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Leggi - I Cistercensi

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abbia raggiunto questa fusione della volontà personale con il divino<br />

beneplacito nella quale San Bernardo ravvisa l'ideale dell'unione mistica.<br />

« Simili esperienze sono tali da deporre in favore della preminenza<br />

mistica dei monaci; e se le monache, in merito, s'avvantaggiano nei<br />

confronti dei monaci, ciò deve affermarsi per la frequenza più che per la<br />

sublimità delle loro estasi. La loro esistenza trascorre fra continui rapimenti<br />

dai quali attingono, in maniera sempre più intima, la comprensione<br />

dei misteri divini e, particolarmente, di quello della SS Trinità.<br />

Perché esse nutrono una grande devozione per le Tre Persone; ne abbiamo<br />

la prova nelle loro sublimi conversazioni, nella scelta che fanno<br />

delle loro letture, nella recita di ore liturgiche supplementari, e, fatto<br />

da evidenziare, la speciale forma della loro pietà verso la Vergine, che<br />

esse considerano «l'Amante particolarmente amata della SS Trinità ».<br />

Beatrice, metodica fino nelle più alte manifestazioni della sua vita<br />

interiore, fa ricorso all'onnipotenza del Padre, sostegno della sua debolezza<br />

e salvaguardia contro il peccato; alla sapienza del Figlio, luce della<br />

sua cecità e della sua ignoranza; alla clemenza dello Spirito Santo, ordìnatore<br />

e moderatore dei suoi più intimi affetti. Come Ida di Nivelles e<br />

Ida di Léau, essa penetra l'essenza del mistero, e, come più tardi la<br />

monaca di Val-des-Roses, ella gioisce di una visione intellettuale della<br />

Trinità in un rapimento che la solleva al coro dei Serafini, È ancora<br />

Beatrice, che, nella sua autobiografia e nel suo piccolo trattato sui<br />

sette gradi dell'amore, ci consegna la chiave della mistica cistercense<br />

femminile. Il «Liber Vitae» descrive le vicende d'un'ascensione spirituale<br />

dopo i primi tocchi della Grazia e gli errori di una volontà<br />

ben disposta ma male sostenuta dall'assenza del discernimento degli<br />

spiriti, fino al tormento di un amore talmente violento da sembrare<br />

talvolta che confini con la pazzia, così impetuoso da atterrare lo stesso<br />

corpo e da paralizzarlo. Una visione di pace si delinea nelle ultime pagine,<br />

nelle quali viene analizzata l'unione della volontà umana con quella<br />

divina - sottolineiamo l'analogia con la mistica maschile - e l'amore<br />

perfetto del soggetto verso Cristo secondo il detto di San Bernardo che<br />

Beatrice aveva meditato: «Ci sono molti che desiderano di patire per<br />

Cristo, ma pochi che siano disposti ad imitarlo perfettamente. « Il suo<br />

trattato dal titolo «Seven manieren van minne », non è altro che il<br />

riassunto sistematico di questo lungo cammino verso la santità »... (S.<br />

Roisin, op. cito pp. 117-118). L'autrice descrive questi sette gradi, che<br />

mettono in evidenza l'alta spiritualità di Beatrice di Nazareth, ed ella<br />

cosi conclude: «I giudizi ragranellati dal complesso dei documenti<br />

agiografici consentono di dedurre che i mistici cistercensi liegesi, tanto<br />

monaci che monache, raggiunsero le vette più alte della vita unitiva,<br />

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