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Leggi - I Cistercensi

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Jean de la Croix Bouton, O.C.S.O.<br />

STORIA DELL'ORDINE CISTERCENSE<br />

(diciannovesima puntata)<br />

PARTE QUARTA<br />

IL SECONDO SECOLO CISTERCENSE<br />

da Innocenzo III (1198) a Bonifacio VIIi (1294)<br />

1. EVOLUZIONE DELLO SPIRITO CISTERCENSE<br />

Allorché Innocenzo III fu assunto al trono pontificio (1198),<br />

Citeaux contava cento anni di vita. È molto nella storia d'un istituzione<br />

religiosa e soprattutto d'un Ordine che, diffuso in tutta la cristianità,<br />

contava allora più di cinquecento abbazie maschili. S'impone dunque un<br />

apprezzamento generale circa il periodo 1198-1294. Come il periodo<br />

precedente, quello di San Bernardo, esso costituisce ancora «l'epoca<br />

d'oro» di Citeaux, ma, come costateremo nel corso di questa narrazione,<br />

l'Ordine ha subito un'evoluzione. Il Cìteaux del 1220 è, sotto certi<br />

aspetti, ben diverso dal Citeaux del 1120. Non si può tuttavia parlare<br />

di decadenza. Il secolo XIII fu per l'Ordine un periodo di grande sviluppo,<br />

a tutti i livelli: la liturgia si arricchì di nuove officiature, l'architettura<br />

fiorì, la mistica diffonde focolai di vita, l'Europa diventa<br />

un'autentica schacchiera sulla quale i quadrati neri rappresentano le<br />

abbazie di monaci o di monache, le opere missionarie dei <strong>Cistercensi</strong>,<br />

sia di colonizzazione che di attività caritativa, sono presenti ovunque.<br />

È l'epoca della beatificazione di San Roberto (1122). È tuttavia da<br />

vedere se Roberto ed i suoi compagni, usciti da Molesme, Alberico,<br />

Stefano e gli altri, si sarebbero veramente trovati a loro agio in tanto<br />

numerose abbazie cistercensi, nelle quali la prosperità e sintomi di decadenza<br />

si fiancheggiavano al punto di compenetrarsi. Senza dubbio non<br />

bisogna prestare fede ai nemici dei monaci, (o d'un satirico come Walter<br />

Map). Tuttavia, quà e là si fanno strada delle gravi reticenze. Sono scevri<br />

di malizia i versi che, poco dopo il 1200, scriveva il castellano Ugo de<br />

Berzé. Egli rendeva omaggio al valore morale dei monaci bianchi, ma<br />

soggiungeva:<br />

« ... c)è mescolato fra loro tanto di quel male che se riescono a<br />

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