Regole e regolamenti di organizzazione nelle - Magellano
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irne l’appren<strong>di</strong>mento da parte dei destinatari.<br />
I problemi <strong>di</strong> gestione che l’introduzione delle nuove regole deve<br />
affrontare sono soprattutto:<br />
• la ricerca del consenso degli attori chiave, attraverso negoziati<br />
impliciti o espliciti;<br />
• le azioni <strong>di</strong> comunicazioni, prima e dopo, per facilitare l’appren<strong>di</strong>mento<br />
delle regole e la loro applicazione.<br />
Il manager delle regole non può ignorare il problema del consenso<br />
e del negoziato sulle regole, anche quando non siano prescritti<br />
momenti formalizzati <strong>di</strong> negoziazione.<br />
Le regole sono sempre, in una certa misura, negoziate. Lo sono<br />
quelle che vengono definite all’interno <strong>di</strong> un momento negoziale<br />
formalizzato (ad esempio: regole dei contratti collettivi), ma<br />
anche quelle che vengono definite da un decisore legittimato che<br />
usa il suo “potere formale” <strong>di</strong> emanazione della regola (regolamento<br />
sull’or<strong>di</strong>namento degli uffici e servizi). Il manager delle<br />
regole deve quin<strong>di</strong> preoccuparsi che le regole godano del necessario<br />
sostegno politico, dei necessari consensi. Nell’ottica del management<br />
delle regole, le buone regole non sono un “corpo estraneo”<br />
dell’<strong>organizzazione</strong>, un elemento che si impone dall’esterno,<br />
sia pure con tutti i crismi della legittimazione formale. Sono invece,<br />
sempre, costruite socialmente e, in quanto elementi <strong>di</strong> una<br />
“costruzione sociale”, vivono solo della <strong>di</strong>sponibilità dei soggetti<br />
ad utilizzarle come strumenti <strong>di</strong> regolazione della loro “convivenza<br />
organizzativa”.<br />
Passando al secondo problema posto, va ricordato che la regola<br />
non è altro che un particolare “me<strong>di</strong>um linguistico”,all’interno <strong>di</strong> una<br />
relazione <strong>di</strong> comunicazione, in cui interagiscono “soggetti comunicanti”<br />
e “soggetti riceventi”.<br />
Come in tutte le relazioni <strong>di</strong> comunicazione, si stabiliscono<br />
“<strong>di</strong>storsioni”, frainten<strong>di</strong>menti, equivoci interpretativi, letture <strong>di</strong> parte<br />
del messaggio. Il manager delle regole deve dunque riuscire a gestire<br />
la relazioni <strong>di</strong> comunicazione e le sue <strong>di</strong>namiche.<br />
Ciò significa, in pratica, avere sensibilità ed attenzione per le fasi<br />
<strong>di</strong> “comunicazione” che precedono e seguono l’introduzione delle<br />
nuove regole.<br />
Prima, è necessario spiegare il cambiamento voluto dalle nuove<br />
regole, preparare il terreno, far comprendere le ragioni pratiche e<br />
concrete che stanno <strong>di</strong>etro alle nuove regole. È necessario anche evitare<br />
formulazioni troppo “tecniche” e “complesse”. È vero: spesso le<br />
regole assumono la natura <strong>di</strong> “costruzioni tecniche”, con un linguaggio<br />
per specialisti ed addetti ai lavori. Esse “danno per scontato” uno<br />
sfondo <strong>di</strong> “altre regole” o <strong>di</strong> “principi generali”, la cui conoscenza è<br />
con<strong>di</strong>zione necessaria per la loro comprensione. Tuttavia, l’eccessivo<br />
tecnicismo nella costruzione della regola determina, inevitabilmente,<br />
problemi <strong>di</strong> comunicazione.<br />
LE REGOLE NELLE ORGANIZZAZIONI 29