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motto mario - ITS - Nuove Tecnologie per la Vita

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CURRICULUM SCIENTIFICO<br />

E DIDATTICO<br />

MARIO MOTTO<br />

Via Rampinelli, 98 – 24126 Bergamo - Tel 035 313221<br />

e-mail:<strong>mario</strong><strong>motto</strong>@libero.it<br />

Bergamo, 20 Giugno 2012


1. CURRICULUM VITAE<br />

- Nato a Mi<strong>la</strong>no il 20.04.1946.<br />

- Diplomato nel Luglio1966, Istituto Tecnico C. Cattaneo, Mi<strong>la</strong>no.<br />

- Laureato in Scienze Agrarie, Università degli Studi del<strong>la</strong> Città di Mi<strong>la</strong>no nel Luglio del 1971.<br />

- Diplomato nel Novembre del 1975, Scuo<strong>la</strong> di specializzazione in Biologia, indirizzo Genetica<br />

Applicata, dell’Università degli Studi del<strong>la</strong> Città di Mi<strong>la</strong>no.<br />

- Nominato nell’agosto 1976, dopo pubblico concorso, s<strong>per</strong>imentatore nel ruolo degli Istituti di ricerca<br />

e s<strong>per</strong>imentazione agraria del M.A.F., presso l’Istituto S<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> l’Orticoltura di Salerno,<br />

Sezione di Montanaso Lombardo (Lo).<br />

- Attivo come s<strong>per</strong>imentatore dal Marzo 1977 all’8.6.1989 presso l’Istituto S<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

Cerealicoltura, Sezione di Bergamo.<br />

- Ricercatore associato presso il Dipartimento di Genetica del<strong>la</strong> North Carolina State University a<br />

Raleigh (NC), nel corso del 1978.<br />

- Ricercatore associato presso l’Istituto di Genetica dell’Università di Colonia (Germania) dal 1.2.1983<br />

al 1.2.1984.<br />

- Incaricato <strong>per</strong> l’insegnamento di Genetica Vegetale, a.a. 1982-83, presso <strong>la</strong> Facoltà di Agraria<br />

dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza.<br />

- Incaricato <strong>per</strong> l’insegnamento del corso di Fisiologia delle piante coltivate, a.a. 1985-86 e 1986-87,<br />

presso <strong>la</strong> Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza.<br />

- Direttore di Sezione incaricato dal 1.5.1986 al 7.6.1989 presso l’Istituto S<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

Cerealicoltura, Sezione di Bergamo.<br />

- Direttore di Sezione straordinario dall’8.6.1989 all’8.6.1992 presso l’Istituto S<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

Cerealicoltura, Sezione di Bergamo.<br />

- Vincitore del concorso a posti di professore universitario di ruolo, II fascia, <strong>per</strong> il raggruppamento n°<br />

263: Miglioramento genetico delle piante agrarie, nel 1986.<br />

- Direttore di Sezione ordinario dal 9.6.1992 al 15.11.2004, presso l’Istituto S<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

Cerealicoltura, Sezione di Bergamo.<br />

- Vincitore del concorso <strong>per</strong> un posto di direttore straordinario <strong>per</strong> <strong>la</strong> direzione dell’Istituto<br />

S<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Cerealicoltura con sede in Roma, nel 1999.<br />

1


- Tito<strong>la</strong>re, <strong>per</strong> l’a.a. 1995-1996, dell’insegnamento di “Miglioramento genetico delle piante coltivate”<br />

<strong>per</strong> il corso di <strong>la</strong>urea in Biotecnologie agro-industriali del<strong>la</strong> Facoltà di Scienze MM.FF.NN.<br />

dell’Università degli Studi di Verona.<br />

- Tito<strong>la</strong>re, <strong>per</strong> l’a.a. 2007-2008, dell’insegnamento di “Miglioramento genetico II”, Settore AGR/07 –<br />

Genetica agraria <strong>per</strong> il C.d.L. magistrale in Scienze del<strong>la</strong> produzione e protezione delle piante del<strong>la</strong><br />

Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Mi<strong>la</strong>no.<br />

- Direttore dell’Istituto S<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Cerealicoltura di Roma dal 5.4.2000 al 15.11.2004.<br />

- Direttore incaricato CRA - Unità di ricerca <strong>per</strong> <strong>la</strong> maiscoltura dal 16.11.2004 a oggi.<br />

2. BORSE DI STUDIO, RICONOSCIMENTI<br />

- Nel 1972 ottiene una borsa di studio <strong>per</strong> neo<strong>la</strong>ureati assegnata dal<strong>la</strong> Fondazione G.G. Morando<br />

Bolognini dell’Istituto S<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Cerealicoltura di Roma.<br />

- Negli anni 1973-76 riottiene lo stesso tipo di borsa di studio.<br />

- Nel 1977 gli viene assegnata una borsa di studio <strong>per</strong> l’estero dal Consiglio Nazionale delle Ricerche<br />

che utilizza presso il Dipartimento di Genetica del<strong>la</strong> North Carolina State University, a Raleigh (NC).<br />

- Nel 1982 gli vengono assegnate due borse di studio del CNR e dell’Accademia Nazionale dei Lincei<br />

<strong>per</strong> “Biological Laboratories”, Harvard University, Cambridge, USA, che non utilizza.<br />

- Nel 1982 riceve un’analoga borsa di studio del CNR che utilizza presso l’Istituto di Genetica di<br />

Colonia (FRG).<br />

- Nel 1995 ottiene il riconoscimento ufficiale del<strong>la</strong> Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed<br />

Agricoltura di Bergamo concesso, secondo <strong>la</strong> menzione, a <strong>per</strong>sonalità benemerita <strong>per</strong> lo sviluppo<br />

economico provinciale.<br />

3. CARRIERA IN UNIVERSITA’, ISTITUTI DI RICERCA, CORSI DI SPECIALIZZAZIONE<br />

- Presso l’Istituto di Genetica Vegetale del<strong>la</strong> Facoltà di Agraria di Piacenza, UCSC<br />

Tito<strong>la</strong>re dell’insegnamento del corso di Genetica Vegetale <strong>per</strong> l’a.a. 1982-83.<br />

Tito<strong>la</strong>re dell’insegnamento del corso di Fisiologia delle piante coltivate <strong>per</strong> gli a.a. 1985-86 e 1986-<br />

87.<br />

- Presso l’Istituto Policattedra del<strong>la</strong> Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’Università degli Studi di<br />

Verona<br />

2


Tito<strong>la</strong>re dell’insegnamento del corso di Miglioramento Genetico delle Piante Coltivate <strong>per</strong> l’a.a.<br />

1995-96.<br />

- Presso il Dipartimento di produzioni vegetali del<strong>la</strong> Facoltà di Agraria dell’Università degli<br />

Studi di Mi<strong>la</strong>no<br />

Tito<strong>la</strong>re dell’insegnamento del corso di Miglioramento Genetico II <strong>per</strong> l’a.a. 2007-08.<br />

- Presso <strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> di Specializzazione in Biologia con indirizzo in Genetica Applicata, diretta dal<br />

Prof. C. Barigozzi, dell’Università degli Studi di Mi<strong>la</strong>no.<br />

Frequenta il corso di specializzazione in Genetica Applicata dal novembre 1972 e si diploma nel<br />

novembre del 1975.<br />

- Presso il P<strong>la</strong>nt Breeding Institute di Cambridge (Inghilterra)<br />

Partecipa al corso di Studi “P<strong>la</strong>nt Breeding a technology integrating the p<strong>la</strong>nt sciences”, dal 7 al 19<br />

luglio 1974.<br />

- Presso il Dipartimento di Genetica del North Carolina State University a Raleigh, N.C. (USA)<br />

Ricercatore associato dal Gennaio al Dicembre 1978.<br />

- Presso l’Università di Edinburg (Scozia)<br />

Frequenta il corso di studio organizzato dal<strong>la</strong> N.A.T.O. - F.E.B.S. “Genome organization and<br />

expression in p<strong>la</strong>nts”, 11-21 Luglio 1979.<br />

- Presso l’Istituto S<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> l’Orticoltura di Salerno, Sezione di Montanaso Lombardo<br />

S<strong>per</strong>imentatore dal Settembre 1976 al Marzo 1977.<br />

- Presso l’Istituto di Genetica dell’Università di Colonia, Germania<br />

Ricercatore associato dal 1.2.1983 al 1.2.1984.<br />

- Presso l’Istituto Biosintesi Vegetali, Mi<strong>la</strong>no<br />

Partecipa al corso di “Biologia Moleco<strong>la</strong>re e Trasformazione di Cellule Vegetali” dal 3 al 5 Aprile<br />

1984.<br />

- Presso <strong>la</strong> Scuo<strong>la</strong> Internazionale di Oncologia e Medicina S<strong>per</strong>imentale, Roma<br />

Partecipa in qualità di docente al corso “Ingegneria moleco<strong>la</strong>re delle piante” 19-20 Novembre 1991.<br />

- Presso l’Istituto S<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Cerealicoltura, Sezione di Bergamo<br />

S<strong>per</strong>imentatore dal Marzo 1977 al 1.5.1986.<br />

Direttore di Sezione Incaricato dal 1.5.1986 al 7.6.1989.<br />

Direttore di Sezione straordinario dal 8.6.1989 al 7.6.1992.<br />

Direttore di Sezione ordinario dal 8.6.1992 al 15.11.2004.<br />

3


Direttore di Sezione Incaricato dal 16.11.2004 ad oggi.<br />

- Presso l’Istituto S<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Cerealicoltura, Roma<br />

Direttore di Istituto dal 4.4.2000 al 9.11.2004.<br />

- Ministero del<strong>la</strong> Pubblica Istruzione, Roma<br />

Vincitore nel 1986 del concorso a posti di professore universitario, II fascia, raggr. n° 263:<br />

Miglioramento genetico delle piante agrarie.<br />

- Altri corsi tenuti, seminari<br />

Ha partecipato come docente a diversi corsi di specializzazione svolti presso Istituti del Ministero,<br />

Università e Enti vari. Ha tenuto seminari scientifici in Istituti e Università italiane e straniere.<br />

- Corre<strong>la</strong>tore delle seguenti tesi s<strong>per</strong>imentali di <strong>la</strong>urea presso l’Università degli Studi di Mi<strong>la</strong>no:<br />

- E. ACETI: “Variabilità genetica e corre<strong>la</strong>zioni <strong>per</strong> caratteri qualitativi in una sintetica opaco-2<br />

modificata di mais”.<br />

- F. PANI: “Selezione ricorrente <strong>per</strong> caratteri qualitativi del<strong>la</strong> cariosside in una varietà opaco-2<br />

modificata di mais”.<br />

- F. INTROZZI: “Eredità del contenuto proteico e di zeina del seme di mais”.<br />

- F. CARELLA: “Valutazione del<strong>la</strong> risposta al<strong>la</strong> selezione ricorrente <strong>per</strong> caratteri agronomici in una<br />

popo<strong>la</strong>zione sintetica opaco-2 di mais”.<br />

- G. BRANDOLINI: “Valutazione di metodi di selezione ricorrente in varietà sintetiche di mais a base<br />

genetica stretta”.<br />

- G. MOLLARETTI: “Varibilità genotipica <strong>per</strong> l’accumulo di nitrati in organi vegetativi di piante di<br />

mais”.<br />

- N. ZEDURI: “Effetto del genotipo sull’accumulo e l’utilizzazione dell’azoto in ibridi di mais”.<br />

- O. GRITTI: “Selezione ricorrente <strong>per</strong> il peso del seme in una varietà sintetica di mais”.<br />

- V. ROSSI: “Caratterizzazione del sistema di elementi trasponibili Bg di mais e analisi del<strong>la</strong> frequenza<br />

di trasposizione in piante transgeniche di N.tabacum.<br />

Componente del comitato di valutazione del<strong>la</strong> tesi di dottorato di ricerca presso l’Agricultural<br />

University of Norway, Ås<br />

- C. LINNESTAD : “Barley grain development: characterization of gene expression in gametophytic<br />

and sporophytic tissues by in situ hybridization”. 21 Giugno 1996.<br />

Componente del comitato di valutazione del<strong>la</strong> tesi di dottorato di ricerca presso l’Università di<br />

Madeira<br />

4


L.R.A. DE FREITAS: “Evaluation of genetic diversity of cereals on the Archipe<strong>la</strong>go of Madeira”. 15<br />

Gennaio 2008.<br />

Congressi<br />

Ha partecipato a Congressi del<strong>la</strong> Società Italiana di Genetica Agraria, dell’Associazione Genetica<br />

Italiana, del<strong>la</strong> Società Italiana di Fisiologia Vegetale, e a Congressi internazionali di Genetica,<br />

Miglioramento Genetico, Biologia moleco<strong>la</strong>re, genomica e biotecnologie, presentando in diverse<br />

occasioni comunicazioni e posters<br />

Affiliazioni scientifiche<br />

- Socio del<strong>la</strong> Società Italiana di Genetica Agraria<br />

- - Socio del<strong>la</strong> Società Italiana di Fisiologia Vegetale<br />

- Socio di Eucarpia: eletto <strong>per</strong> il <strong>per</strong>iodo 1993-1996 e 2009-2011 Presidente del<strong>la</strong> Sezione Mais e Sorgo<br />

- Socio dell’American Society of P<strong>la</strong>nt Physiology<br />

- Socio dell’American Association for the Advancement of Science<br />

- Membro del<strong>la</strong> New York Academy of Science<br />

- Socio dell’International Society of P<strong>la</strong>nt Molecu<strong>la</strong>r Biology.<br />

Pubblicazioni<br />

Il candidato ha pubblicato 315 articoli (allegato 1) suddivisi nelle seguenti categorie:<br />

1. Articoli divulgativi su riviste tecniche a diffusione internazionale, nazionale e locale 29<br />

2. Articoli con risultati s<strong>per</strong>imentali su riviste tecniche e divulgative senza referees, su Annali<br />

Istituto o atti convegni (esclusi i riassunti) 101<br />

3. Articoli scientifici a congressi internazionali (esclusi i riassunti) 13<br />

4. Articoli scientifici in italiano su riviste con referees 16<br />

5. Articoli scientifici su riviste internazionali con referees 121<br />

6. Libri, capitoli di libri, rassegne su riviste nazionali ed internazionali 24<br />

Tra gli articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali si annoverano alcuni articoli<br />

comparsi sia su riviste di interesse generale con elevato impact factor quali: EMBO J., Genetics, Mol.<br />

Gen. Genetics, Nucleic Acids Research, J. Biological Chemistry, Development, Transgenic Research,<br />

sia di interesse più specifico quali: P<strong>la</strong>nt Cell, P<strong>la</strong>nt J., Theor. Appl. Genetics, P<strong>la</strong>nt Physiology, P<strong>la</strong>nt<br />

Science, P<strong>la</strong>nt Mol. Biology, Maydica, Genetic Research, Euphytica, P<strong>la</strong>nt Breeding, Phytochemistry,<br />

J. Exp. Botany. Le altre pubblicazioni riguadano articoli divulgativi, tecnici, rassegne, capitoli di libri,<br />

senz’altro secondarie, comunque quasi sempre concernenti attività di ricerca e in accordo con i compiti<br />

istituzionali degli istituti di ricerca e s<strong>per</strong>imentazione del MIPAF.<br />

Brevetti.<br />

5


Sono stati <strong>per</strong> lo più prodotti quale attività connessa con il ri<strong>la</strong>scio di linee e ibridi di mais<br />

costituiti dal<strong>la</strong> Sezione di Bergamo dell’Istituto s<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Cerealicoltura.<br />

4. ATTIVITA’ SCIENTIFICA, TECNICA E DIDATTICA<br />

Premessa<br />

“L’attività di ricerca iniziò nell’ottobre del 1971, presso <strong>la</strong> Sezione di Montanaso Lombardo<br />

dell’Istituto S<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> l’Orticoltura. In quel <strong>per</strong>iodo col<strong>la</strong>borai con il Prof. F. Sa<strong>la</strong>mini al<strong>la</strong><br />

s<strong>per</strong>imentazione sul fagiolo con l’obiettivo di costituire varietà resistenti al virus e adatte al mercato<br />

nazionale. E’ stata questa attività un’es<strong>per</strong>ienza formativa che mi <strong>per</strong>mise di considerare con attenzione<br />

i problemi dell’utilizzazione e del<strong>la</strong> trasmissione del<strong>la</strong> variabilità genetica, con l’accuratezza del<br />

metodo del pedigree, scelto <strong>per</strong> lo sviluppo di questi programmi di miglioramento. Inoltre mi interessai<br />

di mutagenesi o<strong>per</strong>ando sul Ph.vulgaris con mutageni chimici. Col<strong>la</strong>borai anche con G.P. Soressi a<br />

programmi di miglioramento genetico di altre specie orticole, quali pomodoro e pisello. Negli stessi<br />

anni frequentai l’Istituto di Genetica dell’Università degli Studi di Mi<strong>la</strong>no seguendo il corso di<br />

Specializzazione in Genetica Applicata. Presso questo Istituto ho approfondito le conoscenze di<br />

Genetica Generale e di Teoria del<strong>la</strong> Selezione. Inoltre, sotto <strong>la</strong> guida del Prof. Ottaviano appresi <strong>la</strong><br />

tecnica <strong>per</strong> una precisa e rigorosa impostazione metodologica degli es<strong>per</strong>imenti, di analisi ed<br />

e<strong>la</strong>borazione statistica e di genetica quantitativa e di popo<strong>la</strong>zione.<br />

Nel 1975 venni trasferito al<strong>la</strong> Sezione di Bergamo dell’Istituto S<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

Cerealicoltura. Mi fu assegnata, in col<strong>la</strong>borazione con T. Maggiore, l’impostazione delle prove<br />

s<strong>per</strong>imentali del mais e <strong>la</strong> costituzione e scelta di varietà sintetiche atte al miglioramento delle<br />

caratteristiche produttive e delle qualità del seme del mais. Mi interessai anche di genetica formale e<br />

degli aspetti del<strong>la</strong> teoria del<strong>la</strong> selezione di un cereale allogamo, quale il mais. In partico<strong>la</strong>re,<br />

quest’ultimo approccio venne condotto applicando appropriati schemi di selezione ricorrente e modelli<br />

di genetica-statistica miranti ad accertare le variazioni indotte dal<strong>la</strong> selezione sul<strong>la</strong> struttura genetica dei<br />

caratteri quantitativi.<br />

I precedenti aspetti vennero successivamente approfonditi nel 1978 durante il <strong>per</strong>iodo che<br />

trascorsi presso il Dipartimento di Genetica del<strong>la</strong> North Carolina State University, Raleigh, N.C., USA.<br />

In questo <strong>per</strong>iodo col<strong>la</strong>borai, con R.H. Moll, ad un programma di ricerca <strong>per</strong> determinare il controllo<br />

genetico e l’ereditarietà del carattere prolificità del mais. Mi si presentò anche <strong>la</strong> possibilità di seguire<br />

corsi avanzati di Genetica e di Miglioramento genetico. Inoltre, <strong>la</strong> possibilità di contattare autorevoli<br />

6


genetisti, quali J.G. Scandalios e C.S. Levings III, attivi nel settore del<strong>la</strong> Genetica biochimica e<br />

fisiologica del mais mi orientarono ad approfondire a livello biochimico e fisiologico i meccanismi di<br />

base dei processi biosintetici delle piante.<br />

Rientrato a Bergamo proseguii i programmi di genetica quantitativa, già in atto, in<br />

col<strong>la</strong>borazione con T. Maggiore prima e A. Verderio in seguito, e gli studi sul determinismo genetico<br />

al<strong>la</strong> base dei caratteri quantitativi e di genetica formale atti a produrre una dettagliata mappa genica<br />

del<strong>la</strong> regione Hs-gl del cromosoma 7 del mais. Inoltre, mi interessai di sviluppare appropriati criteri<br />

biochimici da applicare ai fini tassonomici a varietà di mais e di condurre ricerche di fisiologia del<strong>la</strong><br />

produzione tendenti ad individuare indici fisiologici e biochimici da applicare al<strong>la</strong> selezione di questa<br />

pianta. Gli stessi anni mi videro impegnato in un’es<strong>per</strong>ienza di insegnamento del corso di Genetica<br />

Vegetale presso <strong>la</strong> facoltà di Agraria, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore a Piacenza.<br />

Nello stesso <strong>per</strong>iodo i progressi raggiunti nel campo del<strong>la</strong> Biologia moleco<strong>la</strong>re e del<strong>la</strong> Genetica<br />

vegetale mi indussero ad avvicinarmi agli studi di biologia moleco<strong>la</strong>re, in generale, e più precisamente<br />

ad approfondire a livello biochimico gli elementi genetici trasponibili del mais e i meccanismi di<br />

rego<strong>la</strong>zione genica delle piante che limitano <strong>la</strong> crescita, lo sviluppo e <strong>la</strong> produttività. Questa tendenza è<br />

stata favorevolmente stimo<strong>la</strong>ta e rafforzata nel 1980 dal<strong>la</strong> conoscenza del Prof. P. Starlinger<br />

dell’Istituto di Genetica dell’Università di Colonia. L’incontro con questo bril<strong>la</strong>nte genetista, attivo<br />

nelle indagini a livello moleco<strong>la</strong>re degli elementi trasponibili dei batteri e delle piante e, in generale,<br />

del<strong>la</strong> biologia moleco<strong>la</strong>re, è stato, infatti, rilevatore di un’interessante tematica basata su tecnologie<br />

biologiche innovative. Ne 1983, presso il suo <strong>la</strong>boratorio all’Istituto di Genetica di Colonia, appresi,<br />

assieme ai fondamenti delle tecniche del DNA ricombinate e del<strong>la</strong> genetica degli elementi trasponibili,<br />

anche l’interesse a fornire una chiave interpretativa dei fenomeni biologici ed a produrre un modello<br />

interpretativo di realtà s<strong>per</strong>imentali emergenti.<br />

Rientrato in Italia all’inizio del 1984, in col<strong>la</strong>borazione con F. Sa<strong>la</strong>mini e R. Marotta mi<br />

interessai allo sviluppo del <strong>la</strong>boratorio di Ingegneria genetica del<strong>la</strong> Sezione di Bergamo, e al<strong>la</strong> messa a<br />

punto di strategie genetiche e genetico-moleco<strong>la</strong>ri <strong>per</strong> l’identificazione di sequenze nucleotidiche di<br />

mais corrispondenti a loci di potenziale interesse produttivo ed <strong>per</strong> lo sviluppo di vettori <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

trasformazione di cellule vegetale. Nello stesso <strong>per</strong>iodo, in col<strong>la</strong>borazione con A. Verderio, proseguii<br />

l’attività re<strong>la</strong>tiva a programmi di selezione ricorrente e a programmi partico<strong>la</strong>ri <strong>per</strong> l’ottenimento di<br />

ibridi tardivi adatti al<strong>la</strong> produzione di biomassa, di ibridi precocissimi <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione di granel<strong>la</strong> in<br />

secondo raccolto e di ibridi opaco-2 ad elevata capacità nutrizionale.<br />

7


Gli stessi anni mi videro impegnato in una nuova es<strong>per</strong>ienza biennale di insegnamento del corso<br />

di “Fisiologia delle piante coltivate” presso <strong>la</strong> Facoltà di Agraria di Piacenza dell’Università Cattolica<br />

del S. Cuore, <strong>per</strong> <strong>la</strong> cui esposizione mi sono rifatto a rassegne pubblicate sugli Ann. Rev. P<strong>la</strong>nt<br />

Physiology, sull’Encyclopedia of P<strong>la</strong>nt Physiology e a monografie su argomenti specifici. Questa<br />

es<strong>per</strong>ienza mi <strong>per</strong>mise di acquisire notevoli apporti conoscitivi re<strong>la</strong>tivamente a processi fisiologici e<br />

biochimici responsabili del determinismo del<strong>la</strong> produttività vegetale.<br />

Una simile es<strong>per</strong>ienza è stata effettuata nel 1995, quale tito<strong>la</strong>re dell’insegnamento di<br />

Miglioramento genetico delle piante coltivate del corso di <strong>la</strong>urea in Biotecnologie agro-alimentari,<br />

presso <strong>la</strong> Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’Università degli Studi di Verona, e più recentemente<br />

(2008) quale tito<strong>la</strong>re dell’insegnamento di “Miglioramento genetico II” del Cdl. magistrale in Scienze<br />

del<strong>la</strong> produzione e protezione delle piante del<strong>la</strong> Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di<br />

Mi<strong>la</strong>no.<br />

Ho accettato questi incarichi principalmente <strong>per</strong>chè le conoscenze e le es<strong>per</strong>ienze accumu<strong>la</strong>te in più di<br />

vent’anni di attività di ricerca nei settori del<strong>la</strong> genetica, teoria del<strong>la</strong> selezione, biologia moleco<strong>la</strong>re,<br />

fisiologia e biotecnologie applicate ai diversi settori del miglioramento genetico delle piante potevano<br />

trovare una favorevole amplificazione, qualora trasmessa agli studenti, ed anche come <strong>per</strong>iodo di<br />

verifica e aggiornamento professionale. Per l’insegnamento dell’ultimo corso mi sono avvalso <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

parte di miglioramento genetico convenzionale e <strong>per</strong> gli aspetti del<strong>la</strong> teoria del<strong>la</strong> selezione dei testi di<br />

Chrispeels e Sadawa “Genetica, biotecnologie e agricoltura sostenibile” e di Barcaccia e Falcinelli<br />

“Genetica e genomica”, mentre <strong>per</strong> <strong>la</strong> parte di biotecnologie e genomica ad articoli e rassegne<br />

pubblicate recentemente su riviste di interesse generale (Science, Nature, Cell, EMBO J., J. Biol.<br />

Chem.) e specializzate (Biotechnology, Trends in Biotechnlogy, Current Opinion in P<strong>la</strong>nt Science and<br />

biotechnology, Trends in Genetics, Ann. Rev. of P<strong>la</strong>nt Physiol., P<strong>la</strong>nt Mol. Biol., Crop Sci., Theor.<br />

Appl. Genet., Molecu<strong>la</strong>r Breed., ecc.).<br />

Nel Maggio del 1986 il Direttore dell’Istituto s<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Cerealicoltura, Prof. A.<br />

Bianchi, mi incaricava di svolgere le mansioni di Direttore di Sezione a seguito delle dimissioni<br />

rassegnate dal Dr. C. Soave. Tale incarico è stato successivamente confermato, in data 23.09.1986, con<br />

nomina del Ministro pro-tempore dell’Agricoltura e delle Foreste.<br />

L’impostazione scientifica ed organizzativa presso <strong>la</strong> Sezione di Bergamo aveva reso<br />

disponibili i <strong>la</strong>boratori e le attrezzature indispensabili <strong>per</strong> lo svolgimento di un’attività di ricerca<br />

indirizzata sia negli aspetti scientifici di base che in quelli applicativi diretti al miglioramento genetico<br />

8


del mais. In partico<strong>la</strong>re, tale impostazione ha <strong>per</strong>messo <strong>la</strong> costituzione di un <strong>la</strong>boratorio <strong>per</strong> analisi<br />

finalizzate al miglioramento delle qualità nutrizionali delle farine e dei trinciati del mais, di un<br />

<strong>la</strong>boratorio di biologia moleco<strong>la</strong>re e di colture cellu<strong>la</strong>ri <strong>per</strong> l’applicazione delle nuove tecniche avanzate<br />

<strong>per</strong> <strong>la</strong> manipo<strong>la</strong>zione diretta del DNA, <strong>la</strong> coltura di cellule e tessuti, l’iso<strong>la</strong>mento e <strong>la</strong> caratterizzazione<br />

di geni agronomicamente utili e lo sviluppo di una significativa attività di ricerca.<br />

La potenzialità o<strong>per</strong>ativa del<strong>la</strong> Sezione è ulteriormente migliorata sia attraverso l’ampliamento<br />

delle camere di crescita, il completamento e il riammodernamento del<strong>la</strong> strumentazione sia dei<br />

<strong>la</strong>boratori <strong>per</strong> <strong>la</strong> chimica dei foraggi e delle farine, sia dei <strong>la</strong>boratori di biologia moleco<strong>la</strong>re e cellu<strong>la</strong>re.<br />

La Sezione è attualmente dotata di spettrometri di massa, di strumenti <strong>per</strong> cromatografia liquida, di<br />

apparecchiature <strong>per</strong> <strong>la</strong> sequenza e <strong>la</strong> sintesi del DNA, analizzatori automatici di N, C, e S elementare,<br />

NO2, NO3 e NH3, di fluorimenti e spettrometri ad assorbimento atomico <strong>per</strong> <strong>la</strong> determinazione di<br />

metalli pesanti e di <strong>per</strong>sonal computers <strong>per</strong> l’analisi dei dati s<strong>per</strong>imentali. E’ stato inoltre riadattato<br />

l’edificio principale e sono stati sistemati i fabbricati aziendali. Si è anche proceduto all’adeguamento<br />

dell’impianto elettrico alle attuali norme legis<strong>la</strong>tive, all’ampliamento degli spazi adibiti agli uffici ed ai<br />

<strong>la</strong>boratori attraverso o<strong>per</strong>e murarie.<br />

Il successivo interessamento del<strong>la</strong> direzione dell’Istituto s<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Cerealicoltura, del<br />

Presidente del<strong>la</strong> Camera di Commercio di Bergamo e del Presidente dell’Amministrazione Provinciale<br />

di Bergamo hanno portato altresì nello stesso <strong>per</strong>iodo ad un intervento finanziario triennale di queste<br />

Amministrazioni <strong>per</strong> migliorare <strong>la</strong> potenzialità o<strong>per</strong>ativa del<strong>la</strong> Sezione pari a 1 milione di euro. Questo<br />

contributo è stato destinato all’utilizzo di un’azienda nel<strong>la</strong> provincia di Bergamo di circa 15-20 ha, <strong>per</strong><br />

localizzare parte delle attività di s<strong>per</strong>imentazione e di divulgazione precedentemente svolte<br />

nell’Istituto. Esso ha inoltre <strong>per</strong>messo l’acquisto di nuove e più moderne attrezzature scientifiche<br />

destinate ai <strong>la</strong>boratori di fisiologia vegetale, biotecnologie applicate e di miglioramento genetico.<br />

In tempi recenti è stata, inoltre, in parte realizzata in col<strong>la</strong>borazione con l’Azienda Foreste del<strong>la</strong><br />

Regione Lombardia e l’Assessorato all’agricoltura del<strong>la</strong> Regione Lombardia e del MIPAF, <strong>la</strong><br />

costruzione di un Centro <strong>per</strong> <strong>la</strong> conservazione e valorizzazione delle risorse genetiche di piante di<br />

interesse agrario: centro complementare e di supporto <strong>per</strong> l’attività di ricerca di analisi dei genomi e <strong>per</strong><br />

<strong>la</strong> selezione assistita di nuove varietà di mais con metodi tradizionale senza ricorrere a soluzioni<br />

transgeniche. Tali contributi hanno <strong>per</strong>messo il riadattamento di un edificio di 450 m 2 <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

conservazione del seme in celle climatiche e l’acquisto di attrezzature scientifiche <strong>per</strong> es<strong>per</strong>imenti ad<br />

9


alto volume di informazione (analizzatore automatico del DNA, robot <strong>per</strong> l’estrazione automatica del<br />

DNA, picker di colonie e spotter, printer <strong>per</strong> supporti ad elevata densità, lettore di microchip).<br />

Gli attuali interessi scientifici ed o<strong>per</strong>ativi del<strong>la</strong> Sezione sono indirizzati a ricerche sia di base<br />

che applicate dirette al miglioramento genetico del mais condotte nel quadro di progetti finalizzati di<br />

interesse nazionale ed europeo. In partico<strong>la</strong>re, gli attuali temi di ricerca e s<strong>per</strong>imentazione del<strong>la</strong> Sezione<br />

riguardano le problematiche agronomiche, le scelte varietali, il miglioramento genetico, <strong>la</strong> fisiologia<br />

del<strong>la</strong> produzione, <strong>la</strong> genetica formale e quantitativa, <strong>la</strong> genetica biochimica, fisiologica e cellu<strong>la</strong>re, <strong>la</strong><br />

biologia moleco<strong>la</strong>re e gli studi avanzati sull’organizzazione del genoma del mais.<br />

Partico<strong>la</strong>rmente curato è il settore scientifico che riguarda l’approccio genetico al<strong>la</strong> produttività,<br />

grazie all’enorme aumento del<strong>la</strong> resa produttiva degli ibridi di mais oggi coltivati che <strong>per</strong>mette così un<br />

rapido ammortamento del costo del<strong>la</strong> ricerca scientifica. Segnalo che <strong>la</strong> biologia e gli interventi<br />

genetici, sebbene abbiano già svolto un ruolo di primaria importanza nel potenziare le produzioni<br />

vegetali, rivestiranno nel futuro il ruolo di principali fattori di propulsione, di innovazione e di<br />

progresso del comparto agricolo, avvalendosi anche delle nuove tecniche d’analisi del genoma.<br />

Partico<strong>la</strong>re rilievo hanno assunto gli studi diretti al<strong>la</strong> caratterizzazione a livello genetico e<br />

biochimico di geni di potenziale interesse agronomico <strong>per</strong> gruppi di mutazioni che interferiscono con le<br />

sintesi delle cere epicutico<strong>la</strong>ri delle foglie e delle proteine di riserva del seme. Grazie a questi studi<br />

sono stati iso<strong>la</strong>ti e caratterizzati due geni che rego<strong>la</strong>no <strong>la</strong> sintesi delle zeine dell’endos<strong>per</strong>ma: il gene<br />

O2 e il gene b-32 che hanno <strong>per</strong>messo una analisi funzionale degli stessi. In partico<strong>la</strong>re i risultati<br />

ottenuti dalle ricerche svolte dal candidato sul gene O2, il primo esempio nelle piante di attivatori<br />

trascrizionali appartenenti al<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse dei “leucine zip<strong>per</strong>”, sono stati frequentemente citati in numerosi<br />

articoli scientifici, rassegne e capitoli di libri apparsi sulle più prestigiose riviste, libri e monografie sia<br />

di interesse generale sia del settore vegetale. E’ stato inoltre individuato che le mutazioni hgh-lysine<br />

fl2, Mc, e De-B30 influenzano <strong>la</strong> deposizione delle zeine alterandone il sistema di trasporto. Sono stati<br />

inoltre clonati il gene Gl1 e Gl2 del mais ed il sistema di elementi trasponibili Bg-rbg. Nei <strong>la</strong>boratori<br />

del<strong>la</strong> sede di Bergamo si sviluppano, inoltre, ricerche miranti a chiarire le re<strong>la</strong>zioni che intercorrono fra<br />

<strong>la</strong> rego<strong>la</strong>zione genetica e lo stato nutrizionale delle piante di mais mediante l’impiego di tecniche che<br />

consentono di modificare l’apporto dei nutrienti (C e N) all’endos<strong>per</strong>ma, studi fisiologici e biochimici<br />

<strong>per</strong> accertare i meccanismi che influenzano l’assorbimento, <strong>la</strong> traslocazione e l’utilizzazione dell’azoto<br />

nel<strong>la</strong> pianta di mais. Più recentemente è stato attivato un programma di ricerca al fine di verificare il<br />

possibile impiego del gene b-32 che codifica una proteina capace di inattivare <strong>la</strong> sintesi proteica di<br />

10


insetti, funghi e batteri, uno studio sui meccanismi di rego<strong>la</strong>zione delle risposta allo stress idrico nel<br />

mais e il clonaggio e l’analisi moleco<strong>la</strong>re dei geni glossy in mais. Sono altresì state attivate ricerche<br />

miranti a valutare l’impiego di marcatori moleco<strong>la</strong>ri nel<strong>la</strong> caratterizzazione delle linee pure di mais e<br />

<strong>per</strong> identificare blocchi genetici (QTL) che contribuiscono al<strong>la</strong> determinazione di rilevanti caratteri<br />

agronomici, di stabilità produttiva e dell’eterosi. Sono, inoltre, state svolte ricerche sui meccanismi che<br />

alterano <strong>la</strong> struttura del<strong>la</strong> cromatina e interferiscono con il ciclo cellu<strong>la</strong>re e attivati programmi di analisi<br />

del genoma dei cereali.<br />

I programmi di tipo ordinario e straordinario svolti dal candidato con i re<strong>la</strong>tivi<br />

finanziamenti acquisiti sono riportati in Tabel<strong>la</strong> 1.<br />

I programmi straordinari, condotti nell’ambito di progetti finalizzati di interesse nazionale ed<br />

europeo, oltre a rappresentare un’indispensabile fonte di finanziamento del<strong>la</strong> Sezione, hanno favorito <strong>la</strong><br />

crescita culturale e scientifica dei ricercatori, attraverso l’instaurarsi di proficue col<strong>la</strong>borazioni con altre<br />

istituzioni nazionali (Istituto Internazionale di Genetica e Biofisica CNR, Napoli; Istituto di<br />

Agronomia, Università di Firenze, di Mi<strong>la</strong>no e di Bologna; Dipartimento di Fisiologia e Biochimica<br />

Generali, Università di Mi<strong>la</strong>no; Istituto di Biosintesi Vegetali di Mi<strong>la</strong>no; Istituto di Genetica di Pavia;<br />

Dipartimento di Genetica di Mi<strong>la</strong>no; Istituto di Genetica, Università di Pisa;Istituto di Genetica e<br />

Botanica, UCSC, Piacenza; Istituto di Genetica e S<strong>per</strong>imentazione Agraria di Lonigo; Dipartimento di<br />

Biologia s<strong>per</strong>imentale, Università di Bologna) e internazionali (Max-P<strong>la</strong>nck-Institut, Cologne; Istituto<br />

di P<strong>la</strong>nt Breeding, Università di Hohenheim, Stoccarda; Dipartimento di Genetica, Università di<br />

Madrid; John Innes Institute, Norwich; Centre d’Investigacio i Desenvolupment, CSIR, Barcelona;<br />

P<strong>la</strong>nt Genetics Systems, Gent; P<strong>la</strong>nt Molecu<strong>la</strong>r Biology Laboratory, Dipartimento di Biologia<br />

Moleco<strong>la</strong>re, Ås-NHL; Key Gene, Wageningen, Università di Bristol, Università di Innsbruck, Hoesch ,<br />

Francoforte.<br />

La Sezione, partecipando ai programmi Human Capital and Mobility Biotechnology del<strong>la</strong> CEE,<br />

è stata presente nel<strong>la</strong> rete di <strong>la</strong>boratori europei <strong>per</strong> <strong>la</strong> formazione e l’addestramento di giovani<br />

ricercatori nel settore delle biotecnologie applicate alle piante. La Sezione provvede inoltre al<strong>la</strong><br />

conservazione in camere fredde del seme di mais delle varietà italiane, malgrado <strong>la</strong> difficoltà di re<strong>per</strong>ire<br />

finanziamenti ad hoc, e di altre accessioni del<strong>la</strong> specie Zea mays. La Sezione ha ospitato e ospita inoltre<br />

diversi studenti <strong>per</strong> <strong>la</strong> preparazione di tesi s<strong>per</strong>imentali di <strong>la</strong>urea delle facoltà di biologia e agraria<br />

dell’Università di Mi<strong>la</strong>no e di Verona. E’ inoltre convenzionata con l’Università degli Studi di Mi<strong>la</strong>no<br />

11


come sede di <strong>la</strong>boratorio <strong>per</strong> l’espletamento del tirocinio pratico del corso di <strong>la</strong>urea in Scienze Agrarie<br />

e Biologiche.<br />

Tra i principali col<strong>la</strong>boratori che hanno o<strong>per</strong>ato e o<strong>per</strong>ano presso <strong>la</strong> Sezione elenco: P. Ajmone<br />

Marsan, M. Bertolini, C. Balconi, N. Berardo, P. Castiglioni, F. Coppolino, N. Di Fonzo, E. Gentinetta,<br />

H. Hartings, A. Verderio, S. Lanzini, E. Lupotto, G. Mazzinelli, M. Maddaloni, L. Pellegrini, E. Rizzi,<br />

V. Rossi, M. Lauria, M. Sturaro, S. Locatelli. Con l’assegnazione dei borsisti e contrattisti del<br />

Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste e del MIRAAF (F. Fusari, M. Albano, F. Locatelli, C.<br />

Lusardi, D. Bosio, G. Raho, R. Riboldi, D. Del<strong>la</strong> Torre, R. Pirona. C. Lanzanova),<br />

dell’Amministrazione Provinciale di Bergamo (C. Livini, L. Pirovano, A. Reali), del CNR (F. For<strong>la</strong>ni)<br />

e del<strong>la</strong> Pioneer Hi-Bred Italia (G. Monfredini, D. Michel, G. Donini), del<strong>la</strong> Comunità Economica<br />

Europea (D. De Froidmont) e dell’European Molecu<strong>la</strong>r Biology Organization (H.P. Döring) sono stati<br />

via via sviluppati aspetti partico<strong>la</strong>ri di ricerca genetica e di miglioramento genetico. Al<strong>la</strong> conduzione<br />

dell’attività di ricerca e di s<strong>per</strong>imentazione hanno col<strong>la</strong>borato anche 9 o<strong>per</strong>ai a tempo indeterminato con<br />

mansioni diverse e 7-8 o<strong>per</strong>ai a tempo determinato.<br />

Dal 4.4.2000 al 15.11.2004 sono stato responsabile, in qualità di Direttore, a seguito di nomina<br />

con specifico concorso, del<strong>la</strong> programmazione scientifica, economica e del<strong>la</strong> gestione finanziaria-<br />

amministrativa e del <strong>per</strong>sonale dell’Istituto S<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Cerealicoltura, artico<strong>la</strong>to in:<br />

- Sezioni o<strong>per</strong>ative centrali (Roma)<br />

• Pianificazione degli Es<strong>per</strong>imenti (biometria applicata al miglioramento dei cereali)<br />

• Merceologia dei prodotti (tecnologia e biochimica dei prodotti cerealicoli)<br />

• Genetica applicata (miglioramento e fitopatologia dei frumenti)<br />

• Tecniche Agronomiche (interventi e sistemi colturali).<br />

- Sezioni <strong>per</strong>iferiche (miglioramento genetico e tecniche colturali dei cereali):<br />

• S. Angelo Lodigiano (frumento tenero e segale)<br />

• Vercelli (riso)<br />

• Fiorenzuo<strong>la</strong> D’Arda (orzo e triticale)<br />

• Bergamo (mais e sorgo)<br />

• Badia Polesine (avena)<br />

• Foggia (frumento duro e farro)<br />

• Catania (frumento duro e cereali minori)<br />

• Fondazione Morando Bolognini (conservazione in purezza di costituzioni varietali dell’Istituto).<br />

tabel<strong>la</strong><br />

La dotazione di risorse di <strong>per</strong>sonale e di attrezzature strumentali sono riassunte nel<strong>la</strong> seguente<br />

Personale Strutture<br />

12


• direzione scientifica 1<br />

• direttori di Sezione 8<br />

• <strong>per</strong>sonale scientifico di ruolo 24<br />

• tecnologi 8<br />

• <strong>per</strong>sonale scientifico a tempo det. 30<br />

• borsisti/assegnasti 13<br />

• <strong>per</strong>sonale tecnico di ruolo 25<br />

• <strong>per</strong>sonale tecnico a tempo det. 9<br />

• o<strong>per</strong>ai fissi 37<br />

• o<strong>per</strong>ai a tempo determinato 17<br />

• direzione amministrativa 1<br />

• <strong>per</strong>sonale amministrativo 24<br />

• custode 1<br />

Totale 198<br />

13<br />

• apparecchiature tecnico-scientifiche<br />

(valore in milioni di euro 30<br />

• <strong>la</strong>boratori (chimica, biochimica, colture<br />

• cellu<strong>la</strong>ri, biologia moleco<strong>la</strong>re, genetica)<br />

5500 mq<br />

uffici 4500 mq<br />

magazzini, rimesse, abitazioni,<br />

foresterie 6000 mq<br />

• aziende s<strong>per</strong>imentali (n° 7) 885 ha<br />

• serre 1500 mq<br />

• celle di crescita 12<br />

• centro conservazione germop<strong>la</strong>sma 400 mq<br />

Gli obiettivi generali dell’Istituto S<strong>per</strong>imentale <strong>per</strong> <strong>la</strong> Cerealicoltura sono stati volti a:<br />

- aumentare le conoscenze scientifiche dei processi produttivi <strong>per</strong> migliorare le rese, l’adattabilità e <strong>la</strong><br />

qualità delle produzioni dei cereali;<br />

- accrescere <strong>la</strong> competitività delle produzioni cerealicole italiane attraverso il mantenimento, <strong>la</strong><br />

valorizzazione e <strong>la</strong> qualificazione varietale, <strong>la</strong> loro diversificazione mediante <strong>la</strong> conservazione del<strong>la</strong><br />

biodiversità e l’impiego mirato di tecniche genetiche innovative <strong>per</strong> il miglioramento varietale; tali<br />

attività sono finalizzate, non solo all’incremento delle produzioni, e al contenimento dei costi di<br />

produzione, ma anche al<strong>la</strong> riduzione dell’impatto ambientale (bassa richiesta di mezzi tecnici) e dei<br />

trattamenti chimici (resistenze genetiche a parassiti, patogeni e stress abiotici);<br />

- promuovere ed effettuare innovazione varietale e dei processi di produzione volti a migliorare <strong>la</strong><br />

qualità e <strong>la</strong> quantità delle produzioni dei cereali e degli alimenti da essa derivati, valorizzando anche<br />

i prodotti tipici e di nicchia;<br />

- salvaguardare e valorizzare le risorse genetiche rilevanti <strong>per</strong> <strong>la</strong> cerealicoltura italiana utili allo<br />

sviluppo di nuove varietà adatte alle esigenze emergenti del<strong>la</strong> cerealicoltura;<br />

- effettuare studi e ricerche, biologiche, genetiche e agronomiche orientate allo sviluppo di sistemi<br />

cerealicoli “sostenibili”;<br />

- trasferire le informazioni acquisite in prodotti innovativi ad alto valore aggiunto e <strong>per</strong> migliorare <strong>la</strong><br />

qualità degli alimenti da essa derivanti, valorizzando anche i prodotti tipici e di nicchia.


Le competenze delle singole Sezioni hanno <strong>per</strong>messo di conseguire risultati scientifici e<br />

o<strong>per</strong>ativi nel settore del<strong>la</strong> biologia, del<strong>la</strong> genetica, del miglioramento genetico, dello sviluppo e<br />

dell’implementazione di tecnologie avanzate <strong>per</strong> <strong>la</strong> soluzione dei problemi applicativi (varietà e<br />

biotecnologie) dei cereali.<br />

Le risorse finanziarie impiegate <strong>per</strong> il finanziamento delle attività dell’Istituto (bi<strong>la</strong>ncio annuo<br />

di circa 12 milioni di Euro) sono ascrivibili a contributi del Ministero delle Politiche Agricole e<br />

Forestali, da trasferimenti da parte dello Stato, Regioni, Comuni, Province, da trasferimenti da parte di<br />

altre fonti, da entrate derivanti da vendita di beni, di redditi e proventi patrimoniali. L’Istituto ha svolto<br />

programmi di ricerca nel quadro di progetti finalizzati del Ministero delle Politiche Agricole e<br />

Forestali, delle Regioni, del CNR, del MIUR, dell’Unione Europea, ed in alcuni casi ha acquisito <strong>la</strong><br />

funzione di coordinatore. Infine, nel <strong>per</strong>iodo del<strong>la</strong> mia direzione, sono stati attivati 64 progetti di ricerca<br />

straordinaria, parte preponderante dell’attività di ricerca e s<strong>per</strong>imentazione dell’Istituto. Come Direttore<br />

dell’Istituto sono stato altresì responsabile dell’attività del<strong>la</strong> Fondazione Morando Bolognini (S.<br />

Angelo Lodigiano), ente morale amministrato dall’Istituto. Tale Fondazione ha tra i suoi compiti<br />

statutari le finalità di istruzione, s<strong>per</strong>imentazione e propaganda agrico<strong>la</strong>, <strong>la</strong> ricerca e <strong>la</strong> diffusione delle<br />

varietà più adatte ai territori dell’Alta Italia, con lo scopo di accrescere <strong>la</strong> produzione unitaria ad<br />

incremento dell’economia globale del Paese.<br />

Nell’ambito del riordino degli IRSA è stato proposto dallo scrivente di:<br />

- razionalizzare l’artico<strong>la</strong>zione delle sedi dell’Istituto <strong>per</strong> ottimizzare il rapporto complessivo costi-<br />

benefici, con <strong>la</strong> riduzione del numero di sedi, possibilmente collegate, a livello locale, ad altre<br />

iniziative nazionali di ricerca universitaria e/o del CNR;<br />

- aumentare <strong>la</strong> specifica competenza scientifica e <strong>la</strong> produttività del<strong>la</strong> ricerca e s<strong>per</strong>imentazione con<br />

progetti strategici, costituendo piattaforme tecnologiche e di s<strong>per</strong>imentazione centralizzate;<br />

- re<strong>per</strong>ire ulteriore <strong>per</strong>sonale tecnico e scientifico con incremento del<strong>la</strong> professionalità e del<strong>la</strong> qualità<br />

degli o<strong>per</strong>atori.<br />

Riservo le ultime frasi di questa premessa al<strong>la</strong> Rivista MAYDICA. Fondata da L. Fenaroli nel<br />

1956, da rivista tecnica è stata trasformata nel 1975 in rivista scientifica internazionale. Gli editori sono<br />

P.A. Peterson dell’Iowa State University e A. Bianchi; <strong>per</strong>sonalmente o<strong>per</strong>o dal 1987 come editore<br />

tecnico. Gli articoli che sono stati pubblicati (645 <strong>la</strong>vori negli ultimi 20 anni ), provenienti da numerosi<br />

Paesi Europei, Americani, Asiatici, Africani e Australiani, sono di buon livello scientifico.<br />

Tab. 1 - Progetti di ricerca sviluppati nel corso del<strong>la</strong> carriera scientifica<br />

14


___________________________________________________________________________________<br />

Anno Titolo del<strong>la</strong> ricerca, re<strong>la</strong>tivo ruolo e finanziamento<br />

___________________________________________________________________________________<br />

1972-1974 Miglioramento genetico di piante orticole. Col<strong>la</strong>boratore.<br />

1975-presente Miglioramento genetico del mais da granel<strong>la</strong>. Col<strong>la</strong>boratore. Programma ordinario<br />

MAF.<br />

1976-presente Miglioramento del<strong>la</strong> qualità proteica del mais da granel<strong>la</strong>. Col<strong>la</strong>boratore. Responsabile<br />

dal 1987. Programma ordinario MAF.<br />

1979-1982 Miglioramento genetico e fisiologico del<strong>la</strong> produttività del mais: trinciati e secondi<br />

raccolti. Col<strong>la</strong>boratore. Progetto finalizzato MAF.<br />

1980-1982 Studio dell’interazione carboidrati-proteine nel seme del mais normale e in mutanti<br />

high-lysine (CEE). Col<strong>la</strong>boratore.<br />

1982-1985 Movement of the maize transposable element Ds into the gene opaque-2, regu<strong>la</strong>tor of<br />

storage protein synthesis (BEP-CEE). Col<strong>la</strong>boratore.<br />

1985-1988 Marcatura di geni con trasposoni in mais (IPRA-CNR). Responsabile. Finanziamento:<br />

210 Milioni/Lit.<br />

1986-presente Studio di alcuni sistemi genetici del mais interessanti il miglioramento del<strong>la</strong> specie.<br />

Responsabile. Programma ordinario MAF.<br />

1986-1988 Influenze del genotipo sul<strong>la</strong> durata fogliare e sull’accumulo dell’azoto e dei fotosintati<br />

nel<strong>la</strong> pianta e nei suoi organi (Progetto Fisiologia del<strong>la</strong> produzione - MAF).<br />

Responsabile. Finanziamento: 450 Milioni/Lit.<br />

1986-1989 Molecu<strong>la</strong>r analysis of the high-lysine genes O2 and O6 in maize (Programma BAP-<br />

CEE). Coordinatore. Finanziamento: 425 Milioni/Lit.<br />

1983-1989 Mais <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione di biomassa (Progetto Cereali: sottoprogetto Mais - MAF).<br />

Col<strong>la</strong>boratore. Finanziamento: 1 Miliardo/Lit.<br />

1988-1989 Strategie di identificazione moleco<strong>la</strong>re di geni utili e di trasformazione di cellule<br />

vegetali (Programma <strong>Tecnologie</strong> Avanzate in Agricoltura - MAF). Responsabile.<br />

Finanziamento: 300 Milioni/Lit.<br />

1989-1992 Seed of tomorrow through genetic engineering: analysis of the trans-acting regu<strong>la</strong>tory<br />

gene opaque-2 in maize (Programma Bridge - CEE). Responsabile. Finanziamento:<br />

300 Milioni/Lit.<br />

15


1989-1995 Utilizzazione dei polimorfismi di restrizione del DNA (RFLP) nel miglioramento<br />

genetico del mais (Piano Nazionale Biotecnologie - MAF). Responsabile.<br />

Finanziamento: 1 Miliardo/Lit.<br />

1989-1995 Analisi dei meccanismi genetici e moleco<strong>la</strong>ri che influenzano <strong>la</strong> sintesi delle proteine<br />

di riserva del seme di mais (Piano Nazionale Biotecnologie - MAF). Responsabile.<br />

Finanziamento: 800 Milioni/Lit.<br />

1990-1996 Mais-Dolce: miglioramento genetico ed affinamento di alcuni aspetti di tecnica<br />

agronomica <strong>per</strong> l’incremento quanti-qualitativo del<strong>la</strong> produzione in Italia.<br />

Responsabile. Programma ordinario MAF/Lit.<br />

1990-1995 Metabolismo azotato delle piante di grande coltura: selezione di linee di mais con<br />

espressione differenziale di caratteri afferenti l’utilizzazione dell’N e determinazione di<br />

criteri selettivi applicabili a programmi di miglioramento genetico (Progetto PNR<br />

Biotecnologie MURST-Enichem). Responsabile. Finanziamento: 1.2 Mi<strong>la</strong>rdi/Lit.<br />

1991-1996 Clonaggio e analisi moleco<strong>la</strong>re dei loci Glossy in mais (Progetto CNR - RAISA).<br />

Responsabile. Finanziamento: 400 Milioni/Lit.<br />

1992-1996 Iso<strong>la</strong>mento di geni e di sostanze ad attività biologica <strong>per</strong> <strong>la</strong> resistenza e <strong>la</strong> lotta contro<br />

insetti, nematodi e funghi (Piano Nazionale Resistenze genetiche a stress biotici e<br />

abiotici - MAF). Col<strong>la</strong>boratore. Finanziamento: 400 Milioni/Lit.<br />

1992-1993 Studio quanti-qualitativo dell’amido di mais in rapporto a genotipo e ambiente<br />

(Progetto PRISCA - MAF). Responsabile. Fi<strong>la</strong>nziamento: 70 Milioni/Lit.<br />

1993-1997 Analysis of regu<strong>la</strong>tory factors affecting seed storage protein: deposition and N use<br />

efficiency in maize (Programma AMICA - CEE). Responsabile. Finanziamento: 420<br />

Milioni/Lit.<br />

1993-1997 Ottimizzazione del<strong>la</strong> somministrazione e dell’utilizzazione dell’azoto in rapporto al<strong>la</strong><br />

produttività ed alle caratteristiche qualitative del mais (Progetto PANDA - MAF).<br />

Responsabile. Finanziamento: 240 Milioni/Lit.<br />

1994-1997 Miglioramento cerealicolo <strong>per</strong> innovazioni agroindustriali (Progetto MICIA -<br />

MIRAAF). Col<strong>la</strong>boratore. Finanziamento: 750 Milioni/Lit.<br />

1.1. Selezione di ibridi di mais adatti <strong>per</strong> i processi industriali di estrazione e<br />

trasformazione dell’amido: sviluppo di mais speciali <strong>per</strong> l’utilizzo in prodotti<br />

alimentari emegenti.<br />

16


1.2. Sviluppo di ibridi di mais adatti <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione di biomasse destinate alle<br />

trasformazioni e fermentazioni industriali.<br />

1996-2001 Identificazione di QTL <strong>per</strong> produzione, stabilità ed eterosi in mais (Piano Nazionale<br />

Biotecnologie Vegetali - MIRAAF). Responsabile. Finanziamento: 95 Milioni/Lit.<br />

1996-2001 Clonaggio di geni Glossy in mais (Piano Nazionale Biotecnologie Vegetali -<br />

MIRAAF). Col<strong>la</strong>boratore. Finanziamento: 90 Milioni/Lit.<br />

1996-2001 Analisi dei meccanismi genetici e moleco<strong>la</strong>ri che influenzano <strong>la</strong> qualità delle proteine<br />

di riserva del seme e ingegnerizzazione di piante di mais dotate di proteine di riserva di<br />

elevata qualità (Piano Nazionale Biotecnologie Vegetali - MIRAF). Responsabile.<br />

Finanziamento: 100 Milioni/Lit.<br />

1997-1999 Analysing the function of existing and novel genetic promoters for tissue-specific<br />

expression of transgenes in Zea mays (Programma Biotechnology IV - EEC).<br />

Responsabile. Finanziamento: 450 Milioni/Lit.<br />

1997-2001 Implementation of the European network for evaluation, conservation, utilization of<br />

European maize <strong>la</strong>ndraces genetic resources (Programma The conservation,<br />

characterization, collection and utilization of genetic resources in agriculture, EEC).<br />

Responsabile. Finanziamento: 220 Milioni/Lit.<br />

2001-2005 Sviluppo di indicatori di qualità e miglioramento dei processi produttivi del seme<br />

mediante tecnologie genetiche innovative. (CERSTAR-MIPAF) Responsabile,<br />

Finanziamento: 200 mi<strong>la</strong> Euro.<br />

2001-2006 A functional blueprint for the Zea Mays endos<strong>per</strong>m cell factory (Zeastar). Quinto<br />

programma quadro UE, Responsabile, Finanziamento: 445 mi<strong>la</strong> Euro.<br />

2003-2006 Espressione genica ed accumulo di proteine d’interesse agronomico nel<strong>la</strong> cellu<strong>la</strong><br />

vegetale: meccanismi trascrizionali e post-trascrizionali. (Programma stategic di post-<br />

genomica MIUR) Responsabile, Finanziamento: 210 mi<strong>la</strong> Euro.<br />

2003-2006 Costituzione di mappe funzionali densamente saturate in mais ed orzo – Functional<br />

map. (FIRB-MIUR). Col<strong>la</strong>boratore, Finanziamento: 130 mi<strong>la</strong> Euro.<br />

2002-2005 Indicatori di qualità <strong>per</strong> il miglioramento qualitativo di piante agrarie. (FIRB-MIUR)<br />

Responsabile, Finanziamento: 250 mi<strong>la</strong> Euro.<br />

2003-2007 Sviluppo e impiego di mutator grid <strong>per</strong> l’analisi funzionale di geni afferenti <strong>la</strong><br />

tolleranza a carenze idriche. Analisi genomica del frumento duro <strong>per</strong> l’identificazione<br />

17


di geni utili al miglioramento del<strong>la</strong> tolleranza a carenza idrica e al<strong>la</strong> salinità.<br />

(FRUMISIS-MIPAF) Responsabile, Finanziamento: 300 mi<strong>la</strong> Euro.<br />

2004-2007 Ricerca <strong>per</strong> <strong>la</strong> riduzione delle contaminazioni da af<strong>la</strong>tossine nel <strong>la</strong>tte e derivati.<br />

(AFLARID-MIPAF) Responsabile, Finanziamento: 250 mi<strong>la</strong> Euro.<br />

2004-2006 Risorse genetiche vegetli. Implementazione del trattato FAO <strong>per</strong> le risorse genetiche<br />

vegetali <strong>per</strong> l’alimentazione e l’agricoltura. Settore Cereali. (MIPAF) Responsabile,<br />

Finanziamento: 90 mi<strong>la</strong> Euro.<br />

2005-2007. Ottimizzazione del<strong>la</strong> coltivazione del mais nell’ambiente lombardo, con riguardo al<strong>la</strong><br />

caratterizzazione varietale e al<strong>la</strong> messa a punto di tecniche colturali, <strong>per</strong> l’incremento<br />

del<strong>la</strong> redditività e del<strong>la</strong> qualità. AGROMAIS (Regione Lombardia). Col<strong>la</strong>boratore.<br />

2005-2007 Progetto pilota <strong>per</strong> <strong>la</strong> messa a punto di criteri di c<strong>la</strong>ssificazione del mais re<strong>la</strong>tivamente alle<br />

caratteristiche qualitative ed igienico-sanitarie del mais. PROCLAMA (Regione Lombardia).<br />

Col<strong>la</strong>boratore.<br />

2006-2007 Raggiungimento delle “tecnologie” di produzione e degli obiettivi di filiera <strong>per</strong> <strong>la</strong> maiscoltura<br />

del mezzogiorno. SICERME (MIPAF). Col<strong>la</strong>boratore.<br />

2004.2006 Sviluppo di genotipi di mais con aumentate caratteristiche nutrizionali. elevato<br />

contenuto in antiossidanti e amido resistenti. (MIUR-MIPAF). Col<strong>la</strong>boratore.<br />

2006-2008 Impiego di metodologie genetiche <strong>per</strong> il miglioramento e <strong>per</strong> l’identificazione di geni del<br />

seme del mais (ZEAGEN-MIPAF). Finanziamento: 450mi<strong>la</strong> Euro.<br />

2008-2011 Sviluppo di indicatori energetici, processi enzimatici e fermentativi, ceppi microbici e varietà<br />

innovative di mais utilizzabili <strong>per</strong> produzioni di bioetanolo di seconda generazione (MIPAAF). Finanziamento<br />

500mi<strong>la</strong> Euro.<br />

2010 -2012. Identificazione del<strong>la</strong> variabilità genetica e geni <strong>per</strong> <strong>la</strong> selezione di genotipi tolleranti i danni da<br />

diabrotica in mais (IDIAM-MIPAF). Finanziamento: 282mi<strong>la</strong> Euro.<br />

. Il candidato ha svolto funzioni di coordinatore dei seguenti programmi di ricerca che<br />

coinvolgono altre Istituzioni di ricerca, pubblica e privata, e Istituti Universitari nazionali ed esteri.<br />

• Analisi genomica del frumento duro <strong>per</strong> l’identificazione dei geni u tili al miglioramento del<strong>la</strong><br />

tolleranza a carenza idriche e al<strong>la</strong> salinità (FRUMISIS-MIPAF). Finanziamento: 2,5 milioni di Euro.<br />

• Sviluppo e mantenimento di varietà e sistemi produttivi <strong>per</strong> una cerealicoltura innovativa e sostenibile<br />

(CERSTAR-MIPAF).. Finanziamento: 850mi<strong>la</strong> Euro.<br />

• Sviluppo di indicatori di qualità e miglioramento del processo produttivo di drupacee e melo mediante<br />

metodologie genomiche innovative (FIRS-MIUR). Finanziamento: 650mi<strong>la</strong> Euro.<br />

• A Systems Biology blueprint for integrative molecu<strong>la</strong>r dissection of heterosis in maize for value-added<br />

18


crop improvement in Europe. Programma FP7 “Food, Agriculture and Fisheries, and<br />

Biotechnology” del<strong>la</strong> Comunità Europea.<br />

• Interventi <strong>per</strong> contrastare <strong>la</strong> diffusione e i danni da diabrotica nel<strong>la</strong> maiscoltura Italiana<br />

( IDIAM-MIPAAF). Finanziamento: 694mi<strong>la</strong> Euro.<br />

4.1. INCARICHI TECNICO-SCIENTIFICI<br />

Su richiesta del MIPAF o di altri Enti, lo scrivente ha svolto i seguenti incarichi:<br />

- Componente del Comitato <strong>per</strong> <strong>la</strong> definizione dei criteri di iscrizione delle Varietà al Registro<br />

Nazionale. 22 Maggio 1991.<br />

- Componente del<strong>la</strong> Commissione <strong>per</strong> le normative biotecnologiche inerenti il recepimento del<strong>la</strong><br />

direttiva CEE 90/220 del 23.4.90 sull’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente<br />

modificati. 15 Luglio 1991.<br />

- Componente del Comitato di valutazione e gestione del Programma Nazionale di Ricerca: Resistenze<br />

genetiche agli stress biotici e abiotici . 1991-1996.<br />

- Componente del<strong>la</strong> Commissione di valutazione delle proposte di ricerca “Progetto Biotechnology”<br />

del<strong>la</strong> CEE. Luglio 1991.<br />

- Incaricato dall’Eucarpia Board “Maize and Sorghum Section” di organizzare <strong>la</strong> 16° Conferenza su<br />

“Breeding and Molecu<strong>la</strong>r Biology: Accomplishments and future promises” che si è svolto dal 6 al 9<br />

Giugno 1993 a Bergamo. Oltre che a curare tutti gli aspetti organizzativi e il re<strong>per</strong>imento dei fondi lo<br />

scrivente ha curato <strong>la</strong> pubblicazione delle comunicazioni presente sui Proceedings del<strong>la</strong> Conferenza.<br />

- Incaricato dall’Eucarpia Board “Maize and Sorghum Section” di organizzare <strong>la</strong> 21° Conferenza su<br />

aspetti innovativi del miglioramento genetico e del<strong>la</strong> biologia del mais che si è svolgerà nel Giugno<br />

2009 a Bergamo.<br />

- Organizzatore delle “Giornate del mais”, incontro annuale che si svolge a Bergamo indirizzato a<br />

aggiornamenti tecnici e scientifici re<strong>la</strong>tivi alle produzioni maidicole.<br />

- Organizzatore del Convegno “Il futuro del<strong>la</strong> maiscoltura italiana. Agricoltura, Ambiente, Industria e<br />

Ricerca: Tendenze e Problemi”. Bergamo, 17.09.1994 (Camera di Commercio, Amministrazione<br />

Provinciale di Bergamo).<br />

- Organizzatore del Workshop “Metabolic regu<strong>la</strong>tion in the developing seeds”. Bergamo 5-6 Ottobre<br />

1995 (AMICA-CEE).<br />

- Editore Tecnico del<strong>la</strong> rivista Maydica dal 1987 ad oggi.<br />

19


- Membro dell’Editorial Board del<strong>la</strong> rivista The P<strong>la</strong>nt Journal dal 1991 al 1997.<br />

- Membro dell’Editorial Board del<strong>la</strong> rivista Genetika dal 1997.<br />

- Componente di valutazione dei Progetti di ricerca “Human Frontier. Science Programme”.<br />

Strasburgo, Francia, 1996-1998; CEE, USDA.<br />

- Componente del<strong>la</strong> Commissione Sementi del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali dal<br />

1.9.2002 al 20.12.2004.<br />

- Revisore di articoli scientifici <strong>per</strong> le riviste: Genetics, P<strong>la</strong>nt Physiol., Maydica, P<strong>la</strong>nt Breeding, P<strong>la</strong>nt<br />

Mol. Biol., Mol. Gen. Genomics, P<strong>la</strong>nt Cell, Theor. Appl. Genet., Mol. Breeding., Euphytica, P<strong>la</strong>nt J.,<br />

Genome, Proteomics, Heredity, Hereditas, Gene, Trend P<strong>la</strong>nt Sci., J. P<strong>la</strong>nt Physiol. & Biochem.<br />

- Componente gruppo di <strong>la</strong>voro OGM: MIPAF, 2004-2006.<br />

- Es<strong>per</strong>to Comitato consultivo in materia di coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali e<br />

biologiche, MIPAF, 2006.<br />

- Componente Albo degli es<strong>per</strong>ti <strong>per</strong> <strong>la</strong> valutazione di progetti di ricerca e s<strong>per</strong>imentazione, MIPAF,<br />

Regione Lombardia, 2005.<br />

- Membro Sottocommissione tecnico scientifica programma interregionale “Sviluppo Rurale”,<br />

sottoprogramma “Innovazione e ricerca “Azione di innovazione e ricerca a supporto del Piano<br />

sementiero. Regione dell’Umbria, 2004.<br />

- Componente del Comitato scientifico del Centro de Estudio de Macaronesia (CEM), Università di<br />

Madeira, Portogallo.<br />

- Valutatore di progetti di ricerca FWF Der Wissenschaftsfonds , Vienna, Austria, 2004.<br />

4.2. STUDI, RICERCHE E RASSEGNE<br />

L’attività scientifica del candidato è riassunta presentando le ricerche sviluppate nel settore delle<br />

piante orticole, attività svolta dallo stesso all’inizio dell’attività professionale a cui fanno seguito, le<br />

es<strong>per</strong>ienze maturate nel settore del<strong>la</strong> biologia e del<strong>la</strong> genetica vegetale, con partico<strong>la</strong>re riferimento al<br />

mais, <strong>la</strong> coltura di maggiore importanza del<strong>la</strong> cerealicoltura italiana (2,5 miliardi di Euro di produzione<br />

lorda vendibile) e pianta modello <strong>per</strong> studi di genetica, miglioramento genetico e biologia moleco<strong>la</strong>re e<br />

genomica, risultati che sono in molti casi estensibili anche ad altri organismi di interesse agrario. In<br />

partico<strong>la</strong>re si commentano le ricerche genetiche sviluppate dal candidato <strong>per</strong> il miglioramento del mais<br />

re<strong>la</strong>tivamente al<strong>la</strong> granel<strong>la</strong>, al<strong>la</strong> qualità del seme del mais, allo sviluppo di mais <strong>per</strong> biomasse e<br />

all’attività di costituzione varietale; si discutono brevemente anche le prove comparative dei mais<br />

commerciali coordinate dal<strong>la</strong> Sezione finora diretta dal candidato, l’attività di conservazione e<br />

20


valorizzazione delle risorse genetiche, le ricerche che il candidato ha sviluppato nel settore del<strong>la</strong><br />

fisiologia vegetale, del<strong>la</strong> genetica formale, gli studi condotti sugli elementi trasponibili del mais, le<br />

es<strong>per</strong>ienze di biologia e genetica moleco<strong>la</strong>re re<strong>la</strong>tive alle indagini sui meccanismi genetici e moleco<strong>la</strong>ri<br />

che influenzano <strong>la</strong> sintesi di importanti vie metaboliche del seme, soprattutto le proteine di riserva e<br />

delle cere epicutico<strong>la</strong>ri quali premesse ad interventi di ingegneria genetica, le ricerche re<strong>la</strong>tive all’uso<br />

dei marcatori moleco<strong>la</strong>ri del DNA e le applicazioni di tecnologie innovative e di analisi del genoma.<br />

Quanto descritto mira ad illustrare i progressi del miglioramento genetico, diretti allo sviluppo di<br />

metodi di genetica e dell’impiego di nuove tecnologie derivate dal<strong>la</strong> genetica e dal<strong>la</strong> biologia<br />

moleco<strong>la</strong>re <strong>per</strong> esplorare i livelli di espressione del genoma di organismi di rilievo agrario, utili <strong>per</strong><br />

mettere in luce assetti genici importanti che sostengono <strong>la</strong> produzione agrico<strong>la</strong>, <strong>la</strong> stabilità produttiva,<br />

<strong>la</strong> resistenza alle ma<strong>la</strong>ttie ed alle condizioni ambientali avverse e <strong>la</strong> qualità delle produzioni. Sono<br />

infine indicati ulteriori sviluppi di ricerca <strong>per</strong> chiarire fenomeni quali <strong>la</strong> pleiotropia e l’eterosi che<br />

rivestono importanza dal punto di vista applicativo e <strong>per</strong> <strong>la</strong> progettazione biologica di molecole<br />

innovative di elevato valore commerciale.<br />

4.2.1. Ricerche di genetica <strong>per</strong> il miglioramento di piante orticole<br />

Il candidato, all’inizio dell’attività di ricerca, si è occupato, in partico<strong>la</strong>re, di studi di mutagenesi<br />

chimica in Ph.vulgaris determinando <strong>la</strong> frequenza di mutazione e il numero di cellule presenti<br />

nell’embrione e delle quali si origina l’asse del<strong>la</strong> pianta. La parte applicativa riguarda <strong>la</strong> costituzione<br />

delle varietà Mary P2, Inge P73, Lisa P71, resitenti alle virosi e adatte al<strong>la</strong> raccolta allo stato fresco e<br />

secco. E’ stata anche proposta l’utilizzazione di alcuni mutanti a foglia ridotta nel miglioramento<br />

genetico del fagiolo. Si segna<strong>la</strong> uno studio sul determinismo genetico delle differenze riscontrabili tra<br />

varietà coltivate e accessioni selvatiche re<strong>la</strong>tivamente alle dimensioni del seme. Si segna<strong>la</strong>no inoltre<br />

analisi di attitudine combinatoria di linee di pomodoro <strong>per</strong> <strong>la</strong> coltura protetta e di varietà di pisello.<br />

Pubblicazioni: 4, 6, 8, 10, 12, 13, 21<br />

Col<strong>la</strong>boratori: A. Al<strong>la</strong>vena, F. Cervato, A. Fadda, A. Fa<strong>la</strong>vigna, C. Lorenzoni, T. Maggiore, F.<br />

Sa<strong>la</strong>mini, G.P. Soressi.<br />

Riviste: Radiation Botany, Sementi Elette, L’Informatore Agrario, Annali Ist. S<strong>per</strong>. Orticoltura,<br />

Genetica, Euphytica, Genetica Agraria.<br />

4.2.2. Ricerche di genetica <strong>per</strong> il miglioramento genetico del mais<br />

La ricerca garantisce l’intervento nell’area del miglioramento genetico del mais riconosciuta<br />

come il fattore maggiormente responsabile del progresso e del<strong>la</strong> fisionomia del<strong>la</strong> maiscoltura nazionale.<br />

21


L’attività, attraverso <strong>la</strong> messa in atto di una rete delle “prove nazionali”, ha misurato le capacità<br />

produttive di numerosi ibridi commerciali in termini di resa, stabilità ed adattamento, attitudine al<strong>la</strong><br />

produzione di granel<strong>la</strong> e trinciato integrale, fornendo indicazioni o<strong>per</strong>ative alle aziende agricole ed alle<br />

aziende sementiere. Il programma di miglioramento genetico ha avuto come obiettivo <strong>la</strong> creazione di<br />

nuovi “gruppi di eterosi”, l’avanzamento dei pool genici di base, <strong>la</strong> costituzione di linee parentali<br />

su<strong>per</strong>iori e di ibridi competitivi <strong>per</strong> gli ambienti padani e mediterranei e lo sviluppo di ricerche<br />

sull’impiego di mais ad elevato valore nutritivo del<strong>la</strong> granel<strong>la</strong>.<br />

4.2.2.1. - Miglioramento genetico del mais da granel<strong>la</strong><br />

Re<strong>la</strong>tivamente al miglioramento genetico del mais da granel<strong>la</strong> lo scrivente ha sviluppato<br />

programmi tendenti all’identificazione di linee pure adatte al<strong>la</strong> costituzione di ibridi precoci, medi,<br />

tardivi e da trinciato. Sono inoltre in atto numerosi programmi basati sul miglioramento di sintetiche e<br />

sullo sviluppo di linee pure.<br />

Gli approfondimenti di problematiche propedeutiche al<strong>la</strong> costituzione varietale hanno<br />

riguardato uno studio sul<strong>la</strong> possibilità di ottenere consistenti vantaggi selettivi nel<strong>la</strong> sintetica a base<br />

genetica stretta K64 e in sintetiche precoci e sull’efficacia di due diversi schemi di selezione ricorrente<br />

al fine di migliorare <strong>la</strong> produzione ed i caratteri agronomici. E’ stato, inoltre, svolto uno studio<br />

sull’efficacia del<strong>la</strong> selezione <strong>per</strong> aumentare il peso del seme.<br />

E’ stata eseguita un’indagine <strong>per</strong> accertare l’effetto del fenotipo “spighette biflore” (spb) sulle<br />

caratteristiche produttive e qualitative di 15 ibridi di mais in versione normale e spb. I risultati ottenuti<br />

indicano che l’introduzione del fenotipo spb incrementa il contenuto proteico del<strong>la</strong> granel<strong>la</strong>; tale<br />

aumento risulta <strong>per</strong>ò associato in alcuni casi ad una minore produzione di granel<strong>la</strong>. Si è, tuttavia,<br />

accertato che <strong>la</strong> minore produttività degli ibridi spb è genotipo specifica.<br />

E’ stato anche studiato il tipo di controllo genetico e l’ereditabilità del carattere prolificità.<br />

Infine, è stata attivata un’indagine sul<strong>la</strong> variabilità genetica di genotipi di mais <strong>per</strong> il contenuto in<br />

carotenoidi. In partico<strong>la</strong>re <strong>per</strong> questo carattere è stata anche presentata una sintesi delle informazioni<br />

geniche e fisiologiche riportate in letteratura e discusse le prospettive offerte da piante polispiga <strong>per</strong> il<br />

miglioramento genetico. Sono stati esposti in diverse rassegne i concetti via via emergenti re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong><br />

teoria e al<strong>la</strong> pratica del miglioramento genetico del mais.<br />

Pubblicazioni: 1, 5, 26, 32, 75, 84, 85, 98, 116, 117, 121, 140, 147, 152, 158, 162, 169, 189, 191, 194,<br />

204, 217, 218, 220, 221, 223, 225, 228, 231, 238, 239, 240, 241, 247, 255, 257, 258, 270, 274.<br />

22


Col<strong>la</strong>boratori: L. Corino, M. Bertolini, A. Verderio, F. Roveri, M. Bosio, G. Pozzi, G. Brandolini, C.<br />

Lorenzoni, T. Maggiore, A. Bianchi, P. Ajmone Marsan, F. Coppolino, E. Lupotto, M. Maddaloni, A.<br />

Marocco, F. Sa<strong>la</strong>mini, G. Mazzinelli, R. Moll, F. De Toledo, E. Lupotto, C. Balconi, L. De Gara.<br />

Riviste: Maydica, L’Informatore Agrario, Agricoltura e Ricerca, Rivista di Agronomia, Atti II<br />

Conferenza Nazionale sul Mais, Giornale di Agricoltura, The Role of Gene Technology in P<strong>la</strong>nt<br />

Breeding, Sementi Elette, Physiol. P<strong>la</strong>ntarum.<br />

4.2.2.2. - Qualità del seme<br />

Sono state considerate le possibilità offerte dall’impiego di mutanti a base genetica semplice <strong>per</strong><br />

l’ottenimento di mais ad elevata qualità delle proteine di riserva del<strong>la</strong> cariosside. La massima<br />

attenzione é stata concentrata sui mutanti o2 e ai suoi effetti in combinazione ibrida. L’azione di geni<br />

modificatori favorevoli del locus o2 è stata analizzata nel<strong>la</strong> sintetica MOD2, attualmente in corso di<br />

miglioramento. Sono anche presentate, <strong>per</strong> questa sintetica, i risultati miranti ad accertare l’efficacia di<br />

un programma di selezione ricorrente <strong>per</strong> il miglioramento dei caratteri qualitativi del<strong>la</strong> granel<strong>la</strong> e<br />

l’efficacia di un programma di selezione ricorrente <strong>per</strong> famiglie S1 e full-sib. Analoghi risultati sono<br />

stati presentati <strong>per</strong> <strong>la</strong> sintetica Doo2. Sono stati anche discussi i principali criteri e metodi di selezione<br />

<strong>per</strong> il miglioramento qualitativo delle proteine del<strong>la</strong> granel<strong>la</strong>. E’ stato, inoltre, studiato il controllo<br />

genetico del contenuto proteico di un diallelico tra linee ad alto tenore proteico ed il determinismo<br />

genetico al<strong>la</strong> base delle differenze riscontrate <strong>per</strong> contenuto e qualità proteica del seme in un gruppo di<br />

linee pure di mais.<br />

L’acquisizione che il pattern IEF-elettroforetico del<strong>la</strong> zeina è genotipo-dipendente è stata<br />

vantaggiosamente proposta <strong>per</strong> scopi tassonomici e <strong>per</strong> valutare <strong>la</strong> purezza del seme ibrido di mais.<br />

Infine è stata completata un’indagine conoscitiva sul<strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong> granel<strong>la</strong> in ibridi commerciali di<br />

mais appartenenti alle c<strong>la</strong>ssi di maturità FAO 400, 500, 600, e 700. Il contenuto proteico in generale è<br />

sempre su<strong>per</strong>iore al 10% e raggiunge in alcuni tipi livelli ragguardevoli rispetto a quanto si verifica<br />

negli ibridi tradizionali. Nell’ambito di questi programmi sono state costituite e ri<strong>la</strong>sciate le linee<br />

Lo876o2, caratterizzata da pregevoli resistenze alle ma<strong>la</strong>ttie del<strong>la</strong> spiga e dello stocco associata ad<br />

elevata combinabilità, Lo968o2, Lo970o2, Lo972o2 e Lo1001o2. Sono state infine costituite le linee<br />

Lo1144o2, Lo1145o2, Lo1146o2, Lo1147o2, Lo1148o2, Lo1149o2, Lo1150o2, Lo1151o2, Lo1152o2 e<br />

Lo1153o2 e completate le conversioni delle linee Lo1095ae, Lo1096ae, Lo964wx e Lo977wx. E’ stato<br />

attivato un programma di ricerca <strong>per</strong> il miglioramento genetico del mais e <strong>per</strong> l’affinamento di alcuni<br />

23


aspetti di tecnica agronomica del mais dolce e riassunte in rassegne e articoli divulgativi diverse<br />

es<strong>per</strong>ienze del candidato.<br />

Pubblicazioni: 2, 3, 7, 14, 16, 17, 18, 23, 27, 37, 44, 45, 62, 69, 96, 102, 116, 124, 158, 167, 188, 224,<br />

237, 246, 290, 300.<br />

Col<strong>la</strong>boratori: N. Di Fonzo, L. Pirovano, C. Livini, C. Lorenzoni, A. Brandolini, A. Bianchi, M.<br />

Bertolini, F. Coppolino, E. Lupotto, G. Mazzinelli, E. Ottviano, A. Camussi, T. Maggiore, M.L.<br />

Amigoni, S. Edallo, M. Perenzin, E. Gentinetta, F. Introzzi, F. Pani, A. Verderio, F. Sa<strong>la</strong>mini, C.<br />

Soave, R. Nucca, R. Reggiani, P. Valoti.<br />

Riviste: Maize Genet. Coop. Newsletter, Annali Ist. S<strong>per</strong>. Cerealicoltura, Maydica, Imp. of Quality<br />

Traits, J. P<strong>la</strong>nt Breed., Genet. Agr., Mon. Agr. Tropicali e Subtropicali, Adv. Course Maize Breed.,<br />

Giornale Agricolo, L’Informatore Agrario, Italia Agrico<strong>la</strong>, Euphytica.<br />

4.2.2.3. - Mais da trinciato<br />

L’opportunità di sviluppare programmi di miglioramento genetico di questa pianta, anche <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

produzione di trinciato integrale, è stata considerata dal confronto tra produzione di sostanza secca<br />

totale e di granel<strong>la</strong>. Le possibilità reali di miglioramento sono state evidenziate anche dall’esistenza di<br />

variabilità genetica del contenuto proteico e del<strong>la</strong> fibra grezza in materiali precoci e tardivi. E’ stato<br />

inoltre discusso e proposto un ideotipo di pianta adatta a questa specifica utilizzazione. E’ stata<br />

completata un’indagine conoscitiva sul<strong>la</strong> variabilità genetica di caratteri qualitativi del trinciato<br />

integrale. Si sono concluse ricerche miranti ad accertare l’effetto del<strong>la</strong> mutazione brown-midrib 3<br />

(bm3) sulle caratteristiche produttive e qualitative del trinciato integrale e messa a punto di un modello<br />

produttivo che si avvale del<strong>la</strong> spettrometria nel vicino infrarosso <strong>per</strong> accertare il valore nutritivo del<br />

foraggio.<br />

Pubblicazioni: 19, 20, 52, 90, 93, 105, 127, 144, 184, 193, 197, 222, 223, 263, 273.<br />

Col<strong>la</strong>borazioni: E. Gentinetta, M. Bertolini, I. Rossi, M. Bressan, T. Maggiore, C. Lorenzoni, S.<br />

Buonamico, N. Zeduri, G. Mazzinelli, M. Snidaro, A. Verderio, N. Berardo, M. Perenzin, Y. Barriere.<br />

Riviste: Riv. Agronomia, Italia Agrico<strong>la</strong>, Genetica Agraria, J. Genet. & Breeding, Sementi Elette,<br />

L’Informatore Agrario, Maydica, Proc. 9th Intl. Conference Near Infrared Spectroscopy.<br />

4.2.2.4. – Sviluppo di indicatori energetici,<br />

24<br />

processi enzimatici e fermentativi, ceppi microbici e varietà<br />

innovative di mais utilizzabili <strong>per</strong> produzioni di bioetanolo di seconda generazione.<br />

Tra le diverse colture impiegabili <strong>per</strong> produzioni agro-energetiche, il mais appare cereale<br />

d’elezione, in partico<strong>la</strong>re <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione di bioetanolo, <strong>per</strong> l’elevata potenzialità produttiva del<strong>la</strong>


coltura e <strong>per</strong> l’alto valore di trasformazione in biocombustibili. Il mais è anche una pianta preziosa<br />

<strong>per</strong>ché assicura <strong>la</strong> materia prima da impiegarsi nei progetti di “chimica verde” <strong>per</strong> <strong>la</strong> sintesi di materiali<br />

organici (acidi organici, polimeri, p<strong>la</strong>stiche, surfattanti, lubrificanti) di elevato valore aggiunto, capaci<br />

di sostituire i prodotti derivati dal petrolio.<br />

L’obiettivo generale del<strong>la</strong> ricerca, recentemente attivata, mira a i) identificare varietà idonee e<br />

sviluppare indicatori energetici <strong>per</strong> innalzare gli standard quanti-qualitativi <strong>per</strong> produzioni di etanolo<br />

<strong>per</strong> trazione (biocarburanti di seconda generazione) attraverso un approfondimento delle conoscenze<br />

varietali, genetiche, fisiologiche e biochimiche, dei processi produttivi delle piante e dei microrganismi<br />

<strong>per</strong> migliorare l’adattabilità e le rese in bioetanolo; ii) identificare geni, flussi metabolici e meccanismi<br />

di rego<strong>la</strong>zione genica, con es<strong>per</strong>imenti ad alto valore di informazione (genomica, trascrittomica,<br />

bioinformatica, analisi di immagine) e strategie di systems biology, che sottendono lo sviluppo e <strong>la</strong><br />

biosintesi delle diverse componenti delle piante <strong>per</strong> produzione di amido e di materiali trasformabile<br />

(componenti lignocellulosiche) in biocarburanti, con partico<strong>la</strong>re riguardo partico<strong>la</strong>re allo sviluppo del<strong>la</strong><br />

parete cellu<strong>la</strong>re, <strong>la</strong> qualità del<strong>la</strong> biomassa e <strong>la</strong> sua degradabilità, al fine di accrescere <strong>la</strong> produzione di<br />

biocarburanti; iii) realizzare il trasferimento delle informazioni <strong>per</strong> sviluppare indicatori energetici <strong>per</strong><br />

<strong>la</strong> costituzione di varietà specifiche di mais e <strong>per</strong> lo sviluppo di altre specie non-food potenzialmente<br />

utili <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione di bioetanolo di seconda generazione.<br />

Pubblicazioni: 283,284, 292, 293,313, 314.<br />

Col<strong>la</strong>borazioni: C. Lorenzoni, A. Alpi, F. Molinari, S.Locatelli.<br />

Riviste: L’Informatore Agrario, Terra e <strong>Vita</strong>, Dal seme, Le piante industriali <strong>per</strong> una agricoltura<br />

multifunzionale, a cura di P. Ranalli, D. Rongai, Ed. Avenue Media,.<br />

4.2.2.5. Attività di costituzione<br />

L’attività di costituzione varietale è stata uno degli obiettivi salienti del <strong>la</strong>voro effettuato dal<strong>la</strong><br />

Sezione di Bergamo. La sezione conduce, pur con carenze di <strong>per</strong>sonale e finanziarie, l’unico<br />

programma di miglioramento genetico in atto nel Paese e nel sud-Europa. La specie è strategica <strong>per</strong> lo<br />

sviluppo dell’industria sementiera <strong>per</strong> i notevoli ritorni economici sostenuti <strong>per</strong> R&S di nuove varietà.<br />

Si segna<strong>la</strong> che le royalties <strong>per</strong> il costitutore ammontano <strong>per</strong> il solo mercato italiano a circa 15 milioni di<br />

Euro/anno; si stima inoltre un mercato potenziale a livello europeo di 50 milioni di Euro/anno.<br />

25


L’ottenimento di mais ad elevata qualità alimentare (14-15% di proteine, 6% di lisina) ha le sue<br />

premesse negli studi sui meccanismi che control<strong>la</strong>no <strong>la</strong> sintesi delle proteine dell’endos<strong>per</strong>ma.<br />

Partico<strong>la</strong>re attenzione è stata concentrata sui problemi del<strong>la</strong> qualità proteica legata all’uso del<strong>la</strong><br />

mutazione opaco-2. E’ stata prodotta una serie di dati sulle versioni o2 di numerosi ibridi s<strong>per</strong>imentali<br />

che hanno <strong>per</strong>messo di individuare linee pure adatte ad essere utilizzate proficuamente. In partico<strong>la</strong>re,<br />

sono state descritte e ri<strong>la</strong>sciate le linee Lo972o2 e Lo1001o2 che dimostrano buone resistenze alle<br />

ma<strong>la</strong>ttie del<strong>la</strong> spiga e dello stocco accoppiate ad elevata combinabilità.<br />

Re<strong>la</strong>tivamente al miglioramento del mais normale <strong>la</strong> ricerca ha voluto garantire l’intervento in<br />

loco sul miglioramento genetico di questa pianta <strong>per</strong> massimizzare <strong>la</strong> produttività in condizione sia di<br />

elevata concimazione ed irrigazione sia in condizione low input. L’attività di miglioramento ha<br />

<strong>per</strong>messo negli ultimi 10 anni lo sviluppo di materiali di base e <strong>la</strong> costituzione di 255 linee pure di cui<br />

25 linee parentali dotate di su<strong>per</strong>iori caratteristiche produttive e di resistenza al<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia e adatte al<strong>la</strong><br />

costituzione di ibridi commerciali. Sono inoltre in atto numerosi programmi basati sul miglioramento<br />

ricorrente di sintetiche e sullo sviluppo di linee pure e sul<strong>la</strong> identificazione di combinazioni ibride<br />

su<strong>per</strong>iori.<br />

Le linee parentali ed i formu<strong>la</strong>ti ibridi che sono stati brevettati e ri<strong>la</strong>sciati con specifici accordi a<br />

Società sementiere sono:<br />

L1058, Lo592, Lo1010, Lo1059, Lo1067, Lo1087, Lo1094, Lo1095, Lo1096, Lo1101, Lo1124,<br />

Lo1130, Lo1132, Lo1141, Lo1142, Lo1154, Lo1158, Lo1162, Lo1167, Lo1171, Lo1172, Lo1173,<br />

Lo1180, Lo1182, Lo1183, Lo1185, Lo1187, Lo1189, Lo1190, Lo1192, Lo1198, Lo1199, Lo1203,<br />

Lo1205, Lo1208, Lo1215, Lo1223, Lo1240, Lo1241, Lo1242, Lo1254, Lo1265, Lo1271, Lo1278,<br />

Lo1281, Lo1282, Lo1283, Lo1284, Lo1288, Lo1290, Lo1292, Lo1084ae, Lo1096ae, Lo1095ae,<br />

Lo1123/L1058, Lo1189/Lo1124, Lo1095/Lo1059, Lo1095/Lo1124, Lo1067/Lo1096, Lo1010/Lo1058,<br />

Lo1205/Lo1058, Lo1207/Lo1058, Lo1209/Lo1058, Lo1067/Lo1077, Lo1159/L1058, Lo1189/L1057,<br />

Lo1123/L1057, Lo1207/Lo863, Lo1010/Lo863, Lo1159/L1057, Lo1187/Lo1124, Lo1203/Lo1108,<br />

Lo1187/Lo1059, Lo1095ae/Lo1096ae.<br />

Pubblicazioni: 35, 40, 108, 110, 128, 145, 218, 221.<br />

Col<strong>la</strong>boratori: M. Bertolini, M. Bressan, F. Coppolino, N. Di Fonzo, E. Gentinetta, F. Introzzi, E.<br />

Lupotto, T. Maggiore, M. Perenzin, M. Snidaro, P. Valoti, A. Verderio, A. Bianchi, C. Lorenzoni, F.<br />

Sa<strong>la</strong>mini, G. Mazzinelli.<br />

Riviste: Sementi Elette, Agricoltura Ricerca, L’Informatore Agrario, Maydica.<br />

26


4.2.2.6. - Prove di adattamento e resa di ibridi commerciali<br />

Le prove sono effettuate <strong>per</strong> dare al maiscoltore informazioni sul<strong>la</strong> scelta varietale . Nel Paese,<br />

questo tipo di informazione non discende dall’attività di iscrizione degli ibridi al Registro Varietale;<br />

anche l’Ente regionale spesso non ritiene di sua competenza questi interventi s<strong>per</strong>imentali. La Sezione<br />

di Bergamo ha coordinato una s<strong>per</strong>imentazione al<strong>la</strong> quale partecipano Centri regionali, Istituti<br />

universitari e Aziende s<strong>per</strong>imentali. Inoltre, dal 1996 <strong>la</strong> Sezione ha programmato con il Registro<br />

varietale <strong>la</strong> diffusione dei risultati degli ibridi in iscrizione al Registro Varietale. I risultati vengono<br />

tempestivamente pubblicati ogni anno prima delle semine del mais; sono apprezzati sia dagli agricoltori<br />

che dalle ditte produttrici di seme ibrido. La s<strong>per</strong>imentazione riguarda circa 180-200 ibridi <strong>per</strong> anno,<br />

provati in 12-13 località e in più epoche e densità di semina sia <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione di granel<strong>la</strong> che di<br />

trinciato integrale.<br />

Pubblicazioni: 9, 53, 58, 74, 75, 88, 109, 130, 150, 160, 168, 188, 192, 193, 197, 217, 221, 222, 224,<br />

231, 238, 239, 247, 255, 257, 258, 274.<br />

Col<strong>la</strong>boratori: numerosi<br />

Rivista: L’Informatore Agrario, Terra e <strong>Vita</strong>, zootecnia e Nutrizione animale, Sementi Elette.<br />

4.2.2.6. – Studio delle basi delle resistenze genetiche a funghi tossigeni e parassiti.<br />

La costituzione di piante capaci di sottrarsi, in tutto o in parte, ai danni provocati da patogeni<br />

vegetali è un tradizionale obiettivo <strong>per</strong> i genetisti. E’ noto che gli interventi selettivi cui sono<br />

normalmente sottoposte le piante di mais eliminano i tipi varietali partico<strong>la</strong>rmente suscettibili agli<br />

attacchi dei patogeni fungini; tuttavia non è infrequente il rischio di riscontrare gravi contaminazioni da<br />

diverse specie di Fusarium e As<strong>per</strong>gillus anche negli ibridi attualmente coltivati.<br />

La ricerca si prefigge di i) ridurre il carico di micotossine sul<strong>la</strong> granel<strong>la</strong> del mais mediante lo<br />

sviluppo di piante dotate di resistenza alle contaminazioni da funghi tossigeni, Fusarium sp. ed<br />

As<strong>per</strong>gillus sp., in mais, ii) identificare fattori genetici necessari <strong>per</strong> ridurre le contaminazioni fungine<br />

durante le fasi di pre-raccolta e iii) produrre linee ed ibridi da impiegare nelle aree maidicole del<br />

centro-nord Italia con rischio di contaminazione. Lo sviluppo del<strong>la</strong> resistenza alle infezioni fungine è<br />

condotto tramite interventi di miglioramento genetico e l’identificazione di geni candidati <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

tolleranza, l’impiego di tecnologie analitiche innovative <strong>per</strong> descrivere i profili di espressione a livello<br />

di messaggeri, proteine e metaboliti, <strong>la</strong> costituzione di mappe moleco<strong>la</strong>ri e l’identificazione di<br />

marcatori moleco<strong>la</strong>ri da impiegare <strong>per</strong> metodi di selezione assistita e <strong>per</strong> il clonaggio di varianti<br />

27


funzionali dei geni di interesse. Sono state infine considerate le strtegie di intervento genetico <strong>per</strong><br />

contrastatre <strong>la</strong> diffusione di diabrotica nelle aree di coltivazione italiane.<br />

Pubblicazioni: 260, 262, 263, 266, 277, 291, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 301, 302, 303, 307, 312,<br />

315.<br />

Col<strong>la</strong>boratori: C. Balconi, E. Lupotto, C. Lanzanova, G. del<strong>la</strong> Porta, A. Verderio, N. Berardo, A.<br />

Laganà, H. Hartings, A. Conti, G. Donn, M. Careri.<br />

Rivista: Maize Gen. Coop. Newsletter, Inf. Fitopatologico,inf. agrario, Maydica, Agric. Food Chem.,<br />

World Mycotoxin J., Food additives & Contaminants., Eur. J. P<strong>la</strong>nt Pathol.<br />

.<br />

4.2.3. Fisiologia del<strong>la</strong> produzione<br />

L’interesse verso questi studi è stato promosso recependo <strong>la</strong> necessità di integrare nei piani di<br />

miglioramento genetico indici di sicuro affidamento e di fornire un’interpretazione del<strong>la</strong> produttività in<br />

termini di fisiologia del<strong>la</strong> produzione.<br />

La possibilità di sviluppare genotipi più efficienti nell’assorbimento di solfati e di composti<br />

azotati e con su<strong>per</strong>iore adattabilità a <strong>per</strong>iodi di carenza idrica è stata analizzata in una serie di analisi<br />

dialleliche. Sono state, inoltre, riassunte le osservazioni sul<strong>la</strong> variabilità genetica a livello dei caratteri<br />

fisiologici e biochimici maggiormente associati con <strong>la</strong> produttività e discusse le prospettive offerte<br />

dall’applicazione di indici biochimici e fisiologici <strong>per</strong> l’identificazione di ibridi su<strong>per</strong>iori. Sono stati<br />

condotti studi sui fattori genetici che control<strong>la</strong>no <strong>la</strong> vitalità fogliare nelle fasi terminali del ciclo<br />

maturativo del mais e sul<strong>la</strong> senescenza precoce da non fecondazione. Sono stati saggiati i meccanismi<br />

di accumulo di fotosintati del mais in funzione del<strong>la</strong> riduzione fogliare e studi delle componenti delle<br />

dimensioni del seme. E’ stata anche conclusa un’indagine conoscitiva sul<strong>la</strong> variabilità genetica in<br />

popo<strong>la</strong>zioni di mais <strong>per</strong> <strong>la</strong> tolleranza al freddo e sui criteri utili <strong>per</strong> differenziare genotipi di mais circa<br />

le loro capacità di crescere a basse tem<strong>per</strong>ature. Si sono infine analizzate le re<strong>la</strong>zioni tra i livelli di<br />

ascorbato <strong>per</strong>ossidasi, espressione geniche differenziale ed eterosi nelle radici primarie dell’ibrido B73<br />

x Mo17 e nelle corrispondenti linee parentali. In generale, i dati acquisiti da questo studio indicano <strong>la</strong><br />

presenza di mRNA e proteine espresse in modo differenziale nell’ibrido a confronto con le linee<br />

parentali. Nel <strong>per</strong>iodo 1991-1995 è stato sviluppato <strong>per</strong> l’ENICHEM Agricoltura un programma <strong>per</strong><br />

migliorare l’efficienza d’uso dell’azoto in piante di mais.<br />

Pubblicazioni:11, 15, 25, 28, 30, 31, 34, 36, 49, 50, 51, 56, 57, 72, 75, 95, 106, 151, 171, 179, 190, 195,<br />

196, 256.<br />

28


Col<strong>la</strong>boratori: M. Perenzin, T. Maggiore, P. Martiniello, C. Lorenzoni, F. Sa<strong>la</strong>mini, N. Di Fonzo, R.<br />

Sabatino, M. Saccomani, G. Cacco, N. Trapani, G. Pozzi, E. Gentinetta, B. Venturelli, A. Verderio, M.<br />

Bosio, F. Introzzi, C. Livini, E. Rizzi, C. Balconi, C. Manusardi, A. Morselli, De Gara.<br />

Riviste: Maydica, Rivista Agronomia, Agronomie, Theor. Appl. Genet., P<strong>la</strong>nt Breed., P<strong>la</strong>nt Physiol.,<br />

Euphytica, Phys. P<strong>la</strong>ntarum, P<strong>la</strong>nt Science.<br />

4.2.4. Riproduzione, conservazione, caratterizzazione, valorizzazione, documentazione del<strong>la</strong><br />

diversità genetica<br />

Il germop<strong>la</strong>sma di mais italiano è uno dei più ampi <strong>per</strong> apporti originali e <strong>per</strong> differenziazione<br />

locale di forme. L’unica collezione di germop<strong>la</strong>sma è stoccata presso <strong>la</strong> Sezione di Bergamo del CRA –<br />

Unità di ricerca <strong>per</strong> <strong>la</strong> Maiscoltura. Nel Centro bergamasco sono conservate 4332 accessioni di mais.<br />

Tra queste sono comprese 620 varietà coltivate tradizionalmente in Italia e raccolte prima dello loro<br />

scomparsa in corrispondenza dell’introduzione del mais ibrido. Tra le 1400 linee pure di origine USA<br />

sono annoverate le linee storiche di primo ciclo (1930-1940), ancestrali dei moderni ibridi di mais e<br />

linee sviluppate dal<strong>la</strong> Sezione di Bergamo. E’ evidente che <strong>la</strong> loro scomparsa priverebbe il<br />

miglioramento genetico di materiale di base non facilmente surrogabile. Inoltre, l’applicazione delle<br />

nuove tecnologie di analisi strutturale e funzionale del genoma <strong>per</strong>metterà di acquisire e approfondire<br />

informazioni sui livelli di espressione di numerosi loci di importanza economica; è <strong>per</strong>tanto<br />

indispensabile <strong>la</strong> disponibilità di collezioni di germop<strong>la</strong>sma <strong>per</strong> identificare varianti alleliche importanti<br />

che sostengano caratteri produttivi, agronomici, qualitativi e di adattabilità all’ambiente presente entro<br />

e tra varietà; ciò <strong>per</strong>metterà di identificare re<strong>la</strong>zioni filogenetiche dei materiali in selezione e re<strong>per</strong>ire<br />

nuove fonti alleliche utilizzabili <strong>per</strong> futuri programmi di miglioramento.<br />

E’ stato attivato l’allestimento di un sistema di gestione elettronico predisponendo una<br />

scheda riassuntiva delle informazioni che caratterizzano le singole accessioni. Sono stati inseriti i dati<br />

re<strong>la</strong>tivi all’origine ed identificazione varietale (passaporto) e i descrittori primari delle principali<br />

caratteristiche morfofisiologiche del<strong>la</strong> pianta e del<strong>la</strong> granel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> collezione di 565 varietà<br />

locali di mais. I risultati ottenuti dalle valutazioni morfofisiologiche e moleco<strong>la</strong>ri sono stati sottoposti<br />

ad analisi con metodi statistici <strong>per</strong> definire i gradi di simi<strong>la</strong>rità tra le diverse accessioni e <strong>per</strong><br />

identificare duplicati. E’ stata completata, su un campione di 54 varietà lombarde, un’indagine<br />

mediante marcatori moleco<strong>la</strong>ri (AFLPs). I risultati ottenuti sono stati impiegati <strong>per</strong> predisporre il<br />

fingerprinting varietale e <strong>per</strong> stimare il grado di parente<strong>la</strong> tra le varietà stesse utili <strong>per</strong> <strong>la</strong> costituzione di<br />

29


pool varietali. Sulle stesse varietà si è proceduto al<strong>la</strong> valutazione del<strong>la</strong> composizione quanti-qualitativa<br />

del<strong>la</strong> granel<strong>la</strong>. In col<strong>la</strong>borazione con l’Università di Madeira è stato inoltre condotto uno studio sul<strong>la</strong><br />

variabilità genetica di varietà locali di mais. E’ stato infine completato uno studio sulle re<strong>la</strong>zioni<br />

filogenetiche di accessione di T. turgicum ssp. dicoccum coltivate in Italia.<br />

Pubblicazioni: 225, 226, 240, 268, 285, 286, 304, 310.<br />

Col<strong>la</strong>boratori: H. Hartings, A. Verderio, M. Bertolini, A. Chittò, G. Galterio, N. Berardo, M. Pinheiro<br />

de Carvalho, A. Losa.<br />

Riviste: Maydica, Quaderni del<strong>la</strong> Ricerca del<strong>la</strong> Regione Lombardia, J. Genet. & Breed., Theor. Appl.<br />

Gen.<br />

4.2.5 - Ricerche di genetica<br />

4.2.5.1. - Genetica formale<br />

Sono state mappate sul cromosoma 7 quattro nuove mutazioni, indotte tramite mutagenesi,<br />

denominate luteus 13 (l13), white 16 (w16), white 17 (w17) e white yellow-green (wyg). E’ stato anche<br />

proposto l’ordine lineare dei geni del<strong>la</strong> regione Hs-gl del cromosoma 7 del mais.<br />

La frequenza e le caratteristiche del sistema di elementi genetici trasponibili o2-m(r)-Bg, attivo<br />

al locus O2, sono state studiate in diverse popo<strong>la</strong>zioni di mais. La possibile utilizzazione di elementi<br />

genetici trasponibili, <strong>per</strong> mutagenizzare loci bersaglio, è stata discussa e verificata iso<strong>la</strong>ndo mutazioni<br />

instabili, indotte da Ac e Ds, ai loci adh1 e o2. Sono stati anche analizzati casi di instabilità ai loci sh1 e<br />

wx1 in presenza del sistema di elementi trasponibili o2m(r)/Bg. E’ stato anche dimostrato che nuovi<br />

alleli del locus o2 (ceppi o2-ver) non richiedono <strong>la</strong> presenza del rego<strong>la</strong>tore Bg <strong>per</strong> manifestare<br />

instabilità somatica.<br />

Sono state riassunte, infine, diverse es<strong>per</strong>ienze del candidato re<strong>la</strong>tivamente al<strong>la</strong> genetica dei<br />

caratteri quantitativi e all’eredità citopalsmatica nel libro “Genetica dei Cereali”.<br />

Pubblicazioni: 33, 38, 42, 47, 48, 54, 63, 66, 80, 81<br />

Col<strong>la</strong>boratori: M. Perenzin, C. Soave, F. Sa<strong>la</strong>mini, N. Di Fonzo, R. Marotta, C. Montanelli, H.<br />

Hartings, A. Gierl, A. Bianchi, R. Thompson, G. Ponziani.<br />

Riviste: Maydica, Mol. Gen. Genet., Prot. Metodi S<strong>per</strong>imentali, Genetica Agraria, Genetics, Maize<br />

Gen. Coop. Newsletter, Genetica dei Cereali.<br />

4.2.5.2. - Elementi trasponibili<br />

30


Sono stati condotti studi genetici diretti a caratterizzare <strong>la</strong> famiglia di elementi trasponibili Bg-<br />

rbg. Informazioni sul<strong>la</strong> capacità di trasposizione del sistema di elementi trasponibili è stata accertata<br />

valutando l’efficienza di diversi elementi Bg nell’indurre mutabilità dell’allele o2m(r) e saggiando <strong>la</strong><br />

capacità di trasposizione di elementi Bg autonomi. L’analisi genetica e moleco<strong>la</strong>re di mutazioni<br />

instabili al locus Wx ha <strong>per</strong>messo di accertare che l’instabilità dell’allele wx-m32 è attribuibile al<strong>la</strong><br />

presenza di un elemento Bg autonomo al locus Wx.<br />

L’analisi moleco<strong>la</strong>re indica che l’elemento autonomo Bg è costituito da 4869 paia di basi ed è<br />

caratterizzato da una sequenza ripetuta invertita di 5 bp. Gli elementi Bg e rbg producono nel sito di<br />

inserzione una duplicazione di 8 bp e presentano omologie con altri elementi trasponibili di piante e di<br />

animali. Si è verificato che l’elemento Bg traspone in tabacco. E’ stata determinata <strong>la</strong> localizzazione di<br />

sequenze cromosomiche omologhe all’elemento Bg in linee pure di mais. I risultati ottenuti indicano<br />

sequenze simili a Bg a 35 loci indipendenti. Sequenze omologhe a Bg sono state riscontrate su 9<br />

cromosomi di mais e <strong>la</strong> loro distribuzione appare casuale nelle linee Lo881, Lo951 e B73, con<br />

l’eccezione del<strong>la</strong> linea A7. E’ stato accertato che diverse mutazioni da inserzione al locus O2 sono<br />

indotte dalle famiglie di elementi trasponibili Ac, En/Spm e Bg e che un allele instabile allo stesso locus<br />

è caratterizzato da una inserzione di un doppio elemento Ac. E’ stata dimostrata <strong>la</strong> presenza di copie<br />

criptiche dell’elemento trasponibile Mu in varietà italiane di mais; si è accertato e che l’elemento<br />

trasponibile Mu1 di mais contiene delle specifiche sequenze del promotore riconosciute dal<strong>la</strong> RNA<br />

polimerasi di E.coli.<br />

Pubblicazioni: 38, 47, 55, 76, 77, 79, 92, 94, 113, 118, 120, 136, 146, 176, 177, 186, 187.<br />

Col<strong>la</strong>boratori: L. As<strong>per</strong>ti, C. Balconi, N. Di Fonzo, R. Thompson, F. Sa<strong>la</strong>mini, M. Maddaloni, G.<br />

Ponziani, H. Hartings, C. Soave, C. Spilmont, N. Lazzaroni, L. Del Giudice, P. Alifano, K. Wolf, V.<br />

Rossi, E. Lupotto, D. Michel, H-P. Döring.<br />

Riviste: Maize Gen. Coop. Newsletter, Maydica, Mol. Gen. Genet., Theor. Appl. Genet., Gen. Res.<br />

Camb.<br />

4.2.6. Genetica moleco<strong>la</strong>re e sviluppo di tecnologie e biotecnologie di interesse agrario<br />

4.2.6.1. - Analisi dei meccanismi genetici e moleco<strong>la</strong>ri che influenzano <strong>la</strong> sintesi delle proteine di<br />

riserva del seme di mais<br />

Nelle piante su<strong>per</strong>iori, in partico<strong>la</strong>re <strong>per</strong> i cereali, un sistema modello <strong>per</strong> lo studio dei<br />

meccanismi che rego<strong>la</strong>no l’espressione genica tessuto-specifica è rappresentato dal<strong>la</strong> sintesi delle<br />

zeine, le principali proteine di riserva del seme di mais. Numerosi loci influenzano positivamente <strong>la</strong><br />

31


sintesi di queste proteine. Gli alleli mutati a questi loci riducono, più o meno marcatamente, il livello<br />

del<strong>la</strong> zeina influenzando <strong>la</strong> deposizione di tutti i componenti zeinici oppure preferenzialmente <strong>la</strong><br />

deposizione di alcuni polipeptidi. Questi risultati indicano che diversi meccanismi sono attivi nel<br />

modu<strong>la</strong>re <strong>la</strong> sintesi del<strong>la</strong> zeina. Inoltre, il chiarimento delle funzioni di rego<strong>la</strong>zione attive a livello di<br />

trascrizione, traduzione e trasporto delle proteine di riserva del seme e dell’interazione tra metabolismo<br />

del C e N e altri metaboliti può favorire il rializzarsi di specifici interventi sul<strong>la</strong> qualità delle proteine<br />

del seme e fornire indicazioni sul<strong>la</strong> possibilità di produrre composti utili <strong>per</strong> l’industria chimica e<br />

farmaceutica.<br />

Per realizzare questi obiettivi sono stati iso<strong>la</strong>ti e caratterizzati a livello moleco<strong>la</strong>re i geni<br />

Opaco-2 (O2) e b-32 che influenzano <strong>la</strong> sintesi del<strong>la</strong> zeina. Il locus O2 codifica una proteina<br />

appartenente al<strong>la</strong> famiglia degli attivatori trascrizionali eucarioti b-ZIP. Il prodotto del gene b-32 è<br />

specificato da una picco<strong>la</strong> famiglia multigenica. Il locus b-32 specifica un polipeptide che presenta<br />

omologie con alcune proteine (RIPs) che interferiscono con <strong>la</strong> sintesi proteica. La proteina O2 si<br />

comporta con una specifica “DNA binding protein” che interagisce con promotori b-32 e zeinici del<strong>la</strong><br />

c<strong>la</strong>sse 22 kDa. Una serie di es<strong>per</strong>imenti di delezione e mutagenesi sito-specifica ha <strong>per</strong>messo di<br />

accertare che <strong>la</strong> presenza di 3 “upstream open reading frames” (uORFs) localizzate nel<strong>la</strong> regione leader<br />

di O2 interferiscono con l’espressione di O2, modu<strong>la</strong>ndone a livello postrascrizionale il livello di<br />

espressione.<br />

Gli studi dell’espressione funzionale dell’attivatore trascrizionale O2 in Saccharomyces<br />

cerevisiae indicano che O2 sostituisce a livello funzionale l’attivatore trascrizionale GCN4 di lievito;<br />

ciò ha suggerito che i meccanismi di controllo trascrizionale sono altamente conservati in specie<br />

evolutivamente differenziate. E’ stata completata <strong>la</strong> caratterizzazione di un gene di sorgo omologo al<br />

gene O2 di mais. Il confronto tra le due sequenze mostra che <strong>la</strong> regione codificante dei due geni<br />

possiede regioni con elevata omologia. Es<strong>per</strong>imenti di transattivazione, indicano che <strong>la</strong> proteina O2 di<br />

sorgo è in grado di transattivare, similmente al<strong>la</strong> proteina O2, il promotore del gene b-32.<br />

Allo scopo di caratterizzare importanti regioni di controllo del gene O2 è stato completato lo<br />

studio di due gruppi di mutazioni dello stesso gene in mais. I risultati indicano un elevato polimorfismo<br />

al locus O2 e <strong>la</strong> presenza di una regione i<strong>per</strong>variabile che potrebbe giocare un ruolo attivo nel<strong>la</strong><br />

rego<strong>la</strong>zione di O2. Per evidenziare funzioni rego<strong>la</strong>trici importanti nell’espressione del gene Opaco-2<br />

(O2) è stato promosso uno studio sull’effetto del<strong>la</strong> meti<strong>la</strong>zione del DNA nel modu<strong>la</strong>re il livello di<br />

espressione del gene stesso.<br />

32


E’ stata verificata, avvalendosi di saggi di espressione transiente, di es<strong>per</strong>imenti di gel<br />

retardation, di analisi di Northern su mRNA estratti da endos<strong>per</strong>mi normali e o2, che <strong>la</strong> mutazione o2<br />

caratterizza una drastica riduzione del livello dell’mRNA di PPDK. E’ stato altresì accertato che<br />

l’attività enzimatica dell’enzima PPDK è significativamente ridotta nel<strong>la</strong> mutazione o2.<br />

Il controllo di O2 sul gene PPDK citosolico ha indotto a considerare <strong>la</strong> possibilità che enzimi<br />

afferenti al metabolismo degli aminoacidi siano control<strong>la</strong>ti da O2. Indicazioni preliminari suggeriscono<br />

che i geni che specificano gli enzimi diidropicolinato sintasi (DHDPs) e aceto<strong>la</strong>ttato sintasi ALS,<br />

rispondono al controllo di O2. E’ stato evidenziato che le mutazioni fl2, Mc, e De-B30 influenzano <strong>la</strong><br />

deposizione delle zeine alterandone il sistema di trasporto. In partico<strong>la</strong>re, si è notato che queste<br />

mutazioni inducono nell’endos<strong>per</strong>ma l’accumulo di due proteine con caratteristiche tipiche delle<br />

“cha<strong>per</strong>onine”simili alle proteine heat-shock. Sono state iniziate ricerche miranti a chiarire le re<strong>la</strong>zioni<br />

che intercorrono fra rego<strong>la</strong>zione genica e stato nutrizionale del seme mediante l’impiego di tecniche<br />

che consetnono di modificare l’apporto dei nutrienti all’endos<strong>per</strong>ma. Sono state analizzate, tramite<br />

coltura in vitro, le richieste <strong>per</strong> <strong>la</strong> crescita di embrioni normali e mutanto e O6.<br />

E’ stato riscontrato che l’accumu<strong>la</strong>zione delle zeine riflette lo stato nutrizionale del<strong>la</strong> pianta,<br />

con ciò suggerendo il fatto che l’espressione genica in cellule endos<strong>per</strong>miche possa essere influenzata<br />

da meccanismi di rego<strong>la</strong>zione metabolica dipendenti dal livello di metaboliti interni ed esterni. Inoltre,<br />

è stato osservato che il contenuto proteico aumenta nel corso dello sviluppo paralle<strong>la</strong>mente al<strong>la</strong><br />

endoreduplicazione cromosomica.<br />

Sono state recentemente attivate ricerche riguardanti i meccanismi di alterazione del<strong>la</strong><br />

cromatina e dei fattori che control<strong>la</strong>no il ciclo cellu<strong>la</strong>re di endos<strong>per</strong>mi di mais e nel corso degli ultimi<br />

anni sono state attivati progetti di ricerca, con lo scopo di studiare il ruolo svolto dalle modificazioni<br />

degli istoni e dal rimodel<strong>la</strong>mento del<strong>la</strong> cromatina nel controllo dell’espressione genica in piante e nei<br />

fenomeni epigenetici. Queste ricerche hanno <strong>per</strong>messo di identificare <strong>la</strong> prima sequenza cDNA di<br />

piante codificante <strong>per</strong> un’istone deaceti<strong>la</strong>si del tipo Rpd3 (ZmRpd3l). La caratterizzazione moleco<strong>la</strong>re<br />

di ZmRpd3l ha rive<strong>la</strong>to il coinvolgimento di questo enzima nel controllo del ciclo cellu<strong>la</strong>re. La proteina<br />

ZmRpd3l è in grado, infatti, di interagire fisicamente con le proteine “retinob<strong>la</strong>stoma-re<strong>la</strong>ted”<br />

(ZmRBR1) e “retinob<strong>la</strong>stoma-associated” (ZmRbAp1) e coo<strong>per</strong>a con queste nel<strong>la</strong> repressione del<strong>la</strong><br />

trascrizione genica in piante. Questi risultati rappresentino il primo passo verso <strong>la</strong> comprensione del<strong>la</strong><br />

funzione delle istone deaceti<strong>la</strong>si (HDACs) del tipo Rpd3 in piante, tuttavia, il significato biologico e i<br />

meccanismi moleco<strong>la</strong>ri mediante i quali questi enzimi control<strong>la</strong>no <strong>la</strong> trascrizione, sono ancora in gran<br />

33


parte sconosciuti. A tale proposito, sono stati costituiti mutanti di mais con alterazioni nel<strong>la</strong> funzione di<br />

Rdp3, ottenuti mediante sovraespressione ed espressione dell’antisenso del cDNA di ZmRpd3l. Sono<br />

stati, inoltre, identificati mutanti specifici <strong>per</strong> ZmRpd3l recanti inserzione dell’elemento trasponibile<br />

Mu all’interno del gene. Questi materiali sono risultati partico<strong>la</strong>rmente utili <strong>per</strong> <strong>la</strong> caratterizzazione<br />

funzionale di ZmRpd3.<br />

Un ulteriore studio è stato indirizzato a caratterizzare i profili di espressione e <strong>la</strong> localizzazione<br />

cellu<strong>la</strong>re dei geni istone deaceti<strong>la</strong>si Rpd3 (ZmHDA101, ZmHDA102, e ZmHDA103) nel corso dello<br />

sviluppo del<strong>la</strong> pianta. I risultati acquisiti mostrano che i trascritti e le proteine Rpd3 sono presenti in<br />

tutti gli organi analizzati. Il livello di espressione di tali geni, <strong>per</strong>altro, varia durante lo sviluppo; si<br />

riscontra un accumulo di mRNA nelle parti più interne dell’endos<strong>per</strong>ma, nelle zone vasco<strong>la</strong>ri del<strong>la</strong><br />

nucel<strong>la</strong>, nel tappeto e nelle tetradi del polline. E’ stato mostrato che le proteine ZmRpd3 possono<br />

interagire con le proteine retinob<strong>la</strong>stoma-simili (ZmRBR1), un importante rego<strong>la</strong>tore del<strong>la</strong> progressione<br />

del ciclo cellu<strong>la</strong>re, suggerendo un ruolo generale dei geni ZmRpd3 nello sviluppo del seme e nel ciclo<br />

cellu<strong>la</strong>re.<br />

Il gruppo di ricercatori che hanno realizzato le precedenti ricerche ha una posizione di primaria<br />

importanza nel settore dello studio dei fattori che rego<strong>la</strong>no <strong>la</strong> deposizione delle zeine; ciò è attestato<br />

dalle rassegne richieste <strong>per</strong> <strong>la</strong> stampa o dal<strong>la</strong> presentazione di re<strong>la</strong>zioni a numerosi congressi<br />

internazionali e da numerosi articoli divulgativi.<br />

Pubblicazioni: 41, 46, 59, 60, 64, 65, 66, 68, 69, 70, 78, 82, 83, 86, 89, 91, 96, 99, 100, 101, 103, 107,<br />

111, 112, 119, 122, 123, 133, 135, 136, 137, 138, 141, 141, 148, 149, 153, 155, 156, 159, 161, 170,<br />

171, 172, 173, 175, 178, 182, 188, 195, 196, 200, 201, 202, 203, 206, 211, 212, 214, 219, 227, 232,<br />

233, 235, 236, 243, 245, 249, 253, 254, 256, 271, 276.<br />

Col<strong>la</strong>boratori: P. Ajmone Marsan, M. Maddaloni, H. Hartings, S. Lohmer, F. Sa<strong>la</strong>mini, R. Thompson,<br />

C. Balconi, E. Rizzi, C. Soave, A. Marocco, N. Di Fonzo, A. Santucci, S. Cerioli, L. Manzocchi, J.<br />

Pa<strong>la</strong>u, A. Aragay, N. Lazzaroni, L. Barbieri, G. Ponziani, M. Brembil<strong>la</strong>, W. Rhode, R. Marott, B.<br />

Vaciago, L. Pirovano, I. Mauri, E. Martegani, S. Lanzini, D. Bosio, V. Rossi, G; Donini, M. Müller,<br />

J.R. Muth, S. Knunsen, L. Pellegrini, M. Bremenkamp, M. Lauria, S. Varotto, A. Lusser, C. Gatz, R.<br />

Pirona, S. Locatelli.<br />

Riviste: Molecu<strong>la</strong>r Form and Function of the P<strong>la</strong>nt Genome, Mol. Gen. Genet., Maize Gen. Coop.<br />

Newsletter, Atti Convegno A.Biotec, The future of cereals for human feeding and development of<br />

34


iotechnology research, EMBO J., J. Nucl. Acids Res., P<strong>la</strong>nt Mol. Biol., Oxford Survey of P<strong>la</strong>nt Mol.<br />

and Cell. Biology, Inter. Adv. Course Maize Breeding, Atti Conf. Naz. sul Mais, Amity: Recombinant<br />

DNA Technology, The P<strong>la</strong>nt Cell, P<strong>la</strong>nt Mol. Biol., Agric. Med., Proc. XVI Conf. Eucarpia Maize and<br />

Sorghum, Genet. Res., Protop<strong>la</strong>sma, J. P<strong>la</strong>nt Physiol. J. Biol. Chem., Cellu<strong>la</strong>r and Molecu<strong>la</strong>r Biology<br />

and P<strong>la</strong>nt Seed Devel., UCLA Symp. on Molecu<strong>la</strong>r and Cell Biology, Mol.Gen.Genomics, P<strong>la</strong>nt Phys.,<br />

Biotechniques.<br />

4.2.6.2. - Iso<strong>la</strong>mento ed analisi di geni implicati in importanti vie metaboliche<br />

I risultati degli studi chimico-genetici del<strong>la</strong> biosintesi delle cere del mais hanno <strong>per</strong>messo di<br />

chiarire i processi metabolici che ne determinano <strong>la</strong> formazione e <strong>la</strong> composizione analizzando diverse<br />

mutazioni ai loci Glossy. A livello moleco<strong>la</strong>re il meccanismo d’azione di questi loci nel determinare <strong>la</strong><br />

sintesi e <strong>la</strong> deposizione delle cere non è noto. Pertanto, il clonaggio dei geni Glossy può fornire le<br />

informazioni necessarie a comprendere i meccanismi che ne influenzano <strong>la</strong> composizione e di<br />

sviluppare piante geneticamente modificate in grado di sintetizzare cere capaci di rendere le piante più<br />

tolleranti agli stress ambientali o capaci di produrre cere e olii speciali utili all’industria chimica e<br />

agroalimentare.<br />

Gli obiettivi primari del<strong>la</strong> ricerca hanno previsto il clonaggio dei loci Glossy in mais e chiarire i<br />

meccanismi che rego<strong>la</strong>no l’espressione genica tessuto-specifica delle cere e <strong>la</strong> modalità del<strong>la</strong> loro<br />

deposizione.<br />

I risultati degli es<strong>per</strong>imenti di tagging hanno <strong>per</strong>messo di iso<strong>la</strong>re mutazioni instabili ai loci Gl1,<br />

Gl2, Gl3 e Gl8. In partico<strong>la</strong>re, <strong>per</strong> il locus Gl1 sono state iso<strong>la</strong>te nove mutazioni instabili. La loro<br />

analisi genetica e moleco<strong>la</strong>re mostra che gli alleli gl1-m1, gl1-m2, gl1-m3, gl1-m7, gl1-m8 e gl1-m9<br />

sono dovuti al<strong>la</strong> presenza di un elemento trasponibile autonomo En/Spm, mentre gli alleli gl1-m4 e gl1-<br />

m6 sono determinati dall’inserzione di un elemento En/Spm non autonomo. Analogamente, al locus<br />

Gl2 sono state iso<strong>la</strong>te sette mutazioni instabili - gl2m2-m8- indotte dall’elemento En/Spm. Sono stati<br />

attualmente clonati i geni Gl1 e Gl2 e completata <strong>la</strong> caratterizzazione degli stessi. La proteina prevista<br />

specificata da Gl1 contiene tre regioni ricche di istidine , motivo caratteristico di una famiglia di<br />

desaturasi/idro<strong>la</strong>si legate al<strong>la</strong> membrana. E’ stato inoltre notato che <strong>la</strong> mutazione gl1 influenza anche lo<br />

sviluppo dell’epidermide e del<strong>la</strong> cutina. Il trascritto di Gl2 consta di un trascritto 1764 bp e codifica <strong>per</strong><br />

una proteina di 426 aminoacidi ricca in a<strong>la</strong>nina, leucina e glicina che non mostra analogia con altre<br />

sequenze nucleotidiche del gene Gl2. E’ stato inoltre osservato che il trascritto Gl2 si riscontra<br />

prevalentemente nelle foglie giovanili del<strong>la</strong> pianta.<br />

35


La presenza di un marcatore morfologico (presenza/assenza) del tessuto fogliare ha altresì<br />

<strong>per</strong>messo lo studio dell'organogenesi del tessuto fogliare stesso mediante lo sviluppo di "fate maps".<br />

L'indagine mostra che le cellule del meristema apicale che organizzano le foglie interessano entrambe<br />

le zone del meristema (L1 e L2) suggerendo che il proembrione deriva verosimilmente da un ristretto<br />

numero di cellule. Ulteriori analisi sul<strong>la</strong> determinazione dei cloni cellu<strong>la</strong>ri che sostengono <strong>la</strong><br />

formazione dell'epidermide del<strong>la</strong> foglia di mais indicano l'esistenza di un tipo clonale di sviluppo<br />

durante le prime fasi di formazione dell'epidermide. Sono stati infine riassunti i recenti progressi<br />

conseguiti sugli aspetti biosintetici funzionali delle cere cutico<strong>la</strong>ri.<br />

Pubblicazioni: 131, 165, 181, 198, 248, 264, 265, 274, 278.<br />

Col<strong>la</strong>boratori: M. Maddaloni, G. Bossinger, N. Di Fonzo, F. Sa<strong>la</strong>mini, A. Bianchi, M. Albano, E.<br />

Tacke, D. Michel, H-P. Döring, S. Lanzini, S. Cerioli, A. Marocco, R. Ve<strong>la</strong>sco, M. Sturaro, E.<br />

Schmelzer.<br />

Riviste: Maydica, Maize Coop. Gen. Newsletter, P<strong>la</strong>nt J., Development, P<strong>la</strong>nt Physiol., Adv. P<strong>la</strong>nt<br />

Physiol.<br />

4.2.6.3. - Impiego di marcatori moleco<strong>la</strong>ri<br />

La necessità di individuare, identificare e caratterizzare col maggior dettaglio possibile<br />

sequenze nucleotidiche specifiche del DNA è un’esigenza che si è fatta sentire in diversi campi del<strong>la</strong><br />

ricerca applicata, compreso il miglioramento genetico delle piante agrarie, quale strumento di ausilio<br />

al<strong>la</strong> selezione genetica. Nel mais <strong>la</strong> presenza di uno straordinario grado di polimorfismo genetico <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

lunghezza di frammenti di restrizione del DNA (RFLP), è utilizzabile <strong>per</strong> scomporre l’architettura<br />

genetica di caratteri complessi e agronomicamente importanti, rendendo eventualmente possibile una<br />

semplice analisi mendeliana degli stessi. Osservazioni indicano, inoltre, che i marcatori RFLP possono<br />

essere vantaggiosamente impiegati <strong>per</strong> migliorare l’efficienza del<strong>la</strong> selezione sia di caratteri a base<br />

genetica semplice, quale ad esempio <strong>la</strong> resistenza agli insetti, sia <strong>per</strong> identificare blocchi genici che<br />

influenzano importanti caratteri agronomici, quale <strong>la</strong> produzione, <strong>la</strong> stabilità ambientale, <strong>la</strong> qualità del<br />

prodotto.<br />

Nel corso delle ricerche sono stati utilizzati con successo i marcatori RFLP/AFLP <strong>per</strong><br />

l’identificazione varietale e <strong>la</strong> c<strong>la</strong>ssificazione del germop<strong>la</strong>sma e <strong>per</strong> l’identificazione di loci <strong>per</strong><br />

caratteri quantitativi (QTL) che influenzano <strong>la</strong> produzione ed altri importanti caratteri agronomici del<br />

mais e del pesco. E’ stato inoltre avviato un programma di selezione assistita <strong>per</strong> l’introgressione degli<br />

alleli su<strong>per</strong>iori ai QTL identificati nei background genetici delle linee di mais B73 ed A7 che sono state<br />

36


utilizzate come parentali del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione segregante analizzata. Si è verificata <strong>la</strong> possibilità di<br />

prevedere il comportamento di ibridi semplici utilizzando i dati RFLP e AFLP <strong>per</strong> <strong>la</strong> stima del<strong>la</strong><br />

distanza genetica tra le linee parentali. E’ stata sviluppata una mappa genetica impiegando 230<br />

progenie segreganti derivate da B73xA7 in mais e di 118 progenie Prunus, avvalendosi di 500<br />

marcatori AFLP e microsatelliti. Sono stati inoltre utilizzati quarantacinque decameri di sequenza<br />

casuale <strong>per</strong> l’amplificazione del DNA genomico delle stesse progenie F3 analizzate con gli RFLP. I<br />

risultati acquisiti dimostrano che i marcatori RAPD rappresentano un utile complemento agli RFLP <strong>per</strong><br />

l’analisi genetica del mais. Tre popo<strong>la</strong>zioni derivate dagli incroci semplici sono state inoltre<br />

caratterizzate con marcatori RFLP e valutate in testcross <strong>per</strong> <strong>la</strong> produzione ed altri caratteri agronomici.<br />

La ripetibilità dei QTL identificati è risultata elevata. Tutti i QTL di effetto maggiore identificati in<br />

precedenza sono stati confermati nonostante <strong>la</strong> minore dimensione dei campioni analizzati. Sono stati,<br />

infine, riassunti i metodi <strong>per</strong> <strong>la</strong> costruzione e l’impiego di mappe genetiche nei cereali.<br />

Pubblicazioni: 104, 115, 125, 126, 132, 143, 154, 157, 164, 166, 183, 207, 213, 215, 216, 225, 230,<br />

242, 244, 272, 310.<br />

Col<strong>la</strong>boratori: P. Ajmone Marsan, C. Livini, S. Lanzini, G. Giovinazzo, M. Melchinger, M. Messmer,<br />

P. Franceschini, G. Monfredini, G. Egidy, M. Maddaloni, W. Ludwig, G. Pagnotto, S. Di Silvestro, I.<br />

Pejic, M. Morgante, R. Van Wijk, A. Chittò, P. Stam, R. Redaelli, I. Verde, M. Lauria, A. Losa.<br />

Riviste: Atti II Conf. Nazionale sul Mais, Maize Gen. Coop. Newsletter, Theor. Appl. Genet.<br />

Euphytica, Maidica, Molecu<strong>la</strong>r Technologies in Crop Improvement.<br />

4.2.6.4. – Biotecnologie<br />

Con queste ricerche si è inteso intervenire nel settore del miglioramento genetico <strong>per</strong> aumentare<br />

<strong>la</strong> resistenza agli stress biotici al fine di verificare il possibile impiego del<strong>la</strong> proteina b-32 e del gene b-<br />

32 <strong>per</strong> il controllo e <strong>la</strong> lotta ad insetti, nematodi e funghi.<br />

La proteina b-32 presenta notevoli analogie con l’inibitore II del<strong>la</strong> sintesi proteica del seme di<br />

orzo. Queste proteine, denominate RIP (ribosome inactivating proteins), sono dotate di specifica<br />

attività antifungina e possono rive<strong>la</strong>rsi utili <strong>per</strong> il controllo degli agenti patogeni.<br />

Per quanto riguarda l’utilizzo del<strong>la</strong> proteina b-32 nel<strong>la</strong> bioprotezione delle colture, alcuni<br />

importanti obiettivi sono stati raggiunti nel corso dell’attività di ricerca. In partico<strong>la</strong>re sono state attuate<br />

indagini biochimiche <strong>per</strong> verificare l’attività RIP del<strong>la</strong> proteina b-32. Questi studi dimostrano che in<br />

effetti <strong>la</strong> proteina b-32 arresta, in un sistema di traduzione in vitro, <strong>la</strong> sintesi proteica. Ulteriori analisi<br />

37


iochimiche illustrano che <strong>la</strong> proteina b-32 modifica, analogamente ad altre proteine RIP, i ribosomi di<br />

lievito (Saccharomyces cerevisiae), neurospora e piralide.<br />

Al fine di saggiare le proprietà biologiche del<strong>la</strong> proteina b-32 in pianta <strong>per</strong> contrastare lo<br />

sviluppo di funghi patogeni, sono state prodotte progenie transgeniche di tabacco. I dati ottenuti hanno<br />

messo in evidenza che alcune linee transgeniche sono dotate di resistenza all’infezione di R. so<strong>la</strong>ni,<br />

su<strong>per</strong>iore, rispetto al<strong>la</strong> varietà originale. Sono stati, inoltre, sviluppati dei costrutti <strong>per</strong> reintrodurre il<br />

gene b-32 in tessuti del<strong>la</strong> pianta di mais nei quali normalmente il gene b-32 non viene espresso e<br />

sviluppati transgeni che esprimono b-32 nei tessuti vegetativi; questi transgeni si mostrano<br />

potenzialmente utili <strong>per</strong> contrastare lo crescita Fusarium m.<br />

Il promotore del gene b-32 è stato infine impiegato in es<strong>per</strong>imenti di espressione transiente <strong>per</strong><br />

accertare il suo impiego <strong>per</strong> l’espressione di geni nelle piante. I risultati ottenuti indicano che il<br />

promotore b-32, pilotato dal<strong>la</strong> proteina O2, ha un’attività significativamente su<strong>per</strong>iore al promotore<br />

35S-CaMV. Sono state infine riassunte in varie rassegne le prospettive offerte ed i problemi connessi<br />

dall’impiego delle nuove tecnologie nel miglioramento genetico delle piante di interesse agrario.<br />

Pubblicazioni: 71, 98, 117, 122, 129, 133, 140, 169, 185, 205, 208, 220, 236, 245, 246, 250, 289, 309.<br />

Col<strong>la</strong>boratori: M. Maddaloni, E. Martegani, F. Coppolino, C. Lorenzoni, G. Donini, M. Albano, F.<br />

For<strong>la</strong>ni, L. Stasse, L. Corazza, V. Balmas, L. Barbieri, R. Thompson, E. Lupotto, V. Rossi, L.<br />

Maggioni, C. Balconi, M.G. Giuffrida, G. Donn.<br />

Riviste: Quaderni Agropolis, Atti II Conf. sul Mais, J. Genet. & Breed., Agric. Ricerca, L’Informatore<br />

Agrario, Maize Gen. Coop. Newsletter, Transgenic Research, P<strong>la</strong>nt Breeding Principle and Prospects.<br />

Review Medicinal Chem., Eur. J. P<strong>la</strong>nt Pathol.<br />

4.2.6.4. Genomica<br />

L’interesse del candidato verso questi studi è maturato negli anni recenti recependo il concetto<br />

che nel prossimo futuro il miglioramento genetico degli organismi di interesse agrario dipenderà in<br />

misura sempre più crescente dall’applicazione di nuove tecnologie al fine di comprendere <strong>la</strong> funzione<br />

dei singoli geni o gruppi di geni ed i meccanismi che ne rego<strong>la</strong>no l’espressione. Tale tecnologia<br />

<strong>per</strong>mette altresì di esplorare i livelli di espressione del genoma, mettendo in luce gli aspetti genici che i)<br />

sostengono <strong>la</strong> produzione e <strong>la</strong> stabilità produttiva; ii) promuovono <strong>la</strong> resistenza alle ma<strong>la</strong>ttie e alle<br />

condizioni ambientali avverse, iii) determinano <strong>la</strong> qualità dei prodotti agricoli. E’ acquisizione comune<br />

che <strong>la</strong> genomica ha <strong>la</strong> potenzialità di identificare nuovi geni e di studiarne <strong>la</strong> funzione in tempi brevi e<br />

di accelerare <strong>la</strong> velocità con cui i nuovi prodotti sono sco<strong>per</strong>ti e portati sul mercato agricolo, aprendo <strong>la</strong><br />

38


strada a radicali innovazioni nel sistema agricolo contemporaneo. E’ altresì importante sottolineare che<br />

tale tecnologia fornirà informazioni utili <strong>per</strong> <strong>la</strong> progettazione in <strong>la</strong>boratorio e <strong>la</strong> produzione biologica di<br />

molecole innovative di elevato valore commerciale e realizzare prodotti del tutto nuovi <strong>per</strong><br />

l’alimentazione umana, animale e <strong>per</strong> l’industria chimica e farmaceutica, aprendo mercati totalmente<br />

nuovi nei quali non esiste attualmente concorrenza internazionale.<br />

Le ricerche attuate dal candidato mirano a valorizzare le potenzialità delle risorse vegetali<br />

approfondendo le conoscenze delle loro caratteristiche attraverso l’analisi del genoma del mais e del<br />

frumento duro, specie agrarie di rilevanza strategica <strong>per</strong> l’agricoltura e l’industria agro-alimentare<br />

italiana, predisponendo e impiegando le nuove tecnologie del<strong>la</strong> genomica <strong>per</strong> facilitare<br />

l’identificazione, il mappaggio, l’iso<strong>la</strong>mento di geni, modificando e modu<strong>la</strong>ndo l’espressione di geni<br />

che control<strong>la</strong>no importanti caratteri delle piante <strong>per</strong> migliorare le rese e <strong>la</strong> qualità senza ricorrere a<br />

soluzioni transgeniche.<br />

Le principali attività sono state indirizzate ai seguenti obiettivi:<br />

- analizzare a livello strutturale (sequenziamento EST e genomico, mappe geniche, moleco<strong>la</strong>ri e<br />

fisiche) e funzionale (profili espressione genica, proteica e metabolica, reverse genetics, clonaggio<br />

<strong>per</strong> posizioni, impiego di cloni YAC e BAC) del genoma di specie primarie <strong>per</strong> l’agricoltura italiana<br />

(mais e frumento duro);<br />

- identificare i determinanti genetici e moleco<strong>la</strong>ri che influenzano l’espressione di rilevanti caratteri<br />

agronomici (produzione, architettura del<strong>la</strong> pianta, sviluppo del seme, qualità agro-industriali) e <strong>la</strong><br />

biosintesi di composti destinati all’industria chimica (amidi, oli, proteine, polimeri, amminoacidi,<br />

vitamine);<br />

- sviluppare strategie genetico-moleco<strong>la</strong>ri <strong>per</strong> <strong>la</strong> selezione assistita, <strong>la</strong> caratterizzazione e gestione del<br />

germop<strong>la</strong>sma del mais;<br />

- sostenere l’innovazione del comparto cerealicolo accrescendone <strong>la</strong> competitività sui mercati<br />

internazionali con produzioni d’alta qualità, d’elevato valore aggiunto e d’utilità a settori produttivi<br />

finora secondari, ma strategici <strong>per</strong> <strong>la</strong> ripresa economica nazionale.<br />

L’attività svolta ha <strong>per</strong>messo di costruire librerie cDNA normalizzate a partire da endos<strong>per</strong>mi<br />

raccolti a diversi stadi di sviluppo. L’analisi ha <strong>per</strong>messo di identificare circa 7200 ESTs che sono state<br />

c<strong>la</strong>ssificate in diversi gruppi funzionali, e impiegate <strong>per</strong> <strong>la</strong> costituzione di microarray a cDNA. L’uso di<br />

questi microarray ha consentito di analizzare le variazioni dell’espressione genica (trascrittoma) durante<br />

lo sviluppo del<strong>la</strong> cariosside, ricostruire in silico le principali vie biosintetiche del seme, e investigare i<br />

39


profili di espressione dei geni coinvolti. Inoltre sono stati analizzati i livelli di espressione in mutanti<br />

del<strong>la</strong> cariosside (opachi e difettosi) con alterazioni a carico dello sviluppo del seme e dell’accumulo di<br />

carboidrati e proteine; ciò al fine di identificare geni associati a questi processi metabolici di potenziale<br />

interesse applicativo <strong>per</strong> modificare le vie biosintetiche del seme <strong>per</strong> potenziamento e <strong>la</strong> produzione di<br />

nuove molecole di interesse commerciale. E’ stato infine sviluppato un sistema di inattivazione genica<br />

avvalendosi di una collezione di mutanti da inserzione dell’elemento Mu (Mutator grid) e sono state<br />

studiati i profili proteici e metabolici in piante transgeniche di mais. I risultati acquisiti sono in <strong>la</strong>rga<br />

parte ancora non pubblicati.<br />

Sono infine state riassunte e descritte le possibilità di questi tipi di indagine in diverse rassegne.<br />

Pubblicazioni: 251, 252, 263, 269, 274, 276, 278, 282, 287, 288, 305, 306, 308.<br />

Col<strong>la</strong>boratori: H. Hartings, V. Rossi, R. Pirona, M. Lauria, C. Manetti, D. Corpillo.<br />

Riviste: Agro Food Industry Hi-Tech, Proc. Intl. Congress “In the wake of the double helix”, Maydica,<br />

J. Exp. Bot., Phytochemistry, P<strong>la</strong>nt Cell, BMC Genomics.<br />

Bergamo, 20/04/2012<br />

Mario Motto<br />

40


Allegato 1<br />

1) - MOTTO M., L. CORINO, 1972. Analisi del<strong>la</strong> variabilità continua in linee pure di mais derivate da<br />

germop<strong>la</strong>sma italiano. Maydica 17: 3-30.<br />

2) - OTTAVIANO E., CAMUSSI, M. MOTTO, 1974. Selection of lines in re<strong>la</strong>tion to the effect of the opaque-2<br />

gene on kernel weight in maize. Maize Genet. Coop. Newsletter 48: 99-102.<br />

3) - LORENZONI C., T. MAGGIORE, M. L. AMIGONI, M. MOTTO, F. SALAMINI, 1974. Ibridi opaco-2 in<br />

Italia Settentrionale. VIII. Influenza del<strong>la</strong> diversa densità di coltivazione del comportamento di ibridi ad<br />

elevata produttività. Ann. Ist. S<strong>per</strong>. <strong>per</strong> <strong>la</strong> Cerealicoltura 5: 185-190.<br />

4) - MOTTO M., G. P. SORESSI, F. SALAMINI, 1975. Mutation frequencies and chimeric formation in<br />

Phaseolus vulgaris after EMS treatment of dormant seeds. Radiation Botany 15: 291-299.<br />

5) - BERTOLINI M., M. MOTTO, 1976. Risultati di ibridi s<strong>per</strong>imentali costituiti utilizzando <strong>la</strong> nuova linea<br />

B73. Informatore Agrario 32: 21945-21946.<br />

6) - MAGGIORE T., M. MOTTO, F. SALAMINI, G. P. SORESSI, 1976. Attitudine combinatoria <strong>per</strong><br />

l'adattabilità al<strong>la</strong> coltura protetta in pomodoro (L. esculentum Mill.). Sementi Elette 22: 9-15.<br />

7) - BERTOLINI M., S. EDALLO, M. MOTTO, M. PERENZIN, C. LORENZONI, 1976. Ibridi opaco-2 in<br />

Italia Settentrionale. IX. Prove di attitudine combinatoria. Ann. Ist. S<strong>per</strong>. Cerealicoltura 7: 126-136.<br />

8) - CERVATO A., F. FALAVIGNA, C. LORENZONI, M. MOTTO, 1977. Combinig ability in seven cultivars<br />

of pea (Pisum sativum L.). Genet. Agr. 31: 99-111.<br />

9) - BERTOLINI M., F. COPPOLINO, E. GENTINETTA, C. LORENZONI, T. MAGGIORE, P. MANMANA,<br />

B. M. MARIANI, G. MAROSO, P. MARTINIELLO, M. MOTTO, F. SALAMINI, M. SNIDERO, M.<br />

STANCA, R. STEFANINI, 1977. Mais - Scelte varietali. Informatore Agrario 33: 25639-25680.<br />

10) - MOTTO M., A. FADDA, F. SALAMINI, G. P. SORESSI, 1978. Lisa P71: varietà nana di fagiolo da<br />

granel<strong>la</strong> a seme bianco resistente al virus del mosaico comune (BCMV). Ann. Ist. S<strong>per</strong>. Orticoltura 8: 1-15.<br />

11) - MOTTO M., 1978. Re<strong>la</strong>zioni tra produzione e accumulo degli e<strong>la</strong>borati fotosintetici nel mais. Il<br />

Gazzettino dell'Allevatore 3: 8-9.<br />

12) - SALAMINI F., A. FADDA, A. ALLAVENA, M. MOTTO, G. P. SORESSI, 1978. <strong>Nuove</strong> varietà di<br />

fagiolo resistente al mosaico comune (BCMV) costituite in Italia. Informatore Agrario 24: 3990-3993.<br />

13) - MOTTO M., G. P. SORESSI, F. SALAMINI, 1978. Seed size inheritance in a cross between wild and<br />

cultivated common beans (Phaseolus vulgaris L.). Genetica 49: 31-36.<br />

14) - MOTTO M., C. LORENZONI, E. GENTINETTA, T. MAGGIORE, F. SALAMINI, 1978. Expected<br />

genetic gain for protein re<strong>la</strong>ted traits and allocation of resources in a modified opaque-2 synthetic. Maydica<br />

23: 35-44.<br />

15) - PERENZIN M., T. MAGGIORE, M. MOTTO, P. MARTINIELLO, C. LORENZONI, 1978. Defoliation<br />

responses of different genotypes of maize. Maydica 23: 163-172.<br />

41


16) - NUCCA R., C. SOAVE, M. MOTTO, F. SALAMINI, 1978. Taxonomic significance of the zein isoeletric<br />

focusing pattern. Maydica 23: 239-249.<br />

17) - MOTTO M., 1979. Heritability and interre<strong>la</strong>tions of seed quality and agronomic traits in a modified<br />

opaque-2 synthetic variety of Zea mays L. Maydica 24: 193-202.<br />

18) - MOTTO M., F. SALAMINI, R. REGGIANI, C. SOAVE, 1979. Evaluation of genetic purity in hybrid<br />

corn (Zea mays L.) seed production through zein isoelectrophoretic patterns. Maydica 24: 223-233.<br />

19) - MAGGIORE T., C. LORENZONI, M. MOTTO, M. PERENZIN, F. SALAMINI, 1979. Produzione di<br />

sostanza secca totale e di granel<strong>la</strong> in ibridi di mais tardivi. Rivista di Agronomia 13: 431-435.<br />

20) - MOTTO M., T. MAGGIORE, 1979. La ricerca e <strong>la</strong> specializzazione foraggera. L'Italia Agrico<strong>la</strong> 116: 316-<br />

319.<br />

21) - MOTTO M., G. P. SORESSI, F. SALAMINI, 1979. Growth analysis in a reduced leaf mutant of common<br />

bean (Phaseolus vulgaris L.). Euphytica 28: 563-600.<br />

22) - PERENZIN M., F. FERRARI, M. MOTTO, 1980. Heritabilities and re<strong>la</strong>tionships among grain-filling<br />

<strong>per</strong>iod, seed weight and quality in forty italian varieties of corn (Zea Mays L.). Can. J. P<strong>la</strong>nt Sci. 60: 1101-<br />

1107.<br />

23) - MOTTO M., N. DI FONZO, M. PERENZIN, E. GENTINETTA, T. MAGGIORE, F. SALAMINI, C.<br />

LORENZONI, 1980. Genetic control of protein <strong>per</strong>centage in a diallel involving high protein inbreds. pp.<br />

117-134. In: W.G. Pollmer, R.H. Phipps (Eds.), Improvement of quality traits of maize for grain and si<strong>la</strong>ge<br />

use.<br />

24) - MAGGIORE T., E. GENTINETTA, M. MOTTO, M. PERENZIN, F. SALAMINI. C. LORENZONI,<br />

1980. Variability for protein and fibre content in three diallels of maize for si<strong>la</strong>ge production. pp. 135-153.<br />

In: W.G. Pollmer, R.H. Phipps (Eds.), Improvement of quality traits of maize for grain and si<strong>la</strong>ge use.<br />

25) - MOTTO M., F. SALAMINI, 1981. Genetic basis of physiological traits re<strong>la</strong>ted to maize productivity.<br />

Rivista di Agronomia 15: 3-19.<br />

26) - MOLL R. H., M. MOTTO, J. F. De TOLEDO, 1981. Prediction and inheritance of prolific expression in<br />

maize hybrids. Maydica 26: 273-285.<br />

27) - MOTTO M., M. PERENZIN, 1982. Index selection for grain yield and protein improvement in an<br />

opaque-2 synthetic maize popu<strong>la</strong>tion. Z. Pf<strong>la</strong>nzenzüchtung 89: 47-54.<br />

28) - DI FONZO N., M. MOTTO, T MAGGIORE, R. SABATINO, F. SALAMINI, 1982. N uptake,<br />

translocation and re<strong>la</strong>tionships among N-re<strong>la</strong>ted traits in maize as affected by genotype. Agronomie 2: 789-<br />

796.<br />

29) - DOERING H. P., M. MOTTO, F SALAMINI, P. STARLINGER, 1982. An unstable adh1 mutant. Maize<br />

Genet. Coop. Newsletter 56: 40-41.<br />

30) - MOTTO M., M. SACCOMANI, G, CACCO, 1982. Combining ability estimates of sulfate uptake<br />

efficiency in maize. Theor. Appl. Genet. 64: 41-46.<br />

42


31) - SACCOMANI M., G. CACCO, M. MOTTO, 1982. Genetic variation of sulfate translocation in maize.<br />

Maydica 28: 235-244.<br />

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