Regole e regolamenti di organizzazione nelle - Magellano
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ESEMPIO POSITIVO<br />
In generale si può <strong>di</strong>re che la comunicazione si svolge attraverso<br />
canali, crea reti, segue una <strong>di</strong>rezione, soffre <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà o <strong>di</strong>storsioni.<br />
Per quanto riguarda i canali, essi sono le modalità che si utilizzano<br />
ai fini della comunicazione e sono comunemente <strong>di</strong>visi tra orali<br />
e scritti, da analizzare secondo il duplice criterio del livello <strong>di</strong> personalizzazione<br />
(nella prassi della comunicazione “personalizzare”<br />
significa rendere il contenuto il più possibile adeguato e “su misura”,<br />
e quin<strong>di</strong> comprensibile, ai soggetti che comunicano) e del livello <strong>di</strong><br />
formalizzazione.<br />
Nelle organizzazioni questa <strong>di</strong>stinzione è piuttosto semplice, in<br />
quanto tra gli strumenti orali si possono annoverare i colloqui, le<br />
telefonate, i gruppi <strong>di</strong> lavoro (workgroup).<br />
La caratteristica principale è che presentano un elevato livello <strong>di</strong><br />
personalizzazione – c’è un imme<strong>di</strong>ato riscontro sull’effettiva comprensione<br />
del contenuto – e un basso livello <strong>di</strong> formalizzazione.<br />
Sempre tra gli strumenti orali si possono anche annoverare le riunioni<br />
allargate, le conferenze, i sondaggi (opinion survey), ecc. in cui<br />
<strong>di</strong>minuisce il livello <strong>di</strong> personalizzazione e rimane comunque basso il<br />
livello <strong>di</strong> formalizzazione.<br />
Nell’ambito dell’applicazione del Ccnl nel Comune x, per comunicare l’esito delle procedure <strong>di</strong> valutazione con<br />
compilazione <strong>di</strong> schede ai fini della progressione orizzontale, la conferenza dei <strong>di</strong>rigenti ha deciso <strong>di</strong> programmare<br />
colloqui in<strong>di</strong>viduali con ciascun collaboratore, per consentire un confronto <strong>di</strong>retto e personalizzato. Questo ha<br />
consentito <strong>di</strong> legittimare lo strumento della valutazione, fin lì mai utilizzato, favorendo una comprensione della<br />
valutazione come un momento naturale <strong>di</strong> verifica dell’attività svolta ed in ultima analisi <strong>di</strong> instaurare una relazione<br />
<strong>di</strong>retta tra il responsabile ed il singolo collaboratore, nella chiarezza della <strong>di</strong>stinzione dei ruoli, utili nel prosieguo<br />
dell’attività lavorativa. Quin<strong>di</strong> uno strumento orale, per sua natura poco formale ma fortemente personalizzato,<br />
ha costituito un efficace modo per comunicare un aspetto formale e delicato, come le valutazioni.<br />
ESEMPIO NEGATIVO<br />
Facendo riferimento sempre ai sistemi <strong>di</strong> valutazione delle prestazioni vi sono stati moltissimi casi <strong>di</strong> enti locali<br />
nonché <strong>di</strong> altre tipologie <strong>di</strong> amministrazioni che dopo avere definito in sede negoziale il sistema <strong>di</strong> valutazione si<br />
sono limitati a chiedere al <strong>di</strong>rigente attraverso una comunicazione scritta <strong>di</strong> “compilare la scheda <strong>di</strong> valutazione<br />
entro la data del…”, senza preoccuparsi <strong>di</strong> “formare i valutatori” e quin<strong>di</strong> senza spiegargli come valutare (attraverso<br />
la produzione e la comunicazione <strong>di</strong> un manuale <strong>di</strong> valutazione, l’effettuazione <strong>di</strong> riunioni ecc.). Il risultato<br />
ovvio del modo errato con cui si è gestito tale processo, con una comunicazione limitata ed errata, è stato quello<br />
<strong>di</strong> avere lasciato i valutatori soli e senza nessuna adeguata informazione, inducendo quin<strong>di</strong> tali soggetti ad effettuare<br />
valutazioni meramente formali che hanno creato forti <strong>di</strong>sagi organizzativi senza contribuire minimamente<br />
allo sviluppo professionale dei singoli operatori ed allo sviluppo organizzativo dell’amministrazione.<br />
130 REGOLE E REGOLAMENTI DI ORGANIZZAZIONE NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE