Leggi - I Cistercensi
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l'influsso dei <strong>Cistercensi</strong> si fece sentire tanto in Spagna che nel Portogallo,<br />
come in Svezia ed in Irlanda. I muratori ammiravano le belle<br />
costruzioni cistercensi, questi nuovi procedimenti, questa tecnica impeccabile;<br />
sovente vi è fra loro chi lavora nei cantieri delle abbazie cistercensi<br />
e vi imparano il modo di perfezionare le proprie capacità professionali<br />
... Lo spirito dell'architettura cistercense, spirito logico, sincero<br />
ed innovatore, ha contribuito in larga misura allo sviluppo della architettura<br />
religiosa nel Medio Evo, sia in Francia che oltre i suoi confini»<br />
(M. AUBERT,« L'architettura cistercense », II, 215 e 216).<br />
I GRANDI CENTRI DI VITA MISTICA (1)<br />
Il secolo XIII - il secondo secolo cistercense - fu come il XII<br />
un'epoca di intensa pietà. L'ombra di San Bernardo e degli altri Dottori<br />
cistercensi rifulge in tutto l'Ordine e ben oltre. Una religiosa agostiniana,<br />
la Badessa Giuliana di Mont Cornillon, aveva letto, riletto e meditato i<br />
sermoni sul « Cantito dei Cantici », al punto di saperne a memoria una<br />
ventina. Gli innumerevoli conventi di monache, che a quel tempo pullulavano<br />
un pò dappertutto, per un motivo o per l'altro erano tutti<br />
sotto il nome di San Bernardo. Questa intensa vita interiore si manifesta<br />
attraverso i «leggendari », cioè raccolte di «leggende» o vite di<br />
santi personaggi, e per mezzo di pubblicazioni di carattere spirituale.<br />
Certi monasteri, e perfino certe ragioni sono degli autentici centri di<br />
irradiamento spirituale. Merita di citare, oltre a Citeaux e Clairvaux,<br />
talune abbazie come Himmerod in Germania e Villers-en-Brabant -<br />
Villers la Santa - Aywières ed altre, che furono delle vere scuole di<br />
santità.<br />
I santi<br />
Si è preteso che un Capitolo Generale del secolo XIII abbia disposto<br />
la sospensione della causa del Beato Arnolfo di Villers, morto nel<br />
1228, e che si sia opposto per principio ad ogni nuova domanda di<br />
canonizzazione, allo scopo di evitare che, causa il loro stragrande numero,<br />
i santi avessero da creare pregiudizio alla loro venerazione, «ne<br />
multi tudine , sancti vilescerent in Ordine ». Il P. Serafino Lenssen, che<br />
ha dimostrato che un simile decreto capitolare non è mai esistito, fa<br />
un'importante distinzione fra i luoghi della canonizzazione e il culto<br />
locale. Se l'Ordine conta pochi santi canonizzati ufficialmente, in compenso<br />
enumera un grandissimo stuolo di personaggi aventi un culto 10-<br />
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