Regole e regolamenti di organizzazione nelle - Magellano
Regole e regolamenti di organizzazione nelle - Magellano
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Il loro contenuto, come noto, non concerne specificamente l’assetto<br />
organizzativo ma gli aspetti fondamentali del rapporto <strong>di</strong> lavoro<br />
(retribuzione accessoria, incentivazione, progressioni economiche<br />
ecc.), talché le regole, spesso molto specifiche, che essi definiscono,<br />
hanno una fortissima valenza non solo operativa, ma anche<br />
istituzionale, dando messaggi fondamentali a chi opera nell’amministrazione<br />
sulle modalità <strong>di</strong> intendere i principi <strong>di</strong> equità, merito,<br />
appartenenza ecc.<br />
La fonte che legittima le amministrazioni a produrre regole in<br />
questo particolare ambito è il contratto collettivo nazionale.<br />
Quest’ultimo stabilisce infatti:<br />
• materie rimesse a tale livello negoziale;<br />
• risorse finanziarie spen<strong>di</strong>bili;<br />
• procedure da seguire e soggetti formalmente abilitati a trattare.<br />
Si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> un ambito <strong>di</strong> regolazione che deve riuscire a<br />
gestire la incoerenza (tipica del sistema pubblico) tra:<br />
• l’indeterminatezza tipica dei negoziati, in cui ciascuna parte agisce<br />
secondo i propri interessi e in cui gli esiti negoziali sono determinati<br />
dai rapporti <strong>di</strong> forza tra le parti;<br />
• la determinatezza e la rigi<strong>di</strong>tà che deriva dalle “regole esterne” al<br />
negoziato, che impongono precisi limiti alla negoziabilità delle<br />
materie, alle risorse, alle procedure ed ai soggetti “abilitati” a<br />
trattare.<br />
Procedure <strong>di</strong> lavoro, mansionari e routine organizzative<br />
Queste regole <strong>di</strong> <strong>organizzazione</strong>, al pari delle altre, hanno carattere<br />
formale, ma se ne <strong>di</strong>fferenziano sotto vari aspetti.<br />
Innanzitutto, per i contenuti. Si tratta infatti <strong>di</strong> regole che riguardano<br />
un aspetto peculiare della vita organizzativa: il modo in cui i<br />
lavoratori devono svolgere i compiti loro assegnati o devono eseguire<br />
determinati lavori. In questo tipo <strong>di</strong> regole, è incorporata la conoscenza<br />
accumulata dall’<strong>organizzazione</strong> per svolgere i lavori e risolvere<br />
i problemi. Non è in primo piano, come nei contratti o nei <strong>regolamenti</strong><br />
datoriali, l’esigenza <strong>di</strong> governare la relazione tra lavoratori e<br />
amministrazione, né quella <strong>di</strong> definire le basi istituzionali dell’<strong>organizzazione</strong><br />
(come nei <strong>regolamenti</strong> pubblicistici e nello statuto). Qui,<br />
invece, domina su tutto l’esigenza <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzazione dei comportamenti<br />
organizzativi e <strong>di</strong> accumulazione della conoscenza. Esigenza<br />
che investe la relazione tra il lavoratore ed il suo lavoro.<br />
La fonte <strong>di</strong> legittimazione è nei poteri del datore <strong>di</strong> lavoro,<br />
come, peraltro, nei <strong>regolamenti</strong> datoriali. Ma, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> questi<br />
ultimi, non sempre vi sono negoziati o momenti <strong>di</strong> confronto preventivo<br />
con il sindacato. Accade, invece, che queste regole siano<br />
negoziate con i singoli o con i gruppi, all’interno <strong>di</strong> una relazione<br />
<strong>di</strong> tipo organizzativo (ad esempio, la relazione gerarchica caposubor<strong>di</strong>nato).<br />
Si tratta, dunque, <strong>di</strong> regole con una valenza specificamente interna,<br />
le quali nascono, si legittimano e si sviluppano all’interno dell’or-<br />
34 REGOLE E REGOLAMENTI DI ORGANIZZAZIONE NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE