Leggi - I Cistercensi
Leggi - I Cistercensi
Leggi - I Cistercensi
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
mente libero di combattere, in Cristo, contro il demonio, nemico dell'umanità.<br />
«Gli asceti, sulla scorta degli autori sacri, e indubbiamente<br />
del Cristo stesso, hanno riconosciuto questo fatto: solo la solitudine<br />
permette di scoprire, e dunque di affrontare, tutte le forze oscure ch'egli<br />
(l'uomo) porta in sé» 65. La prima vittoria che si deve conseguire è<br />
infatti quella su se stessi, perché « è dal di dentro, dal cuore degli uomini,<br />
che escono i cattivi pensieri ... » (Mc 7, 21). Coerentemente, perciò,<br />
«è monaco colui che in ogni cosa fa violenza a se stesso» 66 per assoggettarsi,<br />
nell'amore, al Cristo.<br />
Se il monaco tratta duramente il suo corpo e lo tiene sottomesso<br />
(cfr. rCor 9, 27), portando continuamente in esso lo stato di Gesù morente,<br />
è perché anche la vita di Gesù si manifesti nel suo corpo (2 Cor<br />
4, 10). Vive, perché in lui lascia vivere il Cristo (cfr. Gal 2, 20).<br />
La carità, la gioia, la pace, la pazienza, la benignità, la bontà, la<br />
fedeltà, la dolcezza, la temperanza, e, in una parola, il completo dominio<br />
di sé, non sono tanto il frutto dell'ascesi, anche se eroica, quanto frutto<br />
dello Spirito di Cristo (cfr. Gal 5, 22) che agisce pienamente in quelli<br />
che, nell'umiltà, si rendono disponibili alla sua azione trasformante. Ed<br />
è sempre per questo Spirito che tutte le mortificazioni, e la stessa continua<br />
mortificazione che è l'obbedienza totale, acquistano la loro misteriosa<br />
sicura fecondità, perché è in Gesù che il monaco « completa nella<br />
sua carne quel che manca ai patimenti di Cristo a pro' del suo corpo<br />
che è la Chiesa» (Col I, 24).<br />
b) serVIZIOai fratelli<br />
« Nessuno pensi che i religiosi con la loro consacrazione diventino<br />
estranei agli uomini o inutili alla città terrestre. Perché, anche se talora<br />
non assistono direttamente i loro contemporanei, li tengono tuttavia<br />
presenti in modo più profondo con la tenerezza di Cristo, e con essi<br />
collaborano spiritualmente, affinché la edificazione della città terrena<br />
sia sempre fondata nel Signore e sia a lui diretta, né avvenga che lavorino<br />
invano quelli che la stanno edificando »67.Così il Concilio giustifica<br />
agli occhi del mondo l'apparente inutilità della vita interamente consacrata<br />
alla contemplazione.<br />
Solo in un contesto di fede è comprensibile la vita monastica,<br />
6S L. BOUYER, Spiritualità dei Padri, op. cit., p. 229.<br />
66 Apoftegmi, Zaccaria 1.<br />
67 Lumen Gentium, n. 46.<br />
- 230-