Regole e regolamenti di organizzazione nelle - Magellano
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visione limitata e semplicistica che contrasta con la pratica quoti<strong>di</strong>ana<br />
che vede, come in tutte le relazioni umane, la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong><br />
capire e farsi capire.<br />
Si può <strong>di</strong>re quin<strong>di</strong>, al contrario, che la comunicazione esprime la<br />
capacità <strong>di</strong> influenzare e modellare la realtà in cui si esplica secondo le<br />
intenzioni e gli obiettivi dei soggetti interrelati. La comunicazione è<br />
dunque un processo complesso in cui vanno considerati fattori <strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong>azione e <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbo <strong>di</strong> tipo personale, culturale e ambientale che<br />
possono <strong>di</strong>storcere il contenuto e la capacità <strong>di</strong> comprensione dello<br />
stesso.<br />
Attraverso l’utilizzo degli strumenti a <strong>di</strong>sposizione è possibile<br />
intervenire sulla realtà, in<strong>di</strong>rizzandola in modo tanto più efficace<br />
quanto più è stata corretta la scelta <strong>di</strong> tali strumenti.<br />
È necessario perciò stabilire un contenuto chiaro e poi prestare<br />
una cura ed un’attenzione particolari alla fase <strong>di</strong> comunicazione per<br />
consentire una corretta comprensione dei contenuti e quin<strong>di</strong> determinarne<br />
il massimo livello <strong>di</strong> efficacia.<br />
Come è stato efficacemente scritto, la comunicazione consiste in<br />
un “bilanciamento tra creatività e costrizione”, dove la creatività è<br />
intesa come risposta strategica alle costrizioni implicite in qualunque<br />
<strong>organizzazione</strong>, ma anche alle caratteristiche (e quin<strong>di</strong> anche i limiti)<br />
insite negli strumenti utilizzati.<br />
Detto questo, rimane da richiamare la duplicità del ruolo della<br />
comunicazione: il ruolo strumentale ed il ruolo funzionale.<br />
Il primo consiste appunto <strong>nelle</strong> azioni e <strong>nelle</strong> modalità utilizzate<br />
per trasmettere il messaggio, l’oggetto della comunicazione<br />
che nel nostro caso sono le regole, dopo che esse sono state già<br />
elaborate.<br />
Il secondo ruolo, funzionale, consiste invece nel processo formale e<br />
organizzativo <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizione, gestione e cambiamento del messaggio<br />
nell’accezione che interessa al nostro ambito.<br />
Se il primo aspetto consta <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> strumenti tecnici che<br />
consentono una corretta trasmissione e con<strong>di</strong>visione dei contenuti, il<br />
secondo acquisisce un ruolo strategico nell’attività <strong>di</strong> manager delle<br />
regole, sin dalla definizione delle stesse per le implicazioni organizzative<br />
che presenta.<br />
Risulta scontato a questo punto che la conoscenza <strong>di</strong> ambedue gli<br />
aspetti, la capacità <strong>di</strong> saperli utilizzare in vista delle finalità che ci si<br />
propone <strong>di</strong> raggiungere, significa per il manager delle regole poter<br />
innestare una marcia in più.<br />
Per quanto riguarda il ruolo strumentale della comunicazione, è<br />
utile proporre <strong>di</strong> seguito in estrema sintesi una rassegna dei principali<br />
aspetti teorici con le più comuni applicazioni, utile a inquadrare l’argomento,<br />
evidenziando esempi <strong>di</strong> comunicazione che si sono <strong>di</strong>mostrati<br />
efficaci, ossia hanno provocato significativi cambiamenti <strong>nelle</strong><br />
organizzazioni, ed altri invece rivelatisi inefficaci, ossia che non<br />
hanno provocato il cambiamento auspicato.<br />
COMUNICARE LE REGOLE 129