Leggi - I Cistercensi
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iassunto le principali disposizioni della « Pervus Fons » (Testo tratto da<br />
« Nomasticon » del 1892, pp. 367-376): «La" Carta della Carità" ha<br />
subito dei ritocchi. I poteri dei Padri immediati sono notevolmente<br />
diminuiti. Nelle Abbazie vacanti, l'amministrazione è posta ormai nel<br />
convento, che è governato dal priore; il sigillo abbaziale è intanto affidato<br />
al Padre Immediato, eccetto quello di Citeaux che rimane sotto<br />
custodia del priore. Gli Abbati Figli non hanno ormai più voce attiva<br />
nell'elezione dell'Abbate Padre. Per l'elezione stessa si conserva ancora<br />
la forma semplice in uso dopo l'esordio dell'Ordine, con il consenso<br />
pontificio ad eludere le formalità prescritte dal can. 24 " Quia propter "<br />
del Concilio Laterano ... D'altronde si ingiunge al Padre immediato che<br />
presiede l'elezione di concedere piena libertà agli elettori e di dare<br />
conferma, ad elezione avvenuta, se l'eletto ne è degno. Le deposizioni<br />
degli Abbati non possono ormai essere poste in atto dal Padre immediato<br />
se non nei casi previsti dal diritto comune, ai quali si aggiunge il<br />
delitto di chi sollecita privilegi contrari alle costituzioni cistercensi. Nel<br />
caso che talune disposizioni siano ritenute necessarie per altri motivi,<br />
ciò lo stabilirà unicamente il Capitolo Generale. La questione dei<br />
Definitori ha avuto la soluzione seguente: il loro numero è fissato in<br />
venticinque; ciascuna delle prime fondazioni ne mette a disposizione<br />
cinque. L'Abbate di Citeaux ne sceglie quattro; ciascuno dei Quattro<br />
Primi Padri ne presenta cinque a scelta dell'Abbate di Citeaux, che ne<br />
elimina uno. Le visite canoniche dovranno effettuarsi in perfetta conformità<br />
con quanto prescritto dalla "Carta della Carità"; la nuova<br />
Bolla aggiunge solamente alcune precisazioni destinate a ridurre le<br />
spese causate alle Abbazie da visite eccessivamente lunghe e con il<br />
seguito di personale troppo numeroso» (Citeaux, col. 950). J. B. Mahn<br />
conclude a buona ragione: «Non si dovrebbe, a proposito di questa<br />
costituzione di Clemente IV, parlare di una vera e propria riforma, ma<br />
piuttosto, come è detto nel prologo, di un provvedimento contingente<br />
destinato a placare una contesa in seno ad un Ordine la cui vita religiosa<br />
ed ascetica costituisce un esempio per tutti... La struttura amministrativa<br />
dell'Ordine, messa a punto da Clemente IV, si conserverà inalterata<br />
fino al 1411, quando, per la prima volta, s'interruppero i Capitoli<br />
Generali» (op. cit., p. 238).<br />
Dato che la questione dei Definitori non fu superata in modo<br />
chiaro dalla Bolla, si decise di riprenderla al successivo Capitolo Generale.<br />
Le due fazioni quella dell'abbate di Clairvaux e quella dell'Abbate<br />
di Citeaux si appellarono alla mediazione di Guy, Cardinale-prete di<br />
San Lorenzo « in Lucina », già Abbate di Citeaux, che era presente al<br />
Capitolo. Il Cardinale diede soddisfazione all'Abbate di Clairvaux, deci-<br />
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