Leggi - I Cistercensi
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ma già questo fatto mostra quanto essa sia essenziale nella Chiesa affinché<br />
i cristiani vedano in questa, prima di un'efficente organizzazione<br />
sociale, il mistero stesso del Verbo che per mezzo di essa continua,<br />
visibilmente e invisibilmente, la sua opera di salvezza. « La vera Chiesa<br />
ha la caratteristica di essere nello stesso tempo ... fervente nell'azione<br />
e dedita alla contemplazione» 68. L'una cosa esige l'altra, perché la<br />
Chiesa non può illuminare tu tti gli uomini, annunciando il Vangelo ad<br />
ogni creatura, se essa stessa non splende sempre più della luce che è il<br />
Cristo 69, mediante la santità e una maggiore conoscenza della Parola<br />
salvifica che annuncia. «Cresce, infatti, la comprensione, tanto delle<br />
cose quanto delle parole trasmesse, sia con la riflessione (ex contemplatione)<br />
e lo studio dei credenti, i quali le meditano in cuor loro (cfr. 'Le<br />
2, 19. 51), sia con l'esperienza data da una più profonda intelligenza delle<br />
cose spirituali, sia con la predicazione ... » 10.<br />
I monaci sono chiamati, più degli altri fratelli, ad approfondire,<br />
nella contemplazione, la Divina Parola, affinché coloro che hanno il compito<br />
di annunciarla la presentino al mondo quale essa è: «viva ed<br />
efficace» (Eb 4, 12). E la approfondiscono non in una contemplazione<br />
meramente intellettuale, ma in un incontro continuo, nella fede, con il<br />
Dio vivente che attraverso la Scrittura parla agli uomini. Incontro che<br />
sfocia, poi, nella supplica e nella lode. E, anche in questo, la vita monastica<br />
è « al servizio del genere umano» (Pacomio).<br />
Uomini che hanno ricevuto il dono di facilmente e continuamente<br />
dedicarsi alla preghiera, cooperano all'attività redentrice del Cristo, in<br />
virtù del quale «il nostro servizio di lode ottiene a noi la' grazia che<br />
ci salva» 11. In più, l'azione di grazie, oltre che « fonte di salvezza », è<br />
segno di essa, perché manifesta il nuovo rapporto che l'uomo-Dio, Gesù<br />
Cristo, ha istaurato tra noi e il padre (cfr. Gal 4, 4-7; Rom 8, 16) .<br />
.« Nessuno, infatti, può dire - Gesù è Signore - se non per lo Spirito<br />
Santo» (ICor 12, 3). «E non si creda che i monaci rendano grazie a<br />
Dio, solo per se stessi; essi infatti ... ringraziano Dio per il mondo<br />
intero. E come padri di tutta la terra, elevano benedizioni per tutti» 12,<br />
compiendo così la funzione che fu già dei martiri: essere protettori dei<br />
popoli e degli individui.<br />
La stessa separazione dal consorzio urbano ha lo scopo di rendere<br />
68 Id., n. 2.<br />
69 Cfr. Lumen Gentium, n. 1.<br />
10 Dei Verbum, n. 8.<br />
11 Messale Romano, Prefazio comune IV: la lode, dono di Dio.<br />
12 S. G. CRISOSTOMO, In Mat. Hom., 55, 5.<br />
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