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Leggi - I Cistercensi

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zione delle feste di San Domenico e di San Pietro di Verona. A loro<br />

volta i Frati Minori ebbero la festa del loro Fondatore, l'Abbate di Santa<br />

Genoveffa ottenne la commemorazione di questa Santa ecc. La presenza<br />

di reliquie insigni o semplici di quelle tenute in venerazione, sembrò<br />

a certi Abbaii un motivo sufficiente per chiedere l'autorizzazione a celebrare<br />

una festa speciale in onore del «loro santo ». Fu il caso di<br />

Clairvaux per San Malachla, di Larrivor per San Maurizio e suoi Compagni,<br />

di La Prée per le SS. Fausta ed Eustachia. Secondo D. Canivez, dal<br />

quale attingiamo questi particolari, gli statuti dei Capitoli fanno menzione<br />

di circa duecento di tali concessioni per il solo secolo XIII. Molte<br />

di queste feste furono estese a tutto l'Ordine (cfr. una lista in Trilhe, op.<br />

cito col. 1802, in nota).<br />

Parecchie feste esigono una speciale menzione. La festa della SS.<br />

Trinità, introdotta nel 1175, fu, nel 1230, elevata al ruolo di festa<br />

di Sermone, ma si specificò che il Sermone non doveva avere per oggetto<br />

il mistero « propter difficultatem materiae ». Nel 1239 la Chiesa francese<br />

si arricchi dell'insigne reliquia della Corona di Spine. Si compose<br />

un ufficio liturgico al fine di perpetuare la memoria di questo evento, e,<br />

nel 1240, il Capitolo Generale fu invitato dal re S. Luigi a adottare<br />

questa festa nelle abbazie di tutta la Francia. Il Capitolo Generale dell'anno<br />

successivo la prescrisse con il rito di «Due Messe ». Essa fu<br />

estesa a tutto l'Ordine nel 1292. La festa del « Corpus Domini» ebbe<br />

per promotrice una religiosa agostiniana di Mont-Cornillon, presso Liegi,<br />

la Beata Giuliana, che, perseguitata nel suo convento, ricevette ospitalità<br />

dalle monache cistercensi, specie quelle del monastero di Salzinnes,<br />

vicino a Namur, e morì a Fosses nel 1258 circondata dai monaci venuti<br />

da Villers-en-Brabant, che successivamente la seppellirono nella loro<br />

abbazia secondo la sua ultima volontà. La festa, celebrata nella diocesi<br />

di Liegi fino dal 1246, fu adottata dall'Abbazia di Villers e pure arricchita<br />

d'indulgenze dal Cardinale-Legato Ugo di Saint-Cher. L'Ordine<br />

fu pure posto in possesso d'un ufficio liturgico completo (vd. « L'ufficio<br />

liturgico completo), (vd. « L'ufficio cistercense per la Festa di Dio, messo<br />

a confronto con quello di San Tommaso », nella Rivista Benedettina,<br />

1910, XXVII, pp. 236-246). San Tommaso ne trasse ispirazione per il<br />

suo lavoro, ma a loro volta i <strong>Cistercensi</strong> adottarono gli inni composti dal<br />

Dottore Angelico. Tuttavia la festa non si diffuse nell'Ordine se non con<br />

grande lentezza. Gli statuti dei Capitoli Generali degli anni 1278, 1294<br />

e 1313, ci portano a conoscenza di monasteri che non l'avevano ancora<br />

in uso. Essa fu introdotta in tutto l'Ordine negli anni 1318 e 1319.<br />

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