Leggi - I Cistercensi

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vale a dire la visione intellettuale della Trinità, l'unione dello spirito e della volontà con Dio. Questi grandi contemplativi vivevano in continuità la dottrina bernardiana, ma preludevano anche Ruysbroeck e la mistica tedesca del secolo XIV, contrassegnata dai grandi nomi di Suso e di Tauler » (p. 121). Gli autori spirituali Questa scorsa, troppo breve, sarebbe incompleta se non si facesse menzione della grande massa degli autori spirituali cistercensi del secolo XIII. Se ne conosce un centinaio. J. Canivez ce ne dà un elenco nel suo studio sull'Ordine di Citeaux (col 958-959). Vi sono menzionati dei dottori in teologìa di Parigi (che P. Glorieux ha evidenziati nel suo « Repertorio dei Maestri di Teologìa di Parigi nel secolo XIII»), autori di sermoni, poemi ed altre opere di spiritualità, ed infine vi si citano cronisti ed autori di «Vite dei Santi» (agiografie). Non è questa la sede per lo studio di tali opere; ci limiteremo a mettere in rilievo, con il P. Camillo Hontoir, il posto d'onore tenuto dall'Eucarestia nella pietà cistercense particolarmente in quella del secolo XIII. In ordine di data il primo dei trattati cistercensi sull'Eucarestia è quello di Guglielmo di Saint-Thierry, composto a Signy, fra il 1141 ed il 1145.Isacco dell'Etoile (t 1169) e Baldovino di Ford (t 1190) composero pure trattati sull'Eucarestìa. Nel secolo XIII Gerardo di Liegi, Abbate di Val-Saint- Lambert (t 1254), espose diffusamente, nella sua opera dal titolo «Doctrina cordis », la parte che occupa il Sacramento dell'Altare nel processo mistico dell'unione del cuore con Dio. Si deve pure citare tutto un florilegio di poemi e di inni, fra i quali le composizioni di Matteo, predicatore di Rievaulx in Inghilterra (t verso il 1220), di Gisleberto d'Orval, di Corrado di Brundelsheim, Abbate di Heilsbronn (t 1321) e di numerosissimi trattati o poemi anonimi che si rinvengono nelle raccolte cistercensi. Scrittori cistercensi che fecero epoca nella letteratura, come Erberto di Torrès, Corrado di Eberbach e soprattutto Cesario di Heisterbach danno un posto particolare alla devozione eucaristica ai fini dell'incremento della pietà: la IX parte del «Dialogus miraculorum », dedicata per intero all'Eucarestia, comprende ben 67 capitoli. È questo il momento di mettere in rilievo l'intima relazione fra la Badessa Giuliana di Mont-Cornillon, scelta dal divino volere per la missione di introdurre nella Chiesa la festa di Gesù-Ostia, ed i nostri monasteri di Robertmont, Val-Benòit, Val-Notre-Dame, Salzinnes e VilIers nel quale ebbe sepoltura il 7 aprile del 1258. C'è nondimeno un - 268-

nome che merita una speciale menzione, perché è poco conosciuto: quello di Filippo di Rathsamhausen (c. c. 1245-1320), monaco di Pairis-en- Alsace, studioso e Maestro di Teologìa del Collegio San Bernardo di Parigi, Abbate di Pairis nel 1310 ed infine vescovo di Eichstatt nel 1306, autore di alcune « Vite» di santi, nonché di opere teologiche ed ascetiche permeate di tenera pietà, delle quali, purtroppo, numerose sono andate perdute. Citiamo con piacere il suo «Commentario sul Magnificat », composto fra il 1280 ed il 1306, cioè durante il suo soggiorno a Pairis, un «Commento al Salmo 4 «Cum invocarem », un «Trattato sulla preghiera », due «Esposizioni sul Pater noster », un'« Omelìa sul Vangelo intravit Jesus in quoddam castellum », ed infine un « Trattato sull'Eucarestia» che non ebbe il tempo di comporre, ma del quale ci lasciò la trama. Scrive infatti: «Di conseguenza come abbiamo promesso e fiduciosi del divino aiuto, tratteremo i seguenti argomenti: della sua possibilità, delle meraviglie in Esso contenute, delle qualità che devono possedere i comunicandi, dell'utilità di ricevere il Cristo Eucaristico, del modo di assumerlo e della sprezzante sazietà che accusano certuni che trascurano questo Cibo ». (Dokt. Andreas Bach in «Das Theologisch-aszetische Schrifttum des Eichstatter Bischofs Philipp von Rathsamhausen. Eichstatt, 1948 (Untersuchung und Text .. ausgabe), pp. 507). In queste due «Esposizioni sul Pater Noster» egli aveva a più riprese parlato dell'Eucarestia con un fervore comunicativo ed in un modo notevolmente chiaro e metodico. La devozione a Maria poi non tiene nei cuori dei cistercensi del secolo XIII un posto meno cospicuo di quello che ebbe nel precedente secolo XII. Oltre a Cesario d'Heisterbach, il cui «Dialogus miraculorum» è già stato citato, merita di essere particolarmente messo in evidenza; egli vive con la Santa Vergine, si onora di essere in sua compagnia e, come egli dice, « di balbettare le sue lodi» (J. B. Auniord e R. Thomas, « Citeaux e Nostra Signora », in «Maria », voI. II, p. 617). Ogero di Locedio (t1214) non è meno affettuoso nelle sua tenerezza per Maria, come pure Stefano di Salley (1252) nelle sue «Meditazioni» sulle quindici allegrezze di Maria. Degni di menzione anche Alano di Lille (t 1202-1203), Elinando di Froidmont (1212), ecc. Fra gli autori spirituali dell'Ordine cistercense, un posto di riguardo lo meritano le sante monache del monastero di Helfta, S.ta Mechtilde (t1298) e S.ta Gertrude (t 1302). Per la verità, queste sante possono rivendicarle tanto i benedettini che i cistercensi, e dicevano di appartenere all'Ordine di Citeaux (« Nos Gertrudis-si tratta di Gertrude di Hackeborn, sorella di San Mechtilde, - Dei gratia Abbatissa in Helpede totusque conventus Cisterciensis Ordinis ...) (vds. Dokt. P. Marco Dombi in « Waren die heilige Gertrud - 269-

vale a dire la visione intellettuale della Trinità, l'unione dello spirito e<br />

della volontà con Dio. Questi grandi contemplativi vivevano in continuità<br />

la dottrina bernardiana, ma preludevano anche Ruysbroeck e la<br />

mistica tedesca del secolo XIV, contrassegnata dai grandi nomi di Suso<br />

e di Tauler » (p. 121).<br />

Gli autori spirituali<br />

Questa scorsa, troppo breve, sarebbe incompleta se non si facesse<br />

menzione della grande massa degli autori spirituali cistercensi del secolo<br />

XIII. Se ne conosce un centinaio. J. Canivez ce ne dà un elenco nel suo<br />

studio sull'Ordine di Citeaux (col 958-959). Vi sono menzionati dei<br />

dottori in teologìa di Parigi (che P. Glorieux ha evidenziati nel suo<br />

« Repertorio dei Maestri di Teologìa di Parigi nel secolo XIII»), autori<br />

di sermoni, poemi ed altre opere di spiritualità, ed infine vi si citano<br />

cronisti ed autori di «Vite dei Santi» (agiografie). Non è questa la<br />

sede per lo studio di tali opere; ci limiteremo a mettere in rilievo, con il<br />

P. Camillo Hontoir, il posto d'onore tenuto dall'Eucarestia nella pietà<br />

cistercense particolarmente in quella del secolo XIII. In ordine di data<br />

il primo dei trattati cistercensi sull'Eucarestia è quello di Guglielmo di<br />

Saint-Thierry, composto a Signy, fra il 1141 ed il 1145.Isacco dell'Etoile<br />

(t 1169) e Baldovino di Ford (t 1190) composero pure trattati<br />

sull'Eucarestìa. Nel secolo XIII Gerardo di Liegi, Abbate di Val-Saint-<br />

Lambert (t 1254), espose diffusamente, nella sua opera dal titolo<br />

«Doctrina cordis », la parte che occupa il Sacramento dell'Altare nel<br />

processo mistico dell'unione del cuore con Dio. Si deve pure citare<br />

tutto un florilegio di poemi e di inni, fra i quali le composizioni di<br />

Matteo, predicatore di Rievaulx in Inghilterra (t verso il 1220), di<br />

Gisleberto d'Orval, di Corrado di Brundelsheim, Abbate di Heilsbronn<br />

(t 1321) e di numerosissimi trattati o poemi anonimi che si rinvengono<br />

nelle raccolte cistercensi. Scrittori cistercensi che fecero epoca nella letteratura,<br />

come Erberto di Torrès, Corrado di Eberbach e soprattutto<br />

Cesario di Heisterbach danno un posto particolare alla devozione eucaristica<br />

ai fini dell'incremento della pietà: la IX parte del «Dialogus<br />

miraculorum », dedicata per intero all'Eucarestia, comprende ben 67<br />

capitoli. È questo il momento di mettere in rilievo l'intima relazione<br />

fra la Badessa Giuliana di Mont-Cornillon, scelta dal divino volere per<br />

la missione di introdurre nella Chiesa la festa di Gesù-Ostia, ed i nostri<br />

monasteri di Robertmont, Val-Benòit, Val-Notre-Dame, Salzinnes e<br />

VilIers nel quale ebbe sepoltura il 7 aprile del 1258. C'è nondimeno un<br />

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