » che comprende<br />

una «Inchiesta sul Graal» ed un racconto della «Morte Artu ». -<br />

In Germania Wolfram di Eschenbach scrisse, verso il 1201-1205, un<br />

« Perzival », molto diverso dal « Perceval » di Cristiano di Troyes e la<br />

cui fonte principale sarebbe il racconto di un certo Kyot il Provenza le,<br />

del quale nulla si sa. Dalla Provenza il racconto sarebbe pervenuto in<br />

terra tedesca nella sua vera forma. Nel poema di Wolfram, « Parzival »<br />

riuscì a diventare il « Re del Graal » nel bel mezzo di un incantesimo di<br />

colori e di scene abbaglianti che sembrano influenzate dagli splendori dell'oriente<br />

e di Bisanzio. In Francia, al contrario, i continuatori di Cristiano<br />

di Troyes - se ne contano almeno quattro - si perdono in episodi<br />

interminabili che occupano più di 60.000 versi, senza per altro chiarire<br />

di molto il mistero del « Graal ». Da rilevare tuttavia che nella « Continuazione<br />

Gauvain» la «lancia che sanguina» viene identificata con<br />

quella del soldato Longino che trafisse il costato di Cristo. - Molto più<br />

interessante è il «Lancellotto in prosa» che si riallaccia ad un'altra<br />

opera di Cristiano di Troyes, « Il Lancelotto o Cavaliere alla Carretta »,<br />

e che continua la « Storia di Merlin» in un mondo incantato di fate e<br />

di castelli magici. L'eroe si chiamava Lancellotto. A motivo dei suoi<br />

amori peccaminosi con la regina Ginevra, moglie di re Arturo, egli non<br />

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