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Regole e regolamenti di organizzazione nelle - Magellano

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giore consapevolezza delle nostre istituzioni circa la natura strumentale<br />

e contingente delle regole. Anziché alimentare il sistema amministrativo<br />

italiano con sempre nuove regole, che spesso nascono per garantire<br />

il rispetto <strong>di</strong> regole preesistenti (in un processo <strong>di</strong> proliferazione burocratica<br />

inarrestabile), il processo <strong>di</strong> riforma in atto in Italia sembrerebbe<br />

riconoscere l’esigenza <strong>di</strong> collegare maggiormente le regole ai processi<br />

reali <strong>di</strong> modernizzazione amministrativa, <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> managerialità e<br />

<strong>di</strong> governance in atto nel settore pubblico a livello centrale e locale.<br />

È in questo senso che si ripropone in modo nuovo il rapporto tra<br />

regole e cambiamento organizzativo; ancora una volta le regole sono<br />

un ingre<strong>di</strong>ente necessario, benché non sufficiente, per il cambiamento.<br />

Se, come affermava Michel Crozier in un celebre saggio, non si<br />

cambia la società per decreto, è vero che un utilizzo consapevole del<br />

ruolo e degli effetti delle regole <strong>nelle</strong> organizzazioni è fondamentale<br />

per portare avanti con successo una strategia <strong>di</strong> cambiamento.<br />

In quest’ottica, sempre più le amministrazioni pubbliche hanno<br />

bisogno <strong>di</strong> regole “su misura”, come un vestito che tenga conto delle<br />

caratteristiche specifiche del corpo che lo indosserà, e le funzioni <strong>di</strong><br />

guida e <strong>di</strong>rezione (amministratori e top management) devono qualificarsi<br />

per la capacità <strong>di</strong> costruire una coerenza tra gli obiettivi <strong>di</strong>chiarati<br />

e le mo<strong>di</strong>fiche al sistema <strong>di</strong> regole sottostanti. Per fare un esempio:<br />

non si può <strong>di</strong>chiarare <strong>di</strong> voler premiare i risultati e non avere un<br />

sistema <strong>di</strong> valutazione delle prestazioni adeguato, e non si può <strong>di</strong>chiarare<br />

<strong>di</strong> voler valutare le prestazioni e poi rinunciare perché non si<br />

possiedono tutte le informazioni e le competenze per gestirlo.<br />

Oggi il rafforzamento dell’autonomia delle amministrazioni pubbliche<br />

locali (ma lo stesso <strong>di</strong>scorso vale, ad esempio, per le agenzie o gli<br />

istituti previdenziali nazionali) crea le con<strong>di</strong>zioni per una gestione delle<br />

regole strettamente collegata alla gestione dell’<strong>organizzazione</strong>; e siccome<br />

a fronte delle continue richieste esterne e interne al settore pubblico<br />

gestire l’<strong>organizzazione</strong> oggi significa gestire processi <strong>di</strong> cambiamento<br />

organizzativo, l’attività <strong>di</strong> produzione e attuazione delle regole si trasforma<br />

anch’essa in uno strumento al servizio del cambiamento.<br />

In altri termini, occuparsi <strong>di</strong> regole oggi <strong>nelle</strong> amministrazioni<br />

pubbliche non significa più definire in termini statici l’assetto ottimale<br />

dell’<strong>organizzazione</strong>, delle procedure, dei servizi, ecc., ma si trasforma<br />

progressivamente in un’azione <strong>di</strong> preparazione, accompagnamento<br />

e consolidamento formale <strong>di</strong> comportamenti e processi <strong>di</strong> sviluppo<br />

organizzativo. Basta guardare ai ritmi con cui si mo<strong>di</strong>ficano oggi gli<br />

organigrammi e i <strong>regolamenti</strong> interni delle amministrazioni, alla flessibilità<br />

con cui si cerca <strong>di</strong> gestire il personale, al proliferare <strong>di</strong> forme<br />

<strong>di</strong> accor<strong>di</strong>, contratti e convenzioni che <strong>di</strong>segnano un’<strong>organizzazione</strong><br />

sempre più snella, sempre più <strong>di</strong>namica, sempre più a rete.<br />

Il problema del management pubblico oggi è dunque quello <strong>di</strong><br />

coniugare regole e cambiamento, stabilità e sviluppo, routine e innovazione.<br />

Anzi, potremmo <strong>di</strong>re che è quello <strong>di</strong> far sì che le regole stabiliscano<br />

delle routine consolidate <strong>di</strong> orientamento all’innovazione e al<br />

22 REGOLE E REGOLAMENTI DI ORGANIZZAZIONE NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

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