Leggi - I Cistercensi

und Mechtild Benediktinerrinen oder Cistercienserinnen? » in « Cistercienser
Chronick, 25 Jahrg. 1 Sept. 1913, pp. 257-268, che cita un
certo numero di testi del secolo XIII nei quali Helfta è qualificato come
« Cisterciensis Ordinis » o « Grysei Ordinis »). Il « Libro della Grazia
Speciale» e « L'Araldo del Divino Amore» sono fra le opere preferite
dalle monache e dai monaci dell'Ordine. Rimane ancora un altro testimone;
peraltro oggi poco conosciuto e poco letto - ma che nel passato
godette di grande popolarità - un teste, dicevamo, della mistica cistercense:
il misterioso romanzo che ha per titolo «La Queste du saint
Graal » composto' fra il 1214 ed il 1227.
I GRANDI CENTRI DI VITA MISTICA (II)
Il Graal
Nella sua .« Cronaca universale », che si ferma al 1204, Elinando
di Froidmont riporta il racconto di una visione che avrebbe avuto un
eremita di Bretagna, visione che aveva per oggetto Giuseppe d'Arimatea
e il « Graal ». A questo proposito Elinando dava una definizione della
parola « graal », che cominciava a diffondersi: «Gradalis autem sive gradale
Gallice dicitur scutella lata et aliquantulum profunda ... et dicitur
vulgari nomine « graalz » (PL., 212, col. 815). Questo piatto era chiamato
cosi per il fatto che il contenuto era gradevole «res grata» a
mangiarsi. Elinando avrebbe' ben voluto procurarsi questo racconto,
scritto in francese, ma unicamente alcuni grandi personaggi ne possedevano
un manoscritto, ed egli non fu in grado di averlo.
Un mondo magico
In nome di « graal » apparve per la prima volta in « Perceval », romanzo
del poeta della Champagne Cristiano di Troyes, scritto verso il
1180-1190. Perceval era figlio di un celebre cavaliere del Galles. Non
contava che due anni quando subì la perdita del padre e dei fratelli
uccisi in un combattimento. Sua madre si ritirò con lui in una
foresta che faceva parte dei loro possedimenti, decisa a sottrarre il figlio
dai pericoli che già le avevano fatto perdere il marito ed i suoi due figli,
nonché di tenerlo nella ignoranza assoluta circa quelli intrighi cavallereschi.
È per distogliere Perceval da tale ignoranza e per farlo pervenire
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