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Regole e regolamenti di organizzazione nelle - Magellano

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Introduzione<br />

Le mo<strong>di</strong>fiche intervenute nel titolo V della<br />

Costituzione, che hanno stabilito una nuova<br />

collocazione degli Enti territoriali nel panorama<br />

dei poteri pubblici in Italia, impongono<br />

una rivisitazione del concetto tra<strong>di</strong>zionale cui<br />

si ispirano le norme <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong> in<br />

queste realtà, che consenta l’ideazione <strong>di</strong><br />

regole il cui carattere non sia solo normativo<br />

ma anche (e soprattutto) organizzativo.<br />

Le amministrazioni pubbliche, così come<br />

le imprese, sono sempre più spinte ad intraprendere<br />

percorsi <strong>di</strong> innovazione che consentano<br />

loro <strong>di</strong> migliorare i processi interni e la<br />

qualità dei servizi erogati. Ma il cambiamento<br />

è un processo che deve essere pianificato,<br />

richiede un massiccio impiego <strong>di</strong> risorse e la<br />

creazione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> protezione che tutelino<br />

i soggetti e le strutture coinvolte.<br />

Le amministrazioni devono innanzitutto<br />

stabilire delle strategie complessive <strong>di</strong> innovazione,<br />

investendo su progetti visibili e concreti,<br />

promuovendo la comunicazione interna e<br />

la partecipazione <strong>di</strong> tutti gli operatori. Tutte<br />

strategie, queste, che implicano una revisione<br />

del concetto stesso <strong>di</strong> “<strong>organizzazione</strong>”.<br />

Nelle realtà organizzative complesse questa<br />

revisione passa comunque attraverso la<br />

definizione <strong>di</strong> regole con<strong>di</strong>vise, che <strong>nelle</strong><br />

amministrazioni pubbliche devono comunque<br />

trovare sanzione nel regolamento <strong>di</strong><br />

<strong>organizzazione</strong> (or<strong>di</strong>namento degli uffici e<br />

dei servizi). Questo strumento, però,secondo<br />

il giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> molti operatori, resta spesso<br />

“lettera morta”; si rivela, in altre parole, poco<br />

efficace, limitato da <strong>di</strong>namiche quali debolezza<br />

<strong>di</strong> comunicazione all’interno, <strong>di</strong>sattenzione<br />

nei confronti dei processi <strong>di</strong> lavoro, assenza<br />

<strong>di</strong> coerenza con gli altri <strong>regolamenti</strong> che<br />

recano norme <strong>di</strong> azione: in sintesi, strumento<br />

<strong>di</strong> fatto non sempre adeguato a regolare il<br />

lavoro delle persone e a favorire il miglioramento<br />

dei servizi.<br />

Lo spazio <strong>di</strong> autonomia degli enti, già<br />

riba<strong>di</strong>to dal legislatore con il D.Lgs. 267/2000,<br />

e, in seguito, il nuovo impulso recato dall’intervento<br />

della riforma costituzionale lasciano<br />

ritenere che le scelte <strong>di</strong> fondo adottate nel<br />

regolamento <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong> debbano essere<br />

la logica base <strong>di</strong> tutte le strategie operative<br />

che riguardano i campi <strong>di</strong> azione tra<strong>di</strong>zionali<br />

delle amministrazioni locali; da esso occorre<br />

far <strong>di</strong>scendere in maniera coerente tutti gli<br />

altri sistemi <strong>di</strong> regole.<br />

Nella gestione quoti<strong>di</strong>ana del lavoro<br />

sono necessari strumenti che consentano il<br />

corretto funzionamento dell’amministrazione<br />

attraverso la partecipazione <strong>di</strong> tutti i<br />

livelli dell’<strong>organizzazione</strong>, in una logica <strong>di</strong><br />

“processo” e non esclusivamente nel rispetto<br />

dei vincoli giuri<strong>di</strong>co-formali. È necessario<br />

superare il pregiu<strong>di</strong>zio che per risolvere<br />

i problemi <strong>di</strong> tutti i giorni sia sufficiente<br />

una mera elencazione <strong>di</strong> norme e leggi, a<br />

cui può anche accadere che nessuno <strong>di</strong>a poi<br />

seguito.<br />

INTRODUZIONE 9

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